martedì 12 ottobre 2021

Poggio alle Porche (cengia sud/ovest e cresta sud) EE+

Itinerario molto impegnativo e in parte selvaggio riferito solo a escursionisti esperti, camminiamo su sentieri poco frequentati partendo dal giardino orto botanico dell’Abetone (Toscana) fino al Poggio alle Porche, cima poco conosciuta oscurata dalla vicinanza della più rinomata Alpe Tre Potenze.

DATA: 4 luglio 2021 

PARTENZA: Dal passo dell’Abetone (valico tra Emilia e Toscana), scendiamo nel versante Toscano per 3,3 km fino alla località Fontana Vaccaia dove lasciamo la statale e voltiamo a destra seguendo le indicazioni per il “Giardino Orto Botanico”. Dopo circa 1,6 km quando la strada curva a gomito in prossimità di un’area pic-nic, dritto sulla destra indicata dai cartelli, inizia la stradina per il Giardino Orto Botanico che seguiamo arrivandoci dopo 1 km (piazzale nel bosco con ampia possibilità di parcheggio)

 


 

ITINERARIO: Giardino Orto Botanico q.1304 (Piazzola e ingresso all’orto botanico, si prosegue sulla stradina che scende)   –   Ponte q.1302 (Bivio appena passato il ponte: a sinistra sale la mulattiera per il sentiero dei “Sassi Scritti” indicata da una tabella e chiusa da sbarra che sarà il nostro ritorno, noi andiamo dritto in piano sul CAI 104)    -   Piazzale q.1325 (Fine della stradina asfaltata, il CAI 104 continua per forestale nel bosco)   –    Ponte q.1338 (Lo attraversiamo e ci portiamo sul lato destro del torrente Sestaione)   –   Deviazione q.1370 (Lasciamo il CAI 104, andiamo a sinistra abbassandoci pochi metri dove c’è un piccolo casotto iniziando immediatamente a risalire dopo il torrente Sestaione l’ex pista sci di Campolino con direzione sud/ovest)  –   Deviazione q.1458 (Lasciamo l’ex pista di Campolino che vira a sinistra in ripidissima salita ormai invasa dalla vegetazione, andiamo dritto mantenendo la direzione in costante ascesa entrando nel bosco su larga mulattiera, indicazioni assenti)     –   Deviazione q.1530 (Appena compiuto l’ampio tornante della mulattiera la lasciamo, prendiamo a destra il sentierino CAI senza numerazione per la Casetta dei Pastori indicata da vecchi cartelli continuando di fatto a mantenere la direzione sud/ovest)   –   Fosso q.1553 (Fosso d’acqua)   –   Torrente Sestaione q.1538 (Ci appare come un canale detritico asciutto)   –   Rudere q.1550 (Rimangono pochi sassi che delimitano il perimetro dell’edificio alla nostra sinistra)   –   Bivio q.1560 (Cartelli e innesto sul CAI 106: dritto in breve arriviamo al bivacco della Casetta dei Pastori, noi saliamo a sinistra)   –   Torrente Sestaione q.1570 (Ignoriamo poco prima una traccia a sinistra e ci caliamo attraversando il torrente Sestaione ridotto a fosso detritico probabilmente asciutto)  –   Bivio q.1646 (Innesto su mulattiera, a sinistra scende uscendo presso una delle ex pista sci di Campolino, stiamo sul CAI 106 a destra in lieve salita uscendo dopo 5/6 minuti definitivamente dal bosco con panorama che spazia dal monte Gomito all’Alpe Tre Potenze)   –   Bivio q.1694 (Cartelli: a sinistra sale il sentiero CAI 106/A per foce di Campolino, manteniamo il CAI 106 in falsopiano)   –   Bivio q.1678 (A destra scende una marcata traccia senza indicazioni che si collega al CAI 104, stiamo sul CAI 106 in falsopiano, il bivio potrebbe passare inosservato)   –   Bivio q.1730 (Cartelli e innesto sul CAI 100: dritto il sentiero in falsopiano continua tra i mirtilli e i pini mughi verso il lago Nero, lo risaliamo a sinistra a ritroso attraversando gli ultimi pini mughi con indicazioni per la foce di Campolino)   –   Il Posto dei Mori q.1751 (Anche foce del Ribellino, è la sella di crinale senza toponimo quotata 1751 da mappa IGM. Incrocio senza indicazioni: a destra il crinale sale all’Alpe Tre Potenze, a sinistra il crinale sale al Poggio alle Porche, a sinistra a mezzacosta si mantiene il CAI 100 bypassando di fatto la vetta del Poggio alle Porche e conducendo alla foce di Campolino, noi scavalliamo sul versante opposto individuando sotto di noi l’esile traccia a mezzacosta che si sviluppa con direzione sud priva di ogni indicazione)   –   Sorgente q.1670 (Acqua che fuoriesce dal terreno)   –   Macchia di bosco q.1643 (La cengia in buona esposizione ci fa arrivare alla macchia di bosco che sbarra il proseguo, entriamo mantenendo la quota e la direzione) – Canalone q.1637 (Subito usciamo dalla macchia di bosco presso un canalone roccioso, dalla parte opposta la traccia del proseguo che teoricamente dovrebbe rientrare nel bosco sembra non esserci, optiamo per risalire il canalone con