domenica 9 giugno 2019

Monte Corchia (per le lizze di monte Ceto e dei Ferruzzini) EE


Partiamo dal paese di Levigliani e saliamo sul monte Corchia (Alpi Apuane, Toscana) attraverso le vie di lizza del monte Ceto e dei Ferruzzini, ritorno dal rifugio Del Freo e il passo dell'Alpino con discesa finale sul sentiero delle Voltoline.

DATA: 22 marzo 2019

PARTENZA: Con l’autostrada A12 Pisa-La Spezia si esce al casello di Versilia seguendo le indicazioni per Forte dei Marmi, Querceta fino a Seravezza (7,5 km dal casello autostradale), da qui si prosegue in direzione di Stazzema con la SP.9 fino oltrepassare l’abitato di Ruosina, e al bivio con la SP.10 andiamo a sinistra arrivando al paese di Levigliani, le indicazioni per l’Antro del Corchia ci conducono al piazzale Fiamme Gialle punto di partenza dei bus navetta e parcheggio auto (circa 21 km dal casello autostradale). Risaliamo la stradina che conduce alla grotta dell’antro del Corchia per 600 metri arrivando a una piccolo parcheggio alla nostra destra e area pic-nic con cartelli che indicano anche il sentiero per Retignano.




Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/

ITINERARIO: Parcheggio q.654 (Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio, continuiamo a risalire la stradina asfaltata interdetta al transito pubblico)      Lizza di monte Ceto q.755 (Superati sei tornanti arriviamo all’inizio della lizza del monte Ceto alla sinistra della stradina asfaltata e indicata da una scritta sul sasso. Ancora ben conservata, risale ripidissima con andamento rettilineo togliendo subito il fiato ma senza particolari problematiche, direzione nord/est, lungo la via possiamo notare la costante presenza di un grosso cavo d’acciaio)     Marmifera q.1020 (La vista di alcuni pali della luce preannuncia la fine della lizza con l’innesto sulla marmifera, a destra scende verso l’antro del Corchia, la teniamo a sinistra in salita, appena sopra di noi possiamo vedere dei vecchi edifici)   –   Monte Ceto q.1083 (Oltrepassato il tornante in breve ci sono i vecchi edifici abbandonati che vedevamo sopra di noi, il promontorio del monte Ceto è a sinistra della marmifera e passa inosservato, solo in seguito con il proseguo della carraia, voltandoci indietro potremmo ammirare l’imponenza del suo versante nord occidentale)      Deviazione q.1222 (Arriviamo all’ultimo tornante della marmifera che curvando a U a sinistra entra nella cava attiva dei Piastriccioni, a destra dobbiamo individuare l’esile traccia che traversa a mezzacosta il ripidissimo e verde pendio con direzione sud verso una piccola cresta, la traccia consente il passaggio di una sola persona e l’esposizione sotto di noi è notevole, qualche sporadico split può assicurare i meno esperti)     Cresta q.1233 (Percorso l’esposto traverso a mezzacosta, siamo sulla cresta rocciosa, la risaliamo seguendo una lunga serie di paletti di ferro “Ferruzzini” un tempo in uso agli antichi cavatori, è molto aerea e si cammina con attenzione ma senza difficoltà, direzione nord/est, poi continua su paleo)      Placca rocciosa q.1373 (La cresta si è allargata e sta terminando, sulla destra a poca distanza da noi notiamo due cisterne rettangolari in parte scavate nella roccia per la raccolta di acqua piovana, noi risaliamo ancora circa 30 metri seguendo i “ferruzzini” poi deviamo a destra facendo un traverso di circa 10/12 metri su placca rocciosa obliqua transitando di fatto sopra le cisterne. La roccia è stata scalpellata per permettere l’appoggio dei soli piedi e un tratto è mancante, il traverso risulta infido e pericoloso e i ferruzzini non possono essere d’aiuto perché distanti tra loro. Oltrepassata la placca la traccia risale con direzione est il ripido pendio tra paleo e roccette sempre in discreta esposizione)     Cresta sud/est del Corchia q.1415 (L’esile cengia finale ci fa innestare sul crinale sud/est del monte Corchia, a destra scende al rifugio Del Freo, quindi lo teniamo a sinistra in salita, segni CAI)   –   Capanno q.1490 (Capanno di sasso sempre aperto utile solo come riparo temporaneo, è situato a destra poco sotto il sentiero)   –    Bivacco Lusa Lanzoni q.1640 (Del bivacco rimane solo lo “scheletro” in metallo, la vetta è poco sopra di noi)   –   Monte Corchia q.1677 (Croce di vetta, torniamo sui nostri passi)     Bivacco Lusa Lanzoni q.1640      Capanno q.1490 (Continuiamo a tenere la cresta in discesa oltrepassando in seguito il punto di uscita della lizza dei Ferruzzini)      Bivio q.1275 (Al termine della ripida discesa dal crinale ci innestiamo in un largo sentiero, a sinistra condurrebbe a una vecchia cava, noi andiamo a destra verso la sottostante depressione)    Deviazione q.1255 (Dopo pochi minuti dal bivio precedente il sentiero CAI lascia il crinale e scende a sinistra per marcata traccia nella verde vallata, direzione nord/est, nel promontorio poco sopra di noi possiamo notare la teleferica di servizio al rifugio del Freo)    Rifugio del Freo q.1200 (Quotato erroneamente a 1180 m, incrocio di sentieri: a sinistra dietro il rifugio sale il CAI 129 per Fociomboli, noi invece scendiamo poco sotto ignorando il sentiero CAI 128 e prendendo il largo CAI 126 che attraversa il fosso d’acqua)      Foce di Mosceta q.1180 (Incrocio di sentieri e cartelli: prendiamo il CAI 9 in falsopiano a destra che passa di fianco la grande marginetta)   –   Marginetta q.1136 (Ora il CAI 9 inizia a scendere al sottostante passo dell’Alpino)      Passo dell’Alpino q.1097 (Bivio e cartelli: dritto continua come CAI 122 per il paese di Pruno, noi teniamo il CAI 9 a destra che ora inizia a scendere ripidamente a zig-zag su mulattiera detta anche delle “Voltoline” per via dei suoi numerosi tornanti, si oltrepassano alcune targhe indicanti le postazioni inerenti al secondo conflitto mondiale della Linea Gotica)        Rudere q.1011   –   Marmifera q.876 (Innesto sulla marmifera al termine della ripida discesa, a destra è sbarrata e sale alle cave, andiamo a sinistra)   –   Antro del Corchia q.857 (Entrata della famosa grotta del Corchia , ora ignoriamo la marmifera che conduce verso la cava di Borra Larga e teniamo la strada asfaltata in discesa)    Lizza di monte Ceto q.755 (Chiudiamo l’anello)     Parcheggio q.654.


