mercoledì 12 giugno 2024

Croda Rossa di Sesto (ferrata Zandonella) EEA

Salita alla Croda Rossa di Sesto con le varianti est e ovest della ferrata Zandonella (Dolomiti di Sesto)

DATA: 23 agosto 2023 

PARTENZA: Dalla nota località turistica di Santo Stefano di Cadore (nell’alto Veneto Orientale) risaliamo la SS.52 in direzione del passo di Monte Croce Comelico per 13 km oltrepassando i paesi di Dosoledo e Padola fin quando individuiamo a sinistra la stradina con le buone indicazioni per la Valgrande e il rifugio Lunelli. Guidiamo sulla stradina della Valgrande ignorando al bivio dopo 2,5 km la strada sulla destra che ricondurrebbe sulla statale 52, quindi continuiamo fino al termine giungendo al rifugio Lunelli (17,3 km dalla SS.52, ampio parcheggio sulla destra precede il rifugio).

 

 


ITINERARIO: Rifugio Italo Lunelli q.1568 (Tenendoci il rifugio alla nostra destra, iniziamo a camminare sulla forestale CAI 101 ben segnalata dai cartelli)      Torrente Risena q.1614 (Ignoriamo a destra le indicazioni per la palestra di roccia, guadiamo il corso d’acqua e la forestale si riduce a mulattiera che comincia a prendere quota)     Fosso d’acqua q.1815 (Affluente del torrente Risena. In loco ci sono delle cambre che aiutano ad attraversare)     Fosso d’acqua q.1908 (Affluente del torrente Risena. Pochi metri dopo averlo guadato rimaniamo sul CAI 101 in vista del rifugio Berti, a sinistra c’è un sentiero che lo bypassa da sotto e che si raccorda al CAI 152 e al percorso per la ferrata Roghel, indicazioni assenti)     Rifugio Antonio Berti q.1950 (Dal rifugio scartiamo sulla destra il sentiero CAI 122/CAI 124 per l’ex rifugio Olivo Sala, dietro l’edificio continuiamo sul CAI 101 in direzione dell’evidente passo della Sentinella che vediamo in lontananza)      Bivio q.1960 (A sinistra scende il CAI 152 che porta a transitare sotto al rifugio, andiamo dritto sul CAI 101 in dolce salita)     Lago di Popera q.2153 (Bivio e cartelli: a destra inizia il CAI 124 per l’ex rifugio Olivo Sala, andiamo a sinistra tenendo il CAI 101 sopra il minuscolo lago)      Bivio q.2196 (Siamo sul terreno detritico e il bivio è poco evidente, non vi sono indicazioni: a destra sale un sentierino/traccia ma i bolli rossi che lo segnano allo stato attuale sono posizionati solo per essere visti percorrendolo in discesa, anch’esso conduce verso il passo della Sentinella e lo prenderemo al ritorno, seguiamo il CAI 101)      Eliporto q.2375 (Il punto H è evidenziato con sassi colorati di rosso. Scendiamo a destra attraversando un solco detritico, dalla parte opposta si riprende a salire portandoci a camminare un crinale di pietre e sedimenti che si direziona verso il passo della Sentinella. Nel fondovalle alla nostra sinistra vediamo il nevaio perenne addossato alla verticale parete NE di Cima Undici)      Bivio q.2480 (Stiamo risalendo il crinale di pietrisco e sedimenti che si sviluppa sul lato destro del vallone morenico, alla nostra destra scende trasversalmente la traccia con bolli rossi che riporta verso il lago di Popera e che prenderemo al ritorno)   –   Targa q.2515 (Il lungo crinale si esaurisce, su un grosso macigno notiamo una piccola targa nera di metallo e una croce con vernice rossa, il tracciato si alza a destra nel pendio franoso e continua in direzione del passo della Sentinella)      Quota 2550 (In un punto imprecisato privo di segni o indicazioni, salendo il pendio franoso alla nostra destra e con direzione nord ci si addentra nell’ampio canalone al termine del quale c’è la variante orientale della ferrata Zandonella dalla quale faremo ritorno. Sprovvista di qualsiasi indicazione appare naturale continuare sulla traccia segnata del CAI 101 che si mantiene a mezzacosta in costante salita verso il passo della Sentinella, direzione NO)      Bivio ferrata Zandonella q.2660 (Superato un breve tratto con cavo che aiuta a salire delle rocce, arriviamo dopo dieci minuti contro la parete rocciosa dove troviamo il bivio con cartelli: a sinistra il CAI 101 continua verso il passo della Sentinella, noi saliamo a destra portandoci sul cengione dove vediamo delle caverne della grande guerra con l’inizio della ferrata Zandonella ovest)   -    Ferrata Zandonella Ovest q.2665     Cengia q.2880 (La ferrata che si sviluppa verticalmente e attrezzata