sabato 17 dicembre 2022

Corno della Paura (dalla condotta di Punta Piagù) EE

Ascesa al Corno della Paura (Veneto) partendo dal paese di Avio, percorriamo dei sentieri abbandonati e tracce lungo la condotta forzata del bacino artificiale di Punta Piagù. 

DATA: 26 novembre 2022 

PARTENZA: Con l’autostrada A22 usciamo al casello Ala-Avio e ci innestiamo sulla SP.90 andando a sinistra in direzione di Avio che raggiungiamo dopo 3 km, aggiriamo il centro del paese che ci rimane sulla nostra destra e seguiamo l’indicazione per San Valentino e il monte Baldo che ci portano sulla SP.208. Prima di lasciare definitivamente Avio e senza oltrepassare il cimitero, dobbiamo individuare a destra la piccola area giochi e la stradina via Venezia, appena intrapresa raggiunge il parcheggio nel quale conviene fermarci vista l’impossibilità di ulteriori punti sosta negli angusti vicoli (circa 4 km dal casello di Ala-Avio). 



ITINERARIO: Avio q.156 (Dal piccolo parcheggio iniziamo camminando il vicolo via Venezia oltrepassando subito una fontana, tralasciamo alla successiva biforcazione di seguire a destra la via Venezia ma andiamo dritto che è via Romana)    Deviazione q.160 (Presso il numero civico 49 lasciamo la via Romana e risaliamo lo stradello cementato a sinistra privo di indicazioni)   –   Crocefisso q.238 (Lo stradello ci fa passare sotto la grande tubazione dell’acqua in corrispondenza della tratta numerata 281, quindi arriviamo a un crocefisso di legno. Lasciamo lo stradello ora non più cementato e risaliamo il sentierino/traccia privo di indicazioni alla destra del crocefisso, in breve ci fa ripassare sotto la tubazione in corrispondenza della tratta numerata 272)   –   Capanno q.347 (Il sentiero si esaurisce arrivando a un capanno di sasso poco distante dalla condotta. Ci portiamo dietro l’edificio dove c’è una piccola radura, poi ci spostiamo a destra verso la vicina condotta dell’acqua, il proseguo del sentiero che è diventato un esile traccia è ormai scomparso, ma risale parallelo alla tubazione)   –   Condotta 223 q.393 (Risalito una parte scalinata e rocciosa, alla nostra sinistra vediamo un traliccio della luce mentre dobbiamo andare a destra per passare sotto la tubazione nella tratta numerata 223, la traccia molto esile continua pianeggiante)   –   Bivio q.410 (L’esile sentierino arriva a un bivio che potrebbe passare inosservato, dalla nostra destra proviene una traccia con sbiaditi bolli rossi, continuiamo dritto in salita)   –   Bivio q.457 (Ci innestiamo su un buon sentiero pianeggiante, il punto è quotato 457 metri dalla mappa IGM Veneto: faremo ritorno da destra e ora lo seguiamo a sinistra uscendo in breve dal bosco)   –   Condotta 204 q.455 (Passiamo sotto la tubazione nella tratta numerata 204 e siamo in una piazzola panoramica dalla quale ha inizio uno sterrato, noi invece dobbiamo risalire faticosamente seguendo la condotta, nessuna indicazione) – Condotta 191 q.485 (Davanti a noi si presenta una lunga scalinata di metallo di servizio alla condotta, la risaliamo con attenzione perché siamo in esposizione)   –   Condotta 186 q.510 (La lunga scala esposta termina, seguiamo la condotta per pochi metri finché notiamo a sinistra una piccola scala di metallo che risaliamo, poco sopra dopo qualche metro si conclude anche il cavo di sicurezza e continuiamo in salita camminando su traccia di passaggio, l’obiettivo comunque è quello di avanzare paralleli alla tubazione che ci rimane alla nostra destra)   –   Condotta 161 q.602 (La traccia pur risalendo parallela, ci aveva fatto allontanare dalla condotta che ora ritroviamo presso la tratta numerata 161, continuiamo a seguirla in ripida salita)   –   Condotta 41 q.900 (Nella tratta numerata 41 la tubazione vira a destra per raggiungere il bacino artificiale sotto la Punta Piagù, potremmo continuare a seguirla fedelmente ma è più agevole alzarsi a sinistra  di pochi metri dove troviamo una piazzola con traliccio della luce. Evitiamo il largo tracciato che parte proprio da questo punto e che porta a innestarsi sulla carrozzabile d’accesso alla malga Piagù, risaliamo a destra su traccia tra gli arbusti continuando a seguire la condotta che ora ci rimane poco sotto alla nostra destra)   –   Bacino Punta Piagù q.1010 (Nella parte finale ci ricolleghiamo alla condotta presso la tratta numerata 15 e in breve raggiungiamo l’edificio del bacino di carico della Punta Piagù. Lo aggiriamo a sinistra e camminato per pochi metri saliamo una scala di metallo portandoci sul sentiero cementato soprastante, che è la copertura della canalizzazione proveniente dal lago Pra da Stua e lo iniziamo a seguire. Dopo circa cinque minuti il percorso cementato s’interrompe perché la canalizzazione entra nella montagna, aggiriamo d’obbligo a sinistra e in breve la ritroviamo dalla parte opposta)   –   Bivio q.1015 (Manteniamoci sempre sul percorso cementato della canalizzazione, tralasciamo presso uno slargo alla nostra destra l’inizio di un sentiero