NOTE:
LUNGHEZZA: 9,6 km
DIFFICOLTA: EE+
DISLIVELLO TOTALE: 1050 metri
QUOTA MASSIMA: M. Corchia q.1677




Sentieri



- La lizza del monte Ceto è indicata da una scritta sul sasso lungo il bordo della stradina per l’antro del Corchia, risale ripidissima con andamento rettilineo ma senza difficoltà, ancora conservata discretamente.

- La lizza dei Ferruzzini in loco non ha alcuna indicazione, la devono fare solo escursionisti esperti con “piede fermo” causa alcuni punti in discreta esposizione e difficilmente proteggibili, un cavetto inaffidabile è presente solo nei primi metri della placca rocciosa.







Rifugi-Bivacchi

- Bivacco Lusa-Lanzoni: Costruito nel 1978 interamente a Faenza (RA) e montato sul posto a poca distanza dalla vetta del monte Corchia, ad uso “capanna speleologica” per dare riparo agli speleologi in visita al vicino Abisso Fighiera dalla sezione speleo di Faenza. Dedicato alla memoria di Antonio Lusa di Faenza, morto nel 1977, e di Ennio Lanzoni di Imola, morto nel 1976, il bivacco è stato bruciato da vandali nel 1994 dopo la chiusura temporanea delle cave dei Tavolini da parte della magistratura nell’aprile dello stesso anno, nell’ambito della “guerra” tra cavatori e speleologi, dell’atto furono sospettati i cavatori del vicino paese di Levigliani. Non fu più ricostruito.

