domenica 3 novembre 2019

Monte Pisanino (dal rio Sambuco, ritorno per le foci del Pizzo di Mezzo) F


Itinerario inconsueto sulla montagna più alta delle Alpi Apuane (Toscana), il giro è riferito a escursionisti esperti con attitudini alpinistiche e conoscitori del posto, l’ascesa dal rio Sambuco e il ritorno dalle foci del Pizzo di Mezzo avviene in ambiente solitario e selvaggio dove si procede a vista o per intuito.

DATA: 29 giugno 2019

PARTENZA: Con l’autostrada A 15 Parma-La Spezia usciamo a Aulla e seguiamo le indicazioni per Casola in Lunigiana e Minucciano. Lasciato quest’ultimo paesino, la strada attraversa una galleria per poi scendere al paese di Gramolazzo, noi invece andiamo a destra iniziando a entrare nella valle di Orto di Donna (indicazioni per i rifugi alpini). Lasciamo l’auto nel parcheggio del campeggio sulla curva a U della stradina appena oltrepassato il rifugio Val Serenaia dove inizia il CAI 178.





Stralcio della mappa 4LAND 200 - Alpi Apuane https://4land.it/it/ 
(Via San Quirino, 40 Bolzano, tel.+39 3666454014, mail nardini@4land.it)

