lunedì 13 marzo 2023

Cresta degli Scalacci (EE)

Itinerario impegnativo per escursionisti esperti, conoscitori del posto e dotati di GPS, ripercorre antichi sentieri scomparsi obbligandoci a qualche fuori sentiero fino a raggiungere la cresta degli Scalacci che sovrasta la strada per il passo dei Mandrioli. (Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Emilia Romagna)

DATA: 15 gennaio 2023 

PARTENZA: Con l’E45 Cesena-Perugia si esce a Bagno di Romagna (Emilia Romagna), attraversiamo il paese senza entrare nel centro e oltrepassato il noto hotel Euroterme usciamo dall’abitato giungendo immediatamente al bivio sotto il viadotto della superstrada, tralasciamo di continuare in direzione di Verghereto a favore della strada a destra che sale al passo Mandrioli, ci fermiamo dopo 400 metri presso il ponte sul fosso Becca dove notiamo sulla destra i cartelli CAI.

 

 

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia Monti Editore  https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646 

ITINERARIO: SP.142 q.531 (Senza oltrepassare il ponte sul fosso Becca, scartiamo a destra il CAI 185 che scende su fondo cementato e scegliamo la mulattiera CAI 185/A che gli sta poco sopra)      Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco, continuiamo in salita sul fianco destro dell’edificio con la mulattiera CAI 185/A)      Bivio q.670 (Alla nostra sinistra sale un largo sentiero abbandonato che prenderemo successivamente, insistiamo sulla mulattiera CAI 185/A in salita)      Sella q.743 (Usciamo dal bosco guadagnando il crinale, evitiamo di andare a sinistra che s’innalza ripido alla cima quotata 858 m da IGM Emilia Romagna, il nostro CAI 185/A lo segue a destra)      La Croce q.766 (Croce di metallo, antenne e punto panoramico su Bagno di Romagna. Il CAI 185/A prosegue calando sotto la croce, noi invece torniamo sui nostri passi)      Sella q.743     Bivio q.670 (Ora lasciamo il CAI 185/A, saliamo il largo sentiero a destra completamente abbandonato privo di segnatura, allo stato attuale c’è un omino di sassi ai piedi di un albero. Appena intrapreso, il largo sentiero si riduce e sembra scomparire, insistiamo per circa cinque minuti in salita, poi virando a sinistra il percorso originario ci appare sui 690/700 m e si sviluppa a mezzacosta aumentando gradualmente di quota)      Cresta q.819 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Usciamo dal bosco presso una cresta secondaria, fin qui il sentiero alternava tratti evidenti ad altri molto esili che richiede attenzione e intuito per rilevare il percorso originario. Il proseguo dovrebbe attraversare la cresta e scendere verso il podere Becca, non lo notiamo, seguiamo la cresta a sinistra iniziando a perdere quota con direzione SE, poi quando diventa meno definita e incerta caliamo molto ripidamente e con disagio nel fitto bosco con direzione S, senza traccia e a vista tra i fitti arbusti, consapevoli che ovunque scendiamo ci innestiamo d’obbligo nel sottostante CAI 185)      CAI 185 q.677 (Ci innestiamo in un punto imprecisato del sentiero CAI 185, a destra conduce al rudere del podere Becca, andiamo a sinistra)      Croce q.657 (Piccola croce di metallo a ricordo situata sulla destra del sentiero)     Deviazione q.646 (Appena superata la croce lasciamo il CAI 185, andiamo a destra all’indietro su mulattiera abbandonata senza indicazioni che si riduce a traccia)      Bivio q.658 (In uno slargo del sentiero, scartiamo quello a destra all’indietro e continuiamo dritto paralleli al sottostante fosso Becca)      Ca’ Casella q.670 (Per CTR Emilia Romagna q.669,7. Aggiriamo il grande rudere stando alla sua destra, e dalla parte opposta ritroviamo il sentiero in falsopiano)      Bivio q.697 (Biforcazione appena lasciata Ca’ Casella: dritto a destra sale e sembra un sentiero, stiamo su quello che scende a sinistra)      Bivio q.676 (Biforcazione: dritto a sinistra la traccia scende al fosso della Becca, teniamo quella a destra che si alza poi si mantiene in falsopiano. Sui 685 m di quota attraversiamo due fossi minori a poca distanza tra loro che confluiscono nel fosso della Becca al quale ci andremo ad avvicinare dopo circa 5/6 minuti di cammino)   –   Bivio q.702 (Biforcazione del sentierino, entrambi si direzionano verso Ca’ Nuova, scegliamo quello