Itinerario complesso su sentieri abbandonati tra Ridracoli e i pascoli di San Paolo in Alpe (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi)
DATA: 17 ottobre 2021
PARTENZA: Con
la SS.310 da Forlì arriviamo a Santa Sofia (circa 40 km) e dal centro del paese
proseguiamo in direzione di Corniolo, dopo circa altri 3,8 km lasciamo la
statale e scendiamo a sinistra con la stradina SP.112 arrivando al paesino di
Ridracoli, lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio dopo il ponticello
medioevale a schiena d’asino sul bivio con la stradina che sale all’Ecomuseo
(circa 12 km da Santa Sofia)
ITINERARIO: Ridracoli q.418 (Dal parcheggio la strada continua verso la diga di Ridracoli, noi iniziamo salendo la stradina d’accesso all’Ecomuseo alla nostra destra) - Ecomuseo q.436 (Arriviamo al grande parcheggio dell’Ecomuseo delle acque di Ridracoli dal quale inizia la mulattiera CAI 233 indicata dal cartello) – Maestà q.465 – Galvane q.449 (Ruderi molto infrascati alla nostra sinistra) – Incrocio q.488 (Innesto sulla stradina asfaltata, il CAI 233 la tiene a destra verso San Paolo in Alpe, noi attraversiamo il grande cancello a sinistra portandoci immediatamente sulla stradina di servizio alla diga e la iniziamo a risalire a destra) – Deviazione q.511 (Dopo avere oltrepassato due tornanti della stradina la lasciamo, risaliamo ripidamente a destra nel bosco un piccolo sentiero, qualche bollo rosso) – Crinale q.723 (Dopo la ripida risalita nel bosco usciamo sul crinale panoramico e lo teniamo a destra, ovest) – Pianoro q.760 (Il panoramico crinale si interrompe entrando in un pianoro alberato quotato 763,1 metri da CTR Emilia Romagna: risalendo il ripido pendio boscoso si continua a seguire l’andamento naturale del crinale, ci spostiamo a sinistra individuando dei bolli rossi che ci guidano a intraprendere il sentierino a mezzacosta per Ridondone) - Ridondone q.759 (Oltrepassiamo il rudere situato alla nostra destra, il sentierino che ora potrebbe essere nascosto dall’erba continua in falsopiano) – Deviazione q.725 (Il sentiero termina, ora si scende ripidamente a sinistra con direzione sud per traccia di passaggio generalmente evidenziata da alcuni omini di sasso su terreno pietroso e radi alberelli) – Fosso del Molinuzzo q.600 (Nella parte finale della ripida discesa entriamo nel fitto bosco giungendo nel buio fosso del Molinuzzo, la traccia poco evidente con bolli rossi risale nell’opposto versante in direzione del rudere di Poderina, noi andiamo a destra risalendo il fosso e camminando nel suo greto generalmente povero d’acqua, o quando possiamo stando sulla riva destra) - Rio Fossati q.613 (In pochi minuti compare l’affluente destro del fosso del Molinuzzo. Dal bivio dei due corsi d’acqua, ci portiamo stabilmente sulla riva destra del fosso del Molinuzzo e lo continuiamo a seguire paralleli ora su esile sentiero man mano sempre più marcato che si alza allontanandosi dalla sponda) – Fosso q.628 (Fosso d’acqua) - Bivio q.670 (Attenzione che ora la mulattiera delimitata da pochi muretti di sasso curva a U a destra, noi dobbiamo lasciarla e andare dritto in piano con un po' di difficoltà perché il tracciato originario è infrascato, ancora non lo vediamo ma il rudere è poco distante, qualche segno rosso) - Le Casette q.660 (Per la mappa CTR Emilia Romagna è La Casetta q.658,4. Passiamo davanti al rudere e risaliamo a destra la mulattiera parzialmente infrascata uscendo subito dal bosco, il percorso ora è più chiaro) - Bivio q.679 (Da pochi minuti siamo fuori dal bosco e il sentiero si biforca, dritto a destra ora sale, stiamo dritto a sinistra a mezzacosta e in falsopiano) - Bivio q.699 (Abbiamo attraversato un tratto franato della mulattiera e rientrando nel bosco in breve siamo alla biforcazione: manteniamoci in falsopiano, dritto a sinistra si scende al fosso del Molinuzzo) - Fosso q.699 (Fosso asciutto) - Bivio q.714 (Dritto a destra sale la marcata traccia per Le Pozzachere senza