DATA: 9 agosto 2019
PARTENZA: Da San Martino di Castrozza (Trentino A.A)
prendiamo la telecabina arrivando alla stazione intermedia di Colverde.
ITINERARIO: Colverde
q.1965 (Usciti dalla stazione di Colverde, ci portiamo poco sopra dove ci
sono i cartelli e iniziamo percorrendo il CAI 706 a sinistra in salita con
indicazioni per la ferrata Bolver Lugli) – Incrocio q.2270
(Cartelli CAI: attraversiamo il CAI 712 e continuiamo a salire verso la parete
rocciosa dove c’è l’attacco della ferrata) – Ferrata Bolver Lugli q.2316
(La targa ci invita a metterci l’imbrago, casco e set da ferrata, ma dopo
alcuni metri il cavo si interrompe per procedere su ripida traccia sdrucciolevole
con piccole arrampicate fino all’inizio definitivo della via attrezzata, le
difficoltà aumentano man mano che guadagniamo quota, la roccia è buona e ben
scalinata, il senso di vuoto totale non è mai oppressivo) – Cresta q.2955 (La ferrata termina raggiungendo
una sottile cresta, la percorriamo a sinistra aiutati dagli ultimi cavi, poi si
procede su traccia a mezzacosta che vira a destra aggirando dall’alto il
valloncello detritico in vista del bivacco) – Bivacco Fiamme Gialle
q.3005 (Continuiamo con direzione nord scendendo dalla parte opposta della
dorsale su cui è posizionato il bivacco, attenzione che la traccia è molto
sdrucciolevole e non banale, bolli rossi)
– Passo del Travignolo q.2925 (Alla
nostra sinistra, nord/ovest, la parete precipita sul ghiacciaio del Travignolo,
a destra il CAI 716 scende nella valle dei Cantoni dove sono presenti dei nevai
perenni, risaliamo faticosamente la traccia tra ghiaie e sfasciumi con
direzione nord/est dove incontriamo delle lingue di neve, poi in seguito
viriamo a est puntando alla sella che separa Il Nuvolo alla
Cima della Vezzana, bolli rossi) – Sella q.3030 (A destra il
crinale sale alla vicina cima de Il Nuvolo, sud/est, risaliamo a sinistra il
versante meridionale della Cima Vezzana per traccia e roccette dove potremo
essere costretti a superare qualche facile passaggio di 1°, bolli rossi) – Cima della Vezzana q.3192
(Sulla cima caratterizzata da un’aerea cresta c’è una piccola statuetta della
Madonna, a sinistra il versante occidentale precipita verticalmente,
proseguiamo a destra scendendo il versante orientale con buona ma ripida
traccia segnata, indicazioni per la ferrata Gabitta d’Ignoti) – Ferrata
Gabitta d’Ignoti q.3028 (Scesi di quota con la ripida traccia sul versante
orientale di Cima della Vezzana, si procede mantenendo la direzione sull’ampia
e pianeggiante dorsale, bolli rossi e ometti, finché non si esaurisce. La
traccia esile e sdrucciolevole scende poche decine di metri fino a incontrare
senza alcuna indicazione e all’improvviso i primi cavi della
ferrata che ci inoltrano facilmente nell’altopiano sottostante. Terminati i
cavi dopo circa dieci minuti, evitiamo di procedere in discesa verso il centro
dell’altopiano, mentre il nostro percorso cambia radicalmente direzione
curvando a U a sinistra, nord/ovest, dopo una breve discesa la traccia prende a
salire faticosamente) – Spallone
q.2982 (La traccia che saliva faticosamente ma senza difficoltà raggiunge
uno spallone, dalla parte opposta troviamo la seconda parte della ferrata dove
i cavi d’acciaio ci fanno calare nella Val Strut,
attenzione alle scariche di sassi causate dal terreno molto franoso) – Val Strut q.2859 (Al termine della
ferrata e senza raggiungere direttamente la larga sella del passo di Val Strut,
caliamo direttamente nella vallata, il pendio detritico è ripido, molto franoso
e infido, la segnatura causa la natura mutevole del terreno assente. Iniziamo a
scendere la solitaria Val Strut tenendoci inizialmente sul lato destro che ci
fa superare un grande salto di placche rocciose che vedremo alle nostre spalle
in seguito, dell’antico ghiacciaio rimangono dei nevai che generalmente si
superano senza difficoltà) – Bivacco
G. Brunner q.2667 (Superato il salto di placche rocciose, ci spostiamo sul
lato sinistro della valle in vista del bivacco posizionato sotto la parete
meridionale de Le Zirocole) – CAI 703 q.2290 (La Val Strut si
esaurisce facendoci innestare d’obbligo sul CAI
703, lo percorriamo andando a destra che è anche “Sentiero delle Farangole” e
si sviluppa su aerea cengia, in seguito incontriamo dei tratti attrezzati,
facili, ma non banali) – Pian dei Cantoni q.2313 (La cengia si
riduce e termina arrivando in un pianoro di sedimenti, bivio e cartelli: a
sinistra inizia il CAI 704 che scende la Val delle Comelle per il paese di Gares, stiamo sul CAI
703 che ora comincia a salire faticosamente verso il rifugio
Rosetta) – Bivio
q.2540 (A sinistra inizia il CAI 756 per Gares, stiamo sul CAI 703) – Bivio
q.2572 (A sinistra c’è il CAI 707/CAI 709 per il ghiacciaio della Fradusta,
andiamo a destra in vista del rifugio a poca distanza) – Rifugio Rosetta q.2581(Dal rifugio prendiamo il largo tracciato CAI 701/A che sale al ben visibile
impianto di funivia) – Passo di Rosetta q.2572
(A destra scende il CAI 701 per la cabinovia di Colverde, risaliamo verso la
funivia) – Funivia di Rosetta q.2630.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 10,6 km
DIFFICOLTA: EEA
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DISLIVELLO TOTALE SALITA: 1770 m
DISLIVELLO TOTALE DISCESA: 1075 m
QUOTA MASSIMA: Cima Vezzana q.3192
