domenica 19 aprile 2020

Monte dei Ronchi e delle Tavole (dalla galleria del Cipollaio) EE/F-

Itinerario su due montagne minori e poco frequentate nelle Alpi Apuane (Toscana), ma non per questo prive d'interesse. Il giro in ambiente solitario e non banale, è riferito a escursionisti esperti e conoscitori del posto.

DATA: 30 dicembre 2019

PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana) e teniamo le indicazioni per il centro, attraversiamo la città finché notiamo i cartelli per Antona che ci portano a percorrere la SP.4 che sale al passo del Vestito. Oltrepassiamo i paesi di Pariana, Altagnana, Antona e Arni innestandoci sulla SP.10 (29,2 km dal casello autostradale), a sinistra scende a Castelnuovo Garfagnana, noi la teniamo a destra verso Terrinca e Levigliani esattamente per 1,5 km arrivando all’ingresso della lunga galleria del Cipollaio, parcheggiamo nella piazzola alla sua destra.




Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/


ITINERARIO: Galleria del Cipollaio q.821 (Sul fianco destro dell’ingresso della galleria del Cipollaio, prendiamo la larga mulattiera non segnata e senza indicazioni che subito si biforca, dritto davanti a noi c’è un rudere e sarà il nostro ritorno, noi andiamo a destra attraversando il ponticello sul canale del Freddone guadagnando gradualmente quota a mezzacosta, siamo sulla lizza del Culaccio)     Cava del Culaccio q.867 (Minuscola cava inattiva e abbandonata)      Bivio q.890 (Biforcazione della lizza, dritto continua in salita e a mezzacosta, la teniamo a sinistra in ripidissima salita, sbiaditi e sporadici segni azzurri. Dopo 3/4 minuti la lizza scompare, continuiamo la ripida ascesa mantenendo la direzione ovest su esilissima traccia o a vista)      Bivio q.950 (Mantenendo la direzione, ci innestiamo in breve su un tracciato a mezzacosta, a sinistra si presenta come un sentierino ben marcato, andiamo a destra, nord, dove gradualmente riprende la lizza)      Traliccio Enel q.968 (Vecchio traliccio in posizione panoramica, il tracciato continua a mezzacosta in vista di un successivo traliccio, noi invece senza oltrepassarlo cominciamo a salire ripidamente a sinistra con direzione ovest il pendio con rocce affioranti, indicazioni assenti, è la dorsale orientale del monte dei Ronchi che ci apparirà più evidente sui 1090 m quando si trasformerà in una panoramica cresta)     Monte dei Ronchi q.1354 (L’andamento naturale della cresta, sui 1314 m vira con direzione sud conducendo con qualche sali/scendi tra radi arbusti e roccette di facile arrampicata fino alla vetta, minuscolo cartello. Scendiamo dalla parte opposta con direzione sud/ovest per esile traccia di passaggio e sbiaditi segni azzurri, presto entriamo in una macchia boschiva per poi uscirne a percorrerne l’affilata cresta dove la traccia nei punti più delicati si mantiene poco sotto e ci consente di procedere senza troppe difficoltà)     Sella q.1200 (Mentre scendiamo la cresta, possiamo notare sotto di noi la marmifera che dobbiamo raggiungere. Arrivati a una larga sella, lasciamo la cresta e scendiamo a destra a ritroso notando un minuscolo casotto di legno con il sentierino che s’inoltra nel bosco, bolli azzurri)      Marmifera q.1150 (Usciamo dal bosco e ci innestiamo sulla marmifera CAI 31, a sinistra c’è subito l’entrata di un lungo tunnel, andiamo a destra)    Bivio q.1200 (Oltrepassato un traliccio dell’Enel arriviamo alla biforcazione della marmifera con cartelli: dritto a destra in leggera discesa continua come CAI 31 per la cava del Piastrone, la teniamo dritto a sinistra in salita verso le cave Buca e Granolesa, complesso delle cave del Fondone, e all’innesto sul CAI 142)      Cave del Fondone q.1215 (Siamo alla cava, una marmifera a sinistra a ritroso sale per terminare in breve, da qui una salita fuori sentiero ci consentirebbe di abbreviare il percorso innestandoci direttamente sul CAI 142 che transita sopra, noi invece continuiamo dritto sulla marmifera principale che sale a serpentine)     CAI 142 q.1315 (La marmifera termina sul punto più alto del complesso minerario, a destra indicato dai cartelli c’è la mulattiera scalinata CAI 142)      Passo del Vaso Tondo q.1382 (Al termine