l’intenzione di aggirare dall’alto il bosco, qualche facile passaggio di 1°)   –   Deviazione q.1660 (Risalito il canalone per circa 25/30 metri, è possibile ora riprendere camminare a mezzacosta tenendoci a circa 10/15 metri dal margine boschivo sotto di noi, avanziamo a vista senza traccia alcuna nel verde pendio)   –   Macchia di bosco q.1610 (Costeggiando dall’alto il margine del bosco, viriamo naturalmente a sinistra passando dalla direzione sud a est, siamo in località Lo Spruzzolo per quella che sembra essere una grande radura pendente. Procedendo sempre a vista e a mezzacosta ci abbassiamo fino circa 1610 m dove la macchia boschiva si interpone a noi, entriamo alla bene e meglio per attraversarla)   –   Fosso della Serotina q.1586 (Usciamo dal bosco e costeggiando i bastioni rocciosi siamo al fosso della Serotina, un enorme e inconfondibile canale detritico. Ora si sviluppa la parte più pericolosa dell’itinerario, attraversato il canale ci alziamo guadagnando la rampa erbosa più bassa e notando poco sopra qualche arbusto, poi si continua sfruttando i terrazzamenti naturali di questo versante che si presentano infidi e in grande esposizione, procediamo lentamente e con molta cautela consapevoli che un eventuale scivolata avrebbe conseguenze fatali)   –   Cresta sud/ovest q.1706 (I terrazzamenti erbosi ci fanno salire arrivando alla cresta sud occidentale del Poggio alle Porche, la iniziamo a risalire senza difficoltà con qualche facile passaggio di 1°)   –   Cresta sud q.1815 (Quota da mappa IGM. È il punto terminale della cresta sud del Poggio alle Porche che si dirama nelle due creste secondarie, quella sud occidentale che stavamo risalendo e quella sud orientale, manteniamo quindi l’ascesa su cresta ora con direzione nord)   –   Poggio alle Porche q.1870 (Quotata 1869,6 da CTR Toscana o 1872 m da mappa IGM. Cippo di sasso sull’ampia cima erbosa priva di indicazioni, camminiamo nell’ampio crinale orientale su buona traccia di passaggio)  –   Fonte q.1825 (Tubo sul sentierino di crinale)   –   Foce di Campolino q.1786 (Angusta sella e incrocio: a destra scende il CAI 12 per il rifugio forestale Fontana a Troghi, a sinistra scende il sentiero CAI 106/A che si collega al CAI 106 percorso all’andata, dritto il crinale risale come CAI 100 al Poggione e il Pizzo Alpestre, stiamo dritto a sinistra per sentierino a mezzacosta in piano, in seguito notiamo qualche segno CAI e la presenza di un piccolo tubo lungo il percorso)   –   Bivio q.1776 (Costeggiando una singolare parete naturale di roccia c’è il bivio poco evidente: a destra il sentiero si ricollega al soprastante CAI 100 di crinale, andiamo dritto cominciando a perdere quota con direzione nord su sentiero di pietrisco nell’ampio pianoro di cespugli di mirtilli, ex pista blu di Campolino)  –   Pianoro q.1720 (Quota da mappa IGM, per CTR Toscana 1718,8 metri. Perso quota siamo in un tratto pianeggiante dove sorgeva l’impianto di risalita di cui non rimane alcuna testimonianza, individuiamo a sinistra in discesa l’ex pista da sci ormai poco evidente delimitata in seguito da un muretto di sasso, direzione sud/ovest e segni assenti)   –   Deviazione q.1615 (L’ex pista blu ci porta a passare ai piedi di un pendio di grossi sfasciumi di roccia dove il tracciato originario vira a nord, quindi giungiamo alla deviazione non indicata e del tutto nascosta dove lasciamo la pista. Facciamo riferimento alla quota e alla grande liscia placca rocciosa sotto i nostri piedi, con un po’ di fortuna in una placca poco a sinistra possiamo notare le incisioni “1/13 e 11/6”, quindi andiamo a destra individuando con fatica la traccia abbandonata che entra nel bosco e ci fa camminare in falsopiano con direzione nord/est)   –   Sentiero Sassi Scritti q.1590 (L’esile sentiero ci ha permesso di tagliare senza perdere quota e ora ci innestiamo improvvisamente sul sentiero CAI dei Sassi Scritti, sale dalla nostra sinistra e lo teniamo dritto in falsopiano nel bosco fittissimo)   -   Sasso Scritto q.1590 (Placca di roccia levigata sul sentiero dove si possono notare vecchie incisioni)   –   Bivio q.1500 (Solo un cartello ci segnala che a destra possiamo collegarci alla pista blu, senza sentiero o segni, manteniamo il sentiero CAI dei Sassi Scritti nel fitto bosco)   –   Bivio q.1470 (Ignoriamo anche questo cartello che a destra ci segnala il lago delle Bruciate e stiamo sul sentiero segnato)   –   Mulattiera q.1340 (Innesto sulla larga mulattiera, la teniamo a sinistra in discesa)   –   Ponte q.1302 (Chiusura anello)   –   Giardino Orto Botanico q.1304 