Particolare cartografico dell'alto rio Sambuco con l'itinerario percorso

ITINERARIO: Partenza q.1066 (Dal parcheggio iniziamo tenendo la sterrata o meglio ancora il sentiero cementato poco sotto che proseguono paralleli e oltrepassano il vicino camping Val Serenaia, siamo sul CAI 178)      Ponte q.1080 (Ponticello di legno sul rio Sambuco. Se siamo stati sul sentiero cementato lo lasciamo appena oltrepassato il ponticello perché curva a sinistra, teniamo il CAI 178 dritto a destra su largo sentiero)     Casetta q.1092 (Su alcune mappe indicata come ex deposito di esplosivi. Piccola casetta in sasso recintata nella radura, la oltrepassiamo e in breve il CAI 178 inizia a risalire all’interno del bosco su sentiero)      Deviazione q.1195 (Siamo all’interno del fitto bosco, quando alla nostra sinistra notiamo due enormi macigni che appoggiati tra loro formano una specie di “tetto” sotto i quali sono presenti dei vecchi muretti, lasciamo il sentiero CAI 178 che continua a salire, intraprendiamo un esile traccia evidenziata da sporadici omini di sasso che passando poco sopra i macigni prosegue in costante ascesa con direzione est, segni assenti)     Rio Sambuco q.1319 (L’esile traccia che seguiamo grazie a sporadici omini e al nostro intuito, procede parallela e sul lato meridionale del rio Sambuco che causa il fitto bosco non vediamo, ora ci porta fuori dalla macchia e terminano di fatto gli omini di sasso. Attraversiamo nell’immediato un primo canale proveniente dal Pizzo di Mezzo, e in breve siamo nel largo canale detritico del rio Sambuco, lo iniziamo a risalire faticosamente a vista stando al suo interno o sul bordo destro, direzione est, scegliendo a nostro piacimento il passaggio più agevole)   –    Galleria q.1615 (Risalendo il rio Sambuco, raggiungiamo a vista l’entrata della grande galleria naturale situata nella parete nord occidentale del Pizzo Maggiore. Possiamo bypassarla aggirandola facilmente sulla sinistra, noi invece ci inoltriamo al suo interno con passaggio di 2° e terreno roccioso instabile. Usciti dalla parte opposta ci appare di fronte a noi l’enorme torrione squadrato dello Zucco Nero senza toponimo sulla mappe e quotato 1765 da IGM o 1763,8 da CTR Toscana, sotto di noi c’è il canale detritico del rio Sambuco ormai nella sua fase conclusiva, risaliamo a destra il crinalino che subito si esaurisce e delimita dall’alto il canale, quindi ci portiamo al suo interno percorrendolo in salita dove si sviluppa virando naturalmente a sinistra per aggirare di fatto il torrione alla sua base orientale)   –  Foce q.1723 (Il canale detritico virando a sinistra entra in un “vicolo cieco” delimitato alla nostra sinistra dalla base del torrione squadrato dello Zucco Nero quotato 1765 da IGM o 1763,8 da CTR Toscana, alla nostra destra dalla cresta nord del Pizzo Maggiore, in alto davanti a noi possiamo vedere la piccola rampa erbosa che dobbiamo raggiungere. Terminato il canale detritico, arrampichiamo il camino roccioso di fronte a noi con passaggi di 2+ che ci fa guadagnare la rampa erbosa soprastante arrivando poi senza problemi fino alla cresta. Nel versante opposto, est, possiamo notare 30 metri sotto di noi la traccia della Via Normale al Pisanino segnata in azzurro che raggiungiamo scendendo il ripido e verde pendio a vista)     Via Normale q.1690 (Innesto sulla Via Normale al Pisanino, la teniamo a sinistra in salita seguendo i segni azzurri)     Foce q.1704 (La riconosciamo per la presenza di una targa marmorea a ricordo, continuiamo mantenendoci poco sotto la cresta, versante orientale)     Foce Altare q.1733 (Indicazioni assenti, ora la traccia della Via Normale si sposta sul versante dell’Orto di Donna e risale ripidamente il Canale delle Rose, faticosamente ma senza difficoltà)    –   Cresta q.1918 (Al termine della ripida salita del Canale delle Rose siamo sull’aerea cresta sud/est del Pisanino, la iniziamo a percorrere con attenzione andando a sinistra)      Monte Pisanino q.1947 (Sulla vetta c’è una nicchia di sassi con statuetta della Madonna e libro delle firme, ritorniamo sui nostri passi)     Cresta q.1918     Foce Altare q.1733     Foce q.1704 (Manteniamo la Via Normale oltrepassando il punto in cui ci eravamo innestati scendendo dalla Foce q.1723, si sviluppa con traccia aerea a mezzacosta rivolta nel versante della Carcaraia, direzione sud e buoni segni azzurri)      Deviazione q.1615 (La traccia della Via Normale che si era mantenuta a mezzacosta ora inizia a scendere ripidamente con qualche tornante, proprio in questo punto noi la lasciamo e risaliamo a destra il ripido pendio di paleo, faticosamente e a vista senza percorso obbligato, direzione ovest)   –   Foce q.1707 (La ripida e faticosa salita culmina alla foce senza quota sulle mappe che separa il Pizzo Maggiore dal Pizzo di Mezzo, possiamo notare a poca distanza l’attacco per calata in corda doppia sul canale che scende nel versante Orto di Donna e che riporterebbe al rio Sambuco. Costeggiamo a sinistra la parete del versante orientale del Pizzo di Mezzo, a vista sul paleo perdendo progressivamente quota senza difficoltà di rilievo ma prestando attenzione all’alto paleo che nasconde il terreno per l’appoggio dei piedi, direzione sud)      Foce q.1655 (Costeggiato il versante orientale del Pizzo di Mezzo, una breve salita ci riporta in cresta sulla foce quotata 1655,2 da CTR Toscana, separa il Pizzo di Mezzo alla nostra destra, dal Pizzo dell’Altare alla nostra sinistra. Scendiamo dalla parte opposta il verde canalone su esile traccia, sud/ovest, anche se privo di difficoltà dobbiamo prestare attenzione all’alto paleo che nasconde l’appoggio per i nostri piedi, molto scivoloso se bagnato)     CAI 178 q.1577 (L’infida discesa ci fa innestare d’obbligo sul CAI 178, a sinistra sale alla Foce di Cardeto, lo teniamo a destra in discesa)      Bivio q.1300 (Cartelli all’interno del bosco, a sinistra c’è il sentiero CAI di collegamento sul CAI 180, stiamo a destra sul CAI 178)      Deviazione q.1195 (Chiudiamo l’anello, siamo nei pressi dei due grandi macigni dai quali avevamo iniziato la risalita in direzione del rio Sambuco in mattinata, continuiamo sul CAI 178)      Casetta q.1090      Ponte q.1080      Arrivo q.1066 (Parcheggio).

 
NOTE:
LUNGHEZZA: 7,2 km
DIFFICOLTA: F
DISLIVELLO TOTALE: 1100 m
QUOTA MASSIMA: M.Pisanino q.1947










Sentieri



L’itinerario è riferito a escursionisti esperti con attitudini alpinistiche e conoscitori del posto, l’ascesa dal rio Sambuco e il ritorno dalle foci del Pizzo di Mezzo avviene in ambiente solitario e selvaggio dove si procede a vista o per intuito, consigliato l’uso del GPS.

