Ascesa al turistico monte Tudaio (Dolomiti del Cadore, Veneto) percorrendo il sentiero attrezzato dei Mede
DATA: 6 agosto 2023
PARTENZA: Guidando sulla SS.52 che costeggia il fiume Piave in direzione di Santo Stefano di Cadore (Veneto), prendiamo l’uscita SP.619 che precede il paese di Cima Gogna con indicazioni per Piniè. Risaliamo per 1,5 km evitando il proseguo per Laggio di Cadore, e oltrepassate le case di Piniè arriviamo al termine della stradina nel parcheggio dello Chalet Pino Solitario.
ITINERARIO: Chalet Pino Solitario q.878 (Dal piazzale dello chalet scartiamo la carrozzabile a sinistra che è il CAI 339 dal quale faremo ritorno, e la carrozzabile a destra, prendiamo il sentiero forestale che inizia sul fianco destro dello chalet introducendoci subito all’interno del bosco, un cartello lo indica come “Sentiero dei Mede”) – Bivio q.918 (Rimaniamo sul sentiero forestale, sulla destra un sentierino non segnato si direziona verso la parete di roccia) – Deviazione q.1013 (Lasciamo il sentiero forestale che probabilmente si esaurisce poco oltre, il “Sentiero dei Mede” sale a destra per sentierino) – Palestra di roccia q.1120 (Alla nostra destra compare la bastionata rocciosa attrezzata alla sua base con scaletta e cavo che non dobbiamo salire, il sentiero dei Mede continua nel bosco) – Giao de Ciariè q.1125 (Usciamo dal bosco e attraversiamo il largo canale detritico, il sentiero dei Mede evidenziato da bolli rossi riprende sulla sponda opposta salendo tra pini mughi e scivoli franosi) – Bivio q.1405 (Cartelli: a destra inizia il sentierino per il Tabià Pramossei sul CAI 1328, andiamo a sinistra con il sentiero dei Mede che ora si sviluppa esile e a mezzacosta alla base della parete rocciosa, successivamente risale e attraversa un pendio franoso) – Spallone q.1505 (Inerpicato un sottile canalino tra i mughi ne usciamo presso uno spallone panoramico, dalla parte opposta il sentiero dei Mede continua a mezzacosta tra i pini mughi che aiutano a ridurre la percezione dell’esposizione del tracciato) – 1° Tratto ferrato q.1542 (Compare il primo tratto ferrato con cavo che termina appena sopra) – 2° Tratto ferrato q.1722 – 3° Tratto ferrato q.1825 (Il terzo tratto ferrato risale un canalino roccioso) – 4° Tratto ferrato q.1883 (Breve cengia attrezzata con cavo) – 5° Tratto ferrato q.1955 (Arriviamo all’ultimo segmento della ferrata, il più lungo, il sentiero attrezzato con cavo corrimano risale a zig-zag) – Caserma q.2104 (Oltrepassiamo l’imponente cinta muraria e la risaliamo fino a innestarci sulla stradina militare CAI 339: a sinistra c’è la grande galleria della carrozzabile, andiamo a destra dove troviamo il piazzale con la caserma principale e continuiamo a salire) – Ripetitori q.2129 (Grande complesso di antenne e ripetitori) – Monte Tudaio q.2140 (Sul punto alto troviamo delle tabelle in metallo indicanti le principali vette visibili, ritorniamo indietro) – Ripetitori q.2129 – Caserma q.2104 (Evitiamo di scendere la cinta muraria dalla quale siamo arrivati e andiamo dritto sulla carrozzabile militare CAI 339 attraverso la grande galleria) – Bivacco Luigi da Rin q.2085 (Lo vediamo appena usciti dalla galleria) – Galleria Col del Muto q.1960 (In uno dei tornanti della carrozzabile militare ha inizio la galleria che possiamo visitare. È lunga 120 metri e termina diramandosi in quattro parti dove erano collocate delle cannoniere) – Col dell’Elma q.1735 (Una tabella sul tornante della carrozzabile militare, indica sulla destra il sentierino che si direziona verso un pianoro dove era collocato un osservatorio d’artiglieria) – Casermetta q.1551 (Rudere di una casermetta sul tornante della carrozzabile, sulla facciata c’è una targa a ricordo di Don Natale Talamini) – Casermetta q.1150 (Località Pian de Liberal. Poco sopra il tornante della carrozzabile, è nascosto dagli alberi il rudere della casermetta) – Bivio q.920 (Alla sinistra della carrozzabile c’è il sentierino d’accesso alla palestra di roccia Laggio Sud, indicazioni assenti) – Valle de Ciariè q.897 (Rimaniamo sulla carrozzabile che oltrepassa il grande greto di pietrisco del Giao de Ciariè, sulla destra all’indietro c’è uno stradello che porta alle opere militari “Vallo Alpino del Littorio” indicate dal cartello) – Sbarra q.895 (Oltrepassata un’area pic-nic dove è situato in mostra un vagoncino minerario c’è la sbarra, ora si procede su strada) – Chalet Pino Solitario q.878.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 12,8 km DIFFICOLTA: EE/EEA |
DISLIVELLO TOTALE: 1320 m QUOTA MASSIMA: M. Tudaio
q.2140 |
Sentieri Sentiero attrezzato dei Mede: Il sentiero non è molto frequentato, si sviluppa ripido e faticoso nel versante meridionale del monte Tudaio che è invaso dai pini mughi, è attrezzato in maniera discontinua con cavi d’acciaio che sono utili solo come corrimano e non comportano alcuna difficoltà. CAI 339: È la lunga carrozzabile militare realizzata per l’accesso al forte del monte Tudaio, molto frequentata dagli escursionisti. |