 

NOTE:

LUNGHEZZA: 10,8 km

DIFFICOLTA: EE+

DISLIVELLO TOTALE: 850 m

QUOTA MASSIMA: P. alle Porche q.1872

Sentieri 

- Itinerario molto impegnativo riferito solo a escursionisti esperti, camminiamo su sentieri poco frequentati partendo dal giardino orto botanico dell’Abetone fino al Poggio alle Porche, cima poco conosciuta oscurata dalla vicinanza della più rinomata Alpe Tre Potenze. 

- La parte più difficile del giro si svolge dopo la sella del Posto dei Mori (Foce del Ribellino), inizialmente su traccia non segnata a mezzacosta, poi dopo il fosso della Serotina si sfruttano i terrazzamenti naturali di questo versante, generalmente larghi 2 metri circa sono erbosi e inclinati, da evitare assolutamente con terreno bagnato o umido, anche nel periodo estivo la presenza di erba secca risulta molto scivolosa e la possibilità di farsi sicura pressoché nullo, sotto di noi l’esposizione è totale e una eventuale perdita di equilibrio avrebbe conseguenze fatali. 

- La cresta SO e S del Poggio alle Porche è priva di difficoltà, bisogna affrontare qualche piccolo passaggio di 1° 

- Se non utilizziamo il GPS, potremmo non trovare la Deviazione q.1615 che facciamo lasciando l’ex pista blu per intraprendere l’esile sentierino di raccordo al sentiero dei Sassi Scritti. In tal caso possiamo continuare scendere la pista per individuare a destra il sentiero CAI senza numerazione dei Sassi Scritti, oppure completare la pista che si ricollega al CAI 104 iniziato alla mattina 

- Il comprensorio di Campolino è attraversato da alcune piste da sci dismesse da decenni ormai invase dalla vegetazione. 

