lunedì 25 luglio 2022

Mangart (dai laghi di Fusine) EEA

Sicuramente l'ascesa al Mangart partendo dai laghi di Fusine rientra in una delle gite più appaganti che si possano fare nelle Alpi Giulie (Friuli V.G.) L'itinerario fatto in una sola giornata risulta molto faticoso causa il grande dislivello, affrontiamo in successione la difficile ferrata Italiana, poi la facile ferrata Slovena fino alla vetta, nel ritorno scendiamo la frequentata Via Normale e rientriamo nel versante italiano passando dalla forcella del Mangart.

DATA: 14 agosto 2021 

PARTENZA: Dal Lago di Fusine Superiore (Friuli Venezia Giulia, a circa 11 km da Tarvisio) finisce la strada asfaltata nei pressi del bar-ristoro “I Sette Nani” con piazzale adibito a parcheggio (a pagamento)

 

 

ITINERARIO: Lago di Fusine Superiore q.941 (Dietro il ristoro “Ai Sette Nani” inizia la pista forestale)     Bivio q.944 (Appena intrapresa la pista si divide, a destra è CAI 514, noi la teniamo a sinistra che è CAI 512 per il rifugio Zacchi)      Bivio q.974 (Stiamo sulla pista forestale principale, dritto a sinistra continua il CAI 512 su largo tracciato accorciando il tragitto per il rifugio Zacchi)  –   Bivio q.1008 (Biforcazione della pista forestale: a sinistra continua verso Capanna Ghezzi e il rifugio Zacchi, stiamo a destra che è CAI 513)   –   Bivio q.1013 (Bivio della forestale, il CAI 513 la tiene a sinistra)   –   Deviazione q.1013 (Lasciamo la forestale e prendiamo il sentiero CAI 517/A a destra, possiamo più agevolmente anticipare il bivio camminando nella radura)   –  Incrocio q.1036 (Ci reinnestiamo sulla forestale, l’attraversiamo e il CAI 517/A entra nel bosco con sentierino in ripida salita)   –   Bivio q.1502 (Il sentiero sui 1300 metri esce dal bosco e in continua ascesa arriva al bivio con cartelli presso un macigno isolato, innesto sul CAI 517: a sinistra conduce verso l’Alpe Vecchia, continuiamo in salita verso le pareti rocciose e alla cascatina, direzione sud e possibili nevai, poi la traccia risale le bastionate alla nostra destra)   –   Sorgente q.1630 (Acqua che fuoriesce dalla terra)     –   Gola q.1700 (Il sentierino che risale le bastionate rocciose arriva a una stretta gola attrezzata con cavo corrimano)   –   Fonte q.1898 (Precede l’arrivo al bivacco)   –   Bivacco Nogara q.1916 (Quota da GPS, sulle mappe è quotato erroneamente a 1850 m. Bivio e cartelli: lasciamo il CAI 517 che continua la salita mantenendosi alla destra del bivacco sui declivi erbosi, prendiamo il CAI 517/B che passandogli davanti ci direziona verso le vicine bastionate rocciose)   –   Ferrata Italiana q.2010   –   Deviazione q.2250 (La ferrata sale molto esposta nella parete e in questo punto lambisce la cresta, non è inusuale notare i turisti che ci osservano poco sopra di noi. Ufficialmente la ferrata continua per superare l’ultimo tratto su cresta, noi la lasciamo per scendere alla nostra destra dove poco sotto transita la Via Normale al Mangart. Attraversiamo il sentiero segnato e saliamo dalla parte opposta gli sfasciumi rocciosi dietro i quali siamo già nel sentiero segnato per l’attacco alla ferrata Slovena)   –   Ferrata Slovena q.2240   –   Mangart q.2677 (La ferrata Slovena termina circa 15/20 minuti prima di arrivare in vetta quando cambiando direzione cominciamo a salire l’ampia cresta rocciosa occidentale, faticosa ma facile. Dalla cima con croce e libro delle firme, scendiamo la frequentata Via Normale su sentiero sdrucciolevole che si sviluppa sotto la cresta orientale)   –   Bivio q.2530 (Il sentiero ora si è riportato sulla cresta che continua verso il Mangart di Coritenza, la Via Normale invece scavalla sul versante opposto e nella discesa incontra i privi cavi utili come corrimano, direzione nord-nord/ovest)   –   Bivio q.2217 (Nella discesa abbiamo oltrepassato il punto in cui abbandonando la ferrata Italiana avevamo attraversato la Via Normale per direzionarci verso la ferrata Slovena, quindi ora siamo al bivio ufficiale con segni sulle rocce, a sinistra a ritroso sale la traccia per l’attacco della ferrata Slovena, continuiamo a scendere incontrando subito il cippo panoramico con numerazione 57)   –   Bivio q.2145 (Lasciamo il proseguo in direzione dell’evidente piazzale sloveno adibito a parcheggio e alla strada asfaltata, risaliamo a destra costeggiando la parete rocciosa che ci direziona verso la forcella del Mangart, il CAI 517 e l’attacco della ferrata Italiana nel caso la volessimo percorrere partendo dal versante Sloveno)  –   Forcella del Mangart q.2166 (Ampia sella, dalla parte opposta scendiamo nel versante italiano il facile sentiero CAI 517 nel pendio tra pietrisco e ortiche, possiamo intravvedere il punto di atterraggio dell’elicottero con il simbolo H nel macigno che sovrasta il bivacco Nogara)   –   Bivacco Nogara q.1916 (Ora ripercorriamo tutto il tragitto fino ai laghi di Fusine)   –   Fonte q.1898   –  Gola q.1700   –   Sorgente q.1630   –   Bivio q.1502   –   Incrocio q.1036   –   Deviazione q.1013   –  Bivio q.1013   –   Bivio q.1008Bivio q.974   –  Lago di Fusine Superiore q.941.