che si sviluppa poco sopra di noi)   –   Bait del Paset q.1021 (Uscendo dal bosco c’è il piccolo casotto in muratura, continuiamo a mantenere il percorso cementato che rientra tra gli alberi)   –   Incrocio q.1016 (Rimaniamo sempre sul percorso cementato in piano, dalla nostra destra proviene il sentiero che transitava poco sopra e ora cala a sinistra per innestarsi sulla carrozzabile d’accesso alla malga Piagù che s’intravvede tra gli alberi)   –   Incrocio q.1014 (Attraversata una staccionata usciamo dal bosco e il percorso cementato della canalizzazione ci direziona verso la grande malga Piagù che rimane poco sotto di noi. Giunti sopra la malga, scartiamo l’immediato sentiero delle Salere per Prà del Casim alla nostra destra indicato dal cartello, avanziamo qualche metro e lasciamo definitivamente il percorso cementato della canalizzazione destinato a raggiungere il lago Pra da Stua, e saliamo a destra il sentiero della Madonnina, indicazioni e sporadici segni CAI)   –   Bivio q.1110 (Attenzione a non procedere dritto, il sentiero della Madonnina curva a destra all’indietro)   –   Bivio q.1302 (Il bivio è poco evidente e non segnalato. Per la prima volta usciamo dal bosco in un punto panoramico, alla nostra destra e in lontananza ci appaiono le bastionate delle Colme di Vignola sormontata da un impianto di risalita, mentre sopra di noi ci sono i contrafforti rocciosi del Corno della Paura. Lasciamo il sentiero con segni CAI che ora procede a mezzacosta sotto il versante meridionale del Corno della Paura, risaliamo entrando nella rada macchia di arbusti soprastante cercando di individuare l’esile traccia di passaggio segnata con poche frecce rosse, direzione nord/ovest)   –   Cresta O. Corno della Paura q.1484 (Quota da mappa IGM Veneto. Guadagniamo quota con direzione nord/ovest su esile traccia tra gli arbusti intervallata da qualche semplice balzo roccioso, poi su pendio erboso incontrando verso la fine un muretto di sasso e la soprastante recinzione che raggiungiamo. Giunti sulla cresta occidentale del Corno della Paura, andiamo a destra seguendo la recinzione che delimita l’ampia prateria dal precipizio, procediamo a vista e senza indicazioni con direzione est)   –    Corno della Paura q.1518 (Sulla cima sono presenti alcune testimonianze della grande guerra. Scendiamo nella prateria senza percorso obbligato puntando ai ripetitori del promontorio delle Colme di Pratovecchio che notiamo in lontananza)   –   Bivio q.1470 (Cartelli e innesto sul CAI 686, a sinistra si raggiunge la vicina carrozzabile per San Valentino, prendiamo la strada militare a destra chiusa da un cancello, in seguito perdendo quota si attraversano delle gallerie)   –   Bocca d’Ardole q.1390 (Pochi metri prima di arrivare all’ampia sella, sulla destra a ritroso inizia l’esile traccia che riporta al Bivio q.1302 e al sentiero della Madonnina, non ci sono cartelli e passa inosservata. Dalla Bocca d’Ardole scartiamo a sinistra il sentiero per malga Susine, avanziamo trovando altri cartelli presso la biforcazione della stradina militare, dritto a sinistra è CAI 687 per il monte Vignola, stiamo dritto a destra perdendo quota che è CAI 686)   –   Bivio q.1377 (Appena scesi dalla Bocca d’Ardole, dobbiamo lasciare il proseguo della stradina militare che punta verso la croce che notiamo sullo spallone in lontananza, e tenere il CAI 686 che scende a destra su sentierino che s’inoltra nella Val del Castel)   –   Bivio q.1160 (Siamo entrati stabilmente nel bosco arrivando al bivio con cartelli: evitiamo a destra il sentiero delle Salere che riconduce alla malga Piagù, rimaniamo sul CAI 686 in costante discesa)   –   Bivio q.835 (Il sentiero nel bosco si biforca, il CAI 686 sta a sinistra comunque entrambi s ricollegano tra loro dopo poco)   –   Bivio q.821 (Il sentiero al bivio precedente tagliava e ora si ricollega al nostro CAI 686)   –   Bivio q.606 (In uno dei tanti tornanti del CAI 686, a sinistra troviamo un sentiero non segnalato che per il nostro senso di marcia può passare inosservato, stiamo sul CAI 686)   –   Bivio q.543 (Sull’ultimo tornante del CAI 686, a destra c’è un sentierino non segnato che può passare inosservato, continuiamo in discesa che la forestale è sotto di noi)   –   Forestale q.525 (Innesto sulla pista forestale, a sinistra continua come CAI 686 per Sabbionara, la seguiamo a destra)    –   Piazzola q.560 (Piazzola panoramica e rimessa interrata ad uso della forestale. Continuiamo e il percorso si riduce a sentiero pianeggiante a mezzacosta, alcuni scorci panoramici nel fondovalle ci fanno vedere il castello di Sabbionara)   –  Palestra di roccia q.565  –   Bivio q.457 (Chiudiamo l’anello, lasciamo il buon sentiero che stiamo percorrendo e riprendiamo la traccia a sinistra salita in mattinata per rifare tutto il tragitto fino ad Avio)   –   Bivio q.410  –   Condotta 223 q.393  –   Capanno q.347   –   Crocefisso q.238   –   Deviazione q.160  –   Avio q.156 (Parcheggio di via Venezia).