-La percorrenza della galleria comporta un passaggio di 2°alla sua entrata e terreno franoso all’interno, possiamo bypassarla (…togliendoci il piacere della peculiarità dell’itinerario...) aggirandola facilmente a sinistra e intercettando il canale detritico dalla parte opposta che va risalito portandoci all’uscita della galleria.

- Usciti della galleria risaliamo il sottostante canale detritico fino al suo termine, quindi arrampichiamo lo stretto camino che ci si presenta con passaggi di 2/2+ che ci fa guadagnare la rampa erbosa soprastante e la conseguente Foce q.1723 sulla cresta tra il Torrione q.1765 (Mappa IGM) e il Pizzo Maggiore (Zucchi di Cardeto).

- Possiamo evitare il ritorno dalle foci del Pizzo di Mezzo continuando per la via Normale segnata con bolli azzurri per innestarci sul CAI 178 chiudendo il giro attraverso la foce di Cardeto. Questa variante la facciamo per esplorare il versante orientale del Pizzo di Mezzo, l’ascesa nel ripido paleo è faticosa e si procede a vista.


Rifugi-Bivacchi
- Punti di appoggio sono i rifugi Val Serenaia e Donegani, raggiungibili con l’auto e a poca distanza dal nostro punto di partenza (sempre aperti nel periodo estivo)

Fonti
- Fontana tra il parcheggio e il camping Val Serenaia.


 
TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Partenza q.1066
0,00
Ponte q.1080
0,05
Casetta q.1092
0,07
Deviazione q.1195
0,18
Rio Sambuco
0,45
Galleria
1,35
Foce q.1723
2,15
Via Normale q.1690
2,19
Foce q.1704
2,25
Foce Altare
2,30
Cresta q.1918
2,53
M. Pisanino
3,00
Cresta q.1918
/
Foce Altare
/
Foce q.1704
/
Deviazione q.1615
3,50
Foce q.1707
4,12
Foce q.1655
4,35
CAI 178 q.1577
4,50
Bivio q.1300
5,36
Deviazione q.1195
5,52
Casetta q.1092
/
Ponte q.1080
/
Partenza q.1066
6,06

 


Partenza q.1066
Camping Val Serenaia
Casetta q.1092 (Piccola casetta in sasso recintata nella radura)
CAI 178
Deviazione q.1195 (Siamo all’interno del fitto bosco, quando alla nostra sinistra notiamo due enormi macigni che appoggiati tra loro formano una specie di “tetto” sotto i quali sono presenti dei vecchi muretti, lasciamo il sentiero CAI 178 che continua a salire, intraprendiamo un esile traccia evidenziata da sporadici omini di sasso che passando poco sopra i macigni prosegue in costante ascesa con direzione est, segni assenti)
La traccia che ci conduce verso il rio Sambuco

Risaliamo faticosamente a vista il rio Sambuco stando al suo interno o sul bordo destro, direzione est, scegliendo a nostro piacimento il passaggio più agevole
Risaliamo faticosamente a vista il rio Sambuco stando al suo interno o sul bordo destro, direzione est, scegliendo a nostro piacimento il passaggio più agevole
Risaliamo faticosamente a vista il rio Sambuco stando al suo interno o sul bordo destro, direzione est, scegliendo a nostro piacimento il passaggio più agevole
Risaliamo faticosamente a vista il rio Sambuco stando al suo interno o sul bordo destro, direzione est, scegliendo a nostro piacimento il passaggio più agevole
Risaliamo faticosamente a vista il rio Sambuco stando al suo interno o sul bordo destro, direzione est, scegliendo a nostro piacimento il passaggio più agevole

In vista della galleria
Arrivo alla galleria
Galleria q.1615

Galleria q.1615 (Possiamo bypassarla aggirandola facilmente sulla sinistra, noi invece ci inoltriamo al suo interno con passaggio di 2° e terreno roccioso instabile)
Ci inoltriamo al suo interno
Passaggio di 2°
Al suo interno terreno roccioso instabile
All’interno della galleria

All’uscita della galleria
Usciti dalla parte opposta ci appare di fronte a noi l’enorme torrione squadrato dello Zucco Nero senza toponimo sulla mappe e quotato 1765 da IGM o 1763,8 da CTR Toscana
Usciti dalla parte opposta ci appare di fronte a noi l’enorme torrione squadrato dello Zucco Nero senza toponimo sulla mappe e quotato 1765 da IGM o 1763,8 da CTR Toscana, sotto di noi c’è il canale detritico del rio Sambuco ormai nella sua fase conclusiva, risaliamo a destra il crinalino che subito si esaurisce e delimita dall’alto il canale, quindi ci portiamo al suo interno percorrendolo in salita dove si sviluppa virando naturalmente a sinistra per aggirare di fatto il torrione alla sua base orientale
Alle nostre spalle si nota l’uscita della galleria

