Lunga traversata nel comprensorio del Lagorai orientale a confine dolomitico delle Pale di San Martino. Partiamo poco sotto il passo Rolle e risaliamo in successione le cime della Tognazza, Cavallazza Piccola, Cavallazza e Colbricon.
DATA: 1 agosto 2019
PARTENZA: Dal passo Rolle, valico in provincia di
Trento che collega le valli del Primiero e di Fiemme, scendiamo in direzione di
quest’ultima esattamente per 1,1 km con la SS.50 e appena oltrepassata la malga
Rolle, a sinistra inizia la carrozzabile CAI 348 interdetta al transito, ampia
possibilità di parcheggio.
Stralcio
della mappa interattiva Kompass dal sito http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/
ITINERARIO: SS.50 q.1900 (Iniziamo scendendo con la carrozzabile CAI 348
interdetta alle auto e di servizio agli impianti di
risalita) – La Baita q.1880 (Lo stradello termina
presso gli impianti di risalita, tralasciamo a
destra il CAI 348 che prosegue per sentiero nel bosco verso i laghi di
Colbricon, ignoriamo la pista da sci di fronte a noi servita dalla seggiovia
Paradiso aperta anche nel periodo estivo, risaliamo la pista da sci a sinistra
parallela alla seggiovia Ferrari, direzione est) – Bivio
q.1945 (Biforcazione della pista da sci, la teniamo
dritto a destra che è semi pianeggiante e passa sotto la seggiovia Ferrari, poi
continua a salire) – Crinale q.2020 (Siamo
poco sotto il punto quotato 2032 metri dalle mappe,
sulla sinistra a poca distanza c’è la stazione di arrivo
della seggiovia
Ferrari, andiamo a destra continuando a percorrere la pista da sci in
ascesa, direzione sud/est poi in breve vira a ovest) – Bivio q.2129
(Teniamo la pista da sci che procedeva con direzione sud/ovest e ora cambia di
nuovo direzione, sud/est, dritto a poca distanza inizia uno stradello di
servizio e i cartelli CAI indicano i laghi di Colbricon) – Tognazza
q.2209 (La pista da sci ora procede in piano poco sotto il punto alto) – Seggiovia Paradiso q.2201 (Stazione a
monte della seggiovia proveniente da La Baita in funzione anche nel periodo
estivo, il buon sentiero segnalato da un cartello scende pochi metri sotto
l’impianto, poi procede a mezzacosta in piano) – Incrocio
q.2175 (Il sentiero a mezzacosta ci conduce in breve all’incrocio con
cartelli: a destra il sentiero scende al passo Rolle, dritto a mezzacosta continua per i laghi di Colbricon, noi
andiamo a sinistra con indicazione “Stoli della Cavallazza”, il tracciato
inizialmente pianeggiante ci porta a risalire il crinale, segni sporadici ma
grandi omini di sasso) – Bivio q.2277 (Siamo
sulla cresta e davanti a noi c’è il primo dei due torrioni rocciosi della Cavallazza Piccola, il tracciato si biforca: a destra
lo aggira facilmente sul versante occidentale, noi lo teniamo a sinistra con
sentiero in leggera esposizione che lo aggira sul
versante orientale incontrando in breve dei cavi corrimano e vecchie
caverne della grande guerra) – Cavallazza Piccola (Siamo nella sella
tra i due torrioni rocciosi, la variante facile bypassa anche il secondo sul
versante occidentale, manteniamo la variante attrezzata sul versante orientale
che transita circa 10/12 metri sotto il punto alto quotato 2310 dalle mappe) – Bivio q.2295 (La variante
orientale e occidentale si riuniscono appena oltrepassato il secondo torrione in
un unico sentiero che ora perde quota) – Forcella Cavallazza q.2226
(Cartelli e bivio: a destra scende il sentiero per
il passo Rolle, noi teniamo il crinale che ora risale per la Cavallazza e i
laghi di Colbricon, segni sporadici/assenti) – Bivio
q.2296 (Segni e cartelli assenti, bivio poco evidente: un esile traccia continua a
mezzacosta nel versante nord aggirando la vetta, noi teniamo la traccia che con
direzione ovest risale direttamente) – Cavallazza
q.2324 (Piccola croce e libro delle firme,
scendiamo per traccia non segnata con direzione nord/ovest)
–
Bivio q.2292 (Ci
ricongiungiamo con la traccia che bypassava la cima, continuiamo con direzione
ovest, perdendo costantemente quota, segni e cartelli assenti) – Laghi di Colbricon q.1922 (La
parte finale della discesa è su pendio in forte erosione e ci conduce sulla
riva del lago, quello meridionale. Tralasciamo il CAI 348/CAI 4 a sinistra in
leggera salita per malga Ces e il CAI 348 che costeggia la riva a destra verso
il vicino rifugio, costeggiamo la riva a sinistra con il CAI 349 e in pochi
