giovedì 12 ottobre 2023

Monte della Fratta (da ponte Garella) EE

Itinerario che ha come meta l'anonimo monte della Fratta percorrendo tracce di sentieri abbandonati e fuori sentiero, riferito a escursionisti esperti e conoscitori della zona (Parco Nazionale delle Foreste Casntinesi, Emilia Romagna)

DATA: 15 maggio 2023 

PARTENZA: Da Forlì (Emilia Romagna) prendiamo la SS.9 fino a Premilcuore (circa 44 km), oltrepassiamo il paese tenendo la statale per altri 4,5 km quando la lasciamo per svoltare a sinistra verso Fiumicello. Arriviamo alla borgata dopo 2 km, continuiamo oltrepassando il ristorante con l’unica stradina che sale verso il passo della Braccina e Corniolo, alla biforcazione dopo 1,5 km scartiamo a sinistra la carrozzabile d’accesso al rifugio Pian di Rocchi e rimaniamo sulla asfaltata principale pervenendo al ponte Garella, preceduto da un’area pic-nic con possibilità di parcheggio sulla destra. 

 

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia Monti Editore  https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646 

ITINERARIO: Ponte Garella q.745 (Parcheggiamo l’auto nell’area pic-nic sul bordo destro della stradina, oltrepassiamo il ponte sul fosso dei Piani e lasciamo la stradina, sulla sinistra c’è uno slargo e una traccia senza indicazioni che scende subito al corso d’acqua, lo guadiamo e dalla parte opposta risale ripida costeggiandolo dall’alto)      Bivio q.762 (La traccia continua parallela al fosso dei Piani che rimane sotto di noi alla nostra destra, seguiamo la traccia a sinistra che si allontana dal corso d’acqua e risalendo vira a destra, è poco evidente)      Bivio q.782 (Ci innestiamo sull’antico sentiero, anche questo poco evidente, lo seguiamo a destra in costante salita)      Piani di Sotto q.867 (L’antico sentiero attraversa tratti ambigui ad altri più conservati, quindi arriviamo al rudere della casa che troviamo nella radura fuori dal bosco dove il sentiero sembra svanire. Dall’edificio procediamo in piano mantenendoci alla quota della casa, il manto erboso ha cancellato la via, poi in breve notiamo a sinistra la traccia che sale nel bosco)  –   Piani di Sopra q.951 (Nella parte finale si esce dal bosco, il sentiero è largo e si sviluppa a mezzacosta nel manto erboso e si esaurisce a Piani di Sopra, della casa rimangono pochi sassi nascosti dall’erba e visibili all’ultimo istante. In lontananza possiamo vedere il crinale con il pendio dirupato che culmina sul monte Guffone, quindi dal punto in cui sorgeva la casa saliamo a vista e senza alcuna traccia di passaggio o segno il verde pendio soprastante con arbusti sparsi, virando a sinistra, direzione nord-nord/ovest)   –   Crinale q.1066 (Ci innestiamo nel punto alto del crinale quotato 1066 m che è delimitato da una vecchia recinzione, lo seguiamo a destra con direzione nord/est. Nell’immediato si abbassa, poi prende a salire costantemente con tratti aerei su roccia marnosa dove la recinzione ci guida e ostacola contemporaneamente)   –   Cima q.1159 (Nel tratto finale il crinale marnoso sale ripido, in loco permangono degli spezzoni dei tralicci di metallo della recinzione, e si esaurisce entrando nella cima piatta e boscosa, è quotata anche 1154,8 da CTR Emilia Romagna. Non vi sono punti di riferimento, avanziamo mantenendo la direzione nord/est abbassandoci a vista nel fitto bosco, poco sotto riprende a delinearsi il proseguo naturale del crinale che comincia a virare a est)   –    Monte della Fratta N q.1065 (Quota da mappa CTR Emilia Romagna, per IGM 1066 m. Cima anonima con rada boscaglia, in loco c’è un piccolo cippo di sasso, seguiamo l’andamento del crinale virando a desta sud/est)   –   Monte della Fratta S q.1069 (Per mappa CTR Emilia Romagna 1168,7 m, in loco c’è una scritta incisa nel tronco. Evitiamo di seguire il crinale principale ora con direzione sud, poco più avanti c’è un altro cippo di sasso, scendiamo a sinistra la dorsale boscosa senza alcuna indicazione o segno, direzione est)   –   Forestale q.1103 (Innesto sulla pista forestale CAI 311, l’attraversiamo e subito sotto c’è il grande rifugio della Fratta che raggiungiamo per traccia di passaggio)   –   Rifugio della Fratta q.1092 (Grande rifugio incustodito e innesto sulla forestale CAI 301: a destra si collega subito alla forestale CAI 311 appena lasciata, andiamo a sinistra iniziando a perdere quota)  –  Poggio Penna q.1079 (La pista forestale CAI 301 transita sotto il suo versante meridionale seguendo le appariscenti bastionate marnose)   –   Rifugio Pinone q.972 (Piccolo casotto in muratura sempre aperto. Ora lasciamo pista forestale e intraprendiamo sulla destra una buona traccia di passaggio in piano che praticamente si sviluppa parallela poco sotto la forestale CAI 301 dalla quale siamo