Itinerario che ha come meta Ra Rocheta de Prendera, cima
dolomitica solitaria situata tra i frequentatissimi rifugi Città di Fiume e Palmieri
alla Croda da Lago, il giro è reso ancora più originale perché in parte si
svolge su tracce, o completamente fuori sentiero e in ambiente selvaggio dove
è richiesta disinvoltura e senso dell’orientamento
DATA: 11 agosto 2020
PARTENZA: Dal passo di Staulanza (valico che separa
la Val di Zoldo dalla Val Fiorentina, Veneto) scendiamo con la SP.251 in
direzione di Selva di Cadore fermandoci dopo 1,6 km presso il grande piazzale
adibito a parcheggio sulla nostra destra,
indicazioni della malga Fiorentina e del rifugio Città di Fiume.
Traccia reale del GPS sullo stralcio della mappa Tabacco foglio 15 - Marmolada, Pelmo, Civetta, Moiazza.
Casa Editrice TABACCO Srl | Via Enrico Fermi, 78, 33010 Tavagnacco UD
ITINERARIO: Parcheggio q.1663 (Dal fondo del parcheggio iniziamo prendendo la carrozzabile di servizio alla malga
Fiorentina e al rifugio Città di Fiume interdetta
al transito regolare, siamo sul CAI 467) – Malga
Fiorentina q.1799 (Rimane alla nostra sinistra e un cartello indica il
sentiero CAI senza numerazione per il rifugio Aquileia che sarà il nostro
ritorno, camminiamo sulla carrozzabile CAI
467 ancora per pochi metri poi la lasciamo per intraprendere a sinistra una
forestale senza indicazioni che è “Sentiero Col Formos”) – Bivio q.1805 (Biforcazione senza
indicazioni: lasciamo la forestale e
prendiamo il sentiero dritto a sinistra che procede poco sotto) – Fosso
d’acqua q.1815 (Attenzione, bivio poco evidente: guadiamo il corso d’acqua
spostandoci sul lato sinistro, poi lasciamo il sentiero più evidente che percorrevamo
che subito guada di nuovo, risaliamo il verde pendio alla nostra sinistra su
esilissima traccia nascosta dall’erba e dopo 15/20 metri possiamo notare a
sinistra il buon sentiero che entra nel bosco con
direzione ovest) – Radura
q.1843 (Il buon sentiero che procedeva nel bosco con direzione ovest si
esaurisce uscendo in una radura, curvando a U la risaliamo a destra a ritroso, direzione
nord-nord/est, e procediamo a vista ritrovando l’esile traccia all’entrata del
bosco. Intraprendiamo di fatto l’ampia dorsale di Col Formos dove la prateria s’intervalla
con rade macchie boschive, si nota qualche traccia ma per lo più sono quelle
dei bovini al pascolo, facciamo fede alla direzione mantenendoci sempre sul punto più alto) – Carrozzabile q.2033
(Procedendo a vista sull’ampia dorsale con direzione nord/est ci innestiamo
d’obbligo sulla pista CAI 467 visibile già in lontananza, nell’ultima parte
aggiriamo per comodità il punto alto quotato 2014 metri. La pista a destra
scende a forcella Roan e al rifugio Città di Fiume,
la teniamo a sinistra in salita per la forcella di Col
Roan) – Forcella di Col Roan q.2075 (Alla
nostra destra inizia il sentiero CAI 458, manteniamo la pista, allo stato
attuale il punto è anonimo e passa inosservato perché privo di indicazioni) – Casera Prendera q.2148
(La pista carrozzabile termina alla grande casera, bivio e innesto sul CAI 436
con cartelli: a destra passando accanto l’edificio la segnaletica indica San
Vito di Cadore, noi teniamo il sentiero che risale verso la forcella Ambrizola,
direzione nord/ovest ) – Forcella Col Duro q.2302
(Valico senza indicazioni, alla nostra sinistra c’è il verde e anonimo promontorio
di Col Duro, dritto il sentiero CAI 436 continua a mezzacosta verso la forcella Ambrizola, noi lasciamo il sentiero segnato e
andiamo a destra risalendo la pietraia del versante meridionale del Becco di Mezzodì, inizialmente camminiamo a vista
puntando alle pareti rocciose, in seguito alcuni omini di sasso e una buona
traccia di passaggio tra gli sfasciumi ci guidano, direzione est ) – Crinale
nord/ovest Ra Rocheta q.2420 (La buona traccia ci fa risalire fino a
raggiungere il verde crinale, poco distante alla nostra sinistra c’è la
forcella detritica ai piedi del verticale torrione roccioso sud/orientale del
Becco di Mezzodì ben visibile lungo tutto il percorso di avvicinamento.
