Salita al monte Cimone dall'altopiano del Montasio passando per la Forca di Vandul e la ferratina del Pizzo Viene (Alpi Giulie, Friuli V.G.)
DATA: 21 agosto 2021
PARTENZA: Con
l’autostrada A23 usciamo al casello di Carnia/Tolmezzo (Friuli Venezia Giulia)
e prendiamo la SS.52 che si va immettere dopo 6 km sulla
SS.13. La percorriamo in direzione di Tarvisio per circa 15 km arrivando a
Chiusaforte dove lasciamo la strada statale prendendo a destra la SP.76 per la
val Raccolana fino a raggiungere il passo di Sella Nevea (17 km da Chiusaforte,
39 km dal casello autostradale). Ora saliamo a sinistra la ripida stradina per
l’altopiano del Montasio (cartelli) per circa 4 km dove a oltranza è interdetto il normale transito.
ITINERARIO: Altopiano del Montasio q.1502 (Al termine della strada ci sono i cartelli e la biforcazione con le due stradine interdette al transito: a destra troviamo il cartello per il rifugio Giacomo di Brazzà, scegliamo quello a sinistra che è CAI 621) – Stalla q.1519 (Grande stalla alla nostra sinistra, appena oltrepassata evitiamo la carrozzabile che a destra sale alle casere Pecolo, andiamo dritto verso la “turistica” malga Montasio) – Malga Montasio q.1517 (La stradina asfaltata termina alla grande malga, pochi metri prima seguiamo il tratturo a sinistra che con un ampio giro la oltrepassa e inizia a scendere su pista forestale, siamo sempre sul CAI 621) – Bivio q.1479 (La forestale si abbassa fino al bivio della stessa presso il rio Montasio, che qui ci appare come un canale asciutto di pietrisco che solca il bosco: a sinistra è forestale CAI 622 e scende alle case di Piani di Là, noi andiamo dritto sulla pianeggiante forestale CAI 621) – Quota 1500 (In questo punto la pista forestale termina, ora il CAI 621 continua su sentierino sempre a mezzacosta in piano) – Bivio q.1580 (Usciamo dal bosco arrivando al bivio: lasciamo il proseguo a mezzacosta del CAI 621 che sarà il nostro ritorno, risaliamo a destra il verde valloncello del Livinal di Vandul prendendo il CAI 640 che si sviluppa a serpentina puntando alle bastionate rocciose sopra di noi) – Anfratto q.1730 (Salendo il valloncello, alla nostra sinistra ci appare un costone roccioso caratterizzato da numerose cavità o fori, ora il nostro CAI 640 vira a sinistra per andare a transitare sotto un grande anfratto, dopo averlo superato entriamo in un secondo valloncello erboso dove il sentiero riprende a salire fino alla Forca di Vandul) – Forca di Vandul q.1986 (Forcella delimitata dalle verticali pareti rocciose, alla nostra destra fanno riferimento alla cresta occidentale del monte Zabus, alla nostra sinistra alla cresta nord del Pizzo Viene, dalla parte opposta il versante precipita sulla val di Dogna. Dalla forcella ci portiamo a sinistra dove in breve notiamo la ferrata del Pizzo Viene) – Cresta N Pizzo Viene q.2055 (La ferrata che inizia dalla Forca di Vandul termina sulla verde cresta nord del Pizzo Viene, la percorriamo a destra in falsopiano intravvedendo il bivacco Sandro del Torso e la mole del monte Cimone) – Ferrata Norina q.2121 (Da una piccola cavità sul terreno erboso c’è l’uscita della ferrata Norina indicata dai cartelli, poco sotto alla nostra sinistra è situato il bivacco Sandro del Torso, stiamo sul crinale che ora virando verso occidente si abbassa in direzione del monte Cimone) – Forca de La Viene q.2073 (Siamo nella depressione del crinale che in questo punto è solcato da una “trincea naturale”, alla nostra sinistra scende l’ampio vallone erboso de La Viene, manteniamoci sul crinale che ora si trasforma in un’ampia cresta rocciosa fino la vetta del monte Cimone, direzione ovest) – Monte Cimone q.2379 (Omino di sassi sull’ampia cima panoramica, torniamo indietro) – Forca de La Viene q.2073 (Ritornati sulla sella presso la “trincea naturale”, scendiamo