DATA: 20 giugno 2020
PARTENZA: Usciamo
da Riva del Garda (Trentino A.A.) in direzione di Arco con la SS.45 bis che
lasciamo dopo circa 1 km prendendo a sinistra la SS.421, indicazioni per il
lago di Tenno e il passo del Ballino, arrivando dopo
circa 28 km al paese di Ballino.
ITINERARIO: Ballino q.755 (Dalla grande fonte/lavatoio di fronte alla chiesa di
Ballino, iniziamo a camminare sulla stradina asfaltata
che ben presto lascia l’abitato, tabella inerente la cascata del rio Ruzza e la sua ferrata) – Cimitero q.757 (Eventualmente si
può iniziare il giro anche da qui, pochi posti auto) – Rio
Ruzza q.775 (Manteniamo la stradina asfaltata che compie un tornante
sul corso d’acqua, ignoriamo la sterrata che scende a sinistra) – Casa
q.781 (Casa uso vacanze alla nostra sinistra) – Deviazione q.785 (Lasciamo la stradina asfaltata che vira a sinistra, andiamo
dritto in salita su carrozzabile) – Incrocio q.793 (Ignoriamo un largo sentiero alla nostra sinistra e
successivamente lo stradello a destra che dà accesso alla casa di Saiand
situata nell’ampia prateria, manteniamo il tracciato principale ora cementato
che risale)
– Bivio q.836 (Manteniamo
il largo tracciato ora sterrato transitando di fatto sopra il podere di Saiand,
a destra si stacca una piccola sterrata che conduce direttamente alla ben visibile
casa) – Incrocio q.860 (Ignoriamo
due larghi sentieri che in successione risalgono alla nostra sinistra,
manteniamo la pista sterrata pianeggiante delimitata da una staccionata di
legno) – Bivio q.876 (Stiamo sulla pista forestale, a destra c’è ancora uno
stradello d’accesso per la casa di Saiand) – Deviazione
q.874 (Cartelli con indicazioni della cascata: lasciamo la pista forestale che
continua superando il rio Ruzza, prendiamo
il sentiero che sale a sinistra e attraversa il ponte di legno poco sopra) – Cascata
del rio Ruzza q.922 (Arriviamo alla cascata, ignoriamo il sentiero a destra
che è un’altra via d’accesso e ci portiamo presso la parete rocciosa dove
immediatamente inizia la via ferrata Signora delle Acque) – Ferrata Signora delle Acque – Forestale q.1055 (Al termine della
cascata, la via ferrata si sposta a destra entrando nel bosco dove troviamo il
libro delle firme che sancisce la fine della via, camminiamo su sentierino con
cavo corrimano e usciamo nella piazzola dalla quale inizia la pista forestale che si percorre in leggera discesa) – Forestale CAI 420 q.1003
(Innesto sulla forestale CAI 420 della Rocchetta, a
destra possiamo tornare velocemente a Ballino, la teniamo a sinistra in salita) – Sbarra q.1125 (Sbarra
di metallo sulla forestale CAI 420 della Rocchetta) – Coste
Alte di Indos q.1160 (Bivio e cartello: a destra in discesa inizia il
sentiero CAI 462/B, manteniamo in salita la
pista forestale) – La
Rocchetta q.1325 (La pista forestale si esaurisce arrivando sotto La Rocchetta, il CAI 420
continua su sentierino di cengia) – Cascata Alta del rio Ruzza q.1314
(Modesta cascatella sul sentiero CAI 420, si continua su cengia panoramica fino
ad arrivare all’interno del bosco, qui il sentiero comincerà a guadagnare costantemente
quota sviluppandosi in numerose serpentine)
– Pra’ dei Camosci q.1710 (Al termine
della lunga salita usciamo dal bosco presso uno spallone, il panorama spazia su
tutta l’alta Valle dell’Inferno compresa tra il Dosso
della Torta e il Dosso d’Enziana, in lontananza si può scorgere la malga Nardis che dobbiamo raggiungere, il CAI 420 ora
avanza per sentiero pianeggiante a mezzacosta)
–
Fonte di Nardis q.1763 – Malga
