lunedì 13 luglio 2020

Il periplo del lago di Ridracoli 2 (EE)

Itinerario che svolge il periplo del lago di Ridracoli sfruttando esili tracce di sentieri abbandonati, riferito solo a escursionisti molto esperti e conoscitori del posto dotati di GPS (parco delle Foreste Casentinesi, appennino tosco/romagnolo)

DATA: 2 giugno 2020
 
PARTENZA: Con la SS.310 da Forlì arriviamo a Santa Sofia (circa 40 km), poi dal centro del paese proseguiamo per circa altri 3,8 km in direzione di Corniolo. Qui lasciamo la statale e scendiamo a sinistra con la stradina SP.112 arrivando dopo altri 8,3 km al paesino di Ridracoli e proseguiamo fino al suo termine presso il parcheggio e la biglietteria della diga.





Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia Monti Editore  https://www.iga-cartografia.it/  via Roversano 1119, 47521 Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646

ITINERARIO: Parcheggio q.438 (Fine della stradina asfaltata, passiamo davanti alla biglietteria e attraversiamo il grande cancello a destra che ci porta a camminare sulla strada di servizio alla diga)   –   Bivio q.488 (Bivio della stradina asfaltata sul tornante: manteniamoci su quella principale che sale alla diga, davanti a noi un cancello sbarra la stradina di servizio alla chiusa d’acqua del rio Bacine che è anche CAI 233, cartelli)   –   Bivio q.511 (Superati altri due tornanti, sulla destra sale nel bosco il sentiero abbandonato per il crinale orientale di San Paolo in Alpe che può passare inosservato perché privo di indicazioni, manteniamo la stradina)   –   Diga di Ridracoli q.560 (Usciamo dalla lunga galleria e siamo alla diga di Ridracoli, quindi l’attraversiamo seguendo le indicazioni per il rifugio Ca’ di Sopra e l’imbarco del battello)   –   Bivio q.567 (Dalla parte opposta della diga continuiamo attraversando immediatamente due tunnel in sequenza e siamo al bivio: dritto lungo la riva del lago la stradina in breve si esaurisce e continua come mulattiera CAI 239 per il rifugio Ca’ di Sopra, noi saliamo la larga mulattiera alla nostra sinistra senza indicazioni. Possiamo notare alla nostra destra una postazione di pesca e davanti a noi una presa d’acqua)   –   Bivio q.576 (L’abbiamo appena intrapresa e ora la larga mulattiera curva a gomito a sinistra, dritto inizia un sentierino non segnato parallelo al sottostante CAI 239 che ignoriamo)   –   Bivio q.603 (Bivio della mulattiera, evitiamo di andare a destra e continuiamo dritto in salita, purtroppo in breve si esaurisce, quindi risaliamo a vista con direzione nord nel fitto bosco finché ritroviamo l’antica traccia che ci fa virare nettamente verso sud/est, manteniamoci tra i 640/660 metri di quota, la traccia diventa esile)   –   La Casetta q.669 (Mantenendoci sui 660 m di quota, in seguito la traccia ci fa uscire dal bosco presso una radura, l’attraversiamo e ci compare il grande rudere. Dalla casa ora dobbiamo proseguire riprendendo l’antico tracciato che in falsopiano transita sopra un piccolo pendio di fini sedimenti rocciosi, direzione sud/est)   –   Fosso del Fontanone q.712 (Arriviamo al buio fosso che probabilmente è asciutto, all’interno c’è un muretto di sbarramento e dalla parte opposta l’esile cengia che costeggia la parete rocciosa che dobbiamo prendere)   –  Punto panoramico q.732 (Risaliti dal fosso del Fontanone, rapidamente usciamo dal bosco presso un punto panoramico dove possiamo ammirare l’imponenza del rudere della Casetta. Il largo tracciato si esaurisce, la buona cresta sotto di noi sicuramente potrebbe farci ricollegare al sottostante CAI 239, dritto invece si rientra nel fitto bosco per traccia incerta, risaliamo a sinistra, sud/est, poi guadagnati circa 40/50 m di quota manteniamo rigorosamente la direzione sud e la quota tra i 750/770 m su esilissima traccia nel bosco)   –   CAI 239 q.773 (Mantenendo la direzione e la quota arriviamo in un ampio pendio di sedimenti marnosi, lo attraversiamo ai suoi piedi e rientrando nel bosco procediamo a vista e senza traccia, in pochi minuti ci innestiamo d’obbligo sul CAI 239 che percorriamo in discesa)   –   Bivio q.625 (Al termine della discesa c’è il bivio con cartelli: a destra il CAI 239 conduce in pochi minuti al rifugio Ca’ di Sopra, andiamo a sinistra sul CAI 237 paralleli al lago poco sotto di noi)   –   Ponte q.605   –   Bivio q.560 (Innesto sul CAI 235, cartelli: a sinistra il sentiero sale al rudere di Pratalino, andiamo a destra)   –   Ponte q.560 (Ponte sul fosso del Molino)   –   Ponte q.563    –   Bivio q.567 (Innesto su largo sentiero, il CAI 235 lo tiene a sinistra in salita, noi lo prendiamo a destra in discesa)   –   Radura q.552 (Il largo sentiero si esaurisce alla riva del lago, pochi metri prima risaliamo a sinistra con sentierino non segnato che subito ci fa entrare in una piccola radura nel bosco che delimita la sponda del lago, potrebbe essere presente una piccola banchina galleggiante per l’attracco del battello turistico. Poco sopra individuiamo la buona traccia con bolli rossi che dobbiamo intraprendere)   –   Fosso della Lama q.588 (Siamo nel fitto bosco e in questo punto il lago si è ridotto a un fosso d’acqua, attenzione che i bolli rossi