mercoledì 3 maggio 2023

M. Maggiore (cresta E/SE) F-

Saliamo al monte Maggiore dalla sua cresta E/SE, poi scendiamo dalla sua cresta nord o via normale. Arrivati alla foce del Giacchetto raggiungiamo la cava abbandonata dei Vallini attraverso la sua galleria e proseguiamo sull'ex CAI 172 o sentiero del Poggio Rosso. Itinerario semi alpinistico e solitario (Alpi Apuane, Toscana)

DATA: 16 aprile 2023 

PARTENZA: Da Colonnata (Circa 14 km uscendo con l’autostrada A12 al casello di Carrara, Toscana). Raggiunto un marcato tornante, circa 1 km prima del paese oltre il quale il proseguo è interdetto tranne per i residenti, andiamo dritto seguendo la via dei Canaloni che è ben segnalata. Tralasciamo al bivio dopo 150 metri la strada che sale a sinistra alle cave Campanili, Fossaficola, Vetticicaio, continuiamo per 1,1 km arrivando al secondo bivio dove ignoriamo la carrozzabile a sinistra per la cava Querciola, parcheggiamo subito dopo presso uno slargo oltre il quale non è possibile proseguire tranne che per gli addetti ai lavori. 

 

ITINERARIO: Partenza q.623 (Il punto è quotato 623,1 da CTR Toscana. Tralasciando la marmifera a sinistra per la cava Querciola, andiamo dritto in salita sulla larga marmifera con fondo cementato)  -  Bivio q.678 (Bivio della marmifera e cartelli: dritto continua verso le cave Canaloni, noi andiamo a sinistra verso le cave Pizzagallo e Tagliatella oltrepassando in breve una sbarra)  -   Cava Pizzagallo q.868 (Bivio della marmifera: la teniamo a sinistra continuando salire, sulla destra si entra nella cava Pizzagallo)  -   Bivio q.930 (Bivio della marmifera, evitiamo di andare dritto e seguiamo quella principale che curva a gomito a destra in salita delimitata da un alto muro di blocchi di marmo)  -  Cava Tagliatella q.972 (La marmifera si divide terminando in entrambe le soluzioni, in alto possiamo notare il rudere in località Spolverina che prendiamo come riferimento: a sinistra la marmifera sale fino all’ingresso della cava interna, andiamo a destra fino al termine del piccolo piazzale delimitato da blocchi di marmo, li superiamo e inerpichiamo il ripido e sdrucciolevole pendio per guadagnare l’antica marmifera soprastante invasa da pietrisco, quindi la seguiamo naturalmente in direzione di 4 grandi cisterne poco distanti)   -  4 Cisterne q.1000 (Sono 4 grandi cisterne abbandonate sul tornante dell’antica marmifera, continuiamo seguendo il suo sviluppo che ci fa curvare a gomito a destra in costante ascesa, successivamente un breve tratto è interessato da una frana che si supera senza difficoltà)   -  Rudere q.1050 (In località Spolverina. Seguiamo la marmifera che curva a gomito a destra transitando poco sotto la casa e procede dritto in costante ascesa)   -   Cresta E/SE M. Maggiore q.1090 (La marmifera si esaurisce, inerpichiamo per guadagnare il filo della cresta appena sopra di noi, in loco allo stato attuale c’è una corda ma non si rende necessario utilizzarla. In pochi minuti siamo sulla sottile cresta, iniziamo subito bypassando a sinistra la lama rocciosa che ci si presenta per riguadagnare la cresta dalla parte opposta, traverso in media esposizione, poi arrampichiamo con passaggi di 1°/1°+ mantenendoci sempre sul punto più alto, segni e indicazioni assenti ma la cresta è ben definita e non è possibile commettere errori)  -  Sella q.1175 (L’aerea cresta si abbassa per guadagnare una sella, si riprende l’ascesa mantenendo l’ovvia direzione con le difficoltà che diminuiscono perché ora si arrampica su ampio pendio roccioso senza passaggi obbligati)  -  Quota 1260 (Quota da GPS. In questo punto la cresta vira decisamente a sinistra, ovest, e punta alla cima del monte Maggiore, le difficoltà sono minime e non si richiede l’uso delle mani)  -  Monte Maggiore q.1390 (Una scritta sul sasso indica la vetta panoramica, torniamo verso il punto cui siamo usciti e continuiamo seguendo la cresta N riconosciuta come via normale, da non sottovalutare perché le difficoltà non si discostano molto da quelle della cresta E/SE, segni e indicazioni assenti)  -  Foce q.1324 (Per mappa CTR Toscana 1323,6 metri. Dalla stretta selletta risaliamo la cresta senza difficoltà notando dopo pochi metri una marcata traccia che si stacca trasversalmente alla nostra destra e che non dobbiamo intraprendere)  -  Cima q.1360 (Quota da GPS, è il promontorio appena risalito dalla Foce q.1324. Ora lasciamo