venerdì 13 maggio 2022

Monte Canin (per l’Alta Via Resiana sud) PD+

Grandioso itinerario semi alpinistico sulla cresta dell'Alta Via Resiana che dal passo Infrababa Grande ci conduce al monte Canin nelle alpi Giulie (Friuli V.G.)

DATA: 9-10 agosto 2021 

PARTENZA: Con l’autostrada A23 usciamo al casello di Carnia/Tolmezzo (Friuli Venezia Giulia) e prendiamo la SS.52 che si va immettere dopo 6 km sulla SS.13. La percorriamo in direzione di Tarvisio per circa 7 km quando la lasciamo a favore della SP.42 alla nostra destra con indicazioni della val Resia. Arrivati a Stolvizza (13 km dalla SS.13) attraversiamo il paese seguendo i cartelli per Coritis, la stradina si riduce diventando particolarmente ripida e dopo altri 5,5 km siamo in questo piccolo nucleo di case. Da Coritis procediamo esattamente per 1,8 km individuando a sinistra lo stradello CAI 731 indicato dal cartello, pochi metri prima che la stradina venga attraversata dal corso d’acqua del torrente Resia (20,2 km dalla SS.13). 



ITINERARIO: Partenza q.824 (Iniziamo risalendo lo stradello CAI 731 indicato dai cartelli, poi dopo pochi metri lo lasciamo perché continua verso le case di Besa e stiamo a destra sul sentiero segnato che entra nel bosco)   –   Besa q.888 (Il sentiero ha tagliato e uscendo dal bosco notiamo a sinistra una casa ristrutturata, noi dobbiamo tenere il CAI 731 che vira a destra rientrando nel bosco passando di fianco a un rudere)   –   Bivio q.901 (Appena rientrati nel bosco il sentiero si divide, il nostro CAI 731 sale a sinistra)  –   Berdo di Sopra q.1258 (Usciamo dal bosco e risaliamo in vista della casera abbandonata, in lontananza possiamo scorgere il bivacco Costantini. Dalla casera, incrocio di sentieri con cartelli, evitiamo il CAI 642 che proviene dalla nostra destra dalla malga Coot e continua a sinistra verso casera Canin che sarà il nostro ritorno del giorno dopo, manteniamo il sentiero CAI 731 in salita che è anche Alta Via Resiana, segni CAI e triangoli rossi)  –  Torrente Resia q.1345 (Usciamo presso la pietraia dalla quale scorre il modesto corso d’acqua che origina il torrente Resia, il CAI 731 continua la ripida ascesa tra i pini mughi con numerose serpentine)  –  Bivio q.1652 (Risalita una colata di pietre siamo al bivio: a destra è evidente il proseguo del CAI 731 per tracciato a mezzacosta che aggira il versante occidentale della Baba Piccola, come pure a sinistra il bivacco appena sopra di noi che dobbiamo raggiungere)  –   Bivacco Franco Costantini q.1690 (Posizionato alla base del Torrione del Mulaz all’imbocco del grande canalone detritico che scende dal passo Infrababa. La ripida traccia CAI 731/A sale sopra il bivacco mantenendosi nella prima parte a ridosso del Torrione del Mulaz, poi in salita a zig-zag su placche e detriti nella parte centrale del canalone)   –   Passo Infrababa Grande q.2038 (Ampia sella detritica. A destra la cresta sale alla vetta della Baba Grande, noi saliamo a sinistra senza difficoltà iniziando la cresta dell’Alta Via Resiana verso il monte Slebe che in questo frangente si presenta come un pendio misto di zolle erbose e roccia, seguiamo la segnatura con triangoli rossi, poco sopra è presente la targa metallica datata 1981)   –   Cima q.2317 (Sulla mappa IGM viene indicata erroneamente come il monte Slebe, in loco c’è un cippo di sasso con numerazione 16-3. Ora la cresta che ci separa dal monte Slebe è molto affilata e frastagliata, avanziamo qualche metro poi la lasciamo calandoci a sinistra sul versante italiano per cengia e scivolo di placca rocciosa)   –   Canalino q.2300 (Siamo nel punto basso, ai nostri piedi precipita un canalino roccioso, ora risaliamo per raggiungere la vetta del monte Slebe, stiamo di fatto bypassando l’affilata cresta frastagliata che unisce la Cima q.2317 al monte Slebe tenendoci sul versante italiano, passaggi di 1°+/2°)   –   Cima q.2335 (Abbiamo riguadagnato la cresta presso l’anticima sud del monte Slebe, senza quota o toponimo, lasciamo immediatamente la cresta per abbassarci