lunedì 26 agosto 2019

Monte Fiocca (per la cresta del Campano e discesa per la cresta sud) EE+

Sulla vetta del monte Fiocca (Alpi Apuane, Toscana) attraverso la cresta del Campano e il passo Fiocca, discesa per la cresta sud del monte Fiocca e la cava inattiva di Piastrone. Itinerario riferito solo a escursionisti esperti delle Alpi Apuane, si svolge prevalentemente su terreno ripido e non segnato in ambiente selvaggio, indispensabile bussola/altimetro o GPS e “l’arte di arrangiarsi”.

DATA: 27 aprile 2019

PARTENZA: Da Castelnuovo Garfagnana (in provincia di Lucca, Toscana) risaliamo la SP.13 arrivando dopo 13 km all’invaso di Isola Santa, continuiamo ancora per 3,7 km e appena attraversato il tunnel Tre Fiumi parcheggiamo nella piazzola a destra che è il nostro punto di partenza (0,5 km prima di arrivare al bivio per Arni, molti posti auto anche presso un ristorante abbandonato)




ITINERARIO: Galleria Tre Fiumi q.759 (Appena usciti dal tunnel Tre Fiumi, dalla piazzola sulla destra individuiamo il vecchio tracciato che inizia dopo avere oltrepassato dei blocchi di marmo che delimitano l’area, e scende privo di segnatura o indicazioni verso il solco del torrente Turrite Secca, direzione ovest)  –   Incrocio q.726 (La zona abbandonata potrebbe essere ostruita da arbusti e il crocevia passare inosservato. Ignoriamo sulla sinistra un tracciato che conduce alla vicina e ben visibile cava abbandonata de Le Tagliate, continuiamo a scendere portandoci nel letto asciutto del torrente Turrite Secca che percorriamo integralmente stando nel suo greto con direzione nord/est. Per disattenzione non prendiamo in considerazione pochi metri più avanti il tracciato S.A.V. Sentiero Alta Versiglia privo di indicazioni e in stato di abbandono che sale a destra su sentiero scalinato e si sviluppa parallelo al torrente Turrite Secca)  –   Rudere q.692 (Percorrendo il greto del torrente arriviamo a un rudere non segnato sulle mappe, questo tratto del Turrite Secca è infrascato ma con pazienza si oltrepassa senza grosse difficoltà)   –   Deviazione q.686 (Oltrepassato il rudere e il breve tratto infrascato, alla destra del greto del torrente proviene il tracciato S.A.V. che si manteneva per cengia poco sopra di noi, cartello, e ora pochi metri più avanti risale a sinistra per continuare su cengia nel versante opposto, quindi lo prendiamo per lasciare il fondo del torrente, direzione est)  –  Fosso del Fatonero q.690 (Procedendo senza problemi sulla cengia S.A.V. parallela al torrente Turrite Secca, il tracciato scende per innestarsi sul solco del fosso del Fatonero, affluente nord/occidentale del Turrite Secca poco sotto di noi. Lo attraversiamo e risaliamo per pochi metri continuando sulla cengia S.A.V, poi immediatamente la lasciamo iniziando ad arrampicare le placche rocciose alla nostra sinistra, direzione nord, si procede a vista senza indicazioni con passaggi di 1°su roccia buona e ben scalinata su ampio pendio)  –  Cresta del Campano q.1040 (La ripida ascesa ci fa guadagnare la Cresta del Campano e la percorriamo senza problemi con direzione nord/ovest in lieve salita superando il punto alto quotato 1051 da IGM)   –   Sella q.1027 (Superato il punto alto, in breve perdiamo quota raggiungendo l’enorme sella rocciosa quotata 1027 da CTR-Toscana, continuiamo risalendo e mantenendo la direzione sulla cresta)   –   Deviazione q.1273 (Davanti e poco sopra di noi c’è un erto promontorio, probabilmente si potrebbe anche risalire, ma dalla parte opposta, che da qui non possiamo vedere, ci sarebbe un salto di 3/4 metri. Lo iniziamo ad aggirare a destra sul versante orientale, perdendo circa 20/30 metri di quota, a vista e senza traccia sul ripido pendio tra paleo e roccette affioranti, sotto di noi c’è il solco del fosso dell’Anguillaia)   –   Cresta q.1359 (Aggirato questo primo promontorio risaliamo e ci riportiamo sulla cresta, il punto è quotato 1359 m da IGM. Davanti a noi c’è un ulteriore e grosso promontorio di placche scure rocciose insuperabile, anche questo lo aggiriamo sulla destra, a vista e senza traccia mantenendoci in falsopiano e a mezzacosta nel verde pendio, sicuramente meno difficoltoso rispetto al precedente. Procediamo rigorosamente con direzione nord, puntando e transitando sotto la parte bassa di una “colata” di placche rocciose che scende dalla cresta, in seguito il normale proseguo cambia direzione virando a sinistra, ovest, camminando sempre a vista