domenica 19 novembre 2023

Monte Acuto (da Madonna di Acquanera) EE

Partiamo dall'eremo Madonna di Acquanera e saliamo fino alla vetta del monte Acuto, facciamo ritorno passando i rifugi Casetta dei Mochi e Bocca della Valle fino all'ex ristorante Il Mandrale dal quale ritroviamo un sentierino abbandonato che ci riporta all'eremo. (Itinerario in parte molto difficoltoso causa segnatura assente, i sentieri di ritorno sono in stato di abbandono. Appennino Marchigiano) 

DATA: 4 giugno 2023 

PARTENZA: Con l’autostrada A.14 si esce a Fano e si prosegue con la superstrada “Via Flaminia” seguendo le indicazioni per Roma fino a uscire a Cagli est (44 km dal casello autostradale). Giunti al paese lo oltrepassiamo tenendo le indicazioni per Pergola sulla SP.424 arrivando dopo altri 5 km alla rotonda “Marie Curie”, quindi lasciamo la SP.424 e prendiamo la SP.42 che ci porta a oltrepassare il paese di Acquaviva e continuiamo fino individuare a destra la stradina via Monte Catria SP 105 con le indicazioni anche per l’eremo Madonna di Acquanera (6 km dalla rotonda Marie Curie dalla quale abbiamo iniziato a percorrere la SP.42, circa 2 km prima di arrivare al paese di Frontone). Guidiamo sulla via Monte Catria che è SP.105 per 1,4 km giungendo alla biforcazione, quindi la lasciamo e andiamo a sinistra con il cartello che indica la strada delle Pescare, oltrepassiamo immediatamente il fiume Mandrale trovando dopo pochi metri il bivio, seguiamo la stradina a sinistra che diventa carrozzabile e prende a salire fino al suo esaurimento dopo 3 km nel piazzale sterrato presso l’eremo di Madonna di Acquanera.  



 Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 13-Monte Catria, si ringrazia Monti Editore (www.iga-cartografie.it) Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646 

