lunedì 1 aprile 2019

Grondilice (per la cengia del Garnerone) EE


L'itinerario ripercorre una sottile cengia naturale sotto il versante ovest della Cresta del Garnerone (Alpi Apuane, Toscana) con ascesa finale al monte Grondilice, itinerario per escursionisti esperti, conoscitori del posto o dotati di GPS.

DATA: 21 ottobre 2018

PARTENZA: Con l’autostrada A15 Parma-La Spezia, usciamo al casello di Aulla e prendiamo la SS.63 seguendo le indicazioni per Fivizzano arrivando al paese di Rometta, lo attraversiamo e dopo 1,5 km voltiamo a destra (12,5 km da Aulla) dove troviamo i cartelli per Vinca. Oltrepassiamo i paesi di Cassano, Gragnola, Monzone fino ad arrivare a Vinca e all’entrata dell’abitato, teniamo la stradina a destra che bypassa le case da sotto, quindi proseguiamo finché, non notiamo sulla nostra sinistra la piccola cappella e la statua della Madonna dei Cavatori di Vinca (circa 30 km da Aulla), continuiamo sulla stradina asfaltata in stato di abbandono e in pessimo stato fino al termine dopo circa 2 km.





Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/

ITINERARIO: Partenza q.928 (Al termine della stradina asfaltata, dritto un ponticello attraversa un fosso d’acqua e inizia un largo tracciato, noi risaliamo il sentierino CAI 153 a sinistra nel bosco, cartello)     Cà Farfareto q.998 (Rudere infrascato)   –   Bivio q.1025 (Al termine della salita usciamo dal bosco e ci innestiamo in un sentiero sassoso, a sinistra è CAI 38, noi andiamo a destra che è sempre CAI 38 in comune con il CAI 153)      Bivio q.1036 (Dopo pochi metri dal bivio precedente lasciamo il CAI 38/CAI 153 che continua dritto, andiamo a sinistra per sentiero non segnato, indicazioni assenti)      Deviazione q.1038 (Il sentiero termina presso un casotto recintato, un minuto prima di arrivarci lasciamo il sentiero e andiamo a destra, est, inizialmente a vista poi seguendo una sottile traccia che risale il pendio erboso caratterizzato da macigni sparsi e isolati alberelli, puntando di fatto verso la Cresta del Garnerone ben visibile di fronte a noi)     CAI 37 q.1222 (Anche nel caso non avessimo seguito integralmente la traccia, risalendo con direzione est ci innestiamo d’obbligo sul CAI 37 che transita parallelo alla cresta, a sinistra conduce ai ruderi delle Capanne del Giovo e a Foce Giovo, noi lo teniamo a destra, sud, su sentiero a mezzacosta e in falsopiano verso il rifugio Capanna Garnerone)     Deviazione q.1214 (Il sentiero CAI 37 ha appena attraversato un pendio detritico e presso una roccia con la segnatura del CAI si nota una sbiadita segnatura azzurra, quindi lasciamo il sentiero e risaliamo a sinistra con direzione est su esile traccia di passaggio poco evidente, manteniamoci praticamente paralleli al margine della colata detritica che scende dalla foce del Gobbo e dall’appariscente rilievo squadrato de Il Gobbo sulla Cresta del Garnerone che possiamo prendere come punto di riferimento, in seguito sporadici segni azzurri e omini di sasso)      Deviazione q.1395 (La nostra traccia che saliva verso la foce del Gobbo, ora cambia direzione e vira a destra, sud-sud/est, mantenendosi a mezzacosta sotto la Cresta del Garnerone e attraversando una minuscola macchia di bosco, iniziamo di fatto a percorrere la cengia del Garnerone che in questo frangente è ancora poco evidente)   –   Spalla q.1520 (La nostra traccia su cengia ora è evidente e seguiamo sporadici omini di sasso o segni azzurri, oltrepassato il punto quotato 1503 m da IGM ci appare in lontananza lo spallone che raggiungiamo senza difficoltà continuando dalla parte opposta)  –   Anfratto q.1538 (Stiamo procedendo sulla cengia e in prossimità di arrivare a una spalla erbosa, a sinistra poco sopra di noi si può notare l’anfratto verticale denominato “Il Bivacco” dove un masso sospeso funge da tetto)      Spalla q.1556 (Appena risaliti dall’anfratto, siamo sul verde spallone denominato “Lo Spiaggione”, sotto di noi è situata la grande guglia rocciosa della Torre Tita che possiamo ammirare