Itinerario nell'appennino Marchigiano nel comprensorio del monte Nerone
DATA: 2 ottobre 2021
PARTENZA: Dalla E45 Cesena-Roma si esce a Città di Castello e si prende la strada provinciale di Apecchio, 4,6 km prima di arrivare a Piobbico sulla destra in località Sassorotto, inizia la carrozzabile per il casale Rossara indicata dai cartelli CAI (circa 35 km da Città di Castello), oppure con autostrada A14 si esce a Fano e si segue la superstrada con indicazione per Roma, poi dopo circa 40 km la lasciamo uscendo a destra per Piobbico (circa 60 km dal casello), poi dopo avere attraversato il paese continuiamo per 4,6 km in direzione di Apecchio.
Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 14-Monte Nerone, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/ Via Uberti, 9 – 47521 Cesena (FC) info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646
ITINERARIO: Sassorotto q.389 (Iniziamo risalendo la carrozzabile CAI 231 indicata dai cartelli) – Bivio q.397 (Dopo pochi metri c’è il bivio, dritto continua la carrozzabile CAI 231 verso il casale Rossara, saliamo a destra a ritroso la ripida sterrata CAI 231/B ex CAI 31 Bis) – Area recintata q.432 (La sterrata si esaurisce presso una piccola area recintata, si continua su sentiero che in breve ci porta a seguire un filare di pali della luce) – Deviazione q.452 (Il percorso pianeggiante segue i pali della luce, poi quando iniziano a perdere quota li lasciamo, il CAI 231/B curva a gomito a sinistra e inoltrandosi nel bosco inizia a salire) – Cresta della Cardaccia q.505 (Il traverso nel bosco ci ha fatto raggiungere la panoramica cresta parzialmente invasa da bassi arbusti, appare logico camminarla a destra con direzione sud/ovest-sud) – Bivio q.625 (Percorriamo la cresta fino a portarci sotto la cima rocciosa, poi il sentiero si mantiene a sinistra a mezzacosta per bypassarla sul versante orientale fino a riprendere la cresta dalla parte opposta. Ora la seguiamo a destra entrando in una rada macchia boschiva dove incontriamo i resti del castello della Carda, poi quando ne usciamo siamo sulla vetta) – La Cardaccia q.642 (Piccolo promontorio roccioso sormontato da una croce metallica, torniamo sui nostri passi) – Bivio q.625 (Continuiamo sull’ampia cresta con direzione sud, poi dopo pochi minuti quando compaiono i primi balzi, il sentiero CAI 231/B si sposta a destra abbassandosi e procedendo a mezzacosta) – Rocca q.580 (Rudere di una rocca) – Bivio q.521 (Arriviamo presso dei pali della luce e termina di fatto la cresta, a destra inizia la carrozzabile per San Cristoforo di Carda, la chiesa la possiamo notare in lontananza, andiamo a sinistra sulla pianeggiante mulattiera CAI 231 ex CAI 31 che subito entra in una macchia boschiva) – Pilastrino q.521 (Datato 1932) – Deviazione q.500 (Dal pilastrino in breve usciamo dal bosco e la mulattiera si allarga delimitata da alte mura rocciose, se continuiamo ritorniamo al Sassorotto chiudendo dimezzando il giro. Scendiamo a destra a ritroso per sentierino che è sempre CAI 231 ex CAI 31 puntando al vicino rudere, cartelli assenti) – Rudere q.492 (Situato appena sotto la mulattiera che stavamo percorrendo, il sentierino CAI 231 continua a mezzacosta entrando tra gli alberi, è consigliabile aggirare il rudere alla sua sinistra per ammirare la forra del fosso del Molino con la sua grande cascata) – Rudere q.487 (Mentre il rudere precedente era in un costone roccioso in posizione dominante, questa casa è completamente infrascata, il sentiero la aggira alla sua destra alzandosi di qualche metro) – Fosso del Molino q.487 (Lo guadiamo senza difficoltà, siamo praticamente sopra la vistosa cascata che avevamo ammirato in precedenza, ora il CAI 231 ex CAI 31 risale trasversalmente dalla parte opposta) – Bivio q.547 (Biforcazione: ora il CAI 231 continua su pista forestale sempre nel fitto bosco, noi lo lasciamo e andiamo dritto a destra in salita su largo sentiero non segnato che ci porta a tagliare) – CAI 231 q.596 (Il largo sentiero intrapreso gradualmente