ITINERARIO: Madonna di Acquanera q.722 (Dalla piazzola ci teniamo l’eremo alla nostra sinistra, iniziamo risalendo il CAI 261 SF “Sentiero Frassati” su aperto pendio che ci introduce immediatamente nel bosco dove notiamo sulla sinistra una grande cisterna infrascata, cartelli ma segni sporadici)     Bivio q.775 (Quota da mappa IGM Marche. Il bivio è appena percettibile, facciamo riferimento a un tratto acciottolato sul sentiero dove sono introdotti degli spezzoni di tondino metallico: continuiamo in salita sul sentiero principale, a destra e poco sotto inizia una marcata traccia dalla quale faremo ritorno, indicazioni assenti)     Dorsale q.780 (Usciamo dal bosco su una dorsale erbosa, il sentiero CAI 261 SF è poco visibile ma la risale tenendosi spostato a destra, nel proseguo si alternano zone coperte dalla vegetazione ad aperture panoramiche, direzione sud)      Fonte Retrara q.934 (Il nostro sentiero CAI 261 SF compie un tornante a sinistra e allargandosi ora procede in falsopiano, se facciamo una breve deviazione su traccia di bestiame abbassandoci sotto la curva, entriamo dopo pochi metri nel bosco dove ci compare la grande fonte abbeveratoio)    Crinale SO q.965 (Arriviamo nel crinale erboso e panoramico sud occidentale del monte Schioppettino, cartelli: a destra sale il sentiero di pietrisco CAI 261 A/CAI 250 SF che prenderemo più tardi, ora seguiamo il crinale erboso verso l’evidente cima del monte Schioppettino, evitiamo il sentiero di pietrisco parallelo appena sotto che è il proseguo del CAI 261 per Frontone)    Sella q.959 (Dopo poche decine di metri siamo sul punto basso del crinale e lo teniamo fino a salire alla vetta, sulla destra scende trasversalmente la traccia del CAI 250 SF verso Fonte Avellana)      Monte Schioppettino q.984 (Nessuna indicazione sul promontorio roccioso e panoramico, ritorniamo indietro)      Sella q.959     Crinale SO q.965 (Ora seguiamo in salita il largo sentiero di pietrisco CAI 261 A/CAI 250 SF destinato a entrare nel bosco)     Bivio q.1110 (Biforcazione della pista di pietrisco nel bosco, cartelli: scartiamo il CAI 250 SF che procede in piano a destra verso il rifugio Fonte Mandrale e il rifugio Valpiana, andiamo in salita che è CAI 261 A)     Incrocio q.1205 (Ci innestiamo su una carrozzabile, a sinistra scende al rifugio Grotticciole punto di partenza della seggiovia che sale al rifugio delle Cotaline, noi la teniamo a destra in salita, dalla parte opposta sale un sentiero non segnato)      Seggiovia Travarco q.1248 (Seggiovia 4 posti, seguiamo la sua pista da sci in leggera salita)      Bivio q.1321 (Sopra alla nostra sinistra proviene un raccordo della pista da sci e vediamo la seggiovia 4 posti, continuiamo sulla pista da sci principale)     Strada q.1345 (Innesto sulla strada asfaltata, a sinistra porta al rifugio Cupa delle Cotaline, noi andiamo a destra)      Deviazione q.1345 (Immediatamente la strada compie un tornante e la lasciamo, sulla sinistra prendiamo la sterrata CAI 260 e dopo pochi metri c’è la fonte abbeveratoio delle Gorghe, senza oltrepassarla evitiamo il proseguo del CAI 260 e saliamo a vista al soprastante rifugio)      Rifugio delle Gorghe q.1254 (Rifugio incustodito, dalla parte opposta prendiamo il sentiero CAI 260 B che entra nel bosco e si sviluppa sopra la strada che abbiamo lasciato in precedenza)      Pista Gorghe q.1430 (Usciamo dal bosco e ci innestiamo sulla pista da sci Gorghe, sulla sponda opposta sale un largo sentiero di servizio che non ci interessa. Risaliamo la pista Gorghe evitando in breve quella del Belvedere che si stacca alla nostra destra, sopra di noi vediamo la stazione della seggiovia 4 posti Travarco che dobbiamo raggiungere)   –   Seggiovia Travarco q.1501 (Nella radura sottostante possiamo notare la stazione di arrivo della seggiovia proveniente dal rifugio Cupa delle Cotaline, noi iniziamo a salire con direzione ovest sopra la seggiovia Travarco sulla traccia CAI 260 B per il monte Acuto, nessuna indicazione)   –   Monte Acuto q.1668 (Omino di sassi sulla cima, scendiamo sul crinale