Itinerario che svolge il periplo del lago di Ridracoli sfruttando esili tracce di sentieri abbandonati, riferito solo a escursionisti molto esperti e conoscitori del posto dotati di GPS (parco delle Foreste Casentinesi, appennino tosco/romagnolo)
DATA: 2 giugno 2020
PARTENZA: Con
la SS.310 da Forlì arriviamo a Santa Sofia (circa 40 km), poi dal centro del
paese proseguiamo per circa altri 3,8 km in direzione di Corniolo.
Qui lasciamo la statale e scendiamo a sinistra
con la stradina SP.112 arrivando dopo altri
8,3 km al paesino di Ridracoli e proseguiamo fino al suo termine presso il
parcheggio e la biglietteria della diga.
Per la carta
escursionistica scala 1:25000 Foglio 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia Monti
Editore https://www.iga-cartografia.it/
via Roversano 1119, 47521 Cesena (FC) info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646
ITINERARIO: Parcheggio q.438
(Fine della stradina asfaltata, passiamo davanti alla biglietteria e
attraversiamo il grande cancello a destra che ci porta a camminare sulla strada
di servizio alla diga) – Bivio q.488 (Bivio della stradina
asfaltata sul tornante: manteniamoci su quella principale che sale alla diga,
davanti a noi un cancello sbarra la stradina di
servizio alla chiusa d’acqua del rio Bacine che è anche CAI 233, cartelli) – Bivio q.511 (Superati altri due
tornanti, sulla destra sale nel bosco il sentiero abbandonato per il crinale
orientale di San Paolo in Alpe che può passare inosservato perché privo di
indicazioni, manteniamo la stradina) – Diga di Ridracoli q.560
(Usciamo dalla lunga galleria e siamo alla diga di Ridracoli, quindi
l’attraversiamo seguendo le indicazioni per il rifugio Ca’ di Sopra e l’imbarco
del battello) – Bivio q.567 (Dalla parte opposta della
diga continuiamo attraversando immediatamente due tunnel in sequenza e siamo al
bivio: dritto lungo la riva del lago la stradina in breve si esaurisce e
continua come mulattiera CAI 239 per il rifugio Ca’ di Sopra, noi saliamo la
larga mulattiera alla nostra sinistra senza indicazioni. Possiamo notare
alla nostra destra una postazione di pesca e davanti a noi una presa d’acqua) – Bivio q.576 (L’abbiamo appena
intrapresa e ora la larga mulattiera curva a gomito a sinistra, dritto inizia
un sentierino non segnato parallelo al sottostante CAI 239 che ignoriamo) – Bivio q.603 (Bivio della mulattiera, evitiamo di
andare a destra e continuiamo dritto in salita, purtroppo in breve si
esaurisce, quindi risaliamo a vista con direzione nord nel fitto bosco finché
ritroviamo l’antica traccia che ci fa virare nettamente verso sud/est,
manteniamoci tra i 640/660 metri di quota, la traccia diventa esile) – La
Casetta q.669 (Mantenendoci sui 660 m di quota, in seguito la traccia ci fa
uscire dal bosco presso una radura, l’attraversiamo e ci compare il grande
rudere. Dalla casa ora dobbiamo proseguire riprendendo l’antico tracciato che
in falsopiano transita sopra un piccolo pendio di fini sedimenti rocciosi, direzione
sud/est) – Fosso del
Fontanone q.712 (Arriviamo al buio fosso che probabilmente è asciutto,
all’interno c’è un muretto di sbarramento e dalla parte opposta l’esile cengia
che costeggia la parete rocciosa che dobbiamo prendere) – Punto
panoramico q.732 (Risaliti dal fosso del Fontanone, rapidamente usciamo dal
bosco presso un punto panoramico dove possiamo ammirare l’imponenza del rudere della
Casetta. Il largo tracciato si esaurisce, la buona cresta sotto di noi
sicuramente potrebbe farci ricollegare al sottostante CAI 239, dritto invece si
rientra nel fitto bosco per traccia incerta, risaliamo a sinistra, sud/est, poi