senza interruzioni, ci deposita su una grande cengia dove troviamo dei vecchi appostamenti militari italiani. Camminiamo sulla cengia andando a destra, non ci sono difficoltà, ma procediamo con cautela perché ha il fondo con pietrisco instabile ed è attrezzata a intermittenza con cavo corrimano)      Cresta di Croda Rossa q.2930 (Esaurita la cengia si riprende a salire, un ripido e sottile canalino attrezzato ci fa raggiungere la cresta sotto la cima più alta della Croda Rossa, quella quotata 2965 m collocata alla nostra sinistra. Scavalliamo nel versante opposto nel camminamento trasversale a destra in direzione della cima con croce, sotto di noi possiamo notare il sentiero della via normale che proviene dagli impianti di risalita dei Prati di Croda Rossa)   –   Croda Rossa di Sesto q.2936 (L’angusta vetta rocciosa è sormontata da una grande croce, ai piedi della quale ci sono testimonianze di appostamenti militari della grande guerra. Dal “terrazzo” sotto la croce iniziano subito i cavi della variante orientale della ferrata Zandonella che dobbiamo disarrampicare con difficoltà)   –   Circo Glaciale q.2780 (La difficile discesa della ferrata si conclude depositandoci nella parte alta di un grandioso anfiteatro detritico, spesso coperto di neve. Scendiamo trasversalmente su traccia di passaggio evidenziata da bolli rossi, puntando al centro della conca e successivamente alla forcella che vediamo a fianco di un’ aguzza torre rocciosa, direzione SE)   –   Circo Glaciale q.2725 (Nell’attraversamento della conca che è ancora cosparsa di rifiuti della grande guerra, ci portiamo a ridosso della forcellina che avevamo preso come riferimento. Senza salirla direttamente, ora ci appare sulla parete destra il proseguo della seconda parte della ferrata ben segnalata da bolli rossi che si alza trasversalmente senza difficoltà)   –   Cengia q.2762 (Risaliti dal circolo glaciale perveniamo su una cengia attrezzata discontinua con cavo corrimano, lungo il percorso ci sono delle caverne e appostamenti della grande guerra)   –   Canalone q.2720 (Giunti a un gendarme roccioso con indicazioni segnate, la cengia termina. Il cavo ci aiuta a disarrampicare circa dieci metri di parete depositandoci nella testata dell’ampio canalone che sancisce la conclusione della variante orientale della ferrata Zandonella. Non vi è alcuna indicazione o segni, scendiamo con cautela l’ampio canalone franoso stando a distanza ravvicinata, su traccia di passaggio e aiutati da qualche sporadico omino, indispensabili i bastoncini)   –   Quota 2550 (Usciamo dal canalone e insistendo nella discesa su pietrisco instabile, intercettiamo il sentiero CAI 101 percorso all’andata, a destra risale verso la ferrata Zandonella ovest e il passo della Sentinella, lo seguiamo in discesa)   –   Targa q.2515 (Ritroviamo la targa nera sul macigno roccioso, inizia il crinale di pietrisco e sedimenti)   –   Bivio q.2480 (Lasciamo il crinale per non ripercorrere il CAI 101 fino al lago di Popera, caliamo trasversalmente a sinistra sotto lo stesso su buon sentiero evidenziato da bolli rossi, sempre su terreno di pietre e ghiaie che ci introduce direttamente nella distesa del Vallon Popera)   – Bivio q.2196 (Mentre lo percorriamo, capiamo come questo sentiero rimane più alto rispetto al CAI 101 salito dal lago di Popera in mattinata. Continuando ad abbassarci ci innestiamo quindi sul CAI 101 a poca distanza dal lago)   –   Lago di Popera q.2153 (Al bivio scartiamo il CAI 124 e rimaniamo sul CAI 101 verso il rifugio Berti)   –   Bivio q.1960 (Evitiamo di tornare al rifugio Berti e alla biforcazione seguiamo il CAI 152 Alta Via delle Dolomiti 9 che lo bypassa da sotto)    –   Deviazione q.1920 (Arrivati sul punto basso sotto il rifugio lasciamo il CAI 152 Alta Via delle Dolomiti 9 che attraversa il corso d’acqua alla nostra destra e risale il pendio di ghiaia in direzione della ferrata Roghel, andiamo dritto sulla traccia non segnata che lo costeggia)   –   Fosso d’acqua q.1908 (Il sentiero si allarga e ci reinnestiamo sul CAI 101, andiamo a destra guadando immediatamente il corso d’acqua e lo ripercorriamo fino al rifugio Lunelli)   –   Fosso d’acqua q.1815   –   Torrente Risena q.1614    –   Rifugio Italo Lunelli q.1568. 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 12,5 km

