martedì 27 dicembre 2016

Sulla Cengia dei Fiumarelli (con ascesa al monte Rotondo) EE

Percorrere la bellissima Cengia dei Fiumarelli fà parte di quei posti che sono tutti da scoprire nei monti Sibillini, non pensiamo di trovare sentieri, tracce o qualsiasi indizio che ci possa far capire che è passato qualche essere umano, non c'è niente, solo il nostro intuito e grande esperienza ci può far attraversare questa zona remota. Itinerario riferito a escursionisti molto esperti, conoscitori del posto e dotati di GPS.

DATA: 23 luglio 2016

PARTENZA: Da Visso (provincia di Macerata, Marche), usciamo dal paese tenendo la SP.134 in direzione di Castel Santangelo sul Nera, poi dopo appena 1 km lasciamo la provinciale e risaliamo a sinistra prendendo la SP.135 seguendo le buone indicazioni per Ussita, poi per Casali dove termina la strada presso il rifugio Casali (circa 12 km da Visso)






Traccia reale del GPS sullo stralcio della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale

ITINERARIO: Casali q.1080 (Parcheggio di fronte al rifugio e termine della strada asfaltata. Iniziamo prendendo la sterrata CAI 275 tra il rifugio e la chiesa per le Sorgenti del Panico)        Deviazione q.1089 (Dopo poche decine di metri lasciamo la sterrata CAI 275 e risaliamo a sinistra con il largo sentiero ghiaioso CAI 278 o Percorso 14 per MTB)       Croce q.1119 (Grande croce di cemento e bivio, il CAI 278 continua a destra e subito attraversa un fosso d’acqua)      Bivio q.1145 (Il largo sentiero si biforca, lo teniamo a sinistra in ripida salita)       Bivio q.1217 (A sinistra c’è un sentiero non segnato, andiamo dritto sul CAI 278 in piano)    –   Bivio q.1220 (Dopo pochi metri dal bivio precedente ci innestiamo su un largo sentiero ghiaioso, il CAI 278 lo tiene a sinistra in ripida salita)      Fonte q.1308 (Il largo tracciato ghiaioso termina in una radura, sulla nostra sinistra c’è una fonte, la oltrepassiamo e dopo pochi metri il CAI 278 continua in salita per sentiero che sarà il nostro ritorno, quindi noi lo lasciamo per andare alla ricerca della Cengia dei Fiumarelli situata sopra la bastionata rocciosa che vediamo in lontananza sulla nostra destra. Non ci sono sentieri, tracce o segni di passaggio, non c’è niente, solo il nostro intuito ci deve guidare in questa parte iniziale. L’obbiettivo immediato è quello di raggiungere la verde macchia di bosco sopra la fonte, quindi appena l’abbiamo oltrepassata andiamo a destra, est, seguendo in falsopiano una vecchia recinzione che ben presto termina presso un paletto di ferro, quindi iniziamo a risalire faticosamente sempre seguendo rimanenze della recinzione, praticamente paralleli al CAI 278, direzione nord)     Quota 1355 (La recinzione ora continua a destra in falsopiano e una leggera traccia invoglia a seguirla, noi dobbiamo mantenere la direzione in salita per portarci verso la macchia di bosco stando dentro o poco sopra un solco naturale del pendio)        Bosco q.1433 (Circa 10/15 metri prima di arrivarci, andiamo a destra con direzione est costeggiandolo e cercando di mantenere la quota, non ci sono tracce ne segni di passaggio, poi al termine della macchia di bosco risaliamo per poche decine di metri su terreno detritico per poi riprendere il proseguo a mezzacosta con direzione est, stiamo rigorosamente sui 1460/1470 m di quota. Come per incanto ci appare la Cengia dei Fiumarelli che ci fa entrare in uno scenario da favola, segni non ce ne sono ma ora la via da seguire è ben chiara)      Sperone roccioso q.1466 (Stiamo percorrendo senza problemi l’aerea cengia e arriviamo a un basso sperone roccioso sul ciglio del precipizio)    –   Cascata dei Gracchi q.1453 (Sono due cascate, dove la seconda la vediamo solo all’ultimo momento e danno vita al fosso La Foce, probabilmente siamo nel punto più bello