Itinerario
impegnativo per escursionisti esperti, conoscitori del posto e dotati di GPS,
ripercorre antichi sentieri scomparsi obbligandoci a qualche fuori sentiero
fino a raggiungere la cresta degli Scalacci che sovrasta la strada per il passo
dei Mandrioli. (Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Emilia Romagna)
DATA: 15 gennaio 2023
PARTENZA: Con
l’E45 Cesena-Perugia si esce a Bagno di Romagna (Emilia Romagna), attraversiamo
il paese senza entrare nel centro e oltrepassato il noto hotel Euroterme
usciamo dall’abitato giungendo immediatamente al bivio sotto il viadotto della
superstrada, tralasciamo di continuare in direzione di Verghereto a favore
della strada a destra che sale al passo Mandrioli, ci fermiamo dopo 400 metri
presso il ponte sul fosso Becca dove notiamo sulla
destra i cartelli CAI.
Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/ Via Uberti, 9 – 47521 Cesena (FC) info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646
ITINERARIO: SP.142 q.531 (Senza oltrepassare il ponte sul fosso Becca, scartiamo a destra il CAI 185 che scende su fondo cementato e scegliamo la mulattiera CAI 185/A che gli sta poco sopra) – Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco, continuiamo in salita sul fianco destro dell’edificio con la mulattiera CAI 185/A) – Bivio q.670 (Alla nostra sinistra sale un largo sentiero abbandonato che prenderemo successivamente, insistiamo sulla mulattiera CAI 185/A in salita) – Sella q.743 (Usciamo dal bosco guadagnando il crinale, evitiamo di andare a sinistra che s’innalza ripido alla cima quotata 858 m da IGM Emilia Romagna, il nostro CAI 185/A lo segue a destra) – La Croce q.766 (Croce di metallo, antenne e punto panoramico su Bagno di Romagna. Il CAI 185/A prosegue calando sotto la croce, noi invece torniamo sui nostri passi) – Sella q.743 – Bivio q.670 (Ora lasciamo il CAI 185/A, saliamo il largo sentiero a destra completamente abbandonato privo di segnatura, allo stato attuale c’è un omino di sassi ai piedi di un albero. Appena intrapreso, il largo sentiero si riduce e sembra scomparire, insistiamo per circa cinque minuti in salita, poi virando a sinistra il percorso originario ci appare sui 690/700 m e si sviluppa a mezzacosta aumentando gradualmente di quota) – Cresta q.819 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Usciamo dal bosco presso una cresta secondaria, fin qui il sentiero alternava tratti evidenti ad altri molto esili che richiede attenzione e intuito per rilevare il percorso originario. Il proseguo dovrebbe attraversare la cresta e scendere verso il podere Becca, non lo notiamo, seguiamo la cresta a sinistra iniziando a perdere quota con direzione SE, poi quando diventa meno definita e incerta caliamo molto ripidamente e con disagio nel fitto bosco con direzione S, senza traccia e a vista tra i fitti arbusti, consapevoli che ovunque scendiamo ci innestiamo d’obbligo nel sottostante CAI 185) – CAI 185 q.677 (Ci innestiamo in un punto imprecisato del sentiero CAI 185, a destra conduce al rudere del podere Becca, andiamo a sinistra) – Croce q.657 (Piccola croce di metallo a ricordo situata sulla destra del sentiero) – Deviazione q.646 (Appena superata la croce lasciamo il CAI 185, andiamo a destra all’indietro su mulattiera abbandonata senza indicazioni che si riduce a traccia) – Bivio q.658 (In uno slargo del sentiero, scartiamo quello a destra all’indietro e continuiamo dritto paralleli al sottostante fosso Becca) – Ca’ Casella q.670 (Per CTR Emilia Romagna q.669,7. Aggiriamo il grande rudere stando alla sua destra, e dalla parte opposta ritroviamo il sentiero in falsopiano) – Bivio q.697 (Biforcazione appena lasciata Ca’ Casella: dritto a destra sale e sembra un sentiero, stiamo su quello che scende a sinistra) – Bivio q.676 (Biforcazione: dritto a sinistra la traccia scende al fosso della Becca, teniamo