della salita siamo al bivio con cartelli: a destra è CAI 143 per il monte Altissimo, stiamo a sinistra sul CAI 142 che perdendo quota aggira dall’alto il complesso minerario del Fondone)     Rudere q.1335 (Rudere di sasso alla nostra sinistra, ora il CAI 142 aggira a destra la parte bassa dell’evidente bancata della cava inattiva di Borghino per poi risalire dalla parte opposta, direzione est)   –   Cresta q.1378 (Dalla parte opposta della cava dismessa di Borghino, un aereo camminamento in sasso risale fino alla cresta nord/est del monte delle Tavole, quindi il CAI 142 continua in discesa a mezzacosta sul versante opposto. Lasciamo il CAI 142 e risaliamo a destra la ripida cresta a vista, con attenzione ma senza difficoltà di rilievo, segni e indicazioni assenti)      Monte delle Tavole q.1463 (Superato un breve passaggio di facile arrampicata 1°+ siamo sulla panoramica cima, omino di sasso con cartello. Ora cominciamo a percorrere la lunga cresta sud/est verso il Picco di Falcovaia distrutto dalle cave di Cervaiole ben visibili già da qui, segni e indicazioni assenti)      Cima q.1428 (Anticima sud/est del monte delle Tavole, indicazioni assenti. Fin qui la cresta è facile e priva di difficoltà, mantenendo la direzione ora dobbiamo perdere quota molto ripidamente su pendio sdrucciolevole e infido, da affrontare con cautela)      Quota 1355 (La ripida discesa sdrucciolevole dall’anticima è terminata, risaliamo la cresta con qualche passaggio di 1°+)      Cresta q.1325 (Tratto di cresta pianeggiante lunga 7/8 metri su buona roccia, la si cammina senza problemi ma l’esposizione sul versante marino è sostenuta, dalla parte opposta risaliamo obliquamente sul lato sinistro della cresta in discreta esposizione)   –   CAI 142 q.1275 (Il sentiero CAI 142 è ormai pochi metri sotto la nostra cresta, evitiamo di affrontare l’ultimo promontorio roccioso e ci caliamo raggiungendo subito il sentiero segnato che teniamo a destra ormai prossimi all’arrivo alle cave di Cervaiole)  –   Torretta Enel q.1205 (Torretta Enel isolata e dismessa che precede l’arrivo ai vecchi edifici di cava, la oltrepassiamo ignorando dopo poche decine di metri un vecchio sentiero non molto evidente con bolli rossi alla nostra destra)     Falcovaia q.1189 (Grande nucleo di edifici abbandonati di servizio alla cava, il CAI 142 li aggira poco sopra sul lato destro, poi arrivati dalla parte opposta, ci sono alcuni macchinari in esposizione e l’inizio della marmifera che dobbiamo percorrere)      Incrocio q.1190 (Stiamo sulla marmifera principale che ora inizia a scendere, ignoriamo altre marmifere alla nostra destra che terminano ai lavori di cava)   –   Le Cervaiole q.1152 (Arriviamo all’ingresso dell’area di cava di Cervaiole, si prosegue in discesa su strada asfaltata)    –   Bivio q.1058 (Teniamo la strada asfaltata che curva a U a destra, a sinistra inizia la marmifera CAI 31 per le cave dell’area del Fondone, indicazioni delle cave Piastrone, Granolesa, Buca)      Cancello q.1025 (Cancello di metallo sulla strada asfaltata)  –   Sbarra q.1000 (Sbarra di metallo sulla strada che impedisce l’accesso ai veicoli non autorizzati, appena oltrepassata lasciamo l’asfaltata e teniamo dritto a sinistra il largo CAI 141 per il Colle del Cipollaio che inizia a salire, ma dopo pochi metri lo lasciamo per scendere a sinistra a ritroso un sentiero non segnato senza indicazioni che s’inoltra nel bosco)    Bivio q.972 (Il sentiero continua a mezzacosta all’interno del fitto bosco, noi prendiamo quello che scende a destra chiuso da sbarra dove poco sotto vediamo il rudere di Villa Scalama)      Villa Scalama q.968 (Rudere con targa sulla porta d’ingresso, lo oltrepassiamo continuando per sentiero non segnato che perde quota nel fitto bosco)      Ponte q.870 (Al termine della discesa attraversiamo un ponte di metallo su un fosso, affluente del  canale del Freddone, ora il sentiero procede pianeggiante e parallelo al corso d’acqua)      Caverna q.865 (L’ingresso è alla nostra destra)     Galleria del Cipollaio q.821 (Appena oltrepassato il rudere e il bivio per la lizza del Culaccio percorsa alla partenza, siamo all’auto presso l’ingresso della galleria del Cipollaio).