si esaurisce, insistiamo in salita ancora per pochi metri che ci innestiamo d’obbligo sul sentierino CAI 231 ex CAI 31. Abbiamo di fatto tagliato anticipando il bivio ufficiale dell’ex CAI 33 che continuava a mezzacosta per casale Rossara, con il nostro CAI 231 ex CAI 31 che sale verso il monte Cardamagna) – Fonte-abbeveratoio q.815 (Siamo fuori dal bosco e incontriamo la grande fonte-abbeveratoio con vasche di cemento, ora il proseguo è ambiguo causa numerose tracce in parte anche di animali, e la segnatura insufficiente. Dall’abbeveratoio ignoriamo la buona traccia alla sua destra che si sviluppa in piano, saliamo alcuni metri sopra prendendone un'altra parallela sempre a mezzacosta con direzione sud/est) – Sella q.903 (Il CAI 231 ex CAI 31 che si confonde con altre tracce, ci ha indirizzato non sulla vetta del Cardamagna, ma sull’ampia sella erbosa di crinale sotto la vetta senza toponimo quotata 943 m. Ora il sentiero segnato scavalla per scendere nell’opposto versante, nessuna indicazione, noi risaliamo a sinistra il crinale per raggiungere la vetta del monte Cardamagna, direzione nord) – Monte Cardamagna q.962 (Nessuna indicazione sulla verde cima, il crinale termina oltre il quale c’è la barriera scoscesa del fitto bosco, ritorniamo sui nostri passi) – Sella q.903 (Il verde crinale ora si alza ripido alla soprastante cima senza toponimo quotata 943 m, siamo venuti da destra con il CAI 231 ex CAI 31e ora scendiamo a sinistra nell’opposto versante portandoci proprio sotto il crinale appena camminato, poco sotto compare il buon sentierino) – Bivio q.878 (Siamo appena scesi dalla verde Sella q.903, ora una buona traccia procede a mezzacosta per andare a transitare sotto il versante orientale del monte Cardamagna, il nostro CAI 231 ex CAI 31 curva a gomito a destra sviluppandosi a mezzacosta con direzione sud transitando invece sotto il versante orientale della Cima q.943) – Bivio q.861 (Siamo proprio sotto il versante orientale della Cima q.943, a destra a ritroso sale un sentierino, noi insistiamo dritto a mezzacosta entrando in una macchia boschiva, procediamo sempre con direzione sud paralleli al soprastante crinale) – Bivio q.844 (Siamo fuori dalla macchia boschiva, biforcazione: dritto a destra una buona traccia risale verso il crinale ben visibile sopra di noi e il monte della Valle, stiamo sul CAI 231 ex CAI 31 che lentamente perde quota) – Bivio q.780 (A sinistra a ritroso scende una marcata traccia che pe il nostro senso di marcia può passare inosservata, continuiamo dritto in vista del sottostante largo sentiero) – Bivio q.760 (Al termine della discesa ci innestiamo sul largo sentiero sterrato, a destra conduce a Colluccio, lo teniamo a sinistra che è sempre CAI 231 ex CAI 32, lungo il percorso incontriamo numerosi bivi a destra e a sinistra con tracce o sentierini che evito di menzionare) – Incrocio q.607 (Nella parte finale il largo sentiero CAI 231 ex CAI 32 diventa incerto e perde quota innestandosi su una pista carrozzabile, la prendiamo a destra verso la vicina Ca’ Rossara, subito a destra non si nota ma inizia il CAI 230/A ex CAI 32 che scende verso il fosso dell’Eremita, indicazioni assenti) – Casale Rossara q.605 (Grande casa colonica ristrutturata, manteniamo la carrozzabile che si amplia e inizia a scendere, siamo sul CAI 231/A ex CAI 33) – Bivio q.512 (Sul tornante della carrozzabile, a sinistra notiamo una larga pista sterrata che sale con cartello di divieto d’accesso che ignoriamo) – Bivio q.510 (Biforcazione: dritto a sinistra inizia il largo sentiero di raccordo al CAI 231 per il fosso del Molino fatto in mattinata, sarebbe l’ex CAI 33, stiamo sulla carrozzabile in discesa) – Ponte q.386 (Evitiamo la pista a destra e attraversiamo il largo ponte sul fosso del Molino, dalla parte opposta sulla destra c’è lo stradello d’accesso alle visibili case di Sassorotto, manteniamoci sulla carrozzabile che sale) – Bivio q.397 (Chiudiamo l’anello) – Sassorotto q.389 (Siamo tornati sulla strada asfaltata Apecchio-Piobbico).