che si alza a destra in considerazione del fatto che dobbiamo guadagnare quota. Ci appare un grande affioramento di marne con un bollo rosso di vernice, senza salire ulteriormente viriamo a sinistra continuando in falsopiano su traccia incerta)   –   Ca’ Nuova q.741 (Ruderi di due edifici, superato quello maggiore troviamo il sentierino che cala leggermente, in breve alla nostra sinistra ci appare uno scorcio sulla cresta degli Scalacci e nel fondovalle delle cascate)   –   Ca’ Serciole q.747 (Della casa resistono poche mura situate appena sopra il corso d’acqua del fosso della Becca, appena prima saliamo il largo sentiero a destra all’indietro)   –   Bivio q.772 (Risalita la rampa erbosa il sentiero si divide, dritto entra nel bosco e secondo la mappa IGM Emilia Romagna dovrebbe condurre direttamente sul CAI 185, optiamo di salire a sinistra dove poco sopra il panorama si apre verso la cresta degli Scalacci. Il sentierino inizialmente marcato, nel proseguo diventa molto labile e incerto)   –   Largo sentiero q.920 (Nell’ultima parte non riusciamo più a seguire il tracciato originario ormai scomparso, procediamo aiutati dal GPS innestandoci in un largo sentiero abbandonato, a sinistra scende, lo prendiamo a destra che è subito interrotto da uno smottamento)   –   Cresta q.925 (Usciamo presso un pulpito panoramico, avanzando pochi metri possiamo vedere lo sviluppo della cresta che degrada sotto di noi, il largo sentiero curva a gomito a sinistra)  –   Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria, salendo a vista sopra il rudere potremmo innestarci velocemente al soprastante CAI 185, noi invece lo aggiriamo da sotto portandoci dalla parte opposta dove ha inizio una pista forestale abbandonata, direzione ovest)   –   Prato ai Grilli q.1015 (Innesto sulla forestale CAI 201, a destra si direziona verso il punto quotato 1019 dalle mappe e alla confluenza dei sentieri CAI 201/CAI 185, andiamo a sinistra)   –   SP.142 q.931 (Innesto sul tornante della strada asfaltata, la seguiamo a sinistra in discesa)   –   Nocicchio q.974 (Area sosta sulla curva della strada con la casa colonica, sul bordo opposto c’è anche una maestà)   –   Casa q.969 (Sempre sul lato sinistro della strada)   –   Cippo Galeotti q.930    -  Villaggio Ravenna Montana q.917 (Arrivati al nucleo di case vacanza lasciamo la SP.142 e prendiamo la stradina a sinistra ad uso privato che si abbassa per oltrepassare due baite gemelle con tetto spiovente)   –   Sentiero q.909 (Costeggiata la recinzione delle ultime abitazioni, si esaurisce la carrozzabile e conseguentemente ha inizio il sentiero senza indicazioni che ci porta a cavalcare la cresta degli Scalacci)   –   Gli Scalacci q.916 (Il punto alto è quotato 916 m da IGM Emilia Romagna o 917,5 m da CTR Emilia Romagna. La cresta si presenta molto aerea di roccia marnosa e sedimentaria, prestiamo molta attenzione che se alla nostra sinistra è lambita da sottili arbusti, alla nostra destra precipita)   –   Bivio q.802 (Nel frattempo il tratto aereo è terminato e ora la cresta è coperta da una macchia di arbusti, alla nostra sinistra a ritroso inizia a mezzacosta il sentiero per il rudere di Ca’ Serciole, è evidente ma potremmo oltrepassare il bivio inavvertitamente, rimaniamo sulla cresta)   –   Sella q.798 (Oltrepassato il bivio per Ca’ Serciole usciamo dalla boscaglia su un’ampia sella, riconoscibile perché la strada è pochi metri sotto di noi, per la prima volta la cresta prende ad alzarsi per guadagnare il soprastante promontorio)   –   Cima q.816 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna, è il promontorio appena salito dalla sella precedente. Ora la cresta fino al suo termine sarà caratterizzata da macchie boschive a spazi aperti e continui sali/scendi, a volte diventa poco definita e il proseguo può creare qualche incertezza, manteniamoci sempre sul punto più alto con direzione nord/est)   –   Cima q.811   –   Cima q.797   –   Cima q.666   –   SP.142 q.554 (Mantenendo sempre la direzione NE, la cresta si esaurisce con una ripida discesa sempre nel fitto bosco sfruttando una traccia forse di animali, poi a ridosso della strada dobbiamo individuare il punto debole da calare perché generalmente il salto è di svariati metri, quindi seguiamo la strada a sinistra)    –   SP.142 q.531.

