DATA: 22 agosto 2016
PARTENZA: Con
l’autostrada A22 usciamo al casello di Chiusa (Trentino Alto Adige) e seguiamo rigorosamente
le buone indicazioni per la Val di Funes. Dopo circa 12 km arriviamo al paese
di San Pietro dove prendiamo la stretta SP.163 che risale verso il passo delle
Erbe, il nostro sentiero inizia circa 500 metri prima che la SP.163 si innesti
sulla SP.29 in località Croce dei Russi, grande croce e fermata dell’autobus a
sinistra della strada (20 km dal casello autostradale di Chiusa, 9 km prima di
arrivare al passo delle Erbe, parco naturale Puez-Odle).
Stralcio
della mappa interattiva Kompass dal sito http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/t
ITINERARIO:
Croce dei Russi q.1729 (Russis Kreuz. Dalla
parte opposta del crocifisso inizia l’Alta Via GM-Gunther Messner, cartelli. Il sentiero ricoperto da numerose radici degli
alberi guadagna quota all’interno del fitto bosco) – Fonte
q.2039 (Poca acqua) – Fonte
q.2047 (Poca acqua) – Bivio
q.2058 (Cartelli: a destra c’è il CAI 32/A per S. Maddalena e Prato del
Covelo, andiamo dritto sul CAI GM) – Col Magrei q.2150 (Il verde
promontorio quotato 2168 m e sormontato da una croce rimane alla nostra destra,
lo possiamo facilmente raggiungere facendo una breve deviazione, ora il
sentiero continua a mezzacosta aggirando il versante sud della cima senza nome
quotata 2331 da IGM) – Bivio q.2202 (Cartelli e innesto sul
CAI 25: dritto a destra scende alla malga Kaserill e verso il rifugio Zannes,
il sentiero GM continua dritto a sinistra in leggera salita) – Bivio
q.2527 (Cartello: lasciamo temporaneamente il sentiero GM e risaliamo
ripidamente a sinistra il sentierino ghiaioso per la vetta del monte Tullen. Oltrepassato
un facile tratto attrezzato utile solo come
corrimano, usciamo nella sella di crinale, poi risalendo a sinistra,
nord/ovest, l’aerea crestina ci conduce sulla vetta del monte Tullen senza
difficoltà) – Monte Tullen q.2653 (Grande croce di
vetta, panorama verso il Sass Rigais e la Furcheta a sud e sulla cresta delle
Odle di Eores che dobbiamo percorrere, torniamo sui nostri passi) – Bivio q.2527
(Riprendiamo l’Alta Via Gunther Messner per sentiero ghiaioso a mezzacosta,
direzione est) – Canalino q.2576 (Iniziamo
ufficialmente i primi tratti attrezzati dell’alta via, si risale lo stretto
canalino detritico aiutati dal cavo d’acciaio che ci porta sulla cresta
principale, la seguiamo e in leggera discesa arriviamo sotto il monte Rovina
che viene aggirato sul versante sinistro, nord, dove riprendono i cavi
d’acciaio che biforcandosi offrono due possibilità di salita alla cima) – Monte
Rovina q.2646 (Piccola croce di legno e nessuna indicazione, si riprende il
percorso di cresta che in breve lasciamo perdendo quota per sentiero scalinato,
caratteristica che continuerà a distinguere l’alta via, tra discese e risalite
in cresta o per sentiero a mezzacosta) – Scala
q.2503 (Una scala di ferro alta 12 metri risale la parete verticale di
roccia) – Sella
q.2471 (Sella quotata 2471 da IGM, cartelli assenti. Nel canalone a destra
scende una traccia non segnata in direzione di malga Busa-Worndle Loch Alm, il
sentiero GM scende nel versante opposto, nord, e continua a mezzacosta costeggiando
la parete rocciosa) – Sella