minuti arrivati alla estremità occidentale del lago ce ne allontaniamo) – Passo
del Colbricon q.1908 (Incrocio e cartelli: a destra scende il sentiero per
malga Colbricon e Paneveggio, a sinistra il sentiero CAI 348 per gli impianti
di risalita di Pian delle Cartucce e malga Ces, teniamo il CAI 349 anche Sentiero Alpinistico Achille Gadler che sale
ripidamente tra i mughi) – Bivio q.2348 (Attenzione,
bivio poco evidente: pochi metri prima del cartello che indica il proseguo
del CAI 349 per la verde sella del Colbricon quotata 2420 m, risaliamo a sinistra una traccia
evidenziata da qualche ometto di sasso e in seguito dai segni CAI che ci inoltra
nell’altopiano detritico del versante occidentale del Colbricon, siamo ancora sul
Sentiero Alpinistico Achille Gadler, direzione sud) – Bivio
q.2452 (Siamo in una zona pianeggiante dell’altopiano detritico, attenzione
ai segni CAI, indicazioni assenti. Il Sentiero Alpinistico Achille
Gadler continua a destra, ovest, in direzione dei
laghetti sulla verde sella del Colbricon quotata 2420 m, noi lo lasciamo e
andiamo a sinistra, est, in alto sopra di noi possiamo scorgere la piccola
croce del Colbricon. La traccia detritica è segnata CAI e gradualmente guadagna
quota virando a nord nel versante occidentale del Colbricon) – Quota
q.2550 (Iniziamo i primi passaggi di arrampicata, 1°/1°+ cambiando direzione,
sud) – Colbricon q.2602 (Piccola croce e targa in memoria ai caduti
della grande guerra, torniamo sui nostri passi) – Quota
q.2550 – Bivio q.2452 (Siamo
tornati sull’altopiano detritico, ora riprendiamo il Sentiero
Alpinistico Achille Gadler puntando verso gli
evidenti laghetti della verde sella quotata 2420 m posta sotto il verticale
Colbricon Piccolo, poi senza doverli raggiungere il nostro sentiero risale
curvando a U a sinistra cambiando radicalmente direzione e versante, mantenendoci
a mezzacosta e oltrepassando in seguito qualche grotta della grande guerra) – Scala q.2471 (Il sentiero ci fa calare
in un canalone dove può essere presente neve a primavera inoltrata, dalla parte
opposta una scala metallica ci fa superare una liscia parete alta circa 5 metri) – Bivio q.2450 (Attenzione ai segni CAI,
bivio poco evidente senza indicazioni: dalla nostra destra proviene il CAI 349,
continuiamo a sinistra) – Bivio q.2430 (Ci
innestiamo in una cengia attrezzata con cavo d’acciaio, ci proviene da destra
probabile variante del CAI 349, la teniamo a sinistra in vista della forcella
Ceremana) – Forcella
di Ceremana q.2428 (Caratterizzata da fini
detriti e vecchie testimonianze di baraccamenti ormai scomparsi, cartelli e
incrocio: a destra nel canalone sotto la cengia dalla quale siamo giunti scende
il CAI 337 per il Pian di Ceremana, dritto a mezzacosta continua il CAI 349 per il bivacco Aldo Moro, prendiamo il CAI 337 a sinistra che scavalla la forcella e scende
nella Val Cigolera costeggiandola a mezzacosta dall’alto a ridosso dei
contrafforti rocciosi, direzione est) – Forcella
Punta
Ces q.2215 (Bivio
con cartelli: a destra il sentiero si inoltra nel centro della vallata per
scendere alla malga Val Cigolera, continuiamo dritto sul CAI 337 verso Punta
Ces con il suo impianto di risalita che nel frattempo avevamo già notato) – Rifugio
Punta Ces q.2227 (Impianto di risalita e rifugio aperto solo nel periodo
invernale, senza raggiungerlo incominciamo a percorrere la pista da sci a
sinistra a ritroso che perde quota) – Pian
delle Cartucce q.1830 (La lunga discesa della pista da sci ci fa arrivare
nel piazzale dove c’è la grande stazione di risalita di Valbonetta, senza
raggiungerla cominciamo a percorrere a sinistra il sentiero CAI 348 anche
Sentiero Italia evidenziato dai cartelli che ci porta a risalire la Valbonetta) – Passo del Colbricon q.1908
(Chiudiamo il primo anello, ora torniamo ai laghi di Colbricon) – Laghi di Colbricon q.1922 (Continuiamo
in direzione del rifugio) – Rifugio
Colbricon q.1927 (Manteniamo il frequentato CAI 348 che procede in falsopiano
inoltrandosi nel bosco) – La
Baita q.1880 – SS.50 q.1900.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 16 km
DIFFICOLTA: F-
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DISLIVELLO TOTALE: 1470 m
QUOTA MASSIMA: Colbricon q.2602
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Sentieri |
- La Seggiovia Paradiso che conduce sulla vetta della Tognazza è attiva anche nella stagione estiva.
