lunedì 28 marzo 2022

Monte Antona (da Antona per la Serra di Darola) F+

Itinerario selvaggio/alpinistico nelle Alpi Apuane (Toscana). Partiamo dal paese di Antona e sfruttando una mulattiera in stato di abbandono ci portiamo a ridosso della facile cresta della Serra di Darola che risaliamo fino al suo culmine presso l'area del giardino orto botanico. Ci abbassiamo fino al Pian della Fioba e passando il rifugio Città di Massa arriviamo all'attacco del monte Antona del quale conquistiamo tutte e tre le vette, poi dalla cima centrale scendiamo la sua cresta sud/ovest.

DATA: 24 settembre 2021 

PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana) e teniamo le indicazioni per il centro, attraversiamo la città finché vediamo i cartelli per Antona che ci portano a percorrere la SP.4 arrivandoci dopo circa 12 km. Appena prima dell’ingresso al paese, individuiamo a destra a ritroso la via dei Castagni che è anche CAI 41, risaliamo superando l’unico tornantino e la stradina continua per terminare al minuscolo parcheggio presso il centro, noi invece ci dobbiamo fermare circa 150 metri prima quando notiamo alla nostra sinistra un piccolo cancello di metallo, mentre alla nostra destra l’abitazione con numero civico 1 sopra la quale transita la mulattiera “vicolo Darola di Sopra” senza indicazioni che dobbiamo intraprendere. 

 