q.2450 (Dopo avere costeggiato la parete rocciosa, arriviamo a una larga
sella dove ci sono i cartelli: dalla parte opposta si scende al rifugio Genova
in 20 minuti, l’alta via continua con direzione nord/est percorrendo la sella
fino al suo termine, poi inizia a scendere trasversalmente a destra su esile
traccia non segnata e parallelo al largo e frequentato CAI 4 che dobbiamo
raggiungere, visibile alcune decine di metri sotto di noi) – CAI 4 q.2368 (Ci innestiamo sul largo CAI
4 generalmente percorso da molti turisti, lo teniamo a sinistra in leggera
salita) – Forcella di Putia q.2357 (Roda de
Putia. Cartelli e crocifisso: dritto è CAI 4/B per la cima del Sass de Putia
raggiungibile in 1,30 ore di salita, noi teniamo l’Alta Via Gunther Messner e
CAI 4 che scende nel versante opposto su largo sentiero, direzione nord/ovest) – Bivio q.2095 (Cartelli e biforcazione
del sentiero: dritto a destra è CAI 8/A per il passo delle Erbe, noi stiamo sul
CAI 4 in discesa) – Rio Sorte q.2062 (Passiamo
sul versante opposto) – Bivio
q.2052 (Cartelli: lasciamo il CAI 4 che continua a scendere verso Gunggan, teniamo
l’Alta Via Gunther Messner a sinistra in leggera salita, in seguito si mantiene
a mezzacosta costeggiando la base delle pareti rocciose e guadando alcuni
rigagnoli d’acqua) – Fonte
q.2018 (Il sentiero GM allontanandosi dalle pareti rocciose attraversa
delle praterie, al termine delle quali c’è la grande fonte, ora iniziamo a
entrare nella rada boscaglia) – SP.29
q.1735 (Innesto sulla strada asfaltata SP.29, andiamo a sinistra e dopo
pochi metri sulla sua curva a U continuiamo dritto iniziando la SP.163 che in
breve ci conduce all’auto) – Croce
dei Russi q.1729.
DISLIVELLO TOTALE: 1400 m
QUOTA MASSIMA: Monte Tullen
q.2653
LUNGHEZZA: 16 km
DIFFICOLTA:
EEA
NOTE:
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Sentieri
|
- Itinerario molto frequentato, la via
ferrata è molto facile e i cavi sono
generalmente utili come corrimano.
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Fonti
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- Fonti sul sentiero GM a 40
minuti dalla partenza precedono il bivio con il sentiero CAI 32/A (Poca
acqua).
- Fonte q.2018 sul sentiero GM
circa 40 minuti prima di arrivare sulla SP.29.
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Croce dei Russi
|
0,00
|
Fonte
q.2039
|
0,40
|
Fonte
q.2047
|
0,42
|
Bivio
q.2058
|
0,43
|
Col
Magrei
|
0,52
|
Bivio
q.2202
|
1,08
|
Bivio
q.2527
|
1,55
|
Monte
Tullen
|
2,10
|
Bivio
q.2527
|
/
|
Canalino
q.2576
|
2,33
|
Monte
Rovina
|
2,55
|
Scala
q.2503
|
4,15
|
Sella
q.2471
|
4,24
|
Sella
q.2450
|
4,34
|
CAI
4 q.2368
|
4,46
|
Forcella di Putia
|
4,50
|
Bivio
q.2095
|
5,15
|
Rio
Sorte
|
5,20
|
Bivio
q.2052
|
5,21
|
Fonte q.2018
|
6,22
|
SP.29
|
6,58
|
Croce
dei Russi
|
7,05
|
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Monte Rovina q.2646
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Dalla Sella
q.2450 l’alta via continua con direzione nord/est percorrendo la sella fino
al suo termine, poi inizia a scendere trasversalmente a destra su esile
traccia non segnata e parallelo al largo e frequentato CAI 4 che dobbiamo
raggiungere, visibile alcune decine di metri sotto di noi
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