quella a destra che si alza poi si mantiene in falsopiano. Sui 685 m di quota attraversiamo due fossi minori a poca distanza tra loro che confluiscono nel fosso della Becca al quale ci andremo ad avvicinare dopo circa 5/6 minuti di cammino) – Bivio q.702 (Biforcazione del sentierino, entrambi si direzionano verso Ca’ Nuova, scegliamo quello che si alza a destra in considerazione del fatto che dobbiamo guadagnare quota. Ci appare un grande affioramento di marne con un bollo rosso di vernice, senza salire ulteriormente viriamo a sinistra continuando in falsopiano su traccia incerta) – Ca’ Nuova q.741 (Ruderi di due edifici, superato quello maggiore troviamo il sentierino che cala leggermente, in breve alla nostra sinistra ci appare uno scorcio sulla cresta degli Scalacci e nel fondovalle delle cascate) – Ca’ Serciole q.747 (Della casa resistono poche mura situate appena sopra il corso d’acqua del fosso della Becca, appena prima saliamo il largo sentiero a destra all’indietro) – Bivio q.772 (Risalita la rampa erbosa il sentiero si divide, dritto entra nel bosco e secondo la mappa IGM Emilia Romagna dovrebbe condurre direttamente sul CAI 185, optiamo di salire a sinistra dove poco sopra il panorama si apre verso la cresta degli Scalacci. Il sentierino inizialmente marcato, nel proseguo diventa molto labile e incerto) – Largo sentiero q.920 (Nell’ultima parte non riusciamo più a seguire il tracciato originario ormai scomparso, procediamo aiutati dal GPS innestandoci in un largo sentiero abbandonato, a sinistra scende, lo prendiamo a destra che è subito interrotto da uno smottamento) – Cresta q.925 (Usciamo presso un pulpito panoramico, avanzando pochi metri possiamo vedere lo sviluppo della cresta che degrada sotto di noi, il largo sentiero curva a gomito a sinistra) – Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria, salendo a vista sopra il rudere potremmo innestarci velocemente al soprastante CAI 185, noi invece lo aggiriamo da sotto portandoci dalla parte opposta dove ha inizio una pista forestale abbandonata, direzione ovest) – Prato ai Grilli q.1015 (Innesto sulla forestale CAI 201, a destra si direziona verso il punto quotato 1019 dalle mappe e alla confluenza dei sentieri CAI 201/CAI 185, andiamo a sinistra) – SP.142 q.931 (Innesto sul tornante della strada asfaltata, la seguiamo a sinistra in discesa) – Nocicchio q.974 (Area sosta sulla curva della strada con la casa colonica, sul bordo opposto c’è anche una maestà) – Casa q.969 (Sempre sul lato sinistro della strada) – Cippo Galeotti q.930 - Villaggio Ravenna Montana q.917 (Arrivati al nucleo di case vacanza lasciamo la SP.142 e prendiamo la stradina a sinistra ad uso privato che si abbassa per oltrepassare due baite gemelle con tetto spiovente) – Sentiero q.909 (Costeggiata la recinzione delle ultime abitazioni, si esaurisce la carrozzabile e conseguentemente ha inizio il sentiero senza indicazioni che ci porta a cavalcare la cresta degli Scalacci) – Gli Scalacci q.916 (Il punto alto è quotato 916 m da IGM Emilia Romagna o 917,5 m da CTR Emilia Romagna. La cresta si presenta molto aerea di roccia marnosa e sedimentaria, prestiamo molta attenzione che se alla nostra sinistra è lambita da sottili arbusti, alla nostra destra precipita) – Bivio q.802 (Nel frattempo il tratto aereo è terminato e ora la cresta è coperta da una macchia di arbusti, alla nostra sinistra a ritroso inizia a mezzacosta il sentiero per il rudere di Ca’ Serciole, è evidente ma potremmo oltrepassare il bivio inavvertitamente, rimaniamo sulla cresta) – Sella q.798 (Oltrepassato il bivio per Ca’ Serciole usciamo dalla boscaglia su un’ampia sella, riconoscibile perché la strada è pochi metri sotto di noi, per la prima volta la cresta prende ad alzarsi per guadagnare il soprastante promontorio) – Cima q.816 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna, è