Itinerario su due montagne minori e poco frequentate nelle Alpi Apuane (Toscana), ma non per questo prive d'interesse. Il giro in ambiente solitario e non banale, è riferito a escursionisti esperti e conoscitori del posto.
DATA: 30 dicembre 2019
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana) e teniamo le indicazioni
per il centro, attraversiamo la città finché notiamo i cartelli per Antona che
ci portano a percorrere la SP.4 che sale al passo del Vestito. Oltrepassiamo i
paesi di Pariana, Altagnana, Antona e Arni innestandoci sulla SP.10 (29,2 km
dal casello autostradale), a sinistra scende a Castelnuovo Garfagnana, noi la
teniamo a destra verso Terrinca e Levigliani esattamente per 1,5 km arrivando
all’ingresso della lunga galleria del Cipollaio, parcheggiamo nella piazzola
alla sua destra.
ITINERARIO: Galleria
del Cipollaio q.821 (Sul fianco destro dell’ingresso della galleria del
Cipollaio, prendiamo la larga mulattiera non segnata e senza indicazioni che
subito si biforca, dritto davanti a noi c’è un rudere e sarà il nostro ritorno,
noi andiamo a destra attraversando il ponticello sul canale
del Freddone guadagnando gradualmente quota a mezzacosta, siamo sulla lizza
del Culaccio) – Cava del Culaccio q.867 (Minuscola
cava inattiva e abbandonata) – Bivio q.890 (Biforcazione
della lizza, dritto continua in salita e a mezzacosta, la teniamo a
sinistra in ripidissima salita, sbiaditi e sporadici segni azzurri. Dopo 3/4
minuti la lizza scompare, continuiamo la ripida ascesa mantenendo la direzione
ovest su esilissima traccia o a vista) – Bivio q.950 (Mantenendo la direzione,
ci innestiamo in breve su un tracciato a mezzacosta, a
sinistra si presenta come un sentierino ben marcato, andiamo a destra, nord, dove
gradualmente riprende la lizza) – Traliccio Enel q.968
(Vecchio traliccio in posizione panoramica, il tracciato continua a mezzacosta in vista di un successivo traliccio, noi
invece senza oltrepassarlo cominciamo a salire ripidamente a sinistra con
direzione ovest il pendio con rocce affioranti, indicazioni assenti, è la
dorsale orientale del monte dei Ronchi che ci
apparirà più evidente sui 1090 m quando si trasformerà in una panoramica
cresta) – Monte dei Ronchi q.1354 (L’andamento
naturale della cresta, sui 1314 m vira con direzione sud conducendo con qualche
sali/scendi tra radi arbusti e roccette di facile arrampicata fino alla vetta,
minuscolo cartello. Scendiamo dalla parte opposta con direzione sud/ovest per esile
traccia di passaggio e sbiaditi segni azzurri, presto entriamo in una macchia
boschiva per poi uscirne a percorrerne l’affilata cresta dove la traccia nei
punti più delicati si mantiene poco sotto e ci consente di procedere senza
troppe difficoltà) – Sella
q.1200 (Mentre scendiamo la cresta, possiamo notare sotto di noi la marmifera che dobbiamo raggiungere. Arrivati a una
larga sella, lasciamo la cresta e scendiamo a destra a ritroso notando un
minuscolo casotto di legno con il sentierino che s’inoltra nel bosco, bolli
azzurri) – Marmifera q.1150 (Usciamo dal bosco e
ci innestiamo sulla marmifera CAI 31, a sinistra c’è subito l’entrata di un
lungo tunnel, andiamo a destra) – Bivio q.1200 (Oltrepassato un
traliccio dell’Enel arriviamo alla biforcazione della marmifera con cartelli:
dritto a destra in leggera discesa continua come CAI 31 per la cava del
Piastrone, la teniamo dritto a sinistra in salita verso le cave Buca e Granolesa, complesso delle
cave del Fondone, e all’innesto sul CAI 142) – Cave del Fondone q.1215 (Siamo alla
cava, una marmifera a sinistra a ritroso sale per terminare in breve, da qui una
salita fuori sentiero ci consentirebbe di abbreviare il percorso innestandoci
direttamente sul CAI 142 che transita sopra, noi invece continuiamo dritto sulla
marmifera principale che sale a serpentine) – CAI
142 q.1315 (La marmifera termina sul punto più
alto del complesso minerario, a destra indicato dai
cartelli c’è la mulattiera scalinata CAI 142) – Passo del Vaso Tondo q.1382 (Al termine
della salita siamo al bivio con cartelli: a destra è CAI 143 per il monte
