Itinerario che si svolge nei rilievi sopra l'abitato di Pedescala in Valdastico (Veneto), percorriamo il Sentiero delle Cenge che è attrezzato con qualche facile cavo corrimano, poi facciamo ritorno nel greto del selvaggio torrente Assa. Escursione di modesta lunghezza ma non banale, si percorrono alcuni sentieri privi di segnatura o completamente fuori sentiero nel caso del torrente Assa.
DATA: 20 novembre 2022
PARTENZA: Percorriamo l’autostrada A31 fino al suo
termine uscendo al casello di Piovene Rocchette-Chiuppano
(Veneto), seguiamo fedelmente le indicazioni per Trento che ci portano sulla SP.349 giungendo immediatamente al paese di Piovene
Rocchette (1,5 km), poi successivamente sulla SP.350 oltrepassando in
successione i paesi di Cogollo sul Cengio (5,3 km), Arsiero (11,5 km) fino a individuare alla nostra destra lo
stretto ponticello che dà inizio alla SP.78 o Strada del Piovan (15,5 km dal
casello autostradale, cartelli indicano Rotzo e Asiago). Dopo appena 0,5 km
siamo in centro al paese di Pedescala, oltrepassata la chiesa parcheggiamo
nella minuscola piazzetta Garibaldi.
ITINERARIO: Pedescala q.324 (Dalla piazzetta ci portiamo presso la grande edicola votiva e la fonte, dietro la quale iniziamo seguendo il vicolo A. Diaz che ci fa passare immediatamente sotto un porticato. Dalla parte opposta il vicolo termina, quindi continuiamo su largo sentiero erboso delimitato da un muretto di sasso che ci fa uscire dall’abitato, segni e indicazioni assenti) – Bivio q.390 (Tralasciamo di continuare dritto, andiamo a sinistra e saliamo alla strada asfaltata appena sopra di noi) – SP.78 q.398 (Innesto sulla strada asfaltata, attraversiamo e riprendiamo il sentiero che sale nel bosco) – SP.78 q.422 (Siamo di nuovo sulla strada asfaltata, attraversiamo per la seconda volta riprendendo il sentiero dalla parte opposta che rientra nel bosco) – Crestanelli q.453 (Rudere) – SP.78 q.508 (Per la terza volta ci reinnestiamo sulla strada asfaltata, questa volta la seguiamo a destra) – 4° tornante q.542 (Arrivati sulla curva della SP.78 indicata come 4° tornante, lasciamo la strada e risaliamo il ripido e stretto sentierino nel fitto bosco notando in seguito delle reti paramassi, segnatura con bolli gialli) – 6° tornante q.573 (Il sentierino lambisce il sesto tornante della SP.78, quindi continua nel bosco procedendo in falsopiano in leggera ascesa con direzione est. Dopo circa 5/7 minuti costeggiamo i primi contrafforti rocciosi e successivamente alcuni tratti del sentiero saranno attrezzati con sottile cavo corrimano) – Bivio q.738 (Risalito un pendio di gradoni rocciosi, ci innestiamo sul sentiero Castelletto-Rotzo ben segnalato da bolli rossi e con indicazioni incise su un masso, lo prendiamo a destra che si sviluppa a mezzacosta verso il paese di Rotzo) – Bivio q.776 (Biforcazione del sentiero: a sinistra sale verso Lomazzen e non è segnalato, stiamo dritto a destra in discesa che è evidenziato dai bolli rossi, notando appena sotto di noi un pulpito roccioso tra gli arbusti) – Vignale del Ghit q.773 (Antichi terrazzamenti di vigneti risalenti agli anni 50. Dopo averli oltrepassati, il sentiero ci fa transitare ai piedi di enormi bastionate rocciose) – Bivio q.792 (Camminato ai piedi delle bastionate rocciose, il sentiero comincia a salire ripido arrivando al bivio con cartelli: a sinistra conduce al paese di Rotzo, noi andiamo a destra verso il paese di Albaredo e della cascata del Pach) – Cascata del Pach q.770 – Bivio q.760 (Cartelli: tralasciamo di continuare dritto verso il paese di Albaredo e facciamo una digressione risalendo il ripido sentierino del Pach alla nostra sinistra per raggiungere la Croce del Sabaus, sporadici bolli rossi) – Obarvazar q.843 (Località Obarvazar, quota da GPS e bivio con cartelli appena attraversato il fosso d’acqua nel fitto bosco. Il sentiero del Pach continua dritto