di nuovo sul versante italiano per facile rampa di pietrisco bypassando un tratto affilato di cresta)   –   Monte Slebe q.2337 (Scritta su una roccia e omino di sassi. Dalla cima ci caliamo ancora nel versante italiano dove incontriamo immediatamente l’unico tratto attrezzato di tutta la via, cavo e staffe)   –  Forcella q.2320 (Il facile tratto attrezzato ci deposita sulla stretta forcella con cippo di sasso)   –   Cippo 10-1 q.2430 (Anticipa l’arrivo in vetta del Lasca Plagna)   –   Lasca Plagna q.2448 (Sulla cima c’è una piccola targa di marmo datata 1947. Una traccia con sbiaditi segni scende nel versante sloveno caratterizzato da un vastissimo altopiano carsico, manteniamo la cresta dell’Alta Via Resiana ora ampia e pianeggiante, poi quando termina ci si abbassa a sinistra nel versante italiano)   –   Cippo 15-7 q.2410   –  Cima q.2416 (Promontorio anonimo, sulle mappe è senza quota e toponimo, ora la cresta scende velocemente senza difficoltà alla forcella del Mali Dol)   –   Mali Dol q.2376 (Forcella di terriccio e pietrisco, in loco c’è una targa di marmo con numerazione 15-6, la cresta ora sale alla cima del Cerni Vogu)   –   Cerni Vogu q.2422 (Sulla vetta c’è un cippo rovinato. Sul versante sloveno si protrae uno spallone roccioso che ignoriamo, avanziamo ancora pochi metri per affrontare il tratto più difficile della via. Ci caliamo con direzione nord/ovest disarrampicando passaggi di 2° esposti e sporchi di brecciolino che rende la discesa pericolosa)   –   Targa 15-4 q.2400 (Risolta la pericolosa discesa dal Cerni Vogu, ora dobbiamo continuare su esposta cresta, in loco c’è la targa di marmo con numerazione 15-4)   –   Porton Sotto Canin q.2345 (Camminiamo su un crinalino erboso e pianeggiante che ci fa illudere perché ne segue una lama affilata e rocciosa in esposizione al termine della quale troviamo la targa con numerazione 15-3. Arrampichiamo l’esposto spigolo affrontandolo direttamente con passaggi di 2°+ su buona roccia, nella parte alta le difficoltà si attenuano)   –   Pod Kaninom q.2429 (Arrivati sul minuscolo pianoro erboso le difficoltà cessano, in loco c’è il cippo con numerazione 15-2. A sinistra scende la traccia per la casera Canin che prenderemo al ritorno, vecchi segni e la scritta sulla roccia poco sotto che indica Coritis, manteniamoci sulla cresta in salita ora molto ampia per il Canin Basso seguendo la segnatura con triangoli rossi dell’Alta Via Resiana e la direzione nord)   –   Canin Basso q.2571 (La facile ma faticosa salita caratterizzata da rampe sdrucciolevoli e un ampio versante di pietrisco, ci fa arrivare alla vetta dove è situata la vecchia croce di metallo e il cippo datato 1947, seguiamo la cresta che si riduce puntando al monte Canin Alto proprio davanti a noi, probabilmente “affollato” di persone)   –  Targa 14-16 q.2558   –   Canin Alto q.2587 (Sulla cima c’è il libro delle firme e la croce di legno attualmente distrutta, torniamo sui nostri passi)   –   Targa 14-16 q.2558   –   Canin Basso q.2571   –   Pod Kaninom q.2429 (Ora lasciamo la cresta e scendiamo a destra nel ripido versante italiano seguendo i vecchi segni rossi senza percorso obbligato, direzione sud/ovest)   –   Croce q.2167 (Antica croce di ferro in memoria datata 1926, è situata sul sottile crinalino erboso)   –   Casera Canin q.1443 (Nella parte finale la segnatura già sporadica sparisce, anche la onnipresente casera ora si nasconde ai nostri occhi ma ormai la direzione l’abbiamo intrapresa. Scendiamo percorrendo la dorsale erbosa delimitata da una pineta tenendoci alla nostra destra il profondo solco vallivo che scende fin sotto la casera. Ci innestiamo sul CAI 642, evitiamo di andare a destra verso Coritis e svoltiamo a sinistra superando il vecchio abbeveratoio)   –   Berdo di Sopra q.1258 (Il CAI 642 procede a mezzacosta e ci fa tornare alla casera di Berdo di Sopra e di conseguenza chiudere l’anello, ripercorriamo quindi tutto il CAI 731 fatto il giorno prima)   –   Bivio q.901   –   Besa q.888   –   Arrivo q.824.