a destra l’ampia e verde vallata de La Viene iniziando il CAI 641, segni, cartelli e traccia assenti, solo in seguito ci appare la traccia di passaggio e qualche segno, direzione sud) – Bivio q.1570 (Nella parte finale il verde vallone si restringe e compaiono delle colate di pietrisco, quindi ci andiamo a innestare d’obbligo sul CAI 621 che si sviluppa a mezzacosta, purtroppo anche questo tracciato è palesemente poco frequentato e dobbiamo stare attenti a non oltrepassarlo involontariamente. A destra conduce verso lo Stallo Pala dei Larici e al paese di Chiout, lo teniamo a sinistra) – Stallo Sotto Le Gladis q.1573 (Dello stallo non rimane alcuna testimonianza, solo grazie al GPS individuiamo il punto anonimo in cui sorgeva) – Bivio q.1580 (Chiudiamo l’anello, a sinistra ritroviamo il CAI 640 salito per la Forca di Vandul, teniamoci sul CAI 621 ripercorrendolo fino all’altopiano del Montasio) – Quota 1500 – Bivio q.1479 – Malga Montasio q.1517 – Stalla q.1519 – Altopiano del Montasio q.1502.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 14,3 km DIFFICOLTA: EEA |
DISLIVELLO TOTALE: 1080 m QUOTA MASSIMA: M. Cimone q.2379 |
Sentieri Ferrata del Pizzo Viene: Si attacca dalla Forca di Vandul e termina dopo circa 15 minuti sulla cresta erbosa nord del Pizzo Viene, la ferrata è attrezzata con cavo e qualche staffa, la difficoltà è medio/facile ma in discreta esposizione. Sentiero CAI 641: Lo percorriamo nella via di ritorno per non ripetere la ferratina del Pizzo Viene, si scende dalla Forca de la Viene nell’omonima e verde vallata, anche se non è difficile il sentiero è in stato di abbandono. Inizialmente scendiamo a vista senza alcuna indicazione, poi solo quando ci siamo inoltrati completamente nel vallone cominciamo a scorgere l’esile traccia di passaggio e residui della segnatura CAI. Sentiero CAI 621: Il tratto di sentiero CAI 621 compreso tra i bivi con il CAI 641 e il CAI 640 si sviluppa unicamente a mezzacosta in falsopiano, potrebbe essere un tragitto “rilassante”, purtroppo è in stato di abbandono e palesemente poco frequentato, la traccia in alcuni tratti non è molto evidente causa piccoli smottamenti del terreno e fastidiosa vegetazione orticante, il proseguo del CAI 621 (fatto anche all’andata) dopo il bivio con il CAI 640 d’accesso alla forca di Vandul è meno ostico. |
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Rifugi-Bivacchi |
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Fonti - Fontana/abbeveratoio alla malga Montasio |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Altopiano del Montasio |
0,00 |
Monte Cimone
|
3,10 |
Stalla |
0,05 |
Forca de La
Viene |
3,50 |
Malga
Montasio |
0,08 |
Bivio q.1570 |
4,52 |
Bivio
q.1479 |
0,15 |
Stallo Sotto
Le Gladis |
5,12 |
Quota 1500 |
0,27 |
Bivio q.1580 |
5,32 |
Bivio q.1580 |
0,55 |
Quota 1500 |
/ |
Anfratto
q.1730 |
1,14 |
Bivio
q.1479 |
/ |
Forca di
Vandul |
1,50 |
Malga
Montasio |
/ |
Cresta nord Pizzo
Viene |
2,05 |
Stalla |
/ |
Ferrata
Norina |
2,20 |
Altopiano
del Montasio |
6,25 |
Forca de La
Viene |
/ |
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Altopiano del Montasio q.1502 (Al termine della strada ci sono i cartelli e la biforcazione con le due stradine interdette al transito: a destra troviamo il cartello per il rifugio Giacomo di Brazzà, scegliamo quello a sinistra che è CAI 621) |
Sulla stradina per la malga Montasio |
Stalla q.1519 |
Arrivo alla malga Montasio |
La stradina asfaltata termina alla grande malga, pochi metri prima seguiamo il tratturo a sinistra che con un ampio giro la oltrepassa |
Aggirata la malga Montasio, la pista forestale CAI 621 perde quota |
Quota 1500 (In questo punto la pista forestale termina, ora il CAI 621 continua su sentierino sempre a mezzacosta in piano) |
