martedì 20 ottobre 2020

Ra Rocheta de Prendera (EE)


Itinerario che ha come meta Ra Rocheta de Prendera, cima dolomitica solitaria situata tra i frequentatissimi rifugi Città di Fiume e Palmieri alla Croda da Lago, il giro è reso ancora più originale perché in parte si svolge su tracce, o completamente fuori sentiero e in ambiente selvaggio dove è richiesta disinvoltura e senso dell’orientamento

DATA: 11 agosto 2020

PARTENZA: Dal passo di Staulanza (valico che separa la Val di Zoldo dalla Val Fiorentina, Veneto) scendiamo con la SP.251 in direzione di Selva di Cadore fermandoci dopo 1,6 km presso il grande piazzale adibito a parcheggio sulla nostra destra, indicazioni della malga Fiorentina e del rifugio Città di Fiume.




Traccia reale del GPS sullo stralcio della mappa Tabacco foglio 15 - Marmolada, Pelmo, Civetta, Moiazza. 
Casa Editrice TABACCO Srl | Via Enrico Fermi, 78, 33010 Tavagnacco UD

ITINERARIO: Parcheggio q.1663 (Dal fondo del parcheggio iniziamo prendendo la carrozzabile di servizio alla malga Fiorentina e al rifugio Città di Fiume interdetta al transito regolare, siamo sul CAI 467)     Malga Fiorentina q.1799 (Rimane alla nostra sinistra e un cartello indica il sentiero CAI senza numerazione per il rifugio Aquileia che sarà il nostro ritorno, camminiamo sulla carrozzabile CAI 467 ancora per pochi metri poi la lasciamo per intraprendere a sinistra una forestale senza indicazioni che è “Sentiero Col Formos”)      Bivio q.1805 (Biforcazione senza indicazioni: lasciamo la forestale e prendiamo il sentiero dritto a sinistra che procede poco sotto)     Fosso d’acqua q.1815 (Attenzione, bivio poco evidente: guadiamo il corso d’acqua spostandoci sul lato sinistro, poi lasciamo il sentiero più evidente che percorrevamo che subito guada di nuovo, risaliamo il verde pendio alla nostra sinistra su esilissima traccia nascosta dall’erba e dopo 15/20 metri possiamo notare a sinistra il buon sentiero che entra nel bosco con direzione ovest)    Radura q.1843 (Il buon sentiero che procedeva nel bosco con direzione ovest si esaurisce uscendo in una radura, curvando a U la risaliamo a destra a ritroso, direzione nord-nord/est, e procediamo a vista ritrovando l’esile traccia all’entrata del bosco. Intraprendiamo di fatto l’ampia dorsale di Col Formos dove la prateria s’intervalla con rade macchie boschive, si nota qualche traccia ma per lo più sono quelle dei bovini al pascolo, facciamo fede alla direzione mantenendoci sempre sul punto più alto)   –   Carrozzabile q.2033 (Procedendo a vista sull’ampia dorsale con direzione nord/est ci innestiamo d’obbligo sulla pista CAI 467 visibile già in lontananza, nell’ultima parte aggiriamo per comodità il punto alto quotato 2014 metri. La pista a destra scende a forcella Roan e al rifugio Città di Fiume, la teniamo a sinistra in salita per la forcella di Col Roan)    Forcella di Col Roan q.2075 (Alla nostra destra inizia il sentiero CAI 458, manteniamo la pista, allo stato attuale il punto è anonimo e passa inosservato perché privo di indicazioni)     Casera Prendera q.2148 (La pista carrozzabile termina alla grande casera, bivio e innesto sul CAI 436 con cartelli: a destra passando accanto l’edificio la segnaletica indica San Vito di Cadore, noi teniamo il sentiero che risale verso la forcella Ambrizola, direzione nord/ovest )     Forcella Col Duro q.2302 (Valico senza indicazioni, alla nostra sinistra c’è il verde e anonimo promontorio di Col Duro, dritto il sentiero CAI 436 continua a mezzacosta verso la forcella Ambrizola, noi lasciamo il sentiero segnato e andiamo a destra risalendo la pietraia del versante meridionale del Becco di Mezzodì, inizialmente camminiamo a vista puntando alle pareti rocciose, in seguito alcuni omini di sasso e una buona traccia di passaggio tra gli sfasciumi ci guidano, direzione est )   Crinale nord/ovest Ra Rocheta q.2420 (La buona traccia ci fa risalire fino a raggiungere il verde crinale, poco distante alla nostra sinistra c’è la forcella detritica ai piedi del verticale torrione roccioso sud/orientale del Becco di Mezzodì ben visibile lungo tutto il percorso di avvicinamento. Camminiamo l’ampio crinale inizialmente su buona traccia a mezzacosta con direzione est)      Cima q.2484 (Ampio promontorio roccioso e anticima nord/occidentale della Rocchetta di Prendera, la croce di vetta è ben visibile a poca distanza)     Ra Rocheta de Prendera q.2496 (Cima rocciosa con croce di vetta, tutti i versanti precipitano verticalmente, torniamo sui nostri passi)    Cima q.2484   Deviazione q.2425(Appena discesi dall’anticima e prima che la traccia continui a mezzacosta poco sotto il filo del crinale sul