martedì 13 settembre 2022

Monte Porche (da Vallinfante) EE

Itinerario originale, selvaggio ed esplorativo che sfrutta dei sentieri abbandonati e tratti di fuori sentiero per raggiungere la bella vetta del monte Porche.

DATA: 16 giugno 2022 

PARTENZA: Dal paese di Visso (provincia di Macerata, Marche), teniamo la SP 134 arrivando dopo circa 8 km a Castel Santangelo sul Nera, quindi lasciamo la provinciale che inizia a risalire in direzione di Castelluccio di Norcia, e andiamo a sinistra seguendo le indicazioni per i paesi di Macchie e Vallinfante. Sopraggiunti alle case sparse di quest’ultimo dopo altri 2 km, lasciamo il proseguo della strada in direzione del paese di Macchie e andiamo a destra notando le indicazioni delle Sorgenti del Nera, parcheggiamo dopo 100 metri al bivio della stradina presso una piazzola con fonte.

 

 

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 4 – Monti Sibillini, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646

 

Traccia reale del GPS sullo stralcio della mappa IGM Marche in scala 1:25000 

ITINERARIO: Sorgenti del Nera q.850 (Lasciamo l’auto nella piazzola sul bivio della strada dove c’è una grande fonte, poco sotto i cartelli indicano l’area pic-nic delle Sorgenti del Nera, iniziamo risalendo la strada asfaltata a sinistra)     Bivio q.908 (Al termine della salita tralasciamo la stradina a sinistra che si direziona verso il centro dell’abitato e la chiesa di Santa Maria, prendiamo la carrozzabile a destra che si sviluppa in piano e supera immediatamente una fonte-abbeveratoio, nessuna indicazione)  –   Madonna delle Gee q.902 (Anche chiesa della Maina. E ‘situata alla destra della pista e allo stato attuale causa il terremoto è crollato il suo campanile a vela e versa in stato di degrado)   –   Bivio q.907 (Bivio della carrozzabile senza indicazioni, a sinistra si dirige verso il paese di Macchie, andiamo dritto entrando in breve nel sottobosco)   –   Sbarra q.907 (Sbarra metallica e cartello di divieto d’accesso ai mezzi motorizzati. Continuiamo sulla pista nel bosco uscendone in breve presso una radura dove notiamo alla nostra sinistra una vecchia recinzione metallica, manteniamo la direzione e ritroviamo la pista nel sottobosco)   –   Bivio q.1040 (Manteniamo la pista forestale su pietrisco in costante ascesa, sulla sinistra potrebbe passare inosservato, ma inizia un largo sentiero in stato di abbandono)   –   Bivio q.1170 (Biforcazione: forse non lo notiamo ma dritto a sinistra inizia il largo sentiero parzialmente ostruito dalla vegetazione che dovremmo intraprendere in seguito, ora teniamo il sentiero principale che vira a destra ormai prossimi alla cascata del Pisciatore della quale se ne ode il rumore)   –   Cascata del Pisciatore q.1171 (Dopo la visita ritorniamo indietro)    –   Bivio q.1170 (Ora intraprendiamo il largo sentiero a destra subito poco intuitivo, non vi sono indicazioni, generalmente lo riusciamo a percorrere senza problemi tranne qualche punto dove la vegetazione lo ha parzialmente ostruito)   –   Piazzola q.1350 (Il largo sentiero in stato di abbandono sale costante con numerose serpentine, presso una delle sue curve a gomito c’è una piazzola erbosa)     – Macchia Rotonda q.1405 (Località Macchia Rotonda. Il largo sentiero inspiegabilmente finisce, ci portiamo presso un albero con alcune scritte incise, poi iniziamo a salire molto ripidamente nel fitto bosco che non offre punti di riferimento ma il passaggio tra gli alberi è agevole, direzione est, si procede a vista senza percorso obbligato, alla nostra sinistra ad alcune decine di metri una barriera di fitta vegetazione delimita il ciglio