venerdì 28 aprile 2023

Tra Gamogna e il passo Peschiera (EE)

Itinerario per escursionisti esperti, si sviluppa su sentieri CAI ma anche per tracce abbandonate e fuori sentiero dove è richiesta capacità d’orientamento e conoscenza del territorio, consigliato l’uso del GPS. (Appennino tosco/romagnolo)

DATA: 19 febbraio 2023 

PARTENZA: Da Faenza prendiamo la SP.20 fino arrivare al paese di Modigliana (circa 20 km), da qui seguiamo le indicazioni per Lutirano raggiungendo questa borgata dopo altri 12,5 km. Ora scartiamo le indicazioni per Tredozio e andiamo a destra scegliendo quelle per Badia della Valle che ci portano a guidare sulla stradina via di Valle Acerreta, dopo 2 km oltrepassiamo l’antico complesso monastico di Badia della Valle (ora adibito come agriturismo) e insistiamo tenendoci sempre sulla stradina principale, alla località Ponte della Valle (vecchie case a sinistra con carrozzabile e cartelli del CAI 549) continuiamo dritto fino all’esaurimento della stradina asfaltata presso Val di Noce (casa abitata e complesso agricolo con capannoni), andiamo avanti per altri 300 metri su carrozzabile fino al bivio della stessa dove il proseguo è sbarrato da un cancello (18,5 km da Modigliana, circa 40 km da Faenza)

 

 

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 22-Alta Valle del Lamone, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646