il promontorio appena salito dalla sella precedente. Ora la cresta fino al suo termine sarà caratterizzata da macchie boschive a spazi aperti e continui sali/scendi, a volte diventa poco definita e il proseguo può creare qualche incertezza, manteniamoci sempre sul punto più alto con direzione nord/est) – Cima q.811 – Cima q.797 – Cima q.666 – SP.142 q.554 (Mantenendo sempre la direzione NE, la cresta si esaurisce con una ripida discesa sempre nel fitto bosco sfruttando una traccia forse di animali, poi a ridosso della strada dobbiamo individuare il punto debole da calare perché generalmente il salto è di svariati metri, quindi seguiamo la strada a sinistra) – SP.142 q.531.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 13 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 1000 m QUOTA MASSIMA: P. ai Grilli
q.1015 |
Sentieri Itinerario impegnativo per escursionisti esperti, conoscitori del
posto e dotati di GPS, ripercorre antichi sentieri scomparsi obbligandoci a
qualche fuori sentiero fino a raggiungere la cresta degli Scalacci che
sovrasta la strada per il passo dei Mandrioli. Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal CAI 185/A (circa 12 minuti dopo avere oltrepassato il rudere di Campitelli) si sviluppa a mezzacosta nel fitto bosco tra i 670 metri fino alla cresta quotata 819 m. Presenta tratti evidenti ad altri molto confusi dove è richiesta capacità di orientamento ed esperienza a cogliere ogni piccolo indizio, indispensabile l’uso del GPS. Il tragitto che dalla Cresta q.819 ci fa collegare al sottostante CAI 185 lo facciamo a vista e per intuito, consapevoli che perdendo circa 150 metri di quota troveremo il sentiero segnato. Nell’immediata discesa la cresta è evidente con scorci panoramici gratificanti, non lo è il proseguo, ripidissimo nel fitto bosco reso scivoloso dalle foglie che non da punti di riferimento. Cresta degli Scalacci: La parte iniziale dopo avere lasciato il Villaggio Ravenna Montana è sicuramente la più gratificante, si presenta molto aerea su roccia marnosa e sedimentaria, se alla nostra sinistra è lambita da macchie di arbusti, prestiamo molta attenzione al versante rivolto sulla strada dei Mandrioli perché precipita. Nella seconda parte, la cresta è coperta principalmente da boscaglia con aperture panoramiche e il proseguo diventa più incerto causa orientamento, vari sali/scendi ci fanno superare degli anonimi promontori quotati dalla mappa IGM Emilia Romagna che passano inosservati (Cime q.816/q.811/q.797/q.666). Evitiamo assolutamente di abbandonare la cresta e scendere a destra nel bosco con l’intenzione di raggiungere in anticipo la SP 142 dei Mandrioli, la parte a ridosso della strada precipita ininterrottamente. |
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Rifugi-Bivacchi Assenti |
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Fonti Assenti |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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SP.142
q.531 |
0,00 |
Largo sentiero q.920 |
2,50 |
Ca’ Campitelli |
0,06 |
Cresta q.925 |
2,53 |
Bivio q.670 |
0,18 |
Campo del Rosso |
2,58 |
Sella q.743 |
0,28 |
Prato ai Grilli |
3,14 |
La Croce |
0,32 |
SP.142
q.993 |
3,20 |
Sella q.743 |
/ |
Nocicchio |
3,25 |
Bivio q.670 |
0,46 |
Casa q.969 |
/ |
Cresta q.819 |
1,20 |
Cippo Galeotti |
3,32 |
CAI 185 q.677 |
1,40 |
Villaggio
Ravenna M. |
3,36 |
Croce q.657 |
1,42 |
Sentiero q.909 |
3,40 |
Deviazione q.646 |
1,43 |
Gli Scalacci |
/ |
Bivio q.658 |
1,48 |
Bivio q.802 |
4,06 |
Ca’
Casella |
1,51 |
Sella
q.798 |
4,09 |
Bivio
q.697 |
1,53 |
Cima
q.816 |
/ |
Bivio
q.676 |
1,55 |
Cima
q.811 |
/ |
Bivio
q.702 |
2,10 |
Cima
q.797 |
/ |
Ca’
Nuova |
2,20 |
Cima
q.666 |
/ |
Ca’
Serciole |
2,26 |
SP.142
q.554 |
5,10 |
Bivio
q.772 |
2,29 |
SP.142
q.531 |
515 |