Nardis q.1784 (Malga incustodita. Ci portiamo pochi metri sopra l’edificio
e iniziamo a percorrere a destra l’esile sentierino CAI 461 che transita di
fatto parallelo al sentiero CAI 420 dal quale siamo venuti, segni sporadici e direzione nord-nord/est) – Bocchetta
di Nardis q.1930 (La salita trasversale del sentierino ci fa raggiungere la
sella che separa il Dosso d’Enziana alla
nostra destra, dalla cima senza toponimo quotata 1961m
da IGM, il CAI 461 continua a mezzacosta dalla parte opposta) – Dosso
d’Enziana q.1973 (Aspro promontorio roccioso, il CAI 461 transita a
mezzacosta nel suo versante nord) – Bivio
q.1851 (Quota da mappa IGM. Aggirato il
versante nord del Dosso d’Enziana, il CAI 461 si riporta sul crinale arrivando
al bivio con cartelli: il sentiero segnato ora scende dritto a sinistra
lasciando di fatto il crinale in direzione della malga Cogorna, noi invece lo manteniamo
procedendo tra pini mughi e rododendri, si cammina senza difficoltà guadagnando
quota su esile traccia ma soprattutto a vista, segni e indicazioni assenti) – Cima
q.1872 (Promontorio ricoperto da pini mughi e rododendri, quotato 1872,3 m
da CTR Trentino) – Monte
Cogorna q.1866 (Quota da mappa IGM, in loco nessuna indicazione. Manteniamo
il crinale con direzione nord/est, in breve è ricoperto da una fitta
vegetazione di arbusti, la segnatura è assente ma la marcata traccia ci guida
evitando i tratti impenetrabili) – CAI 462 q.1748 (Innesto sul CAI 462 che
in questo punto attraversa il crinale, un cartello ci indica che il sentiero è
dismesso: a sinistra le indicazioni fanno entrare nel fitto bosco per uscirne
alla vicina malga Cogorna, dritto il crinale prosegue nel bosco, teniamo il CAI
462 che scende la dorsalina su verde pendio alla nostra destra, segni sporadici
e direzione sud/est. Attenzione che dopo circa 10
minuti lascia la dorsale che è destinata a esaurirsi, e perde quota a destra
con la traccia ormai scomparsa, direzione sud, per intercettare il canalone detritico sottostante) – Canalone
q.1615 (Con molta cautela ci caliamo nell’angusto canalone franoso e lo percorriamo
per circa 15/20 metri trovando i segni CAI che invitano a prendere l’esile
sentierino sulla sponda opposta, attenzione che i primi metri sono un po’esposti)
– Canalone q.1528 (Ritroviamo il
medesimo canalone detritico lasciato in precedenza,
l’originario sentiero cala tra i pini mughi che allo stato attuale lo hanno
sepolto, quindi entrati nel canalone bisogna individuare il segno CAI sulla
sponda opposta che si risale con molta difficoltà perché è alta oltre due metri
su fondo terroso, siamo poco sotto il punto quotato 1569 m da IGM. Ora
scendiamo con direzione nord/est, su fondo instabile e franoso di ghiaie e
detriti, costeggiando le verticali pareti rocciose che ci si presentano) – Anfratto
q.1450 (Costeggiando in discesa le verticali pareti rocciose arriviamo
presso un anfratto. Ora procediamo mantenendo la
direzione nord/est sfruttando una serie di minuscoli canalini detritici che
si alternano con passaggi infrascati allontanandoci di fatto dalla grande
parete rocciosa che comunque stava terminando, il proseguo è molto difficoltoso
per orientamento, l’assenza di qualsiasi traccia di passaggio e la segnatura
molto sporadica) – Colatoio q.1260 (Mantenendo la
direzione nord/est tra canalini detritici e passaggi infrascati, intercettiamo
d’obbligo il largo colatoio di sfasciumi rocciosi nel bosco, lo seguiamo
fedelmente calandoci al suo interno virando nettamente verso sud/est.
