Lunga, faticosa ma entusiasmante traversata nelle alpi Carniche del Creton di Culzei, questa maestosa via ferrata racchiude tutte le emozioni che vogliamo ritrovare da una via rocciosa in quota.
DATA: 3/4 agosto 2018
PARTENZA: Dal
centro sci di fondo di Pian di Casa (sulla SS. 465 della Val Pesarina che
collega Comeglians a Vigo di Cadore sul confine Friuli/Veneto).
Stralcio
della mappa interattiva Kompass dal sito http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/
ITINERARIO:
Pian di Casa q.1236 (Dall’ampio parcheggio del
centro sci di fondo di Pian di Casa, anche punto ristoro, iniziamo percorrendo
la forestale CAI 201 che risale di fianco alle casette di legno) – Incrocio q.1251 (Siamo appena risaliti
dal parcheggio, a sinistra c’è una forestale, a destra la sterrata che passa
sopra le casette di legno, continuiamo dritto) – Deviazione
q.1265 (Lasciamo la forestale, il CAI 201 taglia risalendo a destra per
sentiero nel bosco) – Forestale
q.1330 (Innesto sulla forestale, l’attraversiamo e il CAI 201 continua a
salire per sentiero nel bosco) – Bivio
q.1355 (Cartelli: a sinistra è CAI 202 per casera Mimoias, noi stiamo sul CAI
201 a destra in salita) – Forestale q.1403 (Innesto sulla forestale,
l’attraversiamo e il CAI 201 continua a salire per sentiero nel bosco) – Fonte
q.1525 – Bivio q.1581 (Cartelli: a sinistra c’è
il CAI 203 per casera Mimoias, noi andiamo a destra tenendo il CAI 201) – Bivio
q.1652 (Usciamo dal bosco e nella piccola radura c’è il bivio con cartelli,
poco sopra ci sono i ruderi di una casera, siamo in località Clap Piccolo: a
sinistra inizia il sentiero CAI 315 per il passo Elbel, stiamo sul CAI 201 che
attraversa la radura e in breve rientra nel bosco) – Bivio
q.1650 (Rientriamo nel bosco e c’è la biforcazione del sentiero CAI 201,
dritto a sinistra è la variante alta attrezzata per esperti, dritto a destra in
discesa la variante bassa più facile, stiamo a sinistra, in breve uscendo dal
bosco si percorre una cengia attrezzata con cavo corrimano che aggira il
canalone detritico del Rio Pradibosco) – Bivio
q.1714 (Terminata la cengia attrezzata, il sentiero entra nel bosco per poi
uscirne al bivio con cartelli: a destra proviene la variante facile, ora il CAI
201 risale ripidamente a zig-zag il valloncello) – Rifugio
De Gasperi q.1767 (Poco sopra il rifugio c’è la piccola cappella e il
sentiero CAI 232 per la forcella dell’Alpino che sarà il nostro ritorno, iniziamo
a percorrere il CAI 316 o Sentiero Corbellini poco sotto il rifugio che entra temporaneamente
nel bosco, poi prosegue in leggera discesa su cengia attrezzata con cavo
corrimano e qualche piolo metallico) – Bivio
q.1693 (Indicazioni assenti, vediamo sopra di noi la targa della ferrata
dei 50 Clap affissa sulla parete rocciosa, quindi lasciamo il CAI 316 o
Sentiero Corbellini. Raggiunta alla bene e meglio la targa, cominciamo a
risalire la ferrata dei 50 Clap, allo statuo attuale è interdetta e mancano i
primi 50 metri di cavo, arrampichiamo in libera con passaggi di 2° seguendo i
fittoni finché non iniziano i cavi. La ferrata è attrezzata in maniera
discontinua, dopo un tratto dove sono presenti dei pini mughi, ci fa risalire
faticosamente con ascesa costante un canalone di sfasciumi, l’enorme pilastro
roccioso che ci apparirà verrà costeggiato dal canalone stando alla sua
sinistra) – Crinalino q.2287 (Al termine della lunga
ascesa, a tratti attrezzata o con passaggi di 1°in libera, raggiungiamo un
crinalino a sud della cima Cuestamus, ora la ferrata prosegue a sinistra per
sottile cengia, direzione nord) – Forca
Alta di Culzei q.2208 (Dalla larga sella è possibile uscire dalla ferrata
scendendo nella vallata detritica del versante opposto che è il Cadin delle
Vette Nere, indicazioni assenti. Ora ha inizio la parte più tecnica e difficile
della ferrata che risale verticalmente e in esposizione uno spigolo attrezzato
con cavo e staffe metalliche, poi guadagnato quota si continua su cengia aerea) – Spallone detritico q.2326 (I numerosi
