Partiamo dal paese di Levigliani e saliamo sul monte Corchia (Alpi Apuane, Toscana) attraverso le vie di lizza del monte Ceto e dei Ferruzzini, ritorno dal rifugio Del Freo e il passo dell'Alpino con discesa finale sul sentiero delle Voltoline.
DATA: 22 marzo 2019
DATA: 22 marzo 2019
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 Pisa-La Spezia si esce al casello di Versilia seguendo le
indicazioni per Forte dei Marmi, Querceta fino a Seravezza (7,5 km dal casello
autostradale), da qui si prosegue in direzione di Stazzema con la SP.9 fino
oltrepassare l’abitato di Ruosina, e al bivio con la SP.10 andiamo a sinistra
arrivando al paese di Levigliani, le indicazioni per l’Antro del Corchia ci
conducono al piazzale Fiamme Gialle punto di partenza dei bus navetta e
parcheggio auto (circa 21 km dal casello autostradale). Risaliamo la stradina
che conduce alla grotta dell’antro del Corchia per 600 metri arrivando a una
piccolo parcheggio alla nostra destra e area pic-nic con cartelli che indicano
anche il sentiero per Retignano.
ITINERARIO:
Parcheggio q.654 (Lasciata l’auto nel
piccolo parcheggio, continuiamo a risalire la stradina asfaltata interdetta al
transito pubblico) – Lizza
di monte Ceto q.755 (Superati sei tornanti arriviamo all’inizio della lizza
del monte Ceto alla sinistra della stradina asfaltata e indicata da una scritta
sul sasso. Ancora ben conservata, risale ripidissima con andamento rettilineo
togliendo subito il fiato ma senza particolari problematiche, direzione
nord/est, lungo la via possiamo notare la costante presenza di un grosso cavo d’acciaio)
– Marmifera q.1020 (La vista di alcuni
pali della luce preannuncia la fine della lizza con l’innesto sulla marmifera,
a destra scende verso l’antro del Corchia, la teniamo a sinistra in salita,
appena sopra di noi possiamo vedere dei vecchi edifici) – Monte Ceto q.1083
(Oltrepassato il tornante in breve ci sono i vecchi edifici abbandonati che
vedevamo sopra di noi, il promontorio del monte Ceto è a sinistra della
marmifera e passa inosservato, solo in seguito con il proseguo della carraia, voltandoci
indietro potremmo ammirare l’imponenza del suo versante nord occidentale) – Deviazione q.1222 (Arriviamo all’ultimo
tornante della marmifera che curvando a U a sinistra entra nella cava attiva
dei Piastriccioni, a destra dobbiamo individuare l’esile traccia che traversa a
mezzacosta il ripidissimo e verde pendio con direzione sud verso una piccola
cresta, la traccia consente il passaggio di una sola persona e l’esposizione
sotto di noi è notevole, qualche sporadico split può assicurare i meno esperti)
– Cresta q.1233 (Percorso l’esposto
traverso a mezzacosta, siamo sulla cresta rocciosa, la risaliamo seguendo una
lunga serie di paletti di ferro “Ferruzzini” un tempo in uso agli antichi
cavatori, è molto aerea e si cammina con attenzione ma senza difficoltà,
direzione nord/est, poi continua su paleo)
–
Placca rocciosa q.1373 (La
cresta si è allargata e sta terminando, sulla destra a poca distanza da noi
notiamo due cisterne rettangolari in parte scavate nella roccia per la raccolta
di acqua piovana, noi risaliamo ancora circa 30 metri seguendo i “ferruzzini”
poi deviamo a destra facendo un traverso di circa 10/12 metri su placca
rocciosa obliqua transitando di fatto sopra le cisterne. La roccia è stata
scalpellata per permettere l’appoggio dei soli piedi e un tratto è mancante, il
traverso risulta infido e pericoloso e i ferruzzini non possono essere d’aiuto
perché distanti tra loro. Oltrepassata la placca la traccia risale con direzione
est il ripido pendio tra paleo e roccette sempre in discreta esposizione) – Cresta
sud/est del Corchia q.1415 (L’esile cengia finale ci fa innestare sul
crinale sud/est del monte Corchia, a destra scende al rifugio Del Freo, quindi
lo teniamo a sinistra in salita, segni CAI) – Capanno q.1490 (Capanno
di sasso sempre aperto utile solo come riparo temporaneo, è situato a destra
poco sotto il sentiero) – Bivacco Lusa Lanzoni q.1640
(Del bivacco rimane solo lo “scheletro” in metallo, la vetta è poco sopra di
noi) – Monte Corchia q.1677
(Croce di vetta, torniamo sui nostri passi) – Bivacco
Lusa Lanzoni q.1640 – Capanno
q.1490 (Continuiamo a tenere la cresta in discesa oltrepassando in seguito
il punto di uscita della lizza dei Ferruzzini) – Bivio q.1275
(Al termine della ripida discesa dal crinale ci innestiamo in un largo
sentiero, a sinistra condurrebbe a una vecchia cava, noi andiamo a destra verso
la sottostante depressione) – Deviazione q.1255 (Dopo pochi minuti
dal bivio precedente il sentiero CAI lascia il crinale e scende a sinistra per
marcata traccia nella verde vallata, direzione nord/est, nel promontorio poco
sopra di noi possiamo notare la teleferica di servizio al rifugio del
Freo) –
Rifugio del Freo q.1200 (Quotato erroneamente a 1180 m, incrocio
