giovedì 22 dicembre 2022

Punta Telegrafo (versante est) EEAI

Ascesa invernale alla Punta Telegrafo con il ripido CAI 657 che inizia sulla strada tra i rifugi Novezzina e Cedron, discesa selvaggio/esplorativa sfruttando il sottile canale sud orientale di Punta Pettorina (Catena del monte Baldo, Veneto)

DATA: 8 dicembre 2022 

PARTENZA: Con l’autostrada A22 usciamo al casello di Affi e iniziamo a percorrere la SP.29 seguendo le indicazioni per monte Baldo e il paese di Caprino Veronese che raggiungiamo dopo 7 km, quindi presso una rotonda proseguiamo aggirando l’abitato tenendo le indicazioni per Spiazzi e Ferrara di monte Baldo che ci portano a viaggiare sulla SP.8, oltrepassiamo anche questi due paesi e la SP.8 inizia a risalire verso la seggiovia Pra’ Alpesina (cartelli). Il CAI 657, nostro punto di partenza, inizia sulla curva a U della strada 300 metri dopo avere oltrepassato il rifugio Novezzina, oppure 500 metri prima di arrivare al grande rifugio Cedron, piazzola con numerosi posti d’auto (circa 31 km dal casello autostradale).

 

Traccia reale del GPS sullo stralcio della mappa IGM Veneto in scala 1:25000 

ITINERARIO: Partenza q.1255 (Dalla curva a U della SP.8 iniziamo risalendo il sentiero CAI 657 “Agostino Goiran” nella ripida prateria indicato dai cartelli, in questo frangente il tracciato è poco evidente e la segnatura molto sporadica)       Pianetti q.1540 (Località Pianetti. La salita si interrompe arrivando a una piccola piazzola con panca e tabella informativa, bivio: a sinistra un sentiero non segnato scende a malga Lonza, noi stiamo sul CAI 657 che virando a sinistra continua a salire con andamento a zig-zag tra cespugli di pini mughi)      Bivio q.2096 (Al termine della lunga salita, il CAI 657 s’innesta sul CAI 658 a mezzacosta indicato dai cartelli, lo teniamo a destra)      Bivio q.2102 (Cartelli e targa in memoria: lasciamo il largo sentiero a mezzacosta che ora prosegue come CAI 651, stiamo sul CAI 658 che risale a sinistra in direzione di un grande traliccio della teleferica, indicazioni per il rifugio Telegrafo)     Bivio q.2115 (Cartelli: a destra il sentiero scende riportando al largo CAI 651 a mezzacosta, continuiamo a salire puntando al casotto della teleferica sopra di noi)      Rifugio G. Barana al Telegrafo q.2147 (Guadagnata la cresta, potremmo percorrerla a destra per raggiungere direttamente Punta Telegrafo, noi invece ci direzioniamo al vicino rifugio Gaetano Barana che ci appare in questo istante. Accanto al rifugio c’è la chiesetta di Santa Rosa, quindi risaliamo a vista dietro l’edificio per portarci sulla vetta sormontata dalla croce)      Punta Telegrafo q.2200 (Anche monte Maggiore. Dalla grande croce di vetta, scendiamo la cresta con direzione nord/est senza alcuna indicazione per riportarci sul largo CAI 651 a mezzacosta. In breve diventa molto aerea, facciamo attenzione ai fastidiosi pini mughi sul versante di Novezza, ma soprattutto al versante rivolto sul lago di Garda che precipita)   –   CAI 651 q.2085 (La cresta perde quota, facendo alcune disagevoli manovre tra i cespugli di pini mughi ci reinnestiamo sul CAI 651 a mezzacosta, lo teniamo a destra direzionandoci verso la teleferica del rifugio G. Barana al Telegrafo)  -  Bivio q.2100 (Lasciamo il largo CAI 651 a mezzacosta che potrebbe riportarci verso il CAI 657 dal quale siamo saliti, scendiamo a sinistra all’indietro iniziando il sentierino CAI 652 o Sentiero Bovi indicato dai cartelli, si sviluppa a mezzacosta tra i pini mughi e riusciamo procedere agevolmente grazie alla traccia già battuta, riducendo notevolmente la difficoltà a rilevare l’esile tracciato che con la neve scompare)   -   Canale SE Punta Pettorina q.1810 (Lasciamo il CAI 652 e grazie all’aiuto del GPS decidiamo di calarci a destra nel sottile canalino delimitato dai pini mughi, indicazioni assenti e direzione sud/est. Una volta intrapreso il canalino, la via è obbligata e non possiamo sbagliare direzione, in breve dobbiamo “scontrarci” con alcuni tratti infrascati)  -  1° Balzo q.1645 (Si tratta di un salto di circa 2,5 metri, lo superiamo aggrappandoci ai pini mughi)   -  2° Balzo q.1630 (Vinto il primo balzo in breve arriviamo al secondo con un salto analogo, purtroppo è molto infrascato dai pini mughi e anche se per pochi metri dobbiamo aprirci un varco con molta difficoltà)   -   Casotto q.1536 (Quota da mappa IGM Veneto, la CTR Veneto lo quota 1532,3 m. Fin dall’inizio, il canalino è sempre stato angusto e delimitato dai fitti pini mughi, in questo punto ora si apre e lo lasciamo spostandoci sul bordo sinistro guadagnando immediatamente la soprastante radura, a poca distanza ora vediamo il rudere di un casotto in muratura che raggiungiamo. Le difficoltà cessano, procediamo senza traccia obbligata perdendo quota nella radura, incontrando successivamente un basso muretto di sasso che attraversiamo puntando alla strada di fondovalle e al grande rifugio Cedron)  -  Asfaltata q.1302 (Presso il casotto della teleferica di servizio al rifugio G. Barana al Telegrafo ci innestiamo sulla strada asfaltata, la seguiamo a destra notando sulla sinistra a poca distanza il grande rifugio Cedron raggiungibile con una carrozzabile)  -  Arrivo q.1255 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 8,3 km