in tutta la sua bellezza solo dopo aver ripreso a camminare sulla nostra cengia)      Passo del Gatto q.1620 (Lungo la cengia possiamo notare una roccia sporgente sopra la nostra testa denominata “L’Ombrellone”, quindi arriviamo al Passo del Gatto, passaggio obbligato che ci costringe a superarlo a “gattoni”)     Crinalino q.1637 (Appena superato il passo del Gatto, la cengia risale e termina arrivando su un crinalino caratterizzato a destra da uno sperone roccioso. Evitiamo di scavallare il crinalino e lo percorriamo a sinistra per poche decine di metri perché è destinato a esaurirsi, quindi ci si offrono due possibilità, andare a destra per traccia a mezzacosta che in breve si collega al CAI 186 che scende dalla Finestra del Grondilice, oppure salire sul Grondilice dalla sua anticima come decidiamo di fare noi. Quindi andiamo a sinistra percorrendo una cengia che ci conduce verso un evidente canalone, segni e omini di sasso assenti, direzione nord)      Canalone q.1660 (La breve cengia ci conduce all’ingresso del canalone situato proprio sopra il passo del Gatto, lo iniziamo a risalire faticosamente causa il terreno detritico e instabile, ma senza difficoltà tecniche di rilievo, direzione nord/est)     Cresta del Garnerone q.1750 (La ripida e faticosa salita del canalone si esaurisce arrivando sulla Cresta del Garnerone, precisamente sulla sella compresa tra il punto quotato 1768 da IGM e l’anticima del Grondilice quotata 1792,3 metri dalla mappa CTR tecnica della Toscana. Cominciamo a risalire la cresta a destra prestando molta attenzione, l’arrampicata su roccia presenta dei facili passaggi di 1° ma è molto esposta, soprattutto sul versante dell’Orto di Donna)  –   Anticima del Grondilice q.1792 (Quota e toponimo generalmente non sono indicate su alcuna mappa, la carta tecnica della regione Toscana la quota a 1792,3 m. La breve ma esposta salita di cresta ci conduce dalla sella all’anticima del Grondilice, procediamo con attenzione ma senza difficoltà di rilievo sulla cresta che ora perde quota per poi risalire sul monte Grondilice, cerchiamo di privilegiare i passaggi di roccia sul versante sud, perché a nord la parete precipita sull’Orto di Donna, segni e omini di sasso assenti)   –   Grondilice q.1808 (Omino di sasso sulla cima. Ora perdiamo quota percorrendo la via normale che si mantiene per traccia sdrucciolevole e roccette nel versante sud, sporadici bolli rossi)      Finestra del Grondilice q.1743 (Stretta forcella che divide il Grondilice da La Forbice, innesto sul CAI 186: a sinistra scende al rifugio Orto di Donna, noi scendiamo a destra verso Foce Rasori)   –   Piazzola dell’elicottero q.1332 (Nella parte finale, il CAI 186 va a costeggiare il margine della macchia di bosco su una verde dorsale arrivando a uno spallone erboso dove è situato il punto per l’atterraggio di elicotteri, bivio: a sinistra a mezzacosta c’è l’esile CAI 168 per Biforco e il paese di Forno, noi andiamo a destra tenendo il CAI 186 in piano per raggiungere la vicina e verde sella della Foce Rasori)     Foce Rasori q.1317 (Sella e incrocio con cartelli: dritto a sinistra in salita è CAI 37/CAI 173 per la Foce di Navola, dritto a destra in discesa nel bosco è sentiero CAI di raccordo al CAI 38, noi andiamo a destra a ritroso prendendo il CAI 37/CAI 173/CAI 186 per Capanna Garnerone)      Bivio q.1290 (A sinistra a ritroso c’è un sentiero CAI senza numerazione, continuiamo dritto sul CAI 37/ CAI 173/CAI 186)       Capanna Garnerone q.1260 (Grande edificio di legno e bivio del sentiero: dritto a destra è CAI 37 per  Foce Giovo, noi andiamo dritto a sinistra passando davanti alla capanna prendendo il CAI 153)  –  Rudere q.1095     Bivio q.1050 (A sinistra a ritroso in piano c’è il CAI 38, continuiamo dritto sul CAI 153 in comune con il CAI 38, ignoriamo sulla destra un sentiero che termina dopo pochi metri)      Bivio q.1036 (Chiudiamo l’anello, ripercorriamo il tragitto fatto in mattinata)      Bivio q.1025     Cà Farfareto q.998    Arrivo q.928.