  

NOTE:

LUNGHEZZA TOTALE: 15 km

DIFFICOLTA: PD+

QUOTA MASSIMA: Monte Canin q.2587

DISLIVELLO SALITA 1° giorno: 870 m

DISLIVELLO DISCESA 1° giorno: 0 m

 

DISLIVELLO SALITA 2° giorno: 1100 m

DISLIVELLO DISCESA 2° giorno: 2040 m 

Sentieri

- Indispensabile affrontare la gita solo con meteo stabile, visibilità ottima e buona scorta d’acqua, raccomandabile pernottare al bivacco Franco Costantini per mitigare la grande fatica. 

Materiale utilizzato: casco, 2 corde da 15 m con discensore, fettuccia per realizzare una sosta attorno un macigno (utilizzati per farci sicura solo nella parte terminale della discesa dal Cerni Vogu) raccomandabili i guanti da ferrata. 

- L’Alta Via Resiana compresa dal passo Infrababa Grande al monte Canin è riferita a persone con attitudini alpinistiche, l’unico tratto attrezzato (corto e facile) scende dalla cima del monte Slebe. Particolarmente impegnativo il tragitto compreso dalla cima del Cerni Vogu al Pod Kaninom (bivio di ritorno alla casera Canin), presenta passaggi di 1° e 2° in esposizione e non assicurati, la roccia non è mai scivolosa e ha numerosi appigli per le mani ma è sempre da testare. L’immediata discesa dal Cerni Vogu risulta molto infida, anche se i passaggi in disarrampicata non superano il 2° sono sporchi di brecciolino e una eventuale scivolata avrebbe conseguenze fatali (nella seconda parte di questa discesa noi abbiamo allestito una corda doppia di 15 metri utilizzata solo per assicurarci). Il tragitto dal bivio del Pod Kaninom a monte Canin non presenta difficoltà di rilievo a parte la fatica fin qui accumulata.

 Da non sottovalutare la discesa dal Pod Kaninom alla casera Canin, si sviluppa per interminabile, ripida e poco evidente traccia di passaggio con vecchi segni rossi che mette a dura prova le nostre ginocchia, nella parte alta è su pendio roccioso, poi nella seconda parte su erto e verde declivio dove la segnatura tende a scomparire (in tal caso puntiamo alla sempre visibile casera Canin). 

Rifugi-Bivacchi

 - Bivacco Franco Costantini: Bivacco in lamiera posizionato alla base del torrione del Mulaz, all’interno 9 posti letto con piccola credenza, materassi e coperte. Ci fermiamo a pernottare in vista della lunga traversata del giorno dopo.

- Casera Canin: casera incustodita adibita a bivacco sempre aperta, al piano terra tavolo, panca, sedie, stufa e mobile cucina. Al secondo piano due camerate con sette posti letto, edificio in ottime condizioni. 

Fonti

- Possiamo rifornirci sul piccolo corso d’acqua che origina il torrente Resia a circa 1345 metri sul CAI 371 che sale al bivacco Costantini.

Tracce GPS



TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Partenza q.824

0,00

Mali Dol

4,42

Besa

0,09

Cerni Vogu

4,50

Bivio q.901

0,11

Targa 15-4 q.2400

/

Berdo di Sopra

0,50

Porton Sotto Canin

6,05

Torrente Resia q.1345

1,04

Pod Kaninom

6,25

Bivio q.1652

1,42

Canin Basso

6,46

Bivacco Franco Costantini

1,45

Targa 14-16

/

Passo Infrababa Grande

2,40

Canin Alto

7,00

Cima q.2317

3,23

Targa 14-16

/

Canalino q.2300

3,28

Canin Basso

/

Cima q.2335

3,45

Pod Kaninom

7,37

Monte Slebe

3,50

Croce q.2167

8,17

Forcella q.2320

3,57

Casera Canin

9,45

Cippo 10-1

4,18

Berdo di Sopra

10,25

Lasca Plagna

4,22

Bivio q.901

/

Cippo 15-7

4,33

Besa

/

Cima q.2416

4,37

Arrivo q.824

11,05


 

Partenza q.824: Iniziamo risalendo lo stradello CAI 731 indicato dai cartelli …. 