continuano accanto la riva, noi invece presso un evidente freccia rossa su un tronco guadiamo a destra risalendo il ripidissimo pendio boscoso, ancora qualche bollo aiuta a mantenere la direzione)   –   Sentiero q.615 (Risalendo senza traccia il ripidissimo pendio boscoso, seguendo bolli rossi o a vista, ci innestiamo d’obbligo nel sentiero abbandonato che collegava La Lama alla Seghettina di Sopra, lo prendiamo a destra che è evidenziato ancora da bolli rossi)   –   Fosso degli Altari q.580 (Sul bordo del fosso prima del guado c’è un piccolo cippo di sasso con numero 82, saliamo dalla parte opposta sempre su buon sentiero)   –   Bivio q.631 (Manteniamo la mulattiera che da quando abbiamo lasciato il fosso degli Altari sale ripidamente, sulla sinistra scende un sentierino che può passare inosservato)  –   Incrocio q.660 (La mulattiera sembra terminare presso una radura, un sentierino risale a sinistra poco sopra e subito si biforca, a sinistra procede in falsopiano mentre noi dobbiamo percorrere il crinalino a destra in salita nel rado bosco)  –  Seghettina di Sopra q.700 (Attraversata una macchia di ginestre si rientra nel bosco, il buon sentiero pianeggiante raggiunge i ruderi della Seghettina di Sopra con targa commemorativa a ricordo della seconda guerra mondiale. Tralasciamo il sentiero che guadagna quota, mentre teniamo quello che scende a destra)   –   Seghettina di Sotto q.692 (Vecchia casa recuperata e saltuariamente frequentata, si prosegue subito a sinistra con la mulattiera in discesa, ignoriamo il sentiero che transita sotto l’edificio)  –   Fonte q.677 (Rudere di una vecchia fonte/abbeveratoio, dopo averla oltrepassata il sentiero incomincia a perdere quota)  –   Ponte q.601   –   Forestale q.593 (Innesto sulla pista forestale senza indicazioni, la teniamo a destra)   –   Ammanatoia q.658 (La pista forestale termina al rudere della casa situata alla nostra destra, a sinistra a ritroso sale l’esilissima traccia infrascata che si mantiene poco sopra la forestale appena percorsa, superato questo ostacolo in pochi minuti il proseguo si allarga a buona mulattiera in salita, qualche bollo rosso)   –   Deviazione q.696 (Attenzione che ora la buona mulattiera procede in falsopiano, noi dobbiamo risalire a destra per sentierino poco evidente, segni e direzione nord)   –  Poggio di Pratovecchio q.863 (La traccia aggira il promontorio infrascato sul versante orientale)   –   Pratovecchio q.840 (Appena aggirato il poggio di Pratovecchio, scendendo ci innestiamo su un buon sentiero non segnato: a sinistra conduce verso Campominacci, andiamo a destra e subito si esaurisce nella prateria dove pochi sassi testimoniano la collocazione della casa scomparsa. Proseguiamo sull’ampia e verde dorsale mantenendoci rigorosamente sul punto più alto con direzione nord/est per esile traccia o a vista, segni e indicazioni assenti)   –   Poggio della Gallona q.847 (Davanti a noi ci appare l’inconfondibile stratificazione marnosa del versante sud del Poggio della Gallona e risaliamo sul punto più alto, indicazioni assenti e panorama sul lago di Ridracoli ostruito dagli arbusti, torniamo sui nostri passi)   –   Pratovecchio q.840 (Pochi metri prima di arrivare ai resti della casa, dobbiamo individuare a destra l’inizio dell’ampio crinale con rada boscaglia che dobbiamo intraprendere in discesa, qualche segno rosso e direzione nord)  –   Incrocio q.647 (La lunga discesa che ora procedeva con direzione nord/est è attraversata da un evidente sentierino a mezzacosta pianeggiante, l’attraversiamo e manteniamo la nostra rotta in discesa, segni rossi)   –   Bivio q.582 (Stiamo per arrivare al lago di Ridracoli, alla nostra sinistra c’è un sentiero abbandonato a mezzacosta, continuiamo la discesa)   –   Fosso del Molinuzzo q.554 (Arriviamo sopra il ramo occidentale del lago di Ridracoli che si esaurisce in questo punto, scendiamo il buon sentiero in direzione della evidente cascata fino a raggiungere il pianoro boscoso attraversato dal fosso del Molinuzzo che la origina. Risaliamo pochi metri il corso d’acqua fino a individuare i segni rossi che ci guidano ad attraversarlo e alla conseguente risalita dalla parte opposta, in breve a un bivio dove c’è il cartello inerente all’invaso scartiamo il largo sentiero che scende e si esaurisce al lago, stiamo su esile traccia segnata che costeggia precariamente la riva con qualche tratto esposto)   –   Punto panoramico q.560 (Panorama sulla diga e il rudere delle Celluzze, ora inizia un buon sentiero delimitato da staccionata)   –   Le Celluzze q.557 (Del rudere rimangono poche mura che periodicamente sono in parte sommerse dalle acque del lago, lo possiamo raggiungere con una brevissima deviazione dal sentiero principale)   –   Piazzola q.566 (Il sentiero termina arrivando a una piazzola con tavolo e panca, ora si cammina su stradello acciottolato, evitiamo quello che sale e in breve arriviamo a un grande cancello presso il parcheggio per camper e moto con i servizi igienici)   –   Diga di Ridracoli q.560 (Superato il “Polo paesaggistico” siamo alla diga, quindi ripercorriamo la stradina fatta all’andata)   –   Bivio q.511  –  Bivio q.488  –   Parcheggio q.438


