Piccola montagna anonima e sconosciuta nel parco nazionale delle Foreste Casentinesi (Appennino tosco/romagnolo), il giro è molto impegnativo e avviene principalmente su esili tracce o fuori sentiero, riferito solo a escursionisti esperti e conoscitori della zona possibilmente dotati di GPS.
DATA: 8 maggio 2020
PARTENZA: Da Forlì prendiamo la SP.4 per il Passo
della Calla, dopo circa 44 km (4 km oltrepassato il paese di Santa Sofia)
lasciamo la provinciale e scendiamo a sinistra con la stradina SP.112 arrivando
al paesino di Ridracoli (8,3 km. Circa 53 km da
Forlì). Quando notiamo alla nostra destra il parcheggio dell’Ecomuseo delle
Acque di Ridracoli, risaliamo la stradina a sinistra
parcheggiando dopo 150 metri presso la chiesa dei Santi Martino e Lorenzo.
Per la carta
escursionistica scala 1:25000 Foglio19-Bagno di Romagna, si ringrazia Monti
Editore https://www.iga-cartografia.it/ via Roversano 1119, 47521 Cesena
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ITINERARIO: Ridracoli q.430 (Iniziamo percorrendo la stradina
asfaltata che continua di fianco la chiesa perdendo inizialmente quota,
siamo sul CAI 215, sulla destra possiamo invece
notare il sentiero CAI 231 dal quale torneremo) – Cimitero
q.431 (La stradina asfaltata nel frattempo ha cominciato a salire
costantemente, sulla curva a U c’è il piccolo cimitero abbandonato) – Bivio q.478 (Sul
tornante della stradina, a destra inizia una forestale senza indicazioni chiusa
da catena che ignoriamo) – Cornete q.529 (Vecchia
casa saltuariamente abitata) – Fonte dei Cerri q.550 (Termina l’asfaltata
e si continua per carrozzabile) – Bivio q.577
(Il CAI 215 continua
per sentierino che sale alla destra della carrozzabile e può passare
inosservato, manteniamo la strada) – Deviazione
q.612 (Quando la carrozzabile curva a U a destra noi la lasciamo, sul
tornante è presente un guardrail mentre noi dobbiamo risalire con traccia sopra
il muretto di contenimento, qualche bollo rosso e direzione est) – Pian Baruccia q.662 (Ampio pianoro
erboso, lo attraversiamo a vista virando a destra con direzione sud/est fino a
notare una larga mulattiera che nasce dal punto alto
della radura) – Deviazione
q.690 (La mulattiera
risale arrivando presso una recinzione, ignoriamo a sinistra i bolli rossi
che ci fanno risalire poco agevolmente aggirando l’area recintata, andiamo
avanti qualche metro poi lasciamo la mulattiera che sembra esaurirsi e
risaliamo a sinistra il ripido pascolo abbandonato procedendo a vista,
direzione nord/est) – Quota
743 (Arriviamo al margine alto del pascolo, il
punto è quotato 743 m da IGM. Ora seguiamo la recinzione tenendocela a destra o
sinistra a nostro piacimento che si mantiene sul crinale con direzione est,
sporadici bolli e qualche cippo di sasso lungo il tragitto) – Deviazione
q.819 (Arriviamo al termine della recinzione che ora lascia il crinale
scendendo a destra. Attraversiamo la recinzione e sulla sinistra notiamo una
traccia a mezzacosta nel bosco che prendiamo, direzione nord) – Bivio q.820 (Subito la traccia
intrapresa arriva in un punto panoramico e curvando a gomito a destra rientra
nel bosco, quindi la lasciamo e risaliamo la ripida crestina rocciosa
riportandoci sul crinale che continueremo a seguire con direzione est) – Poggio La Vecchia q.878 (Anonimo
promontorio boscoso privo di panorama, passa inosservato) – Sella
q.849 (Il punto è quotato 848,5 m da CTR Emilia Romagna, ci arriviamo per
traccia incerta che si mantiene nel fitto bosco poco sotto il versante nord del
crinale. Dalla sella ora dobbiamo risalire il crinale affrontando dei balzi
rocciosi di 1°, non difficili ma prestando attenzione) – Bivio
q.1008 (Risalito il crinale roccioso si ritorna nel bosco e l’ascesa
continua finché cambiando direzione, sud/est, si procede in piano. Il bosco è
fittissimo e bisogna prestare attenzione perché dei bolli rossi ci potrebbero
fare intraprendere una traccia in falsopiano alla nostra destra che
gradualmente ci farebbe uscire dalla macchia boschiva con possibilità di
accorciare l’itinerario, noi dobbiamo mantenere l’ampio
e buio crinale sempre con sporadici bolli rossi) – Incrocio q.1028 (Siamo
usciti dalla buia macchia boschiva che ora è più rada e la traccia è evidente.
