Salita al Torrione, modesto rilievo compreso nell'area dei lavori di cava di Colonnata (Toscana), itinerario semi alpinistico e selvaggio per veri amanti delle Alpi Apuane.
DATA: 24 ottobre 2021
PARTENZA: Con l’autostrada A12 Genova-Livorno
usciamo al casello di Carrara e ci addentriamo nel centro della città con
l’obiettivo di attraversarla per risalire a monte verso il paese di Miseglia
(eventualmente potremmo già individuare le indicazioni per i Ponti di Vara), poi
continuiamo nel dedalo di stradine in direzione delle cave raggiungendo gli appariscenti
ex ponti ferroviari di Vara, lasciamo l’auto nel parcheggio presso il punto
ristoro “L’Incanto” situato nel crocevia dei ponti (circa 15/16 km dal casello
autostradale di Carrara)
ITINERARIO: Ponti di Vara q.319 (Per CTR Toscana 319,1 metri. Dal parcheggio del bar/ristoro sul crocevia di stradine asfaltate, risaliamo l’unica marmifera che conduce alle cave Valbona, Carpevola e Vara Bassa indicate dal cartello) - Deviazione q.436 (Lasciamo l’ampia marmifera, saliamo a destra una marmifera di pietrisco in stato di abbandono che si alza sopra un ravaneto, nessuna indicazione) - Cava Canal Piccinino q.510 (Tenendoci la cava inattiva alla nostra sinistra, dal piccolo piazzale risaliamo sopra lo stesso virando a destra, ora il tracciato procede pianeggiante ma in breve si esaurisce. L’obiettivo ora è quello di guadagnare la cresta settentrionale del monte D’Oro, quindi avanziamo a vista stando a mezzacosta con direzione sud nel pendio infrascato e disagevole, poi in ripidissima salita tra radi arbusti e terreno misto di roccia e paleo) - Cresta N monte D’Oro q.515 (La ripidissima salita ci fa guadagnare l’ampia cresta di placche rocciose misto paleo, la manteniamo in costante ascesa talvolta ostacolati da fastidiosi arbusti) - Sella q.555 (Mantenendoci rigorosamente sempre sulla linea di cresta, arriviamo al punto che davanti a noi precipita, bisogna ora abbassarsi a destra con molta difficoltà causa la fittissima vegetazione e il pendio ripido delimitato proprio dallo strapiombo. Superato questo ostacolo siamo sulla sella che separa la parte alta della cava Scaloni dove alle nostre spalle possiamo notare un vecchio casotto di sasso, dalla cava Piccinino nel fondovalle alla nostra sinistra. Riprendiamo a salire sull’ampia cresta priva di difficoltà ammirando alle nostre spalle la parete verticale dello sperone appena sceso) - Forcella q.630 (La cresta diventa molto affilata ed esposta su entrambi i versanti fino arrivare nel punto in cui precipita sulla marmifera circa 15 metri sotto di noi, ora dobbiamo arrampicare un passaggio di 2° in esposizione) - Marmifera q.663 (In questo punto la cresta lambisce il tornante della marmifera che si sviluppa alla nostra destra e dalla quale faremmo ritorno. Proseguiamo l’ascesa che nei primi metri è ostacolata da qualche arbusto, poi la cresta si amplia e la si cammina senza problemi) - Il Torrione sud q.895 (Per CTR Toscana 895,5 metri. Ora ci dobbiamo calare alla forcella sottostante disarrampicando e tenendoci spostati sul versante delle cave di Colonnata, passaggi di 2° in discreta esposizione su buona roccia scalinata, allo stato attuale è presente una corda) - Forcella q.874 (La disarrampicata dal Torrione sud ci fa depositare sulla forcella quotata 873,8 metri dalla mappa CTR Toscana, è d’obbligo mantenere la cresta che riprende a salire) - Cima q.893 (E ‘la “gobba” rocciosa quotata 893 metri dalla mappa CTR Toscana che precede l’arrivo al Torrione nord. La cresta ora diventa affilata e in grande esposizione sui due versanti, si procede facilmente in falsopiano ma su roccia instabile superando due tralicci metallici dismessi) - Il Torrione nord q.897 (Per la mappa CTR Toscana 896,8 metri. La