NOTE:
LUNGHEZZA: 19,6 km
DIFFICOLTA: EE
DISLIVELLO TOTALE: 1130 m
QUOTA MASSIMA: P.gio Pratovecchio q.863





Sentieri



- Itinerario complesso e selvaggio per escursionisti esperti e conoscitori del posto, vivamente consigliato l’uso del GPS perché il giro si svolge prevalentemente per sentieri abbandonati e labili tracce, è richiesta buona forma fisica, capacità d’orientamento e l’arte di sapersi arrangiare. 

- Prestare attenzione alla traccia dopo il guado del fosso del Molinuzzo si dirige verso il rudere delle Celluzze, qualche tratto è un po’ esposto sulle acque del lago.
- In data 2-6-2020, il CAI 237 è interdetto causa un piccolo cedimento del sentiero.


Rifugi-Bivacchi
- Rifugio Cà di Sopra: generalmente sempre aperto nel periodo primavera/estate, punto ristoro dispone di circa 15 posti letto, è raggiungibile oltre che col sentiero CAI 239, anche col battello che parte dalla diga di Ridracoli.




Fonti

- Fontana alla partenza di fronte la biglietteria nel parcheggio
- Fonte sulla stradina di servizio la diga di Ridracoli al Bivio q.488
- Fontana all’uscita della galleria e prima di attraversare la diga  
- Fontana alla casa della Seghettina di Sotto




TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Parcheggio
0,00
Incrocio q.660
3,58
Bivio q.488
0,08
Seghettina di Sopra
4,08
Bivio q.511
0,12
Seghettina di Sotto
4,10
Diga di Ridracoli
0,25
Fonte q.677
4,17
Bivio q.567
0,38
Ponte q.601
4,28
Bivio q.576
0,39
Forestale q.593
4,30
Bivio q.603
0,41
Ammanatoia
4,55
La Casetta q.669
0,55
Deviazione q.696
5,03
Fosso del Fontanone
1,05
Poggio di Pratovecchio
/
Punto panoramico q.732
1,09
Pratovecchio
5,37
CAI 239 q.773
1,40
Poggio della Gallona
5,45
Bivio q.625
1,55
Pratovecchio
/
Ponte q.605
2,00
Incrocio q.647
6,18
Bivio q.560
2,50
Bivio q.582
6,25
Ponte q.560
2,52
Fosso del Molinuzzo
6,33
Ponte q.563
2,56
Punto panoramico q.560
/
Bivio q.567
2,58
Le Celluzze
6,55
Radura q.552
3,03
Piazzola q.566
7,10
Fosso della Lama
3,24
Diga di Ridracoli
7,16
Sentiero q.615
3,33
Bivio q.511
/
Fosso degli Altari
3,47
Bivio q.488
/
Bivio q.631
3,55
Parcheggio
7,40



