Partiamo dal passo di Forca di Presta (Monti Sibillini, Marche) e con il classico sentiero per la Sella delle Ciaule e il monte Vettore arriviamo in località Croce Zilioli, quindi lasciamo il sentiero segnato e cominciamo un lungo percorso fuori sentiero che ci porta a transitare ai piedi dello Scoglio dell'Aquila, poi sopra il Cordone del Vettore e risalire il solco del canale occidentale del Redentore fino alla cima q.2448. Con una deviazione su cresta aerea raggiungiamo il Pizzo del Diavolo, poi facciamo ritorno oltrepassando la Cima del Lago e Punta di Prato Pulito.
DATA: 18 ottobre 2019
PARTENZA: Con l’autostrada A14 usciamo
al casello di Ascoli e iniziamo a percorrere la superstrada a doppia corsia che
termina dopo 27 km in prossimità delle uscite per la città di Ascoli, noi
proseguiamo sulla strada SS.4 oltrepassando Acquasanta Terme fino arrivare a
Arquata del Tronto (circa 55 km dal casello autostradale), dove lasciamo la
SS.4 e risaliamo a destra con indicazioni per Montegallo e Pretare. Al bivio,
circa 3 km dopo avere attraversato il paese di Pretare, andiamo a sinistra con
indicazioni del passo Forca di Presta (circa 72 km dal casello autostradale,
piazzola sulla sinistra della strada per parcheggiare l’auto).
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO:
Forca di Presta q.1536 (Alla sinistra della strada asfaltata c’è l’area
parcheggio e poco distante possiamo notare il rifugio degli Alpini, iniziamo
salendo a destra il frequentato sentiero CAI 101 ex CAI 1 anche via normale per
il monte Vettore, direzione nord) - Croce Zilioli q.1922 (Indicazioni
assenti, siamo in località Croce Zilioli in un ampio tratto pianeggiante, se
proseguiamo con il CAI 101 dopo poche decine di metri possiamo notare alla
nostra destra la fatiscente e piccola croce metallica con il sentiero che
riprende a salire nel versante orientale del monte Vettoretto, anonimo
promontorio erboso sopra di noi. Noi lasciamo il CAI 101 e dobbiamo individuare
poco sotto alla nostra sinistra un esile sentierino non segnato che si sviluppa
pianeggiante a mezzacosta, inizialmente parallelo al sentiero segnato, si
tratta del dimenticato “Sentiero delle Fate”, direzione nord-nord/ovest) - Canalino detritico q.1930 (Presto arriviamo a un
canalino di pietrisco, quindi abbandoniamo l’esile sentierino delle Fate ormai
ridotto a traccia e procediamo a vista senza residui di passaggio o segni
risalendo il ripido pendio a nostro piacimento, manteniamo la direzione
nord/ovest cercando gradualmente di guadagnare quota ad ogni passo seppur con
molta fatica sapendo che dobbiamo arrivare sui 2140 metri, in seguito oltrepassando
ulteriori lingue di pietrisco ci compare la mole rocciosa dello Scoglio
dell’Aquila che ci “guida” durante il tragitto)
- Scoglio dell’Aquila q.2109 (Arriviamo
al grande rilievo roccioso situato sotto il versante occidentale della Cima del
Lago, costeggiamo la sua base portandoci fino al punto basso constatando gli
effetti del terremoto del 2016 dove l’abbassamento del terreno ha scoperto circa
1,50/1,80 metri di parete rocciosa. Ora ci allontaniamo dallo Scoglio
dell’Aquila per seguire l’evidente faglia rocciosa del Cordone del Vettore con
direzione nord/ovest-nord, ma anziché procedere in falsopiano ai piedi della
catena rocciosa dove sicuramente si hanno meno problemi, appena superato lo
Scoglio dell’Aquila risaliamo faticosamente con l’obiettivo di portarci nella
parte sovrastante della faglia, quindi la seguiamo dall’alto procedendo a
mezzacosta nel ripido pendio, sempre a vista e senza traccia di passaggio) - Canale
occidentale del Redentore q.2155 (Avanzando a mezzacosta nel ripido pendio
e tenendoci a debita distanza dal precipizio del Cordone del Vettore, ci
innestiamo d’obbligo nel largo solco che scende dalla cima del Redentore, ora
terminiamo di procedere a mezzacosta e iniziamo risalirlo cambiando nettamente
direzione, est, è ripidissimo e faticoso ma privo di difficoltà. Sui 2300 metri
il profondo solco svanisce, continuiamo la ripidissima ascesa mantenendo
rigorosamente la direzione e notando come l’aperto pendio si divida nettamente
tra distese di pietrisco alla nostra sinistra e distese d’erba a destra) - Cima del Redentore q.2448 (Al
termine della ripidissima salita siamo sul sentierino di cresta, andiamo a
sinistra e in pochi minuti siamo sulla cima del Redentore, il sentierino
eventualmente bypassa il punto alto mantenendosi sul versante di Castelluccio.