NOTE:
LUNGHEZZA: 9,1 km
DIFFICOLTA: EE/F-
DISLIVELLO TOTALE: 950 m
QUOTA MASSIMA: M.delle Tavole q.1463













Sentieri



Itinerario molto solitario generalmente fuori sentiero o su tracce non segnate, riferito a escursionisti esperti e conoscitori delle Alpi Apuane, la difficoltà F- viene data per la cresta sud/est del monte delle Tavole da affrontare in discesa, per il resto difficoltà EE. Prevedere di fare il giro nei giorni festivi quando i lavori di cava sono chiusi.

- La salita dalla galleria del Cipollaio al monte dei Ronchi avviene in minima parte sulla lizza del Culaccio poi si procede a vista, vi sono rari e sbiaditi segni azzurri che comunque non aiutano a trovare il percorso. Per la discesa verso la marmifera delle cave del Fondone, i segni seppur vecchi e sporadici ci vengono in aiuto (traccia esile di passaggio)

- La salita al monte delle Tavole per la cresta nord/est dal CAI 142 è ripida ma breve, non vi sono indicazioni o segni e si procede a vista, breve passaggio di 1+° precede l’arrivo in vetta. La discesa per la cresta sud/est non è segnata, facilmente si arriva alla Cima q.1428 (Anticima), poi la discesa nel ripido pendio per riprendere il filo di cresta è molto sdrucciolevole (indispensabili bastoncini), il proseguo della cresta diventa più difficile e richiede l’uso delle mani per superare passaggi di 1+° in discreta esposizione e nell’individuare il percorso ottimale. Tecnicamente la cresta sud/est non sarebbe difficile per gli “standard” apuani, ma percorrerla in discesa non è banale causa il terreno sdrucciolevole, quindi per mitigare le difficoltà consiglio di percorrerla in salita.

- Il sentiero che ci riporta alla galleria del Cipollaio è poco frequentato senza segni o indicazioni, generalmente è sempre evidente.


Rifugi-Bivacchi
- Assenti

Fonti
- Assenti




TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Galleria del Cipollaio
0,00
Quota 1355
/
Cava del Culaccio
0,06
Cresta q.1325
4,00
Bivio q.890
0,10
CAI 142 q.1275
4,30
Bivio q.950
0,18
Torretta Enel
4,38
Traliccio Enel q.968
0,22
Falcovaia
4,43
Monte dei Ronchi
1,25
Incrocio q.1190
4,46
Sella q.1200
1,57
Le Cervaiole
4,52
Marmifera q.1150
2,03
Bivio q.1058
5,05
Bivio q.1200
2,15
Cancello q.1025
5,08
Cave del Fondone
2,18
Sbarra q.1000
5,12
CAI 142 q.1315
2,30
Bivio q.972
5,17
Passo del Vaso Tondo
2,38
Villa Scalama
5,18
Rudere q.1335
2,45
Ponte q.870
5,33
Cresta q.1378
2,55
Caverna q.865
5,35
Monte delle Tavole
3,10
Galleria del Cipollaio
5,43
Cima q.1428
3,25







Galleria del Cipollaio q.821 (Sul fianco destro dell’ingresso della galleria del Cipollaio, prendiamo la larga mulattiera non segnata e senza indicazioni)
Galleria del Cipollaio q.821 (La larga mulattiera non segnata e senza indicazioni subito si biforca, dritto davanti a noi c’è un rudere e sarà il nostro ritorno, noi andiamo a destra attraversando il ponticello sul canale del Freddone)
Guadagniamo gradualmente quota a mezzacosta
Cava del Culaccio (Minuscola cava inattiva e abbandonata)
Sulla lizza del Culaccio
La SP.10 sotto di noi

Bivio q.890 (Biforcazione della lizza, dritto continua in salita e a mezzacosta, la teniamo a sinistra in ripidissima salita, sbiaditi e sporadici segni azzurri)
Bivio q.950 (Mantenendo la direzione, ci innestiamo in breve su un tracciato a mezzacosta, a sinistra si presenta come un sentierino ben marcato, andiamo a destra, nord, dove gradualmente riprende la lizza)
Gradualmente riprende la lizza
Traliccio Enel q.968 (Vecchio traliccio in posizione panoramica, il tracciato continua a mezzacosta in vista di un successivo traliccio, noi invece senza oltrepassarlo cominciamo a salire ripidamente a sinistra con direzione ovest il pendio con rocce affioranti, indicazioni assenti)
Cominciamo a salire ripidamente a sinistra con direzione ovest il pendio con rocce affioranti
La dorsale orientale del monte dei Ronchi ci apparirà più evidente sui 1090 m quando si trasformerà in una panoramica cresta