 

NOTE:

LUNGHEZZA: 13 km

DIFFICOLTA: EEA

DISLIVELLO TOTALE: 1760 m

QUOTA MASSIMA: Mangart q.2677

Sentieri

L’intera gita fatta in una sola giornata partendo dai laghi di Fusine, risulta estremamente faticosa e impegnativa, eventualmente possiamo spezzare il grande dislivello pernottando al bivacco Nogara, una terza alternativa meno faticosa e comunemente adottata è quella di partire dal piazzale Sloveno situato oltre 2000m, si perdono 150 metri per raggiungere il bivacco Nogara e l’attacco della ferrata Italiana. 

Ferrata Italiana: Ferrata da considerare molto difficile in grande esposizione, è attrezzata con cavo e staffe, la roccia offre una divertente arrampicata su buona roccia, contrariamente a quello che si può pensare non raggiunge la vetta ma si ferma circa 400 m sotto, quindi ci si offrono due soluzioni:

1) Completare la ferrata Italiana e innestarsi alla sottostante Via Normale che andrà salita fino alla vetta.

2) E’ la soluzione comunemente adottata, cioè collegare la percorrenza delle due ferrate, Italiana e Slovena. Quando la ferrata Italiana sta per terminare esce dalla parete e lambisce la cresta, in questo punto evitiamo il proseguo e anticipiamo l’uscita scendendo pochi metri sotto dove transita la via normale, l’attraversiamo per collegarci al sentiero parallelo che conduce alla ferrata Slovena. 

Ferrata Slovena: Completamente differente da quella Italiana, la ferrata Slovena è facile, attrezzata in maniera discontinua con cavo, staffe e maniglie nella gola all’ombra del versante occidentale del Mangart, i cavi sono utili come corrimano e bisogna affrontare molti tratti di arrampicata di 1°, facili e non esposti ma roccia è franosa. 