tragitto di provenienza, scendiamo a destra il pendio detritico, evidente e unico punto debole dove abbandonare il crinale, si cammina a vista senza difficoltà con direzione nord)    Deviazione q.2320 (Scendendo il pendio detritico e persi circa 100 metri di quota siamo al margine dei verdi declivi, ora cambiamo nettamente direzione andando a sinistra, si cammina a vista con l’obiettivo di mantenere la direzione ovest e la quota compresa tra i 2320/2340 metri. In breve risalita una piccola dorsale che si interpone sul nostro tragitto, dalla parte opposta ci appare il pendio di enormi sfasciumi rocciosi che caratterizzano il versante nord del Becco di Mezzodì, manteniamo quota e direzione camminiamo tra i loro meandri, con attenzione ma senza grosse difficoltà perché i macigni sono abbastanza stabili. Durante l’attraversamento del versante nord del Becco di Mezzodì, possiamo notare in lontananza alla nostra destra il rifugio Palmieri alla Croda da Lago e il largo sentiero CAI 434 che risalendo trasversalmente culmina sulla forcella Ambrizola)      Forcella Ambrizola q.2277 (Crocevia di sentieri con cartelli, iniziamo a percorrere il CAI 436 che si sviluppa a sinistra a mezzacosta)    Forcella Col Duro q.2302 (Chiudiamo il primo anello, tralasciamo il sentiero CAI 436 percorso in mattinata che scende alla malga Prendera, risaliamo a vista senza traccia o indicazioni il ripido e verde pendio alla nostra destra che culmina sulla cima del Col Duro, direzione sud-sud/ovest)     Col Duro q.2335 (Omino di sassi sul promontorio erboso e panorama a 360°, manteniamo il facile crinale che si sviluppa in discesa con direzione sud-sud/est. Uno sperone roccioso che incontriamo lungo il tragitto viene bypassato sulla sinistra)   Sella q.2260 (Ampia sella erbosa, voltandoci indietro notiamo l’imponenza dello sperone roccioso che abbiamo aggirato, manteniamo la direzione risalendo)      Cima q.2289 (Anonimo promontorio erboso, iniziamo a scendere ripidamente a vista tenendo rigorosamente la direzione sud sull’ampio versante con crinale poco delineato, come riferimento abbiamo l’inconfondibile mole del Pelmo alla nostra sinistra, ma soprattutto puntiamo alla malga Fiorentina visibile in lontananza)    Sentiero q.2170 (Scendendo con direzione sud ci innestiamo d’obbligo in un sentiero CAI senza numerazione, probabilmente collega il CAI 466 che scende da forcella Ambrizola al CAI 458 tra forcella Col Roan e Casera Prendera. Lo attraversiamo e continuiamo in ripida discesa a vista nel pendio erboso mantenendo la direzione sud)   –   Quota 2091 (Il punto è quotato 2091 metri da IGM, completamente anonimo e riconoscibile grazie al GPS. Proseguendo ciò che invece si manifesta è il grande salto di alcune decine di metri celato dagli alberi poco sotto di noi…attenzione! Superiamo questo ostacolo scendendo pochi metri a sinistra, versante rivolto al Pelmo, e individuando la rampa erbosa che ci porta di fatto sotto il punto 2091. Ora volendo mantenere la direzione sud verso il punto quotato 1963, il crinalino ci appare boscoso e molto infrascato, così decidiamo di scendere a sinistra sotto l’enorme affioramento roccioso il ripidissimo scivolo erboso con direzione sud/est, si cammina con molta cautela per non scivolare, mentre l’erba alta nasconde l’appoggio ottimale dei piedi)     Quota 1915 (Quota da GPS. Con una ripida e faticosa discesa poco piacevole ci siamo portati nella prateria sottostante, alla nostra sinistra si sente il rio d’Entramont, quindi tenendocelo distante 40/50 metri procediamo paralleli allo stesso su prateria selvaggia e pianeggiante, poi in leggera salita ammirando la profonda forra scavata dall’acqua, direzione sud/ovest )     Sentiero q.1898 (Innesto sul sentiero CAI senza numerazione che transita sotto il versante nord del monte de Fen, precisamente siamo poco sotto la sella quotata 1938, andiamo a sinistra in discesa)     Capanno q.1852 (Fatiscente capanno di legno)    Bivio q.1710 (Uscendo dal bosco il sentiero scende deciso fino ad arrivare in prossimità del rio d’Entramont, un sentierino non segnato sulla sinistra arriva al corso d’acqua, il CAI continua parallelo a destra in discesa)     Bivio q.1688 (Scesi dal bivio precedente il sentiero CAI oltrepassa una passerella e conduce al rifugio Aquileia, indicazioni, andiamo a sinistra a ritroso per il rifugio Città di Fiume)   Ponte q.1693 (Sul rio d’Entramont, dalla parte opposta il sentiero CAI senza numerazione inizia a salire faticosamente)      Malga Fiorentina q.1799 (Costeggiamo la lunga stalla e risaliamo portandoci sulla carrozzabile di servizio che ripercorriamo a destra fino al parcheggio)    Parcheggio q.1663.

