mercoledì 23 novembre 2022

Monte Canin (dal Picco Carnizza) EEA/PD+

Grandioso itinerario alpinistico tra il Picco di Carnizza e il monte Canin nelle alpi Giulie (Friuli V.G.). Partiamo dal rifugio Gilberti raggiungibile con cabinovia dal noto comprensorio turistico di Sella Nevea, e camminiamo oltrepassando la sella Bila Pec fino raggiungere la sella di Grubia per comodo sentiero. Da qui ci portiamo all'attacco della ferrata Grasselli che ci fa toccare la vetta del Picco Carnizza, continuiamo sulla difficile Alta Via Resiana di stampo alpinistico conquistando anche la vetta del monte Canin. Per il ritorno disarrampichiamo la ferrata Julia che ci fa depositare sul ghiacciaio del Canin, poi con stesso sentiero d'andata fino al rifugio Gilberti.   

DATA: 12 agosto 2021 

PARTENZA: Con l’autostrada A23 usciamo al casello di Carnia/Tolmezzo (Friuli Venezia Giulia) e prendiamo la SS.52 che si va immettere dopo 6 km sulla SS.13. La percorriamo in direzione di Tarvisio per circa 15 km arrivando a Chiusaforte dove lasciamo la strada statale, prendiamo a destra la SP.76 per la val Raccolana fino a raggiungere il passo di Sella Nevea dal quale sale la cabinovia per il rifugio Gilberti. (17 km da Chiusaforte, circa 39 km dal casello autostradale)

 

 