cresta si esaurisce arrivando sulla cima dove ad oltranza precipita su tutti i versanti, in loco c’è un omino di sassi e la vetta appare più bassa rispetto quella sud ma il GPS la conferma come massima elevazione, ritorniamo sui nostri passi) - Cima q.893 - Forcella q.874 - Il Torrione sud q.895 - Traverso attrezzato q.798 (Dalla vetta del Torrione sud, ripercorriamo in discesa l’ampia cresta per circa 10/12 minuti, quindi la lasciamo abbassandoci a sinistra per individuare con fatica il tratto attrezzato. Si tratta di una corda dei cavatori che parte dal terreno di placche rocciose e paleo, si sviluppa trasversalmente in discesa nella parete rocciosa ben scalinata ma in discreta esposizione verso le cave Verdichiara, direzione est, poi quando la corda si esaurisce completiamo a vista il traverso nell’instabile ravaneto fino arrivare alla piazzola o in alternativa lo scendiamo fino alla marmifera sottostante) - Cava Verdichiara q.780 (Indipendente dalla soluzione adottata per raggiungere i lavori di cava, percorriamo in discesa la marmifera principale che si sviluppa con numerosi tornanti) - Marmifera q.663 (Siamo sul tornante della marmifera proprio nella posizione che lambisce la cresta salita all’andata) - Bivio q.520 (Bivio della larga marmifera con vistose indicazioni: noi proveniamo dal cantiere Verdichiara e ora continuiamo dritto, a sinistra la marmifera conduce al cantiere Scaloni) - Strada asfaltata q.419 (Oltrepassato un cancello ci innestiamo sulla strada asfaltata, a sinistra in breve si raggiunge la “stazione turistica” di Fantiscritti, noi la teniamo a destra in discesa) - Bivio q.344 (Manteniamoci sulla strada, a sinistra sale la marmifera per le cave di Vara Alta) - Bivio q.332 (Manteniamoci sulla strada, a sinistra c’è l’ingresso per le cave di Vara Bassa indicate in loco come cava n°113) - Ponti di Vara q.319
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 5,8 km DIFFICOLTA: EE/F- |
DISLIVELLO TOTALE: 670 m QUOTA MASSIMA: Il Torrione N q.897 |
Sentieri Paradossalmente si tratta di una ascesa semi alpinistica su terreno aspro e selvaggio che contrasta nettamente con i maestosi lavori di cava che ci circondano, è riferita a escursionisti esperti con attitudini alpinistiche. Per la modesta quota si consiglia di fare questa gita nelle brevi giornate autunno/invernali, con l’obbligo di scegliere le festività per non incorrere nei lavori di cava. - Per la discesa dal Torrione sud (obbligatoria se si vuole raggiungere anche la vetta nord), sfruttiamo una corda presente in loco di cui conoscevamo l’esistenza, bisogna sottolineare che si tratta di corde ad uso dei lavori di cava e non alpinistico, come tale non è garantita la sua permanenza. In tal caso bisognerà premunirsi del materiale per effettuare una discesa in corda doppia per superare il balzo di circa 25 metri, in loco ci sono numerosi spit. Optando per una discesa in libera, bisogna disarrampicare dei passaggi di 2° su buona roccia scalinata ma in esposizione. - Per il ritorno, ripercorsa la cresta per circa 10/12 minuti dal Torrione sud, decidiamo di abbassarci a sinistra per individuare con fatica una corda fissa sempre ad uso dei lavori di cava di cui siamo a conoscenza, questa soluzione ci consente una variante originale e non banale. La sua permanenza ovviamente non è garantita, ma soprattutto bisogna evidenziare la difficoltà a trovarla perché è fissata sul terreno e non vi sono riferimenti. L’uso del GPS ci elimina questo inconveniente, altrimenti conviene mantenere la cresta scendendo fino al punto in cui è lambita dalla marmifera (Marmifera q.663) Materiale utilizzato: imbrago, daisy chain con due moschettoni e cordino per effettuare un nodo machard sulla corda dei cavatori esistente. |
