lunedì 28 ottobre 2019

Cima della Vezzana (EEA)

Lunghissimo e impegnativo itinerario nelle dolomiti delle Pale di San Martino che ha come meta la cima della Vezzana q.3192. Con un breve avvicinamento dalla funivia intermedia di Colverde, andiamo a percorrere la difficile ferrata Bolver-Lugli che termina a 3000 metri, da quì proseguiamo fino alla vetta con la via normale. Per il ritorno ci caliamo nella val Strut grazie alla ferrata Gabitta d'Ignoti e successivamente seguiamo il lungo sentiero attrezzato delle Farangole.

DATA: 9 agosto 2019

PARTENZA: Da San Martino di Castrozza (Trentino A.A) prendiamo la telecabina arrivando alla stazione intermedia di Colverde.





ITINERARIO: Colverde q.1965 (Usciti dalla stazione di Colverde, ci portiamo poco sopra dove ci sono i cartelli e iniziamo percorrendo il CAI 706 a sinistra in salita con indicazioni per la ferrata Bolver Lugli)      Incrocio q.2270 (Cartelli CAI: attraversiamo il CAI 712 e continuiamo a salire verso la parete rocciosa dove c’è l’attacco della ferrata)    –   Ferrata Bolver Lugli q.2316 (La targa ci invita a metterci l’imbrago, casco e set da ferrata, ma dopo alcuni metri il cavo si interrompe per procedere su ripida traccia sdrucciolevole con piccole arrampicate fino all’inizio definitivo della via attrezzata, le difficoltà aumentano man mano che guadagniamo quota, la roccia è buona e ben scalinata, il senso di vuoto totale non è mai oppressivo)     Cresta q.2955 (La ferrata termina raggiungendo una sottile cresta, la percorriamo a sinistra aiutati dagli ultimi cavi, poi si procede su traccia a mezzacosta che vira a destra aggirando dall’alto il valloncello detritico in vista del bivacco)    –   Bivacco Fiamme Gialle q.3005 (Continuiamo con direzione nord scendendo dalla parte opposta della dorsale su cui è posizionato il bivacco, attenzione che la traccia è molto sdrucciolevole e non banale, bolli rossi)     Passo del Travignolo q.2925 (Alla nostra sinistra, nord/ovest, la parete precipita sul ghiacciaio del Travignolo, a destra il CAI 716 scende nella valle dei Cantoni dove sono presenti dei nevai perenni, risaliamo faticosamente la traccia tra ghiaie e sfasciumi con direzione nord/est dove incontriamo delle lingue di neve, poi in seguito viriamo a est puntando alla sella che separa Il Nuvolo alla Cima della Vezzana, bolli rossi)   –   Sella q.3030 (A destra il crinale sale alla vicina cima de Il Nuvolo, sud/est, risaliamo a sinistra il versante meridionale della Cima Vezzana per traccia e roccette dove potremo essere costretti a superare qualche facile passaggio di 1°, bolli rossi)     –    Cima della Vezzana q.3192 (Sulla cima caratterizzata da un’aerea cresta c’è una piccola statuetta della Madonna, a sinistra il versante occidentale precipita verticalmente, proseguiamo a destra scendendo il versante orientale con buona ma ripida traccia segnata, indicazioni per la ferrata Gabitta d’Ignoti)     Ferrata Gabitta d’Ignoti q.3028 (Scesi di quota con la ripida traccia sul versante orientale di Cima della Vezzana, si procede mantenendo la direzione sull’ampia e pianeggiante dorsale, bolli rossi e ometti, finché non si esaurisce. La traccia esile e sdrucciolevole scende poche decine di metri fino a incontrare senza alcuna indicazione e all’improvviso i primi cavi della ferrata che ci inoltrano facilmente nell’altopiano sottostante. Terminati i cavi dopo circa dieci minuti, evitiamo di procedere in discesa verso il centro dell’altopiano, mentre il nostro percorso cambia radicalmente direzione curvando a U a sinistra, nord/ovest, dopo una breve discesa la traccia prende a salire faticosamente)      Spallone q.2982 (La traccia che saliva faticosamente ma senza difficoltà raggiunge uno spallone, dalla parte opposta troviamo la seconda parte della ferrata dove i cavi d’acciaio ci fanno calare nella Val Strut, attenzione alle scariche di sassi causate dal terreno molto franoso)       Val Strut q.2859 (Al termine della ferrata e senza raggiungere direttamente la larga sella del passo di Val Strut, caliamo direttamente nella vallata, il pendio detritico è ripido, molto franoso e infido, la segnatura causa la natura mutevole del terreno assente. Iniziamo a scendere la solitaria Val Strut tenendoci inizialmente sul lato destro che ci fa superare un grande salto di placche rocciose che vedremo alle nostre spalle in seguito, dell’antico ghiacciaio rimangono dei nevai che generalmente si superano senza difficoltà)      Bivacco G. Brunner q.2667 (Superato il salto di placche rocciose, ci spostiamo sul lato sinistro della valle in vista del bivacco posizionato sotto la parete meridionale de Le Zirocole)     CAI 703 q.2290 (La Val Strut si esaurisce facendoci innestare d’obbligo sul CAI 703, lo percorriamo andando a destra che è anche “Sentiero delle Farangole” e si sviluppa su aerea cengia, in seguito incontriamo dei tratti attrezzati, facili, ma non banali)    Pian dei Cantoni q.2313 (La cengia si riduce e termina arrivando in un pianoro di sedimenti, bivio e cartelli: a sinistra inizia il CAI 704 che scende la Val delle Comelle per il paese di Gares, stiamo sul CAI 703 che ora comincia a salire faticosamente verso il rifugio Rosetta)      Bivio q.2540 (A sinistra inizia il CAI 756 per Gares, stiamo sul CAI 703)    Bivio q.2572 (A sinistra c’è il CAI 707/CAI 709 per il ghiacciaio della Fradusta, andiamo a destra in vista del rifugio a poca distanza)  –   Rifugio Rosetta q.2581(Dal rifugio prendiamo il largo tracciato CAI 701/A che sale al ben visibile impianto di funivia)   –   Passo di Rosetta q.2572 (A destra scende il CAI 701 per la cabinovia di Colverde, risaliamo verso la funivia)  –   Funivia di Rosetta q.2630.