 
NOTE:
LUNGHEZZA: 15,3 km
DIFFICOLTA: EE
DISLIVELLO TOTALE: 1100 m
QUOTA MASSIMA: Ra Rocheta de Prendera q.2496











Sentieri



- Itinerario che ha come meta Ra Rocheta de Prendera, cima solitaria situata tra i frequentatissimi rifugi Città di Fiume e Palmieri alla Croda da Lago, il giro è reso ancora più originale perché in parte si svolge su tracce, o completamente fuori sentiero e in ambiente selvaggio dove è richiesta disinvoltura e senso dell’orientamento (solo per escursionisti esperti possibilmente dotati di GPS).

- La via normale che sale a Ra Rocheta de Prendera la iniziamo dalla forcella Col Duro e a vista camminiamo il versante sud del Becco di Mezzodì su pendio detritico ai piedi delle pareti rocciose, poi su traccia di passaggio con omini di sasso. Il ritorno attraverso il versante nord del Becco di Mezzodì lo facciamo a vista senza alcuna traccia di passaggio, si attraversano grandi sfasciumi rocciosi scegliendo a nostro piacimento la via migliore, mantenendoci rigorosamente con direzione ovest e sui 2320/2340 m di quota in considerazione che la forcella Ambrizola è a 2277 m. Gli sfasciumi sono generalmente stabili ma si procede con cautela in un ambiente severo.

- Impegnativa con problemi di orientamento la discesa dal punto quotato 2091 metri da IGM. L’idea originale era quella di mantenere la direzione sud lungo il crinale evidenziato dalle curve di livello verso il punto quotato 1963 metri e il successivo innesto sul sentiero CAI a quota 1938 metri, il fitto e infrascato bosco ci ha fatto desistere scegliendo la discesa sud/est per un ripido scivolo erboso da fare solamente con terreno asciutto (La decisione è stata presa al momento, ovviamente ognuno può valutare soluzioni migliori). Eventualmente possiamo evitare questa parte finale di ritorno impegnativa, percorrendo il sentiero CAI senza numerazione (Sentiero q.2170) che intercettiamo nella discesa dalla Cima q.2289 per riportarci sul largo CAI 458 e proseguire sul turistico CAI 467 attraverso il rifugio Città di Fiume.


Rifugi-Bivacchi
- Assenti

Fonti
- Assenti


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Parcheggio
0,00
Malga Fiorentina
0,20
Bivio q.1805
0,22
Fosso d’acqua q.1815
0,33
Radura q.1843
0,40
Carrozzabile q.2033
1,15
Forcella di Col Roan
/
Casera Prendera
1,35
1,55
Crinale nord/ovest
2,15
Cima q.2484
2,28
Ra Rocheta de Prendera
2,32
Cima q.2484
2,36
Deviazione q.2425
2,42
Deviazione q.2320
3,00
Forcella Ambrizola
3,30
Forcella Col Duro
3,40
Col Duro
3,50
Sella q.2260
4,00
Cima q.2289
4,05
Sentiero q.2170
4,15
Quota 2091
4,22
Quota 1915
/
Sentiero q.1898
4,50
Capanno q.1852
4,57
Bivio q.1710
5,15
Bivio q.1688
5,17
Ponte q.1693
5,20
Malga Fiorentina
5,37
Parcheggio
6,00