la sommità e caliamo a sinistra per aggirare uno sperone verticale della stessa, solo tornati sulla cresta e voltandoci indietro possiamo notare la maestosità del balzo aggirato, mentre avanzando ora la cresta si presenta molto affilata con il versante rivolto sui Vallini del Sagro che precipita, la percorriamo tenendoci d’obbligo spostati sul versante opposto)    -   Cima q.1370 (Punto alto senza toponimo ma quotato 1369,7 da CTR Toscana, la cresta è semi pianeggiante e si abbassa alla foce del Giacchetto)  -  Foce del Giacchetto q.1358 (Senza toponimo ma quotata 1358,2 da CTR Toscana. La cresta ora sale ripida verso la vetta del monte Faggiola sulla quale non dobbiamo andare, dalla foce del Giacchetto intercettiamo l’ex CAI 172 che attraversa la cresta, permane ancora qualche segno rosso: dritto a mezzacosta e spostato a sinistra l’ex CAI 172 continua di fatto verso il monte Faggiola, mentre il nostro logico proseguo invece terrebbe l’ex CAI 172 che cala trasversalmente a destra, versante di Colonnata, per raggiungere la sottostante cava dei Vallini. Optiamo di calare nel ripido invaso sulla sinistra procedendo a vista e senza percorso obbligato, versante occidentale, su terreno di paleo misto roccette non difficile ma disagevole. Puntiamo subito a una cisterna che si intravvede in basso a destra, poi nella discesa compare una seconda grande cisterna proprio sotto di noi che dobbiamo raggiungere)   -  Galleria dei Vallini q.1290 (Al raggiungimento della grande cisterna ci innestiamo nella vecchia marmifera, a destra perde quota verso la cava della Faggiola mentre a sinistra solo ora ci appare la buia entrata della galleria dei Vallini che attraversa la montagna)   -   Cava dei Vallini q.1284 (Usciamo dalla galleria nella parte alta della cava dei Vallini dove troviamo alcuni macchinari tra cui una ruspa abbandonata. Sulla destra salirebbe l’esilissima traccia dell’ex CAI 172 per la foce del Giacchetto, scendiamo e immediatamente siamo all’ingresso della cava scavata internamente alla montagna, ci abbassiamo ancora un po’e tralasciamo ciò che resta della marmifera che curva a destra e si dirige verso gli edifici abbandonati posti di fatto ai piedi della galleria dalla quale siamo usciti, andiamo a sinistra puntando a una vecchia e isolata cisterna squadrata dietro la quale riprende l’ex CAI 172 su esile traccia a mezzacosta con tratti esposti, attenzione alla vecchia segnatura cancellata con vernice grigia)   - Poggio Rosso q.1260 (Una catena e una corda sono utili come corrimano e ci aiutano in questo tratto di sentiero molto esposto, solo dopo averlo superato e voltandoci indietro possiamo comprendere il grande salto sotto di noi)   -   Cava Buca del Fagiano q.1229 (Anche cava Buca del Faggiano n°127, quotata da CTR Toscana 1229,4 m. L’esile traccia dell’ex CAI 172 a mezzacosta si esaurisce poco sotto la bancata della cava Buca del Fagiano, saliamo i pochi metri sporchi di pietrisco per raggiungerla. Da questa bancata superiore capiamo che la marmifera rimane sotto di noi, allo stato attuale siamo costretti a calare immediatamente a destra il sottile e infido pendio che è l’unico punto debole, e portarci alla bancata sottostante per intraprendere la carraia, da tenere in considerazione la natura mutevole della cava che potrebbe vanificare ciò che è stato scritto)   -  Sbarra q.918 (Oltrepassiamo la sbarra di metallo d’accesso alla cava Buca del Fagiano e continuiamo perdere quota sulla marmifera)  -  Incrocio q.866 (A sinistra sale per la cava Canaloni, a destra due marmifere in successione entrano nella cava Tacca n°133, teniamoci sulla marmifera principale)  -  Bivio q.825 (Continuiamo scendere sulla marmifera principale, alla nostra destra si entra nell’area di cava)  -  Madonna q.810 (In memoria di Corinno Cattani, sulla sinistra c’è anche un’area deposito con alcuni edifici)   -  Bivio q.708 (In prossimità di vecchie cisterne c’è la biforcazione: tralasciamo di andare dritto a sinistra e manteniamoci sulla marmifera principale che scendendo ci fa attraversare una sbarra di metallo)  -  Bivio q.745 (Evitiamo di andare a destra verso l’ingresso della cava Ortensia n°136)  -  Bivio q.678 (Chiudiamo l’anello, a destra ritroviamo la marmifera per le cave Pizzagallo e Tagliatella salita in mattinata, continuiamo scendere)   -   Arrivo q.623 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 7,6 km