NOTE:
LUNGHEZZA: 10,6 km
DIFFICOLTA: EEA
DISLIVELLO TOTALE SALITA: 1770 m
DISLIVELLO TOTALE DISCESA: 1075 m
QUOTA MASSIMA: Cima Vezzana q.3192












Sentieri



- La Ferrata Bolver Lugli è da considerarsi di difficoltà medio/alta, attrezzata generalmente solo con cavo d’acciaio su buona roccia ben scalinata. Si presenta nella prima parte facile per poi aumentare le difficoltà e l’esposizione nel proseguo, teniamo conto anche delle condizioni meteo e della notevole quota da raggiungere. Generalmente l’itinerario viene concluso scendendo dal passo del Travignolo nella valle dei Cantoni con il CAI 716 (nevai perenni) poi attraverso il passo Bettega si raggiunge il rifugio Rosetta e la soprastante funivia che si ricollega a Colverde.

- La ferrata Gabitta d’Ignoti attrezzata solo con cavo d’acciaio è da considerarsi facile, pericolo di caduta sassi sul lungo tratto che scende nella Val Strut. Particolare attenzione va riposta anche al termine della ferrata, in quanto la Val Strut va raggiunta calando nel ripido pendio detritico molto franoso, procedendo su traccia di passaggio o a vista. Dell’antico ghiacciaio della Val Strut rimangono dei nevai, informarsi preventivamente su eventuale utilizzo di ramponi e picozza.

- Il Sentiero delle Farangole (CAI 703) si sviluppa su aerea cengia a strapiombo sulla Valle delle Comelle, presenta dei tratti attrezzati, facili, ma non banali, da non sottovalutare in caso di terreno bagnato o scarsa visibilità.