venuti, successivamente entra nella pineta cominciando a perdere quota, indicazioni assenti)   –   Val della Chiara q.866 (Scartiamo sulla destra un sentierino abbandonato che scende trasversalmente, poco sopra c’è una piccola piazzola oltre la quale ci appare all’ultimo istante il rudere della casa. Il sentiero lo bypassa sulla destra e si abbassa su crinalino boscoso, poi facciamo attenzione che dopo 3/4 minuti curva a gomito a destra abbandonandolo)   –   Bivio q.785 (Stiamo scendendo, nel punto in cui il sentiero prende a salire dobbiamo seguire quello che curva a gomito a destra verso il vicino fosso d’acqua)   –   Fosso q.780 (Guadiamo il fosso d’acqua affluente del fosso del Giardino, poco sopra notiamo il salto di una piccola cascatella)   –   Fosso q.750 (Guadiamo un secondo fosso d’acqua sempre affluente del fosso del Giardino)   –   Fosso del Giardino q.721 (Il sentiero scende fino al greto del fosso del Giardino, lo risaliamo a destra pochi metri finché notiamo sulla sponda opposta il nostro tracciato che risale)   –   Fosso del Giardino q.739 (Lo guadiamo per la seconda volta riportandoci alla sua destra)   –   Fosso del Giardino q.765 (Terzo guado, l’evidente sentiero sale trasversalmente sulla sponda opposta)   –   Bivio q.780 (Appena risaliti dal terzo e ultimo guado c’è il bivio del sentierino: quello più evidente continua a seguire parallelo il fosso del Giardino che ora ci rimane sulla nostra destra, noi risaliamo il sentierino a sinistra che ci porta a costeggiare il fosso dei Mandrioli fiancheggiando successivamente dei blocchi rocciosi squadrati, comunque in entrambe le soluzioni i due sentieri si ricongiungono più sopra)   –   Bivio q.802 (Dalla nostra destra si riunisce il sentierino che faceva un giro più ampio, quindi andiamo a sinistra guadando immediatamente il fosso d’acqua)   –   Bivio q.822 (Biforcazione: stiamo sul sentierino principale in leggera salita, sulla sinistra si stacca un sentierino per raggiungere il corso d’acqua del fosso dei Mandrioli)   –   Muretto q.874 (Uscendo dal bosco il sentierino passa tra due muretti di sasso, poi sale e rientra a sinistra nel bosco)    –   Mandriolo di Sotto q.920 (Il sentierino uscendo dal bosco termina ai due grandi ruderi delle case innestandoci sul CAI 269. Rimanendo sotto le case, il largo sentiero CAI 269 scende verso il poggio Fabbreria, noi ci portiamo sopra gli edifici dove vediamo un terzo rudere di un casotto e una grande stalla abbandonata, quindi risaliamo la pista forestale d’accesso che è sempre CAI 269)   –   Cisterne q.945 (Sulla curva a gomito della pista ci sono due grandi cisterne di cemento)   –   Mandriolo di Sopra q.1009 (Due grandi case coloniche ristrutturate ma in stato di abbandono, continuiamo sulla forestale CAI 269 in salita)   –   Incrocio q.1047 (Incrocio e cartelli: a destra c’è la forestale CAI 301 che riporta verso il rifugio della Fratta, a sinistra la forestale scende a Valpisella, noi l’attraversiamo e iniziamo dalla parte opposta il sentiero CAI 301 per il passo della Braccina che si sviluppa in falsopiano)    –   Passo di Valdonasso q.967 (Sella e cartelli: a sinistra scende il CAI 265 e noi rimaniamo sul CAI 301)   –   Deviazione q.981 (Lasciamo il sentiero CAI 301 che continua verso il passo della Braccina, alla nostra destra notiamo una X incisa sul tronco di un albero e da qui cominciamo a scendere fuori sentiero e senza punti di riferimento nel ripido fitto bosco ma con passaggio agevole, teniamo rigorosamente la direzione nord/ovest scegliendo al momento i passaggi migliori)   –   Dorsale q.910 (Nella breve ma disagevole discesa e senza punti di riferimento, teniamo d’obbligo la direzione nord/ovest perché solo così riusciamo a portarci sulla pianeggiante dorsale erbosa con alberi sparsi che ci compare, facciamo riferimento anche alla quota per evitare di insistere in discese fuorvianti. Seguiamo la facile dorsale erbosa in piano, poi quando termina cominciamo a scendere notando a sinistra quello che sembra essere un sentiero abbandonato e che ci direziona successivamente a nord)   –   Incrocio q.845 (Ci innestiamo in un largo sentiero erboso abbandonato, a destra si sviluppa in piano, andiamo a sinistra che è meno evidente poi appena curva a gomito cominciando a scendere, noi andiamo dritto per crinalino su traccia di passaggio che ogni tanto è ostruita da cespugli o arbusti, direzione nord)   –   Ponte Garella q.745 (Facendoci strada tra qualche cespuglio, il crinalino si apre e diventa roccioso nella sua discesa finale verso il ponte Garella che s’intravvede sotto di noi, sul terreno notiamo degli spezzoni di tralicci metallici tagliati). 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 13,6 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 990 m

