giovedì 13 settembre 2018

Ferrata dei 50 CLAP (EEA)

Lunga, faticosa ma entusiasmante traversata nelle alpi Carniche del Creton di Culzei, questa maestosa via ferrata racchiude tutte le emozioni che vogliamo ritrovare da una via rocciosa in quota. 

DATA: 3/4 agosto 2018

PARTENZA: Dal centro sci di fondo di Pian di Casa (sulla SS. 465 della Val Pesarina che collega Comeglians a Vigo di Cadore sul confine Friuli/Veneto).



Stralcio della mappa interattiva Kompass dal sito  http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/

ITINERARIO: Pian di Casa q.1236 (Dall’ampio parcheggio del centro sci di fondo di Pian di Casa, anche punto ristoro, iniziamo percorrendo la forestale CAI 201 che risale di fianco alle casette di legno)      Incrocio q.1251 (Siamo appena risaliti dal parcheggio, a sinistra c’è una forestale, a destra la sterrata che passa sopra le casette di legno, continuiamo dritto)      Deviazione q.1265 (Lasciamo la forestale, il CAI 201 taglia risalendo a destra per sentiero nel bosco)        Forestale q.1330 (Innesto sulla forestale, l’attraversiamo e il CAI 201 continua a salire per sentiero nel bosco)        Bivio q.1355 (Cartelli: a sinistra è CAI 202 per casera Mimoias, noi stiamo sul CAI 201 a destra in salita)     Forestale q.1403 (Innesto sulla forestale, l’attraversiamo e il CAI 201 continua a salire per sentiero nel bosco)     Fonte q.1525     Bivio q.1581 (Cartelli: a sinistra c’è il CAI 203 per casera Mimoias, noi andiamo a destra tenendo il CAI 201)     Bivio q.1652 (Usciamo dal bosco e nella piccola radura c’è il bivio con cartelli, poco sopra ci sono i ruderi di una casera, siamo in località Clap Piccolo: a sinistra inizia il sentiero CAI 315 per il passo Elbel, stiamo sul CAI 201 che attraversa la radura e in breve rientra nel bosco)      Bivio q.1650 (Rientriamo nel bosco e c’è la biforcazione del sentiero CAI 201, dritto a sinistra è la variante alta attrezzata per esperti, dritto a destra in discesa la variante bassa più facile, stiamo a sinistra, in breve uscendo dal bosco si percorre una cengia attrezzata con cavo corrimano che aggira il canalone detritico del Rio Pradibosco)     Bivio q.1714 (Terminata la cengia attrezzata, il sentiero entra nel bosco per poi uscirne al bivio con cartelli: a destra proviene la variante facile, ora il CAI 201 risale ripidamente a zig-zag il valloncello)     Rifugio De Gasperi q.1767 (Poco sopra il rifugio c’è la piccola cappella e il sentiero CAI 232 per la forcella dell’Alpino che sarà il nostro ritorno, iniziamo a percorrere il CAI 316 o Sentiero Corbellini poco sotto il rifugio che entra temporaneamente nel bosco, poi prosegue in leggera discesa su cengia attrezzata con cavo corrimano e qualche piolo metallico)      Bivio q.1693 (Indicazioni assenti, vediamo sopra di noi la targa della ferrata dei 50 Clap affissa sulla parete rocciosa, quindi lasciamo il CAI 316 o Sentiero Corbellini. Raggiunta alla bene e meglio la targa, cominciamo a risalire la ferrata dei 50 Clap, allo statuo attuale è interdetta e mancano i primi 50 metri di cavo, arrampichiamo in libera con passaggi di 2° seguendo i fittoni finché non iniziano i cavi. La ferrata è attrezzata in maniera discontinua, dopo un tratto dove sono presenti dei pini mughi, ci fa risalire faticosamente con ascesa costante un canalone di sfasciumi, l’enorme pilastro roccioso che ci apparirà verrà costeggiato dal canalone stando alla sua sinistra)     Crinalino q.2287 (Al termine della lunga ascesa, a tratti attrezzata o con passaggi di 1°in libera, raggiungiamo un crinalino a sud della cima Cuestamus, ora la ferrata prosegue a sinistra per sottile cengia, direzione nord)      Forca Alta di Culzei q.2208 (Dalla larga sella è possibile uscire dalla ferrata scendendo nella vallata detritica del versante opposto che è il Cadin delle Vette Nere, indicazioni assenti. Ora ha inizio la parte più tecnica e difficile della ferrata che risale verticalmente e in esposizione uno spigolo attrezzato con cavo e staffe metalliche, poi