Rifugi-Bivacchi

 - Rifugio Lago Nero: situato sul CAI 100 presso l’omonimo lago, il grande rifugio incustodito dispone di un locale sempre aperto con 4 posti letto 

Fonti

- Tre fonti sulla stradina conduce al Giardino Orto Botanico

- Sorgente d’acqua che fuoriesce dal terreno sulla traccia a mezzacosta del versante sud occidentale (15/20 minuti dopo avere lasciato la sella del Posto dei Mori)

- Fonte q.1825 (tubo sul crinale che dal Poggio alle Porche scende alla foce di Campolino, senza acqua)

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Giardino Orto Botanico

0,00

Canalone q.1637

2,04

Ponte q.1302

0,01

Deviazione q.1660

2,12

Piazzale q.1325

0,05

Macchia di bosco q.1610

2,34

Ponte q.1338

0,08

Fosso della Serotina

2,42

Deviazione q.1370

0,13

Cresta sud/ovest

3,35

Deviazione q.1458

0,28

Cresta sud

/

Deviazione q.1530

0,34

Poggio alle Porche

4,10

Fosso q.1553

0,38

Fonte q.1825

4,16

Torrente Sestaione q.1558

0,39

Foce di Campolino

4,20

Rudere q.1550

0,42

Bivio q.1776

4,32

Bivio q.1560

0,43

Pianoro q.1720

4,40

Torrente Sestaione q.1570

0,52

Deviazione q.1615

4,53

Bivio q.1646

1,03

Sentiero Sassi Scritti

5,00

Bivio q.1694

1,14

Sasso Scritto

5,02

Bivio q.1678

1,21

Bivio q.1500

5,15

Bivio q.1730

1,30

Bivio q.1470

5,19

Il Posto dei Mori

1,37

Mulattiera q.1340

5,34

Sorgente q.1670

1,50

Ponte q.1302

5,39

Macchia di bosco q.1643

2,02

Giardino Orto Botanico

5,41




Giardino Orto Botanico

Ponte q.1302 (Bivio appena passato il ponte: a sinistra sale la mulattiera per il sentiero dei “Sassi Scritti” indicata da una tabella e chiusa da sbarra che sarà il nostro ritorno, noi andiamo dritto in piano sul CAI 104) 

Sulla forestale CAI 104

Deviazione q.1370 (Lasciamo il CAI 104, andiamo a sinistra abbassandoci pochi metri dove c’è un piccolo casotto iniziando immediatamente a risalire dopo il torrente Sestaione l’ex pista sci di Campolino con direzione sud/ovest)

L’ex pista sci di Campolino

Deviazione q.1458: lasciamo l’ex pista di Campolino che vira a sinistra in ripidissima salita ormai invasa dalla vegetazione ….


….., andiamo dritto mantenendo la direzione in costante ascesa entrando nel bosco su larga mulattiera, indicazioni assenti 

Deviazione q.1530 (Appena compiuto l’ampio tornante della mulattiera la lasciamo, prendiamo a destra il sentierino CAI senza numerazione per la Casetta dei Pastori indicata da vecchi cartelli continuando di fatto a mantenere la direzione sud/ovest)

Il sentierino CAI senza numerazione per la Casetta dei Pastori

Fosso q.1553 (Fosso d’acqua)

Torrente Sestaione q.1538 (Ci appare come un canale detritico asciutto)

Rudere q.1550 (Rimangono pochi sassi che delimitano il perimetro dell’edificio alla nostra sinistra)


Bivio q.1560 (Cartelli e innesto sul CAI 106: dritto in breve arriviamo al bivacco della Casetta dei Pastori, noi saliamo a sinistra)

Torrente Sestaione q.1570

Il CAI 106 esce definitivamente dal bosco

Bivio q.1694 (Cartelli: a sinistra sale il sentiero CAI 106/A per foce di Campolino, manteniamo il CAI 106 in falsopiano) 

Panorama dal CAI 106


Bivio q.1730 (Cartelli e innesto sul CAI 100: dritto il sentiero in falsopiano continua tra i mirtilli e i pini mughi verso il lago Nero, lo risaliamo a sinistra a ritroso attraversando gli ultimi pini mughi con indicazioni per la foce di Campolino)

Sul CAI 100 che sale alla sella del Posto dei Mori

Il Posto dei Mori q.1751 (Anche foce del Ribellino, è la sella di crinale senza toponimo quotata 1751 da mappa IGM. Incrocio senza indicazioni: a destra il crinale sale all’Alpe Tre Potenze, a sinistra il crinale sale al Poggio alle Porche, a sinistra a mezzacosta si mantiene il CAI 100 bypassando di fatto la vetta del Poggio alle Porche e conducendo alla foce di Campolino, noi scavalliamo sul versante opposto)