QUOTA MASSIMA: M. Fratta N q.1065

Sentieri

Itinerario che si sviluppa su sentieri abbandonati ormai scomparsi e fuori sentiero, riferito solo a escursionisti esperti e conoscitori del posto, consigliato l’uso del GPS. 

Sulla traccia che collega il rifugio/bivacco Pinone a Mandriolo di Sotto innestandoci sul CAI 269, sono presenti segni rossi molto sporadici e piccoli omini di sasso. 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio della Fratta: grande edificio situato sulla forestale CAI 301 nel versante orientale dell’omonimo monte, un locale è sempre aperto con tavolo, sedie, camino, lavello con acqua corrente. I locali adibiti al pernotto sono chiusi ma fruibili solo tramite prenotazione. 

Rifugio Pinone: bivacco in muratura sempre aperto, all’interno camino, tavolo e panca, illuminazione notturna grazie a un pannello fotovoltaico, posti letto assenti. 

Fonti

Assenti

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Ponte Garella

0,00

Fosso del Giardino q.721

3,11

Bivio q.762

0,04

Fosso del Giardino q.739

3,15

Bivio q.782

0,06

Fosso del Giardino q.765

3,18

Piani di Sotto

0,22

Bivio q.780

3,20

Piani di Sopra

0,40

Bivio q.802

3,24

Crinale q.1066

0,56

Bivio q.822

3,30

Cima q.1159

1,23

Muretto

3,40

Monte della Fratta N.

1,40

Mandriolo di Sotto

3,46

Monte della Fratta S.

1,43

Cisterne

3,52

Forestale q.1103

1,48

Mandriolo di Sopra

4,05

Rifugio della Fratta

1,49

Incrocio q.1047

4,12

Poggio Penna

/

Passo di Valdonasso

4,48

Rifugio Pinone

2,30

Deviazione q.981

4,56

Val della Chiara

2,48

Dorsale q.910

5,08

Bivio q.785

2,58

Incrocio q.845

5,15

Fosso q.780

2,59

Ponte Garella

5,28

Fosso q.750

3,04

 

 

  


Parcheggiamo l’auto nell’area pic-nic sul bordo destro della stradina

Oltrepassiamo il ponte Garella sul fosso dei Piani e lasciamo la stradina, sulla sinistra c’è uno slargo e una traccia senza indicazioni …..