indicazioni, manteniamoci in piano sul nostro percorso che ora si allarga) - Fosso q.710 (Fosso d’acqua, lo si attraversa su basso ponte di cemento) - Fosso q.711 (Fosso d’acqua, lo si attraversa su basso ponte di cemento e risaliamo) – Bivio q.716 (Risaliti dal fosso d’acqua precedente siamo al bivio senza indicazioni, a sinistra il sentiero porta al rudere di Val di Rubbiana, andiamo a destra per pista forestale abbandonata nel fitto bosco) - Fosso q.741 (Fosso d’acqua) - Fosso q.736 (La pista si riduce giungendo a questo fosso d’acqua, alla nostra sinistra c’è un piccolo sbarramento di cemento e la parete rocciosa. Dalla parte opposta sale il sentiero e a tratti procede come larga pista generalmente confusa e in stato di abbandono, come riferimento procediamo in salita seguendo rigorosamente il corso d’acqua appena attraversato che ora ci rimane alla nostra sinistra) – Ciriegiolone q.843 (Il tracciato poco evidente esce dal bosco e di fronte un pendio terrazzato resistono i pochi sassi del rudere, ora inizia una larga sterrata) – Ciriegiolino q.864 (Rudere) – Fonte q.850 (Fonte del Rospo) – Le Pozzachere q.859 (Ruderi) - Fonte q.859 (Fonte abbeveratoio appena lasciato il rudere delle Pozzachere) – Forestale q.998 (Al termine della salita la sterrata si innesta sulla pista forestale, andiamo a destra) – San Paolo in Alpe q.1028 (Rudere di una grande casa colonica e maestà) – Incrocio q.1024 (Cartelli: dritto la pista continua come CAI 257 per Ronco dei Preti, a sinistra nei pascoli oltre la recinzione inizia il sentiero CAI 255 per la vicina chiesetta di Sant’Agostino nascosta dagli alberi, scendiamo a destra la mulattiera CAI 233 per Ridracoli) - Deviazione q.1006 (Nel punto in cui la mulattiera CAI 233 vira a destra la lasciamo, saliamo dritto iniziando un sentierino che continua procedendo in falsopiano, sbiadita segnatura bianco /rossa non del CAI, direzione nord) - Crinale q.1017 (Ci arriviamo dopo un tratto trasversale nel pietrisco sdrucciolevole stando attenti a non scivolare. A sinistra il crinale sale e si congiunge alla pista forestale di San Paolo in Alpe, dalla parte opposta scende un sentiero abbandonato, seguiamo il crinale a destra, sud/est, con sbiadita segnatura) - Biforcazione q.987 (In questo punto il crinale si biforca, in loco è del tutto invisibile e passa inosservato. Noi continuiamo a scendere con direzione sud/est il crinale di pietrisco e placche marnose inclinate seguendo la segnatura bianco/rossa, alla nostra sinistra potremmo notare dei bolli rossi che entrano nel fitto bosco facendoci seguire il crinale nord/est) - Deviazione q.771 (Il crinale diventa sottile e ricoperto di fitti arbusti, quindi arriviamo al bivio: lasciamo il crinale che continua infrascato destinato a raggiungere il CAI 233 presso la Maestà q.465, a destra inizia la traccia con bolli rossi per il rudere di Valdoppia, scendiamo a sinistra su buon sentiero a mezzacosta sempre segnato bianco/rosso) - Val della Villa q.772 (Usciamo dal bosco sulla dorsale dove è situato il rudere, è anche quotato 767,8 metri da CTR Emilia Romagna. Rimanendo sopra la casa scavalliamo dalla parte opposta ritrovando il proseguo del sentiero sempre a mezzacosta che rientra nel fitto bosco) - Fosso q.666 (Nel frattempo stavamo scendendo il buio canalone e ora guadiamo il corso d’acqua con il sentiero segnato che sale dalla parte opposta) - Lavacchio q.644 (Il rudere della casa ci rimane alla nostra sinistra, camminiamo virando a destra e usciamo dal buio bosco dove seguiamo il sentiero di pietrisco che scende trasversalmente, in lontananza possiamo scorgere la struttura dell’Ecomuseo) - Casa Torre q.457 (L’ultimo tratto un po’ infrascato ci fa arrivare a una casa torre ristrutturata ma abbandonata, ora scendiamo su largo sentiero alla vicina Ridracoli) – Palazzo Giovannetti q.433 (Ora adibito a ristorante, scendiamo con lo stradello acciottolato al ponticello medioevale a schiena d’asino) – Ridracoli q.418 (Arrivo al parcheggio).