Presumibilmente sui 1180 m, l’originario CAI 462 lasciava il letto detritico e
virava a sinistra riprendendo la direzione nord/est, non vediamo alcun segno,
quindi decidiamo di mantenerci nell’ampio colatoio che scende dolcemente, ben
sapendo che d’obbligo ci andremo ad innestare sulla
forestale sottostante abbreviando il ritorno) – Forestale
q.1065 (Nella parte finale della discesa, il largo colatoio svanisce
gradualmente nel fitto bosco, manteniamo la direzione per alcuni minuti e ci
innestiamo d’obbligo nella forestale CAI 462/B, la teniamo a destra) – Deviazione q.1090 (Lasciamo la
pista forestale che è destinata a terminare dopo pochi minuti, il CAI 462/B continua dritto a destra per sentierino,
cartelli assenti, prendiamo come riferimento i numeri 13 e 12 scritti in giallo
sul macigno roccioso, solo in seguito compaiono i normali segni bianco/rossi
del CAI) – Deviazione
q.1093 (Il sentierino CAI 462/B procede
pianeggiante nel bosco, prima che inizi a salire lo lasciamo, prendiamo il
sentierino a sinistra senza indicazioni che perde quota, segni azzurri) – Fosso
Tovaros q.1070 (Il sentierino finisce arrivando al fosso detritico, dalla
parte opposta inizia una piccola forestale erbosa senza segni che prendiamo) – Bivio q.1023 (Bivio della forestale senza segni o indicazioni, il punto è quotato 1023 m da IGM, la teniamo a destra e
in breve si sviluppa su fondo cementato) – Incrocio
q.975 (Ci innestiamo sul tornante della pista
forestale CAI 420, a destra sale verso la malga Nardis, la teniamo
a sinistra in discesa, ignoriamo un largo sentiero abbandonato a sinistra a
ritroso)
– Bivio q.930 (Lasciamo la pista forestale CAI
420 che prosegue la sua discesa verso il passo del Ballino, prendiamo una
forestale secondaria a destra con indicazioni della cascata del rio Ruzza) – Bivio q.902 (A destra un sentiero risale direttamente alla cascata
del rio Ruzza, stiamo sulla forestale, cartello) – Deviazione
q.874 (Chiudiamo il lungo e faticoso anello, a destra c’è il sentiero con
il ponticello che avevamo risalito in mattinata per raggiungere la cascata e la ferrata, manteniamo la forestale
ripercorrendo il tragitto fatto all’andata) – Bivio q.876 – Incrocio
q.860 – Bivio q.836 – Incrocio
q.793 – Deviazione q.785 – Casa q.781 – Rio
Ruzza q.775 – Cimitero q.757 – Ballino
q.755.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 16,4 km
DIFFICOLTA: EEA
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DISLIVELLO TOTALE: 1430 m
QUOTA MASSIMA: 1930 m
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Sentieri
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- La ferrata Signora delle Acque è
di difficoltà medio/alta e si sviluppa risalendo fedelmente il salto della
cascata, è attrezzato con ponticelli tibetani, cavo d’acciaio e staffe
metalliche. Quando non sussistono le staffe, ci vengono in aiuto per la presa
di mani e piedi i numerosi solchi scalpellati nella roccia. La via ferrata è
generalmente molto esposta con le difficoltà che aumentano nella parte alta.
-
Possiamo eventualmente compiere solamente la via ferrata (come generalmente
fanno tutti) evitando la lunga e impegnativa (ma consigliata) escursione tra
il Dosso d’Enziana
e il monte Cogorna, facendo ritorno a Ballino
con la pista forestale della Rocchetta CAI 420.
-
La località che segnalo come La Rocchetta, su mappa IGM viene indicata come
Il Pinzon q.1463, avvallo le indicazioni delle mappe Kompass e CTR Trentino
A.A. che collocano il Pinzon più a sud quotandolo rispettivamente 1534m e
1532 m.
- Consiglio
di percorrere il CAI 462 di ritorno solo a escursionisti molto esperti, da
anni il sentiero è dismesso e la segnatura non è sempre evidente, la discesa
molto ripida avviene nel versante orientale del monte Cogorna (località
Salere). Principalmente si sfruttano ripidissimi canalini di sfasciumi,
d’obbligo procedere a distanza ravvicinata per i sassi smossi e l’uso del
casco, nel caso perdessimo i segni (…molto probabile…) non avanzare
incautamente perché ci sono grandi probabilità di avvicinarsi a dei precipizi.
