Itinerario selvaggio/esplorativo con la salita diretta da Vetice al Pizzo della Priora (Monti Sibillini, Marche)
DATA: 9 ottobre 2022
PARTENZA: Con
l’autostrada A14 usciamo a Civitanova Marche e prendiamo la superstrada fino a
Macerata ovest (circa 26 km), da qui si prosegue con la SP.78 arrivando a
Sarnano, poi seguendo le indicazioni per Ascoli Piceno oltrepassiamo Amandola
verso il paese di Montefortino (provincia di Fermo, Marche, circa 74 km dal
casello autostradale). Prima di sopraggiungere all’abitato, sulla destra i
buoni cartelli ci guidano alla gola dell’Infernaccio e il santuario Madonna
dell’Ambro, alla biforcazione dopo 500 metri teniamo la strada verso il
santuario e la lasciamo definitivamente quando notiamo la stradina a sinistra
per la borgata di Vetice dopo appena altri
1,5 km. Attraversiamo il paesino passando davanti a una piccola fontana, e
arrivati a una casa con mattonelle a vista sulla facciata che ci rimane a
sinistra, risaliamo a destra la stretta stradina che termina a delle abitazioni
dietro le quali si prosegue su sterrata fino ad arrivare a Fonte Vecchia, una
fonte-abbeveratoio di fronte a noi che non funziona. Qui la sterrata fa un
bivio, andiamo a sinistra e dopo pochi metri risaliamo a destra arrivando a una
piazzola terrosa dove c’è un'altra fonte abbeveratoio inattiva – fonte delle
Jere (consigliata auto fuoristrada o alta da terra)
Traccia reale del GPS sulla mappa IGM Marche
ITINERARIO: Partenza q.940 (Siamo nella piazzola terrosa tra I Colli e monte Casa, da qui possiamo già vedere la mole del Pizzo e la Croce del Pizzo spostata sulla destra che dobbiamo raggiungere. La sterrata principale scende e sarebbe l’inizio del antico sentiero della Samara, sulla destra c’è il rudere della vecchia fonte/abbeveratoio inattiva delle Jere dove a ritroso la sterrata sale verso I Colli e sarà il nostro ritorno, prendiamo il sentiero sterrato che sale sul lato sinistro della fonte/abbeveratoio, in loco qualsiasi indicazione è assente) - Deviazione q.990 (Arriviamo nel punto alto del sentiero sterrato che ora comincia scendere, lo lasciamo e alla nostra sinistra dobbiamo individuare il sentierino in stato di abbandono e privo di qualsiasi indicazione che alzandosi ci indirizza verso Il Pizzo tra rade macchie di arbusti, direzione ovest) - Incrocio q.1000 (Una volta intrapreso, il sentiero abbandonato risulta sempre evidente, quindi arriviamo all’incrocio dove sulla destra evitiamo il sentiero sterrato che scende entrando nel bosco, andiamo dritto ignorando successivamente quello che proviene dalla nostra sinistra, in loco c’è una vecchia recinzione) - Bivio q.1023 (Biforcazione: dritto a sinistra inizia una marcata traccia di passaggio pianeggiante, stiamo sul sentiero principale che vira a destra e guadagna quota. Dopo pochi minuti purtroppo il sentiero si esaurisce e comincia la parte più difficile della gita, dobbiamo procedere a vista e senza traccia tra piccole radure e macchie boschive, inizialmente prendiamo come riferimento la mole del Pizzo e solo successivamente ci sposteremo verso la croce. Teniamo rigorosamente la direzione ovest continuando sempre ad alzarci per mantenerci sul punto più alto, generalmente anche nei punti dove la vegetazione è più fitta si riesce sempre a individuare il passaggio, in seguito entrando definitivamente nel bosco possiamo incontrare alcuni omini di sasso che però spesso perdiamo perché sono sporadici) - Pinnacolo q.1390 (Mantenendo la direzione ovest in costante ascesa nel fitto bosco, sui 1350 metri ne usciamo guadagnando una dorsale rocciosa delimitata sempre dalla macchia boschiva, appare