Poco sotto di noi alla nostra sinistra scende un sentiero abbandonato che
sicuramente passa inosservato, ben visibile invece è il sentiero che scende
alla nostra destra per il rudere di Capanne che prenderemo in seguito,
manteniamo il crinale e la direzione) – Monte
Marino q.1065 (Quando la buona traccia che nel frattempo procedeva a
mezzacosta poco sotto il crinale si esaurisce, risaliamo a sinistra il verde
pendio seguendo i bolli o a vista portandoci sull’anonimo monte Marino, scritta
sul sasso, quindi ritorniamo sui nostri passi) – Incrocio
q.1028 (Intraprendiamo il sentierino che scende a sinistra senza
indicazioni con direzione sud/est) – Rudere q.945 (Rimangono solo pochi
sassi delle fondamenta, lo aggiriamo sulla destra e il nostro sentierino
continua a scendere) – Bivio
q.899 (A destra c’è il poco evidente sentierino di ritorno, bolli rossi
sull’albero, andiamo avanti pochi metri fino a Capanne) – Capanne q.897 (Rudere poco distante dal
bivio precedente, dopo la visita torniamo indietro) – Bivio q.899 (Tornati al bivio
prendiamo il sentierino a sinistra che procede in falsopiano a mezzacosta,
direzione sud/ovest-ovest) – Sella
q.948 (L’ultimo tratto in salita ci fa uscire dal bosco presso la
panoramica selletta rocciosa, a destra un tracciato con bolli rossi riconduce
al Bivio q.1008 all’interno del buio bosco di crinale, camminiamo sulla
selletta continuando dalla parte opposta, direzione sud) – CAI
215 q.953 (Innesto sul CAI 215, andiamo a sinistra seguendo dei bolli
rossi) – Carrozzabile q.855 (Innesto sul bivio
della carrozzabile, maestà in loco: a sinistra conduce a Poggio La Lastra,
dritto scende a Strabatenza, noi andiamo a destra per il passo del Vinco) – Bivio
q.878 (Manteniamo la carrozzabile che compie un tornante a destra, dritto
inizia una pista forestale chiusa da catena per la casa del Vinco, indicazioni
assenti) – Passo del
Vinco q.925 (Bivio della carrozzabile e tabella: a destra scende a
Ridracoli, continuiamo dritto in falsopiano) – Bivio q.925 (Bivio della carrozzabile e deviazione:
dritto continua in piano per Casanova dell’Alpe, a destra è sbarrata e scende
alle case di Farniole di Sopra, noi lasciamo la carrozzabile e andiamo a destra
risalendo obliquamente su fini sedimenti il ripido pendio per guadagnare il
crinale, si procede a vista senza tracce o segni, in breve lo si raggiunge e lo
percorriamo su buona traccia con direzione nord/ovest) – Bivio q.944 (Attenzione
alla biforcazione: la traccia di crinale continua dritto a sinistra ma in
breve si esaurisce, noi dobbiamo tenere quella dritto a destra in discesa
mantenendo la direzione nord/ovest che paradossalmente ci fa tenere il crinale
principale, bolli rossi solo sul bivio) – Deviazione q.862 (Attenzione che la
buona traccia che stavamo percorrendo mantiene la direzione nord/ovest ma
scendendo a destra si allontana dal crinale principale, noi dobbiamo continuare
a tenere il punto più alto che ora vira a ovest, bolli rossi solo sulla