La dorsale orientale del monte dei Ronchi
La dorsale orientale del monte dei Ronchi
La dorsale orientale del monte dei Ronchi
Panorama verso il monte Sumbra

Panorama sui monti Corchia e Freddone
Panorama sulle Alpi Apuane settentrionali
Ormai prossimi alla vetta
Qualche modesto passaggio su roccia precede l’arrivo in vetta

Qualche modesto passaggio su roccia precede l’arrivo in vetta
Monte dei Ronchi q.1354
Monte dei Ronchi q.1354
Monte dei Ronchi q.1354 (Panorama verso il monte delle Tavole che dobbiamo raggiungere)

Monte dei Ronchi q.1354 (Zoomata sulla cava di Cervaiole)
Monte dei Ronchi q.1354 (Zoomata sul monte Sagro)
Dal monte dei Ronchi scendiamo dalla parte opposta con direzione sud/ovest per esile traccia di passaggio e sbiaditi segni azzurri
Dal monte dei Ronchi scendiamo dalla parte opposta con direzione sud/ovest per esile traccia di passaggio e sbiaditi segni azzurri
Presto entriamo in una macchia boschiva per poi uscirne a percorrerne l’affilata cresta dove la traccia nei punti più delicati si mantiene poco sotto e ci consente di procedere senza troppe difficoltà
Presto entriamo in una macchia boschiva per poi uscirne a percorrerne l’affilata cresta dove la traccia nei punti più delicati si mantiene poco sotto e ci consente di procedere senza troppe difficoltà

L’affilata cresta dove la traccia nei punti più delicati si mantiene poco sotto e ci consente di procedere senza troppe difficoltà
Sella q.1200 (Arrivati a una larga sella, lasciamo la cresta e scendiamo a destra a ritroso notando un minuscolo casotto di legno con il sentierino che s’inoltra nel bosco, bolli azzurri)
Marmifera q.1150 (Usciamo dal bosco e ci innestiamo sulla marmifera CAI 31, a sinistra c’è subito l’entrata di un lungo tunnel, andiamo a destra) 
Marmifera q.1150 (Usciamo dal bosco e ci innestiamo sulla marmifera CAI 31, a sinistra c’è subito l’entrata di un lungo tunnel, andiamo a destra) 
Bivio q.1200 (Oltrepassato un traliccio dell’Enel arriviamo alla biforcazione della marmifera con cartelli: dritto a destra in leggera discesa continua come CAI 31 per la cava del Piastrone, la teniamo dritto a sinistra in salita verso le cave Buca e Granolesa, complesso delle cave del Fondone, e all’innesto sul CAI 142)  
Cave del Fondone

CAI 142 q.1315 (La marmifera termina sul punto più alto del complesso minerario, a destra indicato dai cartelli c’è la mulattiera scalinata CAI 142)  
Sul CAI 142 dopo avere lasciato il passo del Vaso Tondo
Rudere q.1335 (Rudere di sasso alla nostra sinistra)
Ora il CAI 142 aggira a destra la parte bassa dell’evidente bancata della cava inattiva di Borghino per poi risalire dalla parte opposta, direzione est
Dalla parte opposta della cava dismessa di Borghino, un aereo camminamento in sasso risale fino alla cresta nord/est del monte delle Tavole

Panorama dal CAI 142 che risale alla Cresta q.1378   
Cresta q.1378 (Lasciamo il CAI 142 e risaliamo a destra la ripida cresta nord/est del monte delle Tavole a vista, con attenzione ma senza difficoltà di rilievo, segni e indicazioni assenti)
Cresta nord/est del monte delle Tavole
Cresta nord/est del monte delle Tavole
Un breve passaggio di facile arrampicata 1°+ anticipa l’arrivo in vetta  





Cresta nord/est del monte delle Tavole
Monte delle Tavole
Panorama sul monte Altissimo dalla vetta del monte delle Tavole
Le ripide pareti occidentali del monte Altissimo (Tacca Bianca)

