mercoledì 29 maggio 2019

Ferrata Simone (Creton dell’Arco e Creton di Culzei) EEA

La ferrata Simone al Creton dell'Arco (Alpi Carniche sul confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia) con prolungamento attraverso la ferrata dei 50 Clap fino al Creton di Culzei, ritorno per le forcelle dell'Alpino e dei Cadini. 

DATA: 13 agosto 2018

PARTENZA: Dalla nota località turistica di Sappada nell’estremità nord orientale delle dolomiti tra Cadore e Carnia (sul confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia) scendiamo con la stradina di fianco la chiesa oltrepassando l’area parcheggio camper e la baita/ristoro Mondscheim, dopo 1 km sulla destra c’è il minuscolo parcheggio “Piazzale degli Asini” e il ponte sul fiume Piave, tabella CAI.





Stralcio della mappa interattiva Kompass dal sito  http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/

ITINERARIO: Sappada q.1196 (Iniziamo attraversando il grande ponte sul fiume Piave, dalla parte opposta la forestale si biforca e stiamo a destra, siamo sul CAI 316, segni assenti)      Bivio q.1206 (Dopo poche decine di metri la forestale si biforca, cartelli assenti: dritto a destra costeggia il rio Siera, il CAI 316 sta dritto a sinistra in salita)      Bivio q.1232 (Cartelli assenti: dritto inizia un largo tracciato su fondo erboso, stiamo sulla nostra forestale)      Bivio q.1295 (Bivio della forestale, a sinistra riporta a Sappada, noi la teniamo a destra in salita che è sempre CAI 316)      Bivio q.1342 (Cartelli: a sinistra inizia il sentiero CAI 318 per Cima Sappada e il rifugio Monte Siera, continuiamo sulla forestale CAI 316)      Piazzola q.1369 (Arrivati a una piazzola termina la forestale, ora il CAI 316 continua per sentierino che dopo un breve tratto pianeggiante a mezzacosta, risale per gradini e passerelle attrezzate con cavo corrimano)      Cenotafio q.1548 (Targa in memoria)      Bivio q.1550 (Biforcazione del sentiero e cartelli: dritto a sinistra il CAI 316 risale per il passo Siera, noi stiamo dritto a destra in falsopiano sul CAI 317 per il passo dell’Arco e la ferrata Simone)   –   Ponte q.1518 (Ponticello di legno sul rio Siera)      Bivio q.1569 (Biforcazione: a sinistra un sentierino CAI senza numerazione si ricollega al CAI 316, stiamo sul nostro CAI 317 che continua a salire)      Passo dell’Arco q.1907 (Sulla forcella c’è il piccolo arco naturale di roccia, bivio e cartelli: il CAI 317 scende sul versante opposto, noi iniziamo a percorrere la traccia a sinistra in salita poco sotto il filo del crinalino, indicazioni per la ferrata Simone, direzione sud)      Ferrata q.1964 (Iniziano i cavi d’acciaio utili come corrimano, in breve finiscono e si continua a risalire il pendio ritrovandoli dopo circa 10 minuti che ci aiutano nella facile ascesa rocciosa trasversale. Terminata anche questa sequenza di cavi, attraversiamo uno stretto passaggio nella roccia e continuiamo per traccia nel pianoro roccioso con direzione sud, aiutati da bolli rossi e omini di sasso fino portarci a ridosso della parete sui 2100 metri di quota che si risale all’interno di un camino attrezzato con cavo e staffe, siamo nella parte più difficile della via)   –   Cresta dell’Arco q.2212 (Superato uno spigolo verticale che richiede forza di braccia, in breve la ferrata termina giungendo sulla panoramica cresta nord del Creton dell’Arco caratterizzata da sfasciumi, la percorriamo senza difficoltà seguendo bolli rossi e omini di sasso con direzione sud, facendo attenzione che alla nostra sinistra, versante orientale, precipita nel vallone del Cadin delle Vette Nere)     Creton dell’Arco q.2353 (Sulla cima un omino di sasso senza indicazioni, panorama a 360°. La traccia scende alla nostra destra portandosi di fatto sotto la cima dove i cavi d’acciaio sono utili come corrimano)      Forcella q.2335 (E’ la forcella appena sotto la vetta, si continua su ferrata di cresta che si sposta sul versante del Cadin delle Vette Nere)      Forcella q.2349 (Siamo nella forcella che separa il Creton dell’Arco dalla cima di Riobianco, di fatto termina la ferrata Simone e ci innestiamo nella ferrata dei 50 Clap, il punto allo stato attuale è abbastanza anonimo, notiamo la presenza di una vecchia “maniglia” di metallo. Dritto risalirebbe verso la cima di Riobianco, noi stiamo a destra percorrendo una cengia che subito ci conduce a scendere un ripido canalino, arrivati sul punto basso