logico seguirla in salita perché si direziona verso Il Pizzo. Giungiamo al culmine su un minuscolo e anonimo promontorio roccioso dove il panorama spazia dalla mole del Pizzo alla ben visibile Croce del Pizzo spostata 200 metri più in basso e che è il nostro prossimo obiettivo, da qui si riesce a comprendere anche la traiettoria da seguire che ci porta a continuare salire verso Il Pizzo per poi virare a destra a mezzacosta e puntare alla croce. Dal Pinnacolo memorizziamo la posizione della croce perché in seguito ci rimarrà nascosta, procediamo sempre con direzione ovest verso la mole del Pizzo sul costone erboso delimitato alla nostra destra dalla macchia boschiva, la salita diventa ripidissima e sui 1450 metri cominciamo a gradualmente virare a destra con direzione nord per traversare a mezzacosta il ripido pendio erboso dove è vietato scivolare, successivamente ci riappare la sagoma della croce che ci guida verso di sé) - Croce del Pizzo q.1553 (Il punto senza toponimo è quotato 1553 metri dalla mappa IGM Marche. La grande croce di metallo alta 7 metri è situata nello sperone settentrionale del Pizzo che precipita verso il santuario di Madonna dell’Ambro, ora è inevitabile seguire la sottile cresta che sale con direzione sud alla mole del Pizzo, i tratti ripidi e rocciosi si bypassano sempre tenendoci spostati a sinistra camminando il ripido pendio erboso alla loro base) - Il Pizzo N q.1756 (Quota da mappa CTR Marche. Risaliamo ripidamente camminando alla base della cresta fino riprenderla in prossimità di una lapide commemorativa a pochi metri dal punto alto della cima settentrionale. Seguiamo il crinale puntando alla verde sella poco distante, tralasciamo a sinistra che culmina alla cima est mentre lo seguiamo a destra cambiando direzione verso le altre due elevazioni) - Il Pizzo centrale q.1766 (Quota da mappa CTR Marche. Nessuna indicazione) - Il Pizzo O q.1770 (Quota da mappa CTR Marche. Nessuna indicazione, la cima occidentale è la più alta delle quattro, manteniamo il crinale con direzione ovest) - Sella q.1748 (Quota da mappa IGM Marche. Appena calati dal Pizzo occidentale siamo alla depressione del crinale, lo lasciamo che continua verso il casale delle Murette e il monte Priora, scendiamo pochi metri a destra innestandoci sul sentiero che transita appena sotto e che vediamo all’ultimo istante, evitiamo di tenerlo a sinistra che si si sviluppa parallelo al crinale appena lasciato e andiamo a destra cominciando perdere quota a mezzacosta portandoci di fatto sotto il versante settentrionale delle cime del Pizzo) - Bosco q.1566 (Il sentiero gradualmente entra nel bosco) - Bivio q.1207 (Quota da mappa IGM Marche. Innesto sul CAI 224, lo seguiamo a destra e in breve scende per poi allagarsi dopo circa 10 minuti) - Bivio q.975 (A sinistra a ritroso c’è un largo sentiero forse di smacchio, andiamo dritto sul CAI 224 che nel frattempo si è allargato a forestale) - Bivio q.951 (Rimaniamo sulla pista CAI 224 che compie un tornante a destra, scartiamo a sinistra la forestale CAI 225 per il santuario della Madonna dell’Ambro e successivamente un largo sentiero sempre a sinistra) - Bivio q.928 (Bivio della sterrata e fonte abbeveratoio, dritto continua in piano come CAI 224 e conduce a Vetice, noi prendiamo quella a destra senza indicazioni che sale costeggiando delle radure) - Radura q.956 (La sterrata sembra esaurirsi nell’ampia radura de I Colli, andiamo a destra e in breve riappare) - Arrivo q.940
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 8,7 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 850 m QUOTA MASSIMA: Il Pizzo O