ITINERARIO: Partenza q.558 (Dal bivio della carrozzabile scartiamo quella a sinistra che attraversa il torrente Acerreta e andiamo dritto oltre il grande cancello di metallo, siamo sul CAI 521/A)   –     Deviazione q.566 (Quando la carrozzabile comincia a salire ripida su fondo cementato la lasciamo, ci spostiamo a sinistra seguendo i paletti segnaletici del metanodotto nel pianoro erboso e paralleli al torrente Acerreta)   –   Ca’ Rio di Mesola q.590 (Le due case ristrutturate sono poco sopra alla nostra destra come pure la carrozzabile che eventualmente potevamo tenere per arrivare fin qui, davanti a noi c’è l’area recintata con le tubazioni del metanodotto che dobbiamo oltrepassare)   –     Torrente Acerreta q.590 (Lasciataci alle spalle l’area recintata del metanodotto, in breve tralasciamo il proseguo nell’ampia sponda prativa del torrente Acerreta e caliamo a sinistra nel sentiero sterrato che notiamo. Guadiamo il torrente Acerreta scartando a sinistra la sterrata poco evidente che si direziona di fronte l’area recintata del metanodotto, saliamo la sterrata sulla destra e dopo pochi metri si divide, lasciamo quella che sale a sinistra e andiamo dritti oltrepassando un vecchio cancello di metallo seguendo di fatto il corso d’acqua che però ora ci rimane alla nostra destra, indicazioni assenti)     –  Porcelline q.629 (Rudere di una grande casa, si continua su evidente mulattiera che perde quota)   –     Bivio q.614 (Sulla nostra destra guadando il torrente, troviamo la sterrata proveniente dall’area recintata del metanodotto e che avevamo lasciato per fare visita al rudere di Porcelline, continuiamo a sinistra seguendo il torrente Acerreta che ci rimane sulla nostra destra, indicazioni assenti, ma ritroviamo i paletti segnaletici del metanodotto)   –     Bivio q.650 (Può passare inosservato, ma a destra un largo tracciato cala per guadare il torrente Acerreta e risale dalla parte opposta sviluppandosi a mezzacosta verso i ruderi di Val dei Pungetti, continuiamo dritto mantenendo la direzione)  –  Molinelli q.662 (Località Molinelli, quota da mappa IGM Toscana. Biforcazione: lasciamo la pista forestale che attraversa il piccolo rio di Canneto, affluente del torrente Acerreta, poco distante notiamo il grande muro di contenimento della pista forestale, saliamo a sinistra il sentiero abbandonato parallelo al rio di Canneto, tenendocelo alla nostra destra. Poco sopra il sentiero sembra svanire, insistiamo su traccia poco evidente continuando a seguire il corso d’acqua del rio di Canneto)   –   Fosso di Lorino q.728 (Fosso d’acqua affluente del rio di Canneto)   –   Rio di Canneto q.738 (Per CTR Toscana 738,2 metri. Guadato un secondo fosso d’acqua affluente del rio di Canneto che abbiamo sempre mantenuto sotto alla nostra destra, c’è il grande rudere dall’omonimo toponimo. Il sentiero abbandonato termina, oltrepassiamo la casa continuando a seguire il corso d’acqua del rio di Canneto rimanendo sul suo bordo sinistro, si procede a vista e senza traccia con direzione sud, in breve notiamo un terzo affluente, sottile e incassato)   –     Crinale NO del M. del Becco q.920 (Seguiamo fedelmente il rio di Canneto con l’intenzione di collegarci al sentiero CAI 555, ma sugli 860 metri ce ne allontaniamo virando a sinistra, est, per cercare di “alleggerire” la salita finale, di fatto andiamo fuori direzione. Ci innestiamo sul crinale nord occidentale del monte del Becco, il punto estremo è quotato 905 m da IGM Toscana o 904,7 da CTR Toscana, lo risaliamo a destra tra gli alberi notando dei bolli rossi che perdiamo)   –     CAI 555 q.985 (Ci innestiamo sul sentiero CAI 555 poco sotto il monte del Becco, lo percorriamo a destra verso il passo Peschiera)   –     Incrocio q.965 (Sulla sinistra sia davanti che all’indietro ci sono due sentieri sterrati forse adibiti allo smacchio, il CAI 555 continua dritto su sentierino che si alza)    –     Bivio q.960 (Durante la discesa nel bosco incontriamo i primi paletti che indicano la presenza del metanodotto, quindi arriviamo al bivio senza cartelli: a destra a mezzacosta c’è un sentiero non segnato, continuiamo a scendere sul CAI 555 vedendo sotto di noi la strada asfaltata del passo Peschiera)   –     Passo della Peschiera q.930 (Valico tra San Benedetto in Alpe e Marradi, attraversiamo la strada asfaltata e iniziamo a risalire la forestale chiusa da un cancello che è sempre CAI 555)   –   Cancello q.1052 (Superato il cancello rimaniamo sulla forestale CAI 555, sulla sinistra inizia il sentiero CAI 429 per Poggio Fontanacce e le case di Pian Baruzzoli)   –     Deviazione q.1013 (Lasciamo la pista forestale, il CAI 555 si sposta sulla destra nella verde dorsale)   –    Bivio q.1003 (Il CAI 555 segue la dorsale che ora s’innalza sormontata dai paletti segnaletici del metanodotto, scendiamo a destra con il sentiero CAI 521 AM. Anello di Marradi che ci fa entrare nel bosco)   –     Bivio q.977 (Località Lungo i Solami. Rimaniamo sul CAI 521 AM che compie una curva a destra, sulla sinistra inizia un sentiero non segnato che si sviluppa su crinalino e conduce verso Val del Marchese)  –     Sella q.934 (Per CTR Toscana 933,8 metri. Usciamo dal bosco su una sella di crinale panoramica dove possiamo notare nel fondovalle alla nostra destra la strada provinciale)   –   Bivio q.930 (Rientrati nel bosco, continuiamo sul CAI 521 AM scartando un sentiero che sale a destra e termina poco sopra sul crinale dove è situato un capanno di caccia)   –   Deviazione q.927 (Usciamo dal bosco nella verde dorsale, evitiamo di continuare verso il promontorio che ci si presenta davanti, il sentiero CAI 521 AM si sposta a destra e attraversato un cancello di legno scende fino alla strada)   –     SP.74 q.910 (Innesto sulla strada asfaltata, la teniamo a sinistra)    –    Deviazione q.916 (Lasciamo la strada asfaltata, sulla destra ci sono i cartelli del CAI: scartiamo la carrareccia CAI 521 AM che scende al complesso ristrutturato di Canova che avevamo già notato dalla strada e continua verso l’Eremo di Gamogna, prendiamo il CAI 521 B che sale su sentierino e ci porta a costeggiare la macchia boschiva di crinale)   –   Poggio Canova q.989 (Punto anonimo senza indicazioni)   –     Bivio q.993 (Quotato da CTR Toscana 993,1 metri. Biforcazione del sentiero: dritto a sinistra non è segnato, il CAI 521 B sta dritto a destra in salita sul crinale boscoso)   –   Deviazione q.992 (Per CTR Toscana 992,4. Nel punto in cui il sentiero CAI 521 B si sposta a sinistra per transitare a mezzacosta sotto il versante occidentale del monte di Gamogna noi lo lasciamo, andiamo dritto su sentierino non segnato che gli rimane poco sopra)   –     Ripetitore q.996 (Al traliccio del ripetitore si esaurisce il sentierino, saliamo a destra senza traccia che il punto alto è appena sopra)   –   Monte di Gamogna q.1012 (Nessuna indicazione sulla cima ricoperta di arbusti, seguiamo il crinale a sinistra dove notiamo dei segni azzurri che non hanno seguito, poi dopo poche decine di metri ci spostiamo sulla destra dove individuiamo il crinale orientale dal quale scendiamo, panoramico e con vista sull’eremo di Gamogna che prendiamo come riferimento)   –   Gamogna di Sopra q.813 (Il crinale si esaurisce a Gamogna di Sopra in vista del grande rudere con ampio terrazzo, ce ne allontaniamo e subito ci appare anche la cappella con la campana di fianco la quale avrebbe inizio il sentiero CAI 521 C o CAI 521 Var, noi ci portiamo sotto la cappella dove ci innestiamo sulla mulattiera CAI 521 AM e la seguiamo a sinistra in vista dell’eremo)   –     Eremo di Gamogna q.793 (Giunti nel prato sottostante l’eremo, tralasciamo il proseguo del CAI 521 AM che continua sulla sinistra su forestale, ci portiamo dietro l’antico complesso dove poco distante è situata una meridiana, pochi metri dopo averla oltrepassata lasciamo la traccia sul crinalino e caliamo a sinistra entrando nel bosco per buon sentiero non segnato)   –  Incrocio q.632 (Per mappa CTR Toscana 631,9 metri. Usciamo dal bosco nell’ampia sponda erbosa a ridosso del fosso di Gamogna, dritto a destra sale trasversalmente un sentiero di smacchio, tralasciamo di continuare lungo il fosso e lo guadiamo andando a sinistra. Dalla parte opposta scartiamo il sentiero non segnato che lo costeggia e risaliamo poco sopra dove c’è la mulattiera CAI 521 A)   –    CAI 521 A q.642 (Ci innestiamo sulla mulattiera CAI 521 A, la percorriamo in discesa)   –   Carrozzabile q.595 (La mulattiera si esaurisce sulla carrozzabile che dà accesso alle case di Rio Mesola situate alla nostra destra viste a inizio gita, la percorriamo a sinistra)   –    Deviazione q.566 (Chiudiamo l’anello)   –     Arrivo q.558.

