La ferrata Simone al Creton dell'Arco (Alpi Carniche sul confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia) con prolungamento attraverso la ferrata dei 50 Clap fino al Creton di Culzei, ritorno per le forcelle dell'Alpino e dei Cadini.
DATA: 13 agosto 2018
PARTENZA: Dalla nota località turistica di Sappada nell’estremità
nord orientale delle dolomiti tra Cadore e Carnia (sul confine tra Veneto e
Friuli Venezia Giulia) scendiamo con la stradina di fianco la chiesa
oltrepassando l’area parcheggio camper e la baita/ristoro Mondscheim, dopo 1 km sulla destra c’è il minuscolo
parcheggio “Piazzale degli Asini” e il ponte
sul fiume Piave, tabella CAI.
Stralcio
della mappa interattiva Kompass dal sito http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/
ITINERARIO:
Sappada q.1196 (Iniziamo attraversando il
grande ponte sul fiume Piave, dalla parte opposta la forestale si biforca e
stiamo a destra, siamo sul CAI 316, segni assenti) – Bivio
q.1206 (Dopo poche decine di metri la forestale si biforca, cartelli
assenti: dritto a destra costeggia il rio Siera, il CAI 316 sta dritto a
sinistra in salita) – Bivio q.1232 (Cartelli assenti: dritto
inizia un largo tracciato su fondo erboso, stiamo sulla nostra forestale) – Bivio
q.1295 (Bivio della forestale, a sinistra riporta a Sappada, noi la teniamo
a destra in salita che è sempre CAI 316) – Bivio q.1342 (Cartelli: a sinistra inizia
il sentiero CAI 318 per Cima Sappada e il rifugio Monte Siera, continuiamo sulla
forestale CAI 316) – Piazzola
q.1369 (Arrivati a una piazzola termina la forestale, ora il CAI 316 continua
per sentierino che dopo un breve tratto pianeggiante a mezzacosta, risale per
gradini e passerelle attrezzate con cavo corrimano) – Cenotafio
q.1548 (Targa in memoria) – Bivio
q.1550 (Biforcazione del sentiero e cartelli: dritto a sinistra il CAI 316 risale
per il passo Siera, noi stiamo dritto a destra in falsopiano sul CAI 317 per il
passo dell’Arco e la ferrata Simone) – Ponte q.1518
(Ponticello di legno sul rio Siera) – Bivio
q.1569 (Biforcazione: a sinistra un sentierino CAI senza numerazione si
ricollega al CAI 316, stiamo sul nostro CAI
317 che continua a salire) – Passo dell’Arco q.1907 (Sulla forcella
c’è il piccolo arco naturale di roccia, bivio e cartelli: il CAI 317 scende sul
versante opposto, noi iniziamo a percorrere la traccia a sinistra in salita
poco sotto il filo del crinalino, indicazioni per la ferrata Simone, direzione
sud) – Ferrata q.1964 (Iniziano i cavi
d’acciaio utili come corrimano, in breve finiscono e si continua a risalire il
pendio ritrovandoli dopo circa 10 minuti che ci aiutano nella facile ascesa
rocciosa trasversale. Terminata anche questa sequenza di cavi, attraversiamo
uno stretto passaggio nella roccia e continuiamo per traccia nel pianoro roccioso
con direzione sud, aiutati da bolli rossi e omini di sasso fino portarci a
ridosso della parete sui 2100 metri di quota che si risale all’interno di un
camino attrezzato con cavo e staffe, siamo nella parte più difficile della via) – Cresta dell’Arco q.2212
(Superato uno spigolo verticale che richiede forza di braccia, in breve la
ferrata termina giungendo sulla panoramica cresta nord del Creton dell’Arco caratterizzata
da sfasciumi, la percorriamo senza difficoltà seguendo bolli rossi e omini di
sasso con direzione sud, facendo attenzione che alla nostra sinistra, versante
orientale, precipita nel vallone del Cadin delle Vette Nere) – Creton dell’Arco q.2353 (Sulla cima un
omino di sasso senza indicazioni, panorama a 360°. La traccia scende alla nostra
destra portandosi di fatto sotto la cima dove i cavi d’acciaio sono utili come
corrimano) – Forcella q.2335 (E’ la forcella appena
sotto la vetta, si continua su ferrata di cresta che si sposta sul versante del
Cadin delle Vette Nere) – Forcella
q.2349 (Siamo nella forcella che separa il Creton dell’Arco dalla cima di
Riobianco, di fatto termina la ferrata Simone e ci innestiamo nella ferrata dei
50 Clap, il punto allo stato attuale è abbastanza anonimo, notiamo la presenza
di una vecchia “maniglia” di metallo. Dritto risalirebbe verso la cima di Riobianco,
noi stiamo a destra percorrendo una cengia che subito ci conduce a scendere un
ripido canalino, arrivati sul punto basso un breve traverso ci porta a risalire
ripidamente il canalino successivo privo di attrezzatura) – Forcella
q.2364 (Risaliti dal ripido canalino, proseguiamo su un traverso senza