sull’enorme solco vallivo)   –   Macchia Rotonda q.1630 (La parte finale è particolarmente ripida, discretamente scivolosa e poco piacevole. Finalmente usciamo dal fitto bosco in un punto imprecisato e il panorama ci ripaga, se siamo usciti nel punto più alto della macchia boschiva, subito ci appare l’enorme solco vallivo alla nostra sinistra mentre sulla nostra destra l’isolato scoglio roccioso che dobbiamo raggiungere, se abbiamo anticipato l’uscita come nel nostro caso, dobbiamo risalire il ripido pendio erboso per alcuni minuti prima di individuare lo scoglio roccioso)   –   Scoglio delle Volpe q.1682 (Quota da mappa IGM Marche. Risalendo il ripido pendio erboso raggiungiamo a vista il grande e isolato scoglio roccioso, lo superiamo continuando l’ascesa che in breve si sviluppa su una facile cresta rocciosa affiorante, direzione est-nord/est)   –   Crinale q.2060 (Quando si esaurisce la cresta rocciosa, manteniamo la direzione sulla dorsale erbosa fino a innestarci sul crinale principale tra il monte Vallinfante alla nostra sinistra e il monte Porche alla nostra destra, il punto anonimo è quotato 2060 metri sulla mappa IGM Marche. Ora seguiamo l’ampio crinale erboso calando a destra in direzione del monte Porche seguendo la traccia di passaggio non segnata, possibili omini di sasso)   –   Sella q.2010 (Ampia depressione del crinale quotato 2010 metri dalla mappa IGM Marche. Seguiamo la traccia di passaggio che ora è particolarmente marcata, si sposta a sinistra stando a mezzacosta sotto i punti alti del crinale quotati 2042 e 2078 metri)   –  Sella q.2079 (Transitando a mezzacosta prendiamo quota e ci riportiamo sul crinale, ora il sentierino continua a mezzacosta nel versante opposto per aggirare nel fianco occidentale il monte Porche. Dalla sella quindi lo lasciamo e saliamo a sinistra il ripido pendio di terrazzamenti ghiaiosi procedendo a vista, direzione est)   –   Crinale N/O monte Porche q.2160 (Risalito il faticoso pendio di terrazzamenti ghiaiosi guadagniamo il crinale nord occidentale del monte Porche, lo seguiamo a destra in salita)     – Monte Porche q.2233 (Omino di sassi sulla cima. Ignoriamo a sinistra il crinale nord orientale per la cima Vallelunga e scendiamo l’ampio ma ripido crinale meridionale su traccia di passaggio, indicazioni assenti)   –   Incrocio q.2090 (Al termine della discesa siamo sulla selletta di crinale e innesto sul CAI 261. Dritto dopo pochi metri si suddivide tra il CAI 154 che cala a sinistra per il paese di Foce, il CAI 261 che procede a mezzacosta e la traccia di crinale che culmina alla vetta di Palazzo Borghese, noi seguiamo il CAI 261 a destra a ritroso a mezzacosta sotto il versante occidentale del monte Porche)   –   Bivio q.2096 (Biforcazione del sentiero: stiamo dritto a sinistra perdendo quota sul CAI 261, dritto a destra il sentiero sale alla Sella q.2079 già raggiunta in precedenza)   –  Bivio q.1995 (Rimaniamo sul sentiero CAI 261 che scende verso il monte della Prata, probabilmente passa inosservata ma sulla destra sale una traccia che riconduce verso il crinale Cima Vallinfante-Monte Porche e la Sella q.2010)  –  Fonte della Iumenta q.1799 (Dalla grande fonte-abbeveratoio ora il CAI 261 procede su pista carrozzabile)   –  Monte della Prata q.1800 (La pista carrozzabile transita a mezzacosta nel suo fianco sud/orientale)   –   Sbarra q.1680 (Sbarra di metallo)   –   Piazzale q.1651 (Tralasciamo a sinistra la strada asfaltata per la forca di Gualdo, attraversiamo il grande piazzale adibito a parcheggio per il comprensorio sciistico del monte della Prata. Ci portiamo presso il cancello d’ingresso dell’hotel La Baita situato