…. scende subito al fosso dei Piani e lo guadiamo, dalla parte opposta la traccia risale ripida

La traccia costeggia dall’alto il fosso dei Piani

Sul sentiero abbandonato verso Piani di Sotto

Piani di Sotto q.867 (Arriviamo al rudere della casa che troviamo nella radura fuori dal bosco dove il sentiero sembra svanire)

 

Piani di Sotto

Piani di Sotto

Dalla casa dei Piani di Sotto procediamo in piano mantenendoci alla quota della casa, il manto erboso ha cancellato la via, poi in breve notiamo a sinistra la traccia che sale nel bosco.

Una parte di sentiero ben conservato tra il rudere di Piani di Sotto e quello di Piani di Sopra

Una parte di sentiero ben conservato tra il rudere di Piani di Sotto e quello di Piani di Sopra

Panorama sulla vallata che ci si presenta uscendo dal bosco e l’ubicazione dei pochi resti di Piani di Sopra


A pochi minuti dai resti di Piani di Sopra

Pochi sassi rimasti testimoniano il punto in cui sorgeva la casa di Piani di Sopra

Piani di Sopra (In lontananza possiamo vedere il crinale con il pendio dirupato che culmina sul monte Guffone, quindi dal punto in cui sorgeva la casa saliamo a vista e senza alcuna traccia di passaggio o segno il verde pendio soprastante con arbusti sparsi, virando a sinistra, direzione nord-nord/ovest)   

Crinale q.1066 (Ci innestiamo nel punto alto del crinale quotato 1066 m che è delimitato da una vecchia recinzione)

Dal punto alto del crinale quotato 1066 m lo seguiamo a destra con direzione nord/est, nell’immediato si abbassa, poi prende a salire costantemente con tratti aerei su roccia marnosa dove la recinzione ci guida e ostacola contemporaneamente verso la Cima q.1159  


Sul crinale di marne in direzione della Cima q.1159

Sul crinale di marne in direzione della Cima q.1159

Sul crinale di marne in direzione della Cima q.1159

Sul crinale di marne in direzione della Cima q.1159

Nel tratto finale il crinale marnoso sale ripido, in loco permangono degli spezzoni dei tralicci di metallo della recinzione

 

Cima q.1159 (Il crinale si esaurisce entrando nella cima piatta e boscosa)

Poco sotto riprende a delinearsi il proseguo naturale del crinale che comincia a virare a est

Monte della Fratta N q.1065 (Quota da mappa CTR Emilia Romagna, per IGM 1066 m. Cima anonima con rada boscaglia, in loco c’è un piccolo cippo di sasso)

Monte della Fratta S q.1069 (Per mappa CTR Emilia Romagna 1168,7 m, in loco c’è una scritta incisa nel tronco)

Dalla vetta del monte della Fratta sud evitiamo di seguire il crinale principale e scendiamo a sinistra la dorsale boscosa senza alcuna indicazione o segno, direzione est

Forestale q.1103 (Innesto sulla pista forestale CAI 311, l’attraversiamo e subito sotto c’è il grande rifugio della Fratta che raggiungiamo per traccia di passaggio)


Rifugio della Fratta

Rifugio della Fratta

Rifugio della Fratta (Locale sempre aperto)

Rifugio della Fratta (Locale sempre aperto)

Sulla forestale CAI 301

Sulla forestale CAI 301


Poggio Penna q.1079 (La pista forestale CAI 301 transita sotto il suo versante meridionale seguendo le appariscenti bastionate marnose)

Sulla forestale CAI 301

Sulla forestale CAI 301 (appariscenti bastionate marnose)

Il rifugio/bivacco Pinone

Interno del bivacco Pinone

Rifugio Pinone (Ora lasciamo pista forestale e intraprendiamo sulla destra una buona traccia di passaggio in piano che praticamente si sviluppa parallela poco sotto la forestale CAI 301 dalla quale siamo venuti)

 