… poi dopo pochi metri lo lasciamo perché continua verso le case di Besa e stiamo a destra sul sentiero segnato che entra nel bosco

Besa q.888 (Il sentiero ha tagliato e uscendo dal bosco notiamo a sinistra una casa ristrutturata, noi dobbiamo tenere il CAI 731 che vira a destra rientrando nel bosco passando di fianco a un rudere)

Besa q.888 (Il sentiero ha tagliato e uscendo dal bosco notiamo a sinistra una casa ristrutturata, noi dobbiamo tenere il CAI 731 che vira a destra rientrando nel bosco passando di fianco a un rudere)

Sul CAI 731 che sale a Berdo di Sopra

Usciamo dal bosco e risaliamo in vista della casera abbandonata di Berdo di Sopra

 

Usciamo dal bosco e risaliamo in vista della casera abbandonata, in lontananza possiamo scorgere il bivacco Costantini

Berdo di Sopra

Da Berdo di Sopra manteniamo il sentiero CAI 731 in salita che è anche Alta Via Resiana

Torrente Resia q.1345 (Usciamo presso la pietraia dalla quale scorre il modesto corso d’acqua che origina il torrente Resia)

CAI 731

 

Rudere di una casermetta

Bivio q.1652 (Risalita una colata di pietre siamo al bivio: a destra è evidente il proseguo del CAI 731 per tracciato a mezzacosta che aggira il versante occidentale della Baba Piccola, come pure a sinistra il bivacco appena sopra di noi che dobbiamo raggiungere)

Bivacco Franco Costantini

Bivacco Franco Costantini

Dal bivacco saliamo la ripida traccia CAI 731/A per il passo Infrababa Grande

Dal bivacco saliamo la ripida traccia CAI 731/A per il passo Infrababa Grande


Dal bivacco saliamo la ripida traccia CAI 731/A per il passo Infrababa Grande

Il torrione del Mulaz

Il passo Infrababa Grande

Arrivo al passo Infrababa Grande

Passo Infrababa Grande q.2038 (Ampia sella detritica. A destra la cresta sale alla vetta della Baba Grande, noi saliamo a sinistra senza difficoltà iniziando la cresta dell’Alta Via Resiana verso il monte Slebe che in questo frangente si presenta come un pendio misto di zolle erbose e roccia, seguiamo la segnatura con triangoli rossi, poco sopra è presente la targa metallica datata 1981)


Dal passo Infrababa Grande iniziamo la cresta dell’Alta Via Resiana verso il monte Slebe che in questo frangente si presenta come un pendio misto di zolle erbose e roccia

Dal passo Infrababa Grande iniziamo la cresta dell’Alta Via Resiana verso il monte Slebe che in questo frangente si presenta come un pendio misto di zolle erbose e roccia

Dal passo Infrababa Grande iniziamo la cresta dell’Alta Via Resiana verso il monte Slebe che in questo frangente si presenta come un pendio misto di zolle erbose e roccia

Cima q.2317 (Sulla mappa IGM viene indicata erroneamente come il monte Slebe, in loco c’è un cippo di sasso con numerazione 16-3)  

Cima q.2317 (Sulla mappa IGM viene indicata erroneamente come il monte Slebe, in loco c’è un cippo di sasso con numerazione 16-3)  

Ora la cresta che ci separa dal monte Slebe è molto affilata e frastagliata, avanziamo qualche metro poi la lasciamo calandoci a sinistra sul versante italiano per cengia e scivolo di placca rocciosa

 

Ora la cresta che ci separa dal monte Slebe è molto affilata e frastagliata, avanziamo qualche metro poi la lasciamo calandoci a sinistra sul versante italiano per cengia e scivolo di placca rocciosa

Canalino q.2300 (Siamo nel punto basso, ai nostri piedi precipita un canalino roccioso)

Cima q.2335 (Abbiamo riguadagnato la cresta presso l’anticima sud del monte Slebe, senza quota o toponimo)  

Dalla Cima q.2335 lasciamo immediatamente la cresta per abbassarci di nuovo sul versante italiano per facile rampa di pietrisco bypassando un tratto affilato di cresta

Dalla Cima q.2335 lasciamo immediatamente la cresta per abbassarci di nuovo sul versante italiano per facile rampa di pietrisco bypassando un tratto affilato di cresta

 

Arrivo sul monte Slebe

Sul monte Slebe con vista sul Lasca Plagna nostro prossimo obiettivo

Sul monte Slebe con vista sul Lasca Plagna nostro prossimo obiettivo

 

La ferrata che scende dal monte Slebe

La ferrata che scende dal monte Slebe

Vista dello sviluppo della ferrata che scende dal monte Slebe

Zoomata sullo spallone di Kopa nel versante Sloveno

Salita al monte Lasca Plagna


Cippo 10-1 q.2430 (Anticipa l’arrivo in vetta del Lasca Plagna)

L’altopiano carsico del versante Sloveno

Lasca Plagna q.2448 (Sulla cima c’è una piccola targa di marmo datata 1947)  