sopra di noi e dal bordo del piazzale scendiamo la spaziosa pista da sci)   –   Seggiovia q.1548 (Seggiovia Valle dell’Angelo/Monte Prata. Evitiamo la pista da sci che notiamo sopra l’impianto, scendiamo su traccia di passaggio calando nel valloncello alla nostra sinistra e seguendo i pali della luce, poco sotto entriamo nel bosco tenendoci alla destra del fosso e quando ne usciamo il nostro esile sentierino ci fa virare a destra stando a mezzacosta)   –   Bivio q.1461 (Bivio del sentierino senza indicazioni: a sinistra a ritroso scende per raggiungere subito la sottostante SP.136, rimaniamo dritto a mezzacosta nel versante meridionale del Colle Infante)  –   Presa d’acqua q.1430 (Superato un punto panoramico dove ai nostri piedi sono posizionate delle reti paramassi, siamo alla piccola presa d’acqua delimitata da una recinzione dove il nostro sentiero si allarga)   –  Carrozzabile q.1347 (Innesto sulla carrozzabile, andiamo a sinistra dove è situato l’hotel La Fiorita)   –   La Fiorita q.1329 (Superato l’hotel situato alla nostra sinistra e appena prima di arrivare sulla strada asfaltata SP.136, andiamo a destra senza alcuna indicazione per attraversare la radura, direzione nord. In breve ci compaiono i solchi lasciati da mezzi motorizzati, che facendoci virare a destra ci guidano all’interno del bosco dove troviamo il largo sentiero forestale)   –  Bivio q.1320 (Biforcazione del largo sentiero senza indicazioni: entrambe le soluzioni vanno bene, ma stando dritto a destra si compie un giro più ampio, andiamo dritto a sinistra e subito il percorso si riduce a sentierino che uscendo dal bosco ci fa tagliare nella radura costellata di arbusti isolati)   –   Tratturo q.1310 (Intercettiamo un tratturo, lo seguiamo a sinistra con direzione nord sempre nella brulla radura)   –   Bivio q.1260 (Dalla nostra destra proviene la pista che dal Bivio q.1320 aveva fatto un giro più ampio, continuiamo dritto ora su pista sterrata)   –   Camping Monte Prata q.1210 (L’arrivo è preceduto dal campo da tennis, ci innestiamo sulla carrozzabile che si esaurisce proprio al campeggio e la seguiamo d’obbligo a sinistra)   –   Deviazione q.1196 (Nel punto in cui la carrozzabile compie una curva a destra noi la lasciamo, dobbiamo calare a destra per entrare nel bosco. La deviazione non è intuitiva ed è anche poco invitante perché l’ingresso è infrascato, ma superati pochi metri ci accorgiamo che il passaggio nel sottobosco è molto agevole e pianeggiante, direzione nord, sul punto c’è un vecchio palo della luce un po’ nascosto. Dopo pochi minuti di cammino usciamo in una grande verde radura circondata dal bosco, l’attraversiamo mantenendo la direzione, poi quando finisce rientriamo nel sottobosco dove ci appare un sentiero e il fosso Ravarro dell’Acqua che scorre parallelo alla sua destra)   –   Fonte del Ravarro q.1137 (La vecchia fonte-abbeveratoio la notiamo sulla nostra destra all’interno del fosso Ravarro dell’Acqua. Andiamo avanti ancora per pochi metri e quando il largo sentiero inizia a salire lo lasciamo, dobbiamo individuare l’inizio un po’ incerto del sentierino parallelo tra il largo sentiero e il sottostante fosso Ravarro dell’Acqua. Una volta intrapreso, il sentierino alterna tratti evidenti ad ambigui)  –  Bivio q.880 (Siamo nella discesa finale e s’intravvede la strada sotto di noi. Sulla penultima curva a gomito, alla nostra sinistra inizia un sentierino a mezzacosta che forse passa inosservato)   –   Sorgenti del Nera q.850 (Sbuchiamo proprio sopra la fonte e alla piazzola dove abbiamo parcheggiato, l’ingresso del sentiero che è infrascato era impossibile notarlo alla partenza). 