        DIFFICOLTA: F-

DISLIVELLO TOTALE: 800 m

QUOTA MASSIMA: M. Maggiore q.1390

Sentieri

Itinerario da effettuare solo nelle giornate festive per evitare di accedere nelle cave quando sono in attività. Le indicazioni date dalla relazione all’interno delle aree di cava, col tempo possono essere vanificate causa il naturale mutamento del territorio dovuto all’intensa attività mineraria. 

Cresta E/SE M. Maggiore: La prima parte della cresta è quella più impegnativa, passaggi di arrampicata di 1°/1°+, poi nella seconda parte (dalla Quota 1260) la cresta è generalmente camminabile fino alla vetta. 

Cresta N (o via normale): La cresta nord del monte Maggiore è considerata “via normale”, non deve essere sottovalutata perché fatta in discesa non è banale, le difficoltà non si discostano molto dalla cresta E/SE, segni e indicazioni sono assenti. 

Galleria dei Vallini: Dalla foce del Giacchetto, volutamente evitiamo di scendere sull’ex CAI 172 direttamente alla cava dei Vallini che sarebbe più logico, decidiamo di arrivarci tramite la galleria che attraversa la montagna e che si intraprende dal versante opposto. Caliamo quindi fuori sentiero nell’invaso occidentale tra paleo e roccette subito sotto la foce del Giacchetto, discesa ripida e poco agevole, poi solo raggiunta una grande cisterna ci appare l’ingresso della galleria dei Vallini che necessita di essere illuminata.   

Sentiero del Poggio Rosso (ex CAI 172): L’esile traccia dell’ex CAI 172 si sviluppa interamente a mezzacosta a picco sul versante di Colonnata, la vecchia segnatura in parte è cancellata con vernice grigia. Evitiamo assolutamente di percorrere questo tracciato con scarsa visibilità o terreno bagnato, che ha la sua massima pericolosità nella tratta del Poggio Rosso attrezzata con corda e catena in grande esposizione. 

Rifugi-Bivacchi

Assenti 

Fonti

Assenti

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Partenza

0,00

Foce del Giacchetto

2,57

Bivio q.678

0,05

Galleria dei Vallini

3,13

Cava Pizzagallo

0,27

Cava dei Vallini

3,18

Bivio q.930

0,34

Poggio Rosso

/

Cava Tagliatella

0,40

Cava Buca del Fagiano

4,00

4 Cisterne

/

Sbarra q.918

4,36

Rudere (Loc.Spolverina)

0,54

Incrocio q.866

4,41

Cresta E/SE M. Maggiore

1,00

Bivio q.825

4,45

Sella q.1175

1,32

Madonna

4,48

Quota 1260

1,52

Bivio q.778

4,51

M. Maggiore

2,12

Bivio q.745

4,55

Foce q.1324

2,36

Bivio q.678

5,01

Cima q.1360

2,42

Arrivo

5,05

Cima q.1370

2,53

 

 

 




Partenza q.623 (Andiamo dritto in salita sulla larga marmifera con fondo cementato) 

Bivio q.678 (Bivio della marmifera e cartelli: dritto continua verso le cave Canaloni, noi andiamo a sinistra verso le cave Pizzagallo e Tagliatella ….

…. oltrepassando in breve una sbarra)

Sotto di noi si vede la serpentina della marmifera e il punto dal quale siamo partiti

Cava Pizzagallo q.868 (Bivio della marmifera: la teniamo a sinistra continuando salire, sulla destra si entra nella cava Pizzagallo)

Bivio q.930 (Bivio della marmifera, evitiamo di andare dritto e seguiamo quella principale che curva a gomito a destra in salita ….