Altissimo, stiamo a sinistra sul CAI 142 che perdendo quota aggira dall’alto il
complesso minerario del Fondone) – Rudere q.1335 (Rudere di sasso alla
nostra sinistra, ora il CAI 142 aggira a destra la parte bassa dell’evidente
bancata della cava inattiva di Borghino per poi risalire dalla parte opposta, direzione
est) – Cresta q.1378 (Dalla
parte opposta della cava dismessa di Borghino, un aereo camminamento in sasso
risale fino alla cresta nord/est del monte delle Tavole, quindi il CAI 142
continua in discesa a mezzacosta sul versante opposto. Lasciamo il CAI 142 e
risaliamo a destra la ripida cresta a vista, con attenzione ma senza difficoltà
di rilievo, segni e indicazioni assenti) – Monte delle Tavole q.1463 (Superato un
breve passaggio di facile arrampicata 1°+ siamo sulla panoramica cima, omino di
sasso con cartello. Ora cominciamo a percorrere la lunga cresta sud/est verso
il Picco di Falcovaia distrutto dalle cave di Cervaiole ben visibili già da qui,
segni e indicazioni assenti) – Cima q.1428 (Anticima
sud/est del monte delle Tavole, indicazioni assenti. Fin qui la cresta è facile
e priva di difficoltà, mantenendo la direzione ora dobbiamo perdere quota molto
ripidamente su pendio sdrucciolevole e infido, da affrontare con cautela) – Quota
1355 (La ripida discesa sdrucciolevole dall’anticima è terminata, risaliamo
la cresta con qualche passaggio di 1°+) – Cresta q.1325 (Tratto di cresta
pianeggiante lunga 7/8 metri su buona roccia, la si cammina senza problemi ma l’esposizione sul versante marino è sostenuta, dalla parte opposta risaliamo obliquamente sul lato
sinistro della cresta in discreta esposizione) – CAI
142 q.1275 (Il sentiero CAI 142 è ormai pochi metri sotto la
nostra cresta, evitiamo di affrontare l’ultimo promontorio roccioso e ci
caliamo raggiungendo subito il sentiero segnato che teniamo a destra ormai
prossimi all’arrivo alle cave di Cervaiole) – Torretta
Enel q.1205 (Torretta Enel isolata e dismessa che precede
l’arrivo ai vecchi edifici di cava, la oltrepassiamo ignorando dopo poche
decine di metri un vecchio sentiero non molto evidente con bolli rossi alla
nostra destra) – Falcovaia q.1189 (Grande nucleo di
edifici abbandonati di servizio alla cava, il CAI 142 li aggira poco sopra sul
lato destro, poi arrivati dalla parte opposta, ci sono alcuni macchinari in
esposizione e l’inizio della marmifera che dobbiamo percorrere) – Incrocio q.1190 (Stiamo sulla marmifera
principale che ora inizia a scendere, ignoriamo altre marmifere alla nostra
destra che terminano ai lavori di cava) – Le Cervaiole q.1152
(Arriviamo all’ingresso dell’area di cava di Cervaiole, si prosegue in discesa
su strada asfaltata) – Bivio q.1058 (Teniamo
la strada asfaltata che curva a U a destra, a sinistra inizia la marmifera CAI
31 per le cave dell’area del Fondone, indicazioni delle cave Piastrone, Granolesa,
Buca) – Cancello q.1025 (Cancello di metallo
sulla strada asfaltata) – Sbarra q.1000 (Sbarra
di metallo sulla strada che impedisce l’accesso ai veicoli non autorizzati,
appena oltrepassata lasciamo l’asfaltata e teniamo dritto a sinistra il largo CAI
141 per il Colle del Cipollaio che inizia a salire, ma dopo pochi metri lo
lasciamo per scendere a sinistra a ritroso un sentiero non
segnato senza indicazioni che s’inoltra nel bosco) – Bivio
q.972 (Il sentiero continua a mezzacosta all’interno del fitto bosco, noi
prendiamo quello che scende a destra chiuso da sbarra dove poco sotto vediamo
il rudere di Villa Scalama) – Villa
Scalama q.968 (Rudere con targa sulla porta d’ingresso, lo oltrepassiamo
continuando per sentiero non segnato che perde quota nel fitto bosco) – Ponte q.870 (Al termine della discesa
attraversiamo un ponte di metallo su un fosso, affluente del canale del Freddone, ora il sentiero procede
pianeggiante e parallelo al corso d’acqua) – Caverna q.865 (L’ingresso è alla
nostra destra) – Galleria del Cipollaio q.821 (Appena
oltrepassato il rudere e il bivio per la lizza del Culaccio percorsa alla
partenza, siamo all’auto presso l’ingresso della galleria del Cipollaio).
