domenica 12 novembre 2023

Pania della Croce (dalla cresta sud e la cengia del Nonno) F-

Ascesa alla Pania della Croce dalla sua cresta meridionale, nel ritorno percorriamo la selvaggia Cengia del Nonno, una esile traccia che si sviluppa nel versante occidentale (Alpi Apuane, Toscana)

DATA: 24 settembre 2023 

PARTENZA: Da Gallicano (sulla SP20 della Garfagnana, Toscana) lasciamo la strada provinciale e seguiamo le buone indicazioni per la “Grotta del Vento”, oltrepassiamo il paese di Fornovolasco e dopo appena un km arrivati al ponte sul Torrente di Gallicano parcheggiamo (10,3 km da Gallicano, 1 km prima di giungere alla “Grotta del Vento”). 

 

Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/

ITINERARIO: Ponte q.530 (Dal tornante della strada dove attraversa il torrente Turrite di Gallicano la lasciamo, condurrebbe dopo circa 1,5 km all’ingresso della turistica Grotta del Vento. Sulla sinistra inizia la pista con cartelli CAI, camminiamo per pochi metri e c’è il crocevia: dritto continua come forestale, dritto a destra in salita è CAI 6/CAI 12 per la foce di Petrosciana e il monte Forato, prendiamo la forestale a destra all’indietro in salita che è CAI 130 per foce di Valli)  -  Deviazione q.601 (Nel punto dove la forestale curva a destra la lasciamo, in loco c’è un rudere molto infrascato che passa inosservato, il CAI 130 sale a sinistra e dopo pochi metri si riduce a sentierino)   -  Bivio q.686 (A sinistra sale un sentiero non segnato, continuiamo sul CAI 130)  -   Fonte q.696 (Crocevia di sentieri nel fitto bosco: dritto non è segnato e porta a casa Stefanina, saliamo a sinistra e subito si divide ulteriormente, a sinistra c’è la fonte e il sentiero non segnato che conduce alle case Focoletta stiamo a destra sul CAI 130)      Ca’ Piancese q.724 (Rudere basso e lungo alla destra del sentiero immerso nella vegetazione, può passare inosservato)      Cà Carpineta q.865 (Della casa rimangono pochi ruderi immersi nel bosco, il CAI 130 continua in salita)       Ca’ Pitoncino q.907 (Usciamo dal bosco e c’è il rudere della grande casa sul sentiero, per la prima volta ci appare la sella di Foce Valli e la cima della Pania della Croce)      Rudere q.934 (Rudere di una piccola casina di sasso alla sinistra del sentiero)     Bivio q.1020 (Siamo definitivamente fuori dal bosco e risalendo il declivio erboso troviamo il bivio con cartelli: a sinistra inizia il CAI 131 per il monte Forato, noi teniamo il CAI 130 in costante ascesa)      Foce di Valli q.1259 (Ampia sella erbosa e incrocio: scartiamo a sinistra in salita il CAI 110 per monte Forato, il CAI 7 che scende nel versante opposto per il paese di Cardoso, sempre il CAI 7 a destra in salita trasversale nella Costa della Pania per il passo Uomini della Neve, scegliamo il CAI 125 per la foce di Mosceta che sale a destra con direzione NO)  -  Deviazione q.1310 (Nel punto in cui il sentiero CAI 125 si sposta a sinistra a mezzacosta noi lo lasciamo, continuiamo in ripida salita senza traccia obbligata sul costone erboso puntando alla croce del Nonno che vediamo sopra di noi)  -  Croce del Nonno q.1385 (Croce di metallo sul margine tra il declivio erboso e il precipizio del versante occidentale. Sotto la croce è appena percettibile l’ardita traccia della Cengia del Nonno dalla quale faremo ritorno, possiamo scorgere qualche omino di sasso, noi insistiamo in ripida salita nel costone erboso tenendoci sul margine del precipizio e puntando ai rilievi rocciosi che ci sovrastano, direzione NO)  -  Cresta S Pania della Croce q.1575 (Arriviamo ai primi affioramenti rocciosi, ci si presenta una breve e bassa cresta in esposizione sul versante occidentale ma eventualmente aggirabile sul lato est, poi siamo alla base del promontorio roccioso. Non vi sono indicazioni o segni di passaggio, decidiamo di entrare nel ripido invaso di paleo per mitigare le difficoltà, poi iniziamo arrampicare su roccia discreta ma come sempre da testare, 1°+. Guadagnata la cresta superiore discretamente ampia, avanziamo fino a un breve camino che arrampichiamo con passaggio di 2°, ne usciamo con un ultimo tratto di cresta aerea ma priva di difficoltà in vista della croce di vetta)  -   Pania della Croce q.1858 (Sulla vetta è posta una grande croce di metallo, ora procediamo sulla facile e frequentata cresta nord/ovest anche via normale di salita)  –  Callare della Pania q.1832 (Davanti a noi vediamo i cartelli del CAI 126 sul quale ci innestiamo. Senza doverli necessariamente raggiungere la traccia scende a sinistra abbandonando la cresta e raccordandosi immediatamente al sentiero ufficiale, quindi lo scendiamo nel versante occidentale della Pania della Croce che si sviluppa con numerose serpentine)   -  Gorfigliette q.1412 (È una zona semi pianeggiante che interrompe la lunga discesa del sentiero, non vi sono indicazioni ma la località è utilizzata come punto di atterraggio elicotteri. Dritto un sentierino sale tenendo la dorsale, il CAI 126 si sposta a destra a mezzacosta e continua verso il rifugio Del Freo, quindi scartando entrambe le soluzioni dobbiamo intraprendere la selvaggia Cengia del Nonno. Voltandoci a sinistra ci alziamo sul paleo e puntiamo all’isolato sperone roccioso che fuoriesce dal declivio erboso, ci dobbiamo portare sulla selletta sopra lo stesso e in questo frangente procediamo a vista e senza traccia)   -  Sperone q.1425 (Attraversata la selletta sopra lo sperone roccioso, si delinea il sottile camminamento a mezzacosta con direzione SE e le colate di pietre che dobbiamo attraversare, sporadici omini di sasso)   -   Spallone q.1433 (Attraversate con qualche difficoltà le instabili e non banali colate di pietre, ci appare lo spallone roccioso e la grande sella originata dallo stesso. Valicata la sella, la sottile traccia continua a mezzacosta mantenendo quota e direzione, si sviluppa nell’aspro pendio tra paleo e roccette)   -  Canale dei Carrubi q.1435 (Caliamo con attenzione entrando nel grande canale roccioso dei Carrubi, nella parte alta vediamo il caratteristico masso incastrato. Attraversato il canale riprendiamo a camminare sulla traccia a mezzacosta molto esile, manteniamo sempre la quota e la direzione)  -  Canale degli Ortali q.1432 (La cengia naturale scende repentina e a ridosso della parete inoltrandoci nel canale roccioso degli Ortali, le dimensioni sono più ridotte rispetto a quello dei Carrubi. Solo voltandoci indietro ci rendiamo conto di come questa cengia appena discesa fosse in esposizione, percezione che non avevamo avuto nel percorrerla. Ora nel proseguo cominciano le difficoltà, la traccia diventa molto labile, ci sforziamo a cogliere ogni minimo indizio per proseguire, quando compaiono gli omini di sasso diventano fondamentali per rassicurarci della giusta via. Nel caso probabile perdessimo la traccia, la regola fondamentale è mantenerci sempre a mezzacosta sui 1430/1440 metri con direzione SE)  -  Fosso dei Carrubi q.1441 (Il modesto solco roccioso cala sotto di noi separando il declivio erboso)  -  Canale q.1437 (Lo riconosciamo perché ai nostri piedi è contraddistinto da una colata di ghiaia, in alto invece si sviluppa ripido e incassato tra solida roccia)   -  Piton del Soglio q.1446 (Quota da GPS. Siamo su uno spallone panoramico con un omino di sassi, caliamo nella cengia del versante opposto su traccia evidente dove ci appare il maestoso anfiteatro addossato alla parete rocciosa)  -  Anfiteatro q.1425 (Lo dobbiamo attraversare su cengia rocciosa naturale larga circa 30/40 cm, tecnicamente non ci sono difficoltà ma risulta molto infida perché sporca di brecciolino e sotto di noi l’esposizione è notevole, una scivolata avrebbe conseguenze fatali. Risolto questo passaggio, ora cominciamo scendere contornando la parete rocciosa e perdendo circa 100 metri di quota, la traccia ora è discretamente visibile, poi seguendo gli385 (La sottile traccia su ardito pendio ci fa pervenire sotto la croce, quindi inerpicando la raggiungia omini si riprende a salire attraversando una minuscola macchia di alberi)  -  Croce del Nonno q.1mo. Ora ripercorriamo fedelmente tutto il tragitto di andata per tornare all’auto)  -  Deviazione q.1310  –  Foce di Valli q.1259   –  Bivio q.1020  –   Rudere q.934  –   Ca’ Pitoncino q.907   –  Cà Carpineta q.865  –   Ca’ Piancese q.724   -  Fonte q.696  -  Bivio q.686  -  Deviazione q.601  -  Ponte q.530