 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 13 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1000 m

QUOTA MASSIMA: P. ai Grilli q.1015

Sentieri

Itinerario impegnativo per escursionisti esperti, conoscitori del posto e dotati di GPS, ripercorre antichi sentieri scomparsi obbligandoci a qualche fuori sentiero fino a raggiungere la cresta degli Scalacci che sovrasta la strada per il passo dei Mandrioli. 

Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal CAI 185/A (circa 12 minuti dopo avere oltrepassato il rudere di Campitelli) si sviluppa a mezzacosta nel fitto bosco tra i 670 metri fino alla cresta quotata 819 m. Presenta tratti evidenti ad altri molto confusi dove è richiesta capacità di orientamento ed esperienza a cogliere ogni piccolo indizio, indispensabile l’uso del GPS. 

Il tragitto che dalla Cresta q.819 ci fa collegare al sottostante CAI 185 lo facciamo a vista e per intuito, consapevoli che perdendo circa 150 metri di quota troveremo il sentiero segnato. Nell’immediata discesa la cresta è evidente con scorci panoramici gratificanti, non lo è il proseguo, ripidissimo nel fitto bosco reso scivoloso dalle foglie che non da punti di riferimento. 

Cresta degli Scalacci: La parte iniziale dopo avere lasciato il Villaggio Ravenna Montana è sicuramente la più gratificante, si presenta molto aerea su roccia marnosa e sedimentaria, se alla nostra sinistra è lambita da macchie di arbusti, prestiamo molta attenzione al versante rivolto sulla strada dei Mandrioli perché precipita. Nella seconda parte, la cresta è coperta principalmente da boscaglia con aperture panoramiche e il proseguo diventa più incerto causa orientamento, vari sali/scendi ci fanno superare degli anonimi promontori quotati dalla mappa IGM Emilia Romagna che passano inosservati (Cime q.816/q.811/q.797/q.666). Evitiamo assolutamente di abbandonare la cresta e scendere a destra nel bosco con l’intenzione di raggiungere in anticipo la SP 142 dei Mandrioli, la parte a ridosso della strada precipita ininterrottamente.    

Rifugi-Bivacchi

Assenti 

Fonti

Assenti

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

SP.142 q.531

0,00

Largo sentiero q.920

2,50

Ca’ Campitelli

0,06

Cresta q.925

2,53

Bivio q.670

0,18

Campo del Rosso

2,58

Sella q.743

0,28

Prato ai Grilli

3,14

La Croce

0,32

SP.142 q.993

3,20

Sella q.743

/

Nocicchio

3,25

Bivio q.670

0,46

Casa q.969

/

Cresta q.819

1,20

Cippo Galeotti

3,32

CAI 185 q.677

1,40

Villaggio Ravenna M.

3,36

Croce q.657

1,42

Sentiero q.909

3,40

Deviazione q.646

1,43

Gli Scalacci

/

Bivio q.658

1,48

Bivio q.802

4,06

Ca’ Casella

1,51

Sella q.798

4,09

Bivio q.697

1,53

Cima q.816

/

Bivio q.676

1,55

Cima q.811

/

Bivio q.702

2,10

Cima q.797

/

Ca’ Nuova

2,20

Cima q.666

/

Ca’ Serciole

2,26

SP.142 q.554

5,10

Bivio q.772

2,29

SP.142 q.531

515

 


SP.142 q.531 (Senza oltrepassare il ponte sul fosso Becca, scartiamo a destra il CAI 185 che scende su fondo cementato e scegliamo la mulattiera CAI 185/A che gli sta poco sopra)