NOTE:
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LUNGHEZZA: 9,1 km
DIFFICOLTA: EE/F-
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DISLIVELLO TOTALE: 950 m
QUOTA MASSIMA: M.delle Tavole q.1463
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Sentieri
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Itinerario
molto solitario generalmente fuori sentiero o su tracce non segnate, riferito
a escursionisti esperti e conoscitori delle Alpi Apuane, la difficoltà F-
viene data per la cresta sud/est del monte delle Tavole da affrontare in
discesa, per il resto difficoltà EE. Prevedere di fare il giro nei giorni
festivi quando i lavori di cava sono chiusi.
- La
salita dalla galleria del Cipollaio al monte dei Ronchi avviene in minima
parte sulla lizza del Culaccio poi si procede a vista, vi sono rari e
sbiaditi segni azzurri che comunque non aiutano a trovare il percorso. Per la
discesa verso la marmifera delle cave del Fondone, i segni seppur vecchi e
sporadici ci vengono in aiuto (traccia esile di passaggio)
- La
salita al monte delle Tavole per la cresta nord/est dal CAI 142 è ripida ma
breve, non vi sono indicazioni o segni e si procede a vista, breve passaggio
di 1+° precede l’arrivo in vetta. La discesa per la cresta sud/est non è
segnata, facilmente si arriva alla Cima q.1428 (Anticima), poi la discesa nel
ripido pendio per riprendere il filo di cresta è molto sdrucciolevole
(indispensabili bastoncini), il proseguo della cresta diventa più difficile e
richiede l’uso delle mani per superare passaggi di 1+° in discreta esposizione
e nell’individuare il percorso ottimale. Tecnicamente la cresta sud/est non
sarebbe difficile per gli “standard” apuani, ma percorrerla in discesa non è
banale causa il terreno sdrucciolevole, quindi per mitigare le difficoltà
consiglio di percorrerla in salita.
- Il
sentiero che ci riporta alla galleria del Cipollaio è poco frequentato senza
segni o indicazioni, generalmente è sempre evidente.
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Rifugi-Bivacchi
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-
Assenti
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Fonti
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- Assenti
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore):
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Galleria del Cipollaio
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0,00
|
Quota 1355
|
/
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Cava del Culaccio
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0,06
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Cresta q.1325
|
4,00
|
Bivio q.890
|
0,10
|
CAI 142 q.1275
|
4,30
|
Bivio q.950
|
0,18
|
Torretta Enel
|
4,38
|
Traliccio Enel q.968
|
0,22
|
Falcovaia
|
4,43
|
Monte dei Ronchi
|
1,25
|
Incrocio q.1190
|
4,46
|
Sella q.1200
|
1,57
|
Le Cervaiole
|
4,52
|
Marmifera q.1150
|
2,03
|
Bivio q.1058
|
5,05
|
Bivio q.1200
|
2,15
|
Cancello q.1025
|
5,08
|
Cave del Fondone
|
2,18
|
Sbarra q.1000
|
5,12
|
CAI 142 q.1315
|
2,30
|
Bivio q.972
|
5,17
|
Passo del Vaso Tondo
|
2,38
|
Villa Scalama
|
5,18
|
Rudere q.1335
|
2,45
|
Ponte q.870
|
5,33
|
Cresta q.1378
|
2,55
|
Caverna q.865
|
5,35
|
Monte delle Tavole
|
3,10
|
Galleria del Cipollaio
|
5,43
|
Cima q.1428
|
3,25
|
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Presto
entriamo in una macchia boschiva per poi uscirne a percorrerne l’affilata
cresta dove la traccia nei punti più delicati si mantiene poco sotto e ci
consente di procedere senza troppe difficoltà
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Bivio q.1200 (Oltrepassato un traliccio
dell’Enel arriviamo alla biforcazione della marmifera con cartelli: dritto a
destra in leggera discesa continua come CAI 31 per la cava del Piastrone, la
teniamo dritto a sinistra in salita verso le cave Buca e Granolesa, complesso
delle cave del Fondone, e all’innesto sul CAI 142)
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Dalla parte
opposta della cava dismessa di Borghino, un aereo camminamento in sasso
risale fino alla cresta nord/est del monte delle Tavole
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Dal monte delle Tavole cominciamo a
percorrere la lunga cresta sud/est verso il Picco di Falcovaia distrutto
dalle cave di Cervaiole ben visibili già da qui, segni e indicazioni assenti
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Oltrepassata
la cresta pianeggiante lunga 7/8 metri, dalla parte opposta risaliamo
obliquamente sul lato sinistro della cresta in discreta esposizione
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Oltrepassata la cresta pianeggiante lunga
7/8 metri, dalla parte opposta risaliamo obliquamente sul lato sinistro della
cresta in discreta esposizione
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