 
DISLIVELLO TOTALE: 950 m
QUOTA MASSIMA: Grondilice q.1808
LUNGHEZZA: 7,6 km
DIFFICOLTA: EE


NOTE:





Sentieri



- Cengia del Garnerone: non ci sono difficoltà particolari nel percorrere la cengia se non quella che siamo su un esile traccia con sporadici segni e omini di sasso, da affrontare con buona visibilità da escursionisti esperti conoscitori del posto o dotati di GPS.
- Canalone: anche per la salita del canalone non vi sono difficoltà di rilievo se non quella del terreno sdrucciolevole e instabile, se siamo più di una persona consiglio di procedere a distanza ravvicinata con l’uso del casco.
- Cresta del Garnerone: probabilmente la parte più impegnativa del giro è il breve tratto che risale all’anticima del Grondilice, i passaggi sono di 1° ma la cresta è abbastanza esposta soprattutto sul versante dell’Orto di Donna


Rifugi-Bivacchi
- Nel giugno 2015 è stata inaugurata la nuova struttura di legno del rifugio Capanna Garnerone che ha sostituito il vecchio prefabbricato di metallo arancione, un locale è sempre aperto e adibito a bivacco con 2 posti letto.


Fonti
- Fonte della Vaccareccia a Capanna Garnerone.


TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Partenza q.928
0,00
Cà Farfareto
0,08
Bivio q.1025
0,12
Bivio q.1036
0,13
Deviazione q.1038
0,14
CAI 37 q.1222
0,37
Deviazione q.1214
0,45
Spalla q.1520
1,19
Anfratto q.1538
1,30
Spalla q.1556
1,33
Passo del Gatto
1,45
Crinalino q.1637
1,47
Canalone
1,51
Cresta del Garnerone
2,05
Anticima del Grondilice
2,10
Grondilice
2,22
Finestra del Grondilice
2,35
Piazzola elicottero
3,25
Foce Rasori
3,29
Bivio q.1290
3,33
Capanna Garnerone
3,36
Rudere q.1095
3,50
Bivio q.1050
3,55
Bivio q.1036
3,56
Bivio q.1025
/
Cà Farfareto
/
Arrivo q.928
4,05




Partenza q.928 (Al termine della stradina asfaltata, dritto un ponticello attraversa un fosso d’acqua e inizia un largo tracciato, noi risaliamo il sentierino CAI 153 a sinistra nel bosco, cartello)
Partenza q.928 (Al termine della stradina asfaltata, dritto un ponticello attraversa un fosso d’acqua e inizia un largo tracciato, noi risaliamo il sentierino CAI 153 a sinistra nel bosco, cartello)
CAI 153
CAI 153
Cà Farfareto q.998 (Rudere infrascato)
Bivio q.1036 (Dopo pochi metri dal bivio precedente lasciamo il CAI 38/CAI 153 che continua dritto, andiamo a sinistra per sentiero non segnato, indicazioni assenti)