ITINERARIO: Rifugio Gilberti q.1850 (Usciti dalla cabinovia ci appare il rifugio Gilberti, poco sotto alla sua destra ci sono i cartelli del CAI 632 che prendiamo, possibili nevai)      Targa q.1923 (Targa in memoria affissa su un macigno)      Sella Bila Pec q.2005 (Al termine della salita siamo sull’ampia sella con il rudere della casermetta, a destra inizia il CAI 632/A o “Percorso Geologico Foran dal Mus”, stiamo sul CAI 632 a sinistra che prosegue a mezzacosta sopra l’altopiano carsico del Foran dal Mus)   –   Bivio q.2018 (Cartelli: manteniamo il CAI 632 a mezzacosta, in salita inizia il percorso al ghiacciaio del Canin e dell’attacco della ferrata Julia che sarà il nostro ritorno)   –   Bivio q.1993 (A destra scende nell’altopiano carsico il CAI 632/A o “Percorso Geologico Foran dal Mus”,  allo stato attuale non ci sono cartelli e passa inosservato, stiamo sul CAI 632)   –   Bivio q.1948 (Indicazioni sul macigno con bolli rossi/gialli: a destra si scende nell’altopiano carsico del Foran dal Mus, stiamo sul CAI 632)   –   Bivio q.2032 (Biforcazione: dritto a destra scende la traccia del CAI 645, stiamo in salita sul CAI 632)   –   Sella di Grubia q.2040 (Incrocio di sentieri con cartelli, in loco è situato il bivacco Marussich. Pochi metri prima di arrivare al bivacco, saliamo a sinistra a ritroso il promontorio roccioso seguendo la segnatura con triangoli rossi dell’Alta Via Resiana, in breve ci porta a camminare sulla cresta nord/ovest del Picco di Carnizza che in questa parte iniziale è pianeggiante con tratti erbosi)   –   Ferrata Grasselli q.2215 (Camminando il crinale pianeggiante, appare evidente il maestoso spigolo roccioso sul quale risale la ferrata. Giunti in prossimità, la traccia si sposta a sinistra sul versante del CAI 632 che rimane sotto di noi per bypassare un primo tratto dello spigolo roccioso particolarmente rotto, poi ci si alza ripidamente su zolle erbose fino all’attacco della ferrata)   –   Pulpito q.2300 (La ferrata sale lo spigolo esposto, poi si continua in arrampicata libera con passaggi di 1°+ sopraggiungendo a una protuberanza. Ora ci appare il canalone che solca la parete con il nostro ripido proseguo che si mantiene parallelo alla sua destra incontrando i cavi della tratta n°9)   –  Picco di Carnizza q.2441 (Aggirato dall’alto il canalone la ferrata si esaurisce, si cammina in facile ascesa il pendio di pietrisco con direzione sud/est arrivando sulla cima, omino di sassi. Per la prima volta ci appare la mole del Canin, scendiamo dalla parte opposta su traccia sdrucciolevole che ci deposita sull’ampia cresta pianeggiante sottostante, caratterizzata a sinistra dal verticale precipizio sul ghiacciaio del Canin, e alla sua destra da un enorme placca rocciosa obliqua. Camminiamo in aderenza e con molta attenzione sul filo della placca, poi quando si esaurisce ci abbassiamo a destra riprendendo su traccia sdrucciolevole)   –   Quota 2330 (Lasciata la placca rocciosa della cresta, ci siamo abbassati fino a circa 2330 m dove troviamo dei cavi corrimano che ci guidano a sinistra lungo il traverso orizzontale tra terra e roccia, direzione sud/est)   –   Sperone roccioso q.2355 (Terminato il traverso si sale il canalino attrezzato originato da uno sperone roccioso, quando ne usciamo si volta a sinistra dove i facili cavi corrimano ci aiutano a camminare su un cengione di placca per raggiungere la cresta nord occidentale del monte Canin, il punto più difficile e pericoloso della via)   –   Monte Canin q.2587 (Arrampichiamo la cresta nord/ovest in estrema esposizione, alla nostra sinistra la parete precipita verticalmente sul ghiacciaio mentre alla nostra destra l’esposizione è minima ma pericolosa. La cresta ben segnata non è attrezzata, l’attenzione deve essere totale, poi nella parte terminale ci spostiamo a destra con la salita che avviene nella parete occidentale del Canin con passaggi di 1°/1°+ su roccia rotta. Dalla vetta seguiamo la Via Normale sulla cresta orientale contrassegnata da bolli bianco/rossi)   –   Ferrata Julia q.2544 (Dopo pochi metri avere superato una targa con numerazione 13-14 presso una forcellina c’è l’uscita della ferrata Julia della quale si notano i cavi che arrivano e terminano proprio sulla cresta, la iniziamo a disarrampicare)  –   Ghiacciaio del Canin q.2380 (Scendiamo il facile nevaio seguendo le probabili tracce o procedendo a vista con direzione nord/est, in ogni caso ci andiamo a innestare d’obbligo sul CAI 632)   –   Bivio q.2018 (Ritorniamo sul CAI 632 percorso in mattinata, ripercorriamo il tragitto fino al rifugio Gilberti e alla cabinovia)  –  Sella Bila Pec q.2005   –  Targa q.1923   – Rifugio Gilberti q.1850.

 

NOTE:

LUNGHEZZA: 9,8 km

DIFFICOLTA: EEA/PD+

DISLIVELLO TOTALE: 1050 m

QUOTA MASSIMA: M. Canin q.2587

Sentieri

Orario apertura della cabinovia per il rifugio Gilberti dalle 8,30 alle 17,30. 

Materiale usato: imbrago, casco, set da ferrata, ramponi per il ghiacciaio del Canin. 

Ferrata Grasselli: Ferrata solitaria e poco frequentata rispetto alla vicina ferrata Julia al Canin. Nella parte iniziale che sale lo spigolo le difficoltà sono medio/alte in esposizione, poi in seguito si attenuano notevolmente. Tutta la via è attrezzata a tratti alterni e necessita di arrampicare in libera con passaggi di 1°/1°+ su roccia sporca di brecciolino. 