ITINERARIO: Partenza q.376 (Alla destra della stradina via dei Castagni, intraprendiamo la mulattiera “vicolo Darola di Sopra” senza indicazioni superando poche case abitate, poi il percorso si riduce in palese stato di abbandono)      Bivio q.385 (A sinistra la mulattiera si dirige verso il paese di Antona, la teniamo a destra in falsopiano)   Case q.390 (Due case abbandonate alla destra della piccola mulattiera)    Casa q.406 (Alta casa abbandonata alla nostra sinistra, la mulattiera costeggia il muro)     Croce q.417 (Croce di metallo sul macigno di roccia)     Marginetta q.420 (L’edicola votiva è alla nostra sinistra difronte la quale c’è un casotto di sasso, avanti pochi metri superiamo anche una casa abbandonata)      Rudere q.437 (Rudere alla nostra sinistra , la mulattiera  ora è particolarmente ostruita da sottili rovi)      Rudere q.443 (Il rudere rimane alla nostra destra, alla sinistra la mulattiera è delimitata da un alto muretto di sasso con una stretta gradinata)    Rudere q.441 (Rimangono poche mura alla destra della mulattiera)   –   Bivio q.438 (Biforcazione poco evidente perché l’ambiente è infrascato: dritto la mulattiera inizia a perdere quota, dobbiamo individuare a sinistra l’esile traccia di passaggio in leggera salita con direzione est che continua a seguire il muretto di sasso)   –   Ruderi q.484 (Ruderi di due case vicine, il tracciato passa tra loro continuando a seguire il muretto di sasso)   –   Rudere q.494 (Arrivati a questo rudere che ci rimane alla nostra destra, lasciamo l’esile mulattiera che comunque si esaurisce dopo poco arrivando a una dorsalina panoramica, risaliamo a sinistra il ripido pendio tenendoci il rudere alle nostre spalle iniziando di fatto a portarci sulla cresta della Serra di Darola ancora indistinta, si procede a vista con direzione est senza alcuna indicazione, su terreno roccioso misto paleo con bassi arbusti)   –   Quota q.675 (Siamo fuori definitivamente dagli arbusti e ora la cresta è ben definita e panoramica, il punto è quotato 674,6 metri da CTR Toscana, continuiamo senza problemi camminando l’ampia dorsale)   –   Cippo q.767 (Arrampichiamo direttamente un salto roccioso con passaggio di 1°+ eventualmente aggirabile a sinistra, e poco sopra c’è un basso cippo di cemento, il punto è quotato 766,6 metri da CTR Toscana. Notiamo a sinistra una traccia trasversale e qualche bollo rosso che si direziona verso i tornanti della strada asfaltata del passo del Vestito, stiamo sulla cresta che è costeggiata da una recinzione)   –   Staccionata q.880 (Arriviamo alla staccionata di legno che delimita l’area del giardino orto botanico Pellegrini-Ansaldi, possiamo scavalcarla subito camminando in salita il sentiero turistico, decidiamo finché possiamo di rimanere fuori costeggiando la recinzione, attenzione che sotto di noi l’esposizione è notevole, poi in seguito siamo costretti a entrare perché la recinzione posizionata sul precipizio impedisce il proseguo)   –   Cima q.949 (Siamo sul punto più alto della cresta di Darola quotato 948,6 metri da CTR Toscana, iniziamo a scendere sul sentiero turistico)   –   Casa dell’orto-botanico q.870   –   Pian della Fioba q.850 (Per CTR Toscana 850,3 metri. Innesto sulla strada asfaltata, attraversiamo il piazzale che ci si presenta e dalla parte opposta c’è la carrozzabile d’accesso al rifugio Città di Massa e la mulattiera CAI 41 che prendiamo)   –   Rifugio Città di Massa q.887 (Arrivando al grande rifugio termina anche la carrozzabile d’accesso. Lasciamo il CAI 41 che prosegue poco sotto e saliamo il sentierino tra il rifugio e la rimessa guadagnando subito il crinale soprastante, quindi continuiamo in piano con direzione ovest)   –   Serbatoio q.913  –   Presa d’acqua q.914  –   CAI 41 q.887 (Ci innestiamo sul CAI 41 che dal rifugio Città di Massa si manteneva a mezzacosta, lo prendiamo a sinistra cominciando a perdere quota nella pineta)   –   La Foce q.768 (Angusta forcella quotata 768,1 metri da CTR Toscana. Il CAI 41 curva a sinistra dove poco sotto c’è l’edicola votiva con un piccolo altare esterno, noi lasciamo il CAI 41 e ci portiamo sulla forcella dalla quale inizia l’ascesa alpinistica al monte Antona. Tralasciamo di scendere nel versante opposto sul sentiero per Redicesi, saliamo a sinistra evitando di attaccare direttamente la cresta e spostandoci a sinistra -versante di Campereccia- procediamo a mezzacosta con direzione ovest sfruttando una netta traccia di passaggio non segnata, dopo 3/4 minuti cominciamo a risalire a vista il ripido pendio con direzione nord tra roccia e paleo senza particolari difficoltà guadagnando la cresta. Camminiamo sulla cresta aerea per poche decine di metri finché non si interrompe, ora possiamo arrampicare la parete che ci si presenta con passaggi di 2+, oppure più facilmente spostarci a destra per compiere un traverso in salita con direzione nord nel pendio roccioso che precipita sul fosso di Ceragiola, in questo tratto non vi sono difficoltà alpinistiche ma l’esposizione sotto di noi è notevole. Raggiungiamo la cresta orientale del monte Antona che dalla parte opposta precipita, saliamo con attenzione ma senza difficoltà con passaggi che non superano il 1°+)   –   Quota q.891 (Quota da GPS. Al termine della salita siamo sul punto alto, davanti a noi ci si presenta l’affilatissima e pianeggiante cresta rocciosa che dobbiamo attraversare, si tratta di circa 30 metri in