Deviazione q.1038 (Il sentiero termina presso un casotto recintato, un minuto prima di arrivarci lasciamo il sentiero e andiamo a destra, est, inizialmente a vista poi seguendo una sottile traccia)
La sottile traccia risale il pendio erboso caratterizzato da macigni sparsi e isolati alberelli, puntando di fatto verso la Cresta del Garnerone ben visibile di fronte a noi
La sottile traccia risale il pendio erboso caratterizzato da macigni sparsi e isolati alberelli, puntando di fatto verso la Cresta del Garnerone ben visibile di fronte a noi 
CAI 37 q.1222 (Anche nel caso non avessimo seguito integralmente la traccia, risalendo con direzione est ci innestiamo d’obbligo sul CAI 37 che transita parallelo alla cresta, a sinistra conduce ai ruderi delle Capanne del Giovo e a Foce Giovo, noi lo teniamo a destra)
CAI 37

CAI 37
Deviazione q.1214 (Il sentiero CAI 37 ha appena attraversato un pendio detritico e presso una roccia con la segnatura del CAI si nota una sbiadita segnatura azzurra, quindi lasciamo il sentiero e risaliamo a sinistra con direzione est su esile traccia di passaggio poco evidente)
Deviazione q.1214 (Il sentiero CAI 37 ha appena attraversato un pendio detritico e presso una roccia con la segnatura del CAI si nota una sbiadita segnatura azzurra, quindi lasciamo il sentiero e risaliamo a sinistra con direzione est su esile traccia di passaggio poco evidente, manteniamoci praticamente paralleli al margine della colata detritica che scende dalla foce del Gobbo e dall’appariscente rilievo squadrato de Il Gobbo sulla Cresta del Garnerone che possiamo prendere come punto di riferimento, in seguito sporadici segni azzurri e omini di sasso)  
Manteniamoci praticamente paralleli al margine della colata detritica
Manteniamoci praticamente paralleli al margine della colata detritica

Deviazione q.1395 (La nostra traccia che saliva verso la Foce del Gobbo, ora cambia direzione e vira a destra, sud-sud/est, mantenendosi a mezzacosta sotto la Cresta del Garnerone e attraversando una minuscola macchia di bosco)
Cengia del Garnerone
Cengia del Garnerone
Cengia del Garnerone
Oltrepassato il punto quotato 1503 m da IGM ci appare in lontananza la Spalla q.1520 che raggiungiamo senza difficoltà

Cengia del Garnerone
Sbiaditi segni azzurri sulla Cengia del Garnerone
Appena oltrepassata la Spalla q.1520 continuiamo dalla parte opposta
Sulla Cengia del Garnerone appena oltrepassata la Spalla q.1520
Sulla Cengia del Garnerone, davanti a noi l’anfratto roccioso de “Il bivacco” e la Spalla q.1556 “Lo spiaggione” che dobbiamo raggiungere

L’anfratto roccioso de “Il bivacco”
Sulla cengia che ha appena oltrepassato la Spalla q.1556 “Lo spiaggione”
Panorama alle nostre spalle sul percorso appena fatto
Cengia del Garnerone
Passo del Gatto q.1620

Crinalino q.1637 (Appena superato il passo del Gatto, la cengia risale e termina arrivando su un crinalino caratterizzato a destra da uno sperone roccioso)
Panorama sul monte Sagro e le cave di Colonnata
Zoomata sul Campanile di Colonnata deturpato dalle cave di marmo