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Rifugi-Bivacchi |
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Fonti - Assenti |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Ponti di Vara |
0,00 |
Cima q.893 |
/ |
Deviazione
q.436 |
0,16 |
Forcella
q.874 |
/ |
Cava Canal
Piccinino |
0,27 |
Il Torrione
sud |
2,35 |
Cresta N monte
D’Oro |
/ |
Traverso
attrezzato |
2,50 |
Sella q.555 |
0,55 |
Cava Verdichiara |
3,05 |
Forcella
q.630 |
1,15 |
Marmifera
q.663 |
3,20 |
Marmifera
q.663 |
1,25 |
Bivio q.520 |
3,33 |
Il Torrione
sud |
1,50 |
Strada
asfaltata |
3,45 |
Forcella
q.874 |
/ |
Bivio q.344 |
3,55 |
Cima q.893 |
/ |
Bivio q.332 |
3,58 |
Il Torrione
nord |
2,15 |
Ponti di
Vara |
4,00 |
Ponti di Vara |
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Bar/ristoro sul crocevia di stradine asfaltate ai Ponti di Vara |
Ponti di Vara q.319 (Dal parcheggio del bar/ristoro sul crocevia di stradine asfaltate, risaliamo l’unica marmifera che conduce alle cave Valbona, Carpevola e Vara Bassa indicate dal cartello) |
Risalendo la marmifera |
Risalendo la marmifera (sotto di noi i vistosi Ponti di Vara dai quali siamo partiti) |
Deviazione q.436 (Lasciamo l’ampia marmifera, saliamo a destra una marmifera di pietrisco in stato di abbandono che si alza sopra un ravaneto, nessuna indicazione) |
Sulla marmifera di pietrisco in stato di abbandono che conduce alla cava inattiva |
Presso la cava Canal Piccinino, vediamo la cresta nord del monte D’Oro che dovremmo raggiungere |
La cava inattiva di Canal Piccinino |
Tenendoci la cava inattiva alla nostra sinistra, dal piccolo piazzale risaliamo sopra lo stesso virando a destra, ora il tracciato procede pianeggiante ma in breve si esaurisce. L’obiettivo ora è quello di guadagnare la cresta settentrionale del monte D’Oro, quindi avanziamo a vista stando a mezzacosta con direzione sud nel pendio infrascato e disagevole |
L’obiettivo ora è quello di guadagnare la cresta settentrionale del monte D’Oro, quindi avanziamo a vista stando a mezzacosta con direzione sud nel pendio infrascato e disagevole….. |
… poi in ripidissima salita tra radi arbusti e terreno misto di roccia e paleo |
Vista panoramica sul versante marittimo |
Sulla cresta settentrionale del monte D’Oro |
Mantenendoci rigorosamente sempre sulla linea di cresta, arriviamo al punto che davanti a noi precipita, bisogna ora abbassarsi a destra con molta difficoltà causa la fittissima vegetazione e il pendio ripido delimitato proprio dallo strapiombo |
Mantenendoci rigorosamente sempre sulla linea di cresta, arriviamo al punto che davanti a noi precipita, bisogna ora abbassarsi a destra con molta difficoltà causa la fittissima vegetazione e il pendio ripido delimitato proprio dallo strapiombo |
Sella q.555 (Sella che separa la parte alta della cava Scaloni dove alle nostre spalle possiamo notare un vecchio casotto di sasso, dalla cava Piccinino nel fondovalle alla nostra sinistra. Riprendiamo a salire sull’ampia cresta priva di difficoltà ammirando alle nostre spalle la parete verticale dello sperone appena sceso) |
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Durante l’ascesa della cresta, alla nostra sinistra possiamo ammirare la cima Bombarda….. |
….e la cima Valpulita |
La cresta diventa molto affilata ed esposta su entrambi i versanti |
La cresta diventa molto affilata ed esposta su entrambi i versanti |
La cresta diventa molto affilata ed esposta su entrambi i versanti fino arrivare nel punto in cui precipita sulla marmifera circa 15 metri sotto di noi |
Forcella q.630 (La cresta diventa molto affilata ed esposta su entrambi i versanti fino arrivare nel punto in cui precipita sulla marmifera circa 15 metri sotto di noi, ora dobbiamo arrampicare un passaggio di 2° in esposizione) |