estrema esposizione su entrambi i versanti, l’attenzione deve essere totale ma la roccia è buona e i passaggi non superano il 1°, dalla parte opposta si continua risalendo un facile invaso che preannuncia l’arrivo in vetta)  –   Monte Antona SE q.912 (Sulla cima è situata una piccola campanella, continuiamo verso la cima centrale perdendo quota sull’affilata cresta rocciosa nord occidentale con passaggi che non superano il 1°+)   –   Quota q.901 (Quota da GPS. Scendendo l’affilata cresta nord occidentale, una breve risalita conduce allo sperone oltre il quale risulta evidente l’impossibilità del proseguo causa un salto verticale. Torniamo sui nostri passi per pochi minuti fino a individuare alla nostra sinistra-versante di Redicesi- la spaccatura che ci fa calare facilmente inoltrandosi subito nel bosco. Continuiamo in precario equilibrio nel ripido pendio boscoso sfruttando l’esilissima traccia di passaggio e mantenendo la direzione poco sotto la cresta abbandonata, persi alcuni metri riprendiamo il filo proprio sotto il salto dello sperone, ora la cresta priva di difficoltà ma invasa da fitti e fastidiosi arbusti conduce sulla seconda cima)  –   Monte Antona Centrale q.914 (Usciti dai fitti arbusti siamo nella panoramica cima centrale priva di indicazioni. Ora puntiamo a raggiungere la terza cima completamente ricoperta dal bosco, scendiamo con direzione nord/ovest tra qualche arbusto che ci ostacola per guadagnare la sottostante cresta sulla quale notiamo una croce di metallo)  –   Croce q.888 (Vecchia croce di metallo priva di indicazioni, è giocoforza mantenersi sul filo della cresta con macigni affioranti, vista l’impenetrabilità della vegetazione appena sotto)   –   Monte Antona NO q.903 (Dalla croce di metallo, in breve la cresta di macigni affioranti si alza ed è ostruita da pungenti piante di ginepro, poi si entra nel bosco particolarmente fitto e impenetrabile. Solo con grande caparbietà raggiungiamo il punto alto, completamente anonimo e privo di ogni riferimento, grazie al GPS siamo consapevoli di questa insignificante “conquista”, torniamo sui nostri passi)  –   Croce q.888   –   Monte Antona Centrale q.914 (Ritornati sulla cima centrale, intraprendiamo la cresta sud/ovest in discesa camminando senza difficoltà su roccia inclinata, radi arbusti e sfruttando la traccia di passaggio delle capre)   –   Placca rocciosa q.800 (Sotto i nostri piedi inizia uno scivolo di placca rocciosa, scendiamo in aderenza o sfruttando i suoi minuscoli terrazzamenti naturali. Arrivati al suo termine il proseguo appare infrascato, costeggiamo sulla destra la base della parete parzialmente ostacolata dagli arbusti avendo alle nostre spalle il monte Antona SE)   –   Placche rocciose q.765 (Arriviamo a una seconda parte di placche rocciose, sicuramente molto più ampia rispetto alla precedente sulla quale si possono notare diversi split e soste per calata in doppia, il vuoto che si palesa a qualche decina di metri è eloquente, una scivolata avrebbe conseguenze fatali. Camminiamo in aderenza virando a sinistra puntando al declivio di fitti arbusti che ci rassicura, la roccia non è scivolosa ma valutiamo attentamente ogni passo e man mano che procediamo riusciamo a comprendere come si svolge l’inclinazione dell’enorme placca)   –   Placca rocciosa q.690 (Arriviamo alla base dell’enorme placca inclinata di roccia, punto di partenza di numerose vie d’arrampicata. Ora una corda corrimano ci guida fino all’entrata del bosco dal quale inizia l’esile sentierino d’acceso alla palestra di roccia, qualche bollo rosso ci viene in aiuto)   –   Asfaltata q.590 (Una breve scalinata sul muretto che ne delimita il bordo ci deposita sulla strada asfaltata, a destra conduce a Antona ma noi la teniamo a sinistra)   –   Campareccia q.623 (Arriviamo alla piccola borgata presso il ristorante “Pintadera”, incrocio e innesto sul CAI 41: lasciamo la strada asfaltata, il CAI 41 proviene dalla nostra sinistra di fianco il ristorante e noi lo teniamo a destra su carrozzabile che si esaurisce dopo poco, quindi si continua in discesa su vicolo cementato e scalinato costeggiando le abitazioni)   –   Bivio q.595 (Scendendo il vicolo scalinato ci innestiamo in un percorso pianeggiante, il CAI 41 lo tiene a destra lasciando le case abitate, poi entrando nel bosco continua come mulattiera superando in seguito delle case abbandonate che evito di menzionare)   –   Asfaltata q.518 (Ritroviamo la strada asfaltata per Antona, in loco c’è una vecchia edicola votiva. Attraversiamo e dalla parte opposta in una apertura del guardrail c’è il proseguo del CAI 41 su mulattiera in discesa, lungo il percorso incontriamo ancora altre vecchie e isolate abitazioni che evito di menzionare)  –   Asfaltata q.486 (Attraversiamo ancora la strada asfaltata e dalla parte opposta continuiamo a tagliare con il CAI 41, lungo la mulattiera incontriamo ancora una successione di vecchie case)   –   Chiesa q.420 (Oratorio Beata Vergine delle Grazie. Il paese di Antona è visibile sotto di noi e ora si scende su larga mulattiera)   –   Antona q.392 (La mulattiera si esaurisce arrivando al paese di Antona, incrocio: andiamo a destra dove c’è la vecchia fontana, poi prendiamo il vicolo che scende sotto la casa raggiungendo subito il minuscolo parcheggio della via dei Castagni, quindi camminiamo la stradina asfaltata fino all’auto lasciandoci il paese alle spalle)   –   Arrivo q.376.