 

…… delimitata da un alto muro di blocchi di marmo) 

Alla cava Tagliatella

Cava Tagliatella q.972 (La marmifera si divide terminando in entrambe le soluzioni, in alto possiamo notare il rudere in località Spolverina che prendiamo come riferimento: andiamo a destra fino al termine del piccolo piazzale delimitato da blocchi di marmo, li superiamo e inerpichiamo il ripido e sdrucciolevole pendio per guadagnare l’antica marmifera soprastante invasa da pietrisco)

Al termine del piccolo piazzale delimitato da blocchi di marmo, li superiamo e inerpichiamo il ripido e sdrucciolevole pendio per guadagnare l’antica marmifera soprastante invasa da pietrisco

Sulla antica marmifera invasa da pietrisco

Guadagnata l’antica marmifera soprastante invasa da pietrisco, la seguiamo naturalmente in direzione di 4 grandi cisterne poco distanti


4 Cisterne q.1000 (Sono 4 grandi cisterne abbandonate sul tornante dell’antica marmifera, continuiamo seguendo il suo sviluppo che ci fa curvare a gomito a destra in costante ascesa)

Sulla vecchia marmifera che sale in località Spolverina

Sulla vecchia marmifera che sale in località Spolverina (dietro di noi c’è la cava Tagliatella dalla quale siamo venuti)

La marmifera si esaurisce, inerpichiamo per guadagnare il filo della cresta appena sopra di noi, in loco allo stato attuale c’è una corda ma non si rende necessario utilizzarla


La marmifera si esaurisce, inerpichiamo per guadagnare il filo della cresta appena sopra di noi, in loco allo stato attuale c’è una corda ma non si rende necessario utilizzarla

Cresta E/SE M. Maggiore q.1090 (In pochi minuti siamo sulla sottile cresta, iniziamo subito bypassando a sinistra la lama rocciosa che ci si presenta per riguadagnare la cresta dalla parte opposta, traverso in media esposizione) 

Cresta E/SE M. Maggiore q.1090 (In pochi minuti siamo sulla sottile cresta, iniziamo subito bypassando a sinistra la lama rocciosa che ci si presenta per riguadagnare la cresta dalla parte opposta, traverso in media esposizione) 

Cresta E/SE M. Maggiore q.1090 (Arrampichiamo con passaggi di 1°/1°+ mantenendoci sempre sul punto più alto, segni e indicazioni assenti ma la cresta è ben definita e non è possibile commettere errori) 

Sulla cresta E/SE del monte Maggiore

Sulla cresta E/SE del monte Maggiore

 

Sulla cresta E/SE del monte Maggiore

Sulla cresta E/SE del monte Maggiore

Zoomata sul paese di Colonnata

Sulla cresta E/SE del monte Maggiore

Sella q.1175 (L’aerea cresta si abbassa per guadagnare una sella) 

Si riprende l’ascesa mantenendo l’ovvia direzione con le difficoltà che diminuiscono perché ora si arrampica su ampio pendio roccioso senza passaggi obbligati

 

Zoomata sul Serrone o Campanile di Colonnata

Panorama verso la cava Buca del Fagiano dalla quale faremo ritorno

Sulla cresta E/SE del monte Maggiore

Sulla cresta E/SE del monte Maggiore

Dalla Quota 1260 la cresta vira decisamente a sinistra, ovest, e punta alla cima del monte Maggiore, le difficoltà sono minime e non si richiede l’uso delle mani 

Dalla Quota 1260 la cresta vira decisamente a sinistra, ovest, e punta alla cima del monte Maggiore, le difficoltà sono minime e non si richiede l’uso delle mani 


Dalla Quota 1260 la cresta vira decisamente a sinistra, ovest, e punta alla cima del monte Maggiore, le difficoltà sono minime e non si richiede l’uso delle mani 

Panorama: Vediamo la foce del Giacchetto, la cava dei Vallini che raggiungeremo attraversando la galleria, poi tutto lo sviluppo dell’ex CAI 172 che collega la cava dei Vallini alla cava Buca del Fagiano.