guadagnati circa 40/50 m di quota manteniamo rigorosamente la direzione sud e
la quota tra i 750/770 m su esilissima traccia nel bosco) – CAI
239 q.773 (Mantenendo la direzione e la quota arriviamo in un ampio pendio
di sedimenti marnosi, lo attraversiamo ai suoi piedi e rientrando nel bosco
procediamo a vista e senza traccia, in pochi minuti ci innestiamo d’obbligo sul
CAI 239 che percorriamo in discesa) – Bivio
q.625 (Al termine della discesa c’è il bivio con cartelli: a destra il
CAI 239 conduce in pochi minuti al rifugio Ca’ di Sopra, andiamo a sinistra sul
CAI 237 paralleli al lago poco sotto di noi) – Ponte q.605 – Bivio q.560 (Innesto sul CAI 235,
cartelli: a sinistra il sentiero sale al rudere di Pratalino, andiamo a destra)
–
Ponte q.560 (Ponte sul
fosso del Molino) – Ponte q.563 – Bivio
q.567 (Innesto su largo sentiero, il CAI 235 lo
tiene a sinistra in salita, noi lo prendiamo a destra in discesa) – Radura
q.552 (Il largo sentiero si esaurisce alla riva del lago, pochi metri prima
risaliamo a sinistra con sentierino non segnato che subito ci fa entrare in una
piccola radura nel bosco che delimita la sponda del lago, potrebbe essere
presente una piccola banchina galleggiante per l’attracco del battello
turistico. Poco sopra individuiamo la buona traccia con bolli rossi che
dobbiamo intraprendere) – Fosso
della Lama q.588 (Siamo nel fitto bosco e in questo punto il lago si è
ridotto a un fosso d’acqua, attenzione che i bolli rossi continuano accanto la
riva, noi invece presso un evidente freccia rossa su un tronco guadiamo a
destra risalendo il ripidissimo pendio boscoso, ancora qualche bollo aiuta a
mantenere la direzione) – Sentiero
q.615 (Risalendo senza traccia il ripidissimo pendio boscoso, seguendo
bolli rossi o a vista, ci innestiamo d’obbligo nel sentiero abbandonato che
collegava La Lama alla Seghettina di Sopra, lo prendiamo a destra che è
evidenziato ancora da bolli rossi) – Fosso degli
Altari q.580 (Sul bordo del fosso prima del guado c’è un piccolo
cippo di sasso con numero 82, saliamo dalla parte opposta sempre su buon
sentiero) – Bivio
q.631 (Manteniamo la mulattiera che da quando abbiamo lasciato il fosso
degli Altari sale ripidamente, sulla sinistra scende un sentierino che può
passare inosservato) – Incrocio q.660
(La mulattiera sembra terminare presso una radura, un sentierino risale
a sinistra poco sopra e subito si biforca, a sinistra procede in falsopiano
mentre noi dobbiamo percorrere il crinalino a destra in salita nel rado bosco) – Seghettina di Sopra q.700 (Attraversata una macchia
di ginestre si rientra nel bosco, il buon sentiero pianeggiante raggiunge i
ruderi della Seghettina di Sopra con targa commemorativa a ricordo della
seconda guerra mondiale. Tralasciamo il sentiero che guadagna quota, mentre
teniamo quello che scende a destra) – Seghettina di Sotto q.692 (Vecchia casa
recuperata e saltuariamente frequentata, si prosegue subito a sinistra con la
mulattiera in discesa, ignoriamo il sentiero che transita sotto l’edificio) – Fonte q.677 (Rudere di una vecchia
fonte/abbeveratoio, dopo averla oltrepassata il sentiero incomincia a perdere
quota) – Ponte q.601 – Forestale q.593 (Innesto sulla pista
forestale senza indicazioni, la teniamo a destra) – Ammanatoia q.658 (La pista forestale
termina al rudere della casa situata alla nostra destra, a sinistra a ritroso
sale l’esilissima traccia infrascata che si mantiene poco sopra la forestale
appena percorsa, superato questo ostacolo in pochi minuti il proseguo si
allarga a buona mulattiera in salita, qualche bollo rosso) – Deviazione
