lunedì 31 luglio 2023

Cima Vallelunga (cresta NO) – M. Porche (EE)

Partiamo dal piazzale del monte della Prata e percorriamo il frequentato tragitto per la fonte della Iumenta e il monte Porche, poi con una deviazione ci spostiamo verso la cima Vallinfante e scendiamo la selvaggia Valle Lunga verso Capotenna. Sui 1550 metri lasciamo la Valle Lunga e inerpichiamo oltrepassando due scogli rocciosi per guadagnare la cresta nord occidentale di cima Vallelunga che percorriamo fino alla vetta, proseguiamo su cresta fino la vetta del monte Porche (Monti Sibillini, Marche) 

DATA: 27 maggio 2023 

PARTENZA: Dal paese di Visso (provincia di Macerata, Marche), teniamo la SP 134 arrivando dopo circa 8 km a Castel Santangelo sul Nera, insistiamo sulla strada provinciale che prende a salire con numerosi tornanti pervenendo dopo altri 10 km al valico di forca di Gualdo dove troviamo la cappella di Madonna della Cona e una grande fonte abbeveratoio. La strada si biforca, lasciamo la provinciale che comincia calare al noto paese di Castelluccio di Norcia e stiamo spostati a sinistra passando davanti alla cappella, giunti al termine dell’asfaltata siamo al grande piazzale (2,3 km dal valico di forca di Gualdo)

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 4 – Monti Sibillini, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646 