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 16,7 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 1000 m QUOTA MASSIMA: S.P.in Alpe q.1028 |
Sentieri - La gita è riferita a escursionisti
esperti possibilmente conoscitori della zona, molto utile l’uso del GPS. - Tutto il tragitto tra la stradina di
servizio alla diga di Ridracoli e il rudere del Ciriegiolone è segnato con
sporadici bolli rossi. Anche il percorso dalla Deviazione q.1006 dove
lasciamo il CAI 233 fino a tornare a Ridracoli, è segnato bianco/rosso (non
del CAI), in entrambi i casi si tratta di sentieri in stato di abbandono che
necessitano conoscenza del posto e senso dell’orientamento. |
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Rifugi-Bivacchi |
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Fonti Fontana al parcheggio della partenza a Ridracoli Fonte presso l’Incrocio q.488 (Sulla stradina asfaltata
che dalla biglietteria sale alla diga) Fonte q.850 (Fonte del Rospo) sulla pista tra i ruderi del Ciriegiolino e Le
Pozzachere, poca acqua. Fonte q.859 (Fonte abbeveratoio appena lasciato il rudere
delle Pozzachere, poca acqua) |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Ridracoli |
0,00 |
Bivio q.716 |
2,39 |
Ecomuseo |
0,04 |
Fosso
q.741 |
2,45 |
Maestà q.465 |
0,10 |
Fosso q.736 |
2,48 |
Galvane |
0,15 |
Ciriegiolone |
3,09 |
Incrocio q.488 |
0,34 |
Ciriegiolino |
3,17 |
Deviazione q.511 |
0,40 |
Fonte q.850 |
3,29 |
Crinale q.723 |
1,04 |
Le
Pozzachere |
3,32 |
Pianoro q.760 |
1,13 |
Fonte q.859 |
3,33 |
Ridondone |
1,22 |
Forestale q.998 |
4,03 |
Deviazione
q.725 |
1,33 |
San Paolo in
Alpe |
4,09 |
Fosso del
Molinuzzo q.600 |
1,44 |
Incrocio
q.1024 |
4,12 |
Rio Fossati |
1,47 |
Deviazione
q.1006 |
4,21 |
Fosso q.628 |
1,57 |
Crinale q.1017 |
4,56 |
Bivio q.670 |
2,05 |
Biforcazione q.987 |
5,02 |
Le Casette |
2,06 |
Deviazione q.771 |
5,33 |
Bivio q.679 |
2,09 |
Val della Villa |
5,42 |
Bivio q.699 |
2,22 |
Fosso q.666 |
5,56 |
Fosso q.699 |
2,26 |
Lavacchio |
6,08 |
Bivio q.714 |
2,32 |
Casa torre |
6,37 |
Fosso q.710 |
2,34 |
Palazzo Giovannetti |
/ |
Fosso q.711 |
2,38 |
Ridracoli |
6,43 |
Ecomuseo q.436 (Arriviamo al grande parcheggio dell’Ecomuseo delle acque di Ridracoli dal quale inizia la mulattiera CAI 233 indicata dal cartello) |
Ecomuseo q.436 (Arriviamo al grande parcheggio dell’Ecomuseo delle acque di Ridracoli dal quale inizia la mulattiera CAI 233 indicata dal cartello) |
La mulattiera CAI 233 |
Maestà q.465 |
Dalla mulattiera CAI 233, vediamo sotto di noi la biglietteria per l’accesso alla diga di Ridracoli |
CAI 233 |
Sul crinale |
Sul crinale |
Pianoro q.760 (Il panoramico crinale si interrompe entrando in un pianoro alberato quotato 763,1 metri da CTR Emilia Romagna: risalendo il ripido pendio boscoso si continua a seguire l’andamento naturale del crinale, ci spostiamo a sinistra individuando dei bolli rossi che ci guidano a intraprendere il sentierino a mezzacosta per Ridondone) |
Il sentierino a mezzacosta per Ridondone |
Il sentierino a mezzacosta per Ridondone |
Il rudere di Ridondone |
Il rudere di Ridondone |
Da Ridondone, il sentierino ora potrebbe essere nascosto dall’erba continua in falsopiano |
Sul sentierino dopo avere lasciato il rudere di Ridondone |
Sul sentierino dopo avere lasciato il rudere di Ridondone |
