martedì 24 gennaio 2023

Serra dei Focarelli (cresta sud) – Picco di Navola (F)

Itinerario solitario in ambiente selvaggio, riferito a escursionisti conoscitori delle Alpi Apuane e con capacità alpinistiche (Toscana)

DATA: 29 ottobre 2022 

PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana), tenendo le indicazioni per il centro della città l’attraversiamo in direzione della montagna per intraprendere la “via Bassa Tambura” o SP.5 con cartello che indica il paese di Forno. Lo raggiungiamo dopo circa 8 km dal centro di Massa, quindi appena attraversato l’abitato arriviamo al bivio della stradina, dritto prosegue e termina alle cave in località Biforco, noi invece risaliamo a sinistra e ignorato un bivio con il “viottolo dei Cigli” in località Ilci, continuiamo fino a un marcato tornante dove è situato un container per la raccolta di acqua in località Mozziconi (circa 3 km dal centro del paese di Forno) 

 


ITINERARIO: Mozziconi q.435 (Località Mozziconi, quota da mappa CTR Toscana. Dal tornante della strada c’è il sentiero CAI 37 dal quale faremo ritorno, iniziamo camminando sulla strada scendendo in direzione del paese di Forno dal quale siamo arrivati con l’auto, poi dopo poche decine di metri dobbiamo individuare un punto ottimale per calare nel detritico canale Regolo e intraprendere l’evidente cresta dalla parte opposta priva di qualsiasi indicazione. Seppure i passaggi di arrampicata siano modesti che valuto massimo di 1+, la cresta si alza fin da subito decisa e aerea, invitando alla massima prudenza perché una scivolata avrebbe conseguenze fatali)  - Piazzola q.535 (La cresta ci fa guadagnare quella che sembra una piazzola, si tratta di un’antica marmifera delle cave inattive Serroni e Ficaro, se ci spostiamo a destra possiamo notare la parete terrazzata e nel fondovalle l’area di cava. Eventualmente potremmo seguirla a sinistra, ma l’attraversiamo e riprendiamo a salire la cresta)   -  Piazzola q.555 (Ritroviamo l’antica marmifera che terminerebbe proprio in questo punto, tralasciamo di riprendere la cresta dalla parte opposta mentre conviene seguire a sinistra il largo tracciato che ci fa aggirare il promontorio soprastante quotato 601,2 da CTR Toscana pervenendo dopo pochi metri al tornantino, quindi evitiamo di curvare a sinistra che scendendo ci riconduce alla piazzola sottostante, e andiamo dritto dove ci sono i ruderi della teleferica e del suo verricello. Qui si esaurisce il largo sentiero, ci abbassiamo pochi metri sotto il verricello dove seguiamo una marcata traccia trasversale in salita nel ripido pendio erboso puntando alla verde sella che notiamo sopra di noi)   -   Sella q.570 (Per CTR Toscana 570,4 metri. Guadagniamo la verde sella, nel fondovalle sul versante opposto notiamo il parcheggio in località Biforco e le cave di Cerignano e Fondone, arrampichiamo l’aerea cresta con passaggi variabili tra il 1° e il 2° su roccia generalmente buona, direzione nord)  -   Serra dei Focarelli q.975 (Mantenendoci rigorosamente con direzione nord, nella parte finale le difficoltà diminuiscono notevolmente e gli arbusti dei due versanti lambiscono la cresta. Arriviamo sul minuscolo promontorio, selvaggio e privo di qualsiasi indicazione che è quotato 975,3 metri dalla mappa CTR Toscana, dalla parte opposta disarrampichiamo alla sottostante sella, direzione nord/ovest con passaggi di 1°+)  –   Sella dei Focarelli q.958 (Scendendo dalla Serra dei Focarelli raggiungiamo immediatamente l’omonima sella priva di indicazioni: alla nostra destra c’è il margine del bosco, a sinistra scende trasversalmente nel pendio detritico l’esile traccia poco evidente verso il CAI 37 segnata da sporadici bolli rossi, manteniamoci sulla cresta che subito guadagna quota con direzione nord, dopo pochi minuti il proseguo lascia temporaneamente il filo di cresta aggirandola a destra per poi riprenderla in seguito dove l’ascesa è agevolata da tratti ben scalinati che con andamento a zig-zag ci fanno guadagnare quota, non ci sono grosse difficoltà ma il percorso è aereo)   –   Case Rapalli q.1123 (Terminata la ripida risalita del crinale, sui 1100 m di quota il sentierino entra nel bosco che in falsopiano e senza problemi ce lo fa attraversare per poi uscirne nella valle delle Rose, davanti a noi si apre una distesa di alte