- Capanno q.1490 sulla cresta sud/est del Corchia: basso edificio di sasso sempre aperto, utile solo come riparo temporaneo.

- Rifugio del Freo: aperto nei fine settimana da aprile a settembre e tutti i giorni nel periodo estivo.


Fonti
- Fonte al rifugio del Freo.




TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Parcheggio
0,00
Lizza di monte Ceto
0,13
Marmifera q.1020
0,55
Monte Ceto
/
Deviazione q.1222
1,20
Cresta q.1233
1,24
Placca rocciosa
1,45
Cresta sud/est del Corchia
2,03
Capanno q.1490
2,15
Bivacco Lusa Lanzoni
2,40
Monte Corchia
2,47
Bivacco Lusa Lanzoni
/
Capanno q.1490
/
Bivio q.1275
3,37
Deviazione q.1255
3,40
Rifugio del Freo
3,48
Foce di Mosceta
3,52
Marginetta q.1136
4,06
Passo dell’Alpino
4,10
Rudere q.1011  
4,19
Marmifera q.876
4,36
Antro del Corchia
4,38
Lizza di monte Ceto
4,49
Parcheggio
5,02



Parcheggio q.654 (Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio, continuiamo a risalire la stradina asfaltata interdetta al transito pubblico)
Lizza di monte Ceto q.755 (Superati sei tornanti arriviamo all’inizio della lizza del monte Ceto alla sinistra della stradina asfaltata e indicata da una scritta sul sasso)
Lizza di monte Ceto q.755 (Superati sei tornanti arriviamo all’inizio della lizza del monte Ceto alla sinistra della stradina asfaltata e indicata da una scritta sul sasso)
Lizza di monte Ceto
Lizza di monte Ceto (Ancora ben conservata, risale ripidissima con andamento rettilineo togliendo subito il fiato ma senza particolari problematiche)
Lizza di monte Ceto (Lungo la via possiamo notare la costante presenza di un grosso cavo d’acciaio)

Lizza di monte Ceto
Lizza di monte Ceto
Lizza di monte Ceto
Lizza di monte Ceto
La vista di alcuni pali della luce preannuncia la fine della lizza con l’innesto sulla marmifera
Vecchi edifici lungo la marmifera sotto il monte Ceto

Vecchi edifici lungo la marmifera sotto il monte Ceto
Vecchi edifici lungo la marmifera sotto il monte Ceto
Solo in seguito con il proseguo della carraia, voltandoci indietro potremmo ammirare l’imponenza del suo versante nord occidentale del monte Ceto
Sulla marmifera che dal monte Ceto risale alla cava dei Piastriccioni
Le “serpentine” della marmifera

Sulla marmifera che dal monte Ceto risale alla cava dei Piastriccioni
Deviazione q.1222 (Arriviamo all’ultimo tornante della marmifera che curvando a U a sinistra entra nella cava attiva dei Piastriccioni, a destra dobbiamo individuare l’esile traccia che traversa a mezzacosta il ripidissimo e verde pendio con direzione sud verso una piccola cresta)
Deviazione q.1222 (Arriviamo all’ultimo tornante della marmifera che curvando a U a sinistra entra nella cava attiva dei Piastriccioni, a destra dobbiamo individuare l’esile traccia che traversa a mezzacosta il ripidissimo e verde pendio con direzione sud verso una piccola cresta, la traccia consente il passaggio di una sola persona e l’esposizione sotto di noi è notevole)
La traccia consente il passaggio di una sola persona e l’esposizione sotto di noi è notevole