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Sentieri |
- La Ferrata Bolver Lugli è da considerarsi di difficoltà medio/alta, attrezzata generalmente solo con cavo d’acciaio su buona roccia ben scalinata. Si presenta nella prima parte facile per poi aumentare le difficoltà e l’esposizione nel proseguo, teniamo conto anche delle condizioni meteo e della notevole quota da raggiungere. Generalmente l’itinerario viene concluso scendendo dal passo del Travignolo nella valle dei Cantoni con il CAI 716 (nevai perenni) poi attraverso il passo Bettega si raggiunge il rifugio Rosetta e la soprastante funivia che si ricollega a Colverde.
- La
ferrata Gabitta d’Ignoti attrezzata solo con cavo d’acciaio è da
considerarsi facile, pericolo di caduta sassi sul lungo tratto che scende nella
Val Strut. Particolare attenzione va riposta anche al termine della ferrata,
in quanto la Val Strut va raggiunta calando nel ripido pendio detritico molto
franoso, procedendo su traccia di passaggio o a vista. Dell’antico ghiacciaio
della Val Strut rimangono dei nevai, informarsi preventivamente su eventuale utilizzo
di ramponi e picozza.
- Il
Sentiero delle Farangole (CAI 703) si
sviluppa su aerea cengia a strapiombo sulla Valle delle Comelle, presenta dei
tratti attrezzati, facili, ma non banali, da non sottovalutare in caso di
terreno bagnato o scarsa visibilità.
- Il
proseguo per la Cima della Vezzana e la discesa con la
ferrata Gabitta d’Ignoti che ci inoltra nella solitaria Val Strut richiede un
enorme dispendio di energia, sicuramente non riusciremo a tornare in tempo
per prendere la funivia Rosetta (generalmente ultima corsa alle 17,40),
prevediamo il pernotto in uno dei bivacchi incontrati o al rifugio Rosetta.
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Rifugi-Bivacchi |
- Bivacco
Fiamme Gialle q.3005: bivacco in lamiera situato a dieci minuti dal
termine della ferrata Bolver Lugli, nove posti letto.
- Bivacco
G. Brunner q.2667:
bivacco in lamiera in buone condizioni con nove posti letto, situato circa a
metà della Val Strut sotto la verticale parete rocciosa del versante
meridionale de Le Zirocole. Scendendo come nel nostro caso dal passo di Val
Strut, possiamo notare il bivacco sul bordo sinistro della vallata, nel caso
risalissimo la Val Strut l’edificio rimarrebbe nascosto dai macigni e
visibile solo negli ultimi metri.
-Rifugio
Rosetta-Pedrotti q.2581: aperto da metà giugno a metà settembre, a 10/15 minuti dalla
stazione della funivia Rosetta.
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Fonti |
- Assenti
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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Colverde
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0,00
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Incrocio q.2270
|
0,35
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Ferrata Bolver Lugli
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0,40
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Cresta q.2955
|
2,55
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Bivacco Fiamme Gialle
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3,05
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Passo del Travignolo
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3,20
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Sella q.3030
|
3,42
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Cima della Vezzana
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4,15
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Ferrata Gabitta d’Ignoti
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4,40
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Spallone q.2982
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4,57
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Val Strut
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5,20
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Bivacco G. Brunner
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5,45
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CAI 703 q.2290
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6,25
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Pian dei Cantoni
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7,55
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Bivio q.2540
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8,33
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Bivio q.2572
|
8,40
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Rifugio Rosetta
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8,44
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Passo di Rosetta
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8,49
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Funivia di Rosetta
|
9,00
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Passo del Travignolo q.2925 (A destra il
CAI 716 scende nella valle dei Cantoni dove sono presenti dei nevai perenni,
risaliamo faticosamente la traccia tra ghiaie e sfasciumi con direzione
nord/est)
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Risalendo alla
sella che divide Il Nuvolo dalla cima della Vezzana, alle nostre spalle
vediamo il bivacco Fiamme Gialle sopra il passo del Travignolo dal quale
siamo venuti
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