Il Posto dei Mori q.1751 (Scavalliamo sul versante opposto individuando sotto di noi l’esile traccia a mezzacosta che si sviluppa con direzione sud priva di ogni indicazione)

L’Alpe Tre Potenze alle nostre spalle

L’Orrido di Botri sotto di noi


L’esile traccia a mezzacosta del versane sud/ovest

L’esile traccia a mezzacosta del versane sud/ovest

L’esile traccia a mezzacosta del versane sud/ovest

L’esile traccia a mezzacosta del versane sud/ovest

L’esile traccia a mezzacosta del versane sud/ovest

Macchia di bosco q.1643 (La cengia in buona esposizione ci fa arrivare alla macchia di bosco che sbarra il proseguo, entriamo mantenendo la quota e la direzione)

 

La cengia in buona esposizione ci fa arrivare alla macchia di bosco che sbarra il proseguo

Canalone q.1637 (Subito usciamo dalla macchia di bosco presso un canalone roccioso, dalla parte opposta la traccia del proseguo che teoricamente dovrebbe rientrare nel bosco sembra non esserci, optiamo per risalire il canalone con l’intenzione di aggirare dall’alto il bosco, qualche facile passaggio di 1°)  

Canalone q.1637 (Subito usciamo dalla macchia di bosco presso un canalone roccioso, dalla parte opposta la traccia del proseguo che teoricamente dovrebbe rientrare nel bosco sembra non esserci, optiamo per risalire il canalone con l’intenzione di aggirare dall’alto il bosco, qualche facile passaggio di 1°)  

Deviazione q.1660 (Risalito il canalone per circa 25/30 metri, è possibile ora riprendere camminare a mezzacosta tenendoci a circa 10/15 metri dal margine boschivo sotto di noi, avanziamo a vista senza traccia alcuna nel verde pendio)

Riprendiamo camminare a mezzacosta tenendoci a circa 10/15 metri dal margine boschivo sotto di noi, avanziamo a vista senza traccia alcuna nel verde pendio


Costeggiando dall’alto il margine del bosco, viriamo naturalmente a sinistra passando dalla direzione sud a est, siamo in località Lo Spruzzolo per quella che sembra essere una grande radura pendente, in lontananza ci appaiono i terrazzamenti erbosi che affronteremo dopo avere oltrepassato il fosso della Serotina

Procedendo sempre a vista e a mezzacosta ci abbassiamo fino circa 1610 m dove la macchia boschiva si interpone a noi

Macchia di bosco q.1610 (Procedendo sempre a vista e a mezzacosta ci abbassiamo fino circa 1610 m dove la macchia boschiva si interpone a noi, entriamo alla bene e meglio per attraversarla) 

Fosso della Serotina q.1586 (Usciamo dal bosco e costeggiando i bastioni rocciosi siamo al fosso della Serotina, un enorme e inconfondibile canale detritico)  

Fosso della Serotina q.1586 (Usciamo dal bosco e costeggiando i bastioni rocciosi siamo al fosso della Serotina, un enorme e inconfondibile canale detritico)  


Fosso della Serotina

Fosso della Serotina


Attraversato il fosso della Serotina si sviluppa la parte più pericolosa dell’itinerario, ci alziamo guadagnando la rampa erbosa più bassa e notando poco sopra qualche arbusto, poi si continua sfruttando i terrazzamenti naturali di questo versante che si presentano infidi e in grande esposizione, procediamo lentamente e con molta cautela consapevoli che un eventuale scivolata avrebbe conseguenze fatali

Si continua sfruttando i terrazzamenti naturali di questo versante che si presentano infidi e in grande esposizione, procediamo lentamente e con molta cautela consapevoli che un eventuale scivolata avrebbe conseguenze fatali

Si continua sfruttando i terrazzamenti naturali di questo versante che si presentano infidi e in grande esposizione, procediamo lentamente e con molta cautela consapevoli che un eventuale scivolata avrebbe conseguenze fatali


Retrospettiva del nostro percorso

Cresta sud/ovest q.1706 (I terrazzamenti erbosi ci fanno salire arrivando alla cresta sud occidentale del Poggio alle Porche, la iniziamo a risalire senza difficoltà con qualche facile passaggio di 1°) 