Parcheggio q.438 (Fine della stradina asfaltata, passiamo davanti alla biglietteria e attraversiamo il grande cancello a destra che ci porta a camminare sulla strada di servizio alla diga)
Parcheggio q.438 (Fine della stradina asfaltata, passiamo davanti alla biglietteria e attraversiamo il grande cancello a destra che ci porta a camminare sulla strada di servizio alla diga)
Bivio q.488 (Bivio della stradina asfaltata sul tornante: manteniamoci su quella principale che sale alla diga, davanti a noi un cancello sbarra la stradina di servizio alla chiusa d’acqua del rio Bacine che è anche CAI 233, cartelli) 
Il tunnel che anticipa l’arrivo alla diga di Ridracoli
La diga di Ridracoli

La diga di Ridracoli
Poggio della Gallona visto dalla diga di Ridracoli
Bivio q.567 (Dalla parte opposta della diga continuiamo attraversando immediatamente due tunnel in sequenza e siamo al bivio: dritto lungo la riva del lago la stradina in breve si esaurisce e continua come mulattiera CAI 239 per il rifugio Ca’ di Sopra, noi saliamo la larga mulattiera alla nostra sinistra senza indicazioni)
L’esile traccia che conduce a La Casetta
Mantenendoci sui 660 m di quota, in seguito la traccia ci fa uscire dal bosco presso una radura, l’attraversiamo e ci compare il grande rudere della Casetta

La Casetta q.669
La Casetta q.669
La Casetta q.669
La Casetta q.669
Da La Casetta ora dobbiamo proseguire riprendendo l’antico tracciato che in falsopiano transita sopra un piccolo pendio di fini sedimenti rocciosi, direzione sud/est
L’antico sentiero che dal rudere de La Casetta conduce al fosso del Fontanone

Fosso del Fontanone q.712 (Arriviamo al buio fosso che probabilmente è asciutto, all’interno c’è un muretto di sbarramento e dalla parte opposta l’esile cengia che costeggia la parete rocciosa che dobbiamo prendere)
Fosso del Fontanone q.712 (Arriviamo al buio fosso che probabilmente è asciutto, all’interno c’è un muretto di sbarramento e dalla parte opposta l’esile cengia che costeggia la parete rocciosa che dobbiamo prendere)
Punto panoramico q.732 (Risaliti dal fosso del Fontanone, rapidamente usciamo dal bosco presso un punto panoramico dove possiamo ammirare l’imponenza del rudere della Casetta)
Dal Punto panoramico q.732 risaliamo a sinistra, sud/est, poi guadagnati circa 40/50 m di quota manteniamo rigorosamente la direzione sud e la quota tra i 750/770 m su esilissima traccia nel bosco
Dal Punto panoramico q.732 risaliamo a sinistra, sud/est, poi guadagnati circa 40/50 m di quota manteniamo rigorosamente la direzione sud e la quota tra i 750/770 m su esilissima traccia nel bosco
Mantenendo la direzione e la quota arriviamo in un ampio pendio di sedimenti marnosi, lo attraversiamo ai suoi piedi e rientrando nel bosco procediamo a vista e senza traccia, in pochi minuti ci innestiamo d’obbligo sul CAI 239

CAI 239
Vista sul lago
Ponte q.605  
Scivolo d’acqua sopra il Ponte q.605  
CAI 237
CAI 237

Bivio q.560 (Innesto sul CAI 235, cartelli: a sinistra il sentiero sale al rudere di Pratalino, andiamo a destra)
Ponte q.560 (Ponte sul fosso del Molino)
Ponte q.563   
Bivio q.567 (Innesto su largo sentiero, il CAI 235 lo tiene a sinistra in salita, noi lo prendiamo a destra in discesa) 
Il largo sentiero si esaurisce alla riva del lago, pochi metri prima risaliamo a sinistra con sentierino non segnato che subito ci fa entrare in una piccola radura nel bosco
Radura q.552 (Il largo sentiero si esaurisce alla riva del lago, pochi metri prima risaliamo a sinistra con sentierino non segnato che subito ci fa entrare in una piccola radura nel bosco che delimita la sponda del lago, potrebbe essere presente una piccola banchina galleggiante per l’attracco del battello turistico)