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 11,5 km DIFFICOLTA: E |
DISLIVELLO TOTALE: 790 m QUOTA MASSIMA: M. Cardamagna q.962 |
Sentieri Modesto itinerario in una parte del comprensorio del monte Nerone poco frequentata, l’unica incertezza la può dare la segnatura della sentieristica CAI che è molto labile o assente |
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Rifugi-Bivacchi Il Casale Rossara, è una tipica casa colonica dell’entroterra marchigiano situata in un’ampia radura, con intorno verdi colline e lussureggianti boschi, proprio al di sopra della strada provinciale “SP257” a soli 7 km da Apecchio (PU) in direzione Piobbico. Date le sue generose dimensioni, è stato suddiviso in due grandi nuclei abitativi totalmente indipendenti (affittabili sia singolarmente che insieme). |
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Fonti - Fonte di Sassorotto alla partenza (acqua non potabile) - Fonte-abbeveratoio q.815 sul CAI 231 ex CAI 31
(asciutta) |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Sassorotto |
0,00 |
Fonte-abbeveratoio |
1,55 |
Bivio q.397 |
0,01 |
Sella q.903 |
2,08 |
Area
recintata |
0,05 |
Monte
Cardamagna |
2,10 |
Deviazione
q.452 |
0,10 |
Sella q.903 |
2,30 |
Cresta della
Cardaccia |
0,15 |
Bivio q.878 |
2,33 |
Bivio q.625 |
0,36 |
Bivio q.861 |
2,37 |
La Cardaccia |
0,40 |
Bivio q.844 |
2,48 |
Bivio q.625 |
/ |
Bivio q.780 |
2,53 |
Rocca |
0,48 |
Bivio q.760 |
2,57 |
Bivio q.521 |
0,54 |
Incrocio
q.607 |
3,33 |
Pilastrino |
0,55 |
Casale
Rossara |
3,35 |
Deviazione
q.500 |
0,58 |
Bivio q.512 |
3,41 |
Rudere q.492 |
0,59 |
Bivio q.510 |
3,42 |
Rudere q.487 |
1,00 |
Ponte q.386 |
3,52 |
Fosso del Molino |
1,02 |
Bivio q.397 |
/ |
Bivio q.547 |
1,17 |
Sassorotto |
3,55 |
CAI 231 q.596 |
1,22 |
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Sassorotto q.389 (Iniziamo risalendo la carrozzabile CAI 231 indicata dai cartelli) |
Bivio q.397 (Dopo pochi metri c’è il bivio, dritto continua la carrozzabile CAI 231 verso il casale Rossara, saliamo a destra a ritroso la ripida sterrata CAI 231/B ex CAI 31 Bis) |
La sterrata CAI 231/B ex CAI 31 Bis |
Area recintata q.432 (La sterrata si esaurisce presso una piccola area recintata, si continua su sentiero che in breve ci porta a seguire un filare di pali della luce) |
Seguiamo il filare di pali della luce |
Sul CAI 231/B che dai pali della luce sale alla cresta della Cardaccia |
Cresta della Cardaccia q.505 (Il traverso nel bosco ci ha fatto raggiungere la panoramica cresta parzialmente invasa da bassi arbusti) |
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Panorama verso il monte Cardamagna |
Panorama verso il mappamondo della pace a Colombara |
Cresta della Cardaccia |
Percorriamo la cresta fino a portarci sotto la cima rocciosa, poi il sentiero si mantiene a sinistra a mezzacosta per bypassarla sul versante orientale |
Il sentiero si mantiene a sinistra a mezzacosta sul versante orientale |
Bivio q.625 (Percorriamo la cresta fino a portarci sotto la cima rocciosa, poi il sentiero si mantiene a sinistra a mezzacosta per bypassarla sul versante orientale fino a riprendere la cresta dalla parte opposta. Ora la seguiamo a destra entrando in una rada macchia boschiva) |
Incontriamo i resti del castello della Carda |
I resti del castello della Carda |
I resti del castello della Carda |
Arrivo in vetta alla Cardaccia |
La Cardaccia q.642 (Piccolo promontorio roccioso sormontato da una croce metallica) |
Panorama dalla Cardaccia su Colombara e il suo mappamondo |
Panorama dalla Cardaccia verso il monte di Montiego |
Tornati al Bivio q.625, continuiamo sull’ampia cresta con direzione sud, poi dopo pochi minuti quando compaiono i primi balzi, il sentiero CAI 231/B si sposta a destra abbassandosi e procedendo a mezzacosta |
Rocca q.580 (Rudere di una rocca) |
Bivio q.521 (Arriviamo presso dei pali della luce e termina di fatto la cresta, a destra inizia la carrozzabile per San Cristoforo di Carda, andiamo a sinistra sulla pianeggiante mulattiera CAI 231 ex CAI 31 che subito entra in una macchia boschiva) |