Deviazione q.725 (Il sentiero termina, ora si scende ripidamente a sinistra con direzione sud per traccia di passaggio generalmente evidenziata da alcuni omini di sasso su terreno pietroso e radi alberelli) |
Panorama sulla diga di Ridracoli visto dalla Deviazione q.725 |
Si scende ripidamente con direzione sud per traccia di passaggio generalmente evidenziata da alcuni omini di sasso su terreno pietroso e radi alberelli |
Si scende ripidamente con direzione sud per traccia di passaggio generalmente evidenziata da alcuni omini di sasso su terreno pietroso e radi alberelli |
Fosso del Molinuzzo q.600 (Nella parte finale della ripida discesa entriamo nel fitto bosco giungendo nel buio fosso del Molinuzzo, la traccia poco evidente con bolli rossi risale nell’opposto versante in direzione del rudere di Poderina, noi andiamo a destra risalendo il fosso e camminando nel suo greto generalmente povero d’acqua) |
Risaliamo il fosso del Molinuzzo |
Dopo il bivio con il Rio Fossati, ci portiamo stabilmente sulla riva destra del fosso del Molinuzzo e lo continuiamo a seguire paralleli ora su esile sentiero man mano sempre più marcato che si alza allontanandosi dalla sponda |
Sul sentiero abbandonato che dal fosso del Molinuzzo risale al rudere delle Casette |
Sul sentiero abbandonato che dal fosso del Molinuzzo risale al rudere delle Casette |
Fosso q.628 (Fosso d’acqua) |
Sul sentiero abbandonato che dal fosso del Molinuzzo risale al rudere delle Casette |
Le Casette |
Le Casette |
Passiamo davanti al rudere delle Casette e risaliamo a destra la mulattiera parzialmente infrascata |
Dalle Casette risaliamo la mulattiera parzialmente infrascata uscendo subito dal bosco, il percorso ora è più chiaro |
Tratto franato della mulattiera |
Bivio q.699 (Abbiamo attraversato un tratto franato della mulattiera e rientrando nel bosco in breve siamo alla biforcazione: manteniamoci in falsopiano, dritto a sinistra si scende al fosso del Molinuzzo) |
Bivio q.714 (Dritto a destra sale la marcata traccia per Le Pozzachere senza indicazioni, manteniamoci in piano sul nostro percorso che ora si allarga) |
Fosso q.710 (Fosso d’acqua, lo si attraversa su basso ponte di cemento) |
Fosso q.711 (Fosso d’acqua, lo si attraversa su basso ponte di cemento e risaliamo) |
Bivio q.716 (Risaliti dal fosso d’acqua precedente siamo al bivio senza indicazioni, a sinistra il sentiero porta al rudere di Val di Rubbiana, andiamo a destra per pista forestale abbandonata nel fitto bosco) |
Fosso q.741 (Fosso d’acqua) |
Fosso q.736 (La pista si riduce giungendo a questo fosso d’acqua, alla nostra sinistra c’è un piccolo sbarramento di cemento e la parete rocciosa) |
Sbarramenti del fosso d’acqua nella salita al rudere del Ciriegiolone |
Ciriegiolone q.843 (Il tracciato poco evidente esce dal bosco e di fronte un pendio terrazzato resistono i pochi sassi del rudere) |
Ciriegiolone q.843 (Il tracciato poco evidente esce dal bosco e di fronte un pendio terrazzato resistono i pochi sassi del rudere) |
Il rudere del Ciriegiolino |
Sulla sterrata tra il Ciriegiolino e Le Pozzachere |
Fonte q.850 (Fonte/abbeveratoio) |
I pochi resti delle Pozzachere |
I pochi resti delle Pozzachere |
Fonte q.859 (Fonte abbeveratoio appena lasciato il rudere delle Pozzachere) |
Sulla sterrata che risale verso la pista forestale di San Paolo in Alpe |