felci che nasconde il proseguo, quindi le attraversiamo mantenendo la direzione e senza perdere quota puntando al costone roccioso dove si può scorgere una costruzione di sasso, siamo a Case Rapalli, non abitazioni ma spartani recinti di sasso sotto anfratti rocciosi costruiti per ospitare le pecore. Ora segni rossi e traccia spariscono, davanti a noi si vede l’evidente mole del monte Rasore, iniziamo a risalire a sinistra tenendo rigorosamente la direzione ovest, si procede a vista seguendo inizialmente il costone roccioso di Case Rapalli, poi procedendo in ripida salita tra felci e paleo puntando al crinale sopra di noi)  –   Picco di Navola q.1271 (Indicazioni e segni assenti. Se il versante est dal quale siamo saliti è caratterizzato da un ripido paleo, il versante ovest precipita verticalmente e solo in seguito vedremo la sua imponenza, ora puntando lo sguardo sotto il monte Rasore, nord, possiamo notare il filo della traccia a mezzacosta che dovremmo andare a percorrere, quindi iniziamo a scendere a vista il verde e facile pendio con direzione nord/est)   –   Deviazione q.1236 (Scesi dal Picco di Navola siamo sul crinale che ora affilato e roccioso conduce sul monte Rasore, noi seguiamo la marcata ma esile traccia a sinistra che procede a mezzacosta, è un po’nascosta dal paleo ma non vi sono problemi di percorrenza. Dopo circa venti minuti alcune placche rocciose interrompono la buona traccia, le attraversiamo facilmente e ritroviamo il nostro percorso, sotto di noi si possono osservare i ruderi delle Capanne di Navola, quindi procediamo per circa altri cinque minuti e lasciamo la traccia che ci farebbe risalire un tratto roccioso con passaggi di 1°esposti, scendiamo a sinistra a vista il verde pendio puntando a un albero isolato, direzione nord/ovest)   –   CAI 37 q.1136 (In prossimità dell’albero isolato ci innestiamo sul CAI 37, a destra sale alla Foce di Navola, noi lo teniamo a sinistra in discesa)    –   Capanna di Navola q.1074 (Il rudere è situato a destra del sentiero)   –   Capanna di Navola q.1036 (Il rudere è situato a sinistra del sentiero caratterizzato da longheroni di ferro che sostenevano il tetto crollato, da qui possiamo ammirare la verticale parete est del Picco di Navola)   –   Capanne di Navola q.984 (Ruderi di 4/5 capanne)  –   Rifugio G. Pisano q.935 (Del vecchio rifugio rimangono pochi resti)   –   Capanno Evaristo q.872 (Un vecchio capanno è stato modestamente recuperato e utilizzato dal pastore Evaristo, sbiadita scritta sulla porta. Ora il CAI 37 scende a destra e procedendo nel bosco transita sotto il capanno, in breve alcuni tratti infrascati dai rovi ci ostacolano il percorso)   –   Canale Regolo q.750 (Al termine della discesa usciamo dal bosco, attraversiamo l’angusto canale detritico e dalla parte opposta ci innestiamo nella vecchia via di lizza, il CAI 37 la tiene a sinistra parallela e poco sopra il canale)   –   Deviazione q.728 (Lasciamo la via di lizza che prosegue ma in breve si interrompe a causa dell’antico ponte Barsanti che è crollato, scendiamo a sinistra e percorriamo il greto del canale Regolo tra grossi sfasciumi rocciosi)   –   Teleferica q.713 (Siamo in prossimità dell’antico ponte Barsanti crollato, ritorniamo sulla via di lizza ma sul lato sinistro del canale Regolo dove è presente una piccola teleferica)   –   Teleferica q.590 (In questo tratto la via di lizza è franata, passiamo poco sotto una piccola teleferica riprendendo la via di lizza, sulla destra possiamo notare un ponte che attraversa il canale Regolo di cui rimangono solo i tralicci di ferro, quindi il CAI 37 continua sulla lizza oltrepassando dei grossi blocchi di marmo abbandonati)  –   Teleferica q.570 (Situata su un enorme macigno alla nostra destra)   –   Ponte q.513 (Largo ponte di cemento crollato, il CAI 37 lo aggira scendendo a sinistra e riprendendo la via di lizza poco sotto)   –   Bivio q.486 (Superata una fonte d’acqua, arriviamo nel punto dove sulla sinistra attraversando il detritico canale Regolo sale l’esile sentiero segnalato con bolli rossi per la sella dei Focarelli, rimaniamo sul CAI 37 oltrepassando il macigno del “passo del gatto” che ci costringe a chinarci)   –   Bivio q.472 (Ignoriamo sulla destra un sentiero non segnato che può passare inosservato)   –   Mozziconi q.435