nell’ampio e dolce pendio erboso)  –  Passo Contapecore q.1461 (Innesto sul CAI 144, il toponimo generalmente non viene riportato su nessuna mappa, cartelli: a sinistra conduce al paese di Arni, noi lo teniamo a destra in salita, direzione nord)   –   Passo Fiocca q.1554 (Arriviamo nell’ampia sella di placche rocciose, a destra c’è l’imponente versante occidentale del monte Sumbra, noi teniamo il CAI 144 che risale a sinistra percorrendo l’ampia cresta con direzione ovest, cartelli ma segni sporadici)   –   Deviazione q.1606 (Cartelli: il CAI 144 lascia la cresta erbosa e scende a destra per andare ad aggirare il versante nord del monte Fiocca, noi lo lasciamo e proseguiamo per facile traccia non segnata in salita tenendo la direzione)   –   Monte Fiocca q.1713 (Per CTR Toscana 1712,5 per IGM 1709 m.  Omino di sassi sulla verde cima, ora dobbiamo intraprendere la cresta sud che in questo primo tratto è rocciosa, particolarmente affilata ed esposta, poi si procederà senza problemi su ampio crinale erboso)   -   Cima q.1494 (Promontorio roccioso senza toponimo e quotato 1494,4 m da CTR Toscana, estrema propaggine della cresta sud del monte Fiocca oltre la quale precipita. Caliamo nel sottile canalino che dobbiamo individuare alla nostra sinistra, passaggio di 2°, immediatamente si portiamo nel crinalino sottostante che camminiamo fino al suo termine arrivando a Malpasso con l’innesto sul CAI 144)   –   Malpasso q.1445 (La parte finale della larga cresta erbosa si esaurisce precipitando, noi dobbiamo individuare il piccolo e angusto canalino terroso con roccette affioranti che si deve disarrampicare per pochi metri con passaggio di 2° giungendo al crinalino sottostante, lo percorriamo per pochi minuti e ci fa reinnestare sul sentiero CAI 144: a sinistra scende attrezzato con cavo corrimano al bosco del Fatonero e riconduce al passo Contapecore, noi lo teniamo a destra per sentiero a mezzacosta verso il paese di Arni)   –   Deviazione q.1430 (Dopo pochi minuti dall’esserci innestati sul CAI 144 lo lasciamo e scendiamo a sinistra l’ampio pendio caratterizzato da paleo, roccette affioranti e sfasciumi, direzione sud. Si procede senza traccia e a vista per intraprendere la dorsale a destra del grande solco vallivo sotto di noi che conduce alle cave inattive di Capanna che già da qui possiamo scorgere in lontananza)   -   Cava Costa Lama q.1090 (Scendendo la vasta dorsale senza percorso obbligato, in questo punto possiamo notare alla nostra sinistra dei modesti saggi di attività estrattiva e il percorso di cavatori che si sviluppa nella testata del valloncello, comunque può passare inosservato. Nel proseguo della dorsale e quando volge al termine, ci appaiono delle testimonianze di metallo dei lavori di cava, poi i primi radi alberelli. Evitiamo di stare spostati a destra nella discesa dove ci inoltriamo verso la cava inattiva di Capanna, se stiamo spostati a sinistra ci direzioniamo direttamente sulle cave Piastrone)  –   Cava Piastrone q.956 (Mantenendo in discesa la direzione sud, nella parte terminale dobbiamo attraversare un breve tratto di radi arbusti, quindi siamo nella cava inattiva di Piastrone quotata 956 m da IGM dove è presente un rudere infrascato. A destra inizia in salita la vecchia marmifera verso la cava Borrelle, noi invece da questo piccolo piazzale dobbiamo individuare l’antica lizza, in questo frangente ridotta a sentierino, che procede parallela al solco vallivo sotto di noi ora mutato a ravaneto, direzione sud/est, dopo pochi minuti la via di lizza diventa evidente, presente una struttura di metallo con pulegge)  –   Ravaneto q.862 (Sfruttiamo l’antico camminamento finché non scompare, quindi procediamo in ripida discesa mantenendo la direzione sul bordo sinistro del grande ravaneto su sfasciumi di roccia instabili, con fatica ma senza possibilità d’errore)  – Lizza q.750 (Verso il fondo del ravaneto ritroviamo l’antica lizza che andando a destra si allontana dal largo canale di sfasciumi, procede a mezzacosta come larga cengia invasa da radi arbusti in direzione delle cave inattive e ben visibili de Le Tagliate, sembra però che alcuni tratti siano franati. Dopo poco averla intrapresa per allontanarci dal ravaneto, la lasciamo immediatamente, cercando il punto migliore per scendere nel fondovalle percorso dal torrente Turrite Secca intrapreso alla partenza, attenzione al terreno instabile)  –   Incrocio q.726   –  GalleriaTre Fiumi q.759