Via normale al Mangart: la percorriamo scendendo dalla vetta ed è una via molto frequentata, tecnicamente facile non è banale perché la traccia è molto sdrucciolevole (utilissimi i bastoncini da trekking) con la roccia infida perché resa levigata e scivolosa dal frequente passaggio, nella parte intermedia ci sono dei cavi corrimano che vengono in aiuto al nostro precario equilibrio (da evitare con scarsa visibilità o terreno bagnato)   

Rifugi-Bivacchi

Bivacco Nogara: Il bivacco di legno è situato nel declivio erboso a ridosso di un macigno presso le bastionate dove si sviluppa la ferrata Italiana, generalmente è quotato a 1850 m ma il GPS lo quota a 1916 metri, ottimo punto d’appoggio per dividere la gita in due giornate. All’interno ci sono 9 posti letto in buone condizioni. 

Fonti

- Fonte all’inizio del piazzale/parcheggio al lago di Fusine superiore (acqua non potabile)

- Sorgente d’acqua che fuoriesce dal terreno sul sentiero CAI 517 che sale al bivacco Nogara

- Fonte sul CAI 517 precede di pochi minuti l’arrivo al bivacco Nogara 

Tracce GPS



TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Lago di Fusine Superiore

0,00

Bivio q.2530

5,52

Bivio q.944

0,02

Bivio q.2217

6,40

Bivio q.974

0,13

Bivio q.2145

6,52

Bivio q.1008

0,18

Forcella del Mangart

6,54

Bivio q.1013

0,21

Bivacco Nogara

7,20

Deviazione q.1013 

0,24

Fonte q.1898

/

Incrocio q.1036

0,28

Gola

/

Bivio q.1502

1,24

Sorgente q.1630

/

Sorgente q.1630

1,43

Bivio q.1502

/

Gola

/

Incrocio q.1036

/

Fonte q.1898

2,25

Deviazione q.1013 

/

Bivacco Nogara

2,28

Bivio q.1013

/

Ferrata Italiana

2,42

Bivio q.1008

/

Deviazione q.2250

4,00

Bivio q.974

/

Ferrata Slovena

4,10

Bivio q.944

/

Mangart

5,30

Lago di Fusine Superiore

9,35





Il piazzale/parcheggio al lago di Fusine Superiore

Ristoro “Ai Sette Nani”

Sulla pista forestale

Bivio q.1008 (Biforcazione della pista forestale: a sinistra continua verso Capanna Ghezzi e il rifugio Zacchi, stiamo a destra che è CAI 513)  

Deviazione q.1013 (Lasciamo la forestale e prendiamo il sentiero CAI 517/A a destra, possiamo più agevolmente anticipare il bivio camminando nella radura)

Il CAI 517/A entra nel bosco con sentierino in ripida salita


Bivio q.1502 (Il sentiero sui 1300 metri esce dal bosco e in continua ascesa arriva al bivio con cartelli presso un macigno isolato, innesto sul CAI 517: a sinistra conduce verso l’Alpe Vecchia, continuiamo in salita verso le pareti rocciose e alla cascatina, direzione sud e possibili nevai, poi la traccia risale le bastionate alla nostra destra)

Dal Bivio q.1502 continuiamo in salita verso le pareti rocciose

Gola q.1700 (Il sentierino che risale le bastionate rocciose arriva a una stretta gola attrezzata con cavo corrimano)

Gola q.1700 (Il sentierino che risale le bastionate rocciose arriva a una stretta gola attrezzata con cavo corrimano)

Sul CAI 517 verso il bivacco Nogara

Fonte q.1898 (Precede l’arrivo al bivacco)


Bivacco Nogara q.1916 (Bivio e cartelli: lasciamo il CAI 517 che continua la salita mantenendosi alla destra del bivacco sui declivi erbosi, prendiamo il CAI 517/B che passandogli davanti ci direziona verso le vicine bastionate rocciose)  

Bivacco Nogara

Dal bivacco Nogara prendiamo il CAI 517/B che passandogli davanti ci direziona verso le vicine bastionate rocciose  

Inizio della ferrata Italiana


Dopo i primi metri la ferrata attraversa un foro…

….e ne esce dalla parte opposta

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

 

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

 

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart


Ferrata Italiana al Mangart

Ferrata Italiana al Mangart

Campanella lungo il cavo della ferrata

Panorama dalla ferrata sui laghi di Fusine dai quali siamo partiti

Ferrata Italiana al Mangart

La ferrata sale molto esposta nella parete e in questo punto lambisce la cresta, non è inusuale notare i turisti che ci osservano poco sopra di noi