  

NOTE:

        LUNGHEZZA: 12,2 km

        DIFFICOLTA: F-

DISLIVELLO TOTALE: 1400 m

QUOTA MASSIMA: Pania della C. q.1858

Sentieri

Cresta Sud Pania della Croce: Partendo dalla Foce di Valli, la prima parte della salita avviene sulla verde Costa della Pania con il sentiero CAI 125, poi a vista passando dalla Croce del Nonno fino alla base del rilievo roccioso (circa 1570/1580 metri). Lo arrampichiamo senza una via obbligata, noi abbiamo scelto di inoltrarci nell’invaso di paleo e terrazzamenti rocciosi con passaggi di 1°+, poi nella parte superiore la cresta si amplia e diventa più definita fino giungere a un camino con breve arrampicata di 2°, ne segue una cresta aerea ma non difficile e il successivo pendio fino alla croce di vetta. 

Cengia del Nonno: Tragitto non banale, sfrutta i terrazzamenti e le cenge naturali del versante occidentale della Pania della Croce. L’esile traccia che solo in parte è evidente, alterna tratti nella quale si perde, sono di grande aiuto gli sporadici omini di sasso che invito a rinforzare a chi voglia ripercorrere l’itinerario, altresì rimane molto utile/indispensabile l’utilizzo del GPS. La tratta di maggior impegno si ha tra il canale dei Carrubi e la Croce del Nonno con la traccia che a volte sparisce, rimane molto delicata e pericolosa la cengia nell’anfiteatro sotto il Piton del Soglio, in grande esposizione e con roccia sporca di brecciolino. 

Rifugi-Bivacchi

Assenti 

Fonti

Fonte sul CAI 130 q.696 (Poca acqua)

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Ponte q.530

0,00

Canale dei Carrubi

4,30

Deviazione q.601

0,11

Canale degli Ortali

4,36

Bivio q.686

0,20

Fosso dei Carrubi

4,48

Fonte q.696

0,21

Canale q.1437

4,52

Cà Piancese

0,26

Piton del Soglio

4,55

Cà Carpineta

0,42

Anfiteatro

/

Ca’ Pitoncino

0,48

Croce del Nonno

5,50

Rudere q.934

0,54

Deviazione q.1310

/

Bivio q.1020

1,06

Foce di Valli

/

Foce di Valli

1,34

Bivio q.1020

/

Deviazione q.1310

1,39

Rudere q.934

/

Croce del Nonno

1,48

Ca’ Pitoncino

/

Cresta S Pania d. Croce

2,15

Cà Carpineta

/

Pania della Croce

3,00

Cà Piancese

/

Callare della Pania

3,07

Fonte q.696

/

Gorfigliette

3,55

Bivio q.686

/

Sperone roccioso

4,00

Deviazione q.601

/

Spallone

/

Ponte q.530

7,15



Ponte q.530 (Dal tornante della strada dove attraversa il torrente Turrite di Gallicano la lasciamo. Sulla sinistra inizia la pista con cartelli CAI, camminiamo per pochi metri e c’è il crocevia: dritto continua come forestale, dritto a destra in salita è CAI 6/CAI 12 per la foce di Petrosciana e il monte Forato, prendiamo la forestale a destra all’indietro in salita che è CAI 130 per foce di Valli)

Sulla pista forestale CAI 130

Deviazione q.601 (Nel punto dove la forestale curva a destra la lasciamo, in loco c’è un rudere molto infrascato che passa inosservato, il CAI 130 sale a sinistra e dopo pochi metri si riduce a sentierino) 