Camminiamo l’ampio crinale inizialmente su buona traccia a mezzacosta con direzione
est) –
Cima q.2484 (Ampio
promontorio roccioso e anticima nord/occidentale della Rocchetta di Prendera,
la croce di vetta è ben visibile a poca distanza) – Ra Rocheta de Prendera q.2496 (Cima
rocciosa con croce di vetta, tutti i versanti precipitano verticalmente,
torniamo sui nostri passi) – Cima
q.2484 – Deviazione q.2425(Appena discesi dall’anticima
e prima che la traccia continui a mezzacosta poco sotto il filo del crinale sul
tragitto di provenienza, scendiamo a destra il pendio detritico, evidente e
unico punto debole dove abbandonare il crinale, si cammina a vista senza
difficoltà con direzione nord) – Deviazione q.2320 (Scendendo il pendio
detritico e persi circa 100 metri di quota siamo al margine dei verdi declivi,
ora cambiamo nettamente direzione andando a sinistra, si cammina a vista con
l’obiettivo di mantenere la direzione ovest e la quota compresa tra i 2320/2340
metri. In breve risalita una piccola dorsale che si interpone sul nostro
tragitto, dalla parte opposta ci appare il pendio di enormi sfasciumi rocciosi
che caratterizzano il versante nord del Becco di Mezzodì, manteniamo quota e direzione camminiamo tra i loro meandri, con
attenzione ma senza grosse difficoltà perché i macigni sono abbastanza stabili.
Durante l’attraversamento del versante nord del Becco di Mezzodì, possiamo
notare in lontananza alla nostra destra il rifugio Palmieri alla Croda da Lago
e il largo sentiero CAI 434 che risalendo trasversalmente culmina sulla
forcella Ambrizola) – Forcella Ambrizola q.2277 (Crocevia di
sentieri con cartelli, iniziamo a percorrere il CAI 436 che si sviluppa a
sinistra a mezzacosta) – Forcella
Col Duro q.2302 (Chiudiamo il primo anello,
tralasciamo il sentiero CAI 436 percorso in mattinata che scende alla malga Prendera,
risaliamo a vista senza traccia o indicazioni il ripido e verde pendio alla
nostra destra che culmina sulla cima del Col Duro, direzione sud-sud/ovest) – Col
Duro q.2335 (Omino di sassi sul promontorio erboso e panorama a 360°,
manteniamo il facile crinale che si sviluppa in discesa con direzione
sud-sud/est. Uno sperone roccioso che incontriamo lungo il tragitto viene
bypassato sulla sinistra) – Sella
q.2260 (Ampia sella erbosa, voltandoci indietro notiamo l’imponenza
dello sperone roccioso che abbiamo aggirato, manteniamo
la direzione risalendo) – Cima
q.2289 (Anonimo promontorio erboso, iniziamo a scendere ripidamente a vista
tenendo rigorosamente la direzione sud sull’ampio versante con crinale poco
delineato, come riferimento abbiamo l’inconfondibile mole del Pelmo alla nostra
sinistra, ma soprattutto puntiamo alla malga Fiorentina visibile in lontananza)
– Sentiero q.2170 (Scendendo con
direzione sud ci innestiamo d’obbligo in un sentiero CAI senza numerazione, probabilmente
collega il CAI 466 che scende da forcella Ambrizola al CAI 458 tra forcella Col
Roan e Casera Prendera. Lo attraversiamo e continuiamo in ripida discesa a
vista nel pendio erboso mantenendo la direzione sud) – Quota 2091 (Il punto è quotato 2091 metri da IGM, completamente anonimo
e riconoscibile grazie al GPS. Proseguendo ciò che invece si manifesta è il
grande salto di alcune decine di metri celato dagli alberi poco sotto di