 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 13,3 km

        DIFFICOLTA: EE/EAI

DISLIVELLO TOTALE: 950 m

QUOTA MASSIMA: 1065 m

Sentieri

Itinerario per escursionisti esperti, si sviluppa su sentieri CAI ma anche per tracce abbandonate e fuori sentiero dove è richiesta capacità d’orientamento e conoscenza del territorio, consigliato l’uso del GPS. 

Presenza di neve max.20 cm 

Rifugi-Bivacchi

Assenti

Notizie storiche sull’eremo di Gamogna (Tratto dal sito Wikipedia)

L'eremo fu fondato da san Pier Damiani nel 1053 e dedicato a San Barnaba, ad uso dei monaci Camaldolesi della sottostante Badia di Acereta o Badia della Valle. Il 14 novembre 1532 l'eremo di Gamogna fu chiuso per mancanza di monaci e trasformato in chiesa parrocchiale, dipendente dal capitolo della chiesa di San Lorenzo a Firenze. Nel 1850 venne istituita la diocesi di Modigliana e nel 1866 Gamogna ne divenne parte. Il 10 luglio 1944 nelle vicinanze di Gamogna furono uccisi, durante un breve scontro a fuoco con soldati tedeschi, i partigiani Bruno Neri e Vittorio Bellenghi. Quando la parrocchia fu soppressa nel secondo dopoguerra per lo spopolamento delle colline, la struttura dell'eremo cadde inesorabilmente in rovina. Nel 1991 iniziarono lavori di restauro grazie principalmente all'opera del sacerdote faentino don Antonio Samorì e di molti volontari. L'attuale chiesa mantiene l'originaria struttura romanica, con una semplice facciata a capanna, un'ampia abside semicircolare con tetto conico rivestito di lastre di ardesia e un campanile a vela. Del complesso monastico rimangono il chiostro, le celle dei monaci, il forno, gli essiccatoi e la stalla. Attualmente l'eremo è tornato ad essere un luogo di spiritualità, di accoglienza e di preghiera, grazie alla presenza delle monache delle Fraternità monastiche di Gerusalemme.

