mercoledì 29 novembre 2023

Traversata della Schiara e del monte Pelf (2°giorno) EEA

Partiamo dal bivacco Ugo della Bernardina dove abbiamo pernottato il giorno precedente, e saliamo alla vetta della Schiara con la ferrata Berti. Continuiamo sull'aerea cresta NE parzialmente attrezzata e ci portiamo alla forcella Marmol dalla quale ha inizio la ferrata Marino Guardiano che ci guida fino alla vetta del monte Pelf. Facciamo ritorno scendendo in direzione della forcella Pis Pilon passando per la Capanna Medassa, il ponte del Mariano fino alle Case Bortot. (vedi il 1°giorno)

DATA: 9 luglio 2023 

PARTENZA: Bivacco Ugo della Bernardina  

 


ITINERARIO: Bivacco Ugo della Bernardina q.2320 (Dal bivacco torniamo indietro pochi metri verso la ferrata Zacchi e sulla sinistra saliamo la traccia nella roccia indicata dal cartello per l’attacco della ferrata Berti, passaggi di 1°)     Ferrata Berti q.2360 (La ferrata inizia con una piccola scala di metallo e prosegue attrezzata in maniera discontinua risalendo il versante SO della Schiara)    –   La Schiara q.2565 (Nel frattempo la ferrata è terminata e procedendo su roccia scalinata arriviamo in vetta guidati dalla vista del libro delle firme. Procediamo sulla cresta in direzione del vicino punto alto evidenziato dal grande omino di sassi, da quì continuiamo abbassandoci sull’aerea cresta NE dove ritroviamo subito i cavi della ferrata)      Bivio q.2375 (La ferrata si è esaurita e la cresta si è allargata consentendoci di camminare tranquillamente, scendendo il verde pendio su sentiero sdrucciolevole di pietrisco arriviamo al bivio con cartelli: a destra scende il CAI 514 per la ferrata Piero Rossi ex Marmol e al bivacco del Marmol che potevamo notare già nella discesa, noi andiamo a sinistra perdendo quota a mezzacosta su sentiero roccioso sporco di pietrisco, in breve ci vengono in aiuto dei cavi corrimano, siamo sull’Alta Via delle Dolomiti 1)      Forcella del Marmol q.2262 (Le ripide placche rocciose terminali ci fanno depositare sulla forcella del Marmol. A destra scende l’angusto canalone roccioso che a valle darà origine al torrente Ardo, a sinistra cala il CAI 514 Alta Via delle Dolomiti 1 verso la verde valle De Nerville che vediamo in fondo, dalla parte opposta della forcella notiamo il cartello della ferrata Marino Guardiano inizia immediatamente nella parete rocciosa. Questa tratta iniziale, sulla parete esposta a ovest che nel primo mattino rimane in ombra, risulta essere la più difficile nel lungo percorso verso la cima Pelf)   –   Monte Pelf q.2502 (Dopo circa 1 ora e mentre avanziamo sulla cresta, in lontananza ci appare la vetta della quale possiamo ammirare i suoi precipizi settentrionali, sorprendentemente il sentiero ci fa raggiungere velocemente il monte Pelf del quale inerpichiamo il suo ripido costone gradinato, sulla vetta troviamo il libro delle firme e una croce di legno. Seguiamo la sua cresta NE che è CAI 511 e via normale della montagna, in breve appaiono dei cavi d’acciaio che ci aiutano nella breve discesa sdrucciolevole, poi quando finiscono definitivamente seguiamo il sentierino in costante e ripida discesa evidenziato da bolli rossi che si sviluppa con direzione SE)     Sass del Mel q.2075 (Il CAI 511 costeggia la sua base occidentale)     Bivio q.1785 (Finito di costeggiare le bastionate rocciose occidentali del Sass del Mel siamo al bivio poco segnalato, a sinistra si sale alla verde sella della forcella Caneva con la traccia del CAI 505, continuiamo a perdere quota ora con direzione SO sul CAI 511/CAI 505 puntando alla forcella Pis Pilon)  Bivio q.1726 (Il sentiero si è abbassato troppo, ora risalendo arriviamo al bivio con cartelli a poca distanza dalla verde forcella Pis Pilon: a sinistra il CAI 511 riprende a scendere verso la capanna della Medassa, facciamo una breve deviazione per portarci sulla forcella Pis Pilon)      Forcella Pis Pilon q.1733 (Sullo stretto valico erboso è possibile vedere nel fondovalle opposto il rifugio 7° Alpini, torniamo indietro)     Bivio q.1726 (Riprendiamo a camminare sul CAI 511 che scende nella valle della Medassa)    –  Capanna della Medassa q.1340 (A poche decine di metri dal sentiero c’è la capanna della Medassa addossata alla parete rocciosa)    –   Bivio q.1350 (Appena superata la capanna della Medassa troviamo il bivio: dritto c’è un sentierino abbandonato che dovrebbe condurre verso il rudere della casera dei Alberch sul CAI 511, forse passa inosservato, curviamo a gomito a sinistra scendendo sul CAI 511 che ci inoltra definitivamente nel bosco)   Fonte q.1230 (Tubo con acqua)     Bivio q.1000 (Cartelli: a sinistra il sentiero sale verso la casera Palaza per raccordarsi al CAI 507, scendiamo a destra tenendo il CAI 511)     Bivio q.890 (Innesto sul CAI 507 e cartelli: a sinistra conduce alla casera Palaza e alla forcella Tanzon, andiamo a destra verso il ponte del Mariano con il sentiero che si sviluppa in piano)     Bivio q.825 (Indicazioni assenti: a destra in salita a ritroso c’è un sentierino, continuiamo sul CAI 507 in piano)   –   Forra della Medassa q.810 (Dalla buia e fresca forra di macigni rocciosi il sentierino comincia a salire)     Bivio q.711 (Biforcazione: evitiamo di andare dritto a sinistra che il sentiero non segnato si abbassa al torrente Rui Fret, stiamo a destra sul CAI 507 in piano)     Bivio q.705 (Chiudiamo l’anello iniziato il giorno prima innestandoci sul CAI 501 Alta Via delle Dolomiti 1: a destra sale verso il rudere della casera dei Alberch, scendiamo a sinistra)      Ponte del Mariano q.681      Fontanella q.705    –   Bivio q.780 (A destra sale il sentiero senza numerazione per la casera Ai Pez che scartiamo)      Col da Bel q.754 (Il nostro CAI 501 si allarga a forestale, evitiamo a sinistra il sentiero scalinato per il Bus del Buson)      Bivio q.750 (Teniamoci sulla forestale ignorando il sentiero CAI 506 a destra per la forcella Monpiana)      Bivio q.753 (Insistiamo sulla forestale CAI 501 ignorando a sinistra il sentiero scalinato per il Bus del Buson)      Bivio q.726 (Ignoriamo a destra il sentierino “La Velenosa” che sale)    –   Case Bortot q.700. 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 12 km