q.1770 |
Sentieri La croce del Pizzo è realizzata da un’intelaiatura di metallo alta 7 metri, è stata eretta la prima volta nel 1967 a sostituzione di una preesistente di legno, successivamente nel 1973 è stata rifatta e dedicata a Rossano Aliberti colpito da un fulmine proprio in fase di realizzazione. L’ascesa diretta alla Croce del Pizzo e il proseguo alla vetta principale è un itinerario selvaggio privo di indicazioni, si procede generalmente a vista o intuito. La gita è riferita a escursionisti esperti che si sappiano muovere nei fuori sentiero e conoscitori del posto. Il Pizzo: Montagna poco conosciuta e tantomeno
frequentata, è situata nell’estremo prolungamento del crinale orientale del
più famoso Pizzo della Regina o monte Priora, è composta da quattro
elevazioni ravvicinate tra loro, la mappa IGM Marche riporta solo la cima
occidentale quotandola 1769 metri, e la cima orientale di1758 metri. Più
dettagliata è la mappa CTR Marche dove si evidenziano tutte le vette: Ovest
q.1769,8 - Centrale q.1766 – Est q.1759,5
- Nord q.1756,2 Stralcio della mappa CTR Marche |
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Rifugi-Bivacchi |
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Fonti Fonte abbeveratoio
sulla sterrata CAI 224 al bivio q.928 |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Partenza |
0,00 |
Deviazione q.990 |
0,06 |
Incrocio q.1000 |
0,10 |
Bivio q.1023 |
0,14 |
Pinnacolo |
1,15 |
Croce del Pizzo |
2,00 |
Il Pizzo N |
2,27 |
Il Pizzo centrale |
2,32 |
Il Pizzo O |
2,34 |
Sella q.1748 |
2,36 |
Bosco q.1566 |
2,55 |
Bivio q.1207 |
3,32 |
Bivio
q.975 |
3,55 |
Bivio
q.951 |
3,58 |
Bivio
q.928 |
4,08 |
Radura
q.956 |
4,18 |
Arrivo |
4,22 |
Il Pizzo e la croce del Pizzo visti dalla partenza |
La vecchia fonte/abbeveratoio inattiva delle Jere alla partenza |
Partenza q.940 (Prendiamo il sentiero sterrato che sale sul lato sinistro della fonte/abbeveratoio) |
Deviazione q.990 (Arriviamo nel punto alto del sentiero sterrato che ora comincia scendere, lo lasciamo e alla nostra sinistra dobbiamo individuare il sentierino in stato di abbandono e privo di qualsiasi indicazione che alzandosi ci indirizza verso Il Pizzo tra rade macchie di arbusti, direzione ovest) |
Dobbiamo individuare il sentierino in stato di abbandono e privo di qualsiasi indicazione che alzandosi ci indirizza verso Il Pizzo tra rade macchie di arbusti, direzione ovest |
Incrocio q.1000 (Una volta intrapreso, il sentiero abbandonato risulta sempre evidente, quindi arriviamo all’incrocio dove sulla destra evitiamo il sentiero sterrato che scende entrando nel bosco, andiamo dritto ignorando successivamente quello che proviene dalla nostra sinistra, in loco c’è una vecchia recinzione) |
Sul sentiero abbandonato |
Oltrepassato il Bivio q.1023 , dopo pochi minuti purtroppo il sentiero si esaurisce e comincia la parte più difficile della gita, dobbiamo procedere a vista e senza traccia tra piccole radure e macchie boschive, inizialmente prendiamo come riferimento la mole del Pizzo |
Teniamo rigorosamente la direzione ovest continuando sempre ad alzarci per mantenerci sul punto più alto, generalmente anche nei punti dove la vegetazione è più fitta si riesce sempre a individuare il passaggio … |
… in seguito entrando definitivamente nel bosco possiamo incontrare alcuni omini di sasso che però spesso perdiamo perché sono sporadici |
Salendo nel bosco |
Mantenendo la direzione ovest in costante ascesa nel fitto bosco, sui 1350 metri ne usciamo guadagnando una dorsale rocciosa delimitata sempre dalla macchia boschiva, appare logico seguirla in salita perché si direziona verso Il Pizzo |