Sul sentiero CAI 130

Fonte q.696

Cà Carpineta q.865 (Della casa rimangono pochi ruderi immersi nel bosco) 

 

Ca’ Pitoncino q.907 (Usciamo dal bosco e c’è il rudere della grande casa sul sentiero, per la prima volta ci appare la sella di Foce Valli e la cima della Pania della Croce) 

Ca’ Pitoncino

Rudere q.934 (Rudere di una piccola casina di sasso alla sinistra del sentiero) 

Sul sentiero CAI 130 che sale alla foce di Valli

Panorama sulla Pania Secca

Sul sentiero CAI 130 che sale alla foce di Valli


Alla foce di Valli: vista della cresta sud della Pania della Croce che dobbiamo intraprendere

Deviazione q.1310 (Nel punto in cui il sentiero CAI 125 si sposta a sinistra a mezzacosta noi lo lasciamo, continuiamo in ripida salita senza traccia obbligata sul costone erboso puntando alla croce del Nonno che vediamo sopra di noi) 

Continuiamo in ripida salita senza traccia obbligata sul costone erboso puntando alla croce del Nonno che vediamo sopra di noi

  Croce del Nonno q.1385 (Croce di metallo sul margine tra il declivio erboso e il precipizio del versante occidentale)

Dalla Croce del Nonno insistiamo in ripida salita nel costone erboso tenendoci sul margine del precipizio e puntando ai rilievi rocciosi che ci sovrastano, direzione NO

 

Panorama verso il monte Corchia, nel fondovalle si intravvede il rifugio Del Freo

Panorama verso le Apuane meridionali

Cresta S Pania della Croce q.1575 (Arriviamo ai primi affioramenti rocciosi)

Passaggi di 1°+

Cresta S Pania della Croce q.1575 (Arriviamo ai primi affioramenti rocciosi, ci si presenta una breve e bassa cresta in esposizione sul versante occidentale ma eventualmente aggirabile sul lato est)

Passaggi di 1°+


Guadagniamo la cresta superiore discretamente ampia e più definita

Guadagniamo la cresta superiore discretamente ampia e più definita

Avanziamo fino a un breve camino che arrampichiamo con passaggio di 2° ….

… ne usciamo con un ultimo tratto di cresta aerea ma priva di difficoltà in vista della croce di vetta.


In vista della croce di vetta

In vista della croce di vetta

Pania della Croce q.1858

Panorama dalla Pania della Croce

 

Panorama dalla Pania della Croce

Panorama sulla costa marittima

Pania della Croce q.1858 (Ora procediamo sulla facile e frequentata cresta nord/ovest anche via normale di salita) 

Dal Callare della Pania, scendiamo nel versante occidentale della Pania della Croce sul CAI 126

Dal Callare della Pania, scendiamo nel versante occidentale della Pania della Croce sul CAI 126


Arrivo alla località Gorfigliette

Gorfigliette (È una zona semi pianeggiante che interrompe la lunga discesa del sentiero, non vi sono indicazioni ma la località è utilizzata come punto di atterraggio elicotteri. Dritto un sentierino sale tenendo la dorsale, il CAI 126 si sposta a destra a mezzacosta e continua verso il rifugio Del Freo, quindi scartando entrambe le soluzioni dobbiamo intraprendere la selvaggia Cengia del Nonno)

Da Gorfigliette ci alziamo sul paleo e puntiamo all’isolato sperone roccioso che fuoriesce dal declivio erboso, ci dobbiamo portare sulla selletta sopra lo stesso e in questo frangente procediamo a vista e senza traccia

Puntiamo all’isolato sperone roccioso che fuoriesce dal declivio erboso, ci dobbiamo portare sulla selletta sopra lo stesso e in questo frangente procediamo a vista e senza traccia

Sperone q.1425

Attraversata la selletta sopra lo sperone roccioso, si delinea il sottile camminamento a mezzacosta con direzione SE e le colate di pietre che dobbiamo attraversare, sporadici omini di sasso

 