Arrivo in vetta al monte Maggiore

Zoomata verso l’isola Palmaria nel golfo della Spezia


Lasciamo la vetta del monte Maggiore e continuiamo seguendo la cresta N riconosciuta come via normale

Lasciamo la vetta del monte Maggiore e continuiamo seguendo la cresta N riconosciuta come via normale

Seguiamo la cresta N riconosciuta come via normale

Seguiamo la cresta N riconosciuta come via normale

  Scendiamo alla Foce q.1324 e risaliamo la cresta dalla parte opposta

Scendiamo alla Foce q.1324 e risaliamo la cresta dalla parte opposta

 

Dalla Foce q.1324 risaliamo la cresta senza difficoltà alla Cima q.1360

Guadagnata la Cima q.1360, caliamo a sinistra per aggirare uno sperone verticale della stessa, avanzando ora la cresta si presenta molto affilata con il versante rivolto sui Vallini del Sagro che precipita

Solo tornati sulla cresta e voltandoci indietro possiamo notare la maestosità del balzo aggirato

Avanziamo sulla cresta, si presenta molto affilata con il versante rivolto sui Vallini del Sagro che precipita

Cima q.1370 (Punto alto senza toponimo ma quotato 1369,7 da CTR Toscana, la cresta è semi pianeggiante) 

 

Foce del Giacchetto q.1358 (La cresta ora sale ripida verso la vetta del monte Faggiola sulla quale non dobbiamo andare, dalla foce del Giacchetto intercettiamo l’ex CAI 172 che attraversa la cresta, permane ancora qualche segno rosso: dritto a mezzacosta e spostato a sinistra l’ex CAI 172 continua di fatto verso il monte Faggiola, mentre il nostro logico proseguo invece terrebbe l’ex CAI 172 che cala trasversalmente a destra, versante di Colonnata, per raggiungere la sottostante cava dei Vallini. Optiamo di calare nel ripido invaso sulla sinistra procedendo a vista e senza percorso obbligato, versante occidentale)  

La cava dei Vallini che già in precedenza potevamo vedere sotto la foce del Giacchetto

Dalla foce del Giacchetto optiamo di calare nel ripido invaso sulla sinistra procedendo a vista e senza percorso obbligato, versante occidentale, su terreno di paleo misto roccette non difficile ma disagevole

Puntiamo subito a una cisterna che si intravvede in basso a destra ….

….. poi nella discesa compare una seconda grande cisterna proprio sotto di noi che dobbiamo raggiungere   


Entriamo nella galleria abbandonata dei Vallini

Nella galleria dei Vallini

Nella galleria dei Vallini

Stiamo uscendo dalla galleria dei Vallini presso l’omonima cava

Stiamo uscendo dalla galleria dei Vallini presso l’omonima cava

Cava dei Vallini q.1284 (Usciamo dalla galleria nella parte alta della cava dei Vallini dove troviamo alcuni macchinari tra cui una ruspa abbandonata)

 

Usciti dalla galleria notiamo sotto di noi dei vecchi edifici ai quali non dobbiamo andare

Cava dei Vallini q.1284 (Ingresso della cava scavata internamente alla montagna)

Cava dei Vallini

Cava dei Vallini (Retrospettiva del tragitto che facciamo per intraprendere l’ex CAI 172)  

Dalla cava dei Vallini puntiamo a una vecchia e isolata cisterna squadrata dietro la quale riprende l’ex CAI 172 su esile traccia

L’esile traccia dell’ex CAI 172 si sviluppa interamente a mezzacosta a picco sul versante di Colonnata

 

L’esile traccia dell’ex CAI 172 si sviluppa interamente a mezzacosta a picco sul versante di Colonnata

L’esile traccia dell’ex CAI 172 si sviluppa interamente a mezzacosta a picco sul versante di Colonnata

Poggio Rosso q.1260 (Una catena e una corda sono utili come corrimano e ci aiutano in questo tratto di sentiero molto esposto)

Poggio Rosso q.1260 (Una catena e una corda sono utili come corrimano e ci aiutano in questo tratto di sentiero molto esposto)

Voltandoci indietro possiamo comprendere il grande salto sotto di noi

 

L’esile traccia dell’ex CAI 172, davanti a noi vediamo la cava Buca del Fagiano

L’esile traccia dell’ex CAI 172 a mezzacosta si esaurisce poco sotto la bancata della cava Buca del Fagiano, saliamo i pochi metri sporchi di pietrisco per raggiungerla

Sulla bancata superiore della cava Buca del Fagiano

Cava Buca del Fagiano

Il monte Maggiore visto dalla cava Buca del Fagiano

 

Lasciamo la cava Buca del Fagiano e scendiamo la sua marmifera 

Lasciamo la cava Buca del Fagiano e scendiamo la sua marmifera 

Madonna q.810 (In memoria di Corinno Cattani, sulla sinistra c’è anche un’area deposito con alcuni edifici)

Bivio q.708 (In prossimità di vecchie cisterne c’è la biforcazione: tralasciamo di andare dritto a sinistra e manteniamoci sulla marmifera principale che scendendo)