della Cengia dei Fiumarelli. Le oltrepassiamo e voltandoci indietro per ammirarle un ultima volta, possiamo notare poco sopra un arco naturale di roccia)       Cascata q.1463 (Una seconda cascata, minore rispetto a quella dei Gracchi, contribuisce ad alimentare e alla nascita del fosso La Foce. Ora la cengia diventa meno marcata fino a sparire completamente nel ripido pendio erboso, quindi continuiamo a vista e senza traccia stando a mezzacosta sui 1460/1450 m di quota)   –    Vene del Fargno q.1404 (Perdiamo quota e arriviamo alle Vene del Fargno, numerosi solchi della montagna che confluiscono in un largo canalone generalmente asciutto o con poca acqua, continuiamo con direzione sud, sempre stando a mezzacosta sui 1410/1420 m di quota senza traccia obbligata)      Costa dell’Asino q.1405 (Arriviamo a una stretto canalone, dalla parte opposta il proseguo sembra complicato, sotto di noi è ben visibile la sterrata CAI 275 proveniente da Casali e in lontananza un casotto abbandonato con tetto in lamiera. Se volessimo concludere il giro bisognerebbe con molta attenzione perdere quota fino a raggiungere la sterrata, noi invece iniziamo a risalire molto ripidamente e faticosamente paralleli al canalone che ci rimane alla nostra destra, a vista e senza traccia, poi in seguito ci allontaniamo, sempre seguendolo ma stando distanti 50/60 metri portandoci di fatto sulla Costa dell’Asino, non evidente perché il pendio è largo e poco definito, direzione nord/est)        Fonte delle Cavalle q.1710 (Nella ripida salita gli spazi si sono aperti, il canalone che seguivamo paralleli ora sarà distante da noi quasi 100 metri, se abbiamo la fortuna d’incontrarlo, un minuscolo ma rigoglioso corso d’acqua ci porta fino alla fonte delle Cavalle, vecchio abbeveratoio che ci appare come d’incanto. Ora possiamo continuare a salire mantenendo la direzione nord/est sapendo che in ogni maniera ci andremo ad innestare sul sentiero CAI 277 che conduce al rifugio del Fargno, con un po’ di fortuna si possono notare degli escursionisti che lo percorrono, noi risaliamo sempre a vista e senza traccia con direzione nord, non lo vediamo ma dopo circa 10 minuti di cammino ci appare la sagoma del rifugio)       Rifugio del Fargno q.1811 (Edificio di cemento di forma ottagonale, l’oltrepassiamo percorrendo la carrozzabile d’accesso)      Carrozzabile q.1815 (Innesto sulla carrozzabile Casali-Pintura di Bolognola, l’attraversiamo e iniziamo a risalire la dorsale CAI 279 per monte Rotondo, cartelli assenti e segni sporadici, direzione nord)       Cima q.2060 (Senza nome e quota sulle mappe, sulla cima una targa di marmo a ricordo, ora il crinale procede con direzione ovest verso l’ampio e verde promontorio del monte Rotondo)        Monte Rotondo q.2102 (Omino di sassi sull’ampia e verde cima, si continua con direzione ovest senza una traccia ben definita, poi iniziamo a scendere il verde pendio aiutati da numerosi ed evidenti omini di sasso)        La Banditella q.1788 (Al termine della discesa arriviamo nella larga depressione di crinale che separa monte Rotondo dalla cima di Croce di Monte Rotondo ben visibile sopra di noi e sormontata da una vistosa croce. Scendiamo a sinistra, poi dopo pochi metri un sentiero ci fa scendere fino alla vicina carrozzabile)      Carrozzabile q.1762 (Innesto sulla carrozzabile, la prendiamo a sinistra per tornare verso il rifugio del Fargno)        Deviazione q.1763 (Lasciamo la carrozzabile, prendiamo il sentiero CAI 278 a destra che si mantiene parallelo e poco sotto la stessa, omino di sasso e segni sporadici, cartelli assenti)       Fonte q.1688        Fonte q.1308 (Chiudiamo l’anello, ripercorriamo tutto il tragitto fatto all’andata)      Bivio q.1220      Bivio q.1217       Bivio q.1145        Croce q.1119    –    Deviazione q.1089       Casali q.1080.