- Il proseguo per la Cima della Vezzana e la discesa con la ferrata Gabitta d’Ignoti che ci inoltra nella solitaria Val Strut richiede un enorme dispendio di energia, sicuramente non riusciremo a tornare in tempo per prendere la funivia Rosetta (generalmente ultima corsa alle 17,40), prevediamo il pernotto in uno dei bivacchi incontrati o al rifugio Rosetta.





Rifugi-Bivacchi

- Bivacco Fiamme Gialle q.3005: bivacco in lamiera situato a dieci minuti dal termine della ferrata Bolver Lugli, nove posti letto.

- Bivacco G. Brunner q.2667: bivacco in lamiera in buone condizioni con nove posti letto, situato circa a metà della Val Strut sotto la verticale parete rocciosa del versante meridionale de Le Zirocole. Scendendo come nel nostro caso dal passo di Val Strut, possiamo notare il bivacco sul bordo sinistro della vallata, nel caso risalissimo la Val Strut l’edificio rimarrebbe nascosto dai macigni e visibile solo negli ultimi metri.

-Rifugio Rosetta-Pedrotti q.2581: aperto da metà giugno a metà settembre, a 10/15 minuti dalla stazione della funivia Rosetta.


Fonti
- Assenti




TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Colverde
0,00
Incrocio q.2270
0,35
Ferrata Bolver Lugli
0,40
Cresta q.2955
2,55
Bivacco Fiamme Gialle
3,05
Passo del Travignolo
3,20
Sella q.3030
3,42
Cima della Vezzana
4,15
Ferrata Gabitta d’Ignoti
4,40
Spallone q.2982
4,57
Val Strut
5,20
Bivacco G. Brunner
5,45
CAI 703 q.2290
6,25
Pian dei Cantoni
7,55
Bivio q.2540
8,33
Bivio q.2572
8,40
Rifugio Rosetta
8,44
Passo di Rosetta
8,49
Funivia di Rosetta
9,00




La stazione di Colverde q.1965
Colverde q.1965 (Usciti dalla stazione di Colverde, ci portiamo poco sopra dove ci sono i cartelli e iniziamo percorrendo il CAI 706 a sinistra in salita con indicazioni per la ferrata Bolver Lugli) 
Verso la ferrata Bolver-Lugli
Ferrata Bolver Lugli q.2316
Ferrata Bolver Lugli q.2316

Ferrata Bolver Lugli q.2316 (La targa ci invita a metterci l’imbrago, casco e set da ferrata, ma dopo alcuni metri il cavo si interrompe per procedere su ripida traccia sdrucciolevole con piccole arrampicate fino all’inizio definitivo della via attrezzata) 
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli

Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli

Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli

Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Ferrata Bolver Lugli
Cresta q.2955 (La ferrata termina raggiungendo una sottile cresta, la percorriamo a sinistra aiutati dagli ultimi cavi, poi si procede su traccia a mezzacosta che vira a destra aggirando dall’alto il valloncello detritico in vista del bivacco)

Cresta q.2955 (La ferrata termina raggiungendo una sottile cresta, la percorriamo a sinistra aiutati dagli ultimi cavi, poi si procede su traccia a mezzacosta che vira a destra aggirando dall’alto il valloncello detritico in vista del bivacco)
In vista del bivacco Fiamme Gialle
Bivacco Fiamme Gialle q.3005
Bivacco Fiamme Gialle q.3005 (Continuiamo con direzione nord scendendo dalla parte opposta della dorsale su cui è posizionato il bivacco, attenzione che la traccia è molto sdrucciolevole e non banale, bolli rossi)