sud occidentale sempre su traccia di passaggio CAI 260 B priva di segnatura)   –   Bocca della Valle q.1159 (La seconda parte della discesa è su traccia di pietrisco, nel fondovalle facciamo riferimento al tornante della carrozzabile che raggiungiamo, località Bocca della Valle. Seguiamo la carrozzabile a destra e subito ci appare il rifugio Casetta dei Mochi che ci rimaneva nascosto dalla copertura del bosco)   –   Rifugio Casetta dei Mochi q.1152 (Il rifugio incustodito è situato pochi metri sopra e da lì inizierebbe il sentiero CAI 260 per il rifugio delle Gorghe, noi rimaniamo sulla carrozzabile SP.113)   –   Bivio q.1145 (Bivio della carrozzabile e cartelli: dritto continua per Cantiano e noi svoltiamo a sinistra per Frontone cominciando a perdere quota sulla carrozzabile SP.105)   –   Bivio q.1068 (Seguiamo la carrozzabile, a destra scende una sterrata che termina nel valloncello del fiume Mandrale)   -  Bivio q.1032 (Seguiamo la carrozzabile, a destra scende ancora una sterrata che termina nel valloncello del fiume Mandrale)  –   Bivio q.1020 (Ora lasciamo la carrozzabile e scendiamo la sterrata a destra che termina immediatamente nel valloncello erboso del fiume Mandrale, un cartello indica l’area pic-nic Bocca della Valle)  –  Rifugio Bocca della Valle q.1020 (Salendo dalla parte opposta del valloncello è situato il rifugio incustodito Bocca della Valle che rimane nascosto dagli alberi e dal quale ha inizio il CAI 250 SF e che eventualmente potremmo scegliere per avere un ritorno più facile, noi dopo la visita ci riportiamo nel valloncello e lo seguiamo in discesa che ci fa entrare nel bosco, siamo sul CAI 260 A ma segni e indicazioni sono assenti)   –   Bivio q.1000 (Stiamo seguendo il solco pianeggiante nel bosco, sulla sinistra ci appare uno sterrato che risale alla soprastante carrozzabile, continuiamo nel solco del fiume Mandrale che è privo d’acqua, iniziamo gradualmente la parte più difficoltosa del CAI 260 A, segnatura sporadica o assente)   –   SP.105 q.648 (Innesto sulla strada “via Monte Catria” allo stato attuale è scomparsa totalmente causa una frana, proviene dalla nostra sinistra che conserva ancora il fondo asfaltato e noi seguiamo l’ampia distesa di pietrisco pianeggiante, in seguito ci appaiono alcune testimonianze della sua esistenza)   –   Ristorante Il Mandrale q.585 (L’ex strada SP.105 scendendo compie un doppio tornante e alla nostra destra si intravvede l’ex ristorante distrutto e sepolto dalla frana di pietrisco. Ora lasciamo il proseguo della strada e ci portiamo dietro il ristorante dove attualmente è situata una cisterna di cemento capovolta, l’obiettivo è quello d’intraprendere un sentierino abbandonato che collegava il ristorante Il Mandrale all’eremo Madonna di Acquanera, allo stato attuale causa frane e smottamenti è impossibile individuare l’ingresso del tracciato originario. Dalla cisterna saliamo e immediatamente entriamo nel bosco, continuiamo a inerpicare districandoci tra la fitta vegetazione e gli smottamenti del terreno con direzione SE consapevoli che dopo circa dieci minuti riusciremo a individuare il sentierino abbandonato, evidente ma privo di segnaletica)   –   Dorsale q.710 (Il minuscolo sentierino esce dal bosco guadagnando una dorsale erbosa, si tratta della dorsale NO della cima senza toponimo quotata 836 metri che s’innalza maestosa dalla copertura del bosco. Dobbiamo scavallare la dorsale e individuare con fatica l’ingresso della traccia che rientra nel bosco, subito ci porta ad attraversare un fosso d’acqua e continua a mezzacosta mantenendosi sui 720 metri di quota senza ulteriori difficoltà)   –   Fonte q.730 (Camminando sul sentierino a mezzacosta ci appare la grande fonte)   –   Spigolo roccioso q.740 (Evidente spigolo roccioso alto 6/7 metri che s’innalza dal nostro sentiero)   –   Bivio q.775 (Chiudiamo l’anello ritrovando il CAI 261 SF, scendiamo fino all’eremo)   –    Madonna di Acquanera q.722. 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 14 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1200 m