guadagnato quota si continua su cengia aerea)     Spallone detritico q.2326 (I numerosi passaggi sempre in buona esposizione, ci fanno guadagnare un largo pendio di sfasciumi, lo risaliamo seguendo i segni e prestando attenzione perché alla nostra sinistra precipita verticalmente. Risalito facilmente il pendio di sfasciumi lungo il margine del precipizio, arriviamo sul punto alto, dove attraversata una spaccatura della parete ritroviamo la ferrata che risale verticalmente e in estrema esposizione grazie al cavo d’acciaio e alle staffe di metallo che ci fanno guadagnare la cresta sommitale che andremo a percorrere senza grosse difficoltà)        Cima di Riobianco q.2400 (Terminata la facile crestina pianeggiante attrezzata con cavo, la traccia scende a destra senza difficoltà e conduce verso la forcella che separa la Cima di Riobianco dal Creton dell’Arco. A metà della discesa possiamo risalire a sinistra a vista e senza percorso obbligato all’anonima Cima di Riobianco salvo poi tornare sui nostri passi, segni e indicazioni per la vetta assenti)      Forcella q.2349 (Scesi dalla crestina pianeggiante o dalla Cima di Riobianco se abbiamo fatto questa breve deviazione, siamo sulla forcella che separa la Cima di Riobianco dal Creton dell’Arco. A destra inizia la cresta del Creton dell’Arco segnata con bolli rossi dalla quale proviene la ferrata Simone, possiamo notare i cavi d’acciaio terminali della via, noi invece scendiamo a sinistra una cengia sdrucciolevole che ci conduce in un ripido canalino, arrivati sul punto basso un breve traverso ci porta a risalire ripidamente il canalino successivo privo di attrezzatura)      Forcella q.2364 (Risaliti dal ripido canalino, proseguiamo su un traverso senza difficoltà ignorando una forcellina poco sopra di noi, perdiamo leggermente quota arrivando sulla stretta forcella. Ora dobbiamo risalire uno spigolo verticale attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro detritico soprastante)      Forcella q.2424 (Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta forcellina, dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente nel pianoro detritico soprastante che si percorre in leggera ascesa senza difficoltà fino alla vetta del Creton di Culzei)     Creton di Culzei q.2458 (Dalla croce di vetta, si scende poco sotto con sentiero ghiaioso che si sviluppa a zig-zag, bolli rossi e direzione nord, poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale)      Masso Sospeso q.2363 (Terminata la lunga discesa attrezzata nel canalino, un breve traverso ci porta a risalire per passare sotto un grande macigno incastrato, dalla parte opposta i bolli rossi ci portano a scendere un canalino detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica sassi)      Forcella dell’Alpino q.2302 (La grande forcella separa il Creton di Culzei dal Clap Grande, innesto sul CAI 232: a destra, nord, scende nel canalone verso il bivacco Damiana del Gobbo e la forcella dei Cadini, davanti a noi inizia la Ferrata GAS che risale il versante sud del Clap Grande, noi scendiamo nel canalone a sinistra, sud, verso il rifugio De Gasperi. Il canalone solo a brevi tratti attrezzato, è ghiaioso o detritico e scarica molti sassi, attenzione alla presenza di altre persone)     Quota q.2147 (Usciamo dall’angusto canalone, ora il CAI 232 si mantiene lungo una dorsale sopra il margine della lingua detritica, direzione sud/est, in ripida discesa ma senza difficoltà)   –   Rifugio De Gasperi q.1767 (Oltrepassata la cappella posta sopra il rifugio chiudiamo l’anello, ripercorriamo tutto il CAI 201 fino a Pian di Casa)      Bivio q.1714 (Rispetto l’andata, optiamo per fare la variante facile che scende a sinistra)    Rio Pradibosco q.1618Bivio q.1650 (Siamo di nuovo alla biforcazione tra la variante facile che stiamo percorrendo, e la difficile)      Bivio q.1652   –   Bivio q.1581      Fonte q.1525      Forestale q.1403      Bivio q.1355      Forestale q.1330     Deviazione q.1265   –   Incrocio q.1251     Pian di Casa q.1236.