        DIFFICOLTA: EEAI

DISLIVELLO TOTALE: 1000 m

QUOTA MASSIMA: P. Telegrafo q.2200

Sentieri

Neve dai 1450 metri, altezza 0/40 cm.

Temperatura dai -2 ai -6 in quota con vento 

Sentiero CAI 657 Agostino Goiran: Siamo agevolati nella salita per assenza di neve fino a 1450 metri, poi il sentiero è sempre battuto. Alla partenza il sentiero è poco marcato e segnato, anche in assenza di neve può creare qualche perplessità. Successivamente e fino ai 1750 metri di quota si sviluppa tra i pini mughi che possono ostacolare la nostra salita, se il sentiero non fosse preventivamente battuto sarebbe problematico seguirlo fedelmente, anche per l’assenza di segnaletica visibile. (Consigliato il GPS) 

Sentiero CAI 652 Bovi: La nostra discesa è agevolata perché il sentierino era battuto. Si sviluppa a mezzacosta in discesa tra i pini mughi, se il sentiero non fosse preventivamente battuto sarebbe molto problematico percorrerlo, anche per l’assenza di segnaletica visibile. (Consigliato il GPS) 

Cresta NE Punta Telegrafo: Dobbiamo battere la traccia, la neve lavorata dal vento era alta circa 50 cm. Prestiamo molta attenzione perché alcuni tratti di cresta si presentano affilati, il versante rivolto sul lago di Garda precipita mentre quello rivolto sul fondovalle del rifugio Novezza è ricoperto da cespugli di pini mughi, i quali oltre a ostacolarci nella nostra progressione, celano pericolose sacche d’aria. 

Canale SE Punta Pettorina: Questa logica via di ritorno che ci ha permesso di creare una gita ad anello è stata esplorata nello stesso giorno, l’imbocco del sottile canalino dal sentiero CAI 652 lo rileviamo grazie al GPS e conduce direttamente nel fondovalle in direzione del rifugio Cedron, se la prospettiva era buona non lo è stata la percorrenza del canalino. Alcuni tratti, anche se brevi, sono risultati molto infrascati costringendoci a disagevoli e poco simpatiche manovre, ovviamente l’uso delle ciaspole non è da prendere in considerazione mentre è d’obbligo quello dei ramponi. Tutto lo sviluppo del canalino e sempre “protetto” dai fitti cespugli di pini mughi che lo delimitano dando una “sensazione” di protezione da eventuali scariche nevose. Questa selvaggia variante di ritorno la sconsiglio al normale escursionista, mentre potrebbe interessare solo a coloro che amano “ravanare” e con capacità decisionale in base agli inconvenienti che si possono creare. 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio Gaetano Barana al Telegrafo: Aperto da maggio a ottobre, dispone di 48 posti letto distribuiti in 4 camere da 8 e una da 16 posti 

Fonti

Assenti

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Partenza q.1255

0,00

Bivio q.2100

4,04

Pianetti

0,41

Canale SE P. Pettorina

4,55

Bivio q.2096

2,50

1° Balzo

5,25

Bivio q.2102

3,00

2° Balzo

5,30

Bivio q.2115

3,05

Casotto

5,50

Rifugio G. Barana

3,15

Asfaltata

6,15

Punta Telegrafo

3,25

Arrivo q.1255

6,22

CAI 651 q.2085

3,55

 