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Rifugi-Bivacchi Bivacco Luigi dal Rin: È nato dal recupero di una piccola casermetta situata all’ingresso della grande galleria appena sotto la vetta del monte Tudaio. All’interno ci sono 9 posti letto su tre letti a castello, tavolo, sedie e una credenza, fuori dall’edificio c’è una cisterna alimentata con acqua piovana. |
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Fonti Acqua di raccolta
piovana dalla cisterna presso il bivacco Luigi dal Rin sul monte Tudaio. |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Chalet
Pino Solitario |
0,00 |
Ripetitori q.2129 |
3,20 |
Bivio q.918 |
0,04 |
Monte Tudaio |
3,24 |
Deviazione q.1013 |
0,15 |
Ripetitori q.2129 |
/ |
Palestra di roccia q.1120 |
0,26 |
Caserma q.2104 |
/ |
Giao de Ciariè |
0,30 |
Bivacco
Luigi da Rin |
/ |
Bivio q.1405 |
1,15 |
Galleria Col del Muto |
3,50 |
Spallone q.1505 |
1,32 |
Col dell’Elma |
4,15 |
1° Tratto ferrato q.1542 |
1,43 |
Casermetta q.1551 |
4,32 |
2° Tratto ferrato q.1722 |
2,15 |
Casermetta
q.1150 |
5,05 |
3° Tratto ferrato q.1825 |
2,32 |
Bivio q.920 |
5,28 |
4° Tratto ferrato q.1883 |
2,40 |
Valle de Ciariè |
5,30 |
5° Tratto ferrato q.1955 |
2,52 |
Sbarra q.895 |
/ |
Caserma
q.2104 |
3,17 |
Chalet
Pino Solitario |
5,37 |
Chalet Pino Solitario q.878 (Prendiamo il sentiero forestale che inizia sul fianco destro dello chalet introducendoci subito all’interno del bosco, un cartello lo indica come “Sentiero dei Mede”) |
Chalet Pino Solitario q.878 (Prendiamo il sentiero forestale che inizia sul fianco destro dello chalet introducendoci subito all’interno del bosco, un cartello lo indica come “Sentiero dei Mede”) |
Sentiero dei Mede |
Deviazione q.1013 (Lasciamo il sentiero forestale che probabilmente si esaurisce poco oltre, il “Sentiero dei Mede” sale a destra per sentierino) |
La vallata del Giao de Ciariè |
Palestra di roccia q.1120 (Alla nostra destra compare la bastionata rocciosa attrezzata alla sua base con scaletta e cavo che non dobbiamo salire, il sentiero dei Mede continua nel bosco) |
Giao de Ciariè q.1125: Usciamo dal bosco e attraversiamo il largo canale detritico …. |
…. il sentiero dei Mede evidenziato da bolli rossi riprende sulla sponda opposta salendo tra pini mughi e scivoli franosi. |
Bivio q.1405 (Cartelli: a destra inizia il sentierino per il Tabià Pramossei sul CAI 1328, andiamo a sinistra con il sentiero dei Mede che ora si sviluppa esile e a mezzacosta alla base della parete rocciosa, successivamente risale e attraversa un pendio franoso) |
Spallone q.1505 (Inerpicato un sottile canalino tra i mughi ne usciamo presso uno spallone panoramico) |
Panorama sulla vallata del Giao de Ciariè che abbiamo risalito |
Sentiero dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
Il sentiero attrezzato dei Mede (In alto si scorgono i ripetitori sulla vetta del monte Tudaio) |
Il sentiero attrezzato dei Mede |
La cinta muraria della fortificazione che costeggiamo |
Il forte del monte Tudaio |
Il forte del monte Tudaio |
La storia del forte di monte Tudaio |
Caserma |
Ci innestiamo sulla stradina militare CAI 339: a sinistra c’è la grande galleria della carrozzabile che prenderemo al ritorno, ora saliamo verso la vetta |
I ripetitori appena sotto la vetta del monte Tudaio |
Il punto alto del monte Tudaio visto dai ripetitori |
Dai ripetitori saliamo alla cima del monte Tudaio |
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Monte Tudaio q.2140 |
La cima Bragagnina di fronte al monte Tudaio |
Panorama dal monte Tudaio |
Panorama dal monte Tudaio |
Le Tre Cime di Lavaredo viste dal monte Tudaio |
Panorama dal monte Tudaio: nel fondovalle il paese di Auronzo di Cadore con il lago di Santa Caterina, sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo e la Croda dei Toni |
La galleria sotto il monte Tudaio dalla quale proviene la strada militare |
Il bivacco Luigi da Rin ricavato dal restauro di una casermetta |
Interno del bivacco |
Interno del bivacco |
Sulla strada militare CAI 339 |
La galleria del Col Muto che possiamo visitare con una breve deviazione dalla strada militare |
Sulla strada militare CAI 339 |
Anelli di ferro lungo la strada militare CAI 339 |
Casermetta q.1551 (Rudere di una casermetta sul tornante della carrozzabile, sulla facciata c’è una targa a ricordo di Don Natale Talamini) |
Sulla strada militare CAI 339 |
Valle de Ciariè q.897 (Rimaniamo sulla carrozzabile che oltrepassa il grande greto di pietrisco del Giao de Ciariè, sulla destra all’indietro c’è uno stradello che porta alle opere militari “Vallo Alpino del Littorio” indicate dal cartello) |
Oltrepassata un’area pic-nic dove è situato in mostra un vagoncino minerario |