Bivio q.1580 (Usciamo dal bosco arrivando al bivio: lasciamo il proseguo a mezzacosta del CAI 621 che sarà il nostro ritorno, risaliamo a destra il verde valloncello del Livinal di Vandul prendendo il CAI 640 che si sviluppa a serpentina puntando alle bastionate rocciose sopra di noi) |
Bivio q.1580 (Usciamo dal bosco arrivando al bivio: lasciamo il proseguo a mezzacosta del CAI 621 che sarà il nostro ritorno, risaliamo a destra il verde valloncello del Livinal di Vandul prendendo il CAI 640 che si sviluppa a serpentina puntando alle bastionate rocciose sopra di noi) |
Anfratto q.1730 (Salendo il valloncello, alla nostra sinistra ci appare un costone roccioso caratterizzato da numerose cavità o fori, ora il nostro CAI 640 vira a sinistra per andare a transitare sotto un grande anfratto) |
Anfratto q.1730 (Salendo il valloncello, alla nostra sinistra ci appare un costone roccioso caratterizzato da numerose cavità o fori, ora il nostro CAI 640 vira a sinistra per andare a transitare sotto un grande anfratto) |
Anfratto q.1730 (Salendo il valloncello, alla nostra sinistra ci appare un costone roccioso caratterizzato da numerose cavità o fori, ora il nostro CAI 640 vira a sinistra per andare a transitare sotto un grande anfratto) |
Dopo avere superato l’anfratto, entriamo in un secondo valloncello erboso dove il sentiero riprende a salire fino alla Forca di Vandul |
Forca di Vandul |
Forca di Vandul q.1986 (Dalla parte opposta il versante precipita sulla val di Dogna) |
Forca di Vandul q.1986 (Dalla forcella ci portiamo a sinistra dove in breve notiamo la ferrata del Pizzo Viene) |
La Forca di Vandul vista dalla ferrata del Pizzo Viene |
La ferrata del Pizzo Viene |
La ferrata del Pizzo Viene |
La ferrata del Pizzo Viene |
La parete nord del monte Zabus vista dalla Cresta N del Pizzo Viene |
La ferrata che inizia dalla Forca di Vandul termina sulla verde cresta nord del Pizzo Viene, la percorriamo a destra in falsopiano intravvedendo il bivacco Sandro del Torso e la mole del monte Cimone |
La ferrata che inizia dalla Forca di Vandul termina sulla verde cresta nord del Pizzo Viene, la percorriamo a destra in falsopiano intravvedendo il bivacco Sandro del Torso e la mole del monte Cimone |
Ferrata Norina q.2121 (Da una piccola cavità sul terreno erboso c’è l’uscita della ferrata Norina indicata dai cartelli) |
Il bivacco Del Torso appena sotto l’uscita della ferrata Norina |
La cresta che dalla Forca de la Viene sale al monte Cimone |
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Il panorama alle nostre spalle dalla Forca de la Viene |
Dalla Forca de la Viene saliamo sul monte Cimone |
Dalla Forca de la Viene saliamo sul monte Cimone |
Dalla Forca de la Viene saliamo sul monte Cimone |
Stambecchi |
Stambecchi |
Stambecchi |
Monte Cimone q.2379 |
Dal monte Cimone torniamo sui nostri passi alla Forca de la Viene |
Dal monte Cimone torniamo sui nostri passi alla Forca de la Viene |
Forca de La Viene q.2073 (Ritornati sulla sella presso la “trincea naturale”, scendiamo a destra l’ampia e verde vallata de La Viene iniziando il CAI 641, segni, cartelli e traccia assenti) |
Scendiamo l’ampia e verde vallata de La Viene |
Scendiamo l’ampia e verde vallata de La Viene |
Scendiamo l’ampia e verde vallata de La Viene |
Scendiamo l’ampia e verde vallata de La Viene |
Bivio q.1570 (Nella parte finale il verde vallone si restringe e compaiono delle colate di pietrisco, quindi ci andiamo a innestare d’obbligo sul CAI 621 che si sviluppa a mezzacosta, purtroppo anche questo tracciato è palesemente poco frequentato e dobbiamo stare attenti a non oltrepassarlo involontariamente. A destra conduce verso lo Stallo Pala dei Larici e al paese di Chiout, lo teniamo a sinistra) |
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Sul CAI 621 in stato di abbandono |
Sul CAI 621 in stato di abbandono |