SP.142 q.531 (Senza oltrepassare il ponte sul fosso Becca, scartiamo a destra il CAI 185 che scende su fondo cementato e scegliamo la mulattiera CAI 185/A che gli sta poco sopra) |
SP.142 q.531 (Scartiamo a destra il CAI 185 che scende su fondo cementato e scegliamo la mulattiera CAI 185/A che gli sta poco sopra) |
La mulattiera CAI 185/A |
Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco) |
Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco) |
Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco) |
Particolare di una finestra a casa Campitelli |
Ca’ Campitelli q.583 (Continuiamo in salita sul fianco destro dell’edificio con la mulattiera CAI 185/A) |
Sella q.743 (Usciamo dal bosco
guadagnando il crinale, evitiamo di andare a sinistra che s’innalza ripido
alla cima quotata 858 m da IGM Emilia Romagna, il nostro CAI 185/A lo segue a
destra) |
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La Croce q.766 (Croce di metallo, antenne e punto panoramico su Bagno di Romagna) |
Punto panoramico su Bagno di Romagna da La Croce |
Bivio q.670 (Ora lasciamo il CAI 185/A, saliamo il largo sentiero a destra completamente abbandonato privo di segnatura) |
Bivio q.670 (Ora lasciamo il CAI 185/A, saliamo il largo sentiero a destra completamente abbandonato privo di segnatura, allo stato attuale c’è un omino di sassi ai piedi di un albero) |
Appena intrapreso, il largo sentiero si riduce e sembra scomparire, insistiamo per circa cinque minuti in salita, poi virando a sinistra il percorso originario ci appare sui 690/700 m e si sviluppa a mezzacosta aumentando gradualmente di quota |
Sentiero abbandonato |
Sentiero abbandonato |
Sentiero abbandonato |
Cresta q.819 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Usciamo dal bosco presso una cresta secondaria, la seguiamo a sinistra iniziando a perdere quota con direzione SE) |
Cresta
q.819 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Usciamo dal bosco presso una cresta
secondaria, la seguiamo a sinistra iniziando a perdere quota con direzione
SE) |
Seguiamo la cresta iniziando a perdere quota con direzione SE |
seguiamo la cresta a sinistra iniziando a perdere quota con direzione SE |
CAI 185 q.677 (Ci innestiamo in un punto imprecisato del sentiero CAI 185) |
Deviazione q.646 (Appena superata la croce lasciamo il CAI 185, andiamo a destra all’indietro su mulattiera abbandonata senza indicazioni che si riduce a traccia) |
Sul sentiero abbandonato verso il rudere di ca’ Casella |
Il rudere di ca’ Casella |
Il rudere di ca’ Casella |
Bivio q.697 (Biforcazione appena lasciata Ca’ Casella: dritto a destra sale e sembra un sentiero, stiamo su quello che scende a sinistra) |
Bivio q.676 (Biforcazione: dritto a sinistra la traccia scende al fosso della Becca, teniamo quella a destra che si alza poi si mantiene in falsopiano) |
Sui 685 m di quota attraversiamo due fossi minori a poca distanza tra loro che confluiscono nel fosso della Becca (1°fosso) |
Sui 685 m di quota attraversiamo due fossi minori a poca distanza tra loro che confluiscono nel fosso della Becca (2°fosso) |
Dopo circa 5/6 minuti di cammino nel fosso della Becca al quale ci andremo ad avvicinare dopo circa 5/6 minuti di cammino |
Dal Bivio q.702 scegliamo quello che si alza a destra e ci appare un grande affioramento di marne con un bollo rosso di vernice, senza salire ulteriormente viriamo a sinistra continuando in falsopiano su traccia incerta. |
Dal Bivio q.702 scegliamo quello che si alza a destra e ci appare un grande affioramento di marne con un bollo rosso di vernice, senza salire ulteriormente viriamo a sinistra continuando in falsopiano su traccia incerta. |
Ca’ Nuova q.741 (Ruderi di due edifici, questo è quello minore) |
Ca’ Nuova q.741 (L’edificio maggiore) |
Ca’ Nuova |
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Ca’ Nuova |
Ca’ Nuova q.741 (Ruderi di due edifici, superato quello maggiore troviamo il sentierino che cala leggermente) |