Dal monte delle Tavole cominciamo a percorrere la lunga cresta sud/est verso il Picco di Falcovaia distrutto dalle cave di Cervaiole ben visibili già da qui, segni e indicazioni assenti
Dal monte delle Tavole cominciamo a percorrere la lunga cresta sud/est verso il Picco di Falcovaia distrutto dalle cave di Cervaiole ben visibili già da qui, segni e indicazioni assenti
Fino arrivare alla Cima q.1428 (Anticima sud/est) la cresta è facile e priva di difficoltà
Dalla Cima q.1428 (Anticima sud/est del monte delle Tavole), dobbiamo perdere quota molto ripidamente su pendio sdrucciolevole e infido, da affrontare con cautela
Dalla Cima q.1428 (Anticima sud/est del monte delle Tavole), dobbiamo perdere quota molto ripidamente su pendio sdrucciolevole e infido, da affrontare con cautela

Dalla Cima q.1428 (Anticima sud/est del monte delle Tavole), dobbiamo perdere quota molto ripidamente su pendio sdrucciolevole e infido, da affrontare con cautela
La ripida discesa sdrucciolevole dall’anticima è terminata, risaliamo la cresta con qualche passaggio di 1°+
Sulla cresta sud/est del monte delle Tavole
Cresta q.1325 (Tratto di cresta pianeggiante lunga 7/8 metri su buona roccia, la si cammina senza problemi ma l’esposizione sul versante marino è sostenuta)
Oltrepassata la cresta pianeggiante lunga 7/8 metri, dalla parte opposta risaliamo obliquamente sul lato sinistro della cresta in discreta esposizione

Oltrepassata la cresta pianeggiante lunga 7/8 metri, dalla parte opposta risaliamo obliquamente sul lato sinistro della cresta in discreta esposizione
Oltrepassata la cresta pianeggiante lunga 7/8 metri, dalla parte opposta risaliamo obliquamente sul lato sinistro della cresta in discreta esposizione
Tratto finale del la cresta da affrontare in discesa, infido e non banale
CAI 142 q.1275 (Il sentiero CAI 142 è ormai pochi metri sotto la nostra cresta, evitiamo di affrontare l’ultimo promontorio roccioso e ci caliamo raggiungendo subito il sentiero segnato che teniamo a destra ormai prossimi all’arrivo alle cave di Cervaiole)
Ormai prossimi all’arrivo alle cave di Cervaiole

Torretta Enel q.1205 (Torretta Enel isolata e dismessa che precede l’arrivo ai vecchi edifici di cava)
Nucleo di edifici abbandonati di servizio alla cava
Nucleo di edifici abbandonati di servizio alla cava
Arrivati dalla parte opposta, ci sono alcuni macchinari in esposizione e l’inizio della marmifera che dobbiamo percorrere
Arrivati dalla parte opposta, ci sono alcuni macchinari in esposizione e l’inizio della marmifera che dobbiamo percorrere
Arrivati dalla parte opposta, ci sono alcuni macchinari in esposizione e l’inizio della marmifera che dobbiamo percorrere

Arrivati dalla parte opposta, ci sono alcuni macchinari in esposizione e l’inizio della marmifera che dobbiamo percorrere
Incrocio q.1190 (Stiamo sulla marmifera principale che ora inizia a scendere, ignoriamo altre marmifere alla nostra destra che terminano ai lavori di cava)
Cava di Cervaiole
Arriviamo all’ingresso dell’area di cava di Cervaiole, si prosegue in discesa su strada asfaltata
Arriviamo all’ingresso dell’area di cava di Cervaiole, si prosegue in discesa su strada asfaltata
Cancello q.1025 (Cancello di metallo sulla strada asfaltata)

Sbarra q.1000
Sbarra q.1000 (Appena oltrepassata lasciamo l’asfaltata e teniamo dritto a sinistra il largo CAI 141 per il Colle del Cipollaio che inizia a salire, ma dopo pochi metri lo lasciamo per scendere a sinistra a ritroso un sentiero non segnato senza indicazioni che s’inoltra nel bosco) 
Bivio q.972 (Il sentiero continua a mezzacosta all’interno del fitto bosco, noi prendiamo quello che scende a destra chiuso da sbarra dove poco sotto vediamo il rudere di Villa Scalama)  
Villa Scalama
Il sentiero abbandonato che ci riporta alla galleria del Cipollaio
Ponte q.870 (Al termine della discesa attraversiamo un ponte di metallo su un fosso, affluente del  canale del Freddone)

Ora il sentiero procede pianeggiante e parallelo al corso d’acqua
Caverna q.865 (L’ingresso è alla nostra destra) 
Il rudere che precede l’arrivo
Arrivo al piazzale di fianco la galleria del Cipollaio