Evitiamo assolutamente il CAI 462 in caso di terreno bagnato o scarsa
visibilità, sicuramente allo stato attuale è molto più pericoloso della
ferrata Signora delle Aquile. Prendere in considerazione di spezzare il giro
in due giorni con pernotto alla malga Nardis (o malga Cogorna che dovrebbe
avere un locale sempre aperto), e se decidiamo di evitare il pericoloso CAI
462, procedere dalla malga Cogorna verso il paese di Cornelle (sentiero del
Cogorna CAI 461) e fare ritorno con la forestale di Vel-Tombus-Raina (CAI
462/B).
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Rifugi-Bivacchi
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- Malga di Nardis q.1784: edificio incustodito in
discrete condizioni, un locale è sempre aperto ad uso bivacco, all’interno 4
posti letto con coperte, tavolo, sedie, stufa e credenza. Acqua di raccolta
piovana (cisterna) ma fonte a 10 minuti dalla malga sul sentiero CAI 420.
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Fonti
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- Fonte/lavatoio a Ballino
- Fontana al piccolo cimitero di
Ballino
- Fonte alla Deviazione q.785
- Fonte di Nardis (sul sentiero CAI
420, precede di circa 10 minuti l’arrivo all’omonima malga)
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore):
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Ballino
|
0,00
|
Monte Cogorna
|
4,22
|
Cimitero
|
/
|
CAI 462
|
4,44
|
Rio Ruzza
|
0,04
|
Canalone q.1615
|
5,15
|
Casa q.781
|
0,10
|
Canalone q.1528
|
5,45
|
Deviazione q.785
|
0,11
|
Anfratto q.1450
|
6,10
|
Incrocio q.793
|
0,13
|
Colatoio q.1260
|
/
|
Bivio q.836
|
0,17
|
Forestale q.1065
|
7,15
|
Incrocio q.860
|
0,20
|
Deviazione q.1090
|
7,23
|
Bivio q.876
|
0,24
|
Deviazione q.1093
|
7,27
|
Deviazione q.874
|
0,27
|
Fosso Tovaros
|
7,30
|
Cascata del rio Ruzza
|
0,31
|
Bivio q.1023
|
7,36
|
Ferrata S. delle Acque
|
/
|
Incrocio q.975
|
7,40
|
Forestale q.1055
|
1,15
|
Bivio q.930
|
7,46
|
Forestale CAI 420
|
1,22
|
Bivio q.902
|
7,52
|
Sbarra
|
1,38
|
Deviazione q.874
|
7,55
|
Coste Alte di Indos
|
1,45
|
Bivio q.876
|
/
|
La Rocchetta
|
2,07
|
Incrocio q.860
|
/
|
Cascata Alta rio Ruzza
|
2,10
|
Bivio q.836
|
/
|
Pra’ dei Camosci
|
3,08
|
Incrocio q.793
|
/
|
Fonte di Nardis
|
3,22
|
Deviazione q.785
|
/
|
Malga Nardis
|
3,30
|
Casa q.781
|
/
|
Bocchetta di Nardis
|
3,52
|
Rio Ruzza
|
/
|
Dosso d’Enziana
|
/
|
Cimitero
|
/
|
Bivio q.1851
|
4,13
|
Ballino
|
8,20
|
Cima q.1872
|
/
|
|
|
|
|
|
|
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|
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Canalone
q.1615 (Con molta cautela ci caliamo nell’angusto canalone franoso e lo
percorriamo per circa 15/20 metri trovando i segni CAI che invitano a
prendere l’esile sentierino sulla sponda opposta)
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Dall’Anfratto q.1450 procediamo mantenendo
la direzione nord/est sfruttando una serie di minuscoli canalini detritici
che si alternano con passaggi infrascati allontanandoci di fatto dalla grande
parete rocciosa che comunque stava terminando, il proseguo è molto
difficoltoso per orientamento, l’assenza di qualsiasi traccia di passaggio e
la segnatura molto sporadica
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