        DIFFICOLTA: EEA

DISLIVELLO TOTALE: 1450 m

QUOTA MASSIMA: Croda Rossa q.2936

Sentieri

Il CAI 101 che risale il vallone della morena glaciale verso il passo della Sentinella è in costante stato di erosione e mutamento, considerare che col tempo il tragitto potrebbe subire delle variazioni adattandosi ai nuovi cambiamenti. Allo stato attuale il CAI 101 si sviluppa in salita sul lato destro del vallone morenico che culmina al passo della Sentinella, mantenendosi su un sicuro crinale di pietre e sedimenti, evitare di addentrarsi nel fondovalle dove il nevaio perenne addossato a Cima Undici scarica sassi. 

Ferrata Zandonella Ovest: Possiamo metterci imbrago e set da ferrata già dal bivio con il CAI 101, oppure iniziare camminare la cengia e fermarci dopo pochi minuti presso una delle caverne della grande guerra dove poco oltre comincia la ferrata. La via è attrezzata con cavo, un paio di scale metalliche e alcune maniglie, si alza ripida con tratti verticali ma la costante esposizione non è mai opprimente, la roccia che è sempre da verificare offre buoni appigli ma spesso è sporca di pietrisco (La ferrata da considerare difficile, consigliato procedere a distanza ravvicinata). La via che si sviluppava verticale e attrezzata ininterrottamente, si arresta al raggiungimento di una cengia dove troviamo appostamenti militari della grande guerra, la si percorre facilmente ma con cautela perché ha il fondo di pietrisco sdrucciolevole, è attrezzata in modo discontinuo con cavo corrimano, poi riprende a salire un ultimo canalino attrezzato che ci fa guadagnare la cresta a poca distanza dalla vetta 

Ferrata Zandonella Est: Come per la variante occidentale fatta in salita, anche questa è da considerarsi difficile soprattutto perché la dobbiamo disarrampicare. La prima parte che comincia subito sotto la croce di vetta della Croda Rossa è sicuramente la più impegnativa, richiede forza di braccia e attenzione per molti tratti verticali che disarrampichiamo solo con l’ausilio del cavo d’acciaio e poche maniglie (NB. Contrariamente a come viene generalmente percorsa, cioè in discesa, questa tratta sarebbe sicuramente più congeniale a essere arrampicata). La ferrata termina in un circolo glaciale (informarsi in base alle annate se è coperto di neve), lo si attraversa trasversalmente in discesa (utilissimi i bastoncini) prendendo come riferimento una evidente forcellina che vediamo in basso dalla parte opposta, e senza raggiungerla direttamente, sulla destra nella parete riprende la seconda parte della ferrata, ne segue nella parte alta una cengia con cavo corrimano discontinuo. (Difficoltà medio/facile) 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio Italo Lunelli: Raggiungibile in auto al termine della strada transitabile della Valgrande, offre un servizio di ristorante e dispone di 12 posti letto, aperto da metà giugno alla fine di settembre. 

Rifugio Antonio Berti: Raggiungibile con il CAI 101 con 1 ora di cammino dal rifugio Lunelli, dispone di 48 posti letto, apertura da metà giugno a fine settembre. 

Ripari temporanei si possono avere dalle caverne della grande guerra che incontriamo a inizio della ferrata Zandonella Ovest, e nella cengia della seconda parte della ferrata Zandonella Est. 