  

NOTE:

LUNGHEZZA: 8 km

DIFFICOLTA: F+

DISLIVELLO TOTALE: 870 m

QUOTA MASSIMA: Cima q.949

Sentieri

Cresta della Serra di Darola: Avvicinamento da Antona con mulattiera in stato di abbandono, poi salita a vista senza indicazioni su pendio con paleo misto roccia e proseguo su larga cresta ben camminabile, un breve tratto di 1°+ che precede il cippo di cemento non è obbligatorio. Volgendo al termine, se optiamo di costeggiare esternamente la recinzione del giardino orto botanico, la cresta rivolta sul versante orientale è in grande esposizione.  

Monte Antona cima SE: Accesso da La Foce: ascesa alpinistica priva di indicazioni, i passaggi discontinui generalmente si assestano sul 1°+ (altri giudizi concordano nel 2°max), i punti critici sono:

1) Il traverso Nord che collega la breve cresta iniziale (conquistata dopo essere risaliti dalla traccia da La Foce) alla cresta orientale, seppur camminabile l’esposizione sul fosso di Ceragiola è notevole.

2) L’affilata cresta pianeggiante che collega il promontorio Quota 891 (quota da GPS) al monte Antona SE: lunga circa 40 metri è in esposizione totale su entrambi i lati con passaggi di 1° su buona roccia (La difficoltà è variabile a seconda di come ci spostiamo sulla “lama rocciosa”) 

Monte Antona cima centrale: Accesso dalla cima SE: scendendo su affilata cresta rocciosa esposta ma con roccia buona, passaggi di 1+, ne segue un traverso nello scosceso pendio boscoso per bypassare il salto di uno sperone roccioso, infine si cammina su facile cresta molto infrascata dagli arbusti. 

Monte Antona NO: Accesso dalla Cima centrale: ci si cala sulla facile cresta NO e si cammina sui macigni affioranti dalla fitta vegetazione, si continua su traccia infrascata da pungenti piante di ginepro, poi all’interno del fittissimo e impenetrabile bosco. Solo grazie al GPS capiamo di essere arrivati, la cima è anonima e generalmente non è mai presa in considerazione dagli escursionisti, molto caparbiamente la raggiungiamo solo per completare il trittico di vette, sconsigliata. 

Da prestare molta attenzione nella discesa sulle placche a conclusione della cresta sud occidentale del monte Antona centrale, il compatto pendio roccioso è molto scosceso, anche se la roccia generalmente offre ottima aderenza alle suole delle nostre scarpe, una scivolata avrebbe conseguenze fatali, in loco sono presenti numerosi spit e soste per calata in doppia.     

Precisazioni

Il giardino orto botanico Pellegrini-Ansaldi è aperto generalmente tutti i giorni nel periodo primavera/estate fino a metà settembre, se entriamo nella sua area privata comunichiamo la nostra intenzione di passaggio mettendoci in contatto tramite il sito http://www.parcapuane.toscana.it, in alternativa giunti alla staccionata che delimita l'Orto Botanico dobbiamo aggirarla a sinistra con disagio evitando di fatto il raggiungimento della Cima q.949

La cresta della Serra di Darola, assume anche il toponimo di “Porneta” nella mappa IGA della Toscana. 