passaggi sempre in buona esposizione, ci fanno guadagnare un largo pendio di
sfasciumi, lo risaliamo seguendo i segni e prestando attenzione perché alla
nostra sinistra precipita verticalmente. Risalito facilmente il pendio di
sfasciumi lungo il margine del precipizio, arriviamo sul punto alto, dove
attraversata una spaccatura della parete ritroviamo la ferrata che risale verticalmente
e in estrema esposizione grazie al cavo d’acciaio e alle staffe di metallo che ci
fanno guadagnare la cresta sommitale che andremo a percorrere senza grosse
difficoltà) – Cima
di Riobianco q.2400 (Terminata la facile crestina pianeggiante attrezzata
con cavo, la traccia scende a destra senza difficoltà e conduce verso la
forcella che separa la Cima di Riobianco dal Creton dell’Arco. A metà della
discesa possiamo risalire a sinistra a vista e senza percorso obbligato
all’anonima Cima di Riobianco salvo poi tornare sui nostri passi, segni e
indicazioni per la vetta assenti) – Forcella
q.2349 (Scesi dalla crestina pianeggiante o dalla Cima di Riobianco se
abbiamo fatto questa breve deviazione, siamo sulla forcella che separa la Cima
di Riobianco dal Creton dell’Arco. A destra inizia la cresta del Creton dell’Arco
segnata con bolli rossi dalla quale proviene la ferrata Simone, possiamo notare
i cavi d’acciaio terminali della via, noi invece scendiamo a sinistra una
cengia sdrucciolevole che ci conduce in un ripido canalino, arrivati sul punto
basso un breve traverso ci porta a risalire ripidamente il canalino successivo
privo di attrezzatura) – Forcella
q.2364 (Risaliti dal ripido canalino, proseguiamo su un traverso senza
difficoltà ignorando una forcellina poco sopra di noi, perdiamo leggermente
quota arrivando sulla stretta forcella. Ora dobbiamo risalire uno spigolo
verticale attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro
detritico soprastante) – Forcella
q.2424 (Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare
ripidamente nell’angusta forcellina, dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente
nel pianoro detritico soprastante che si percorre in leggera ascesa senza
difficoltà fino alla vetta del Creton di Culzei) – Creton
di Culzei q.2458 (Dalla croce di vetta, si scende poco sotto con sentiero
ghiaioso che si sviluppa a zig-zag, bolli rossi e direzione nord, poi dopo 5
minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio
che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto
in discesa è tutt’altro che banale) – Masso
Sospeso q.2363 (Terminata la lunga discesa attrezzata nel canalino, un
breve traverso ci porta a risalire per passare sotto un grande macigno
incastrato, dalla parte opposta i bolli rossi ci portano a scendere un canalino
detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica sassi) – Forcella dell’Alpino q.2302 (La grande
forcella separa il Creton di Culzei dal Clap Grande, innesto sul CAI 232: a
destra, nord, scende nel canalone verso il bivacco Damiana del Gobbo e la
forcella dei Cadini, davanti a noi inizia la Ferrata GAS che risale il versante
sud del Clap Grande, noi scendiamo nel canalone a sinistra, sud, verso il
rifugio De Gasperi. Il canalone solo a brevi tratti attrezzato, è ghiaioso o
detritico e scarica molti sassi, attenzione alla presenza di altre persone) – Quota q.2147 (Usciamo dall’angusto
canalone, ora il CAI 232 si mantiene lungo una dorsale sopra il margine della
lingua detritica, direzione sud/est, in ripida discesa ma senza difficoltà) – Rifugio De Gasperi q.1767
(Oltrepassata la cappella posta sopra il rifugio chiudiamo l’anello,
ripercorriamo tutto il CAI 201 fino a Pian di Casa) – Bivio q.1714 (Rispetto l’andata, optiamo
per fare la variante
facile che scende a sinistra) – Rio Pradibosco q.1618 – Bivio q.1650
(Siamo di nuovo alla biforcazione tra la variante facile che stiamo percorrendo,
e la difficile) – Bivio
q.1652 – Bivio q.1581 – Fonte q.1525 – Forestale q.1403 – Bivio q.1355 – Forestale q.1330 – Deviazione
q.1265 – Incrocio q.1251 – Pian
di Casa q.1236.