ITINERARIO: Piazzale q.1651 (Dal piazzale cominciamo a camminare seguendo l’unica carrozzabile che troviamo sulla destra, siamo sul CAI 261 ex CAI 6)     Sbarra q.1680 (Sbarra di metallo)   -   Monte della Prata q.1800 (La pista carrozzabile transita a mezzacosta nel suo fianco sud/orientale)     Fonte della Iumenta q.1799 (Alla grande fonte-abbeveratoio si esaurisce la pista, ora il CAI 261 procede a sinistra su sentierino a mezzacosta che poi comincia a salire)     Bivio q.1995 (Lasciamo il sentiero CAI 261 che procede in direzione del monte Porche e voltiamo a sinistra seguendo una traccia di sentiero con brecciolino priva di indicazioni, possibile omino di sassi. Quando il sentierino sembra svanire, insistiamo mantenendo la direzione in costante salita a mezzacosta sui pendii terrazzati che sotto di noi degradano nella valle Infante, puntiamo al crinale che ci appare, direzione NE)   -  Crinale q.2042 (Questo traverso a mezzacosta ci ha fatto raggiungere il crinale che collega il monte Porche alla nostra destra alla Cima Vallinfante a sinistra, andiamo verso quest’ultima abbassandoci)      Sella q.2010 (Ampia depressione del crinale quotata 2010 metri dalla mappa IGM Marche. Ora il crinale comincia salire verso la vetta di Cima Vallinfante, noi lo lasciamo e ci inoltriamo nel grande vallone della Valle Lunga calando a destra senza traccia obbligata o alcuna indicazione, eventualmente potevamo già entrare nel vallone scavallando il Crinale q.2042 appena raggiunto in precedenza, direzione NE)  -  Valle Lunga q.1850 (Quota da GPS. Perdendo quota ben presto il vallone si restringe, oltrepassata la strettoia finale ci inoltriamo nella grande e selvaggia vallata di Valle Lunga delimitata alla nostra sinistra dalle verticali bastionate rocciose del versante orientale di Cima Vallinfante e in alto alla nostra destra dal crinale Cima Vallelunga/monte Porche. Capiamo che quello che stavamo scendendo era il ramo occidentale mentre ora dalla nostra destra si collega il ramo orientale ben più ampio, continuiamo a scendere nella vallata sempre senza traccia obbligata o indicazioni, direzione nord)   -  Valle Lunga q.1550 (Perdendo quota nel vasto vallone, intercettiamo d’obbligo una traccia di sentiero che compare all’improvviso e aggira a destra la verde conca della vallata, sul versante destro notiamo quello che sembra essere un grande costone roccioso e più sotto c’è per la prima volta il margine del bosco. Seguendo la traccia che ci è apparsa caliamo ulteriormente nella Valle Lunga fino portarci in prossimità del bosco, ora voltandoci indietro comprendiamo che quello che sembrava essere un costone roccioso altro non è che un enorme scoglio roccioso e più in alto ancora se ne intravvede un secondo. Quindi ora smettiamo di continuare a scendere nella Valle Lunga e saliamo a destra la ripida rampa erbosa compresa tra il margine boschivo e l’enorme scoglio roccioso del quale ne costeggiamo rigorosamente la base senza alcuna traccia di passaggio, direzione est)  -  Scoglio Roccioso q.1689 (Senza toponimo ma quotato 1689 metri da mappa IGM Marche. Costeggiando in ripidissima salita la base dello scoglio roccioso, guadagniamo il crinale soprastante, ora discendendolo per pochi minuti possiamo portarci sulla vetta dello scoglio roccioso appena contornato che dal basso sembrava inaccessibile, poi riprendiamo a salire il crinale o ampia dorsale erbosa)  -   Scoglio roccioso q.1827 (Quota da GPS. La dorsale si amplia e diventa meno delineata creando qualche incertezza sulla rotta da seguire, manteniamo la direzione E-NE e nella ripida salita privilegiamo di stare a sinistra dove in alcune occasioni il versante precipita, solo dopo averlo oltrepassato e voltandoci indietro possiamo ammirare la verticalità dello scoglio roccioso che altrimenti passerebbe inosservato)  -  Cresta NO Vallelunga q.1907 (Risalendo ripidamente a vista e senza traccia di passaggi ma mantenendo la direzione E-NE, intercettiamo d’obbligo l’antico sentiero pastorale proveniente dal casale della Sibilla che si sviluppa a mezzacosta, non vi sono segni ma è ancora abbastanza evidente. Nel nostro caso lo seguiamo a sinistra per pochi metri innestandoci sulla cresta nord occidentale di cima Vallelunga che in questo punto è abbastanza ampia, evidente invece è il suo aereo sviluppo in discesa verso il punto quotato 1660 metri da mappa IGM Marche. Noi lasciamo il sentiero a mezzacosta che procede verso il casale della Sibilla e saliamo ripidamente l’ampio pendio tra erba e pietrisco affiorante, in breve la cresta diventa ben delineata e non lascia spazio a dubbi sulla direzione da seguire, successivamente sui 2080 metri di quota si trasforma con aerei risalti rocciosi dove siamo costretti a mettere mano su roccia con banali passaggi di 1°-)  -  Cima Vallelunga q.2221 (Superati i risalti rocciosi la cresta diventa un largo crinale, che sempre in ripida salita ma ora senza alcuna difficoltà si conclude sulla vetta sormontata da un omino di sasso. Tralasciamo a sinistra il crinale nord orientale per il monte Sibilla e teniamo quello sud occidentale verso il monte Porche cominciando perdere quota, traccia di passaggio ma indicazioni assenti)   –   Monte Porche q.2233 (Omino di sassi sulla vetta e punto trigonometrico dell’IGM. Scartiamo il suo crinale NO segnalato da omini di sasso, come pure il crinale sud che scende repentino alla sella che ci divide dal monte Palazzo Borghese, caliamo il suo ripido pendio sud occidentale senza traccia o indicazioni su terreno gradinato di erba e pietrisco, utili i bastoncini)  -   Bivio q.2096 (Scendendo a vista il ripido pendio sud occidentale, è sempre visibile sotto di noi il sentiero a mezzacosta che intercettiamo d’obbligo. Dobbiamo portarci alla sua biforcazione, in base alla nostra linea di discesa possiamo innestarci direttamente sul CAI 261 nel caso ci fossimo spostati più a sinistra, o nel sentiero parallelo ma soprastante se ci fossimo tenuti spostati poco più a destra come nel nostro caso. Alla biforcazione del sentiero scartiamo il CAI 261 che a sinistra sale alla sella tra il monte Porche e il monte Palazzo Borghese, a destra scartiamo il sentiero superiore che conduce al crinale per cima Vallinfante e alla Sella q.2010 attraversata all’andata, seguiamo il CAI 261 che perde quota)  -   Bivio q.1995 (Chiudiamo l’anello, rimaniamo sul sentiero CAI 261 che scende verso il monte della Prata, sulla destra sale la traccia presa all’andata che riconduce verso il crinale di cima Vallinfante-monte Porche e la Sella q.2010)  –  Fonte della Iumenta q.1799   -   Monte della Prata q.1800   Sbarra q.1680   -  Piazzale q.1651 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 15 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1290 m