DISLIVELLO TOTALE: 1600 m
QUOTA MASSIMA: Creton di Culzei q.2458
LUNGHEZZA: 15 km
DIFFICOLTA: EEA

NOTE:








Sentieri



- Allo statuo attuale (2018) la ferrata dei 50 Clap è chiusa causa problemi burocratici, per tale ragione sono stati tolti i primi 50 metri di cavo, arrampichiamo in libera con passaggi di 2° seguendo la linea dei fittoni rimasti fino a ritrovare la ferrata, il resto della via è in discrete condizioni. (Percorrendo la ferrata chiusa al pubblico lo facciamo a nostro rischio e pericolo, eventualmente chiediamo notizie al gestore del rifugio De Gasperi).

La ferrata è attrezzata con cavo e staffe di metallo, dalla partenza fino alla Forca Alta di Culzei è da considerarsi facile, il proseguo fino al Creton di Culzei è da considerarsi difficile con alcuni tratti molto esposti, anche il percorso attrezzato che dal Creton di Culzei conduce alla Forcella dell’Alpino fatto in discesa non è da sottovalutare.
- Attenzione nella discesa dalla Forcella dell’Alpino, il canalone scarica molti sassi.
- Nel complesso itinerario molto lungo e faticoso, da affrontare solo se in ottime condizioni fisiche e con buona visibilità.


Rifugi-Bivacchi
- Per agevolare il lungo itinerario pernottiamo al Rifugio De Gasperi (1,30 ore dalla partenza dal centro sci di fondo di Pian di Casa e 500 m di dislivello).

Fonti
- Fonte a q.1525 sul sentiero CAI 201 che risale dal rifugio De Gasperi.


TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
TEMPI RILEVATI:
Tempo
Totale (ore)
Pian di Casa
0,00
Forcella q.2424
5,42
Incrocio q.1251
0,02
Creton di Culzei
5,50
Deviazione q.1265
0,03
Masso Sospeso
6,20
Forestale q.1330
0,09
Forcella dell’Alpino
6,35
Bivio q.1355
0,12
Quota q.2147
6,57
Forestale q.1403
0,18
Rifugio De Gasperi
7,35
Fonte q.1525
0,33
Bivio q.13714
7,47
Bivio q.1581
0,42
Rio Pradibosco
7,57
Bivio q.1652
0,54
Bivio q.1650
8,02
Bivio q.1650
0,57
Bivio q.1652
/
Bivio q.1714
1,13
Bivio q.1581
/
Rifugio De Gasperi
1,25
Fonte q.1525
/
Bivio q.1693
2,00
Forestale q.1403
/
Crinalino q.2287
3,30
Bivio q.1355
/
Forca Alta di Culzei
3,42
Forestale q.1330
/
Spallone detritico q.2326
4,36
Deviazione q.1265
/
Cima di Riobianco
/
Incrocio q.1251
/
Forcella q.2349
5,08
Pian di Casa
8,40
Forcella q.2364
5,20





Pian di Casa q.1236
Pian di Casa q.1236
Sul  CAI 201
Fonte q.1525  
Bivio q.1581 (Cartelli: a sinistra c’è il CAI 203 per casera Mimoias, noi andiamo a destra tenendo il CAI 201)
Dal Bivio q.1581 noi andiamo a destra tenendo il CAI 201