Il crinale boscoso compreso tra il rifugio Città di Massa e La Foce, viene definita “Rocca di Centurania” e quotata 910 metri dalla vecchia guida dei monti d’Italia del 1958 A.Nerli-A.Sabbadini 

Le quote delle cime del monte Antona sono abbastanza discordanti, ecco cosa ci dicono le principali mappe: 

Mappa CTR Toscana: Cima Antona SE non quotata, Cima Centrale 907,1 metri, Cima NO 903,0 metri

Mappa IGM Toscana: Cima SE 912 metri, Cima C 914 metri, Cima NO 910 metri

Mappa 4Land Alpi Apuane foglio nord: Cima SE 912 metri, Cima C non quotata, Cima NO 906 metri.

Guida dei monti d’Italia Nerli-Sabbadini edizione 1958: Cima SE 912 metri, Cima C 907 metri, Cima NO 902 metri 

Il mio GPS concorda la mappa IGM Toscana per le cime Sud/est e centrale, mentre per l’anonima e boscosa cima nord/ovest condivide l’ipotesi di 903 metri della mappa CTR Toscana che secondo IGM tale promontorio risulterebbe più spostato a occidente 

Rifugi-Bivacchi 

Rifugio Città di Massa: 30 posti letto con possibilità di sosta camper e campeggio, apertura continua dal 15 giugno al 15 settembre, tutti i fine settimana dal 15 settembre al 15 giugno.

Fonti

- Fontana a Antona: poco sopra il parcheggio al termine della stradina via dei Castagni

- Fuori uscita dalla Presa d’acqua q.914 sul sentiero di crinale che collega il rifugio Città di Massa a La Foce 

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Partenza

0,00

La Foce

2,43

Bivio q.385

0,05

Quota q.891

/

Case q.390

0,09

Monte Antona SE

3,25

Casa q.406

0,13

Quota q.901

3,30

Croce q.417

0,16

Monte Antona centrale

3,45

Rudere q.437

0,18

Croce q.888

3,49

Rudere q.443

0,19

Monte Antona NO

4,05

Rudere q.441

0,21

Croce q.888

/

Bivio q.438

0,23

Monte Antona centrale

4,25

Ruderi q.484

0,34

Placca rocciosa q.800

4,45

Rudere q.494

0,35

Placche rocciose q.765

4,55

Quota q.675

1,05

Placca rocciosa q.690

5,20

Cippo

1,28

Asfaltata q.590

5,33

Staccionata

/

Campareccia

5,40

Cima q.949

2,05

Bivio q.595

5,42

Casa dell’orto-botanico

2,12

Asfaltata q.518

5,55

Pian della Fioba

2,15

Asfaltata q.486

6,00

Rifugio Città di Massa

2,20

Chiesa

6,09

Serbatoio

2,23

Antona

/

Presa d’acqua

2,25

Arrivo

6,14

CAI 41 q.887

2,33

 

 





Partenza q.376: Alla destra della stradina via dei Castagni, intraprendiamo la mulattiera “vicolo Darola di Sopra” senza indicazioni superando poche case abitate….. 

… poi il percorso si riduce in palese stato di abbandono

Bivio q.385 (A sinistra la mulattiera si dirige verso il paese di Antona, la teniamo a destra in falsopiano) 

Case q.390 (Due case abbandonate alla destra della piccola mulattiera)

Case q.390 (Due case abbandonate alla destra della piccola mulattiera)

Casa q.406 (Alta casa abbandonata alla nostra sinistra, la mulattiera costeggia il muro)


Sulla mulattiera in stato di abbandono

Croce q.417 (Croce di metallo sul macigno di roccia)

Marginetta q.420 (L’edicola votiva è alla nostra sinistra difronte la quale c’è un casotto di sasso, avanti pochi metri superiamo anche una casa abbandonata)

Marginetta q.420 (L’edicola votiva è alla nostra sinistra difronte la quale c’è un casotto di sasso, avanti pochi metri superiamo anche una casa abbandonata)

Rudere q.437

Rudere q.443 (Il rudere rimane alla nostra destra, alla sinistra la mulattiera è delimitata da un alto muretto di sasso con una stretta gradinata)


Rudere q.441 (Rimangono poche mura alla destra della mulattiera) 