 

 


Partenza q.1255 (Dalla curva a U della SP.8 iniziamo risalendo il sentiero CAI 657 “Agostino Goiran” nella ripida prateria indicato dai cartelli)

In questo frangente il tracciato è poco evidente e la segnatura molto sporadica

CAI 657

Pianetti q.1540 (Località Pianetti. La salita si interrompe arrivando a una piccola piazzola)

Punta Telegrafo vista dalla località Pianetti

CAI 657


CAI 657

CAI 657

CAI 657

CAI 657

CAI 657

Sperone roccioso poco distante dal CAI 657

 

CAI 657

Bivio q.2096 (Al termine della lunga salita, il CAI 657 s’innesta sul CAI 658 a mezzacosta indicato dai cartelli, lo teniamo a destra)

Sul CAI 658 a mezzacosta

Panorama verso Punta Pettorina

Bivio q.2102 (Cartelli e targa in memoria)

Stiamo sul CAI 658 che risale in direzione di un grande traliccio della teleferica.  


Arrivo al rifugio G. Barana al Telegrafo

Rifugio G. Barana al Telegrafo

Accanto al rifugio c’è la chiesetta di Santa Rosa

Dal rifugio G. Barana al Telegrafo risaliamo a vista dietro l’edificio per portarci sulla vetta di Punta Telegrafo 


Punta Telegrafo q.2200

Punta Telegrafo q.2200 (Dalla grande croce di vetta, scendiamo la cresta con direzione nord/est senza alcuna indicazione)

In breve la cresta diventa molto aerea

Sulla cresta NE di Punta Telegrafo

Sulla cresta NE di Punta Telegrafo

Sulla cresta NE di Punta Telegrafo

 

Sulla cresta NE di Punta Telegrafo

CAI 651 q.2085 (La cresta perde quota, facendo alcune disagevoli manovre tra i cespugli di pini mughi ci reinnestiamo sul CAI 651 a mezzacosta, lo teniamo a destra) 

CAI 651 q.2085 (La cresta perde quota, facendo alcune disagevoli manovre tra i cespugli di pini mughi ci reinnestiamo sul CAI 651 a mezzacosta, lo teniamo a destra) 

Bivio q.2100 (Lasciamo il largo CAI 651 a mezzacosta che potrebbe riportarci verso il CAI 657 dal quale siamo saliti, scendiamo a sinistra all’indietro iniziando il sentierino CAI 652 o Sentiero Bovi) 

Sul sentierino CAI 652 o Sentiero Bovi che si sviluppa a mezzacosta tra i pini mughi

 

Sul sentierino CAI 652 o Sentiero Bovi che si sviluppa a mezzacosta tra i pini mughi

Sul sentierino CAI 652 o Sentiero Bovi che si sviluppa a mezzacosta tra i pini mughi

Sul sentierino CAI 652 o Sentiero Bovi

Camoscio

Canale SE Punta Pettorina q.1810 (Lasciamo il CAI 652 e grazie all’aiuto del GPS decidiamo di calarci a destra nel sottile canalino delimitato dai pini mughi) 

Una volta intrapreso il canalino, la via è obbligata e non possiamo sbagliare direzione


Canale SE Punta Pettorina

Canale SE Punta Pettorina

Dobbiamo “scontrarci” con alcuni tratti infrascati 

Canale SE Punta Pettorina

Canale SE Punta Pettorina

In lontananza si vede l’altopiano dei monti Lessini

 

Casotto q.1536 (Quota da mappa IGM Veneto, la CTR Veneto lo quota 1532,3 m. Fin dall’inizio, il canalino è sempre stato angusto e delimitato dai fitti pini mughi, in questo punto ora si apre e lo lasciamo spostandoci sul bordo sinistro guadagnando immediatamente la soprastante radura, a poca distanza ora vediamo il rudere di un casotto in muratura che raggiungiamo) 

Dal Casotto q.1536 le difficoltà cessano, procediamo senza traccia obbligata perdendo quota nella radura

Dal Casotto q.1536 le difficoltà cessano, procediamo senza traccia obbligata perdendo quota nella radura

Incontriamo un basso muretto di sasso

Scendiamo nella prateria puntando al grande rifugio Cedron

Il casotto della teleferica di servizio al rifugio G. Barana al Telegrafo, siamo a pochi metri dalla strada asfaltata