difficoltà ignorando una forcellina poco sopra di noi, perdiamo leggermente quota
arrivando sulla stretta forcella. Ora dobbiamo risalire uno spigolo verticale
attrezzato con cavo e staffe che ci conduce in breve al pianoro detritico
soprastante) – Forcella q.2424 (Al termine del
pianoro detritico, ritroviamo i cavi che ci fanno calare ripidamente nell’angusta
forcellina, dalla parte opposta la ferrata risale verticalmente nel pianoro
detritico soprastante che si percorre in leggera ascesa senza difficoltà fino
alla vetta del Creton di Culzei) – Creton di Culzei q.2458 (Croce di
vetta, poco sotto si scende con traccia ghiaiosa che si sviluppa a zig-zag,
bolli rossi e direzione nord, poi dopo 5 minuti cambiamo direzione svoltando a
sinistra dove iniziano i cavi d’acciaio che ci conducono all’interno di un
lungo canalino, tecnicamente facile ma fatto in discesa è tutt’altro che banale)
–
Masso Sospeso q.2363 (Terminata la lunga discesa attrezzata nel
canalino, un breve traverso ci porta a risalire per passare sotto un grande
macigno incastrato, dalla parte opposta i bolli rossi ci guidano a scendere un
canalino detritico attrezzato solo nella parte bassa, attenzione che scarica
sassi) – Forcella
dell’Alpino q.2302 (La grande forcella separa il Creton di Culzei dal Clap
Grande, innesto sul CAI 232: a sinistra scende nel canalone detritico con
direzione sud per il rifugio De Gasperi, davanti a noi inizia la Ferrata G.A.S.
che risale il versante sud del Clap Grande, noi scendiamo il canalone detritico
a destra con direzione nord senza problemi. A metà del canalone prestiamo
attenzione, tre staffe di metallo ci aiutano a superare un balzo verticale
anche se solo di pochi metri) – Bivacco Damiana del Gobbo q.1986 (Al
termine della discesa usciamo dal canalone con le sue colate di ghiaia entrando
nell’anfiteatro del Cadin di Dentro, davanti a noi sulla destra è ben evidente
la forcella dei Cadini come pure una traccia a mezzacosta che la raggiunge
costeggiando le pareti rocciose, noi scendiamo virando a sinistra per
raggiungere il vicino e ben visibile bivacco dove ci sono i cartelli: a
sinistra è CAI 322 per il Cadin di Elbel, sotto il bivacco scende il CAI 322 per
Sappada, noi dobbiamo prendere il CAI 317 che risale il pendio erboso con
roccette affioranti poco sopra il bivacco, la traccia è inesistente e i segni
molto sbiaditi ci conducono all’evidente sentierino ghiaioso soprastante che
costeggia la parete rocciosa, direzione nord/est) – Forcella dei Cadini q.2098 (Arrivati
sotto la forcella dei Cadini, si raccorda anche l’altra traccia che aggirava a
mezzacosta la testata della vallata Cadin di Dentro, la salita finale è
ripidissima e faticosa su ghiaie e detriti, nel versante opposto il CAI 317
continua senza difficoltà per sentiero che attraversa il Cadin di Fuori con
direzione nord/est) – Bivio
q.1685 (Cartelli, siamo poco sotto il passo dell’Arco che potremmo
raggiungere in pochi minuti, invece continuiamo sul CAI 317 che ora scende
ripidamente con numerose serpentine tra i mughi, direzione nord) – Bivio q.1545 (Cartelli: a sinistra
proviene il CAI 322 dal bivacco Damiana del Gobbo, continuiamo a scendere a
destra sul CAI 317) – Lago q.1205 (Il sentiero termina arrivando
al lago di pesca sportiva, lo aggiriamo a sinistra e dalla parte opposta
iniziamo a percorrere la carrozzabile d’accesso interdetta al transito delle
auto) – Incrocio q.1186 (A
sinistra c’è il grande ponte sul rio Storto, dritto continua ora asfaltata, noi
risaliamo la forestale a destra, indicazioni per la baita Pistanera) – Incrocio
q.1195 (Siamo appena risaliti, a sinistra c’è un largo sentiero che entra
nel bosco, a destra una sterrata, stiamo sulla pista forestale, cartelli
assenti) – Bivio q.1204 (Bivio della forestale, a
destra risale, stiamo in piano su quella principale che percorriamo in vista di
alcuni campi da tennis) – Baita Pistanera q.1195 (Baita e
impianto di risalita invernale, ci innestiamo sulla stradina asfaltata e a
destra attraversiamo il ponte) – Baita
Mondscheim q.1191 (Appena oltrepassato il ponte sulla destra c’è la
baita/ristorante, quindi lasciamo l’asfaltata e oltrepassato l’edificio
continuiamo su tratturo nel prato in piano dove ci sono dei capanni) – Sappada q.1196 (Il tratturo conduce sulla
strada asfaltata che era quella che passava sotto il ponte, il “Piazzale degli
Asini” è a pochi metri).