un breve traverso ci porta a risalire ripidamente il canalino successivo privo di attrezzatura)      Forcella q.2364 (Risaliti dal ripido canalino, proseguiamo su un traverso senza difficoltà ignorando una forcellina poco sopra di noi, perdiamo leggermente quota arrivando sulla stretta forcella. Ora dobbiamo risalire uno spigolo verticale attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro detritico soprastante)     Forcella q.2424 (Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta forcellina, dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente nel pianoro detritico soprastante che si percorre in leggera ascesa senza difficoltà fino alla vetta del Creton di Culzei)     Creton di Culzei q.2458 (Croce di vetta, poco sotto si scende con traccia ghiaiosa che si sviluppa a zig-zag, bolli rossi e direzione nord, poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale)     Masso Sospeso q.2363 (Terminata la lunga discesa attrezzata nel canalino, un breve traverso ci porta a risalire per passare sotto un grande macigno incastrato, dalla parte opposta i bolli rossi ci guidano a scendere un canalino detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica sassi)      Forcella dell’Alpino q.2302 (La grande forcella separa il Creton di Culzei dal Clap Grande, innesto sul CAI 232: a sinistra scende nel canalone detritico con direzione sud per il rifugio De Gasperi, davanti a noi inizia la Ferrata G.A.S. che risale il versante sud del Clap Grande, noi scendiamo il canalone detritico a destra con direzione nord senza problemi. A metà del canalone prestiamo attenzione, tre staffe di metallo ci aiutano a superare un balzo verticale anche se solo di pochi metri)      Bivacco Damiana del Gobbo q.1986 (Al termine della discesa usciamo dal canalone con le sue colate di ghiaia entrando nell’anfiteatro del Cadin di Dentro, davanti a noi sulla destra è ben evidente la forcella dei Cadini come pure una traccia a mezzacosta che la raggiunge costeggiando le pareti rocciose, noi scendiamo virando a sinistra per raggiungere il vicino e ben visibile bivacco dove ci sono i cartelli: a sinistra è CAI 322 per il Cadin di Elbel, sotto il bivacco scende il CAI 322 per Sappada, noi dobbiamo prendere il CAI 317 che risale il pendio erboso con roccette affioranti poco sopra il bivacco, la traccia è inesistente e i segni molto sbiaditi ci conducono all’evidente sentierino ghiaioso soprastante che costeggia la parete rocciosa, direzione nord/est)   –   Forcella dei Cadini q.2098 (Arrivati sotto la forcella dei Cadini, si raccorda anche l’altra traccia che aggirava a mezzacosta la testata della vallata Cadin di Dentro, la salita finale è ripidissima e faticosa su ghiaie e detriti, nel versante opposto il CAI 317 continua senza difficoltà per sentiero che attraversa il Cadin di Fuori con direzione nord/est)      Bivio q.1685 (Cartelli, siamo poco sotto il passo dell’Arco che potremmo raggiungere in pochi minuti, invece continuiamo sul CAI 317 che ora scende ripidamente con numerose serpentine tra i mughi, direzione nord)      Bivio q.1545 (Cartelli: a sinistra proviene il CAI 322 dal bivacco Damiana del Gobbo, continuiamo a scendere a destra sul CAI 317)      Lago q.1205 (Il sentiero termina arrivando al lago di pesca sportiva, lo aggiriamo a sinistra e dalla parte opposta iniziamo a percorrere la carrozzabile d’accesso interdetta al transito delle auto)   –   Incrocio q.1186 (A sinistra c’è il grande ponte sul rio Storto, dritto continua ora asfaltata, noi risaliamo la forestale a destra, indicazioni per la baita Pistanera)      Incrocio q.1195 (Siamo appena risaliti, a sinistra c’è un largo sentiero che entra nel bosco, a destra una sterrata, stiamo sulla pista forestale, cartelli assenti)     Bivio q.1204 (Bivio della forestale, a destra risale, stiamo in piano su quella principale che percorriamo in vista di alcuni campi da tennis)      Baita Pistanera q.1195 (Baita e impianto di risalita invernale, ci innestiamo sulla stradina asfaltata e a destra attraversiamo il ponte)     Baita Mondscheim q.1191 (Appena oltrepassato il ponte sulla destra c’è la baita/ristorante, quindi lasciamo l’asfaltata e oltrepassato l’edificio continuiamo su tratturo nel prato in piano dove ci sono dei capanni)      Sappada q.1196 (Il tratturo conduce sulla strada asfaltata che era quella che passava sotto il ponte, il “Piazzale degli Asini” è a pochi metri).