La ferrata sale molto esposta nella parete e in questo punto lambisce la cresta, non è inusuale notare i turisti che ci osservano poco sopra di noi

La ferrata sale molto esposta nella parete e in questo punto lambisce la cresta, non è inusuale notare i turisti che ci osservano poco sopra di noi

L’esposta parte terminale della ferrata Italiana

L’esposta parte terminale della ferrata Italiana


Toccata la cresta abbiamo lasciato il breve proseguo della ferrata Italiana e abbiamo anticipato l’uscita per scendere alla nostra destra dove poco sotto transita la Via Normale al Mangart

Attraversiamo il sentiero segnato e saliamo dalla parte opposta gli sfasciumi rocciosi dietro i quali siamo già nel sentiero segnato per l’attacco alla ferrata Slovena

Nel sentiero segnato per l’attacco alla ferrata Slovena

Nel sentiero segnato per l’attacco alla ferrata Slovena

All’attacco della facile ferrata Slovena


Ferrata Slovena al Mangart

Ferrata Slovena al Mangart

Ferrata Slovena al Mangart

Ferrata Slovena al Mangart


Ferrata Slovena al Mangart

Ferrata Slovena al Mangart

Maniglia

Ferrata Slovena al Mangart

La ferrata Slovena è attrezzata in maniera discontinua, bisogna affrontare molti tratti di arrampicata di 1°


Bisogna affrontare molti tratti di arrampicata di 1°, facili e non esposti ma roccia è franosa.

Bisogna affrontare molti tratti di arrampicata di 1°, facili e non esposti ma roccia è franosa

Bisogna affrontare molti tratti di arrampicata di 1°, facili e non esposti ma roccia è franosa


Ferrata Slovena al Mangart

Ferrata Slovena al Mangart

Ferrata Slovena al Mangart

Ferrata Slovena al Mangart

La ferrata Slovena termina circa 15/20 minuti prima di arrivare in vetta quando cambiando direzione cominciamo a salire l’ampia cresta rocciosa occidentale, faticosa ma facile

La ferrata Slovena termina circa 15/20 minuti prima di arrivare in vetta quando cambiando direzione cominciamo a salire l’ampia cresta rocciosa occidentale, faticosa ma facile


Mangart q.2677

Mangart q.2677 (Panorama sui laghi di Fusine)

Mangart q.2677 (Panorama sullo Jalovec)

Mangart q.2677 (Panorama verso la Ponza Grande)  

Panorama dal Mangart



Mangart q.2677 (Dalla cima scendiamo la frequentata Via Normale su sentiero sdrucciolevole che si sviluppa sotto la cresta orientale)

Dalla cima scendiamo la frequentata Via Normale su sentiero sdrucciolevole che si sviluppa sotto la cresta orientale

Discesa con la Via Normale al Mangart

Discesa con la Via Normale al Mangart

Bivio q.2530 (Il sentiero ora si è riportato sulla cresta che continua verso il Mangart di Coritenza, la Via Normale invece scavalla sul versante opposto e nella discesa incontra i privi cavi utili come corrimano, direzione nord-nord/ovest)


La cresta che continua verso il Mangart di Coritenza

Discesa con la Via Normale al Mangart

Tratti attrezzati con cavo corrimano nella discesa della Via Normale al Mangart

Discesa con la Via Normale al Mangart

Il cippo panoramico con numerazione 57


In direzione dell’evidente piazzale sloveno adibito a parcheggio

Bivio q.2145 (Lasciamo il proseguo in direzione dell’evidente piazzale sloveno adibito a parcheggio e alla strada asfaltata, risaliamo a destra costeggiando la parete rocciosa che ci direziona verso la forcella del Mangart)

Forcella del Mangart

Forcella del Mangart q.2166 (Ampia sella, dalla parte opposta scendiamo nel versante italiano)

Dalla Forcella del Mangart scendiamo nel versante italiano il facile sentiero CAI 517 nel pendio tra pietrisco e ortiche