  

NOTE:

        LUNGHEZZA: 5,9 km

        DIFFICOLTA: F

DISLIVELLO TOTALE: 840 m

QUOTA MASSIMA: Picco di N. q.1272

Sentieri

Itinerario solitario in ambiente selvaggio, riferito a escursionisti conoscitori delle Alpi Apuane e con capacità alpinistiche. 

Cresta sud dei Focarelli: Poche decine di metri prima del tornante della strada dal quale inizia il CAI 37, la cresta si alza ripidissima dalla parte opposta del canale Regolo. Questa parte iniziale è molto delicata seppure i passaggi di arrampicata siano contenuti, una eventuale scivolata avrebbe conseguenze fatali, in seguito la cresta si sviluppa su roccia generalmente buona con l’esposizione mai eccessiva anche se non da sottovalutare, passaggi vari tra il 1° e il 2°. Nella seconda tratta che precede l’arrivo in vetta alla Serra dei Focarelli le difficoltà diminuiscono notevolmente, da tenere in considerazione che siamo in un ambiente molto selvaggio e privo di indicazioni. 

Serra dei Focarelli: Minuscolo promontorio, selvaggio e privo di qualsiasi indicazione che è quotato 975,3 metri dalla mappa CTR Toscana 

Sella dei Focarelli: La sella è situata pochi minuti sotto il versante NO della Serra dei Focarelli, in loco non vi sono indicazioni ma troviamo degli sporadici bolli rossi che dal sottostante CAI 37 ci guidano fino alla vetta del Picco di Navola (di difficile individuazione dopo Case Rapalli) 

Rifugi-Bivacchi

Assenti

Curiosità

Il rifugio Giovanni Pisano è stato costruito dal CAI di Pisa nel 1929 e fu distrutto a causa del conflitto mondiale, in seguito fu ricostruito nel 1953 ma una grossa frana lo rende inutilizzabile definitivamente e quindi abbandonato.

Fonti

Tubo d’acqua sul CAI 37 poco dopo avere oltrepassato il ponte di cemento di quota 513 m.

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Mozziconi

0,00

Capanne di N. q.984

4,22

Piazzola q.535

0,40

Rifugio G. Pisano

4,29

Piazzola q.555

0,47

Capanno Evaristo

4,35

Sella q.570

0,57

Canale Regolo

4,50

Serra dei Focarelli

2,35

Deviazione q.728

4,57

Sella dei Focarelli

2,40

Teleferica q.713

5,05

Case Rapalli

2,15

Teleferica q.590

5,22

Picco di Navola

3,35

Teleferica q.570

5,26

Deviazione q.1236

3,39

Ponte q.513

5,34

CAI 37 q.1136

4,04

Bivio q.486

5,42

Capanna di N. q.1074

4,14

Bivio q.472

/

Capanna di N. q.1036

4,17

Mozziconi

5,50


Mozziconi q.435 (Dal tornante della strada c’è il sentiero CAI 37 dal quale faremo ritorno, iniziamo camminando sulla strada scendendo in direzione del paese di Forno dal quale siamo arrivati con l’auto, poi dopo poche decine di metri dobbiamo individuare un punto ottimale per calare nel detritico canale Regolo e intraprendere l’evidente cresta dalla parte opposta priva di qualsiasi indicazione) 

Mozziconi q.435 (Dal tornante della strada c’è il sentiero CAI 37 dal quale faremo ritorno, iniziamo camminando sulla strada scendendo in direzione del paese di Forno dal quale siamo arrivati con l’auto, poi dopo poche decine di metri dobbiamo individuare un punto ottimale per calare nel detritico canale Regolo e intraprendere l’evidente cresta dalla parte opposta priva di qualsiasi indicazione) 

Dobbiamo individuare un punto ottimale per calare nel detritico canale Regolo e intraprendere l’evidente cresta dalla parte opposta priva di qualsiasi indicazione

Dobbiamo individuare un punto ottimale per calare nel detritico canale Regolo e intraprendere l’evidente cresta dalla parte opposta priva di qualsiasi indicazione