di sentieri: a sinistra dietro il rifugio sale il CAI 129 per Fociomboli, noi
invece scendiamo poco sotto ignorando il sentiero CAI 128 e prendendo il largo
CAI 126 che attraversa il fosso d’acqua) – Foce
di Mosceta q.1180 (Incrocio di sentieri e
cartelli: prendiamo il CAI 9 in falsopiano a destra che passa di fianco la
grande marginetta) – Marginetta
q.1136 (Ora il CAI 9 inizia a scendere al sottostante passo
dell’Alpino) – Passo dell’Alpino q.1097 (Bivio e
cartelli: dritto continua come CAI 122 per il paese di Pruno, noi teniamo il
CAI 9 a destra che ora inizia a scendere ripidamente a zig-zag su mulattiera
detta anche delle “Voltoline” per via dei suoi numerosi tornanti, si
oltrepassano alcune targhe indicanti le postazioni inerenti al secondo
conflitto mondiale della Linea Gotica)
– Rudere q.1011 – Marmifera q.876
(Innesto sulla marmifera al termine della ripida discesa, a destra è sbarrata e
sale alle cave, andiamo a sinistra) – Antro del Corchia q.857
(Entrata della famosa grotta del Corchia , ora ignoriamo la marmifera che
conduce verso la cava di Borra Larga e teniamo la strada asfaltata in
discesa) – Lizza di monte Ceto q.755 (Chiudiamo
l’anello)
– Parcheggio q.654.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 9,6 km
DIFFICOLTA: EE+
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DISLIVELLO TOTALE: 1050 metri
QUOTA MASSIMA: M. Corchia q.1677
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Sentieri |
- La lizza del monte Ceto è indicata
da una scritta sul sasso lungo il bordo della stradina per l’antro del
Corchia, risale ripidissima con andamento rettilineo ma senza difficoltà,
ancora conservata discretamente.
- La lizza dei Ferruzzini in loco
non ha alcuna indicazione, la devono fare solo escursionisti esperti con
“piede fermo” causa alcuni punti in discreta esposizione e difficilmente
proteggibili, un cavetto inaffidabile è presente solo nei primi metri della
placca rocciosa.
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Rifugi-Bivacchi |
- Bivacco
Lusa-Lanzoni: Costruito nel 1978
interamente a Faenza (RA) e montato sul posto a poca distanza dalla vetta del
monte Corchia, ad uso “capanna speleologica” per dare riparo agli speleologi
in visita al vicino Abisso Fighiera dalla sezione speleo di Faenza. Dedicato
alla memoria di Antonio Lusa di Faenza, morto nel 1977, e di Ennio Lanzoni di
Imola, morto nel 1976, il bivacco è stato bruciato da vandali nel 1994 dopo
la chiusura temporanea delle cave dei Tavolini da parte della magistratura
nell’aprile dello stesso anno, nell’ambito della “guerra” tra cavatori e
speleologi, dell’atto furono sospettati i cavatori del vicino paese di
Levigliani. Non fu più ricostruito.
- Capanno q.1490 sulla cresta
sud/est del Corchia: basso edificio di sasso sempre aperto, utile solo come riparo
temporaneo.
- Rifugio del
Freo: aperto nei fine settimana da aprile a settembre e tutti i giorni
nel periodo estivo.
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Fonti |
- Fonte al rifugio del Freo.
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TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale
(ore)
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Parcheggio
|
0,00
|
Lizza
di monte Ceto
|
0,13
|
Marmifera
q.1020
|
0,55
|
Monte
Ceto
|
/
|
Deviazione
q.1222
|
1,20
|
Cresta
q.1233
|
1,24
|
Placca
rocciosa
|
1,45
|
Cresta
sud/est del Corchia
|
2,03
|
Capanno
q.1490
|
2,15
|
Bivacco
Lusa Lanzoni
|
2,40
|
Monte
Corchia
|
2,47
|
Bivacco
Lusa Lanzoni
|
/
|
Capanno q.1490
|
/
|
Bivio
q.1275
|
3,37
|
Deviazione q.1255
|
3,40
|
Rifugio
del Freo
|
3,48
|
Foce
di Mosceta
|
3,52
|
Marginetta
q.1136
|
4,06
|
Passo
dell’Alpino
|
4,10
|
Rudere
q.1011
|
4,19
|
Marmifera
q.876
|
4,36
|
Antro
del Corchia
|
4,38
|
Lizza
di monte Ceto
|
4,49
|
Parcheggio
|
5,02
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Deviazione q.1222 (Arriviamo all’ultimo
tornante della marmifera che curvando a U a sinistra entra nella cava attiva
dei Piastriccioni, a destra dobbiamo individuare l’esile traccia che traversa
a mezzacosta il ripidissimo e verde pendio con direzione sud verso una
piccola cresta, la traccia consente il passaggio di una sola persona e
l’esposizione sotto di noi è notevole)
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La cresta si è allargata e sta terminando,
sulla destra a poca distanza da noi notiamo due cisterne rettangolari in
parte scavate nella roccia per la raccolta di acqua piovana, noi risaliamo
ancora circa 30 metri seguendo i “ferruzzini” poi deviamo a destra facendo un
traverso di circa 10/12 metri su placca rocciosa obliqua transitando di fatto
sopra le cisterne
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La Cresta
sud/est del Corchia (In vista dello “scheletro” del bivacco Lusa Lanzoni e
della vetta del monte Corchia)
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