DISLIVELLO TOTALE: 1470 m
QUOTA MASSIMA: Creton di Culzei q.2458
LUNGHEZZA: 13,2 km
DIFFICOLTA: EEA

NOTE:



Sentieri



- La ferrata Simone è attrezzata in modo discontinuo con cavo e qualche staffa, mai troppo esposta è da considerarsi medio/facile, solo lo spigolo terminale richiede forza di braccia. Più impegnativo il ritorno seguendo la ferrata dei 50 Clap per il Creton di Culzei, da evitare assolutamente il ritorno con la ferrata dei 50 Clap in direzione della Forca Alta di Culzei per scendere nel Cadin delle Vette Nere, perché questo tratto è molto difficile e in totale esposizione per doverla affrontare in discesa.
- Nel complesso itinerario lungo e faticoso, da affrontare solo con tempo stabile.


Rifugi-Bivacchi
- Bivacco Damiana del Gobbo q.1986 posizionato nella conca del Cadin di Dentro sul crocevia del
CAI 317/CAI 322: classico bivacco a semi botte in lamiera, all’interno 9 posti letto con materasso e coperte, tavolo e sedie, in precarie condizioni.


Fonti
- Fonti assenti.

TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Sappada
0,00
Bivio q.1206
0,02
Bivio q.1232
0,05
Bivio q.1295
0,13
Bivio q.1342
0,20
Piazzola
0,24
Cenotafio
0,48
Bivio q.1550
0,52
Ponte q.1518
0,55
Bivio q.1569
1,04
Passo dell’Arco
1,47
Ferrata
1,54
Cresta dell’Arco
/
Creton dell’Arco
3,02
Forcella q.2335
3,06
Forcella q.2349
3,17
Forcella q.2364
3,30
Forcella q.2424
3,53
Creton di Culzei
4,03
Masso Sospeso
4,33
Forcella dell’Alpino
4,45
Bivacco D. del Gobbo
5,18
Forcella dei Cadini
5,35
Bivio q.1865
6,02
Bivio q.1545
6,36
Lago
7,15
Incrocio q.1186
7,24
Incrocio q.1195
7,25
Bivio q.1204
7,28
Baita Pistanera
/
Baita Mondscheim
/
Sappada
7,40
 



Sappada q.1196 (Il minuscolo parcheggio “Piazzale degli Asini”)
Sappada q.1196 (Iniziamo attraversando il grande ponte sul fiume Piave)
Bivio q.1342 (Cartelli: a sinistra inizia il sentiero CAI 318 per Cima Sappada e il rifugio Monte Siera, continuiamo sulla forestale CAI 316)  
Arrivati alla Piazzola q.1369 termina la forestale, ora il CAI 316 continua per sentierino
Dopo un breve tratto pianeggiante a mezzacosta, risale per gradini e passerelle attrezzate con cavo corrimano
CAI 316

Cenotafio q.1548 (Targa in memoria)
Bivio q.1550 (Biforcazione del sentiero e cartelli: dritto a sinistra il CAI 316 risale per il passo Siera, noi stiamo dritto a destra in falsopiano sul CAI 317 per il passo dell’Arco e la ferrata Simone)
 Ponte q.1518 (Ponticello di legno sul rio Siera)
Sul CAI 317 per il passo dell’Arco
Passo dell’Arco q.1907 (Sulla forcella c’è il piccolo arco naturale di roccia, bivio e cartelli)
Dal passo dell’Arco iniziamo a percorrere la traccia a sinistra in salita poco sotto il filo del crinalino, indicazioni per la ferrata Simone, direzione sud

Ferrata q.1964 (Iniziano i cavi d’acciaio utili come corrimano)
In breve i cavi della ferrata finiscono e si continua a risalire il pendio
Dopo circa 10 minuti ritroviamo la seconda sequenza di cavi che ci aiutano nella facile ascesa rocciosa trasversale
 Terminata anche questa sequenza di cavi, attraversiamo uno stretto passaggio nella roccia …...
…e continuiamo per traccia nel pianoro roccioso con direzione sud, aiutati da bolli rossi e omini di sasso ….

…..fino portarci a ridosso della parete sui 2100 metri di quota….. 
….che si risale all’interno di un camino attrezzato con cavo e staffe, siamo nella parte più difficile della via
….che si risale all’interno di un camino attrezzato con cavo e staffe, siamo nella parte più difficile della via
Si risale all’interno di un camino attrezzato con cavo e staffe
Si risale all’interno di un camino attrezzato con cavo e staffe