Bivio q.1652 (Usciamo dal bosco e nella piccola radura c’è il bivio con cartelli, poco sopra ci sono i ruderi di una casera, siamo in località Clap Piccolo)
Dal Bivio q.1652 stiamo sul CAI 201 che attraversa la radura e in breve rientra nel bosco
Bivio q.1650 (Rientriamo nel bosco e c’è la biforcazione del sentiero CAI 201, dritto a sinistra è la variante alta attrezzata per esperti, dritto a destra in discesa la variante bassa più facile, stiamo a sinistra, in breve uscendo dal bosco si percorre una cengia attrezzata con cavo corrimano che aggira il canalone detritico del Rio Pradibosco)
Bivio q.1650 (Rientriamo nel bosco e c’è la biforcazione del sentiero CAI 201, dritto a sinistra è la variante alta attrezzata per esperti, dritto a destra in discesa la variante bassa più facile, stiamo a sinistra, in breve uscendo dal bosco si percorre una cengia attrezzata con cavo corrimano che aggira il canalone detritico del Rio Pradibosco)
Sulla variante difficile del CAI 201 che conduce al rifugio
Sulla variante difficile del CAI 201 che conduce al rifugio

Sulla variante difficile del CAI 201 che conduce al rifugio
Rifugio De Gasperi q.1767
Rifugio De Gasperi q.1767
Rifugio De Gasperi q.1767
Rifugio De Gasperi q.1767 (Poco sopra il rifugio c’è la piccola cappella)

Sul CAI 316 o Sentiero Corbellini
Sul CAI 316 o Sentiero Corbellini
Sul CAI 316 o Sentiero Corbellini
Sul CAI 316 o Sentiero Corbellini (Vecchie attrezzature corrimano)
Sul CAI 316 o Sentiero Corbellini

Sul CAI 316 o Sentiero Corbellini
Raggiunta alla bene e meglio la targa, cominciamo a risalire la ferrata dei 50 Clap, allo statuo attuale è interdetta e mancano i primi 50 metri di cavo, arrampichiamo in libera con passaggi di 2° seguendo i fittoni finché non iniziano i cavi.
Raggiunta alla bene e meglio la targa, cominciamo a risalire la ferrata dei 50 Clap, allo statuo attuale è interdetta e mancano i primi 50 metri di cavo, arrampichiamo in libera con passaggi di 2° seguendo i fittoni finché non iniziano i cavi.
L’enorme pilastro roccioso che ci apparirà verrà costeggiato dal canalone stando alla sua sinistra

L’enorme pilastro roccioso che ci apparirà verrà costeggiato dal canalone stando alla sua sinistra
L’enorme pilastro roccioso che ci apparirà verrà costeggiato dal canalone stando alla sua sinistra
L’enorme pilastro roccioso che ci apparirà verrà costeggiato dal canalone stando alla sua sinistra
Sulla ferrata dei 50 Clap

Sulla ferrata dei 50 Clap
Sulla ferrata dei 50 Clap
Sulla ferrata dei 50 Clap
Arrivo alla forca Alta di Culzei q.2208

Forca Alta di Culzei q.2208
Forca Alta di Culzei q.2208 (Dalla larga sella è possibile uscire dalla ferrata scendendo nella vallata detritica del versante opposto che è il Cadin delle Vette Nere)
Forca Alta di Culzei q.2208 (Ora ha inizio la parte più tecnica e difficile della ferrata che risale verticalmente e in esposizione uno spigolo attrezzato con cavo e staffe metalliche)
Forca Alta di Culzei q.2208 (Ora ha inizio la parte più tecnica e difficile della ferrata che risale verticalmente e in esposizione uno spigolo attrezzato con cavo e staffe metalliche)
Forca Alta di Culzei q.2208 (Ora ha inizio la parte più tecnica e difficile della ferrata che risale verticalmente e in esposizione uno spigolo attrezzato con cavo e staffe metalliche)