Bivio q.438 (Biforcazione poco evidente perché l’ambiente è infrascato: dritto la mulattiera inizia a perdere quota, dobbiamo individuare a sinistra l’esile traccia di passaggio in leggera salita con direzione est che continua a seguire il muretto di sasso)

Ruderi q.484 (Ruderi di due case vicine, il tracciato passa tra loro continuando a seguire il muretto di sasso)

Rudere q.494 (Arrivati a questo rudere che ci rimane alla nostra destra, lasciamo l’esile mulattiera e risaliamo a sinistra il ripido pendio tenendoci il rudere alle nostre spalle)

Rudere q.494 (Arrivati a questo rudere che ci rimane alla nostra destra, lasciamo l’esile mulattiera e risaliamo a sinistra il ripido pendio tenendoci il rudere alle nostre spalle)

Alla nostra sinistra compare la sagoma del monte Antona


Iniziamo a portarci sulla cresta della Serra di Darola che in questo frangente è ancora indistinta

Iniziamo a portarci sulla cresta della Serra di Darola che in questo frangente è ancora indistinta

Quota q.675 (Siamo fuori definitivamente dagli arbusti)

Dalla Quota q.675 siamo fuori definitivamente dagli arbusti, la cresta è ben definita e panoramica

Sulla cresta della Serra di Darola

Sulla cresta della Serra di Darola

 

Sulla cresta della Serra di Darola

Cippo q.767

Dal Cippo q.767 manteniamo la cresta che è costeggiata da una recinzione

Dal Cippo q.767 manteniamo la cresta che è costeggiata da una recinzione

Staccionata q.880 (Arriviamo alla staccionata di legno che delimita l’area del giardino orto botanico Pellegrini-Ansaldi, possiamo scavalcarla subito camminando in salita il sentiero turistico, decidiamo finché possiamo di rimanere fuori)


Dalla Staccionata q.880, decidiamo finché possiamo di rimanere fuori costeggiando la recinzione, attenzione che sotto di noi l’esposizione è notevole ….

… poi in seguito siamo costretti a entrare perché la recinzione posizionata sul precipizio impedisce il proseguo

Panorama dalla Cima q.949, il punto più alto della cresta di Darola: in lontananza s’intravvedono le vette del monte Antona  

La casa del giardino orto botanico

Cancello d’ingresso del giardino orto botanico


Rifugio Città di Massa

Presa d’acqua q.914 

Il sentierino di crinale

Sul CAI 41 che scende nella pineta verso La Foce

Il monte Antona SE visto appena prima di arrivare a La Foce


La Foce q.768 (Il CAI 41 curva a sinistra dove poco sotto c’è l’edicola votiva con un piccolo altare esterno, noi lasciamo il sentiero segnato e ci portiamo sulla forcella dalla quale inizia l’ascesa alpinistica al monte Antona. Evitiamo di attaccare direttamente la cresta e spostandoci a sinistra -versante di Campereccia- procediamo a mezzacosta con direzione ovest sfruttando una netta traccia di passaggio non segnata)  

Dopo 3/4 minuti cominciamo a risalire a vista il ripido pendio con direzione nord tra roccia e paleo senza particolari difficoltà guadagnando la cresta.

Dopo 3/4 minuti cominciamo a risalire a vista il ripido pendio con direzione nord tra roccia e paleo senza particolari difficoltà guadagnando la cresta.

Camminiamo sulla cresta aerea per poche decine di metri finché non si interrompe, ci spostiamo a destra per compiere un traverso in salita con direzione nord nel pendio roccioso che precipita sul fosso di Ceragiola, in questo tratto non vi sono difficoltà alpinistiche ma l’esposizione sotto di noi è notevole.

Camminiamo sulla cresta aerea per poche decine di metri finché non si interrompe, ci spostiamo a destra per compiere un traverso in salita con direzione nord nel pendio roccioso che precipita sul fosso di Ceragiola, in questo tratto non vi sono difficoltà alpinistiche ma l’esposizione sotto di noi è notevole.

 

Sul traverso in salita con direzione nord nel pendio roccioso che precipita sul fosso di Ceragiola, in questo tratto non vi sono difficoltà alpinistiche ma l’esposizione sotto di noi è notevole.