Uno spigolo verticale che richiede forza di braccia
Uno spigolo verticale che richiede forza di braccia
Cresta dell’Arco q.2212 (Superato uno spigolo verticale che richiede forza di braccia, in breve la ferrata termina giungendo sulla panoramica cresta nord del Creton dell’Arco)
Percorriamo la Cresta dell’Arco senza difficoltà seguendo bolli rossi e omini di sasso con direzione sud, facendo attenzione che alla nostra sinistra, versante orientale, precipita nel vallone del Cadin delle Vette Nere
Percorriamo la Cresta dell’Arco senza difficoltà seguendo bolli rossi e omini di sasso con direzione sud, facendo attenzione che alla nostra sinistra, versante orientale, precipita nel vallone del Cadin delle Vette Nere

Percorriamo la Cresta dell’Arco senza difficoltà seguendo bolli rossi e omini di sasso con direzione sud, facendo attenzione che alla nostra sinistra, versante orientale, precipita nel vallone del Cadin delle Vette Nere
La Cresta dell’Arco
Creton dell’Arco q.2353 (Sulla cima un omino di sasso senza indicazioni, panorama a 360°)

Panorama dalla cima del Creton dell’Arco sulla cima di Riobianco
La traccia scende alla nostra destra portandosi di fatto sotto la cima dove i cavi d’acciaio sono utili come corrimano
La traccia scende alla nostra destra portandosi di fatto sotto la cima dove i cavi d’acciaio sono utili come corrimano
Forcella q.2349 (Siamo nella forcella che separa il Creton dell’Arco dalla cima di Riobianco, di fatto termina la ferrata Simone e ci innestiamo nella ferrata dei 50 Clap, il punto allo stato attuale è abbastanza anonimo, notiamo la presenza di una vecchia “maniglia” di metallo.)
Dalla Forcella q.2349 stiamo a destra percorrendo una cengia….

….che subito ci conduce a scendere un ripido canalino…
….che subito ci conduce a scendere un ripido canalino…
….. arrivati sul punto basso un breve traverso ci porta a risalire ripidamente il canalino successivo privo di attrezzatura. 
Forcella q.2364 (Ora dobbiamo risalire uno spigolo verticale attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro detritico soprastante)
Panorama sul Creton dell’Arco

Forcella q.2364 (Ora dobbiamo risalire uno spigolo verticale attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro detritico soprastante)
Forcella q.2364 (Ora dobbiamo risalire uno spigolo verticale attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro detritico soprastante)
Risaliti dalla Forcella q.2364 arriviamo sul pianoro detritico soprastante
Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta Forcella q.2424
Al termine del pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta Forcella q.2424
Forcella q.2424 (Dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente nel pianoro detritico soprastante)

Forcella q.2424 (Dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente nel pianoro detritico soprastante)
Risaliti dalla Forcella q.2424 siamo nel pianoro detritico soprastante che si percorre in leggera ascesa senza difficoltà fino alla vetta del Creton di Culzei
Creton di Culzei q.2458
Dalla cima del Creton di Culzei q.2458 si scende con traccia ghiaiosa che si sviluppa a zig-zag …

…. poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale
…. poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale
…. poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale
…. poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale
Masso Sospeso q.2363 (Terminata la lunga discesa attrezzata nel canalino, un breve traverso ci porta a risalire per passare sotto un grande macigno incastrato)
Masso Sospeso q.2363 (Terminata la lunga discesa attrezzata nel canalino, un breve traverso ci porta a risalire per passare sotto un grande macigno incastrato)

Dalla parte opposta del masso sospeso i bolli rossi ci guidano a scendere un canalino detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica sassi
Dalla parte opposta del masso sospeso i bolli rossi ci guidano a scendere un canalino detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica sassi
Forcella dell’Alpino q.2302
Forcella dell’Alpino q.2302 (In lontananza vediamo la forcella dei Cadini che dobbiamo raggiungere)

Dalla forcella dell’Alpino q.2302 scendiamo il canalone detritico a destra con direzione nord senza problemi.
Dalla forcella dell’Alpino q.2302 scendiamo il canalone detritico a destra con direzione nord senza problemi.
Al termine della discesa usciamo dal canalone con le sue colate di ghiaia entrando nell’anfiteatro del Cadin di Dentro, davanti a noi sulla destra è ben evidente la forcella dei Cadini come pure una traccia a mezzacosta che la raggiunge costeggiando le pareti rocciose, noi scendiamo virando a sinistra per raggiungere il vicino e ben visibile bivacco
Bivacco Damiana del Gobbo
Bivacco Damiana del Gobbo

Alla forcella dei Cadini q.2098, alle nostre spalle è visibile la forcella dell’Alpino dalla quale siamo arrivati
Dalla forcella dei Cadini, il CAI 317 continua nel versante opposto senza difficoltà
CAI 317
Bivio q.1685 (Cartelli, siamo poco sotto il passo dell’Arco che potremmo raggiungere in pochi minuti)
Lago q.1205 (Il sentiero termina arrivando al lago di pesca sportiva)