NOTE:

LUNGHEZZA: 17,3 km

DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1370 m

QUOTA MASSIMA: M. Porche q.2233

Sentieri

Itinerario originale, selvaggio ed esplorativo che sfrutta dei sentieri abbandonati e tratti di fuori sentiero per raggiungere la bella vetta del monte Porche. La gita risulta molto impegnativa causa la fatica per vincere il forte dislivello e la difficoltà di individuare i vecchi tracciati, è consigliata solo a persone in ottima forma fisica, conoscitori del posto e con senso dell’orientamento, possibilmente dotati di GPS che risulta indispensabile. 

Sicuramente la parte più faticosa e meno piacevole è la ripidissima salita nel fitto bosco della Macchia Rotonda, si procede a vista senza percorso obbligato o punti di riferimento per colmare i 230 metri di dislivello dalla fine del vecchio sentiero all’uscita del bosco presso lo Scoglio della Volpe. 

Rifugi-Bivacchi

Hotel Rifugio La Baita: causa gli eventi sismici, allo stato attuale la struttura situata nel piazzale del monte Prata è gravemente danneggiata e inagibile.

Hotel La Fiorita: Situato presso la strada SP.136, causa gli eventi sismici allo stato attuale la struttura è gravemente danneggiata e inagibile. 

Fonti

Fonte alla partenza (Sorgenti del Nera)

Fonte abbeveratoio al Bivio q.908 dopo 6/7 minuti dalla partenza

Fonte della Iumenta: sul CAI 261 che dal monte Porche scende verso il monte della Prata

Fonte sulla carrozzabile di fianco l’hotel La Fiorita

Fonte del Ravarro: vecchia fonte abbeveratoio all’interno dell’omonimo fosso d’acqua

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Sorgenti del Nera

0,00

Bivio q.2096

4,27

Bivio q.908

0,06

Bivio q.1995

4,42

Madonna delle Gee

0,11

Fonte della Iumenta

5,03

Bivio q.907

0,13

Monte della Prata

/

Sbarra q.907

0,17

Sbarra q.1680

5,34

Bivio q.1040

0,34

Piazzale q.1651

5,40

Bivio q.1170

0,51

Seggiovia

5,50

Cascata del Pisciatore

0,54

Bivio q.1461

6,02

Bivio q.1170

0,57

Presa d’acqua

6,10

Piazzola q.1350

1,20

Carrozzabile q.1347

6,16

Macchia Rotonda q.1405

1,30

La Fiorita

6,18

Macchia Rotonda q.1630

2,10

Bivio q.1320

6,24

Scoglio delle Volpe

2,25

Tratturo q.1310

6,27

Crinale q.2060

3,20

Bivio q.1260

6,30

Sella q.2010

3,28

Camping Monte Prata

6,35

Sella q.2079

3,42

Deviazione q.1196

6,40

Crinale N/O Porche 

3,57

Fonte del Ravarro

6,47

Monte Porche

4,10

Bivio q.880

7,15

Incrocio q.2090

4,22

Sorgenti del Nera

7,20


 

Sorgenti del Nera q.850 (Lasciamo l’auto nella piazzola sul bivio della strada dove c’è una grande fonte, poco sotto i cartelli indicano l’area pic-nic delle Sorgenti del Nera, iniziamo risalendo la strada asfaltata a sinistra.)  