QUOTA MASSIMA: M. Acuto q.1668

Sentieri

Itinerario difficoltoso causa la segnatura sporadica/assente. Allo stato attuale il sentiero CAI 260A che intraprendiamo presso il rifugio Bocca della Valle è in totale stato di abbandono, la segnatura è sporadica ma la sua percorrenza è logica perché ci dobbiamo mantenere nel solco del fiume Mandrale (privo di acqua). Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi. Se non siamo escursionisti molto esperti e intraprendenti sulle problematiche che si possono creare, consiglio di fare ritorno seguendo il CAI 250 SF che dal rifugio Bocca della Valle ci riconduce verso il monte Schioppettino. 

A causa delle alluvioni del settembre 2022, delle frane di pietre hanno coinvolto seriamente una parte della strada SP.105 “via monte Catria” e del ristorante Il Mandrale facendoli scomparire totalmente, allo stato attuale non vi sono lavori di rifacimento. 

Un esile sentierino collega l’ex ristorante Il Mandrale all’eremo Madonna di Acquanera, causa smottamenti e frane è scomparso il tratto iniziale. Dietro l’ex ristorante Il Mandrale dove allo stato attuale troviamo una cisterna di cemento rovesciata, risaliamo senza traccia alcuna nel fitto bosco inerpicando e districandoci tra la fitta vegetazione consapevoli che dopo circa 10 minuti riusciamo a intercettarlo. Una volta intrapreso, il sentierino privo di qualsiasi segnatura è sempre evidente tranne che nell’attraversamento di una dorsale erbosa (Dorsale q.710) 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio delle Gorghe: rifugio incustodito e chiuso fruibile solo in autogestione su prenotazione, 6 posti letto con cucina, camino e bagno. 

Rifugio Casetta dei Mochi: rifugio incustodito e chiuso fruibile solo in autogestione su prenotazione, all’interno 6 posti letto con camino, cucina, acqua e corrente elettrica. 

Rifugio Bocca della Valle: rifugio incustodito e chiuso fruibile solo in autogestione su prenotazione, all’interno 4 posti letto con camino, cucina, acqua e corrente elettrica. 

Fonti

Fonte alla Madonna di Acquanera: Alla destra del piazzale entrando nel bosco presso la maestà 

Fonte Retrara: la grande fonte abbeveratoio la possiamo trovare lasciando temporaneamente il sentiero CAI SF 261 nel punto in cui si allarga e procede in piano, sul tornante caliamo su traccia di bestiame e senza alcuna indicazione entrando immediatamente nel bosco dove è situata, allo stato attuale eroga poca acqua 

Fonte delle Gorghe: grande fonte abbeveratoio sotto il rifugio delle Gorghe, allo stato attuale non eroga acqua 

Fonte q.730 sul sentiero abbandonato che precede di circa 10 l’arrivo sul CAI 261 SF (Bivio q.775)

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Madonna di Acquanera

0,00

Seggiovia Travarco q.1501

2,10

Bivio q.775

0,06

Monte Acuto

2,32

Dorsale q.780

0,07

Bocca della Valle

3,22

Fonte Retrara

0,36

Rifugio C. dei Mochi

3,24

Crinale SO Schioppettino

0,44

Bivio q.1145

3,27

Sella q.959  

0,45

Bivio q.1068

3,44

Monte Schioppettino

0,47

Bivio q.1032

3,49

Sella q.959  

/

Bivio q.1020

3,51

Crinale SO Schioppettino

/

Rifugio Bocca della Valle

3,55

Bivio q.1110

1,10

Bivio q.1000

4,05

Incrocio q.1205

1,25

SP.105 q.648

5,10

Seggiovia Travarco q.1248

1,31

Ristorante Il Mandrale

5,25

Bivio q.1321

1,39

Dorsale q.710

5,50

Strada q.1345

1,43

Fonte q.730

6,05

Deviazione q.1345

/

Spigolo roccioso q.740

6,11

Rifugio delle Gorghe

1,47

Bivio q.775

6,13

Pista sci Gorghe

2,00

Madonna di Acquanera

6,18

 


Madonna di Acquanera

Madonna di Acquanera q.722 (Dalla piazzola ci teniamo l’eremo alla nostra sinistra, iniziamo risalendo il CAI 261 SF “Sentiero Frassati” su aperto pendio che ci introduce immediatamente nel bosco)

Dorsale q.780 (Usciamo dal bosco su una dorsale erbosa, il sentiero CAI 261 SF è poco visibile ma la risale tenendosi spostato a destra, nel proseguo si alternano zone coperte dalla vegetazione ad aperture panoramiche, direzione sud)

CAI 261 SF

Fonte Retrara

Dopo la fonte Retrara, il CAI 261 SP si allarga e si sviluppa in falsopiano

 