Fonti

Fonte a Gamogna di Sopra (Poca acqua tra il rudere della casa e la cappella)

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Partenza

0,00

Bivio q.977

2,50

Deviazione q.566

0,03

Sella q.934

3,07

Ca’ Rio di Mesola

0,09

Bivio q.930

3,13

Torrente Acerreta q.590

0,13

Deviazione q.927

3,16

Porcelline

0,20

SP.74

3,18

Bivio q.614

0,24

Deviazione q.916

3,20

Bivio q.650

0,32

Poggio Canova

/

Molinelli

0,36

Bivio q.993

3,45

Fosso di Lorino

0,46

Deviazione q.992

3,58

Rio di Canneto (Rudere)

0,53

Ripetitore

4,00

Crinale NO del M. Becco

1,30

Monte di Gamogna

4,02

CAI 555 q.985

1,45

Gamogna di Sopra

4,32

Incrocio q.965

1,50

Eremo di Gamogna

4,37

Bivio q.960

1,57

Incrocio q.632

4,55

Passo Peschiera

2,01

CAI 521 A q.642

4,57

Cancello q.1052

2,25

Carrozzabile q.595

5,03

Deviazione q.1013

2,38

Deviazione q.566

5,08

Bivio q.1003

2,40

Arrivo

5,10

 


Partenza q.558 (Dal bivio della carrozzabile scartiamo quella a sinistra che attraversa il torrente Acerreta e andiamo dritto oltre il grande cancello di metallo, siamo sul CAI 521/A)

Deviazione q.566 (Quando la carrozzabile comincia a salire ripida su fondo cementato la lasciamo, ci spostiamo a sinistra seguendo i paletti segnaletici del metanodotto nel pianoro erboso e paralleli al torrente Acerreta)

Seguiamo i paletti segnaletici del metanodotto nel pianoro erboso e paralleli al torrente Acerreta

Ca’ Rio di Mesola q.590 (Le due case ristrutturate sono poco sopra alla nostra destra come pure la carrozzabile che eventualmente potevamo tenere per arrivare fin qui, davanti a noi c’è l’area recintata con le tubazioni del metanodotto che dobbiamo oltrepassare)

Torrente Acerreta q.590: Lasciataci alle spalle l’area recintata del metanodotto, in breve tralasciamo il proseguo nell’ampia sponda prativa del torrente Acerreta e caliamo a sinistra nel sentiero sterrato che notiamo, ci consente di guadare e portarci sulla sponda opposta ….

…. dopo pochi metri il sentiero si divide, lasciamo quello che sale a sinistra e andiamo dritti oltrepassando un vecchio cancello di metallo

 

Sul sentiero abbandonato che ci conduce al rudere di Porcelline

Il rudere di Porcelline

La scalinata invasa dalla vegetazione che da accesso alla porta d’ingresso della casa

Il rudere di Porcelline

Forestale in direzione di Molinelli

Molinelli q.662 (Località Molinelli, quota da mappa IGM Toscana. Biforcazione: lasciamo la pista forestale che attraversa il piccolo rio di Canneto, affluente del torrente Acerreta, poco distante notiamo il grande muro di contenimento della pista forestale, saliamo a sinistra il sentiero abbandonato)

 

Sul sentiero abbandonato verso il rudere di Rio di Canneto

Sul sentiero abbandonato verso il rudere di Rio di Canneto

Il rudere di Rio di Canneto

Il rudere di Rio di Canneto

Il rudere di Rio di Canneto

Il rudere di Rio di Canneto

 

Il sentiero abbandonato termina al rudere di Rio di Canneto, oltrepassiamo la casa continuando a seguire il corso d’acqua del rio di Canneto rimanendo sul suo bordo sinistro, si procede a vista e senza traccia con direzione sud ….

… in breve notiamo un terzo affluente, sottile e incassato

Seguiamo il corso d’acqua del rio di Canneto rimanendo sul suo bordo sinistro, si procede a vista e senza traccia

Seguiamo il corso d’acqua del rio di Canneto rimanendo sul suo bordo sinistro, si procede a vista e senza traccia

CAI 555 q.985 (Ci innestiamo sul sentiero CAI 555 poco sotto il monte del Becco, lo percorriamo a destra verso il passo Peschiera)

Incrocio q.965 (Sulla sinistra sia davanti che all’indietro ci sono due sentieri sterrati forse adibiti allo smacchio, il CAI 555 continua dritto su sentierino che si alza) 

 

Scendendo sul CAI 555, vediamo sotto di noi la strada asfaltata del passo Peschiera

Passo della Peschiera q.930 (Valico tra San Benedetto in Alpe e Marradi, attraversiamo la strada asfaltata e iniziamo a risalire la forestale chiusa da un cancello che è sempre CAI 555)      

Passo della Peschiera (Valico tra San Benedetto in Alpe e Marradi)

Passo della Peschiera (Valico tra San Benedetto in Alpe e Marradi, attraversiamo la strada asfaltata e iniziamo a risalire la forestale chiusa da un cancello che è sempre CAI 555)