 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 8,5 km

        DIFFICOLTA: EE+

DISLIVELLO TOTALE: 1200 m

QUOTA MASSIMA: M. Fiocca q.1713

Sentieri

Itinerario riferito solo a escursionisti esperti delle Alpi Apuane, si svolge prevalentemente su terreno ripido e non segnato in ambiente selvaggio, indispensabile bussola/altimetro o GPS e “l’arte di arrangiarsi”. 

- La salita dal fosso del Fatonero alla Cresta del Campano avviene per ripido pendio di placche rocciose con iniziali passaggi di 1°, non difficile ma si procede a vista. 

- Da prestare molta attenzione quando si devono bypassare sulla destra i rilievi rocciosi sulla Cresta del Campano (Deviazione q.1273), camminiamo a vista su ripidissimo pendio, il terreno deve essere asciutto perché una scivolata potrebbe avere conseguenze spiacevoli. 

- Particolarmente affilata la cresta sud del Fiocca che intraprendiamo subito sotto la vetta, eventualmente possiamo mantenerci sotto circa 20 metri su verde e ripido pendio nel versante orientale (versante Sumbra) per aggirare questa “lama rocciosa”, in seguito la si cammina facilmente. Qualche problema a individuare il canalino roccioso/terroso al termine della cresta, ci dobbiamo portare proprio sulla parte finale che precipita, lo si scende prudentemente con passaggio di 2°, sono pochi metri ma scivolosi se il terreno è umido. 

- Per evitare l’infida discesa finale nel ravaneto sotto la cava di Piastrone, possiamo seguire la vecchia marmifera che passa dalle cave Capanna e Borrelle per poi scendere a serpentine fino raggiungere la strada SP13 Tre Fiumi/Arni. Se optiamo per la discesa nel ravaneto, sicuramente ci inoltreremo in un ambiente selvaggio e molto suggestivo, da percorrere con molta cautela solo da escursionisti molto esperti causa la notevole instabilità del terreno.

Rifugi-Bivacchi

Assenti 

Fonti

Assenti

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI netti:

Tre Fiumi

0,00

Incrocio q.726

0,02

Rudere q.692

0,09

Deviazione q.686

0,18

Fosso del Fatonero

0,35

Cresta del Campano

1,30

Sella q.1027

1,39

Deviazione q.1273

2,13

Cresta q.1359

2,35

Passo Contapecore

2,55

Passo Fiocca

3,10

Deviazione q.1606

3,20

Monte Fiocca

3,33

Cima q.1494

/

Malpasso

4,20

Deviazione q.1430

4,23

Cava Costa Lama

/

Cava Piastrone

5,15

Ravaneto q.862

5,27

Lizza q.750

5,45

Incrocio q.726

/

Tre Fiumi

6,00



Galleria Tre Fiumi q.759 (Appena usciti dal tunnel Tre Fiumi, dalla piazzola sulla destra individuiamo il vecchio tracciato che inizia dopo avere oltrepassato dei blocchi di marmo che delimitano l’area)
Galleria Tre Fiumi q.759 (Appena usciti dal tunnel Tre Fiumi, dalla piazzola sulla destra individuiamo il vecchio tracciato che inizia dopo avere oltrepassato dei blocchi di marmo che delimitano l’area)
Ignoriamo sulla sinistra un tracciato che conduce alla vicina e ben visibile cava abbandonata de Le Tagliate
Nel greto del Turrite Secca
Rudere q.692 (Percorrendo il greto del torrente arriviamo a un rudere non segnato sulle mappe, questo tratto del Turrite Secca è infrascato ma con pazienza si oltrepassa senza grosse difficoltà)
Rudere q.692 (Percorrendo il greto del torrente arriviamo a un rudere non segnato sulle mappe, questo tratto del Turrite Secca è infrascato ma con pazienza si oltrepassa senza grosse difficoltà)