DISLIVELLO TOTALE: 1250 m
QUOTA MASSIMA: Monte Rotondo q.2102
LUNGHEZZA: 12,5 km
DIFFICOLTA: EE

 
NOTE:





Sentieri



-Tutto il tragitto della Cengia dei Fiumarelli e la ripida risalita della Costa dell’Asino la facciamo a vista, non ci sono sentieri, tracce o qualsiasi indizio che indichi il passaggio di persone. Forse la parte più complicata è quella che dalla Fonte q.1308 ci deve far trovare la Cengia dei Fiumarelli perché non ci sono indizi cui fare riferimento, una volta raggiunta è sempre evidente e la si percorre senza problemi fino alla seconda cascata, attenzione perché in certe parti è esposta e quindi è necessario avere terreno asciutto e ottima visibilità. Nel complesso si tratta di un itinerario per escursionisti molto esperti, conoscitori del posto e possibilmente dotati di GPS, inoltre se vogliamo risalire attraverso la Costa dell’Asino al rifugio del Fargno e al monte Rotondo servono ottime condizioni fisiche.
- Il rifugio del Fargno è aperto nel periodo estivo.


Fonti
- Fonte a q.1308 sul CAI 278 (deviazione per la Cengia dei Fiumarelli)
- Fonte q.1688 sul CAI 278
- Fonte delle Cavalle (al termine della ripida risalita della Costa dell’Asino)


TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Casali
0,00
Deviazione q.1089
0,02
Croce q.1119
0,07
Bivio q.1145
0,09
Bivio q.1217
0,17
Bivio q.1220
0,18
Fonte q.1308
0,27
Quota 1355
0,35
Bosco q.1433
0,43
Sperone roccioso
1,15
Cascata dei Gracchi
1,26
Cascata q.1463
1,33
Vene del Fargno
2,05
Costa dell’Asino
2,25
Fonte delle Cavalle
3,05
Rifugio del Fargno
3,22
Carrozzabile q.1815
3,24
Cima q.2060
3,58
Monte Rotondo
4,15
La Banditella
4,44
Carrozzabile q.1762
4,49
Deviazione q.1763
4,50
Fonte q.1688
4,59
Fonte q.1308
5,30
Bivio q.1220
/
Bivio q.1217
/
Bivio q.1145
/
Croce q.1119
/
Deviazione q.1089
/
Casali
5,55

 



Casali q.1080 (Parcheggio di fronte al rifugio e termine della strada asfaltata. Iniziamo prendendo la sterrata CAI 275 tra il rifugio e la chiesa per le Sorgenti del Panico)
Casali q.1080 (Parcheggio di fronte al rifugio e termine della strada asfaltata. Iniziamo prendendo la sterrata CAI 275 tra il rifugio e la chiesa per le Sorgenti del Panico)
Casali q.1080 (Parcheggio di fronte al rifugio e termine della strada asfaltata. Iniziamo prendendo la sterrata CAI 275 tra il rifugio e la chiesa per le Sorgenti del Panico)
Deviazione q.1089 (Dopo poche decine di metri lasciamo la sterrata CAI 275 e risaliamo a sinistra con il largo sentiero ghiaioso CAI 278 o Percorso 14 per MTB)
CAI 278
Croce q.1119 (Grande croce di cemento)

CAI 278
CAI 278
Fonte q.1308 (Iniziamo il percorso fuori sentiero per trovare la Cengia dei Fiumarelli)
Appena oltrepassata la Fonte q.1308 andiamo a destra, est, seguendo in falsopiano una vecchia recinzione che ben presto termina presso un paletto di ferro…
….quindi iniziamo a risalire faticosamente sempre seguendo rimanenze della recinzione, praticamente paralleli al CAI 278, direzione nord

Panorama sulla Val di Panico
Dobbiamo mantenere la direzione in salita per portarci verso la macchia di bosco stando dentro o poco sopra un solco naturale del pendio
Dobbiamo mantenere la direzione in salita per portarci verso la macchia di bosco stando dentro o poco sopra un solco naturale del pendio
Al termine della macchia di bosco risaliamo per poche decine di metri su terreno detritico …..