Sulla forestale CAI 555

Cancello q.1052 (Superato il cancello rimaniamo sulla forestale CAI 555, sulla sinistra inizia il sentiero CAI 429 per Poggio Fontanacce e le case di Pian Baruzzoli) 

 

Sulla forestale CAI 555

Bivio q.1003 (Il CAI 555 segue la dorsale che ora s’innalza sormontata dai paletti segnaletici del metanodotto, scendiamo a destra con il sentiero CAI 521 AM. Anello di Marradi che ci fa entrare nel bosco)

Il sentiero CAI 521 AM. Anello di Marradi

Sella q.934 (Per CTR Toscana 933,8 metri.  Usciamo dal bosco su una sella di crinale panoramica)

Sella q.934 (Per CTR Toscana 933,8 metri.  Usciamo dal bosco su una sella di crinale panoramica)

Deviazione q.927 (Usciamo dal bosco nella verde dorsale, evitiamo di continuare verso il promontorio che ci si presenta davanti, il sentiero CAI 521 AM si sposta a destra e attraversato un cancello di legno scende fino alla strada)

 

   SP.74 q.910 (Innesto sulla strada asfaltata) 

Il complesso ristrutturato di Canova che vediamo dalla SP.74

Deviazione q.916 (Lasciamo la strada asfaltata, sulla destra ci sono i cartelli del CAI: scartiamo la carrareccia CAI 521 AM che scende al complesso ristrutturato di Canova che avevamo già notato dalla strada e continua verso l’Eremo di Gamogna, prendiamo il CAI 521 B che sale su sentierino e ci porta a costeggiare la macchia boschiva di crinale)  

Sul CAI 521 B che ci porta a costeggiare la macchia boschiva di crinale

Sul CAI 521 B

Bivio q.993 (Quotato da CTR Toscana 993,1 metri. Biforcazione del sentiero: dritto a sinistra non è segnato, il CAI 521 B sta dritto a destra in salita sul crinale boscoso)


Ripetitore q.996 (Al traliccio del ripetitore si esaurisce il sentierino, saliamo a destra senza traccia che il punto alto è appena sopra) 

Monte di Gamogna q.1012: Nessuna indicazione sulla cima ricoperta di arbusti, seguiamo il crinale a sinistra dove notiamo dei segni azzurri …  

 poi dopo poche decine di metri ci spostiamo sulla destra …

… dove individuiamo il crinale orientale dal quale scendiamo

… dove individuiamo il crinale orientale dal quale scendiamo

 

Scendiamo il crinale orientale del monte di Gamogna con vista sull’eremo

Zoomata sull’eremo di Gamogna

Scendiamo il crinale orientale del monte di Gamogna

Scendiamo il crinale orientale del monte di Gamogna con vista sull’eremo

Scendiamo il crinale orientale del monte di Gamogna

Scendiamo il crinale orientale del monte di Gamogna con vista sull’eremo

 

Scendiamo il crinale orientale del monte di Gamogna

Gamogna di Sopra q.813 (Il crinale si esaurisce a Gamogna di Sopra in vista del grande rudere con ampio terrazzo) 

Gamogna di Sopra

Gamogna di Sopra

L’eremo di Gamogna visto dal terrazzo di Gamogna di Sopra

Sul terrazzo di Gamogna di Sopra

 

Gamogna di Sopra

Fonte a Gamogna di Sopra (Poca acqua tra il rudere della casa e la cappella)

La piccola cappella a Gamogna di Sopra

La piccola cappella a Gamogna di Sopra

L’eremo di Gamogna

 

L’eremo di Gamogna

La meridiana sulla zona retrostante l’eremo

Ci portiamo dietro l’antico complesso dove poco distante è situata una meridiana, pochi metri dopo averla oltrepassata lasciamo la traccia sul crinalino e caliamo a sinistra entrando nel bosco per buon sentiero non segnato

Incrocio q.632 (Per mappa CTR Toscana 631,9 metri. Usciamo dal bosco nell’ampia sponda erbosa a ridosso del fosso di Gamogna, dritto a destra sale trasversalmente un sentiero di smacchio, tralasciamo di continuare lungo il fosso e lo guadiamo andando a sinistra. Dalla parte opposta scartiamo il sentiero non segnato che lo costeggia e risaliamo poco sopra dove c’è la mulattiera CAI 521 A)

La mulattiera CAI 521 A

 

Le case di Rio Mesola e l’area recintata del metanodotto che abbiamo passato a inizio della gita

Carrozzabile q.595 (La mulattiera si esaurisce sulla carrozzabile che dà accesso alle case di Rio Mesola situate alla nostra destra viste a inizio gita, la percorriamo a sinistra)