        DIFFICOLTA: EEA

DISLIVELLO TOTALE salita: 670 m

DISLIVELLO TOTALE discesa: 2280 m

QUOTA MASSIMA: La Schiara q.2565

Sentieri

Itinerario di due giorni riferito a persone con ottima preparazione fisica. A prescindere dalle vie ferrate, la vera difficoltà sta nella lunghezza e nel notevole dislivello da affrontare, una buona ottimizzazione del nostro zaino con acqua a sufficienza per i due giorni può fare la differenza per la buona riuscita delle gite.  

Ferrata Berti: L’attacco della ferrata Berti inizia a 10 minuti e poco sopra il bivacco Ugo della Bernardina, si sviluppa a intermittenza con cavo, cambre e scalette di metallo su buona roccia scalinata e mai troppo esposta. La considero medio/facile, prestiamo attenzione in caso di scarsa visibilità nei tratti non attrezzati perché la segnatura allo stato attuale è sbiadita. 

Cresta NE della Schiara: La cresta si presenta molto aerea e in esposizione anche se non vi sono difficoltà, è attrezzata in maniera discontinua con cavo d’acciaio, poi nella seconda parte quando la cresta si allarga la ferrata termina e camminiamo perdendo quota verso la forcella Marmol. Da evitare in caso di scarsa visibilità. 

Ferrata Marino Guardiano: L’attacco della ferrata è alla forcella Marmol, la parte iniziale è attrezzata solo con cavo d’acciaio e risale la parete rocciosa occidentale che nel primo mattino rimane in ombra, la roccia offre buoni appigli ma siamo in esposizione, questa tratta è da considerarsi difficile. Dopo circa 30 minuti e sui 2300 metri cessano le maggiori difficoltà, i cavi ora sono utili come corrimano ci fanno spostare sul versante nord dove si esauriscono nel verde pianoro con rocce, camminiamo alzandoci gradualmente con direzione SE puntando alla parete rocciosa dove riprendono i cavi, questa seconda parte comporta un discreto impegno con passaggi esposti anche se minori alla precedente (ferrata di media difficoltà). Risolta anche questa seconda parte le difficoltà diminuiscono notevolmente, mantenendoci sulla cresta o poco sotto incontriamo dei tratti attrezzati a intermittenza con il cavo che risulterà utile come corrimano.   