puntando al paese di Rotzo che ci rimane nascosto da questa posizione, risaliamo a sinistra su esilissimo sentierino con bolli rossi, indicazioni per la Croce Sabaus) – Crinale S. Croce Sabaus q.858 (L’esile sentierino esce dal fitto bosco sulla verde e ampia dorsale erbosa, la risaliamo a destra costeggiando il margine boschivo) – Bivio q.874 (Risalita la dorsale, in breve ci innestiamo in un tratturo erboso, a sinistra si sviluppa a mezzacosta, noi andiamo a destra per entrare subito nella breve macchia di bosco dietro la quale c’è la croce che ancora ci rimane celata) – Croce Sabaus q.879 (Punto senza toponimo quotato 879 metri dalla mappa IGM Veneto. Immediatamente usciamo dalla macchia di bosco e troviamo la minuscola croce metallica, dalla prateria vediamo in lontananza l’abitato di Rotzo con la sua chiesa, ripercorriamo a ritroso il tragitto appena fatto) – Bivio q.874 – Crinale S. Croce Sabaus q.858 – Obarvazar q.843 – Bivio q.760 (Riprendiamo a percorrere il nostro sentiero a mezzacosta andando a sinistra verso Albaredo, persi alcuni metri di quota transitiamo ai piedi di verticali bastionate rocciose) – Crinale S.O. Poggio Puvel q.752 (Bivio e cartelli: a sinistra si sale a Poggio Puvel e verso il paese di Albaredo, rimaniamo sul sentiero a mezzacosta con indicazioni sempre per Albaredo e il Sentiero Anita) – Bivio q.827 (Innesto sul sentiero CAI 804 anche Sentiero Anita, cartelli: a sinistra conduce in 45 minuti al paese di Albaredo, lo prendiamo a destra che scende nella val d’Assa, la segnatura è sporadica e il sentiero in stato di abbandono) – Valloncello q.653 (Allo stato attuale il sentiero scompare causa frana di pietrisco, evitiamo di insistere a mezzacosta e caliamo nel buio valloncello boscoso interessato dallo smottamento individuando a intervalli il tracciato originario) – Torrente Assa q.544 (Quota da mappa IGM Veneto. Scendendo ripidamente nel fitto bosco, arriviamo nella buia forra percorsa dal torrente Assa, sulla sponda opposta s’intravvede un cartello, noi andiamo a destra camminando nel letto detritico del torrente allo stato attuale privo d’acqua) – Deviazione q.540 (Dopo cinque minuti facciamo attenzione, sul bordo sinistro compare una traccia di passaggio che è il proseguo del CAI 804 destinato dopo pochi metri a salire verso l’abitato di Dosso, non ci sono indicazioni e il tutto passa inosservato. Noi dobbiamo seguire fedelmente il letto del torrente Assa, stando al suo interno o quando è possibile spostandoci sul bordo sinistro su traccia di passaggio tra gli arbusti) – Largo sentiero q.462 (La traccia che compariva a intermittenza sulla sponda sinistra del torrente Assa, ora diventa definitivamente un largo sentiero e gradualmente usciamo dalla forra) – Torrente Assa q.429 (Quota da mappa IGM Veneto. Il largo sentiero per la prima volta ci fa spostare sul lato destro del torrente Assa e diventa una pista forestale) – Torrente Assa q.416 (Quota da mappa IGM Veneto. La pista forestale si allarga a carrozzabile e si riporta sul lato sinistro del torrente Assa dove notiamo un’area recintata) – Sasso della Togna q.397 (Il macigno indicato da un cartello è situato sul bordo destro della carrozzabile, pochi metri dopo averlo oltrepassato scartiamo alla nostra sinistra l’ingresso del sentiero CAI 633 per il Capitello del Raparo e la borgata di Mosca e manteniamo la carrozzabile) – Torrente Assa q.388 (La carrozzabile si sposta definitivamente sul lato destro del torrente Assa) – Il Baito q.379 (Casa vacanze) – Casa q.353 (Sulla sinistra della carrozzabile c’è lo stradello d’accesso alla casa vacanze) – Presa d’acqua q.360 – Cimitero q.331 (La carrozzabile diventa asfaltata e compaiono le prime case di Pedescala, giunti al cimitero scartiamo a sinistra la via Martiri del 30 Aprile 1945 e continuiamo dritto che è via Forte Corbin verso il centro del paese) – Pedescala q.324.