QUOTA MASSIMA: M. Porche q.2233

Sentieri

Itinerario selvaggio su tracce non segnate e fuori sentiero. 

Rifugi-Bivacchi

Hotel Rifugio La Baita: causa gli eventi sismici, allo stato attuale la struttura situata nel piazzale del monte Prata è gravemente danneggiata e inagibile. 

Fonti

Fonte della Iumenta

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Piazzale

0,00

Scoglio q.1827

2,48

Sbarra

/

Cresta NO Vallelunga

3,05

Monte della Prata

/

Cima Vallelunga

4,00

Fonte della Iumenta

0,33

Monte Porche

5,00

Bivio q.1995

1,00

Bivio q.2096

5,12

Crinale q.2042

1,08

Bivio q.1995

5,25

Sella q.2010

1,11

Fonte della Iumenta

/

Valle Lunga q.1850

1,28

Monte della Prata

/

Valle Lunga q.1550

2,02

Sbarra

/

Scoglio q.1689

2,28

Piazzale

6,20


Piazzale q.1651 (Dal piazzale cominciamo a camminare seguendo l’unica carrozzabile che troviamo sulla destra, siamo sul CAI 261) 

Zoomata sul paese di Castelluccio

Sulla carrozzabile CAI 261 verso la fonte della Iumenta

Monte della Prata q.1800 (La pista carrozzabile transita a mezzacosta nel suo fianco sud/orientale)

Fonte della Iumenta

Fonte della Iumenta q.1799 (Alla grande fonte-abbeveratoio si esaurisce la pista, ora il CAI 261 procede a sinistra su sentierino a mezzacosta che poi comincia a salire)

 

Il sentierino CAI 261 ex CAI 6 che sale dalla fonte della Iumenta

Il sentierino CAI 261 ex CAI 6 che sale dalla fonte della Iumenta

Bivio q.1995 (Lasciamo il sentiero CAI 261 che procede in direzione del monte Porche e voltiamo a sinistra seguendo una traccia di sentiero con brecciolino priva di indicazioni, possibile omino di sassi)

Quando il sentierino sembra svanire, insistiamo mantenendo la direzione in costante salita a mezzacosta sui pendii terrazzati che sotto di noi degradano nella valle Infante, puntiamo al crinale che ci appare, direzione NE

Crinale q.2042 (Questo traverso a mezzacosta ci ha fatto raggiungere il crinale che collega il monte Porche alla nostra destra alla Cima Vallinfante a sinistra, andiamo verso quest’ultima abbassandoci alla Sella q.2010)

Alla Sella q.2010 lasciamo il crinale e ci inoltriamo nel grande vallone della Valle Lunga calando a destra senza traccia obbligata o alcuna indicazione