SP.142 q.531 (Scartiamo a destra il CAI 185 che scende su fondo cementato e scegliamo la mulattiera CAI 185/A che gli sta poco sopra)

La mulattiera CAI 185/A

Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco)

Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco)

Ca’ Campitelli q.583 (Rudere di una grande casa nel bosco)

 

Particolare di una finestra a casa Campitelli

Ca’ Campitelli q.583 (Continuiamo in salita sul fianco destro dell’edificio con la mulattiera CAI 185/A)

Sella q.743 (Usciamo dal bosco guadagnando il crinale, evitiamo di andare a sinistra che s’innalza ripido alla cima quotata 858 m da IGM Emilia Romagna, il nostro CAI 185/A lo segue a destra) 

La Croce q.766 (Croce di metallo, antenne e punto panoramico su Bagno di Romagna)

Punto panoramico su Bagno di Romagna da La Croce

 

Bivio q.670 (Ora lasciamo il CAI 185/A, saliamo il largo sentiero a destra completamente abbandonato privo di segnatura)

Bivio q.670 (Ora lasciamo il CAI 185/A, saliamo il largo sentiero a destra completamente abbandonato privo di segnatura, allo stato attuale c’è un omino di sassi ai piedi di un albero)

Appena intrapreso, il largo sentiero si riduce e sembra scomparire, insistiamo per circa cinque minuti in salita, poi virando a sinistra il percorso originario ci appare sui 690/700 m e si sviluppa a mezzacosta aumentando gradualmente di quota

Sentiero abbandonato

Sentiero abbandonato

Sentiero abbandonato


Cresta q.819 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Usciamo dal bosco presso una cresta secondaria, la seguiamo a sinistra iniziando a perdere quota con direzione SE)

Cresta q.819 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Usciamo dal bosco presso una cresta secondaria, la seguiamo a sinistra iniziando a perdere quota con direzione SE)

Seguiamo la cresta iniziando a perdere quota con direzione SE

seguiamo la cresta a sinistra iniziando a perdere quota con direzione SE

CAI 185 q.677 (Ci innestiamo in un punto imprecisato del sentiero CAI 185)

Deviazione q.646 (Appena superata la croce lasciamo il CAI 185, andiamo a destra all’indietro su mulattiera abbandonata senza indicazioni che si riduce a traccia)

 

Sul sentiero abbandonato verso il rudere di ca’ Casella

Il rudere di ca’ Casella

Il rudere di ca’ Casella

Bivio q.697 (Biforcazione appena lasciata Ca’ Casella: dritto a destra sale e sembra un sentiero, stiamo su quello che scende a sinistra)

Bivio q.676 (Biforcazione: dritto a sinistra la traccia scende al fosso della Becca, teniamo quella a destra che si alza poi si mantiene in falsopiano)

Sui 685 m di quota attraversiamo due fossi minori a poca distanza tra loro che confluiscono nel fosso della Becca (1°fosso)

 

Sui 685 m di quota attraversiamo due fossi minori a poca distanza tra loro che confluiscono nel fosso della Becca (2°fosso)

Dopo circa 5/6 minuti di cammino nel fosso della Becca al quale ci andremo ad avvicinare dopo circa 5/6 minuti di cammino

Dal Bivio q.702 scegliamo quello che si alza a destra e ci appare un grande affioramento di marne con un bollo rosso di vernice, senza salire ulteriormente viriamo a sinistra continuando in falsopiano su traccia incerta.

Dal Bivio q.702 scegliamo quello che si alza a destra e ci appare un grande affioramento di marne con un bollo rosso di vernice, senza salire ulteriormente viriamo a sinistra continuando in falsopiano su traccia incerta.

Ca’ Nuova q.741 (Ruderi di due edifici, questo è quello minore)

Ca’ Nuova q.741 (L’edificio maggiore)


Ca’ Nuova

Ca’ Nuova

Ca’ Nuova q.741 (Ruderi di due edifici, superato quello maggiore troviamo il sentierino che cala leggermente)

Lasciata ca’ Nuova, in breve alla nostra sinistra ci appare uno scorcio sulla cresta degli Scalacci ….