deviazione. Si procede sul crinale senza traccia, poi dopo pochi minuti per un
breve tratto si scopre dalla vegetazione offrendo un panorama
sulla diga di Ridracoli) – Punto
Panoramico q.811 (Dopo avere superato il punto
quotato 832 m da IGM. Scendendo usciamo dal crinale infrascato presso un
evidente promontorio di sedimenti dove il panorama spazia a 360°, attenzione
che davanti a noi precipita nel vuoto, scendiamo d’obbligo virando a sinistra
su aerea crestina di placche marnose poi subito riprendiamo il naturale
percorso di crinale rientrando nella fitta vegetazione) – Cima q.782 (Arriviamo in un tratto
aperto delimitato poco sopra di noi dal punto quotato 782 m da IGM coperto
dalla vegetazione, ai nostri piedi il pendio scivola in fini detriti, il panorama
spazia sulla diga di Ridracoli. Lo attraversiamo ritornando immediatamente
nella boscaglia, ne usciamo dopo poche decine di metri percorrendo una lunga
cresta marnosa, al termine della quale dobbiamo purtroppo rientrare nel fitto bosco
per mantenere la direzione nord/ovest) –
Paletti q.609 (Con qualche
difficoltà a mantenere la direzione attraversiamo un tratto infrascato
uscendone presso una fila di vecchi paletti di cemento che delimitano il pendio
di fini detriti marnosi. Non dobbiamo seguirli ma attraversarli e scendere a
destra su traccia nel fitto bosco per riportarci con direzione nord a
riguadagnare il tragitto di crinale) – Punto
Panoramico q.520 (Scendendo il crinale che nella sua parte finale non è ben
definito, arriviamo a un punto panoramico dove ci appare in lontananza l’edificio
dell’Ecomuseo delle Acque di Ridracoli, in loco c’è un piccolo cippo di
confine, si continua scendendo a destra rientrando nel bosco) – CAI
231 q.460 (Prestiamo attenzione a scegliere il punto ottimale di discesa
causa alcuni salti che precedono l’immediato innesto sul largo CAI 231, quindi
lo teniamo a destra raggiungendo subito una piazzola dove si esaurisce il largo
sentiero, il CAI 231 scende a sinistra per scalinata, in loco staccionata e
pali della luce) – Ridracoli q.430
NOTE:
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LUNGHEZZA: 14,6 km
DIFFICOLTA: EE
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DISLIVELLO TOTALE: 930 m
QUOTA MASSIMA: M. Marino q.1065
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Sentieri |
- Itinerario riservato solo a escursionisti esperti, conoscitori
del posto e possibilmente dotati di GPS, il giro si svolge in ambiente
solitario, fuori sentiero o su esili tracce che richiedono buona capacità di
orientamento.
- Il
crinale che dalla Deviazione q.612 conduce fino al monte Marino
presenta qualche sporadico bollo rosso, un tratto di cresta rocciosa dopo
Poggio La Vecchia presso la Sella q.849 seppur tecnicamente facile richiede
attenzione (passaggio di 1°)
-
Più complicato è il ritorno percorrendo il crinale di Farniole, alcuni tratti
sono infrascati e dobbiamo avere la capacità di non perdere l’orientamento,
in caso di incertezza manteniamo sempre il punto più alto.