Parcheggio q.1663
Parcheggio q.1663 (Dal fondo del parcheggio iniziamo prendendo la carrozzabile di servizio alla malga Fiorentina e al rifugio Città di Fiume interdetta al transito regolare, siamo sul CAI 467)  
Il monte Pelmo accanto a noi
La carrozzabile di servizio alla malga Fiorentina e al rifugio Città di Fiume interdetta al transito regolare
Malga Fiorentina
Malga Fiorentina

Dalla malga Fiorentina camminiamo sulla carrozzabile CAI 467 ancora per pochi metri poi la lasciamo per intraprendere a sinistra una forestale senza indicazioni che è “Sentiero Col Formos”
Bivio q.1805 (Biforcazione senza indicazioni: lasciamo la forestale e prendiamo il sentiero dritto a sinistra che procede poco sotto) 
Fosso d’acqua q.1815 (Attenzione, bivio poco evidente: guadiamo il corso d’acqua spostandoci sul lato sinistro, poi lasciamo il sentiero più evidente che percorrevamo che subito guada di nuovo, risaliamo il verde pendio alla nostra sinistra su esilissima traccia nascosta dall’erba) 
Fosso d’acqua q.1815 (Attenzione, bivio poco evidente: guadiamo il corso d’acqua spostandoci sul lato sinistro, poi lasciamo il sentiero più evidente che percorrevamo che subito guada di nuovo, risaliamo il verde pendio alla nostra sinistra su esilissima traccia nascosta dall’erba) 
Dopo 15/20 metri possiamo notare a sinistra il buon sentiero che entra nel bosco con direzione ovest
Radura q.1843 (Il buon sentiero che procedeva nel bosco con direzione ovest si esaurisce uscendo in una radura, curvando a U la risaliamo a destra a ritroso, direzione nord-nord/est, e procediamo a vista ritrovando l’esile traccia all’entrata del bosco. Intraprendiamo di fatto l’ampia dorsale di Col Formos dove la prateria s’intervalla con rade macchie boschive)

Camminiamo l’ampia dorsale di Col Formos dove la prateria s’intervalla con rade macchie boschive
Camminiamo l’ampia dorsale di Col Formos dove la prateria s’intervalla con rade macchie boschive
Camminiamo l’ampia dorsale di Col Formos dove la prateria s’intervalla con rade macchie boschive

Carrozzabile q.2033 (Procedendo a vista sull’ampia dorsale con direzione nord/est ci innestiamo d’obbligo sulla pista CAI 467 visibile già in lontananza, nell’ultima parte aggiriamo per comodità il punto alto quotato 2014 metri) 
In vista della casera Prendera
Casera Prendera
La pista carrozzabile termina alla grande Casera Prendera, bivio e innesto sul CAI 436, noi teniamo il sentiero che risale verso la forcella Ambrizola, direzione nord/ovest
Arrivo alla forcella Col Duro
Forcella Col Duro q.2302 (Valico senza indicazioni, alla nostra sinistra c’è il verde e anonimo promontorio di Col Duro, dritto il sentiero CAI 436 continua a mezzacosta verso la forcella Ambrizola, noi lasciamo il sentiero segnato e andiamo a destra risalendo la pietraia del versante meridionale del Becco di Mezzodì) 

Camminiamo a vista puntando alle pareti rocciose, in seguito alcuni omini di sasso e una buona traccia di passaggio tra gli sfasciumi ci guidano, direzione est 
Camminiamo a vista puntando alle pareti rocciose, in seguito alcuni omini di sasso e una buona traccia di passaggio tra gli sfasciumi ci guidano, direzione est 
Camminiamo a vista puntando alle pareti rocciose, in seguito alcuni omini di sasso e una buona traccia di passaggio tra gli sfasciumi ci guidano, direzione est 
Camminiamo a vista puntando alle pareti rocciose, in seguito alcuni omini di sasso e una buona traccia di passaggio tra gli sfasciumi ci guidano, direzione est 
Crinale nord/ovest Ra Rocheta q.2420 (La buona traccia ci fa risalire fino a raggiungere il verde crinale, poco distante alla nostra sinistra c’è la forcella detritica ai piedi del verticale torrione roccioso sud/orientale del Becco di Mezzodì ben visibile lungo tutto il percorso di avvicinamento) 