Forca Alta di Culzei q.2208 (Ora ha inizio la parte più tecnica e difficile della ferrata che risale verticalmente e in esposizione uno spigolo attrezzato con cavo e staffe metalliche)
Poi guadagnato quota si continua su cengia aerea
Ferrata dei 50 Clap
Ferrata dei 50 Clap
Ferrata dei 50 Clap (Ai nostri piedi la vallata del Cadin delle Vette Nere)

Spallone detritico q.2326 (I numerosi passaggi sempre in buona esposizione, ci fanno guadagnare un largo pendio di sfasciumi, lo risaliamo seguendo i segni)
Spallone detritico q.2326 (Risalito facilmente il pendio di sfasciumi lungo il margine del precipizio, arriviamo sul punto alto, dove attraversata una spaccatura della parete ritroviamo la ferrata che risale verticalmente e in estrema esposizione)
Spallone detritico q.2326 (Risalito facilmente il pendio di sfasciumi lungo il margine del precipizio, arriviamo sul punto alto, dove attraversata una spaccatura della parete ritroviamo la ferrata che risale verticalmente e in estrema esposizione)
L’esposta ferrata verticale ci fa guadagnare la cresta sommitale che andremo a percorrere senza grosse difficoltà 
L’esposta ferrata verticale ci fa guadagnare la cresta sommitale che andremo a percorrere senza grosse difficoltà 

Dalla Forcella q.2349 che separa la Cima di Riobianco dal Creton dell’Arco, scendiamo a sinistra una cengia sdrucciolevole che ci conduce in un ripido canalino)
Voltandoci indietro vediamo il ripido canalino appena sceso dalla Forcella q.2349
Scesi dalla Forcella q.2349 con il ripido canalino e risaliti immediatamente con un canalino successivo, proseguiamo su un traverso senza difficoltà ignorando una forcellina poco sopra di noi, perdiamo leggermente quota arrivando sulla stretta Forcella q.2364    
 Forcella q.2364 (Ora dobbiamo risalire uno spigolo verticale attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro detritico soprastante)
Dietro di noi il panorama sul Creton dell’Arco e sulla cima di Riobianco

Sul pianoro detritico compreso tra la Forcella q.2364 e la Forcella q.2424
Sul pianoro detritico compreso tra la Forcella q.2364 e la Forcella q.2424
Forcella q.2424 (Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta forcellina, dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente)
Forcella q.2424 (Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta forcellina, dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente)
Forcella q.2424 (Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta forcellina, dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente)

Risaliti verticalmente dalla Forcella q.2424, si arriva nel pianoro detritico soprastante che si percorre in leggera ascesa senza difficoltà fino alla vetta del Creton di Culzei 
Creton di Culzei q.2458
Dalla croce di vetta del Creton di Culzei si scende poco sotto con sentiero ghiaioso che si sviluppa a zig-zag …. 
…. poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale

…. poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale
…. poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale
Masso Sospeso q.2363 (Terminata la lunga discesa attrezzata nel canalino, un breve traverso ci porta a risalire per passare sotto un grande macigno incastrato) 
Dalla parte opposta del masso sospeso, i bolli rossi ci portano a scendere un canalino detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica sassi
Dalla parte opposta del masso sospeso, i bolli rossi ci portano a scendere un canalino detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica sassi

Forcella dell’Alpino q.2302
Dalla forcella dell’Alpino q.2302 noi scendiamo nel canalone a sinistra, sud, verso il rifugio De Gasperi. Il canalone solo a brevi tratti attrezzato, è ghiaioso o detritico e scarica molti sassi, attenzione alla presenza di altre persone
Dalla forcella dell’Alpino q.2302 noi scendiamo nel canalone a sinistra, sud, verso il rifugio De Gasperi. Il canalone solo a brevi tratti attrezzato, è ghiaioso o detritico e scarica molti sassi, attenzione alla presenza di altre persone
Ritorno al rifugio De Gasperi