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Rifugi-Bivacchi |
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Assenti
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Fonti |
- Fonte dei Cerri sulla stradina CAI 215 Ridracoli/passo del Vinco: allo stato attuale asciutta
- Piccola sorgente sul sentierino che
dal rudere di Capanne conduce verso la Sella q.948 (poca acqua)
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore):
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Ridracoli
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0,00
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Rudere q.945
|
2,51
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Cimitero q.431
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0,04
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Bivio q.899
|
2,57
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Bivio q.478
|
0,10
|
Capanne
|
2,58
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Cornete
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0,17
|
Bivio q.899
|
2,59
|
Fonte dei Cerri
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0,22
|
Sella q. 948
|
3,22
|
Bivio q.577
|
0,24
|
CAI 215 q.953
|
3,24
|
Deviazione q.612
|
0,31
|
Carrozzabile q.855
|
3,37
|
Pian Baruccia
|
0,39
|
Bivio q.878
|
3,45
|
Deviazione q.690
|
0,45
|
Passo
del Vinco
|
3,59
|
Quota 743
|
0,53
|
Bivio q.925
|
4,10
|
Deviazione q.819
|
1,08
|
Bivio q.944
|
4,16
|
Bivio q.820
|
1,10
|
Deviazione q.862
|
4,30
|
Poggio
La Vecchia
|
1,20
|
Punto
Panoramico q.811
|
4,46
|
Sella
q.849
|
1,38
|
Cima
q.782
|
5,00
|
Bivio q.1008
|
2,14
|
Paletti
|
5,20
|
Incrocio
q.1028
|
2,26
|
Punto
Panoramico q.520
|
5,30
|
Monte
Marino
|
2,35
|
CAI
231 q.460
|
5,37
|
Incrocio
q.1028
|
2,41
|
Ridracoli
|
5,40
|
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Appena
oltrepassato il boscoso promontorio di Poggio La Vecchia iniziamo scendere,
davanti a noi il monte Marino nostra prossima meta
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Sella q.849
(Il punto è quotato 848,5 m da CTR Emilia Romagna, ci arriviamo per traccia
incerta che si mantiene nel fitto bosco poco sotto il versante nord del
crinale. Dalla sella ora dobbiamo risalire il crinale affrontando dei balzi
rocciosi di 1°, non difficili ma prestando attenzione)
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Sella q.948 (L’ultimo tratto in salita ci
fa uscire dal bosco presso la panoramica selletta rocciosa, a destra un
tracciato con bolli rossi riconduce al Bivio q.1008 all’interno del buio
bosco di crinale, camminiamo sulla selletta continuando dalla parte opposta,
direzione sud)
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Bivio q.925 (Bivio della carrozzabile e
deviazione: dritto continua in piano per Casanova dell’Alpe, a destra è
sbarrata e scende alle case di Farniole di Sopra, noi lasciamo la
carrozzabile e andiamo a destra risalendo obliquamente su fini sedimenti il
ripido pendio per guadagnare il crinale, si procede a vista senza tracce o
segni)
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Bivio q.925 (Bivio della carrozzabile e
deviazione: dritto continua in piano per Casanova dell’Alpe, a destra è sbarrata
e scende alle case di Farniole di Sopra, noi lasciamo la carrozzabile e
andiamo a destra risalendo obliquamente su fini sedimenti il ripido pendio
per guadagnare il crinale, si procede a vista senza tracce o segni)
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Deviazione q.862 (Attenzione che la buona
traccia che stavamo percorrendo mantiene la direzione nord/ovest ma scendendo
a destra si allontana dal crinale principale, noi dobbiamo continuare a
tenere il punto più alto che ora vira a ovest, bolli rossi solo sulla
deviazione. Si procede sul crinale senza traccia, poi dopo pochi minuti per
un breve tratto si scopre dalla vegetazione offrendo un panorama sulla diga
di Ridracoli)
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Paletti
q.609 (Con qualche difficoltà a mantenere la direzione attraversiamo un
tratto infrascato uscendone presso una fila di vecchi paletti di cemento che delimitano
il pendio di fini detriti marnosi. Non dobbiamo seguirli ma attraversarli e
scendere a destra su traccia nel fitto bosco per riportarci con direzione
nord a riguadagnare il tragitto di crinale)
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