La segnatura del CAI 511 allo stato attuale è sporadica/assente 

Rifugi-Bivacchi

Bivacco Ugo della Bernardina: Bivacco in lamiera con 6 posti letto (Teniamo in considerazione che il bivacco è utilizzato spesso anche dagli alpinisti che si cimentano nell’arrampicata della Gusela) 

Bivacco del Marmol: Bivacco in lamiera con 6 posti letto. Lo possiamo raggiungere perdendo 100 metri di quota dal Bivio q.2375 scendendo verso la ferrata Marmol. 

Capanna della Medassa: Addossata alla parete rocciosa a poche decine di metri dal CAI 511. È una capanna in muratura e legno realizzata dai resti di un primitivo ricovero pastorale, all’interno tavolo, panche, stufa e due tavolati senza materasso adibiti a quattro posti letto, allo stato attuale le condizioni igieniche interne sono modeste. 

Fonti

Al bivacco Ugo della Bernardina ufficialmente non vi è acqua, minime possibilità d’approvvigionamento si possono avere dal trasudamento di gocce dalle rocce (da constatare di anno in anno).   

Al nostro passaggio sul CAI 514 Alta Via delle Dolomiti che ci fa calare alla forcella Marmol, le rocce trasudano acqua, perdendo tempo riusciamo a rifornire le nostre borracce. 

Fonte sul CAI 511 dopo circa 10 minuti avere lasciato la capanna della Medassa (tubo con acqua) 

Fontanella sul CAI 501 a 4/5 minuti dopo avere oltrepassato il ponte del Mariano 

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Bivacco U. della Bernardina

0,00

Bivio q.1000

7,00

Ferrata Berti

0,10

Bivio q.890

7,12

La Schiara

1,00

Bivio q.825

7,23

Bivio q.2375

1,50

Forra della Medassa

/

Forcella del Marmol

2,10

Bivio q.711

7,40

Monte Pelf

3,35

Bivio q.705

7,42

Sass del Mel

/

Ponte del Mariano

/

Bivio q.1785

5,10

Fontanella q.705  

/

Bivio q.1726

5,30

Bivio q.780

/

Forcella Pis Pilon

5,33

Col da Bel

/

Bivio q.1726

5,36

Bivio q.750

/

Capanna della Medassa

6,20

Bivio q.753

/

Bivio q.1350

6,23

Bivio q.726

/

Fonte q.1230

6,35

Case Bortot

8,35


Partenza dal bivacco Ugo della Bernardina, alle nostre spalle la Gusela del Vescovà

Ugo della Bernardina q.2320 (Dal bivacco torniamo indietro pochi metri verso la ferrata Zacchi e sulla sinistra saliamo la traccia nella roccia indicata dal cartello per l’attacco della ferrata Berti, passaggi di 1°)

Dal bivacco ci dirigiamo verso l’attacco della ferrata Berti

Dal bivacco ci dirigiamo verso l’attacco della ferrata Berti

  Ferrata Berti q.2360 (La ferrata inizia con una piccola scala di metallo)

     

 

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara (Alle nostre spalle vediamo la Gusela del Vescovà e gli alpinisti intenti a scalarla)

 

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Sulla ferrata Berti che sale alla cima della Schiara

Nel frattempo la ferrata è terminata e procedendo su roccia scalinata arriviamo in vetta guidati dalla vista del libro delle firme

 

La Schiara q.2565

La Schiara q.2565

Panorama dalla vetta della Schiara

Panorama dalla vetta della Schiara sul gruppo delle Pale di San Martino


Sull’aerea cresta NE della Schiara 

 La cresta NE della Schiara si presenta molto aerea e in esposizione anche se non vi sono difficoltà, è attrezzata in maniera discontinua con cavo d’acciaio

La cresta NE della Schiara

La cresta NE della Schiara

Uno sguardo dietro di noi della cresta percorsa scendendo dalla Schiara ….

…. e della mole del monte Pelf verso il quale ci dirigiamo.

 

Nella seconda parte, quando la cresta NE della Schiara si allarga, la ferrata termina e camminiamo perdendo quota verso la forcella Marmol

Dietro di noi si vedono i cartelli del Bivio q.2375: tralasciamo il CAI 514 per la ferrata Piero Rossi ex Marmol e al bivacco del Marmol e andiamo a sinistra perdendo quota a mezzacosta su sentiero roccioso sporco di pietrisco

Sull’Alta Via delle Dolomiti 1 che scende alla forcella Marmol

Sull’Alta Via delle Dolomiti 1 che scende alla forcella Marmol

Arrivo alla forcella del Marmol: A destra scende l’angusto canalone roccioso che a valle darà origine al torrente Ardo, a sinistra cala il CAI 514 Alta Via delle Dolomiti 1 verso la verde valle De Nerville che vediamo in fondo, dalla parte opposta della forcella notiamo il cartello della ferrata Marino Guardiano inizia immediatamente nella parete rocciosa)                