Fonti

Assenti (Eventualmente possiamo attingere acqua dal torrente Riserna o dagli affluenti che precedono l’arrivo al rifugio A. Berti)

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Rifugio Italo Lunelli

0,00

Croda Rossa di Sesto

4,30

Torrente Risena

0,10

Circo Glaciale q.2780

5,07

Fosso d’acqua q.1815

0,38

Circo Glaciale q.2725

5,25

Fosso d’acqua q.1908

0,48

Cengia q.2762

5,40

Rifugio Antonio Berti

0,55

Canalone q.2720

6,00

Bivio q.1960

0,58

Quota 2550

6,25

Lago di Popera

1,30

Targa q.2515

6,29

Bivio q.2196

1,36

Bivio q.2480

6,33

Eliporto q.2375

2,02

Bivio q.2196

7,00

Bivio q.2480

2,22

Lago di Popera

7,05

Targa q.2515

2,27

Bivio q.1960

7,33

Quota 2550

2,33

Deviazione q.1920

7,37

Bivio ferrata Zandonella

3,00

Fosso d’acqua q.1908

7,40

Ferrata Zandonella Ovest

3,03

Fosso d’acqua q.1815

/

Cengia q.2880

4,00

Torrente Risena

/

Cresta di Croda Rossa

/

Rifugio Italo Lunelli

8,20



Rifugio Italo Lunelli q.1568 (Tenendoci il rifugio alla nostra destra, iniziamo a camminare sulla forestale CAI 101 ben segnalata dai cartelli)

Rifugio Italo Lunelli q.1568 (Tenendoci il rifugio alla nostra destra, iniziamo a camminare sulla forestale CAI 101 ben segnalata dai cartelli)

Sul sentiero CAI 101 che dal rifugio Lunelli sale al rifugio Berti

Sul sentiero CAI 101 che dal rifugio Lunelli sale al rifugio Berti

Rifugio Antonio Berti

 

 

Dal rifugio Berti continuiamo sul CAI 101 in direzione dell’evidente passo della Sentinella che vediamo in lontananza

 

Dietro di noi vediamo il rifugio Berti che abbiamo lasciato

Sul CAI 101 che dal rifugio Berti conduce al laghetto del Popera

Lago di Popera q.2153 (Bivio e cartelli: a destra inizia il CAI 124 per l’ex rifugio Olivo Sala, andiamo a sinistra tenendo il CAI 101 sopra il minuscolo lago)

Qualcuno ci osserva mentre passiamo


Sul CAI 101 che dal lago di Popera sale verso il passo della Sentinella

In lontananza vediamo la sagoma della Croda Sora I Colesei

Oltrepassato l’eliporto, si riprende a salire portandoci a camminare un crinale di pietre e sedimenti che si direziona verso il passo della Sentinella

Sul crinale di pietre e sedimenti che si direziona verso il passo della Sentinella

Sul crinale di pietre e sedimenti che si direziona verso il passo della Sentinella

 

Targa q.2515 (Il lungo crinale si esaurisce, su un grosso macigno notiamo una piccola targa nera di metallo e una croce con vernice rossa, il tracciato si alza a destra nel pendio franoso e continua in direzione del passo della Sentinella)

Dalla piccola targa nera di metallo, il tracciato si alza a destra nel pendio franoso e continua in direzione del passo della Sentinella  

Si procede sempre verso l’evidente passo della Sentinella

Alle nostre spalle il nevaio perenne o ex ghiacciaio del Popera addossato a Cima Undici

Bivio ferrata Zandonella q.2660 (Superato un breve tratto con cavo che aiuta a salire delle rocce, arriviamo dopo dieci minuti contro la parete rocciosa dove troviamo il bivio con cartelli: a sinistra il CAI 101 continua verso il passo della Sentinella, noi saliamo a destra portandoci sul cengione dove vediamo delle caverne della grande guerra con l’inizio della ferrata Zandonella ovest)

Sul cengione con delle caverne della grande guerra presso l’inizio della ferrata Zandonella ovest

 

Attacco della ferrata Zandonella Ovest

Attacco della ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

 

Panorama

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

 

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Panorama

 

Panorama dalla ferrata

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Ferrata Zandonella Ovest

Cengia q.2880 (La ferrata che si sviluppa verticalmente e attrezzata senza interruzioni, ci deposita su una grande cengia dove troviamo dei vecchi appostamenti militari italiani)

Cengia q.2880 (La ferrata che si sviluppa verticalmente e attrezzata senza interruzioni, ci deposita su una grande cengia dove troviamo dei vecchi appostamenti militari italiani)

 

Vecchi appostamenti militari

Camminiamo sulla cengia senza difficoltà, ma procediamo con cautela perché ha il fondo con pietrisco instabile ed è attrezzata a intermittenza con cavo corrimano

Camminiamo sulla cengia senza difficoltà, ma procediamo con cautela perché ha il fondo con pietrisco instabile ed è attrezzata a intermittenza con cavo corrimano

Camminiamo sulla cengia senza difficoltà, ma procediamo con cautela perché ha il fondo con pietrisco instabile ed è attrezzata a intermittenza con cavo corrimano