noi…attenzione! Superiamo questo ostacolo scendendo pochi metri a sinistra,
versante rivolto al Pelmo, e individuando la rampa erbosa che ci porta di fatto
sotto il punto 2091. Ora volendo mantenere la direzione sud verso il punto
quotato 1963, il crinalino ci appare boscoso e molto infrascato, così decidiamo
di scendere a sinistra sotto l’enorme affioramento roccioso il ripidissimo
scivolo erboso con direzione sud/est, si cammina con molta cautela per non
scivolare, mentre l’erba alta nasconde l’appoggio ottimale dei piedi) – Quota
1915 (Quota da GPS. Con una ripida e faticosa discesa poco piacevole ci
siamo portati nella prateria sottostante, alla nostra sinistra si sente il rio
d’Entramont, quindi tenendocelo distante 40/50 metri procediamo paralleli allo
stesso su prateria selvaggia e pianeggiante, poi in leggera salita ammirando la
profonda forra scavata dall’acqua, direzione sud/ovest ) – Sentiero
q.1898 (Innesto sul sentiero CAI senza numerazione che transita sotto il
versante nord del monte de Fen, precisamente siamo poco sotto la sella quotata
1938, andiamo a sinistra in discesa) – Capanno q.1852 (Fatiscente capanno di
legno) – Bivio q.1710 (Uscendo dal bosco il
sentiero scende deciso fino ad arrivare in prossimità del rio d’Entramont, un
sentierino non segnato sulla sinistra arriva al corso d’acqua, il CAI continua
parallelo a destra in discesa) – Bivio
q.1688 (Scesi dal bivio precedente il sentiero CAI oltrepassa una
passerella e conduce al rifugio Aquileia, indicazioni, andiamo a sinistra a
ritroso per il rifugio Città di Fiume) –
Ponte q.1693 (Sul rio
d’Entramont, dalla parte opposta il sentiero CAI senza numerazione inizia a
salire faticosamente) – Malga Fiorentina q.1799 (Costeggiamo
la lunga stalla e risaliamo portandoci sulla carrozzabile di servizio che
ripercorriamo a destra fino al parcheggio) – Parcheggio
q.1663.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 15,3 km
DIFFICOLTA: EE
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DISLIVELLO TOTALE: 1100 m
QUOTA MASSIMA: Ra Rocheta de Prendera q.2496
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Sentieri
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Itinerario che ha come meta Ra Rocheta de Prendera, cima
solitaria situata tra i frequentatissimi rifugi Città di Fiume e Palmieri
alla Croda da Lago, il giro è reso ancora più originale perché in parte si
svolge su tracce, o completamente fuori sentiero e in ambiente selvaggio dove
è richiesta disinvoltura e senso dell’orientamento (solo per escursionisti
esperti possibilmente dotati di GPS).
- La
via normale che sale a Ra Rocheta de Prendera la iniziamo dalla forcella Col
Duro e a vista camminiamo il versante sud del Becco di Mezzodì su pendio
detritico ai piedi delle pareti rocciose, poi su traccia di passaggio con
omini di sasso. Il ritorno attraverso il versante nord del Becco di Mezzodì
lo facciamo a vista senza alcuna traccia di passaggio, si attraversano grandi
sfasciumi rocciosi scegliendo a nostro piacimento la via migliore,
mantenendoci rigorosamente con direzione ovest e sui 2320/2340 m di quota in
considerazione che la forcella Ambrizola è a 2277 m. Gli sfasciumi sono
generalmente stabili ma si procede con cautela in un ambiente severo.
- Impegnativa
con problemi di orientamento la discesa dal punto quotato 2091 metri da IGM.