Perdendo quota ben presto il vallone si restringe

Perdendo quota ben presto il vallone si restringe

Valle Lunga q.1850 (Perdendo quota ben presto il vallone si restringe, oltrepassata la strettoia finale ci inoltriamo nella grande e selvaggia vallata di Valle Lunga, capiamo che quello che stavamo scendendo era il ramo occidentale mentre ora dalla nostra destra si collega il ramo orientale ben più ampio, continuiamo a scendere nella vallata sempre senza traccia obbligata o indicazioni, direzione nord) 

Valle Lunga q.1850 (Perdendo quota ben presto il vallone si restringe, oltrepassata la strettoia finale ci inoltriamo nella grande e selvaggia vallata di Valle Lunga, capiamo che quello che stavamo scendendo era il ramo occidentale mentre ora dalla nostra destra si collega il ramo orientale ben più ampio, continuiamo a scendere nella vallata sempre senza traccia obbligata o indicazioni, direzione nord) 

Valle Lunga q.1550 (Perdendo quota nel vasto vallone, sul versante destro notiamo quello che sembra essere un grande costone roccioso e più sotto c’è per la prima volta il margine del bosco. Quindi ora smettiamo di continuare a scendere nella Valle Lunga e saliamo a destra la ripida rampa erbosa compresa tra il margine boschivo e l’enorme scoglio roccioso del quale ne costeggiamo rigorosamente la base senza alcuna traccia di passaggio, direzione est)

Valle Lunga q.1550 (Perdendo quota nel vasto vallone, sul versante destro notiamo quello che sembra essere un grande costone roccioso e più sotto c’è per la prima volta il margine del bosco. Quindi ora smettiamo di continuare a scendere nella Valle Lunga e saliamo a destra la ripida rampa erbosa compresa tra il margine boschivo e l’enorme scoglio roccioso del quale ne costeggiamo rigorosamente la base senza alcuna traccia di passaggio, direzione est)


Valle Lunga q.1550 (Caliamo ulteriormente nella Valle Lunga fino portarci in prossimità del bosco, ora voltandoci indietro comprendiamo che quello che sembrava essere un costone roccioso altro non è che un enorme scoglio roccioso e più in alto ancora se ne intravvede un secondo. Quindi ora smettiamo di continuare a scendere nella Valle Lunga e saliamo a destra la ripida rampa erbosa compresa tra il margine boschivo e l’enorme scoglio roccioso del quale ne costeggiamo rigorosamente la base senza alcuna traccia di passaggio, direzione est)

Saliamo a destra la ripida rampa erbosa compresa tra il margine boschivo e l’enorme scoglio roccioso del quale ne costeggiamo rigorosamente la base senza alcuna traccia di passaggio

Saliamo a destra la ripida rampa erbosa compresa tra il margine boschivo e l’enorme scoglio roccioso del quale ne costeggiamo rigorosamente la base senza alcuna traccia di passaggio

Scoglio Roccioso q.1689 (Senza toponimo ma quotato 1689 metri da mappa IGM Marche. Costeggiando in ripidissima salita la base dello scoglio roccioso, guadagniamo il crinale soprastante, ora discendendolo per pochi minuti possiamo portarci sulla vetta dello scoglio roccioso appena contornato che dal basso sembrava inaccessibile, poi riprendiamo a salire il crinale o ampia dorsale erbosa)


Sulla vetta dello scoglio Roccioso q.1689

Dallo Scoglio Roccioso q.1689 riprendiamo a salire il crinale o ampia dorsale erbosa verso lo Scoglio q.1827

Sotto di noi vediamo la Valle Lunga che abbiamo percorso

La dorsale si amplia e diventa meno delineata creando qualche incertezza sulla rotta da seguire, manteniamo la direzione E-NE e nella ripida salita privilegiamo di stare a sinistra dove in alcune occasioni il versante precipita

La dorsale si amplia e diventa meno delineata creando qualche incertezza sulla rotta da seguire, manteniamo la direzione E-NE e nella ripida salita privilegiamo di stare a sinistra dove in alcune occasioni il versante precipita