Ferrata Julia: La percorriamo in discesa, è ottimamente attrezzata senza interruzioni con cavo e staffe, anche se si sviluppa verticalmente sul ghiacciaio del Canin la disarrampichiamo senza problemi perché la roccia è buona e ben scalinata e lo sforzo sulle braccia è minimo, solo gli ultimi metri che precedono l’arrivo sul ghiacciaio richiedono forza di braccia. La ferrata è da considerarsi di media difficoltà, generalmente alla mattina è affollata dagli escursionisti ma percorsa nel pomeriggio in discesa difficilmente incontreremo qualcuno che ci ostacola. 

Il ghiacciaio del Canin si presenta come un nevaio privo di crepacci, si potrebbe percorrerlo anche senza attrezzatura ma l’immediata discesa subito a ridosso della parete rocciosa al termine della ferrata Julia (…inizio ferrata in caso della normale salita al Canin…) è particolarmente ripida, anche se si tratta di un breve tratto è consigliato avere i ramponi. 

Il tratto più pericoloso della gita è rappresentato dalla cresta nord/ovest del Canin, la segnatura dell’Alta Via Resiana con triangoli rossi è buona ma non ci sono attrezzature per assicurarci, l’esposizione sul ghiacciaio del Canin è totale mentre dall’altra parte è minore ma una scivolata anche in questo caso avrebbe conseguenze fatali. L’attenzione deve essere massima, i passaggi d’arrampicata non superano il 2° ma in qualche caso li dobbiamo affrontare a un metro dal ciglio del baratro, questo percorso lo devono fare persone che abbiano attitudini alpinistiche mentre coloro che frequentano solo vie ferrate si potrebbero trovare in grosse difficoltà. L’ascesa terminale alla vetta del Canin nella parete occidentale dopo il termine della pericolosa cresta nord/ovest, è su traccia di passaggio e arrampicata di 1° non banale causa il terreno sdrucciolevole che scarica sassi. 

Rifugi-Bivacchi

 - Rifugio Gilberti: situato a pochi metri dall’uscita della cabinovia che sale dalla Sella Nevea, generalmente aperto dal 15 giugno al 20 settembre e dal 20 dicembre al 30 aprile. 

- Bivacco Marussich: Bivacco in lamiera sulla sella di Grubia, all’interno 9 posti letto con tavolino. 

Fonti

- Assenti.

Tracce GPS



TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Rifugio Gilberti

0,00

Picco di Carnizza

2,55

Targa q.1923  

0,15

Quota 2330

3,10

Sella Bila Pec

0,24

Sperone roccioso

3,20

Bivio q.2018

0,45

Monte Canin

4,30

Bivio q.1993

/

Ferrata Julia

4,42

Bivio q.1948

1,02

Ghiacciaio del Canin

5,26

Bivio q.2032

1,19

Bivio q.2018

6,02

Sella di Grubia

1,22

Sella Bila Pec

/

Ferrata Grasselli

1,56

Targa q.1923  

/

Pulpito

2,28

Rifugio Gilberti

6,45





La cabinovia che da Sella Nevea risale al rifugio Gilberti

Rifugio Gilberti q.1850 (Usciti dalla cabinovia ci appare il rifugio Gilberti, poco sotto alla sua destra ci sono i cartelli del CAI 632 che prendiamo)

Rifugio Gilberti q.1850 (Usciti dalla cabinovia ci appare il rifugio Gilberti, poco sotto alla sua destra ci sono i cartelli del CAI 632 che prendiamo, possibili nevai)

Sul CAI 632 che dal rifugio Gilberti sale alla sella Bila Pec

Sella Bila Pec q.2005 (Al termine della salita siamo sull’ampia sella con il rudere della casermetta) 


Dalla sella Bila Pec stiamo sul CAI 632 a sinistra che prosegue a mezzacosta sopra l’altopiano carsico del Foran dal Mus

Sul CAI 632 a mezzacosta

Sul CAI 632 a mezzacosta

Sul CAI 632 a mezzacosta

Sul CAI 632 a mezzacosta

Bivio q.1948 (Indicazioni sul macigno con bolli rossi/gialli: a destra si scende nell’altopiano carsico del Foran dal Mus, stiamo sul CAI 632)  