Attraversiamo con qualche difficoltà le instabili e non banali colate di pietre

Attraversiamo con qualche difficoltà le instabili e non banali colate di pietre

I rilievi rocciosi sopra le colate di pietre

Spallone q.1433 (Attraversate con qualche difficoltà le instabili e non banali colate di pietre, ci appare lo spallone roccioso e la grande sella originata dallo stesso) 

La sottile traccia continua a mezzacosta mantenendo quota e direzione, si sviluppa nell’aspro pendio tra paleo e roccette

La sottile traccia continua a mezzacosta mantenendo quota e direzione, si sviluppa nell’aspro pendio tra paleo e roccette

 

Canale dei Carrubi q.1435 (Caliamo con attenzione entrando nel grande canale roccioso dei Carrubi) 

Canale dei Carrubi q.1435 (Nella parte alta vediamo il caratteristico masso incastrato) 

La cengia naturale scende repentina e a ridosso della parete inoltrandoci nel canale roccioso degli Ortali, solo voltandoci indietro ci rendiamo conto di come questa cengia appena discesa fosse in esposizione, percezione che non avevamo avuto nel percorrerla.

Canale degli Ortali


Il canale degli Ortali sotto ….

…. e sopra di noi.

Ora nel proseguo cominciano le difficoltà, la traccia diventa molto labile, ci sforziamo a cogliere ogni minimo indizio per proseguire

Fosso dei Carrubi q.1441 (Il modesto solco roccioso cala sotto di noi separando il declivio erboso)

Sulla traccia della Cengia del Nonno

Sulla traccia della Cengia del Nonno


Canale q.1437: Lo riconosciamo perché ai nostri piedi è contraddistinto da una colata di ghiaia …..

…. in alto invece si sviluppa ripido e incassato tra solida roccia 

Arrivo allo spallone del Piton del Soglio

Piton del Soglio q.1446 (Quota da GPS. Siamo su uno spallone panoramico con un omino di sassi)

 

Dal Piton del Soglio caliamo nella cengia del versante opposto su traccia evidente dove ci appare il maestoso anfiteatro addossato alla parete rocciosa

Anfiteatro q.1425 (Lo dobbiamo attraversare su cengia rocciosa naturale larga circa 30/40 cm, tecnicamente non ci sono difficoltà ma risulta molto infida perché sporca di brecciolino e sotto di noi l’esposizione è notevole, una scivolata avrebbe conseguenze fatali)

Anfiteatro q.1425 (Lo dobbiamo attraversare su cengia rocciosa naturale larga circa 30/40 cm, tecnicamente non ci sono difficoltà ma risulta molto infida perché sporca di brecciolino e sotto di noi l’esposizione è notevole, una scivolata avrebbe conseguenze fatali)

Anfiteatro q.1425 (Lo dobbiamo attraversare su cengia rocciosa naturale larga circa 30/40 cm, tecnicamente non ci sono difficoltà ma risulta molto infida perché sporca di brecciolino e sotto di noi l’esposizione è notevole, una scivolata avrebbe conseguenze fatali)

 

Anfiteatro q.1425 (Lo dobbiamo attraversare su cengia rocciosa naturale larga circa 30/40 cm, tecnicamente non ci sono difficoltà ma risulta molto infida perché sporca di brecciolino e sotto di noi l’esposizione è notevole, una scivolata avrebbe conseguenze fatali)

Anfiteatro q.1425 (Lo dobbiamo attraversare su cengia rocciosa naturale larga circa 30/40 cm, tecnicamente non ci sono difficoltà ma risulta molto infida perché sporca di brecciolino e sotto di noi l’esposizione è notevole, una scivolata avrebbe conseguenze fatali)

Oltrepassato l’anfiteatro, cominciamo scendere contornando la parete rocciosa e perdendo circa 100 metri di quota, la traccia ora è discretamente visibile

Oltrepassato l’anfiteatro, cominciamo scendere contornando la parete rocciosa e perdendo circa 100 metri di quota, la traccia ora è discretamente visibile

Foro naturale nella parte alta della cengia

 

Foro naturale nella parte alta della cengia

L’ultimo tratto riprende a salire in vista della Croce del Nonno

L’ultimo tratto riprende a salire in vista della Croce del Nonno

L’ultimo tratto riprende a salire in vista della Croce del Nonno

L’ultimo tratto riprende a salire in vista della Croce del Nonno

Ritorno alla Croce del Nonno