Lasca Plagna q.2448 (Panorama sul tragitto da fare) 

 

 

Panorama dal Lasca Plagna


Cippo 15-7 q.2410  

Cima q.2416 (Promontorio anonimo, sulle mappe è senza quota e toponimo, ora la cresta scende velocemente senza difficoltà alla forcella del Mali Dol)

Mali Dol q.2376 (Forcella di terriccio e pietrisco, in loco c’è una targa di marmo con numerazione 15-6, la cresta ora sale alla cima del Cerni Vogu)

Il Lasca Plagna visto dalla vetta del Cerni Vogu

Panorama dalla vetta del Cerni Vogu verso il monte Canin

Dalla vetta del Cerni Vogu avanziamo ancora pochi metri per affrontare il tratto più difficile della via. Ci caliamo con direzione nord/ovest disarrampicando passaggi di 2° esposti e sporchi di brecciolino che rende la discesa pericolosa

 

Dal Cerni Vogu ci caliamo con direzione nord/ovest disarrampicando passaggi di 2° esposti e sporchi di brecciolino che rende la discesa pericolosa

Dal Cerni Vogu ci caliamo con direzione nord/ovest disarrampicando passaggi di 2° esposti e sporchi di brecciolino che rende la discesa pericolosa

Dal Cerni Vogu ci caliamo con direzione nord/ovest disarrampicando passaggi di 2° esposti e sporchi di brecciolino che rende la discesa pericolosa

Dal Cerni Vogu ci caliamo con direzione nord/ovest disarrampicando passaggi di 2° esposti e sporchi di brecciolino che rende la discesa pericolosa


Sviluppo della discesa dal Cerni Vogu

Targa 15-4 q.2400 (Risolta la pericolosa discesa dal Cerni Vogu, ora dobbiamo continuare su esposta cresta, in loco c’è la targa di marmo con numerazione 15-4)  

Targa 15-4 q.2400 (Risolta la pericolosa discesa dal Cerni Vogu, ora dobbiamo continuare su esposta cresta, in loco c’è la targa di marmo con numerazione 15-4)  

 

Si continua su esposta cresta

Si continua su esposta cresta

Sull’Alta Via Resiana

Sull’Alta Via Resiana


Passaggio esposto

L’altopiano carsico Sloveno

Sull’Alta Via Resiana


Sull’Alta Via Resiana

Camminiamo su un crinalino erboso e pianeggiante che ci fa illudere perché ne segue una lama affilata e rocciosa in esposizione

 

Porton Sotto Canin q.2345 (Al termine della lama affilata e rocciosa in esposizione troviamo la targa con numerazione 15-3)

Porton Sotto Canin q.2345 (Arrampichiamo l’esposto spigolo affrontandolo direttamente con passaggi di 2°+ su buona roccia, nella parte alta le difficoltà si attenuano)

Pod Kaninom q.2429 (Arrivati sul minuscolo pianoro erboso le difficoltà cessano, in loco c’è il cippo con numerazione 15-2, a sinistra scende la traccia per la casera Canin che prenderemo al ritorno, vecchi segni e la scritta sulla roccia poco sotto che indica Coritis)  

Pod Kaninom q.2429 (Manteniamoci sulla cresta in salita ora molto ampia per il Canin Basso seguendo la segnatura con triangoli rossi dell’Alta Via Resiana e la direzione nord)

La facile ma faticosa salita è caratterizzata da rampe sdrucciolevoli e un ampio versante di pietrisco


Canin Basso q.2571

Sulla cresta che dal Canin Basso conduce al monte Canin

Sulla cresta che dal Canin Basso conduce al monte Canin

Canin Alto (Panorama sull’Alta Via Resiana sud che abbiamo percorso)

 

Canin Alto q.2587

Canin Alto (Panorama verso est)

Canin Alto (Panorama verso ovest)

Canin Alto (Panorama verso nord)

Ritornati al Pod Kaninom, lasciamo la cresta e scendiamo a destra nel ripido versante italiano seguendo i vecchi segni rossi senza percorso obbligato, direzione sud/ovest

Discesa dal Pod Kaninom alla casera Canin


Croce q.2167 (Antica croce di ferro in memoria datata 1926, è situata sul sottile crinalino erboso)

Discesa dal Pod Kaninom alla casera Canin

Discesa dal Pod Kaninom alla casera Canin

Discesa dal Pod Kaninom alla casera Canin

Arrivo alla casera Canin

Casera Canin


Casera Canin

Sul CAI 642 che dalla casera Canin si dirige verso Berdo di Sopra 

Arrivo a Berdo di Sopra

Arrivo a Berdo di Sopra