 

L’altopiano carsico del Foran dal Mus

Alle nostre spalle il CAI 632 a mezzacosta appena percorso

Sella di Grubia q.2040

Bivacco Marussich

Bivacco Marussich

Sella di Grubia q.2040 (Pochi metri prima di arrivare al bivacco, saliamo a sinistra a ritroso il promontorio roccioso)


Sella di Grubia q.2040 (Pochi metri prima di arrivare al bivacco, saliamo a sinistra a ritroso il promontorio roccioso seguendo la segnatura con triangoli rossi dell’Alta Via Resiana)

Il panorama alle nostre spalle dopo avere risalito il promontorio dalla sella di Grubia

Il panorama alle che ci appare davanti a noi dopo avere risalito il promontorio dalla sella di Grubia


Camminando il crinale pianeggiante, appare evidente il maestoso spigolo roccioso sul quale risale la ferrata Grasselli

Attacco della ferrata Grasselli

Ferrata Grasselli

Nella parte iniziale che sale lo spigolo le difficoltà sono medio/alte in esposizione

Nella parte iniziale che sale lo spigolo le difficoltà sono medio/alte in esposizione


Nella parte iniziale che sale lo spigolo le difficoltà sono medio/alte in esposizione

Nella parte iniziale che sale lo spigolo le difficoltà sono medio/alte in esposizione

Il panorama visto dalla ferrata Grasselli con lo spigolo ai nostri piedi appena salito

Pulpito q.2300 (La ferrata sale lo spigolo esposto, poi si continua in arrampicata libera con passaggi di 1°+ sopraggiungendo a una protuberanza)  

Dal Pulpito q.2300 ci appare il canalone che solca la parete con il nostro ripido proseguo che si mantiene parallelo alla sua destra incontrando i cavi della tratta n°9 


Ferrata Grasselli

Ferrata Grasselli

Aggirato dall’alto il canalone la ferrata si esaurisce, si cammina in facile ascesa il pendio di pietrisco con direzione sud/est arrivando sulla cima, omino di sassi

Non siamo soli

Si cammina in facile ascesa il pendio di pietrisco con direzione sud/est arrivando sulla cima del Picco di Carnizza

Sul Picco di Carnizza 




Picco di Carnizza q.2441 (Dalla vetta ci appare la mole del Canin)

Dal Picco di Carnizza scendiamo dalla parte opposta su traccia sdrucciolevole che ci deposita sull’ampia cresta pianeggiante sottostante, caratterizzata a sinistra dal verticale precipizio sul ghiacciaio del Canin, e alla sua destra da un enorme placca rocciosa obliqua

Camminiamo in aderenza e con molta attenzione sul filo della placca

Camminiamo in aderenza e con molta attenzione sul filo della placca


Camminiamo in aderenza e con molta attenzione sul filo della placca

Camminiamo in aderenza e con molta attenzione sul filo della placca, poi quando si esaurisce ci abbassiamo a destra riprendendo su traccia sdrucciolevole

Camminiamo in aderenza e con molta attenzione sul filo della placca, poi quando si esaurisce ci abbassiamo a destra riprendendo su traccia sdrucciolevole

Quota 2330 (Lasciata la placca rocciosa della cresta, ci siamo abbassati fino a circa 2330 m dove troviamo dei cavi corrimano che ci guidano a sinistra lungo il traverso orizzontale tra terra e roccia, direzione sud/est)

Quota 2330 (Lasciata la placca rocciosa della cresta, ci siamo abbassati fino a circa 2330 m dove troviamo dei cavi corrimano che ci guidano a sinistra lungo il traverso orizzontale tra terra e roccia, direzione sud/est)


Sperone roccioso q.2355 (Terminato il traverso si sale il canalino attrezzato originato da uno sperone roccioso)

Sperone roccioso q.2355 (Terminato il traverso si sale il canalino attrezzato originato da uno sperone roccioso)