Raggiungiamo la cresta orientale del monte Antona che dalla parte opposta precipita, saliamo con attenzione ma senza difficoltà con passaggi che non superano il 1°+

Quota q.891 (Quota da GPS. Al termine della salita siamo sul punto alto, davanti a noi ci si presenta l’affilatissima e pianeggiante cresta rocciosa che dobbiamo attraversare, si tratta di circa 30 metri in estrema esposizione su entrambi i versanti, l’attenzione deve essere totale ma la roccia è buona e i passaggi non superano il 1°, dalla parte opposta si continua risalendo un facile invaso che preannuncia l’arrivo in vetta)  

L’affilatissima e pianeggiante cresta rocciosa che dobbiamo attraversare, si tratta di circa 30 metri in estrema esposizione su entrambi i versanti

L’affilatissima e pianeggiante cresta rocciosa che dobbiamo attraversare, si tratta di circa 30 metri in estrema esposizione su entrambi i versanti


L’affilatissima e pianeggiante cresta rocciosa che dobbiamo attraversare, si tratta di circa 30 metri in estrema esposizione su entrambi i versanti

L’affilatissima e pianeggiante cresta rocciosa che dobbiamo attraversare, si tratta di circa 30 metri in estrema esposizione su entrambi i versanti

Risalita dell’invaso al termine dell’affilatissima cresta rocciosa


Risalita dell’invaso al termine dell’affilatissima cresta rocciosa

Arrivo in vetta al monte Antona sud orientale

Arrivo in vetta al monte Antona sud orientale

Monte Antona SE q.912 (Sulla cima è situata una piccola campanella)

Monte Antona SE q.912 (Sulla cima è situata una piccola campanella)

Dalla vetta del monte Antona SE, continuiamo verso la cima centrale perdendo quota sull’affilata cresta rocciosa nord occidentale con passaggi che non superano il 1°+ 



Dalla vetta del monte Antona SE, continuiamo verso la cima centrale perdendo quota sull’affilata cresta rocciosa nord occidentale con passaggi che non superano il 1°+ 

Dalla vetta del monte Antona SE, continuiamo verso la cima centrale perdendo quota sull’affilata cresta rocciosa nord occidentale con passaggi che non superano il 1°+ 

Dalla vetta del monte Antona SE, continuiamo verso la cima centrale perdendo quota sull’affilata cresta rocciosa nord occidentale

Quota q.901 (Quota da GPS. Scendendo l’affilata cresta nord occidentale, una breve risalita conduce allo sperone oltre il quale risulta evidente l’impossibilità del proseguo causa un salto verticale) 

Continuiamo in precario equilibrio nel ripido pendio boscoso sfruttando l’esilissima traccia di passaggio e mantenendo la direzione poco sotto la cresta abbandonata…. 


…persi alcuni metri riprendiamo il filo proprio sotto il salto dello sperone….

…. ora la cresta priva di difficoltà ma invasa da fitti e fastidiosi arbusti conduce sulla cima centrale

Alle nostre spalle si vede l’intera sagoma dello sperone di Quota q.901 che abbiamo bypassato, ora si comprende il salto nel vuoto che ci ha impedito di avanzare quando eravamo sulla sua cima

Arrivo alla vetta del monte Antona centrale, alle nostre spalle lo sviluppo del percorso dalla vetta SE 

 

Monte Antona q.914 (Usciti dai fitti arbusti siamo nella panoramica cima centrale) 

Panorama dal monte Antona centrale verso la boscosa cima nord occidentale che vogliamo raggiungere

Panorama dal monte Antona centrale sulle vette principali delle Apuane

Dalla cima centrale puntiamo a raggiungere la terza cima completamente ricoperta dal bosco, scendiamo con direzione nord/ovest tra qualche arbusto che ci ostacola per guadagnare la sottostante cresta sulla quale notiamo una croce di metallo 

Croce q.888 (Vecchia croce di metallo sulla cresta che collega la cima centrale alla cima nord occidentale)  


E ‘giocoforza mantenersi sul filo della cresta con macigni affioranti, vista l’impenetrabilità della vegetazione appena sotto

In breve la cresta di macigni affioranti si alza ed è ostruita da pungenti piante di ginepro