-
Bypassiamo i due torrioni rocciosi della Cavallazza Piccola sul versante
orientale, il sentiero è in discreta esposizione ma ben percorribile, sono
presenti cavi corrimano e numerose caverne della grande guerra.
- La
difficoltà alpinistica F- viene data solo per la salita al Colbricon, gli
ultimi 50/60 metri si svolgono con arrampicata di 1°/1°+ su roccia
generalmente buona, necessaria buona visibilità, sporadici segni e omini, per
il resto difficoltà EE.
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Rifugi-Bivacchi |
- Rifugio
Punta Ces q.2227: Impianto di risalita e rifugio aperto solo nel periodo
invernale.
- Rifugio
Colbricon q.1927: situato sulla riva orientale del lago di Colbricon, quotato
1922 m, aperto da metà giugno a metà settembre, generalmente molto
frequentato dai turisti che hanno come meta i laghi.
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Fonti |
- Assenti
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore):
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SS.50
q.1900
|
0,00
|
Bivio q.2452
|
3,53
|
La Baita
|
0,04
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Quota q.2550
|
/
|
Bivio q.1945
|
/
|
Colbricon
|
4,20
|
Crinale q.2020
|
0,22
|
Quota q.2550
|
/
|
Bivio q.2129
|
0,35
|
Bivio
q.2452
|
4,47
|
Tognazza
|
/
|
Scala q.2471
|
5,08
|
Seggiovia Paradiso
|
0,47
|
Bivio q.2450
|
5,16
|
Incrocio q.2175
|
0,50
|
Bivio q.2430
|
5,20
|
Bivio q.2277
|
1,10
|
Forcella
di Ceremana
|
5,24
|
Cavallazza Piccola
|
1,18
|
Forcella Punta Ces
|
5,55
|
Bivio q.2295
|
/
|
Rifugio Punta Ces
|
6,08
|
Forcella Cavallazza
|
1,27
|
Pian delle Cartucce
|
6,40
|
Bivio
q.2296
|
/
|
Passo
del Colbricon
|
7,00
|
Cavallazza
|
1,40
|
Laghi
di Colbricon
|
7,10
|
Bivio
q.2292
|
1,44
|
Rifugio
Colbricon
|
/
|
Laghi
di Colbricon
|
2,20
|
La
Baita
|
7,38
|
Passo
del Colbricon
|
2,30
|
SS.50
q.1900
|
7,45
|
Bivio
q.2348
|
3,35
|
Crinale q.2020 (Siamo poco sotto il punto
quotato 2032 metri dalle mappe, sulla sinistra a poca distanza c’è la
stazione di arrivo della seggiovia Ferrari, andiamo a destra continuando a
percorrere la pista da sci in ascesa, direzione sud/est poi in breve vira a
ovest)
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Al Bivio q.2277 presso il primo dei due
torrioni rocciosi della Cavallazza Piccola, il tracciato si biforca: a destra
lo aggira facilmente sul versante occidentale, noi lo teniamo a sinistra con
sentiero in leggera esposizione che lo aggira sul versante orientale
incontrando in breve dei cavi corrimano e vecchie caverne della grande
guerra
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Bivio q.2295
(La variante orientale e occidentale si riuniscono appena oltrepassato il
secondo torrione in un unico sentiero)
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Pian
delle Cartucce q.1830 (La lunga discesa della pista da sci ci fa arrivare nel
piazzale dove c’è la grande stazione di risalita di Valbonetta, senza
raggiungerla cominciamo a percorrere a sinistra il sentiero CAI 348 anche
Sentiero Italia evidenziato dai cartelli che ci porta a risalire la
Valbonetta)
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