Risaliamo sulla strada asfaltata

Bivio q.908 (Al termine della salita tralasciamo la stradina a sinistra che si direziona verso il centro dell’abitato e la chiesa di Santa Maria, prendiamo la carrozzabile a destra che si sviluppa in piano e supera immediatamente una fonte-abbeveratoio)

Madonna delle Gee q.902 (Anche chiesa della Maina)

Sbarra q.907

Bivio q.1170 (Biforcazione: forse non lo notiamo ma dritto a sinistra inizia il largo sentiero parzialmente ostruito dalla vegetazione che dovremmo intraprendere in seguito, ora teniamo il sentiero principale che vira a destra ormai prossimi alla cascata del Pisciatore della quale se ne ode il rumore)


Cascata del Pisciatore

Sul sentiero abbandonato che prendiamo al Bivio q.1170 poco pochi minuti prima di arrivare alla cascata del Pisciatore

Piazzola q.1350 (Il largo sentiero in stato di abbandono sale costante con numerose serpentine, presso una delle sue curve a gomito c’è una piazzola erbosa) 

Piazzola q.1350 (Il largo sentiero in stato di abbandono sale costante con numerose serpentine, presso una delle sue curve a gomito c’è una piazzola erbosa) 

Macchia Rotonda q.1405 (Località Macchia Rotonda. Il largo sentiero inspiegabilmente finisce, ci portiamo presso un albero con alcune scritte incise, poi iniziamo a salire molto ripidamente nel fitto bosco che non offre punti di riferimento ma il passaggio tra gli alberi è agevole, direzione est, si procede a vista senza percorso obbligato)


Risaliamo nel bosco della Macchia Rotonda

Una conformazione rocciosa nel fitto bosco

Macchia Rotonda q.1630 (La parte finale è particolarmente ripida, discretamente scivolosa e poco piacevole. Finalmente usciamo dal fitto bosco in un punto imprecisato e il panorama ci ripaga)

Il monte Prata

Se abbiamo anticipato l’uscita dalla Macchia Rotonda come nel nostro caso, dobbiamo risalire il ripido pendio erboso per alcuni minuti prima di individuare lo Scoglio delle Volpe

Scoglio delle Volpe q.1682


Superiamo lo Scoglio delle Volpe continuando l’ascesa che in breve si sviluppa su una facile cresta rocciosa affiorante

Superiamo lo Scoglio delle Volpe continuando l’ascesa che in breve si sviluppa su una facile cresta rocciosa affiorante

Superiamo lo Scoglio delle Volpe continuando l’ascesa che in breve si sviluppa su una facile cresta rocciosa affiorante

Quando si esaurisce la cresta rocciosa, manteniamo la direzione sulla dorsale erbosa

Mentre risaliamo dallo Scoglio dell’Aquila, iniziamo a scorgere alla nostra destra il monte Porche


Quando si esaurisce la cresta rocciosa, manteniamo la direzione sulla dorsale erbosa

La cresta rocciosa che abbiamo percorso dopo che abbiamo lasciato lo Scoglio della Volpe

Raggiunto il Crinale q.2060, si intuisce il tragitto da fare per arrivare sul monte Porche 

Cima Vallelunga vista dal Crinale q.2060

Panorama dal Crinale q.2060


Il percorso da effettuare visto dopo la Sella q.2010

Alla nostra sinistra si sviluppa la valle Lunga

Transitando a mezzacosta prendiamo quota e ci riportiamo sul crinale presso la Sella q.2079, ora il sentierino continua a mezzacosta nel versante opposto per aggirare nel fianco occidentale il monte Porche. Dalla sella quindi lo lasciamo e saliamo a sinistra il ripido pendio di terrazzamenti ghiaiosi procedendo a vista

Vista sul monte Prata e la carrozzabile che percorreremo dopo essere scesi dal monte Porche

Zoomata sul paese di Castelluccio


Crinale N/O monte Porche

Monte Porche q.2233

Panorama dal monte Porche

Dal monte Porche scendiamo l’ampio ma ripido crinale meridionale su traccia di passaggio

Dal monte Porche scendiamo l’ampio ma ripido crinale meridionale su traccia di passaggio


Sasso Borghese a sinistra e Palazzo Borghese a destra

Seguiamo il CAI 261 a mezzacosta sotto il versante occidentale del monte Porche

Bivio q.2096 (Biforcazione del sentiero: stiamo dritto a sinistra perdendo quota sul CAI 261, dritto a destra il sentiero sale alla Sella q.2079 già raggiunta in precedenza) 