q.696 (Attenzione che ora la buona mulattiera procede in falsopiano, noi
dobbiamo risalire a destra per sentierino poco evidente, segni e direzione nord) – Poggio
di Pratovecchio q.863 (La traccia aggira il promontorio infrascato sul
versante orientale) – Pratovecchio q.840 (Appena aggirato
il poggio di Pratovecchio, scendendo ci innestiamo su un buon sentiero non
segnato: a sinistra conduce verso Campominacci, andiamo a destra e subito si
esaurisce nella prateria dove pochi sassi testimoniano la collocazione della
casa scomparsa. Proseguiamo sull’ampia e verde dorsale mantenendoci
rigorosamente sul punto più alto con direzione nord/est per esile traccia o a
vista, segni e indicazioni assenti) – Poggio della Gallona q.847
(Davanti a noi ci appare l’inconfondibile stratificazione marnosa del versante
sud del Poggio della Gallona e risaliamo sul punto più alto, indicazioni
assenti e panorama sul lago di Ridracoli ostruito
dagli arbusti, torniamo sui nostri passi) – Pratovecchio q.840 (Pochi metri prima
di arrivare ai resti della casa, dobbiamo individuare a destra l’inizio dell’ampio
crinale con rada boscaglia che dobbiamo intraprendere in discesa, qualche segno
rosso e direzione nord) – Incrocio q.647 (La lunga discesa che
ora procedeva con direzione nord/est è attraversata da un evidente sentierino a
mezzacosta pianeggiante, l’attraversiamo e manteniamo la nostra rotta in
discesa, segni rossi) – Bivio
q.582 (Stiamo per arrivare al lago di Ridracoli, alla nostra sinistra c’è
un sentiero abbandonato a mezzacosta, continuiamo la discesa) – Fosso del Molinuzzo q.554
(Arriviamo sopra il ramo occidentale del lago di Ridracoli che si esaurisce in
questo punto, scendiamo il buon sentiero in direzione della evidente cascata
fino a raggiungere il pianoro boscoso attraversato dal fosso del Molinuzzo che
la origina. Risaliamo pochi metri il corso d’acqua fino a individuare i segni
rossi che ci guidano ad attraversarlo e alla conseguente risalita dalla parte
opposta, in breve a un bivio dove c’è il cartello inerente all’invaso scartiamo
il largo sentiero che scende e si esaurisce al lago, stiamo su esile traccia
segnata che costeggia precariamente la riva con qualche tratto esposto) – Punto panoramico q.560 (Panorama sulla
diga e il rudere delle Celluzze, ora inizia un buon sentiero delimitato da
staccionata) – Le Celluzze q.557 (Del rudere
rimangono poche mura che periodicamente sono in parte sommerse dalle acque del
lago, lo possiamo raggiungere con una brevissima deviazione dal sentiero
principale) – Piazzola
q.566 (Il sentiero termina arrivando a una piazzola con tavolo e panca, ora
si cammina su stradello acciottolato, evitiamo quello che sale e in breve
arriviamo a un grande cancello presso il parcheggio per camper e moto con i
servizi igienici) – Diga di Ridracoli q.560 (Superato il
“Polo paesaggistico” siamo alla diga, quindi ripercorriamo la stradina fatta
all’andata) – Bivio
q.511 – Bivio q.488 – Parcheggio
q.438
NOTE:
|
||
LUNGHEZZA: 19,6 km
DIFFICOLTA: EE
|
DISLIVELLO TOTALE: 1130 m
QUOTA MASSIMA: P.gio Pratovecchio q.863
|
|
Sentieri
|
-
Itinerario complesso e selvaggio per escursionisti esperti e conoscitori del
posto, vivamente consigliato l’uso del GPS perché il giro si svolge
prevalentemente per sentieri abbandonati e labili tracce, è richiesta buona
forma fisica, capacità d’orientamento e l’arte di sapersi arrangiare.
-
Prestare attenzione alla traccia dopo il guado del fosso del Molinuzzo si
dirige verso il rudere delle Celluzze, qualche tratto è un po’ esposto sulle
acque del lago.