Panorama dalla traccia appena intrapresa dal bivacco Pinone

La traccia appena intrapresa dal bivacco Pinone

Successivamente si entra nella pineta cominciando a perdere quota, indicazioni assenti

Il sentierino abbandonato che dal bivacco Pinone scende al rudere di Val della Chiara

Il rudere di Val della Chiara

Il rudere di Val della Chiara


Il rudere di Val della Chiara

Il rudere di Val della Chiara

Il sentierino che dal rudere di Val della Chiara scende al fosso del Giardino

Il sentierino che dal rudere di Val della Chiara scende al fosso del Giardino

Fosso q.780 (Guadiamo il fosso d’acqua affluente del fosso del Giardino, poco sopra notiamo il salto di una piccola cascatella)

 

Fosso q.750 (Guadiamo un secondo fosso d’acqua sempre affluente del fosso del Giardino)

  Fosso del Giardino q.721 (Il sentiero scende fino al greto del fosso del Giardino, lo risaliamo a destra pochi metri finché notiamo sulla sponda opposta il nostro tracciato che risale)

Guadato per la seconda volta il fosso del Giardino ci siamo riportati alla sua destra

Fosso del Giardino q.765 (Terzo guado, l’evidente sentiero sale trasversalmente sulla sponda opposta)

   Bivio q.780 (Appena risaliti dal terzo e ultimo guado c’è il bivio del sentierino: quello più evidente continua a seguire parallelo il fosso del Giardino che ora ci rimane sulla nostra destra, noi risaliamo il sentierino a sinistra che ci porta a costeggiare il fosso dei Mandrioli)

Fiancheggiamo successivamente dei blocchi rocciosi squadrati

 

Muretto q.874 (Uscendo dal bosco il sentierino passa tra due muretti di sasso, poi sale e rientra a sinistra nel bosco) 

Arrivo a Mandriolo di Sotto

Mandriolo di Sotto

Mandriolo di Sotto

Mandriolo di Sotto

La stalla di Mandriolo di Sotto


Mandriolo di Sotto (Panoramica: vediamo la casa principale in fondo, poi una seconda casa e sulla destra il rudere di un casotto sotto il quale è situata la stalla che non rientra in questa immagine)             

Sulla curva a gomito della pista ci sono due grandi cisterne di cemento

Sulla pista che da Mandriolo di Sotto sale a Mandriolo di Sopra

Le due case coloniche di Mandriolo di Sopra

Le due case coloniche di Mandriolo di Sopra


Incrocio q.1047 (Incrocio e cartelli: a destra c’è la forestale CAI 301 che riporta verso il rifugio della Fratta, a sinistra la forestale scende a Valpisella, noi l’attraversiamo e iniziamo dalla parte opposta il sentiero CAI 301 per il passo della Braccina che si sviluppa in falsopiano)

Il sentiero CAI 301 per il passo della Braccina

Il sentiero CAI 301 per il passo della Braccina

Passo di Valdonasso q.967 (Sella e cartelli: a sinistra scende il CAI 265 e noi rimaniamo sul CAI 301)  

Sul CAI 301 dopo avere superato il passo di Valdonasso

Deviazione q.981 (Lasciamo il sentiero CAI 301 che continua verso il passo della Braccina, alla nostra destra notiamo una X incisa sul tronco di un albero e da qui cominciamo a scendere fuori sentiero e senza punti di riferimento nel ripido fitto bosco)

 

Dorsale q.910 (Nella breve ma disagevole discesa e senza punti di riferimento, teniamo d’obbligo la direzione nord/ovest perché solo così riusciamo a portarci sulla pianeggiante dorsale erbosa con alberi sparsi che ci compare)

Incrocio q.845 (Ci innestiamo in un largo sentiero erboso abbandonato, a destra si sviluppa in piano, andiamo a sinistra che è meno evidente poi appena curva a gomito cominciando a scendere, noi andiamo dritto per crinalino su traccia di passaggio) 

Facendoci strada tra qualche cespuglio, il crinalino si apre e diventa roccioso nella sua discesa finale verso il ponte Garella che s’intravvede sotto di noi

Sul terreno notiamo degli spezzoni di tralicci metallici tagliati

Arrivo al ponte Garella

Arrivo al ponte Garella