…. e nel fondovalle delle cascate  


Il sentiero abbandonato tra ca’ Nuova e Serciole

Ca’ Serciole q.747 (Della casa resistono poche mura)

Ca’ Serciole q.747 (Della casa resistono poche mura)

Il fosso della Becca sotto il rudere di Serciole

Appena prima del rudere di Serciole, saliamo il largo sentiero a destra all’indietro

Il sentierino inizialmente marcato, nel proseguo diventa molto labile e incerto

 

Cresta q.925 (Usciamo presso un pulpito panoramico, il largo sentiero curva a gomito a sinistra) 

Cresta q.925 (Usciamo presso un pulpito panoramico, avanzando pochi metri possiamo vedere lo sviluppo della cresta che degrada sotto di noi) 

Il vecchio sentiero che sale a Campo del Rosso

Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria)

Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria)

Campo del Rosso q.936 (Resistono poche mura nella prateria, lo aggiriamo da sotto portandoci dalla parte opposta dove ha inizio una pista forestale abbandonata)


La forestale abbandonata che dà accesso al rudere di Campo del Rosso

Prato ai Grilli q.1015 (Innesto sulla forestale CAI 201, a destra si direziona verso il punto quotato 1019 dalle mappe e alla confluenza dei sentieri CAI 201/CAI 185, andiamo a sinistra)

SP.142 q.931 (Innesto sul tornante della strada asfaltata, la seguiamo a sinistra in discesa) 

Nocicchio: Area sosta sulla curva della strada con la casa colonica….

….., sul bordo opposto c’è anche una maestà. 

Camminando sulla strada provinciale dei Mandrioli

 

Cippo Galeotti

Cartello d’ingresso al complesso turistico di Ravenna Montana

Villaggio Ravenna Montana q.917 (Dalla SP.142 vediamo sotto di noi le due baite gemelle con tetto spiovente)

Villaggio Ravenna Montana q.917 (Arrivati al nucleo di case vacanza lasciamo la SP.142 e prendiamo la stradina a sinistra ad uso privato che si abbassa per oltrepassare due baite gemelle con tetto spiovente)

Sentiero q.909 (Costeggiata la recinzione delle ultime abitazioni, si esaurisce la carrozzabile e conseguentemente ha inizio il sentiero senza indicazioni che ci porta a cavalcare la cresta degli Scalacci) 

Sentiero q.909 (Costeggiata la recinzione delle ultime abitazioni, si esaurisce la carrozzabile e conseguentemente ha inizio il sentiero senza indicazioni che ci porta a cavalcare la cresta degli Scalacci) 

 

Sulla cresta degli Scalacci

Sulla cresta degli Scalacci

Sulla cresta degli Scalacci

 

Sulla cresta degli Scalacci

Sulla cresta degli Scalacci

Sulla cresta degli Scalacci

Sulla cresta degli Scalacci

Sulla cresta degli Scalacci

 

Sulla cresta degli Scalacci

Sulla cresta degli Scalacci

Sella q.798 (Oltrepassato il bivio per ca’ Serciole usciamo dalla boscaglia su un’ampia sella, riconoscibile perché la strada è pochi metri sotto di noi, per la prima volta la cresta prende ad alzarsi per guadagnare il soprastante promontorio)

 

La cresta fino al suo termine sarà caratterizzata da macchie boschive a spazi aperti e continui sali/scendi, a volte diventa poco definita e il proseguo può creare qualche incertezza

La cresta fino al suo termine sarà caratterizzata da macchie boschive a spazi aperti e continui sali/scendi, a volte diventa poco definita e il proseguo può creare qualche incertezza

SP.142 q.554 (Mantenendo sempre la direzione NE, la cresta si esaurisce con una ripida discesa sempre nel fitto bosco sfruttando una traccia forse di animali, poi a ridosso della strada dobbiamo individuare il punto debole da calare perché generalmente il salto è di svariati metri, quindi seguiamo la strada a sinistra)

SP.142 q.554 (Mantenendo sempre la direzione NE, la cresta si esaurisce con una ripida discesa sempre nel fitto bosco sfruttando una traccia forse di animali, poi a ridosso della strada dobbiamo individuare il punto debole da calare perché generalmente il salto è di svariati metri, quindi seguiamo la strada a sinistra)