Crinale nord/ovest Ra Rocheta
Crinale nord/ovest Ra Rocheta
Panorama verso le Tofane
Panorama sul Civetta

Crinale nord/ovest Ra Rocheta
Arrivo in vetta
Ra Rocheta de Prendera q.2496
Deviazione q.2425(Appena discesi dall’anticima e prima che la traccia continui a mezzacosta poco sotto il filo del crinale sul tragitto di provenienza, scendiamo a destra il pendio detritico, evidente e unico punto debole dove abbandonare il crinale, si cammina a vista senza difficoltà con direzione nord) 

Deviazione q.2320 (Scendendo il pendio detritico e persi circa 100 metri di quota siamo al margine dei verdi declivi, ora cambiamo nettamente direzione andando a sinistra, si cammina a vista con l’obiettivo di mantenere la direzione ovest e la quota compresa tra i 2320/2340 metri)  
In breve risalita una piccola dorsale che si interpone sul nostro tragitto, dalla parte opposta ci appare il pendio di enormi sfasciumi rocciosi che caratterizzano il versante nord del Becco di Mezzodì
Manteniamo quota e direzione, camminiamo tra i meandri degli sfasciumi rocciosi con attenzione ma senza grosse difficoltà perché i macigni sono abbastanza stabili
Manteniamo quota e direzione, camminiamo tra i meandri degli sfasciumi rocciosi con attenzione ma senza grosse difficoltà perché i macigni sono abbastanza stabili
Manteniamo quota e direzione, camminiamo tra i meandri degli sfasciumi rocciosi con attenzione ma senza grosse difficoltà perché i macigni sono abbastanza stabili

 Durante l’attraversamento del versante nord del Becco di Mezzodì, possiamo notare in lontananza alla nostra destra il rifugio Palmieri alla Croda da Lago e il largo sentiero CAI 434 che risalendo trasversalmente culmina sulla forcella Ambrizola
In vista della forcella Ambrizola
Forcella Ambrizola q.2277
Dalla forcella Ambrizola crocevia di sentieri con cartelli, iniziamo a percorrere il CAI 436 che si sviluppa a sinistra a mezzacosta  

Forcella Col Duro q.2302 (Chiudiamo il primo anello, tralasciamo il sentiero CAI 436 percorso in mattinata che scende alla malga Prendera, risaliamo a vista senza traccia o indicazioni il ripido e verde pendio alla nostra destra che culmina sulla cima del Col Duro, direzione sud-sud/ovest)  
Forcella Col Duro q.2302 (Chiudiamo il primo anello, tralasciamo il sentiero CAI 436 percorso in mattinata che scende alla malga Prendera, risaliamo a vista senza traccia o indicazioni il ripido e verde pendio alla nostra destra che culmina sulla cima del Col Duro, direzione sud-sud/ovest)  
Dalla cima del Col Duro manteniamo il facile crinale che si sviluppa in discesa con direzione sud-sud/est
Sella q.2260

Dalla Cima q.2289, anonimo promontorio erboso, iniziamo a scendere ripidamente a vista tenendo rigorosamente la direzione sud sull’ampio versante con crinale poco delineato
Scendiamo dirigendoci verso il punto quotato 2091 metri da IGM, completamente anonimo e riconoscibile grazie al GPS.
Sotto il punto quotato 2091 metri decidiamo di scendere a sinistra sotto l’enorme affioramento roccioso il ripidissimo scivolo erboso con direzione sud/est, si cammina con molta cautela per non scivolare, mentre l’erba alta nasconde l’appoggio ottimale dei piedi
Sotto il punto quotato 2091 metri decidiamo di scendere a sinistra sotto l’enorme affioramento roccioso il ripidissimo scivolo erboso con direzione sud/est, si cammina con molta cautela per non scivolare, mentre l’erba alta nasconde l’appoggio ottimale dei piedi
Quota 1915 (Quota da GPS. Con una ripida e faticosa discesa poco piacevole ci siamo portati nella prateria sottostante)
Capanno q.1852 (Fatiscente capanno di legno) 

Uscendo dal bosco il sentiero scende deciso, sotto di noi si vede il Bivio q.1688 dove una passerella conduce al rifugio Aquileia
Ponte q.1693 (Sul rio d’Entramont)
Malga Fiorentina q.1799 (Costeggiamo la lunga stalla)