Forestale q.998 (Al termine della salita la sterrata si innesta sulla pista forestale, andiamo a destra) |
San Paolo in Alpe |
San Paolo in Alpe |
San Paolo in Alpe (Locale adibito a bivacco) |
San Paolo in Alpe |
San Paolo in Alpe |
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Incrocio q.1024 (Cartelli: dritto la pista continua come CAI 257 per Ronco dei Preti, a sinistra nei pascoli oltre la recinzione inizia il sentiero CAI 255 per la vicina chiesetta di Sant’Agostino nascosta dagli alberi, scendiamo a destra la mulattiera CAI 233 per Ridracoli) |
Deviazione q.1006 (Nel punto in cui la mulattiera CAI 233 vira a destra la lasciamo, saliamo dritto iniziando un sentierino che continua procedendo in falsopiano, sbiadita segnatura bianco /rossa non del CAI, direzione nord) |
Sul sentierino intrapreso dopo avere lasciato il CAI 233 |
Sbiadita segnatura bianco /rossa non del CAI |
Un tratto trasversale nel pietrisco sdrucciolevole ci fa guadagnare il Crinale q.1017 |
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Un tratto trasversale nel pietrisco sdrucciolevole ci fa guadagnare il Crinale q.1017 |
Un tratto trasversale nel pietrisco sdrucciolevole ci fa guadagnare il Crinale q.1017 |
Il pendio di pietrisco sotto i nostri piedi |
Crinale q.1017 (A sinistra il crinale sale e si congiunge alla pista forestale di San Paolo in Alpe, dalla parte opposta scende un sentiero abbandonato, seguiamo il crinale a destra, sud/est, con sbiadita segnatura) |
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Seguiamo il crinale a destra, sud/est |
Sul crinale con direzione sud/est |
Il crinale perde quota |
Il crinale perde quota |
Dopo la “invisibile” Biforcazione q.987, continuiamo a scendere con direzione sud/est il crinale di pietrisco e placche marnose inclinate seguendo la segnatura bianco/rossa |
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Dopo la “invisibile” Biforcazione q.987, continuiamo a scendere con direzione sud/est il crinale di pietrisco e placche marnose inclinate seguendo la segnatura bianco/rossa |
Il crinale perde quota |
Deviazione q.771 (Il crinale diventa sottile e ricoperto di fitti arbusti, quindi arriviamo al bivio: lasciamo il crinale che continua infrascato destinato a raggiungere il CAI 233 presso la Maestà q.465, a destra inizia la traccia con bolli rossi per il rudere di Valdoppia, scendiamo a sinistra su buon sentiero a mezzacosta sempre segnato bianco/rosso) |
Il sentiero a mezzacosta che si collega al rudere di Val della Villa |
Val della Villa |
Val della Villa |
Val della Villa q.772 (Rimanendo sopra la casa scavalliamo dalla parte opposta ritrovando il proseguo del sentiero sempre a mezzacosta che rientra nel fitto bosco) |
Rimanendo sopra Val della Villa, scavalliamo dalla parte opposta ritrovando il proseguo del sentiero sempre a mezzacosta che rientra nel fitto bosco |
Arrivo al Fosso q.666 |
Fosso q.666 |
Fosso q.666 (Ora guadiamo il corso d’acqua con il sentiero segnato che sale dalla parte opposta) |
Il rudere di Lavacchio |
Il rudere di Lavacchio |
Il rudere di Lavacchio |
Dal rudere di Lavacchio, camminiamo virando a destra e usciamo dal buio bosco dove seguiamo il sentiero di pietrisco che scende trasversalmente, in lontananza possiamo scorgere la struttura dell’Ecomuseo |
Sul tracciato che dal rudere di Lavacchio scende a Ridracoli |
Casa Torre q.457 |
Palazzo Giovannetti |