Scoglio roccioso q.1827 (Solo dopo averlo oltrepassato e voltandoci indietro possiamo ammirare la verticalità dello scoglio roccioso che altrimenti passerebbe inosservato)


Dopo avere lasciato lo Scoglio q.1827, la dorsale è sempre amplia e poco delineata creando qualche incertezza sulla rotta da seguire, manteniamo la direzione E-NE e nella ripida salita privilegiamo di stare a sinistra dove in alcune occasioni il versante precipita

Risalendo ripidamente a vista e senza traccia di passaggi ma mantenendo la direzione E-NE, intercettiamo d’obbligo l’antico sentiero pastorale proveniente dal casale della Sibilla che si sviluppa a mezzacosta, non vi sono segni ma è ancora abbastanza evidente

Cresta NO Vallelunga q.1907 (Nel nostro caso seguiamo il sentiero pastorale a sinistra per pochi metri innestandoci sulla cresta nord occidentale di cima Vallelunga che in questo punto è abbastanza ampia, evidente invece è il suo aereo sviluppo in discesa verso il punto quotato 1660 metri da mappa IGM Marche. Noi lasciamo il sentiero a mezzacosta che procede verso il casale della Sibilla e saliamo ripidamente l’ampio pendio tra erba e pietrisco affiorante) 

Saliamo ripidamente l’ampio pendio tra erba e pietrisco affiorante

In breve la cresta diventa ben delineata e non lascia spazio a dubbi sulla direzione da seguire

La cresta diventa ben delineata e non lascia spazio a dubbi sulla direzione da seguire

 

La Valle Lunga che abbiamo percorso vista durante la salita della cresta nord occidentale di cima Vallelunga

Le cime di Vallinfante e Cannafusto che insieme alla nostra cresta nord occidentale di Vallelunga delimitano la Valle Lunga

Risaliamo la cresta nord occidentale di Vallelunga

Risaliamo la cresta nord occidentale di Vallelunga

Sui 2080 metri di quota la cresta si trasforma con aerei risalti rocciosi dove siamo costretti a mettere mano su roccia con banali passaggi di 1°-

Sui 2080 metri di quota la cresta si trasforma con aerei risalti rocciosi dove siamo costretti a mettere mano su roccia con banali passaggi di 1°-

 

Superati i risalti rocciosi la cresta diventa un largo crinale, che sempre in ripida salita ma ora senza alcuna difficoltà si conclude sulla vetta

Cima Vallelunga q.2221

Dalla Cima Vallelunga seguiamo la cresta sud occidentale verso il monte Porche cominciando perdere quota, traccia di passaggio ma indicazioni assenti

Dalla Cima Vallelunga seguiamo la cresta sud occidentale verso il monte Porche cominciando perdere quota, traccia di passaggio ma indicazioni assenti

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

 

Panorama alle nostre spalle

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

 

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

Sulla cresta che dalla cima Vallelunga ci porta verso il monte Porche

 

Monte Porche q.2233 (Omino di sassi sulla vetta e punto trigonometrico dell’IGM)

Dal monte Porche caliamo il suo ripido pendio sud occidentale senza traccia o indicazioni su terreno gradinato di erba e pietrisco

Bivio q.2096 (Scendendo a vista il ripido pendio sud occidentale, intercettiamo d’obbligo il sentiero a mezzacosta, dobbiamo portarci alla sua biforcazione e in base alla nostra linea di discesa possiamo innestarci direttamente sul CAI 261 nel caso ci fossimo spostati più a sinistra, o nel sentiero parallelo ma soprastante se ci fossimo tenuti spostati poco più a destra come nel nostro caso. Alla biforcazione del sentiero scartiamo il CAI 261 che a sinistra sale alla sella tra il monte Porche e il monte Palazzo Borghese, a destra scartiamo il sentiero superiore che conduce al crinale per cima Vallinfante e alla Sella q.2010 attraversata all’andata, seguiamo il CAI 261 che perde quota) 

Il panorama sul nostro tragitto di rientro