Seppure i passaggi di arrampicata siano modesti che valuto massimo di 2-, la cresta si alza fin da subito decisa e aerea, invitando alla massima prudenza perché una scivolata avrebbe conseguenze fatali 

Seppure i passaggi di arrampicata siano modesti che valuto massimo di 2-, la cresta si alza fin da subito decisa e aerea, invitando alla massima prudenza perché una scivolata avrebbe conseguenze fatali 


Sotto di noi il nostro punto di partenza

Seppure i passaggi di arrampicata siano modesti che valuto massimo di 2-, la cresta si alza fin da subito decisa e aerea, invitando alla massima prudenza perché una scivolata avrebbe conseguenze fatali

Seppure i passaggi di arrampicata siano modesti che valuto massimo di 2-, la cresta si alza fin da subito decisa e aerea, invitando alla massima prudenza perché una scivolata avrebbe conseguenze fatali 

Seppure i passaggi di arrampicata siano modesti che valuto massimo di 2-, la cresta si alza fin da subito decisa e aerea, invitando alla massima prudenza perché una scivolata avrebbe conseguenze fatali 

Panorama verso il Picco di Navola

Piazzola q.535 (La cresta ci fa guadagnare quella che sembra una piazzola, si tratta di un’antica marmifera delle cave inattive Serroni e Ficaro)


Dalla Piazzola q.555 dove ritroviamo l’antica marmifera che terminerebbe proprio in questo punto, seguiamo a sinistra il largo tracciato che ci fa aggirare il promontorio soprastante pervenendo dopo pochi metri al tornantino, quindi evitiamo di curvare a sinistra che scendendo ci riconduce alla piazzola sottostante, e andiamo dritto dove ci sono i ruderi della teleferica e del suo verricello)

Qui si esaurisce il largo sentiero, ci abbassiamo pochi metri sotto il verricello dove seguiamo una marcata traccia trasversale in salita nel ripido pendio erboso

Sella q.570 (Sotto di noi si vede il verricello evidenziato dal cerchio rosso dal quale siamo risaliti) 

Guadagnata la verde Sella q.570, nel fondovalle sul versante opposto notiamo il parcheggio in località Biforco e le cave di Cerignano e Fondone 

Dalla Sella q.570 arrampichiamo l’aerea cresta con passaggi variabili tra il 1° e il 2° su roccia generalmente buona

Dalla Sella q.570 arrampichiamo l’aerea cresta con passaggi variabili tra il 1° e il 2° su roccia generalmente buona

Cresta sud dei Focarelli

Cresta sud dei Focarelli

Cresta sud dei Focarelli

Cresta sud dei Focarelli

Cresta sud dei Focarelli

Cresta sud dei Focarelli


Cresta sud dei Focarelli

Cresta sud dei Focarelli

Panorama verso i nostri obiettivi

Cresta sud dei Focarelli (Nella seconda tratta che precede l’arrivo in vetta alla Serra dei Focarelli le difficoltà diminuiscono notevolmente)

 

Cresta sud dei Focarelli (Nella seconda tratta che precede l’arrivo in vetta alla Serra dei Focarelli le difficoltà diminuiscono notevolmente)


Cresta sud dei Focarelli (Nella seconda tratta che precede l’arrivo in vetta alla Serra dei Focarelli le difficoltà diminuiscono notevolmente)

Cresta sud dei Focarelli (Nella seconda tratta che precede l’arrivo in vetta alla Serra dei Focarelli le difficoltà diminuiscono notevolmente)

Arrivo in vetta alla Serra dei Focarelli

Serra dei Focarelli q.975

Serra dei Focarelli q.975 (Dalla parte opposta disarrampichiamo alla sottostante sella, direzione nord/ovest con passaggi di 1°+) 

Serra dei Focarelli q.975 (Dalla parte opposta disarrampichiamo alla sottostante sella, direzione nord/ovest con passaggi di 1°+) 


Dalla Sella dei Focarelli ci manteniamo sulla cresta che subito guadagna quota con direzione nord

Dalla Sella dei Focarelli ci manteniamo sulla cresta che subito guadagna quota con direzione nord (Retrospettiva)

Dalla sella dei Focarelli verso il Picco di Navola

Dalla sella dei Focarelli verso il Picco di Navola

Dalla sella dei Focarelli verso il Picco di Navola

Zoomata sugli Alberghi nella omonima valle


Terminata la ripida risalita del crinale, sui 1100 m di quota il sentierino entra nel bosco che in falsopiano e senza problemi ce lo fa attraversare