Zoomata dal Bivio q.521 sulla chiesa di San Cristoforo di Carda |
Pilastrino q.521 (Datato 1932) |
Dal pilastrino in breve usciamo dal bosco e la mulattiera si allarga delimitata da alte mura rocciose |
Deviazione q.500 (Scendiamo a destra a ritroso per sentierino che è sempre CAI 231 ex CAI 31 puntando al vicino rudere, cartelli assenti) |
Deviazione q.500 (Scendiamo a destra a ritroso per sentierino che è sempre CAI 231 ex CAI 31 puntando al vicino rudere, cartelli assenti) |
Rudere q.492 (Situato appena sotto la mulattiera che stavamo percorrendo) |
È consigliabile aggirare il Rudere q.492 alla sua sinistra per ammirare la forra del fosso del Molino con la sua grande cascata |
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Rudere q.487 (Mentre il rudere precedente era in un costone roccioso in posizione dominante, questa casa è completamente infrascata) |
Arrivo al Fosso del Molino |
Fosso del Molino q.487 (Lo guadiamo senza difficoltà, siamo praticamente sopra la vistosa cascata che avevamo ammirato in precedenza) |
Fosso del Molino q.487 (Lo guadiamo senza difficoltà, siamo praticamente sopra la vistosa cascata che avevamo ammirato in precedenza) |
Vista del Rudere q.492 sul costone roccioso dal sentiero CAI 231 ex CAI 31 |
Panorama dal sentiero CAI 231 ex CAI 31 sulla forra del fosso del Molino |
Panorama dal sentiero CAI 231 ex CAI 31 sulla deviazione fatta per scendere al fosso del Molino e sulla vetta della Cardaccia |
Dal fosso del Molino, il CAI 231 ex CAI 31 risale trasversalmente dalla parte opposta |
Dal fosso del Molino, il CAI 231 ex CAI 31 risale trasversalmente dalla parte opposta |
Bivio q.547 (Biforcazione: ora il CAI 231 continua su pista forestale sempre nel fitto bosco, noi lo lasciamo e andiamo dritto a destra in salita su largo sentiero non segnato che ci porta a tagliare) |
CAI 231 q.596 (Il largo sentiero intrapreso gradualmente si esaurisce, insistiamo in salita ancora per pochi metri che ci innestiamo d’obbligo sul sentierino CAI 231 ex CAI 31. Abbiamo di fatto tagliato anticipando il bivio ufficiale dell’ex CAI 33 che continuava a mezzacosta per casale Rossara, con il nostro CAI 231 ex CAI 31 che sale verso il monte Cardamagna) |
Sul sentierino CAI 231 ex CAI 31 |
Sul sentierino CAI 231 ex CAI 31 |
Fonte-abbeveratoio q.815 |
Arrivo alla Sella q.903 |
Il monte Nerone visto dalla Sella q.903 |
Dalla Sella q.903 risaliamo il crinale per raggiungere la vetta del monte Cardamagna, direzione nord |
Sella q.903 (Ampia sella erbosa di crinale sotto la vetta senza toponimo quotata 943 m. Ora il sentiero segnato scavalla per scendere nell’opposto versante, nessuna indicazione, noi risaliamo a sinistra il crinale per raggiungere la vetta del monte Cardamagna, direzione nord) |
Sul crinale che dalla Sella q.903 ci porta alla cima del monte Cardamagna |
Sul crinale che dalla Sella q.903 ci porta alla cima del monte Cardamagna |
Sul crinale che dalla Sella q.903 ci porta alla cima del monte Cardamagna |
Monte Cardamagna q.962 |
Zoomata sulla inconfondibile sagoma del Sasso Simone e Simoncello |
Tornati alla Sella q.903, scendiamo a sinistra nell’opposto versante portandoci proprio sotto il crinale appena camminato, poco sotto compare il buon sentierino |
Bivio q.878 (Siamo appena scesi dalla verde Sella q.903, ora una buona traccia procede a mezzacosta per andare a transitare sotto il versante orientale del monte Cardamagna, il nostro CAI 231 ex CAI 31 curva a gomito a destra sviluppandosi a mezzacosta) |
CAI 231 ex CAI 31 |
Le bastionate della cresta sopra il nostro sentiero |
Bivio q.844 (Siamo fuori dalla macchia boschiva, biforcazione: dritto a destra una buona traccia risale verso il crinale ben visibile sopra di noi e il monte della Valle, stiamo sul CAI 231 ex CAI 31 che lentamente perde quota) |
Bivio q.760 (Al termine della discesa ci innestiamo sul largo sentiero sterrato, a destra conduce a Colluccio, lo teniamo a sinistra che è sempre CAI 231 ex CAI 32) |
Nella parte finale il largo sentiero CAI 231 ex CAI 32 diventa incerto e perde quota |