 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 15,4 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1500 m

QUOTA MASSIMA: C. della Paura 1518m

Sentieri

Neve 0-15 cm dalla malga Piagù fino la vetta del Corno della Paura, poi nella discesa con il CAI 686 fino ai 1000 m 

Nel tragitto che da Avio sale fino alla malga Piagù, sfruttiamo dei sentieri abbandonati o esili tracce che si mantengono paralleli o poco distanti dalla condotta forzata, in ogni caso è necessario l’uso del GPS.

Lungo tutto lo sviluppo della condotta è affissa una numerazione decrescente che menziono nella relazione come riferimento della posizione.   

Dalla condotta numerata 191 risaliamo una scala di metallo di servizio per la manutenzione dell’impianto, sono circa 30 metri in esposizione che noi affrontiamo in libera a nostro rischio e pericolo, la scala è in buone condizioni e munita di cavo per poter essere affrontata in sicurezza con imbrago e set da ferrata (consigliato) 

Rifugi-Bivacchi

Assenti

Fonti

Fontana a pochi metri dal parcheggio sul vicolo Venezia di Avio

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Avio

0,00

Corno della Paura

4,00

Deviazione q.160

0,03

Bivio q.1470

4,05

Crocefisso

0,11

Bocca d’Ardole

4,20

Capanno

0,24

Bivio q.1377

4,22

Condotta 223

0,33

Bivio q.1160

4,50

Bivio q.410

0,37

Bivio q.835

5,21

Bivio q.457

0,43

Bivio q.821

5,23

Condotta 204

0,47

Bivio q.606

5,43

Condotta 191

0,53

Bivio q.543

/

Condotta 186

1,03

Forestale q.525

5,55

Condotta 161

1,12

Piazzola q.560

6,00

Condotta 41

1,50

Palestra di roccia

6,32

Bacino Punta Piagù

2,05

Bivio q.457

6,48

Bivio q.1015

2,12

Bivio q.410

/

Bait del Paset

2,16

Condotta 223

/

Incrocio q.1016

2,18

Capanno

/

Incrocio q.1014

2,28

Crocefisso

/

Bivio q.1110

2,42

Deviazione q.160

/

Bivio q.1302

3,18

Avio

7,30

Cresta O. Corno della Paura

3,46

 

 

 

 