L’insignificante cima del monte Antona NO


Ritornati sulla cima centrale del monte Antona, intraprendiamo la cresta sud/ovest in discesa camminando senza difficoltà su roccia inclinata, radi arbusti e sfruttando la traccia di passaggio delle capre

Scendiamo la cresta sud/ovest del monte Antona centrale

Scendiamo la cresta sud/ovest del monte Antona centrale


Mentre scendiamo la cresta sud/ovest del monte Antona centrale, alla nostra sinistra ammiriamo le bastionate del monte Antona SE

Placca rocciosa q.800 (Sotto i nostri piedi inizia uno scivolo di placca rocciosa, scendiamo in aderenza o sfruttando i suoi minuscoli terrazzamenti naturali) 

Placca rocciosa q.800 (Sotto i nostri piedi inizia uno scivolo di placca rocciosa, scendiamo in aderenza o sfruttando i suoi minuscoli terrazzamenti naturali) 

Arrivati al suo termine il proseguo appare infrascato, costeggiamo sulla destra la base della parete parzialmente ostacolata dagli arbusti avendo alle nostre spalle il monte Antona SE

Placche rocciose q.765 (Arriviamo a una seconda parte di placche rocciose, sicuramente molto più ampia rispetto alla precedente sulla quale si possono notare diversi split e soste per calata in doppia)


Discesa sulla seconda parte di placche rocciose

Placca rocciosa q.690 (Arriviamo alla base dell’enorme placca inclinata di roccia, punto di partenza di numerose vie d’arrampicata. Ora una corda corrimano ci guida fino all’entrata del bosco dal quale inizia l’esile sentierino d’acceso alla palestra di roccia, qualche bollo rosso ci viene in aiuto)  

Placca rocciosa q.690 (Arriviamo alla base dell’enorme placca inclinata di roccia, punto di partenza di numerose vie d’arrampicata. Ora una corda corrimano ci guida fino all’entrata del bosco dal quale inizia l’esile sentierino d’acceso alla palestra di roccia, qualche bollo rosso ci viene in aiuto)

L’esile sentierino d’acceso alla palestra di roccia, qualche bollo rosso ci viene in aiuto

l’esile sentierino d’acceso alla palestra di roccia, qualche bollo rosso ci viene in aiuto…..e anche una corda!!

Asfaltata q.590 (Una breve scalinata sul muretto che ne delimita il bordo ci deposita sulla strada asfaltata, a destra conduce a Antona ma noi la teniamo a sinistra)

 

Campareccia q.623 (Arriviamo alla piccola borgata presso il ristorante “Pintadera”, incrocio e innesto sul CAI 41: lasciamo la strada asfaltata, il CAI 41 proviene dalla nostra sinistra di fianco il ristorante e noi lo teniamo a destra su carrozzabile che si esaurisce dopo poco…..)

…..quindi si continua in discesa su vicolo cementato e scalinato costeggiando le abitazioni

Bivio q.595 (Scendendo il vicolo scalinato ci innestiamo in un percorso pianeggiante, il CAI 41 lo tiene a destra lasciando le case abitate) 

Asfaltata q.518 (Ritroviamo la strada asfaltata per Antona, in loco c’è una vecchia edicola votiva) 

Asfaltata q.518 (Ritroviamo la strada asfaltata per Antona, in loco c’è una vecchia edicola votiva. Attraversiamo e dalla parte opposta in una apertura del guardrail c’è il proseguo del CAI 41 su mulattiera in discesa) 

Asfaltata q.486 (Attraversiamo ancora la strada asfaltata e dalla parte opposta continuiamo a tagliare con il CAI 41)


Chiesa q.420 (Oratorio Beata Vergine delle Grazie) 

Chiesa q.420 (Oratorio Beata Vergine delle Grazie) 

Il paese di Antona è visibile dall’oratorio Beata Vergine delle Grazie

Al paese di Antona

Antona q.392 (La mulattiera si esaurisce arrivando al paese di Antona, incrocio: andiamo a destra dove c’è la vecchia fontana)

Scendiamo la via dei Castagni fino all’auto lasciandoci il paese alle spalle