Il canale detritico virando a sinistra entra in un “vicolo cieco” delimitato alla nostra sinistra dalla base del torrione squadrato dello Zucco Nero quotato 1765 da IGM o 1763,8 da CTR Toscana, alla nostra destra dalla cresta nord del Pizzo Maggiore, in alto davanti a noi possiamo vedere la piccola rampa erbosa che dobbiamo raggiungere
 Terminato il canale detritico, arrampichiamo il camino roccioso di fronte a noi con passaggi di 2+ che ci fa guadagnare la rampa erbosa soprastante arrivando poi senza problemi fino alla cresta.
Terminato il canale detritico, arrampichiamo il camino roccioso di fronte a noi con passaggi di 2+ che ci fa guadagnare la rampa erbosa soprastante arrivando poi senza problemi fino alla cresta.
Foce q.1723
Sulla Foce q.1723, possiamo notare 30 metri sotto di noi nel versante opposto la traccia della Via Normale al Pisanino segnata in azzurro che raggiungiamo scendendo il ripido e verde pendio a vista

Via normale al Pisanino
Via normale al Pisanino
Foce q.1704 (La riconosciamo per la presenza di una targa marmorea a ricordo)

Foce Altare q.1733
Sulla via normale al Pisanino che ci porta a salire il Canale delle Rose
Sulla via normale al Pisanino che ci porta a salire il Canale delle Rose
Canale delle Rose
Canale delle Rose

Panorama
Zoomata sulle cave al passo della Focolaccia
Cresta q.1918 (Al termine della ripida salita del Canale delle Rose siamo sull’aerea cresta sud/est del Pisanino, la iniziamo a percorrere con attenzione andando a sinistra)
Sull’aerea cresta sud/est del Pisanino
Sull’aerea cresta sud/est del Pisanino

La galleria nell’alto rio Sambuco vista dal monte Pisanino
Monte Pisanino q.1947
Monte Pisanino q.1947
Dalla vetta del monte Pisanino ritorniamo sui nostri passi ripercorrendo la cresta sud/est
Discesa del Canale delle Rose

Sulla via normale del Pisanino in direzione della foce di Cardeto
Sulla via normale del Pisanino in direzione della foce di Cardeto
Sulla via normale del Pisanino in direzione della foce di Cardeto
Deviazione q.1615 (La traccia della Via Normale che si era mantenuta a mezzacosta ora inizia a scendere ripidamente con qualche tornante, proprio in questo punto noi la lasciamo e risaliamo a destra il ripido pendio di paleo, faticosamente e a vista senza percorso obbligato, direzione ovest)
Panorama dalla Foce q.1707 verso la Foce q.1655 che dobbiamo raggiungere

Dalla Foce q.1707 costeggiamo a sinistra la parete del versante orientale del Pizzo di Mezzo, a vista sul paleo perdendo progressivamente quota senza difficoltà di rilievo ma prestando attenzione all’alto paleo che nasconde il terreno per l’appoggio dei piedi, direzione sud
Dalla Foce q.1707 costeggiamo a sinistra la parete del versante orientale del Pizzo di Mezzo, a vista sul paleo perdendo progressivamente quota senza difficoltà di rilievo ma prestando attenzione all’alto paleo che nasconde il terreno per l’appoggio dei piedi, direzione sud
Arrivo alla Foce q.1655
Foce q.1655 (Quotata 1655,2 da CTR Toscana, separa il Pizzo di Mezzo alla nostra destra, dal Pizzo dell’Altare alla nostra sinistra. Scendiamo dalla parte opposta il verde canalone su esile traccia, sud/ovest, anche se privo di difficoltà dobbiamo prestare attenzione all’alto paleo che nasconde l’appoggio per i nostri piedi, molto scivoloso se bagnato)
Dalla Foce q.1655 scendiamo dalla parte opposta il verde canalone su esile traccia, sud/ovest, anche se privo di difficoltà dobbiamo prestare attenzione all’alto paleo che nasconde l’appoggio per i nostri piedi, molto scivoloso se bagnato
Sul CAI 178 di ritorno