Avio q.156 (Dal piccolo parcheggio iniziamo camminando il vicolo via Venezia)

Oltrepassiamo subito una fontana

Sulla via Romana

Deviazione q.160 (Presso il numero civico 49 lasciamo la via Romana e risaliamo lo stradello cementato a sinistra privo di indicazioni)

Stradello cementato

Lo stradello ci fa passare sotto la grande tubazione dell’acqua in corrispondenza della tratta numerata 281


Crocefisso q.238 (Lasciamo lo stradello ora non più cementato e risaliamo il sentierino/traccia privo di indicazioni alla destra del crocefisso)

Sul sentierino intrapreso dal crocefisso

Capanno q.347 (Il sentiero si esaurisce arrivando a un capanno di sasso poco distante dalla condotta)

Condotta 223 q.393 (Risalito una parte scalinata e rocciosa, alla nostra sinistra vediamo un traliccio della luce mentre dobbiamo andare a destra per passare sotto la tubazione nella tratta numerata 223, la traccia molto esile continua pianeggiante) 

Bivio q.457: Ci innestiamo su un buon sentiero pianeggiante, faremo ritorno da destra e ora lo seguiamo a sinistra …

….. uscendo in breve dal bosco

 

Condotta 204 q.455 (Passiamo sotto la tubazione nella tratta numerata 204 e siamo in una piazzola panoramica dalla quale ha inizio uno sterrato, noi invece dobbiamo risalire faticosamente seguendo la condotta, nessuna indicazione)

Condotta 191 q.485 (Davanti a noi si presenta una lunga scalinata di metallo di servizio alla condotta, la risaliamo con attenzione perché siamo in esposizione)

Saliamo la scala con attenzione perché siamo in esposizione

Saliamo la scala con attenzione perché siamo in esposizione


Condotta 186 q.510: La lunga scala esposta termina, seguiamo la condotta per pochi metri …..

….. finché notiamo a sinistra una piccola scala di metallo che risaliamo …..

…… poco sopra dopo qualche metro si conclude anche il cavo di sicurezza e continuiamo in salita camminando su traccia di passaggio.  

Panorama

Condotta 161 q.602 (La traccia pur risalendo parallela, ci aveva fatto allontanare dalla condotta che ora ritroviamo presso la tratta numerata 161, continuiamo a seguirla in ripida salita)

Seguiamo la condotta in ripida salita


Seguiamo la condotta in ripida salita

Arrivo al bacino di Punta Piagù

Bacino Punta Piagù: Lo aggiriamo a sinistra e camminato per pochi metri saliamo una scala di metallo …

….. portandoci sul sentiero cementato soprastante, che è la copertura della canalizzazione proveniente dal lago Pra da Stua e lo iniziamo a seguire.

Sul sentiero cementato che è la copertura della canalizzazione proveniente dal lago Pra da Stua

Dopo circa cinque minuti il percorso cementato s’interrompe perché la canalizzazione entra nella montagna, aggiriamo d’obbligo a sinistra e in breve la ritroviamo dalla parte opposta.  

 

Bivio q.1015 (Manteniamoci sempre sul percorso cementato della canalizzazione, tralasciamo presso uno slargo alla nostra destra l’inizio di un sentiero che si sviluppa poco sopra di noi)

Bait del Paset q.1021 (Uscendo dal bosco c’è il piccolo casotto in muratura, continuiamo a mantenere il percorso cementato che rientra tra gli alberi)

Panorama dal Bait del Paset

Incrocio q.1016 (Rimaniamo sempre sul percorso cementato in piano, dalla nostra destra proviene il sentiero che transitava poco sopra e ora cala a sinistra per innestarsi sulla carrozzabile d’accesso alla malga Piagù che s’intravvede tra gli alberi)

Attraversata una staccionata usciamo dal bosco e il percorso cementato della canalizzazione ci direziona verso la grande malga Piagù che rimane poco sotto di noi

Malga Piagù

 

Incrocio q.1014: Giunti sopra la malga, scartiamo l’immediato sentiero delle Salere per Prà del Casim alla nostra destra indicato dal cartello ….

… avanziamo qualche metro e lasciamo definitivamente il percorso cementato della canalizzazione destinato a raggiungere il lago Pra da Stua, e saliamo a destra il sentiero della Madonnina, indicazioni e sporadici segni CAI.  