 

Arrivo alla forcella del Marmol

Sulla destra della forcella Marmol, scende l’angusto canalone roccioso che a valle darà origine al torrente Ardo

A sinistra della forcella Marmol, cala il CAI 514 Alta Via delle Dolomiti 1 verso la verde valle De Nerville che vediamo in fondo

Attacco della ferrata Marino Guardiano

Questa tratta iniziale della ferrata Marino Guardiano, si sviluppa nella parete esposta a ovest che nel primo mattino rimane in ombra, risulta essere la più difficile nel lungo percorso verso la cima Pelf

Questa tratta iniziale della ferrata Marino Guardiano, si sviluppa nella parete esposta a ovest che nel primo mattino rimane in ombra, risulta essere la più difficile nel lungo percorso verso la cima Pelf

 

Questa tratta iniziale della ferrata Marino Guardiano, si sviluppa nella parete esposta a ovest che nel primo mattino rimane in ombra, risulta essere la più difficile nel lungo percorso verso la cima Pelf 

Questa tratta iniziale della ferrata Marino Guardiano, si sviluppa nella parete esposta a ovest che nel primo mattino rimane in ombra, risulta essere la più difficile nel lungo percorso verso la cima Pelf 

Ferrata Marino Guardiano

Dopo circa 30 minuti e sui 2300 metri cessano le maggiori difficoltà, i cavi ora sono utili come corrimano ci fanno spostare sul versante nord

Camminiamo alzandoci gradualmente con direzione SE puntando alla parete rocciosa dove riprendono i cavi …

… questa seconda parte comporta un discreto impegno con passaggi esposti anche se minori alla precedente

 

… questa seconda parte comporta un discreto impegno con passaggi esposti anche se minori alla precedente

… questa seconda parte comporta un discreto impegno con passaggi esposti anche se minori alla precedente

Sulla cresta verso il monte Pelf (Nel riquadro c’è la zoomata sul bivacco Marmol)

Sulla cresta verso il monte Pelf

 

Sulla cresta verso il monte Pelf

Sulla cresta verso il monte Pelf, ora i cavi sono utili come corrimano

Sulla cresta verso il monte Pelf

Sulla cresta verso il monte Pelf

Sulla cresta verso il monte Pelf

 

Inerpichiamo il ripido costone gradinato che culmina sulla vetta del monte Pelf 

Monte Pelf q.2502

Panorama dal monte Pelf sul monte Serva che domina la città di Belluno

Panorama sul gruppo Col Nudo-Cimon del Cavallo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia

 

Dalla vetta del monte Pelf, seguiamo la sua cresta NE che è CAI 511 e via normale della montagna ….

…. in breve appaiono dei cavi d’acciaio che ci aiutano nella breve discesa sdrucciolevole …..

… poi quando finiscono definitivamente seguiamo il sentierino in costante e ripida discesa evidenziato da bolli rossi.

… poi quando finiscono definitivamente seguiamo il sentierino in costante e ripida discesa evidenziato da bolli rossi.

Sul CAI 511 che scende dal monte Pelf

Sul CAI 511 che scende dal monte Pelf

 

Sul CAI 511 che scende dal monte Pelf (Panorama)

Il CAI 511 costeggia la base occidentale del Sass del Mel

Bivio q.1785 (Finito di costeggiare le bastionate rocciose occidentali del Sass del Mel siamo al bivio poco segnalato, a sinistra si sale alla verde sella della forcella Caneva con la traccia del CAI 505, continuiamo a perdere quota ora con direzione SO sul CAI 511/CAI 505 puntando alla forcella Pis Pilon) 

Continuiamo a perdere quota ora con direzione SO sul CAI 511/CAI 505 puntando alla forcella Pis Pilon (Dalla immagine si nota il bivio che precede di pochi minuti la forcella di Pis Pilon)

 

Forcella Pis Pilon q.1733 (Facciamo una breve deviazione per portarci sullo stretto valico erboso dove è possibile vedere nel fondovalle opposto il rifugio 7° Alpini)

Tornati indietro dalla forcella Pis Pilon, riprendiamo a camminare sul CAI 511 che scende nella valle della Medassa

Sul CAI 511 che scende nella valle della Medassa

La capanna della Medassa addossata alla parete rocciosa

Interno della capanna della Medassa

 

Fonte q.1230 (Tubo con acqua) 

Sul CAI 511 nel bosco dopo che abbiamo lasciato la capanna della Medassa

Bivio q.890 (Innesto sul CAI 507 e cartelli: a sinistra conduce alla casera Palaza e alla forcella Tanzon, andiamo a destra verso il ponte del Mariano con il sentiero che si sviluppa in piano)

Il ponte del Mariano