Cresta q.1233 (Percorso l’esposto traverso a mezzacosta, siamo sulla cresta rocciosa, la risaliamo seguendo una lunga serie di paletti di ferro “Ferruzzini” un tempo in uso agli antichi cavatori, è molto aerea e si cammina con attenzione ma senza difficoltà, direzione nord/est)
Sulla cresta verso la placca rocciosa
Sotto di noi alla nostra sinistra vediamo la cava attiva dei Piastriccioni
Sulla cresta verso la placca rocciosa
La cresta si è allargata e sta terminando, sulla destra a poca distanza da noi notiamo due cisterne rettangolari in parte scavate nella roccia per la raccolta di acqua piovana, noi risaliamo ancora circa 30 metri seguendo i “ferruzzini” poi deviamo a destra facendo un traverso di circa 10/12 metri su placca rocciosa obliqua transitando di fatto sopra le cisterne  

Placca rocciosa q.1373 (La roccia è stata scalpellata per permettere l’appoggio dei soli piedi e un tratto è mancante, il traverso risulta infido e pericoloso e i ferruzzini non possono essere d’aiuto perché distanti tra loro)
Placca rocciosa q.1373 (La roccia è stata scalpellata per permettere l’appoggio dei soli piedi e un tratto è mancante, il traverso risulta infido e pericoloso e i ferruzzini non possono essere d’aiuto perché distanti tra loro)
Oltrepassata la placca la traccia risale con direzione est il ripido pendio tra paleo e roccette sempre in discreta esposizione (Sotto di noi si vedono i due serbatoi per la raccolta d’acqua piovana)

Oltrepassata la placca la traccia risale con direzione est il ripido pendio tra paleo e roccette sempre in discreta esposizione
Oltrepassata la placca la traccia risale con direzione est il ripido pendio tra paleo e roccette sempre in discreta esposizione
L’esile cengia finale
Cresta sud/est del Corchia q.1415 (Panorama sulla Pania della Croce)
Cresta sud/est del Corchia
Cresta sud/est del Corchia: appena sotto di noi si intravvede il basso Capanno q.1490

Capanno q.1490
Capanno q.1490 (Capanno di sasso sempre aperto utile solo come riparo temporaneo)
La Cresta sud/est del Corchia dopo avere oltrepassato il capanno di sasso q.1490
La Cresta sud/est del Corchia
La Cresta sud/est del Corchia (In vista dello “scheletro” del bivacco Lusa Lanzoni e della vetta del monte Corchia)

Arrivo allo “scheletro” del bivacco Lusa Lanzoni
Bivacco Lusa Lanzoni
Bivacco Lusa Lanzoni
Arrivo alla croce di vetta del monte Corchia
Monte Corchia q.1677

Monte Corchia q.1677 (Panorama verso le Alpi Apuane settentrionali)
Monte Corchia q.1677 (Panorama verso il golfo de La Spezia)
Monte Corchia q.1677 (Zoomata verso il monte Sagro)
Dalla vetta del monte Corchia ritorniamo sui nostri passi ripercorrendo la Cresta sud/est
Dalla vetta del monte Corchia ritorniamo sui nostri passi ripercorrendo la Cresta sud/est

Panorama verso la serpentina del sentiero delle Voltoline che prenderemo al ritorno
Deviazione q.1255 (Il sentiero CAI lascia il crinale e scende a sinistra per marcata traccia nella verde vallata, direzione nord/est, nel promontorio poco sopra di noi possiamo notare la teleferica di servizio al rifugio del Freo)
Nella verde vallata verso il rifugio Del Freo
Rifugio del Freo
Rifugio del Freo

Rifugio del Freo
Lasciamo il rifugio del Freo
Marginetta alla Foce di Mosceta
Cippo in ricordo dei caduti di guerra alla Foce di Mosceta
Panorama sul torrione del Procinto dal CAI 9 che da Foce di Mosceta conduce al passo dell’Alpino

Panorama da CAI 9 sulla Pania della Croce
CAI 9
Marginetta q.1136
Marginetta q.1136
Panorama appena oltrepassata la Marginetta q.1136 sulle serpentine della marmifera della cava dei Piastriccioni

Al passo dell’Alpino
Rudere q.1011 sul sentiero delle Voltoline 
Sul sentiero CAI 9 delle Voltoline 
Sul sentiero CAI 9 delle Voltoline 
Marmifera q.876 (Innesto sulla marmifera al termine della ripida discesa, a destra è sbarrata e sale alle cave, andiamo a sinistra)
Antro del Corchia