Il sentiero della Madonnina

Il sentiero della Madonnina

Bivio q.1302: Per la prima volta usciamo dal bosco in un punto panoramico, alla nostra destra e in lontananza ci appaiono le bastionate delle Colme di Vignola sormontata da un impianto di risalita

Bivio q.1302 (Lasciamo il sentiero con segni CAI che ora procede a mezzacosta sotto il versante meridionale del Corno della Paura, risaliamo entrando nella rada macchia di arbusti soprastante cercando di individuare l’esile traccia di passaggio segnata con poche frecce rosse, direzione nord/ovest)

 

Il sentiero della Madonnina segnalato con poche frecce rosse, guadagniamo quota con direzione nord/ovest su esile traccia tra gli arbusti intervallata da qualche semplice balzo roccioso

Il sentiero della Madonnina segnalato con poche frecce rosse, guadagniamo quota con direzione nord/ovest su esile traccia tra gli arbusti intervallata da qualche semplice balzo roccioso

Panorama sotto di noi

Il sentiero della Madonnina su pendio erboso

Incontriamo verso la fine un muretto di sasso e la soprastante recinzione che raggiungiamo.

Cresta O. Corno della Paura q.1484 (Giunti sulla cresta occidentale del Corno della Paura, andiamo a destra seguendo la recinzione che delimita l’ampia prateria dal precipizio, procediamo a vista e senza indicazioni con direzione est)

 

Giunti sulla cresta occidentale del Corno della Paura, andiamo a destra seguendo la recinzione che delimita l’ampia prateria dal precipizio, procediamo a vista e senza indicazioni con direzione est

Seguiamo la recinzione che delimita l’ampia prateria dal precipizio, procediamo a vista e senza indicazioni con direzione est

Corno della Paura q.1518 (Sulla cima sono presenti alcune testimonianze della grande guerra)

Corno della Paura q.1518 (Sulla cima sono presenti alcune testimonianze della grande guerra)

Corno della Paura

Panorama dal Corno della Paura verso la Punta Piagù

 

Panorama dal Corno della Paura verso la Bocchetta d’Ardole

Corno della Paura q.1518 (Scendiamo nella prateria senza percorso obbligato puntando ai ripetitori del promontorio delle Colme di Pratovecchio che notiamo in lontananza)

Bivio q.1470 (Cartelli e innesto sul CAI 686, a sinistra si raggiunge la vicina carrozzabile per San Valentino, prendiamo la strada militare a destra chiusa da un cancello)

 

Sulla stradina militare CAI 686 che scende alla Bocchetta d’Ardole

Sulla stradina militare CAI 686 che scende alla Bocchetta d’Ardole

Gallerie sulla stradina militare

Gallerie sulla stradina militare


Il versante orientale del Corno della Paura visto durante la discesa alla bocchetta d’Ardole

Arrivo alla Bocchetta d’Ardole

Bocca d’Ardole q.1390 (Pochi metri prima di arrivare all’ampia sella, sulla destra a ritroso inizia l’esile traccia che riporta al Bivio q.1302 e al sentiero della Madonnina, non ci sono cartelli e passa inosservata. Dalla Bocca d’Ardole scartiamo a sinistra il sentiero per malga Susine, avanziamo trovando altri cartelli presso la biforcazione della stradina militare, dritto a sinistra è CAI 687 per il monte Vignola, stiamo dritto a destra perdendo quota che è CAI 686)


Scendiamo dalla Bocchetta d’Ardole

Scendiamo dalla Bocchetta d’Ardole

Il sentiero CAI 686 che scende nella Val del Castel

Bivio q.1160 (Siamo entrati stabilmente nel bosco arrivando al bivio con cartelli: evitiamo a destra il sentiero delle Salere che riconduce alla malga Piagù, rimaniamo sul CAI 686 in costante discesa)

Il sentiero CAI 686 che scende nella Val del Castel

Bivio q.606 (In uno dei tanti tornanti del CAI 686, a sinistra troviamo un sentiero non segnalato che per il nostro senso di marcia può passare inosservato, stiamo sul CAI 686)  

 

Forestale q.525 (Innesto sulla pista forestale, a sinistra continua come CAI 686 per Sabbionara, la seguiamo a destra)

Piazzola q.560: Piazzola panoramica ….

….. e rimessa interrata ad uso della forestale……

….. continuiamo e il percorso si riduce a sentiero pianeggiante a mezzacosta.

Alcuni scorci panoramici nel fondovalle ci fanno vedere il castello di Sabbionara.

Panorama sulla valle dell’Adige