Cresta sud/ovest q.1706 (I terrazzamenti erbosi ci fanno salire arrivando alla cresta sud occidentale del Poggio alle Porche, la iniziamo a risalire senza difficoltà con qualche facile passaggio di 1°) 

Cresta sud del Poggio alle Porche

Cresta sud del Poggio alle Porche


Cresta sud del Poggio alle Porche

Cresta sud del Poggio alle Porche

In vista della cima del Poggio alle Porche

Panorama dal Poggio alle Porche


Il Balzo Nero visto dal Poggio alle Porche

Monte Mosca e in secondo piano il Prato Fiorito visti dal Poggio alle Porche

Lasciamo il Poggio alle Porche camminando nell’ampio crinale orientale su buona traccia di passaggio

Fonte q.1825 (Tubo sul sentierino di crinale)  

Discesa verso la foce di Campolino

Arrivo alla foce di Campolino


Dalla foce di Campolino stiamo dritto a sinistra per sentierino a mezzacosta in piano

Il sentierino a mezzacosta risale a una parete naturale di roccia

Costeggiando una singolare parete naturale di roccia arriviamo al Bivio q.1776

Bivio q.1776 (Costeggiando una singolare parete naturale di roccia c’è il bivio poco evidente: a destra il sentiero si ricollega al soprastante CAI 100 di crinale, andiamo dritto cominciando a perdere quota con direzione nord su sentiero di pietrisco nell’ampio pianoro di cespugli di mirtilli, ex pista blu di Campolino)

Perdiamo quota con direzione nord su sentiero di pietrisco nell’ampio pianoro di cespugli di mirtilli, ex pista blu di Campolino

Pianoro q.1720 (Quota da mappa IGM, per CTR Toscana 1718,8 metri. Perso quota siamo in un tratto pianeggiante dove sorgeva l’impianto di risalita di cui non rimane alcuna testimonianza, individuiamo a sinistra in discesa l’ex pista da sci ormai poco evidente)  


L’ex pista da sci è delimitata in seguito da un muretto di sasso

L’ex pista blu ci porta a passare ai piedi di un pendio di grossi sfasciumi di roccia

Deviazione q.1615 (Facciamo riferimento alla quota e alla grande liscia placca rocciosa sotto i nostri piedi, con un po’ di fortuna in una placca poco a sinistra possiamo notare le incisioni “1/13 e 11/6”, quindi andiamo a destra individuando con fatica la traccia abbandonata che entra nel bosco e ci fa camminare in falsopiano con direzione nord/est)

Deviazione q.1615 (Facciamo riferimento alla quota e alla grande liscia placca rocciosa sotto i nostri piedi, con un po’ di fortuna in una placca poco a sinistra possiamo notare le incisioni “1/13 e 11/6”, quindi andiamo a destra individuando con fatica la traccia abbandonata che entra nel bosco e ci fa camminare in falsopiano con direzione nord/est)

Deviazione q.1615 (Facciamo riferimento alla quota e alla grande liscia placca rocciosa sotto i nostri piedi, con un po’ di fortuna in una placca poco a sinistra possiamo notare le incisioni “1/13 e 11/6”, quindi andiamo a destra individuando con fatica la traccia abbandonata che entra nel bosco e ci fa camminare in falsopiano con direzione nord/est)

Individuiamo con fatica la traccia abbandonata che entra nel bosco


Sentiero Sassi Scritti q.1590 (L’esile sentiero ci ha permesso di tagliare senza perdere quota e ora ci innestiamo improvvisamente sul sentiero CAI dei Sassi Scritti, sale dalla nostra sinistra e lo teniamo dritto in falsopiano nel bosco fittissimo) 

Sasso Scritto q.1590 (Placca di roccia levigata sul sentiero dove si possono notare vecchie incisioni)  

Sasso Scritto q.1590 (Placca di roccia levigata sul sentiero dove si possono notare vecchie incisioni)  

Mulattiera q.1340 (Innesto sulla larga mulattiera, la teniamo a sinistra in discesa)  

Sulla larga mulattiera

Ponte q.1302 (Chiusura anello)