L’idea originale era quella di mantenere la direzione sud lungo il crinale
evidenziato dalle curve di livello verso il punto quotato 1963 metri e il
successivo innesto sul sentiero CAI a quota 1938 metri, il fitto e infrascato
bosco ci ha fatto desistere scegliendo la discesa sud/est per un ripido
scivolo erboso da fare solamente con terreno asciutto (La decisione è
stata presa al momento, ovviamente ognuno può valutare soluzioni migliori).
Eventualmente possiamo evitare questa parte finale di ritorno impegnativa,
percorrendo il sentiero CAI senza numerazione (Sentiero q.2170) che
intercettiamo nella discesa dalla Cima q.2289 per riportarci sul largo CAI
458 e proseguire sul turistico CAI 467 attraverso il rifugio Città di Fiume.
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Rifugi-Bivacchi
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-
Assenti
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Fonti
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- Assenti
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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Parcheggio
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0,00
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Malga Fiorentina
|
0,20
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Bivio q.1805
|
0,22
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Fosso d’acqua q.1815
|
0,33
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Radura q.1843
|
0,40
|
Carrozzabile q.2033
|
1,15
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Forcella di Col Roan
|
/
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Casera Prendera
|
1,35
|
1,55
|
|
Crinale nord/ovest
|
2,15
|
Cima q.2484
|
2,28
|
Ra Rocheta de Prendera
|
2,32
|
Cima q.2484
|
2,36
|
Deviazione q.2425
|
2,42
|
Deviazione q.2320
|
3,00
|
Forcella Ambrizola
|
3,30
|
Forcella Col Duro
|
3,40
|
Col Duro
|
3,50
|
Sella q.2260
|
4,00
|
Cima q.2289
|
4,05
|
Sentiero q.2170
|
4,15
|
Quota 2091
|
4,22
|
Quota 1915
|
/
|
Sentiero q.1898
|
4,50
|
Capanno q.1852
|
4,57
|
Bivio q.1710
|
5,15
|
Bivio q.1688
|
5,17
|
Ponte q.1693
|
5,20
|
Malga Fiorentina
|
5,37
|
Parcheggio
|
6,00
|
|
|
Radura q.1843 (Il buon sentiero che
procedeva nel bosco con direzione ovest si esaurisce uscendo in una radura,
curvando a U la risaliamo a destra a ritroso, direzione nord-nord/est, e
procediamo a vista ritrovando l’esile traccia all’entrata del bosco.
Intraprendiamo di fatto l’ampia dorsale di Col Formos dove la prateria
s’intervalla con rade macchie boschive)
|
Forcella Col Duro q.2302 (Valico senza
indicazioni, alla nostra sinistra c’è il verde e anonimo promontorio di Col
Duro, dritto il sentiero CAI 436 continua a mezzacosta verso la forcella
Ambrizola, noi lasciamo il sentiero segnato e andiamo a destra risalendo la
pietraia del versante meridionale del Becco di Mezzodì)
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Deviazione q.2425(Appena
discesi dall’anticima e prima che la traccia continui a mezzacosta poco sotto
il filo del crinale sul tragitto di provenienza, scendiamo a destra il pendio
detritico, evidente e unico punto debole dove abbandonare il crinale, si cammina
a vista senza difficoltà con direzione nord)
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Forcella Col Duro q.2302 (Chiudiamo il
primo anello, tralasciamo il sentiero CAI 436 percorso in mattinata che
scende alla malga Prendera, risaliamo a vista senza traccia o indicazioni il
ripido e verde pendio alla nostra destra che culmina sulla cima del Col Duro,
direzione sud-sud/ovest)
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Forcella Col Duro q.2302
(Chiudiamo il primo anello, tralasciamo il sentiero CAI 436 percorso in
mattinata che scende alla malga Prendera, risaliamo a vista senza traccia o
indicazioni il ripido e verde pendio alla nostra destra che culmina sulla
cima del Col Duro, direzione sud-sud/ovest)
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Uscendo dal bosco il sentiero scende deciso,
sotto di noi si vede il Bivio q.1688 dove una passerella conduce al rifugio
Aquileia
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