Dal bivacco Fiamme Gialle continuiamo con direzione nord scendendo dalla parte opposta della dorsale su cui è posizionato il bivacco, attenzione che la traccia è molto sdrucciolevole e non banale
La valle dei Cantoni sotto di noi
Passo del Travignolo q.2925 (A destra il CAI 716 scende nella valle dei Cantoni dove sono presenti dei nevai perenni, risaliamo faticosamente la traccia tra ghiaie e sfasciumi con direzione nord/est)
Risalendo alla sella che divide Il Nuvolo dalla cima della Vezzana, alle nostre spalle vediamo il bivacco Fiamme Gialle sopra il passo del Travignolo dal quale siamo venuti

Sella q.3030 (A destra il crinale sale alla vicina cima de Il Nuvolo, sud/est, risaliamo a sinistra il versante meridionale della Cima Vezzana per traccia e roccette)
Salita alla cima della Vezzana
Salita alla cima della Vezzana
Cima della Vezzana q.3192
Cima della Vezzana q.3192 (Sulla cima caratterizzata da un’aerea cresta c’è una piccola statuetta della Madonna)
Dalla cima della Vezzana proseguiamo scendendo il versante orientale con buona ma ripida traccia segnata

Scesi di quota con la ripida traccia sul versante orientale di Cima della Vezzana, si procede mantenendo la direzione sull’ampia e pianeggiante dorsale
Indicazioni per la ferrata Gabitta d’Ignoti
Ferrata Gabitta d’Ignoti q.3028 (La traccia esile e sdrucciolevole scende poche decine di metri fino a incontrare senza alcuna indicazione e all’improvviso i primi cavi della ferrata che ci inoltrano facilmente nell’altopiano sottostante)
Ferrata Gabitta d’Ignoti
Ferrata Gabitta d’Ignoti
Ferrata Gabitta d’Ignoti q.3028 (Terminati i cavi dopo circa dieci minuti, evitiamo di procedere in discesa verso il centro dell’altopiano, mentre il nostro percorso cambia radicalmente direzione curvando a U a sinistra, nord/ovest)

Spallone q.2982 (Dalla parte opposta troviamo la seconda parte della ferrata dove i cavi d’acciaio ci fanno calare nella Val Strut, attenzione alle scariche di sassi causate dal terreno molto franoso)
La ferrata Gabitta d’Ignoti che scende nella val Strut
La ferrata Gabitta d’Ignoti che scende nella val Strut

Al termine della ferrata e senza raggiungere direttamente la larga sella del passo di Val Strut, caliamo direttamente nella vallata, il pendio detritico è ripido, molto franoso e infido
Val Strut q.2859 (Iniziamo a scendere la solitaria Val Strut tenendoci inizialmente sul lato destro che ci fa superare un grande salto di placche rocciose che vedremo alle nostre spalle in seguito, dell’antico ghiacciaio rimangono dei nevai che generalmente si superano senza difficoltà) 
Scendiamo la val Strut
Scendiamo la val Strut

In vista del bivacco G. Brunner posizionato sotto la parete meridionale de Le Zirocole
Bivacco G. Brunner q.2667
Bivacco G. Brunner q.2667
Oltrepassato il bivacco G. Brunner continuiamo scendere la val Strut
La Val Strut si esaurisce facendoci innestare d’obbligo sul CAI 703

   CAI 703 q.2290 (La Val Strut si esaurisce facendoci innestare d’obbligo sul CAI 703, lo percorriamo andando a destra che è anche “Sentiero delle Farangole” e si sviluppa su aerea cengia) 
Sentiero delle Farangole CAI 703
Sentiero delle Farangole CAI 703
Tratti attrezzati sul Sentiero delle Farangole CAI 703
Tratti attrezzati sul Sentiero delle Farangole CAI 703
Sentiero delle Farangole CAI 703

La cengia si riduce e termina arrivando in un pianoro di sedimenti
Pian dei Cantoni q.2313 (La cengia si riduce e termina arrivando in un pianoro di sedimenti)
Pian dei Cantoni q.2313 (La Val delle Comelle sotto di noi)
Arrivo al rifugio Rosetta
Dal rifugio prendiamo il largo tracciato CAI 701/A che sale al ben visibile impianto di funivia