Crinale SO q.965 (Arriviamo nel crinale erboso e panoramico sud occidentale del monte Schioppettino, cartelli: a destra sale il sentiero di pietrisco CAI 261 A/CAI 250 SF che prenderemo più tardi, ora seguiamo il crinale erboso verso l’evidente cima del monte Schioppettino, evitiamo il sentiero di pietrisco parallelo appena sotto che è il proseguo del CAI 261 per Frontone)

Panorama dal monte Schioppettino

Il sentiero di pietrisco CAI 261 A/CAI 250 SF

Il sentiero CAI 261 A/CAI 250 SF

Bivio q.1110 (Biforcazione della pista di pietrisco nel bosco, cartelli: scartiamo il CAI 250 SF che procede in piano a destra verso il rifugio Fonte Mandrale e il rifugio Valpiana, andiamo in salita che è CAI 261 A)

CAI 261 A

 

Incrocio q.1205 (Ci innestiamo su una carrozzabile, a sinistra scende al rifugio Grotticciole punto di partenza della seggiovia che sale al rifugio delle Cotaline, noi la teniamo a destra in salita, dalla parte opposta sale un sentiero non segnato)

Seggiovia Travarco q.1248

Seggiovia Travarco q.1248

Dalla seggiovia Travarco seguiamo la sua pista da sci in leggera salita

Strada q.1345 (Innesto sulla strada asfaltata, a sinistra porta al rifugio Cupa delle Cotaline, noi andiamo a destra)  

Deviazione q.1345 (Immediatamente la strada compie un tornante e la lasciamo, sulla sinistra prendiamo la sterrata CAI 260 e dopo pochi metri c’è la fonte abbeveratoio delle Gorghe, senza oltrepassarla evitiamo il proseguo del CAI 260 e saliamo a vista al soprastante rifugio)

 

Deviazione q.1345 (Immediatamente la strada compie un tornante e la lasciamo, sulla sinistra prendiamo la sterrata CAI 260 e dopo pochi metri c’è la fonte abbeveratoio delle Gorghe, senza oltrepassarla evitiamo il proseguo del CAI 260 e saliamo a vista al soprastante rifugio)

Rifugio delle Gorghe

Rifugio delle Gorghe q.1254 (Rifugio incustodito, dalla parte opposta prendiamo il sentiero CAI 260 B che entra nel bosco)

Il sentiero CAI 260 B

Sulla pista da sci Gorghe, sopra di noi vediamo la stazione della seggiovia 4 posti Travarco che dobbiamo raggiungere

Seggiovia Travarco q.1501 (Nella radura sottostante possiamo notare la stazione di arrivo della seggiovia proveniente dal rifugio Cupa delle Cotaline, noi iniziamo a salire con direzione ovest sopra la seggiovia Travarco sulla traccia CAI 260 B per il monte Acuto, nessuna indicazione)

 

Sulla traccia CAI 260 B per il monte Acuto

Sulla traccia CAI 260 B per il monte Acuto

Arrivo in vetta al monte Acuto

Monte Acuto q.1668

Panorama dal monte Acuto verso il monte Catria

Dalla vetta del monte Acuto, scendiamo sul crinale sud occidentale sempre su traccia di passaggio CAI 260 B priva di segnatura  


Dalla vetta del monte Acuto, scendiamo sul crinale sud occidentale sempre su traccia di passaggio CAI 260 B priva di segnatura  

Dalla vetta del monte Acuto, scendiamo sul crinale sud occidentale sempre su traccia di passaggio CAI 260 B priva di segnatura  

La seconda parte della discesa è su traccia di pietrisco, nel fondovalle facciamo riferimento al tornante della carrozzabile che raggiungiamo, località Bocca della Valle.

La seconda parte della discesa è su traccia di pietrisco, nel fondovalle facciamo riferimento al tornante della carrozzabile che raggiungiamo, località Bocca della Valle.