Turrite Secca
Deviazione q.686 (Oltrepassato il rudere e il breve tratto infrascato, alla destra del greto del torrente proviene il tracciato S.A.V. che si manteneva per cengia poco sopra di noi, cartello, e ora pochi metri più avanti attraversato il Turrite Secca risale a sinistra per continuare su cengia nel versante opposto, quindi lo prendiamo per lasciare il fondo del torrente, direzione est)
La cengia del sentiero S.A.V in direzione del fosso del Fatonero
La cengia del sentiero S.A.V in direzione del fosso del Fatonero
Fosso del Fatonero q.690 (Procedendo senza problemi sulla cengia S.A.V. parallela al torrente Turrite Secca, il tracciato scende per innestarsi sul solco del fosso del Fatonero, affluente nord/occidentale del Turrite Secca poco sotto di noi. Lo attraversiamo e risaliamo per pochi metri continuando sulla cengia S.A.V, poi immediatamente la lasciamo iniziando ad arrampicare le placche rocciose)
Attraversato il fosso del Fatonero lasciamo il sentiero S.A.V iniziando ad arrampicare le placche rocciose alla nostra sinistra

Attraversato il fosso del Fatonero lasciamo il sentiero S.A.V iniziando ad arrampicare le placche rocciose alla nostra sinistra
Attraversato il fosso del Fatonero lasciamo il sentiero S.A.V iniziando ad arrampicare le placche rocciose alla nostra sinistra
Risalita dal fosso del Fatonero per guadagnare la Cresta del Campano
Panorama sul fosso del Fatonero
Cresta del Campano q.1040 (La ripida ascesa ci fa guadagnare la Cresta del Campano e la percorriamo senza problemi con direzione nord/ovest in lieve salita superando il punto alto quotato 1051 da IGM)
Cresta del Campano q.1040 (La ripida ascesa ci fa guadagnare la Cresta del Campano e la percorriamo senza problemi con direzione nord/ovest in lieve salita superando il punto alto quotato 1051 da IGM)

Le bastionate meridionali del Sumbra e il solco del fosso dell’Anguillaia
Cresta del Campano
Sella q.1027 (Superato il punto alto, in breve perdiamo quota raggiungendo l’enorme sella rocciosa quotata 1027 da CTR-Toscana)

Dalla Sella q.1027 continuiamo risalendo e mantenendo la direzione sulla cresta
Dalla Sella q.1027 continuiamo risalendo e mantenendo la direzione sulla cresta
Dalla Sella q.1027 continuiamo risalendo e mantenendo la direzione sulla cresta 
Cresta del Campano
Deviazione q.1273 (Iniziamo aggirare un erto promontorio a destra sul versante orientale, perdendo circa 20/30 metri di quota, a vista e senza traccia sul ripido pendio tra paleo e roccette affioranti, sotto di noi c’è il solco del fosso dell’Anguillaia)

Deviazione q.1273 (Iniziamo aggirare un erto promontorio a destra sul versante orientale, perdendo circa 20/30 metri di quota, a vista e senza traccia sul ripido pendio tra paleo e roccette affioranti, sotto di noi c’è il solco del fosso dell’Anguillaia)
Poi risaliamo per riportarci in cresta presso il punto quotato 1359
Cresta q.1359 (Aggirato questo primo promontorio risaliamo e ci riportiamo sulla cresta, il punto è quotato 1359 m da IGM. Davanti a noi c’è un ulteriore e grosso promontorio di placche scure rocciose insuperabile, anche questo lo aggiriamo sulla destra, a vista e senza traccia mantenendoci in falsopiano e a mezzacosta nel verde pendio, sicuramente meno difficoltoso rispetto al precedente)
Procediamo rigorosamente con direzione nord
Procediamo rigorosamente con direzione nord, puntando e transitando sotto la parte bassa di una “colata” di placche rocciose che scende dalla cresta