Camminiamo sulla cengia senza difficoltà, ma procediamo con cautela perché ha il fondo con pietrisco instabile ed è attrezzata a intermittenza con cavo corrimano


Esaurita la cengia, si riprende a salire un ripido e sottile canalino attrezzato

Cresta di Croda Rossa q.2930 (Esaurita la cengia si riprende a salire, un ripido e sottile canalino attrezzato ci fa raggiungere la cresta sotto la cima più alta della Croda Rossa, quella quotata 2965 m. Scavalliamo nel versante opposto)

Dalla Cresta di Croda Rossa q.2930 scavalliamo nel versante opposto nel camminamento trasversale)

Nel camminamento trasversale poco prima di arrivare sulla vetta

L’angusta vetta rocciosa è sormontata da una grande croce, ai piedi della quale ci sono testimonianze di appostamenti militari della grande guerra

Croda Rossa di Sesto q.2936 (L’angusta vetta rocciosa è sormontata da una grande croce)  

 

Croda Rossa di Sesto q.2936 (Dal “terrazzo” sotto la croce iniziano subito i cavi della variante orientale della ferrata Zandonella che dobbiamo disarrampicare con difficoltà)  

Disarrampichiamo la variante orientale della ferrata Zandonella

Disarrampichiamo la variante orientale della ferrata Zandonella

Disarrampichiamo la variante orientale della ferrata Zandonella

 

Il circo glaciale che raggiungiamo disarrampicando la ferrata Zandonella Est

Disarrampichiamo la variante orientale della ferrata Zandonella

Disarrampichiamo la variante orientale della ferrata Zandonella

Circo Glaciale q.2780 (La difficile discesa della ferrata si conclude depositandoci nella parte alta di un grandioso anfiteatro detritico, spesso coperto di neve. Scendiamo trasversalmente su traccia di passaggio evidenziata da bolli rossi, puntando al centro della conca)


Circo Glaciale q.2725 (Nell’attraversamento della conca, ci portiamo a ridosso della forcellina che avevamo preso come riferimento. Senza salirla direttamente, ora ci appare sulla parete destra il proseguo della seconda parte della ferrata ben segnalata da bolli rossi che si alza trasversalmente senza difficoltà)

Ci appare sulla parete destra il proseguo della seconda parte della ferrata ben segnalata da bolli rossi che si alza trasversalmente senza difficoltà

La forcellina che avevamo preso come riferimento quando scendevamo attraversando il circolo detritico per riprendere la seconda parte della ferrata Zandonella est

Caverne e appostamenti della grande guerra  

Cengia q.2762 (Risaliti dal circolo glaciale perveniamo su una cengia attrezzata discontinua con cavo corrimano, lungo il percorso ci sono delle caverne e appostamenti della grande guerra)  

Cengia q.2762 (Risaliti dal circolo glaciale perveniamo su una cengia attrezzata discontinua con cavo corrimano, lungo il percorso ci sono delle caverne e appostamenti della grande guerra)  

 

Percorso su cengia attrezzata discontinua con cavo corrimano

Percorso su cengia attrezzata
discontinua con cavo corrimano

Percorso su cengia attrezzata discontinua con cavo corrimano

Giunti a un gendarme roccioso con indicazioni segnate, la cengia termina

Giunti a un gendarme roccioso con indicazioni segnate, la cengia termina. Il cavo ci aiuta a disarrampicare circa dieci metri di parete depositandoci nella testata dell’ampio canalone che sancisce la conclusione della variante orientale della ferrata Zandonella

 

Canalone q.2720 (Giunti a un gendarme roccioso con indicazioni segnate, la cengia termina. Il cavo ci aiuta a disarrampicare circa dieci metri di parete depositandoci nella testata dell’ampio canalone che sancisce la conclusione della variante orientale della ferrata Zandonella)

Non vi è alcuna indicazione o segni, scendiamo con cautela l’ampio canalone franoso stando a distanza ravvicinata, su traccia di passaggio e aiutati da qualche sporadico omino, indispensabili i bastoncini

Quota 2550 (Usciamo dal canalone e insistendo nella discesa su pietrisco instabile, intercettiamo il sentiero CAI 101 percorso all’andata)

  

Bivio q.2480 (Lasciamo il crinale per non ripercorrere il CAI 101 fino al lago di Popera, caliamo trasversalmente a sinistra sotto lo stesso su buon sentiero evidenziato da bolli rossi, sempre su terreno di pietre e ghiaie che ci introduce direttamente nella distesa del Vallon Popera)

Nella distesa del Vallon Popera