NOTE: |
|
LUNGHEZZA: 11,2 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 720 m QUOTA MASSIMA: Croce Sabaus
q.879 |
Sentieri Sentiero CAI 804 o Sentiero Anita: La porzione di sentiero che ci fa calare fino al raggiungimento del torrente Assa, allo stato attuale è in stato di abbandono, la segnatura CAI è assente mentre ci sono dei bolli rossi. Si cammina in un ambiente selvaggio all’interno del fitto bosco, poi giunti sui 650 metri capiamo che il sentiero è stato coinvolto da una frana di pietrisco e il proseguo diventa difficoltoso causa orientamento, in questo caso bisogna evitare di stare a mezzacosta ma calare nel buio valloncello coinvolto dallo smottamento tenendoci durante la sua discesa spostati sul lato sinistro, raggiungeremo d’obbligo la forra del torrente Assa. Torrente Assa: Camminiamo all’interno dell’ampio letto detritico del torrente Assa con un po’ di disagio ma senza grosse difficoltà, perché risulta sempre pianeggiante e privo d’acqua. Siamo in forra buia e selvaggia priva di indicazioni, a nostro piacere ci spostiamo sul bordo sinistro dove a intermittenza compare una traccia di passaggio tra gli arbusti che velocizza la nostra camminata. Proprio questa traccia sul bordo sinistro del torrente, risulterà verso la fine essere un sentiero CAI dismesso di cui si possono individuare pochi segni superstiti. |
|
Rifugi-Bivacchi Assenti |
|
Fonti Fontana alla partenza
da Pedescala, allo stato attuale inattiva Fontana al Baito
(chiusa nel periodo invernale) Fontana presso il
cimitero di Pedescala |
|
TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
|||
Pedescala |
0,00 |
Crinale S. Croce Sabaus |
/ |
Bivio q.390 |
0,08 |
Obarvazar |
/ |
SP.78 q.398 |
0,09 |
Bivio q.760 |
2,30 |
SP.78 q.422 |
0,11 |
Crinale S.O. P. Puvel |
2,36 |
Crestanelli |
0,17 |
Bivio
q.827 |
2,48 |
SP.78 q.508 |
0,23 |
Valloncello (frana) |
2,55 |
4° tornante |
0,30 |
Torrente Assa q.544 |
3,10 |
6° tornante |
0,35 |
Deviazione q.540 |
3,15 |
Bivio q.738 |
1,05 |
Largo
sentiero q.462 |
3,55 |
Bivio q.776 |
1,14 |
Torrente Assa q.429 |
4,00 |
Vignale del Ghit |
1,21 |
Torrente Assa q.416 |
4,05 |
Bivio q.792 |
1,38 |
Sasso della Togna |
4,10 |
Cascata
del Pach |
1,46 |
Torrente
Assa q.388 |
4,14 |
Bivio
q.760 |
1,51 |
Il
Baito |
4,19 |
Obarvazar |
2,01 |
Casa
q.353 |
4,27 |
Crinale
S. Croce Sabaus |
2,07 |
Presa
d’acqua |
4,32 |
Bivio
q.874 |
2,10 |
Cimitero |
4,40 |
Croce
Sabaus |
2,11 |
Pedescala |
4,45 |
Bivio
q.874 |
/ |
|
|
Pedescala q.324: Dalla piazzetta ci portiamo presso la grande edicola votiva e la fonte …. |
… dietro la quale iniziamo seguendo il vicolo A. Diaz che ci fa passare immediatamente sotto un porticato. |
Dalla parte opposta il vicolo termina, quindi continuiamo su largo sentiero erboso delimitato da un muretto di sasso che ci fa uscire dall’abitato. |
Dalla parte opposta il vicolo termina, quindi continuiamo su largo sentiero erboso delimitato da un muretto di sasso che ci fa uscire dall’abitato. |
Bivio q.390 (Tralasciamo di continuare dritto, andiamo a sinistra e saliamo alla strada asfaltata appena sopra di noi) |
SP.78 q.398 (Innesto sulla strada asfaltata, attraversiamo e riprendiamo il sentiero che sale nel bosco) |
Tratti attrezzati con cavo corrimano sul sentiero delle cenge |
|
Risaliamo un pendio di gradoni rocciosi |
Bivio q.738 (Risalito un pendio di gradoni rocciosi, ci innestiamo sul sentiero Castelletto-Rotzo ben segnalato da bolli rossi e con indicazioni incise su un masso, lo prendiamo a destra che si sviluppa a mezzacosta verso il paese di Rotzo) |
Sentiero delle Cenge |
Bivio q.776 (Biforcazione del sentiero: a sinistra sale verso Lomazzen e non è segnalato, stiamo dritto a destra in discesa che è evidenziato dai bolli rossi) |
Sentiero delle Cenge |
Vignale del Ghit q.773 (Antichi terrazzamenti di vigneti risalenti agli anni 50) |
Oltrepassato il Vignale del Ghit, il sentiero ci fa transitare ai piedi di enormi bastionate rocciose |