DISLIVELLO TOTALE: 1470 m
QUOTA MASSIMA: Creton di Culzei
q.2458
LUNGHEZZA: 13,2 km
DIFFICOLTA: EEA
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- La ferrata Simone è attrezzata in modo discontinuo
con cavo e qualche staffa, mai troppo esposta è da considerarsi medio/facile,
solo lo spigolo terminale richiede forza di braccia. Più impegnativo il
ritorno seguendo la ferrata dei 50 Clap per il Creton di Culzei, da evitare
assolutamente il ritorno con la ferrata dei 50 Clap in direzione della Forca Alta
di Culzei per scendere nel Cadin delle Vette Nere, perché questo tratto è
molto difficile e in totale esposizione per doverla affrontare in discesa.
- Nel complesso itinerario lungo e faticoso, da
affrontare solo con tempo stabile.
|
Rifugi-Bivacchi
|
- Bivacco Damiana del Gobbo q.1986 posizionato nella
conca del Cadin di Dentro sul crocevia del
CAI 317/CAI 322: classico bivacco a semi botte in
lamiera, all’interno 9 posti letto con materasso e coperte, tavolo e sedie,
in precarie condizioni.
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Fonti
|
-
Fonti assenti.
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Sappada
|
0,00
|
Bivio
q.1206
|
0,02
|
Bivio
q.1232
|
0,05
|
Bivio
q.1295
|
0,13
|
Bivio
q.1342
|
0,20
|
Piazzola
|
0,24
|
Cenotafio
|
0,48
|
Bivio
q.1550
|
0,52
|
Ponte
q.1518
|
0,55
|
Bivio
q.1569
|
1,04
|
Passo
dell’Arco
|
1,47
|
Ferrata
|
1,54
|
Cresta dell’Arco
|
/
|
Creton dell’Arco
|
3,02
|
Forcella q.2335
|
3,06
|
Forcella q.2349
|
3,17
|
Forcella
q.2364
|
3,30
|
Forcella
q.2424
|
3,53
|
Creton
di Culzei
|
4,03
|
Masso
Sospeso
|
4,33
|
Forcella dell’Alpino
|
4,45
|
Bivacco
D. del Gobbo
|
5,18
|
Forcella
dei Cadini
|
5,35
|
Bivio
q.1865
|
6,02
|
Bivio q.1545
|
6,36
|
Lago
|
7,15
|
Incrocio
q.1186
|
7,24
|
Incrocio
q.1195
|
7,25
|
Bivio q.1204
|
7,28
|
Baita Pistanera
|
/
|
Baita Mondscheim
|
/
|
Sappada
|
7,40
|
Bivio
q.1550 (Biforcazione del sentiero e cartelli: dritto a sinistra il CAI 316
risale per il passo Siera, noi stiamo dritto a destra in falsopiano sul CAI
317 per il passo dell’Arco e la ferrata Simone)
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Risaliti dalla
Forcella q.2424 siamo nel pianoro detritico soprastante che si percorre in
leggera ascesa senza difficoltà fino alla vetta del Creton di Culzei
|
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|
Al termine
della discesa usciamo dal canalone con le sue colate di ghiaia entrando
nell’anfiteatro del Cadin di Dentro, davanti a noi sulla destra è ben
evidente la forcella dei Cadini come pure una traccia a mezzacosta che la
raggiunge costeggiando le pareti rocciose, noi scendiamo virando a sinistra
per raggiungere il vicino e ben visibile bivacco
|
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