Poco sopra la Radura q.552, individuiamo la buona traccia con bolli rossi che dobbiamo intraprendere
La traccia che ci porta al fosso della Lama
Fosso della Lama q.588 (Siamo nel fitto bosco e in questo punto il lago si è ridotto a un fosso d’acqua, attenzione che i bolli rossi continuano accanto la riva, noi invece presso un evidente freccia rossa su un tronco guadiamo a destra risalendo il ripidissimo pendio boscoso, ancora qualche bollo aiuta a mantenere la direzione)
Sentiero q.615 (Risalendo senza traccia il ripidissimo pendio boscoso, seguendo bolli rossi o a vista, ci innestiamo d’obbligo nel sentiero abbandonato che collegava La Lama alla Seghettina di Sopra, lo prendiamo a destra che è evidenziato ancora da bolli rossi)
Fosso degli Altari q.580 (Sul bordo del fosso prima del guado c’è un piccolo cippo di sasso con numero 82, saliamo dalla parte opposta sempre su buon sentiero)
Fosso degli Altari q.580 (Sul bordo del fosso prima del guado c’è un piccolo cippo di sasso con numero 82, saliamo dalla parte opposta sempre su buon sentiero)

Dopo avere guadato il fosso degli Altari, il sentiero comincia salire
Il crinalino da intraprendere presso l’Incrocio q.660
I ruderi della Seghettina di Sopra
I ruderi della Seghettina di Sopra
Targa commemorativa presso i ruderi della Seghettina di Sopra
I ruderi della Seghettina di Sopra

Seghettina di Sotto
Seghettina di Sotto
Fonte q.677 (Rudere di una vecchia fonte/abbeveratoio)
Il sentiero che scende dalla Seghettina di Sotto
Ponte q.601  
Forestale q.593 (Innesto sulla pista forestale senza indicazioni, la teniamo a destra)  

Ammanatoia q.658 (La pista forestale termina al rudere della casa situata alla nostra destra)
Ammanatoia q.658 (A sinistra a ritroso sale l’esilissima traccia infrascata che si mantiene poco sopra la forestale appena percorsa)
L’esilissima traccia infrascata che sale dal rudere dell’Ammannatoia
Deviazione q.696 (Attenzione che ora la buona mulattiera procede in falsopiano, noi dobbiamo risalire a destra per sentierino poco evidente, segni e direzione nord)
Il tragitto di crinalino che dall’Ammannatoia sale a Pratovecchio
Nei pressi del poggio di Pratovecchio

Pochi sassi testimoniano la collocazione della casa scomparsa di Pratovecchio
Arrivo al Poggio della Gallona
Poggio della Gallona q.847 (Davanti a noi ci appare l’inconfondibile stratificazione marnosa del versante sud del Poggio della Gallona e risaliamo sul punto più alto  
Pochi metri prima di ritornare ai resti della casa di Pratovecchio, dobbiamo individuare a destra l’inizio dell’ampio crinale con rada boscaglia che dobbiamo intraprendere in discesa, qualche segno rosso e direzione nord
Il crinale che da Pratovecchio scende con direzione nord verso Le Celluzze

crinale che da Pratovecchio scende con direzione nord verso Le Celluzze
crinale che da Pratovecchio scende con direzione nord verso Le Celluzze
Arriviamo sopra il ramo occidentale del lago di Ridracoli che si esaurisce in questo punto, scendiamo il buon sentiero in direzione della evidente cascata
La cascata del Molinuzzo
Fosso del Molinuzzo q.554 (Risaliamo pochi metri il corso d’acqua fino a individuare i segni rossi che ci guidano ad attraversarlo e alla conseguente risalita dalla parte opposta)
Il ramo occidentale del lago di Ridracoli con la cascata del Molinuzzo

Stiamo su esile traccia segnata che costeggia precariamente la riva con qualche tratto esposto
Stiamo su esile traccia segnata che costeggia precariamente la riva con qualche tratto esposto
Punto panoramico q.560 (Ora inizia un buon sentiero delimitato da staccionata)
Il battello elettrico sul lago di Ridracoli
Punto panoramico q.560 (Panorama sulla diga e il rudere delle Celluzze, ora inizia un buon sentiero delimitato da staccionata)

Verso Le Celluzze
Verso Le Celluzze
Le Celluzze
Le Celluzze (Due pareti resistono ancora alle acque del lago)
In vista della diga
Piazzola q.566 (Il sentiero termina arrivando a una piazzola con tavolo e panca, ora si cammina su stradello acciottolato)