….. per poi riprendere il proseguo a mezzacosta con direzione est, stiamo rigorosamente sui 1460/1470 m di quota
Cengia dei Fiumarelli
Cengia dei Fiumarelli
Cengia dei Fiumarelli

Cengia dei Fiumarelli
Cengia dei Fiumarelli (Panorama sul monte Bove)
Cengia dei Fiumarelli
 (Panorama sulla Val di Panico e il Pizzo Berro)

Cengia dei Fiumarelli
Cengia dei Fiumarelli (Panorama sul monte Bove)
Sperone roccioso q.1466 (Stiamo percorrendo senza problemi l’aerea cengia e arriviamo a un basso sperone roccioso sul ciglio del precipizio)
Appena passato lo sperone roccioso
Cengia dei Fiumarelli

Cengia dei Fiumarelli
Cengia dei Fiumarelli (Bastionate rocciose sopra di noi)
Cengia dei Fiumarelli

Cengia dei Fiumarelli
Arrivo alla cascata dei Gracchi
Cascata dei Gracchi

Cascata dei Gracchi
Oltrepassiamo le cascate dei Gracchi e voltandoci indietro per ammirarle un ultima volta, possiamo notare poco sopra un arco naturale di roccia
Cengia dei Fiumarelli

Cascata q.1463
Cengia dei Fiumarelli
Panorama sulla cascata dei Gracchi

Cengia dei Fiumarelli
In vista delle Vene del Fargno
Bastionata rocciosa sopra le Vene del Fargno
Vene del Fargno q.1404 (Perdiamo quota e arriviamo alle Vene del Fargno, numerosi solchi della montagna che confluiscono in un largo canalone generalmente asciutto o con poca acqua)
Cengia dei Fiumarelli
Costa dell’Asino q.1405 (Arriviamo a una stretto canalone, dalla parte opposta il proseguo sembra complicato, sotto di noi è ben visibile la sterrata CAI 275 proveniente da Casali e in lontananza un casotto abbandonato con tetto in lamiera. Iniziamo a risalire molto ripidamente e faticosamente paralleli al canalone che ci rimane alla nostra destra, a vista e senza traccia)

Zoomata sul casotto abbandonato con tetto in lamiera
Costa dell’Asino (Iniziamo a risalire molto ripidamente e faticosamente paralleli al canalone che ci rimane alla nostra destra, a vista e senza traccia, poi in seguito ci allontaniamo, sempre seguendolo ma stando distanti 50/60 metri portandoci di fatto sulla Costa dell’Asino, non evidente perché il pendio è largo e poco definito, direzione nord/est)
Costa dell’Asino (Iniziamo a risalire molto ripidamente e faticosamente paralleli al canalone che ci rimane alla nostra destra, a vista e senza traccia, poi in seguito ci allontaniamo, sempre seguendolo ma stando distanti 50/60 metri portandoci di fatto sulla Costa dell’Asino, non evidente perché il pendio è largo e poco definito, direzione nord/est)
Fonte delle Cavalle q.1710
Dalla fonte delle Cavalle risaliamo sempre a vista e senza traccia con direzione nord, non lo vediamo ma dopo circa 10 minuti di cammino ci appare la sagoma del rifugio)
In vista del rifugio del Fargno

Rifugio del Fargno q.1811
(Edificio di cemento di forma ottagonale)
Rifugio del Fargno q.1811 (Panorama sul Pizzo Tre Vescovi a sinistra e sul Pizzo Berro a destra)
Rifugio del Fargno q.1811 (Panorama sul monte Rotondo che dobbiamo salire)
Salita dal rifugio del Fargno al monte Rotondo
Salita dal rifugio del Fargno al monte Rotondo

Salita dal rifugio del Fargno al monte Rotondo (Panorama)
Cima q.2060 (Senza nome e quota sulle mappe, sulla cima una targa di marmo a ricordo, ora il crinale procede con direzione ovest verso l’ampio e verde promontorio del monte Rotondo)
Salita dal rifugio del Fargno al monte Rotondo
Monte Rotondo q.2102
Punto geodetico IGM sul monte Rotondo

Dal monte Rotondo iniziamo a scendere il verde pendio aiutati da numerosi ed evidenti omini di sasso
Dal monte Rotondo iniziamo a scendere il verde pendio aiutati da numerosi ed evidenti omini di sasso
Giglio Rosso
Cardo pallottola

Carrozzabile q.1762 (Innesto sulla carrozzabile)
Deviazione q.1763 (Lasciamo la carrozzabile, prendiamo il sentiero CAI 278 a destra che si mantiene parallelo e poco sotto la stessa, omino di sasso e segni sporadici, cartelli assenti)
Sentiero CAI 278
Fonte q.1688    
Sentiero CAI 278
Arrivo alla Fonte q.1308 dove chiudiamo l’anello