- In
data 2-6-2020, il CAI 237 è interdetto causa un piccolo cedimento del
sentiero.
|
|
Rifugi-Bivacchi
|
-
Rifugio Cà di Sopra: generalmente sempre aperto nel periodo primavera/estate,
punto ristoro dispone di circa 15 posti letto, è raggiungibile oltre che col
sentiero CAI 239, anche col battello che parte dalla diga di Ridracoli.
|
|
Fonti
|
- Fontana alla partenza di fronte la
biglietteria nel parcheggio
- Fonte sulla stradina di servizio la
diga di Ridracoli al Bivio q.488
- Fontana all’uscita della galleria e
prima di attraversare la diga
- Fontana alla casa della Seghettina di
Sotto
|
|
TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
|
TEMPI RILEVATI
NETTI (ore):
|
||
Parcheggio
|
0,00
|
Incrocio q.660
|
3,58
|
Bivio q.488
|
0,08
|
Seghettina di Sopra
|
4,08
|
Bivio q.511
|
0,12
|
Seghettina di Sotto
|
4,10
|
Diga di Ridracoli
|
0,25
|
Fonte q.677
|
4,17
|
Bivio q.567
|
0,38
|
Ponte q.601
|
4,28
|
Bivio q.576
|
0,39
|
Forestale q.593
|
4,30
|
Bivio q.603
|
0,41
|
Ammanatoia
|
4,55
|
La Casetta q.669
|
0,55
|
Deviazione q.696
|
5,03
|
Fosso del Fontanone
|
1,05
|
Poggio di Pratovecchio
|
/
|
Punto panoramico q.732
|
1,09
|
Pratovecchio
|
5,37
|
CAI 239 q.773
|
1,40
|
Poggio della Gallona
|
5,45
|
Bivio q.625
|
1,55
|
Pratovecchio
|
/
|
Ponte q.605
|
2,00
|
Incrocio q.647
|
6,18
|
Bivio q.560
|
2,50
|
Bivio q.582
|
6,25
|
Ponte q.560
|
2,52
|
Fosso del Molinuzzo
|
6,33
|
Ponte q.563
|
2,56
|
Punto panoramico q.560
|
/
|
Bivio q.567
|
2,58
|
Le Celluzze
|
6,55
|
Radura q.552
|
3,03
|
Piazzola q.566
|
7,10
|
Fosso della Lama
|
3,24
|
Diga di Ridracoli
|
7,16
|
Sentiero q.615
|
3,33
|
Bivio q.511
|
/
|
Fosso degli Altari
|
3,47
|
Bivio q.488
|
/
|
Bivio q.631
|
3,55
|
Parcheggio
|
7,40
|
|
|
|
|
|
|
Bivio q.567 (Dalla parte opposta della diga
continuiamo attraversando immediatamente due tunnel in sequenza e siamo al
bivio: dritto lungo la riva del lago la stradina in breve si esaurisce e
continua come mulattiera CAI 239 per il rifugio Ca’ di Sopra, noi saliamo la
larga mulattiera alla nostra sinistra senza indicazioni)
|
|
|
Radura q.552 (Il largo sentiero si
esaurisce alla riva del lago, pochi metri prima risaliamo a sinistra con
sentierino non segnato che subito ci fa entrare in una piccola radura nel
bosco che delimita la sponda del lago, potrebbe essere presente una piccola
banchina galleggiante per l’attracco del battello turistico)
|
|
|
Fosso della Lama q.588 (Siamo nel fitto
bosco e in questo punto il lago si è ridotto a un fosso d’acqua, attenzione
che i bolli rossi continuano accanto la riva, noi invece presso un evidente
freccia rossa su un tronco guadiamo a destra risalendo il ripidissimo pendio
boscoso, ancora qualche bollo aiuta a mantenere la direzione)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Deviazione q.696 (Attenzione che ora la
buona mulattiera procede in falsopiano, noi dobbiamo risalire a destra per
sentierino poco evidente, segni e direzione nord)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|