Oltrepassato il Vignale del Ghit, il sentiero ci fa transitare ai piedi di enormi bastionate rocciose |
Oltrepassato il Vignale del Ghit, il sentiero ci fa transitare ai piedi di enormi bastionate rocciose |
Bivio q.792 (Camminato ai piedi delle bastionate rocciose, il sentiero comincia a salire ripido arrivando al bivio con cartelli: a sinistra conduce al paese di Rotzo, noi andiamo a destra verso il paese di Albaredo e della cascata del Pach) |
Cascata del Pach |
Spit sotto la cascata del Pach per calata in corda doppia |
Cascata del Pach |
|
Bivio q.760 (Cartelli: tralasciamo di continuare dritto verso il paese di Albaredo e facciamo una digressione risalendo il ripido sentierino del Pach alla nostra sinistra per raggiungere la Croce del Sabaus) |
Obarvazar q.843 (Località Obarvazar, quota da GPS e bivio con cartelli appena attraversato il fosso d’acqua nel fitto bosco) |
Tabella e cartelli al bivio di Obarvazar |
|
Crinale S. Croce Sabaus q.858 (L’esile sentierino esce dal fitto bosco sulla verde e ampia dorsale erbosa, la risaliamo a destra costeggiando il margine boschivo) |
Croce Sabaus (In lontananza vediamo il paese di Rotzo) |
Tornati al Bivio q.760, riprendiamo a percorrere il nostro sentiero a mezzacosta andando a sinistra verso Albaredo, persi alcuni metri di quota transitiamo ai piedi di verticali bastionate rocciose |
Transitiamo ai piedi di verticali bastionate rocciose |
Sentiero delle Cenge |
Sentiero delle Cenge |
Crinale S.O. Poggio Puvel q.752 (Bivio e cartelli: a sinistra si sale a Poggio Puvel e verso il paese di Albaredo, rimaniamo sul sentiero a mezzacosta con indicazioni sempre per Albaredo e il Sentiero Anita) |
Bivio q.827 (Innesto sul sentiero CAI 804 anche Sentiero Anita, cartelli: a sinistra conduce in 45 minuti al paese di Albaredo, lo prendiamo a destra che scende nella val d’Assa, la segnatura è sporadica e il sentiero in stato di abbandono) |
Scorcio panoramico |
Giunti sui 650 metri capiamo che il sentiero è stato coinvolto da una frana di pietrisco e il proseguo diventa difficoltoso causa orientamento |
Sul sentiero CAI 804 anche Sentiero Anita che cala verso la forra del torrente Assa, allo stato attuale il percorso è in stato di abbandono |
Sul sentiero CAI 804 anche Sentiero Anita che cala verso la forra del torrente Assa, allo stato attuale il percorso è in stato di abbandono |
Camminiamo all’interno dell’ampio letto detritico del torrente Assa con un po’ di disagio ma senza grosse difficoltà, perché risulta sempre pianeggiante e privo d’acqua |
Camminiamo all’interno dell’ampio letto detritico del torrente Assa con un po’ di disagio ma senza grosse difficoltà, perché risulta sempre pianeggiante e privo d’acqua |
Siamo in forra buia e selvaggia priva di indicazioni, a nostro piacere ci spostiamo sul bordo sinistro dove a intermittenza compare una traccia di passaggio tra gli arbusti che velocizza la nostra camminata. |
Copertoni segnalano la presenza di fili elicoidali sospesi |
All’interno del torrente Assa |
All’interno del torrente Assa |
All’interno del torrente Assa |
Verso la fine notiamo pochi segni superstiti di quello che doveva essere un sentiero CAI |
Largo sentiero q.462 (La traccia che compariva a intermittenza sulla sponda sinistra del torrente Assa, ora diventa definitivamente un largo sentiero e gradualmente usciamo dalla forra) |
Largo sentiero q.462 (La traccia che compariva a intermittenza sulla sponda sinistra del torrente Assa, ora diventa definitivamente un largo sentiero e gradualmente usciamo dalla forra) |
Torrente Assa q.429 (Quota da mappa IGM Veneto. Il largo sentiero per la prima volta ci fa spostare sul lato destro del torrente Assa e diventa una pista forestale) |
Area recintata dopo l’attraversamento del torrente Assa q.416 |
Sasso della Togna |
Il Baito q.379 (Casa vacanze) |
Presa d’acqua |
Cimitero |