DISLIVELLO TOTALE: 1600 m
QUOTA MASSIMA: Creton di Culzei
q.2458
LUNGHEZZA: 15 km
DIFFICOLTA: EEA
NOTE:
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Sentieri
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- Allo statuo attuale (2018) la ferrata dei
50 Clap è chiusa causa problemi burocratici, per tale ragione sono stati
tolti i primi 50 metri di cavo, arrampichiamo in libera con passaggi di 2°
seguendo la linea dei fittoni rimasti fino a ritrovare la ferrata, il resto
della via è in discrete condizioni. (Percorrendo la ferrata chiusa al
pubblico lo facciamo a nostro rischio e pericolo, eventualmente chiediamo
notizie al gestore del rifugio De Gasperi).
La ferrata è attrezzata con cavo e staffe di metallo,
dalla partenza fino alla Forca Alta di Culzei è da considerarsi facile, il
proseguo fino al Creton di Culzei è da considerarsi difficile con alcuni
tratti molto esposti, anche il percorso attrezzato che dal Creton di Culzei
conduce alla Forcella dell’Alpino fatto in discesa non è da sottovalutare.
- Attenzione nella discesa dalla Forcella dell’Alpino,
il canalone scarica molti sassi.
- Nel complesso itinerario molto lungo e faticoso, da
affrontare solo se in ottime condizioni fisiche e con buona visibilità.
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Rifugi-Bivacchi
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- Per agevolare il lungo itinerario
pernottiamo al Rifugio De Gasperi (1,30
ore dalla partenza dal centro sci di fondo di Pian di Casa e 500 m di
dislivello).
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Fonti
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- Fonte a q.1525 sul sentiero CAI 201 che risale dal
rifugio De Gasperi.
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale (ore)
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Pian di Casa
|
0,00
|
Forcella
q.2424
|
5,42
|
Incrocio
q.1251
|
0,02
|
Creton
di Culzei
|
5,50
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Deviazione
q.1265
|
0,03
|
Masso
Sospeso
|
6,20
|
Forestale
q.1330
|
0,09
|
Forcella
dell’Alpino
|
6,35
|
Bivio
q.1355
|
0,12
|
Quota q.2147
|
6,57
|
Forestale
q.1403
|
0,18
|
Rifugio De Gasperi
|
7,35
|
Fonte
q.1525
|
0,33
|
Bivio q.13714
|
7,47
|
Bivio
q.1581
|
0,42
|
Rio
Pradibosco
|
7,57
|
Bivio q.1652
|
0,54
|
Bivio
q.1650
|
8,02
|
Bivio q.1650
|
0,57
|
Bivio q.1652
|
/
|
Bivio q.1714
|
1,13
|
Bivio q.1581
|
/
|
Rifugio
De Gasperi
|
1,25
|
Fonte
q.1525
|
/
|
Bivio
q.1693
|
2,00
|
Forestale q.1403
|
/
|
Crinalino q.2287
|
3,30
|
Bivio
q.1355
|
/
|
Forca Alta di Culzei
|
3,42
|
Forestale q.1330
|
/
|
Spallone detritico q.2326
|
4,36
|
Deviazione q.1265
|
/
|
Cima di Riobianco
|
/
|
Incrocio q.1251
|
/
|
Forcella q.2349
|
5,08
|
Pian di Casa
|
8,40
|
Forcella q.2364
|
5,20
|
Bivio q.1650 (Rientriamo nel bosco e c’è la
biforcazione del sentiero CAI 201, dritto a sinistra è la variante alta
attrezzata per esperti, dritto a destra in discesa la variante bassa più
facile, stiamo a sinistra, in breve uscendo dal bosco si percorre una cengia
attrezzata con cavo corrimano che aggira il canalone detritico del Rio
Pradibosco)
|
Bivio q.1650 (Rientriamo nel bosco e c’è la
biforcazione del sentiero CAI 201, dritto a sinistra è la variante alta
attrezzata per esperti, dritto a destra in discesa la variante bassa più
facile, stiamo a sinistra, in breve uscendo dal bosco si percorre una cengia
attrezzata con cavo corrimano che aggira il canalone detritico del Rio
Pradibosco)
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Forca Alta di
Culzei q.2208 (Ora ha inizio la parte più tecnica e difficile della ferrata
che risale verticalmente e in esposizione uno spigolo attrezzato con cavo e
staffe metalliche)
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Forcella
q.2424 (Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno
calare ripidamente nell’angusta forcellina, dalla parte opposta la ferrata
risale verticalmente)
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