Case Rapalli q.1123 (Siamo a Case Rapalli, non abitazioni ma spartani recinti di sasso sotto anfratti rocciosi costruiti per ospitare le pecore. Iniziamo a risalire a sinistra tenendo rigorosamente la direzione ovest, si procede a vista seguendo inizialmente il costone roccioso di Case Rapalli, poi procedendo in ripida salita tra felci e paleo puntando al crinale sopra di noi)

Dalle case Rapalli saliamo verso il Picco di Navola

Panorama dalle case Rapalli: monte Rasori a sinistra e il Grondilice a destra

Arrivo sul Picco di Navola


Panorama dal Picco di Navola verso i monti Sagro e Spallone

Panorama dal Picco di Navola verso il Campanile di Colonnata

Zoomata sul Campanile di Colonnata deturpato dalle cave

 

Panorama dal Picco di Navola sul monte Contrario e le “gobbe” del monte Cavallo

Deviazione q.1236 (Scesi dal Picco di Navola siamo sul crinale che ora affilato e roccioso conduce sul monte Rasore, noi seguiamo la marcata ma esile traccia a sinistra che procede a mezzacosta, è un po’nascosta dal paleo ma non vi sono problemi di percorrenza)  

Sulla traccia a mezzacosta sotto il monte Rasori

Sulla traccia a mezzacosta sotto il monte Rasori


Sulla traccia a mezzacosta sotto il monte Rasori

Sulla traccia a mezzacosta sotto il monte Rasori

Ora si può ammirare la verticalità del versante occidentale del Picco di Navola

Il versante occidentale del Picco di Navola

CAI 37 q.1136 (In prossimità dell’albero isolato ci innestiamo sul CAI 37)  

Sul CAI 37 che scende alle capanne di Navola


Capanna di Navola q.1074 (Il rudere è situato a destra del sentiero)  

Capanna di Navola q.1036 (Il rudere è situato a sinistra del sentiero caratterizzato da longheroni di ferro che sostenevano il tetto crollato) 

Capanne di Navola q.984 (Ruderi di 4/5 capanne) 

Sul CAI 37 che scende verso l’ex rifugio G.Pisano

Rifugio G. Pisano q.935 (Del vecchio rifugio rimangono pochi resti)

Il Capanno Evaristo


Capanno Evaristo q.872 (Un vecchio capanno è stato modestamente recuperato e utilizzato dal pastore Evaristo) 

Ora il CAI 37 scende a destra e procedendo nel bosco transita sotto il capanno, in breve alcuni tratti infrascati dai rovi ci ostacolano il percorso 

Canale Regolo q.750 (Al termine della discesa usciamo dal bosco, attraversiamo l’angusto canale detritico e dalla parte opposta ci innestiamo nella vecchia via di lizza, il CAI 37 la tiene a sinistra parallela e poco sopra il canale)

CAI 37

CAI 37


Deviazione q.728 (Lasciamo la via di lizza che prosegue ma in breve si interrompe a causa dell’antico ponte Barsanti che è crollato, scendiamo a sinistra e percorriamo il greto del canale Regolo tra grossi sfasciumi rocciosi) 

Percorriamo il greto del canale Regolo tra grossi sfasciumi rocciosi

L’antico ponte Barsanti che è crollato

Teleferica q.713 (Siamo in prossimità dell’antico ponte Barsanti crollato, ritorniamo sulla via di lizza ma sul lato sinistro del canale Regolo dove è presente una piccola teleferica)

Teleferica q.713 (Siamo in prossimità dell’antico ponte Barsanti crollato, ritorniamo sulla via di lizza ma sul lato sinistro del canale Regolo dove è presente una piccola teleferica)


Teleferica q.590

Dopo la Teleferica q.590, sulla destra possiamo notare un ponte che attraversa il canale Regolo di cui rimangono solo i tralicci di ferro …

…. quindi il CAI 37 continua sulla lizza oltrepassando dei grossi blocchi di marmo abbandonati.  

CAI 37

Teleferica q.570 (Situata su un enorme macigno alla nostra destra)

Teleferica q.570 (Situata su un enorme macigno alla nostra destra)


Ponte q.513 (Largo ponte di cemento crollato, il CAI 37 lo aggira scendendo a sinistra e riprendendo la via di lizza poco sotto) 

Ponte q.513 (Largo ponte di cemento crollato, il CAI 37 lo aggira scendendo a sinistra e riprendendo la via di lizza poco sotto) 

Il “passo del gatto”

Sul CAI 37 in prossimità di arrivare a Mozziconi