Dalla cima dove è presente un cippo dell’IGM e una piccola croce, affrontiamo in
leggera discesa l’affilata e aerea cresta est per il Pizzo del Diavolo,
indicazioni assenti) – Pizzo
del Diavolo q.2410 (Omino di sassi e fine della cresta che precipita al
sottostante lago di Pilato invisibile da questo punto, torniamo sui nostri
passi) –
Cima del Redentore q.2448 (Riprendiamo a percorrere la cresta con
direzione sud oltrepassando il punto di uscita del canale occidentale dal quale
siamo arrivati) – Cima del Lago q.2422
(Prima di affrontare la ripida salita che ci conduce sulla vetta, sotto di noi
alla nostra destra possiamo notare il punto alto dello Scoglio dell’Aquila,
alla nostra sinistra il pendio precipita sul lago di Pilato. Dalla Cima del
Lago dove è presente un omino di sassi continuiamo senza problemi scendendo la
cresta verso Punta di Prato Pulito) – Punta di Prato Pulito
q.2373 (Dalla verde cima ora il crinale scende ripido per sentierino
incerto alla larga sella delle Ciaule, direzione est) – Sella
delle Ciaule q.2240 (Larga sella erbosa dove è situato il piccolo rifugio
incustodito Tito Zilioli. Il crinale ora risale senza difficoltà con direzione
nord/est alla vetta del monte Vettore, noi scendiamo a destra con il
frequentato sentiero CAI 101 ex CAI 1, direzione sud) – Monte
Vettoretto q.2052 (Alla nostra sinistra c’è il verde e anonimo promontorio, nella discesa lo si
oltrepassa senza rendersene conto) - Croce Zilioli q.1922 (Appena superata
la piccola croce di metallo siamo sul pianoro dove avevamo intrapreso l’antico
Sentiero delle Fate, ripercorriamo il CAI 101 tornando alla Foce di
Presta) - Forca di Presta q.1536
NOTE:
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LUNGHEZZA: 11,7 km
DIFFICOLTA: EE
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DISLIVELLO TOTALE: 1100 m
QUOTA MASSIMA: C. del Redentore q.2448
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Sentieri
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- Il
percorso dalla Croce Zilioli quando lasciamo il CAI 101fino la Cima del
Redentore (passando lo Scoglio dell’Aquila, il Cordone del Vettore e
risalendo il Canale occidentale del Redentore) è completamente fuori
sentiero, procediamo a vista e per intuito, tecnicamente faticoso ma non
difficile lo devono fare solo escursionisti esperti o conoscitori del posto.
- La
cresta che collega la Cima del Redentore al Pizzo del Diavolo è molto aerea
anche se priva di reali difficoltà
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Rifugi-Bivacchi
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- Rifugio degli Alpini alla Forca di Presta: allo
stato attuale causa il terremoto del 2016 è inagibile
- Rifugio Tito Zilioli: rifugio incustodito alla
Sella delle Ciaule, piccola struttura di sasso generalmente sempre chiusa o
con un locale vuoto utile solo come riparo temporaneo. Nell'estate del 2020 il rifugio/bivacco Tito Zilioli è stato completamente sostituito da un moderno edificio
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Fonti
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- Assenti
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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Forca di Presta
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0,00
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Croce Zilioli
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0,47
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Canalino detritico q.1930
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0,52
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Scoglio dell’Aquila
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1,50
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Canale ovest del Redentore
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2,25
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Cima del Redentore
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3,10
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Pizzo del Diavolo
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3,20
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Cima del Redentore
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3,30
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Cima del Lago
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3,55
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Punta di Prato Pulito
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4,03
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Sella delle Ciaule
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4,20
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Monte Vettoretto
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4,40
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Croce Zilioli
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4,50
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Forca di Presta
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5,30
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Croce Zilioli q.1922 (Indicazioni assenti,
siamo in località Croce Zilioli in un ampio tratto pianeggiante, se
proseguiamo con il CAI 101 dopo poche decine di metri possiamo notare alla
nostra destra la fatiscente e piccola croce metallica con il sentiero che
riprende a salire nel versante orientale del monte Vettoretto, anonimo
promontorio erboso sopra di noi. Noi lasciamo il CAI 101 e dobbiamo
individuare poco sotto alla nostra sinistra un esile sentierino non segnato
che si sviluppa pianeggiante a mezzacosta, inizialmente parallelo al sentiero
segnato, si tratta del dimenticato “Sentiero delle Fate”, direzione
nord-nord/ovest)
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Croce Zilioli q.1922 (Indicazioni assenti,
siamo in località Croce Zilioli in un ampio tratto pianeggiante, se
proseguiamo con il CAI 101 dopo poche decine di metri possiamo notare alla
nostra destra la fatiscente e piccola croce metallica con il sentiero che
riprende a salire nel versante orientale del monte Vettoretto, anonimo
promontorio erboso sopra di noi. Noi lasciamo il CAI 101 e dobbiamo
individuare poco sotto alla nostra sinistra un esile sentierino non segnato
che si sviluppa pianeggiante a mezzacosta, inizialmente parallelo al sentiero
segnato, si tratta del dimenticato “Sentiero delle Fate”, direzione
nord-nord/ovest)
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Ci allontaniamo dallo Scoglio dell’Aquila
per seguire l’evidente faglia rocciosa del Cordone del Vettore con direzione
nord/ovest-nord, ma anziché procedere in falsopiano ai piedi della catena
rocciosa dove sicuramente si hanno meno problemi, appena superato lo Scoglio
dell’Aquila risaliamo faticosamente con l’obiettivo di portarci nella parte
sovrastante della faglia
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Canale occidentale del Redentore q.2155
(Avanzando a mezzacosta nel ripido pendio e tenendoci a debita distanza dal
precipizio del Cordone del Vettore, ci innestiamo d’obbligo nel largo solco
che scende dalla cima del Redentore, ora terminiamo di procedere a mezzacosta
e iniziamo risalirlo cambiando nettamente direzione)
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Panorama dalla
Cima del Redentore verso la Cima del Lago, Prato Pulito e Sella delle Ciaule
che passeremo al ritorno
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Panorama dal
Pizzo del Diavolo sulla parete della Cima dell’Osservatorio che precipita
sulla valle del lago di Pilato
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