Panorama verso la Sibilla |
Mantenendo la direzione ovest in costante ascesa nel fitto bosco, sui 1350 metri ne usciamo guadagnando una dorsale rocciosa delimitata sempre dalla macchia boschiva, appare logico seguirla in salita perché si direziona verso Il Pizzo |
Pinnacolo q.1390 (Giungiamo al culmine su un minuscolo e anonimo promontorio roccioso) |
Dal Pinnacolo q.1390 il panorama spazia dalla mole del Pizzo alla ben visibile croce del Pizzo spostata 200 metri più in basso e che è il nostro prossimo obiettivo, da qui si riesce a comprendere anche la traiettoria da seguire che ci porta a continuare salire verso Il Pizzo per poi virare a destra a mezzacosta e puntare alla croce. |
Dal Pinnacolo memorizziamo la posizione della croce perché in seguito ci rimarrà nascosta, procediamo sempre con direzione ovest verso la mole del Pizzo sul costone erboso delimitato alla nostra destra dalla macchia boschiva |
Dal Pinnacolo memorizziamo la posizione della croce perché in seguito ci rimarrà nascosta, procediamo sempre con direzione ovest verso la mole del Pizzo sul costone erboso delimitato alla nostra destra dalla macchia boschiva |
La salita diventa ripidissima … |
… e sui 1450 metri cominciamo a gradualmente virare a destra con direzione nord |
In lontananza il nostro punto di partenza |
Ripidi terrazzamenti |
Zoomata sul santuario di Madonna dell’Ambro |
Traversiamo a mezzacosta il ripido pendio erboso dove è vietato scivolare |
Traversiamo a mezzacosta il ripido pendio erboso |
Traversiamo a mezzacosta il ripido pendio erboso |
La croce del Pizzo e sullo sfondo il monte Amandola |
Arrivo alla croce del Pizzo |
Croce del Pizzo q.1553 |
Targa alla croce del Pizzo |
Lasciamo la croce del Pizzo |
Dalla croce del Pizzo è inevitabile seguire la sottile cresta che sale con direzione sud alla mole del Pizzo |
Dalla croce del Pizzo è inevitabile seguire la sottile cresta che sale con direzione sud alla mole del Pizzo |
Panorama dalla croce del Pizzo della cresta che sala al Pizzo e la traiettoria seguita |
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Dalla croce del Pizzo è inevitabile seguire la sottile cresta che sale con direzione sud alla mole del Pizzo |
Dalla croce del Pizzo è inevitabile seguire la sottile cresta che sale con direzione sud alla mole del Pizzo |
Dalla croce del Pizzo è inevitabile seguire la sottile cresta che sale con direzione sud alla mole del Pizzo |
Dalla croce del Pizzo è inevitabile seguire la sottile cresta che sale con direzione sud alla mole del Pizzo |
I tratti ripidi e rocciosi si bypassano sempre tenendoci spostati a sinistra camminando il ripido pendio erboso alla loro base |
I tratti ripidi e rocciosi si bypassano sempre tenendoci spostati a sinistra camminando il ripido pendio erboso alla loro base |
Il Pizzo N q.1756 (In loco c’è una lapide commemorativa) |
Il Pizzo N q.1756 (In loco c’è una lapide commemorativa) |
Dal Il Pizzo N seguiamo il crinale puntando alla verde sella poco distante, tralasciamo a sinistra che culmina alla cima est mentre lo seguiamo a destra cambiando direzione verso le altre due elevazioni. |
Il crinale tra le cime del Pizzo centrale e ovest |
Sul sentiero di ritorno preso poco sotto la Sella q.1748….in questo punto se non ci fosse la nebbia si vedrebbe la croce del Pizzo |
….stesso identico punto senza nebbia (Foto da archivio personale) |
Sul sentiero che scende per andari innestare sul CAI 224 |
Bosco q.1566 (Il sentiero gradualmente entra nel bosco) |
Sul sentiero che scende per andari innestare sul CAI 224 |
Bivio q.1207 (Innesto sul CAI 224, lo seguiamo a destra) |