Sul CAI 261 in direzione della fonte della Iumenta

Fonte della Iumenta

Fonte della Iumenta


Il monte Prata e la carrozzabile che aggira a mezzacosta

Arrivo al Piazzale q.1651 in vista dell’hotel La Baita

Piazzale q.1651 (Attraversiamo il grande piazzale adibito a parcheggio per il comprensorio sciistico del monte della Prata)

Dal piazzale, sulla nostra destra ci sono gli impianti sciistici

Attraversato il piazzale, ci portiamo presso il cancello d’ingresso dell’hotel La Baita situato sopra di noi e scendiamo la spaziosa pista da sci  

 

Attraversato il piazzale, ci portiamo presso il cancello d’ingresso dell’hotel La Baita situato sopra di noi e scendiamo la spaziosa pista da sci 

Scendiamo la spaziosa pista da sci, in fondo c’è la seggiovia Valle dell’Angelo-monte Prata 

Seggiovia Valle dell’Angelo-monte Prata 

Dalla seggiovia Valle dell’Angelo/Monte Prata, scendiamo su traccia di passaggio calando nel valloncello alla nostra sinistra e seguendo i pali della luce, poco sotto entriamo nel bosco

Usciamo dal bosco e il nostro esile sentierino ci fa virare a destra stando a mezzacosta

Sull’esile sentierino senza indicazioni che conduce all’hotel La Fiorita


Presa d’acqua q.1430

Dalla presa d’acqua il sentiero si allarga  

La Fiorita q.1329 (Superato l’hotel situato alla nostra sinistra e appena prima di arrivare sulla strada asfaltata SP.136, andiamo a destra senza alcuna indicazione per attraversare la radura)

La Fiorita q.1329 (Superato l’hotel situato alla nostra sinistra e appena prima di arrivare sulla strada asfaltata SP.136, andiamo a destra senza alcuna indicazione per attraversare la radura)

In breve ci compaiono i solchi lasciati da mezzi motorizzati, che facendoci virare a destra ci guidano all’interno del bosco dove troviamo il largo sentiero forestale  

In breve ci compaiono i solchi lasciati da mezzi motorizzati, che facendoci virare a destra ci guidano all’interno del bosco dove troviamo il largo sentiero forestale  

 

 Arrivati alla biforcazione del largo sentiero - Bivio q.1320 - andiamo dritto a sinistra e subito il percorso si riduce a sentierino che uscendo dal bosco ci fa tagliare nella radura costellata di arbusti isolati

Oltrepassato il Bivio q.1260, ora continuiamo su pista sterrata  

Camping Monte Prata

Deviazione q.1196 (Nel punto in cui la carrozzabile compie una curva a destra noi la lasciamo, dobbiamo calare a destra per entrare nel bosco. La deviazione non è intuitiva ed è anche poco invitante perché l’ingresso è infrascato, ma superati pochi metri ci accorgiamo che il passaggio nel sottobosco è molto agevole e pianeggiante) 

Dopo pochi minuti di cammino usciamo in una grande verde radura circondata dal bosco, l’attraversiamo mantenendo la direzione

Fonte del Ravarro q.1137 (La vecchia fonte-abbeveratoio la notiamo sulla nostra destra all’interno del fosso Ravarro dell’Acqua) 


Dalla fonte del Ravarro andiamo avanti ancora per pochi metri e quando il largo sentiero inizia a salire lo lasciamo, dobbiamo individuare l’inizio un po’ incerto del sentierino parallelo tra il largo sentiero e il sottostante fosso Ravarro dell’Acqua

Una volta intrapreso, il sentierino alterna tratti evidenti ad ambigui

Una volta intrapreso, il sentierino alterna tratti evidenti ad ambigui

Arrivo alle Sorgenti del Nera, l’uscita del sentierino abbandonato è infrascata