Arrivo a Bocca della Valle

Dalla Bocca della Valle seguiamo la carrozzabile a destra e subito ci appare il rifugio Casetta dei Mochi che ci rimaneva nascosto dalla copertura del bosco  

 

Bivio q.1145 (Bivio della carrozzabile e cartelli: dritto continua per Cantiano e noi svoltiamo a sinistra per Frontone cominciando a perdere quota sulla carrozzabile SP.105)  

Sulla carrozzabile SP.105

Bivio q.1020 (Ora lasciamo la carrozzabile e scendiamo la sterrata a destra che termina immediatamente nel valloncello erboso del fiume Mandrale, un cartello indica l’area pic-nic Bocca della Valle) 

Rifugio Bocca della Valle q.1020 (Salendo dalla parte opposta del valloncello è situato il rifugio incustodito Bocca della Valle che rimane nascosto dagli alberi e dal quale ha inizio il CAI 250 SF e che eventualmente potremmo scegliere per avere un ritorno più facile, noi dopo la visita ci riportiamo nel valloncello e lo seguiamo in discesa che ci fa entrare nel bosco, siamo sul CAI 260 A ma segni e indicazioni sono assenti) 

Sul CAI 260 A

Bivio q.1000 (Stiamo seguendo il solco pianeggiante nel bosco, sulla sinistra ci appare uno sterrato che risale alla soprastante carrozzabile, continuiamo nel solco del fiume Mandrale che è privo d’acqua) 

 

Iniziamo gradualmente la parte più difficoltosa del CAI 260 A, segnatura sporadica o assente

Iniziamo gradualmente la parte più difficoltosa del CAI 260 A, segnatura sporadica o assente

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

 

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

 

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

Dobbiamo essere abili nell’interpretare i passaggi da seguire districandoci tra il solco molto disagevole con massi, pietrisco, rami caduti e le sue sponde franose e infrascate, alcuni tratti di terreno franoso e roccioso sono potenzialmente pericolosi.

SP.105 q.648 (Innesto sulla strada “via Monte Catria” allo stato attuale è scomparsa totalmente causa una frana, proviene dalla nostra sinistra che conserva ancora il fondo asfaltato e noi seguiamo l’ampia distesa di pietrisco pianeggiante, in seguito ci appaiono alcune testimonianze della sua esistenza) 

Sulla SP.105, allo stato attuale è scomparsa totalmente causa una frana


Sulla SP.105, allo stato attuale è scomparsa totalmente causa una frana 

Sulla SP.105, allo stato attuale è scomparsa totalmente causa una frana 

Ristorante Il Mandrale q.585 (Il ristorante è distrutto e sepolto dalla frana di pietrisco. Ora lasciamo il proseguo della strada e ci portiamo dietro il ristorante dove attualmente è situata una cisterna di cemento capovolta, l’obiettivo è quello d’intraprendere un sentierino abbandonato che collegava il ristorante Il Mandrale all’eremo Madonna di Acquanera, allo stato attuale causa frane e smottamenti è impossibile individuare l’ingresso del tracciato originario)

Dalla cisterna dietro l’ex ristorante Il Mandrale saliamo e immediatamente entriamo nel bosco, continuiamo a inerpicare districandoci tra la fitta vegetazione e gli smottamenti del terreno con direzione SE consapevoli che dopo circa dieci minuti riusciremo a individuare il sentierino abbandonato

Troviamo il sentierino abbandonato, evidente ma privo di segnaletica

Dorsale q.710 (Il minuscolo sentierino esce dal bosco guadagnando una dorsale erbosa, si tratta della dorsale NO della cima senza toponimo quotata 836 metri che s’innalza maestosa dalla copertura del bosco. Dobbiamo scavallare la dorsale e individuare con fatica l’ingresso della traccia che rientra nel bosco)


Subito ci porta ad attraversare un fosso d’acqua e continua a mezzacosta mantenendosi sui 720 metri di quota senza ulteriori difficoltà

Fonte q.730 (Camminando sul sentierino a mezzacosta ci appare la grande fonte)  

   Spigolo roccioso q.740 (Evidente spigolo roccioso alto 6/7 metri che s’innalza dal nostro sentiero)

   Bivio q.775 (Chiudiamo l’anello ritrovando il CAI 261 SF, scendiamo fino all’eremo)