Forcella q.630 (La cresta diventa molto affilata ed esposta su entrambi i versanti fino arrivare nel punto in cui precipita sulla marmifera circa 15 metri sotto di noi, ora dobbiamo arrampicare un passaggio di 2° in esposizione) |
Marmifera q.663 (In questo punto la cresta lambisce il tornante della marmifera che si sviluppa alla nostra destra e dalla quale faremmo ritorno. Proseguiamo l’ascesa che nei primi metri è ostacolata da qualche arbusto, poi la cresta si amplia e la si cammina senza problemi) |
La cresta si amplia e la si cammina senza problemi |
Il Torrione sud q.895 |
Il Torrione sud q.895 (Ora ci dobbiamo calare alla forcella sottostante disarrampicando e tenendoci spostati sul versante delle cave di Colonnata, passaggi di 2° in discreta esposizione su buona roccia scalinata, allo stato attuale è presente una corda) |
Panorama dalla vetta del Torrione sud sulla nord che dobbiamo raggiungere |
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Dal Torrione sud ci dobbiamo calare alla forcella sottostante disarrampicando e tenendoci spostati sul versante delle cave di Colonnata, passaggi di 2° in discreta esposizione su buona roccia scalinata, allo stato attuale è presente una corda |
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Dal Torrione sud ci dobbiamo calare alla forcella sottostante disarrampicando e tenendoci spostati sul versante delle cave di Colonnata, passaggi di 2° in discreta esposizione su buona roccia scalinata, allo stato attuale è presente una corda |
Dal Torrione sud ci dobbiamo calare alla forcella sottostante disarrampicando e tenendoci spostati sul versante delle cave di Colonnata, passaggi di 2° in discreta esposizione su buona roccia scalinata, allo stato attuale è presente una corda |
Sulla Forcella q.874 al termine della disarrampicata dal Torrione sud |
Forcella q.874 (Retrospettiva della discesa dal Torrione sud) |
Dalla Forcella q.874 manteniamo la cresta verso la cima del Torrione nord |
Dalla Forcella q.874 manteniamo la cresta verso la cima del Torrione nord |
Cima q.893 (E ‘la “gobba” rocciosa quotata 893 metri dalla mappa CTR Toscana che precede l’arrivo al Torrione nord) |
Dalla Cima q.893, la cresta ora diventa affilata e in grande esposizione sui due versanti, si procede facilmente in falsopiano ma su roccia instabile superando due tralicci metallici dismessi |
Arrivo al Torrione nord |
Sul Torrione nord |
Panorama dalla vetta del Torrione nord sul monte Maggiore |
Panorama dalla vetta del Torrione nord sul Campanile di Colonnata |
Zoomata sulle cave di Colonnata (la proporzione con gli escavatori fa comprendere l’imponenza dei lavori di cava) |
Dalla vetta del Torrione sud, ripercorriamo in discesa l’ampia cresta per circa 10/12 minuti, quindi la lasciamo abbassandoci a sinistra per individuare con fatica il tratto attrezzato…. |
…si tratta di una corda dei cavatori che parte dal terreno di placche rocciose e paleo… |
… si sviluppa trasversalmente in discesa nella parete rocciosa ben scalinata ma in discreta esposizione verso le cave Verdichiara. |
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Quando la corda si esaurisce completiamo a vista il traverso nell’instabile ravaneto fino arrivare alla piazzola. |
Quando la corda si esaurisce completiamo a vista il traverso nell’instabile ravaneto fino arrivare alla piazzola. |
Percorriamo in discesa la marmifera principale che si sviluppa con numerosi tornanti |
Percorriamo in discesa la marmifera principale che si sviluppa con numerosi tornanti |
Bivio q.520 (Bivio della larga marmifera con vistose indicazioni: noi proveniamo dal cantiere Verdichiara e ora continuiamo dritto, a sinistra la marmifera conduce al cantiere Scaloni) |
Sulla strada che ci riporta verso i Ponti di Vara |