Salito il canalino attrezzato originato da uno sperone roccioso, quando ne usciamo si volta a sinistra dove i facili cavi corrimano ci aiutano a camminare su un cengione di placca

Salito il canalino attrezzato originato da uno sperone roccioso, quando ne usciamo si volta a sinistra dove i facili cavi corrimano ci aiutano a camminare su un cengione di placca

Guadagnata la cresta nord occidentale del monte Canin, alle nostre spalle possiamo ammirare il Picco di Carnizza


Sulla cresta nord occidentale del monte Canin, il punto più difficile e pericoloso della via

Sulla cresta nord occidentale del monte Canin, esposizione totale sul ghiacciaio ai nostri piedi

L’attenzione deve essere massima, i passaggi d’arrampicata non superano il 2° ma in qualche caso li dobbiamo affrontare a un metro dal ciglio del baratro


Sulla cresta nord occidentale del monte Canin

Sulla cresta nord occidentale del monte Canin

Sulla cresta nord occidentale del monte Canin

Sulla cresta nord occidentale del monte Canin

L’ascesa terminale alla vetta del Canin nella parete occidentale dopo il termine della pericolosa cresta nord/ovest, è su traccia di passaggio e arrampicata di 1° non banale causa il terreno sdrucciolevole che scarica sassi.

L’ascesa terminale alla vetta del Canin nella parete occidentale dopo il termine della pericolosa cresta nord/ovest, è su traccia di passaggio e arrampicata di 1° non banale causa il terreno sdrucciolevole che scarica sassi.


L’ascesa terminale alla vetta del Canin nella parete occidentale dopo il termine della pericolosa cresta nord/ovest, è su traccia di passaggio e arrampicata di 1° non banale causa il terreno sdrucciolevole che scarica sassi.

L’ascesa terminale alla vetta del Canin nella parete occidentale dopo il termine della pericolosa cresta nord/ovest, è su traccia di passaggio e arrampicata di 1° non banale causa il terreno sdrucciolevole che scarica sassi.

Monte Canin q.2587

Indicazioni slovene

Dalla vetta del monte Canin seguiamo la Via Normale sulla cresta orientale

Dalla vetta del monte Canin seguiamo la Via Normale sulla cresta orientale


Dopo pochi metri avere superato una targa con numerazione 13-14 presso una forcellina c’è l’uscita della ferrata Julia della quale si notano i cavi che arrivano e terminano proprio sulla cresta, la iniziamo a disarrampicare

Ci caliamo al ghiacciaio del Canin con la ferrata Julia

Ci caliamo al ghiacciaio del Canin con la ferrata Julia

Panorama sul monte Ursic

Ci caliamo al ghiacciaio del Canin con la ferrata Julia

Ci caliamo al ghiacciaio del Canin con la ferrata Julia


Il Picco di Carnizza visto nella parte terminale della ferrata Julia prima che ci depositi sul ghiacciaio

Solo gli ultimi metri della ferrata Julia che precedono l’arrivo sul ghiacciaio richiedono forza di braccia

Le targhe della ferrata Julia

Le targhe della ferrata Julia

La ferrata Julia termina al ghiacciaio del Canin subito a ridosso della parete rocciosa (…inizio ferrata in caso della normale salita al Canin…), l’immediata discesa sulla neve è particolarmente ripida, anche se si tratta di un breve tratto è consigliato avere i ramponi.

 

La ferrata Julia termina al ghiacciaio del Canin subito a ridosso della parete rocciosa (…inizio ferrata in caso della normale salita al Canin…)

Scendiamo il facile nevaio seguendo le probabili tracce o procedendo a vista con direzione nord/est

Scendiamo il facile nevaio seguendo le probabili tracce o procedendo a vista con direzione nord/est

Scendiamo il facile nevaio seguendo le probabili tracce o procedendo a vista con direzione nord/est

Scendiamo il facile nevaio seguendo le probabili tracce o procedendo a vista con direzione nord/est

Al termine del ghiacciaio

Discesa sul ghiacciaio del Canin