Lasciata ca’ Nuova, in breve alla nostra sinistra ci appare uno scorcio sulla cresta degli Scalacci …. |
…. e nel fondovalle delle cascate |
Il sentiero abbandonato tra ca’ Nuova e Serciole |
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Ca’ Serciole q.747 (Della casa resistono poche mura) |
Il fosso della Becca sotto il rudere di Serciole |
Appena prima del rudere di Serciole, saliamo il largo sentiero a destra all’indietro |
Il sentierino inizialmente marcato, nel proseguo diventa molto labile e incerto |
Cresta q.925 (Usciamo presso un pulpito panoramico, il largo sentiero curva a gomito a sinistra) |
Cresta q.925 (Usciamo presso un pulpito panoramico, avanzando pochi metri possiamo vedere lo sviluppo della cresta che degrada sotto di noi) |
Il vecchio sentiero che sale a Campo del Rosso |
Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria) |
Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria) |
Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria, lo aggiriamo da sotto portandoci dalla parte opposta dove ha inizio una pista forestale abbandonata) |
La forestale abbandonata che dà accesso al rudere di Campo del Rosso |
Prato ai Grilli q.1015 (Innesto sulla forestale CAI 201, a destra si direziona verso il punto quotato 1019 dalle mappe e alla confluenza dei sentieri CAI 201/CAI 185, andiamo a sinistra) |
SP.142 q.931 (Innesto sul tornante della strada asfaltata, la seguiamo a sinistra in discesa) |
Nocicchio: Area sosta sulla curva della strada con la casa colonica…. |
….., sul bordo opposto c’è anche una maestà. |
Cippo Galeotti |
Cartello d’ingresso al complesso turistico di Ravenna Montana |
Villaggio Ravenna Montana q.917 (Dalla SP.142 vediamo sotto di noi le due baite gemelle con tetto spiovente) |
Villaggio Ravenna Montana q.917 (Arrivati al nucleo di case vacanza lasciamo la SP.142 e prendiamo la stradina a sinistra ad uso privato che si abbassa per oltrepassare due baite gemelle con tetto spiovente) |
Sentiero q.909 (Costeggiata la recinzione delle ultime abitazioni, si esaurisce la carrozzabile e conseguentemente ha inizio il sentiero senza indicazioni che ci porta a cavalcare la cresta degli Scalacci) |
Sentiero q.909 (Costeggiata la recinzione delle ultime abitazioni, si esaurisce la carrozzabile e conseguentemente ha inizio il sentiero senza indicazioni che ci porta a cavalcare la cresta degli Scalacci) |
Sulla cresta degli Scalacci |
Sulla cresta degli Scalacci |
Sulla cresta degli Scalacci |
Sulla cresta degli Scalacci |
Sulla cresta degli Scalacci |
Sulla cresta degli Scalacci |
Sulla cresta degli Scalacci |
Sella q.798 (Oltrepassato il bivio per ca’ Serciole usciamo dalla boscaglia su un’ampia sella, riconoscibile perché la strada è pochi metri sotto di noi, per la prima volta la cresta prende ad alzarsi per guadagnare il soprastante promontorio) |
La cresta fino al suo termine sarà caratterizzata da macchie boschive a spazi aperti e continui sali/scendi, a volte diventa poco definita e il proseguo può creare qualche incertezza |
La cresta fino al suo termine sarà caratterizzata da macchie boschive a spazi aperti e continui sali/scendi, a volte diventa poco definita e il proseguo può creare qualche incertezza |
SP.142 q.554 (Mantenendo sempre la direzione NE, la cresta si esaurisce con una ripida discesa sempre nel fitto bosco sfruttando una traccia forse di animali, poi a ridosso della strada dobbiamo individuare il punto debole da calare perché generalmente il salto è di svariati metri, quindi seguiamo la strada a sinistra) |
SP.142 q.554 (Mantenendo sempre la direzione NE, la cresta si esaurisce con una ripida discesa sempre nel fitto bosco sfruttando una traccia forse di animali, poi a ridosso della strada dobbiamo individuare il punto debole da calare perché generalmente il salto è di svariati metri, quindi seguiamo la strada a sinistra) |