Risaliamo il crinalino per poche decine di metri, quindi andiamo a sinistra percorrendo una cengia che ci conduce verso un evidente canalone, segni e omini di sasso assenti 
Canalone q.1660 (La breve cengia ci conduce all’ingresso del canalone situato proprio sopra il passo del Gatto)
Risaliamo il canalone faticosamente causa il terreno detritico e instabile, ma senza difficoltà tecniche di rilievo
Risaliamo il canalone faticosamente causa il terreno detritico e instabile, ma senza difficoltà tecniche di rilievo
Risaliamo il canalone faticosamente causa il terreno detritico e instabile, ma senza difficoltà tecniche di rilievo

Cresta del Garnerone q.1750 (La ripida e faticosa salita del canalone si esaurisce arrivando sulla Cresta del Garnerone, cominciamo a risalire la cresta a destra prestando molta attenzione, l’arrampicata su roccia presenta dei facili passaggi di 1° ma è molto esposta, soprattutto sul versante dell’Orto di Donna)
L’arrampicata su roccia presenta dei facili passaggi di 1° ma è molto esposta
Anticima del Grondilice q.1792
Dall’anticima del Grondilice q.1792 procediamo con attenzione ma senza difficoltà di rilievo sulla cresta che ora perde quota, cerchiamo di privilegiare i passaggi di roccia sul versante sud, perché a nord la parete precipita sull’Orto di Donna
Dall’anticima del Grondilice q.1792 procediamo con attenzione ma senza difficoltà di rilievo sulla cresta che ora perde quota, cerchiamo di privilegiare i passaggi di roccia sul versante sud, perché a nord la parete precipita sull’Orto di Donna


Dall’anticima del Grondilice q.1792 procediamo con attenzione ma senza difficoltà di rilievo sulla cresta che ora perde quota, cerchiamo di privilegiare i passaggi di roccia sul versante sud, perché a nord la parete precipita sull’Orto di Donna
Salita finale al Grondilice
Salita finale al Grondilice
Salita finale al Grondilice
Grondilice q.1808

Panorama dal Grondilice verso il monte Pisanino
Panorama dal Grondilice verso i monti Contrario, Cavallo e Tambura
Panorama dal Grondilice verso il Pizzo d’Uccello q.1782

Dalla vetta del Grondilice perdiamo quota percorrendo la via normale che si mantiene per traccia sdrucciolevole e roccette nel versante sud, sporadici bolli rossi
Dalla vetta del Grondilice perdiamo quota percorrendo la via normale che si mantiene per traccia sdrucciolevole e roccette nel versante sud, sporadici bolli rossi
Dalla vetta del Grondilice perdiamo quota percorrendo la via normale che si mantiene per traccia sdrucciolevole e roccette nel versante sud, sporadici bolli rossi
Dalla vetta del Grondilice perdiamo quota percorrendo la via normale che si mantiene per traccia sdrucciolevole e roccette nel versante sud, sporadici bolli rossi
Dalla vetta del Grondilice perdiamo quota percorrendo la via normale che si mantiene per traccia sdrucciolevole e roccette nel versante sud, sporadici bolli rossi

Arrivo alla Finestra del Grondilice
Finestra del Grondilice q.1743 (Stretta forcella che divide il Grondilice da La Forbice, innesto sul CAI 186, scendiamo a destra verso Foce Rasori)
Sul CAI 186 che dalla Finestra del Grondilice scende a Foce Rasori
Sul CAI 186 che dalla Finestra del Grondilice scende a Foce Rasori
Sul CAI 186 che dalla Finestra del Grondilice scende a Foce Rasori

Nella parte finale, il CAI 186 va a costeggiare il margine della macchia di bosco su una verde dorsale
Piazzola dell’elicottero q.1332
Vista sul Torrione Figari con il caratteristico masso sulla cima, alla sua destra c’è Punta Questa
Zoomata sul Torrione Figari a sinistra e Punta Questa a destra
Arrivo alla Foce Rasori

Il CAI 37/CAI 173/CAI 186 per Capanna Garnerone
Capanna Garnerone
Rudere q.1095
Rudere q.1095