In seguito il normale proseguo cambia direzione virando a sinistra, ovest, camminando sempre a vista nell’ampio e dolce pendio erboso
Al passo Contapecore
Sul CAI 144 che dal passo Contapecore risale al passo Fiocca
Sul CAI 144 che dal passo Contapecore risale al passo Fiocca

Arrivo al passo Fiocca
Passo Fiocca q.1554 (Panorama sul lago di Vagli)
Passo Fiocca q.1554 (Arriviamo nell’ampia sella di placche rocciose, a destra c’è l’imponente versante occidentale del monte Sumbra, noi teniamo il CAI 144 che risale a sinistra percorrendo l’ampia cresta con direzione ovest, cartelli ma segni sporadici)

Sul CAI 144 che dal passo Fiocca si dirige verso il monte Fiocca (Alle nostre spalle la sagoma inconfondibile del monte Sumbra)
Sul CAI 144 che dal passo Fiocca si dirige verso il monte Fiocca
Sul CAI 144 che dal passo Fiocca si dirige verso il monte Fiocca
Deviazione q.1606 (Cartelli: il CAI 144 lascia la cresta erbosa e scende a destra per andare ad aggirare il versante nord del monte Fiocca, noi lo lasciamo e proseguiamo per facile traccia non segnata in salita tenendo la direzione)

Panorama dal monte Fiocca
Monte Fiocca  (Nessuna indicazione sulla verde cima, ora dobbiamo intraprendere la cresta sud, in questo primo tratto rocciosa e particolarmente affilata ed esposta)
Monte Fiocca  (Nessuna indicazione sulla verde cima, ora dobbiamo intraprendere la cresta sud, in questo primo tratto rocciosa e particolarmente affilata ed esposta)
Discesa per la cresta sud del monte Fiocca
Discesa per la cresta sud del monte Fiocca

Discesa per la cresta sud del monte Fiocca
Discesa per la cresta sud del monte Fiocca
Discesa per la cresta sud del monte Fiocca

Discesa per la cresta sud del monte Fiocca (Panorama sulla cresta del Campano)
Cima q.1494 (Estrema propaggine della cresta sud del monte Fiocca)
Cima q.1494 (La parte finale della larga cresta erbosa si esaurisce precipitando, noi dobbiamo individuare il piccolo e angusto canalino terroso con roccette affioranti che si deve disarrampicare per pochi metri con passaggio di 2°) 
Cima q.1494 (La parte finale della larga cresta erbosa si esaurisce precipitando, noi dobbiamo individuare il piccolo e angusto canalino terroso con roccette affioranti che si deve disarrampicare per pochi metri con passaggio di 2° giungendo al crinalino sottostante)

Sul crinalino che ci porta velocemente a Malpasso e all’innesto sul sentiero CAI 144


Deviazione q.1430 (Dopo pochi minuti dall’esserci innestati sul CAI 144 lo lasciamo e scendiamo a sinistra l’ampio pendio caratterizzato da paleo, roccette affioranti e sfasciumi, direzione sud. Si procede senza traccia e a vista per intraprendere la dorsale a destra del grande solco vallivo sotto di noi che conduce alle cave inattive di Capanna che già da qui possiamo scorgere in lontananza)
Scendiamo l’ampio pendio caratterizzato da paleo, roccette affioranti e sfasciumi
Cippi di marmo incontrati in prossimità di arrivare alla cava Capanna
La cava inattiva Piastrone
Cava Piastrone q.956 (Siamo nella cava inattiva di Piastrone quotata 956 m da IGM dove è presente un rudere infrascato) 

Cava Piastrone q.956 (Da questo piccolo piazzale dobbiamo individuare l’antica lizza, in questo frangente ridotta a sentierino, che procede parallela al solco vallivo sotto di noi ora mutato a ravaneto, direzione sud/est, dopo pochi minuti la via di lizza diventa evidente, presente una struttura di metallo con pulegge) 

La lizza che dalla cava Piastrone scende verso il ravaneto

La lizza che dalla cava Piastrone scende verso il ravaneto

La lizza che dalla cava Piastrone scende verso il ravaneto

Ravaneto q.862 (Sfruttiamo l’antico camminamento finché non scompare, quindi procediamo in ripida discesa mantenendo la direzione sul bordo sinistro del grande ravaneto su sfasciumi di roccia instabili, con fatica ma senza possibilità d’errore)
Lizza q.750 (Verso il fondo del ravaneto ritroviamo l’antica lizza, sotto di noi c’è il torrente Turrite Secca)