martedì 18 giugno 2024

Monte di Caglieglia-La Rocchetta (F-)

Itinerario solitario e selvaggio sulle cime minori e poco conosciute delle Alpi Apuane (Toscana), la bassa quota e la modesta lunghezza non devono indurre a sottovalutare la gita che è riferita a escursionisti esperti con attitudini alpinistiche.

DATA: 4 febbraio 2024 

PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana), attraversiamo la città in direzione della montagna per individuare la “via Bassa Tambura” o SP.5 con cartello che indica il paese di Resceto. La percorriamo per circa 8,2 km arrivando al paese di Canevara, appena attraversato l’abitato siamo alla biforcazione della strada, lasciamo la strada principale via Bassa Tambura che continua verso Resceto e Forno e andiamo dritto a sinistra in salita sulla strada comunale delle Casette con indicazioni per Caglieglia, Fornello. Successivamente ignoriamo le segnalazioni per Casette, Santo e Caglieglia, quindi arriviamo alle poche case della località Fornello presso il tornante della stradina con possibilità di parcheggio (Circa 10 km dal casello autostradale di Massa) 

 

Stralcio della mappa 4LAND Alpi Apuane, C.F./P.IVA: 03006010213 Viale Amedeo Duca d’Aosta 64, Bolzano 39100, 366 6454014 • info@4land.it, https://4land.it/it/

ITINERARIO: Fornello q.262 (Oltrepassato il tornante della strada presso le poche case di Fornello, sulla sinistra abbiamo la possibilità di parcheggiare, avanziamo pochi metri e lasciamo l’asfaltata salendo sulla destra l’unico largo sentiero privo di indicazioni che si porta sopra le abitazioni)    Deviazione q.276 (Appena risaliti costeggiamo una recinzione e siamo sopra le case, il largo sentiero ora curva e si direziona verso il paese di Caglieglia. In questo punto lo lasciamo e inerpichiamo a sinistra a vista e senza alcuna indicazione o traccia di passaggio intraprendendo di fatto la cresta SE del monte Caglieglia. Si presenta poco definita somigliante a un ampio pendio di ammassi rocciosi e vegetazione incolta che ci ostacola, passaggi vari di 1°)      Parete q.460 (Nella salita incontriamo in sequenza un ampio accatastamento di sfasciumi rocciosi, poi una rada pineta. Arriviamo a una parete rocciosa, è palese che ora dobbiamo arrampicarla con passaggi di 2°, notiamo alla nostra destra dei fittoni di metallo che assicurano un precario blocco roccioso, la scalata è divertente perché la roccia è solida e ricca di appigli. Vinta la parete rocciosa ne segue una cresta aerea ma priva di reali difficoltà, come sempre cespugli e arbusti aiutano o ostacolano alla stessa maniera)      Croce q.542 (È una grande e sottile croce di metallo, punto panoramico verso l’abitato di Casette. Si continua sull’aerea cresta caratterizzata da fastidiosi arbusti/cespugli e ammassi rocciosi, la via è logica e i passaggi non sono obbligati, si procede a vista e per intuito con direzione nord-ovest)     Monte Caglieglia q.674 (La cresta infrascata lascia posto all’ampio pendio che si risale senza difficoltà fino alla vetta del monte Caglieglia, omino di sassi e allo stato attuale una modesta piccola croce composta da due tubi di metallo. Davanti a noi ci appare la piramide della Rocchetta e lo sviluppo della logica cresta che dobbiamo seguire, quindi continuiamo perdendo quota inizialmente su ampio crinale di arbusti, cespugli e roccette, direzione ovest, cui fa seguito una cresta rocciosa aerea ma priva di difficoltà, prestiamo attenzione che il versante nord rivolto verso la Cima di Gioia precipita)      Punto alto q.665 (Punto alto dell’aerea cresta, è quotato 665,2 da CTR Toscana)    Torretta elettrica q.668 (Arriviamo alla torretta elettrica dismessa situata sulla cresta, ci spostiamo a sinistra seguendo il sentiero dei cavatori che si esaurisce subito al rudere di un casotto dei macchinari. Cominciamo a inerpicare sopra lo stesso il ripido pendio seguendo un vecchio tubo metallico che ci aiuta come corrimano, riguadagnata la cresta si presenta molto affilata ma camminabile, esposta su entrambi i versanti)    Tre serbatoi q.695 (La cresta esposta e affilata cessa al raggiungimento di tre vecchi serbatoi squadrati dismessi. Ora cominciamo a salire d’obbligo il ripidissimo e ampio pendio che ci si presenta, noi siamo stati spostati a destra ma si procede a nostro piacimento. Indipendentemente dalla linea seguita, questa ascesa si presenta ripida e molto infida causa scarsità di appigli, il terreno che è in parte terroso è da evitare assolutamente con il bagnato, una eventuale scivolata difficilmente potrebbe essere arrestata)     Cresta SE Rocchetta q.825 (L’infida salita si attenua entrando nella macchia boschiva soggetta a smottamenti, sulla sinistra è evidente una sottile traccia trasversale creata dal passaggio di animali, la utilizziamo alzandoci fino al raggiungimento della cresta SE della Rocchetta. La quota è data dal GPS e il punto è imprecisato nella fitta macchia di sottili arbusti, ora modifichiamo la direzione e saliamo a NO, ben presto usciamo dalla selva e ci appare la facile cresta rocciosa che arrampichiamo senza passaggi obbligati fino alla vetta)      La Rocchetta q.898 (Sulla cima è situata una croce di metallo, il panorama spazia verso nord sull’area delle cave Piastrone e Lavagnina. Continuiamo sulla cresta in falsopiano coperta di cespugli o arbusti e priva di qualsiasi indicazione, direzione ovest. In successione troviamo la selletta pochi metri appena sotto la croce, una brulla piazzola oltre la quale la vegetazione è più rigogliosa, poi la cresta diventa affilata e rocciosa, una esile e stretta traccia di passaggio si sviluppa alla sua destra. Giunti al culmine della sottile cresta, appare logico calare il canale d’ottima roccia scalinata che notiamo sulla sinistra, disarrampichiamo con passaggi di 2° per 5/6 metri)   Sella della Rocchetta q.847 (La traccia di passaggio si mantiene nella boscaglia e ci fa calare fino alla minuscola piazzola erbosa che sovrasta la cava abbandonata Combratta, ci innestiamo sulla vecchia marmifera priva d’indicazioni: dritto conduce al paese di Bergiola Foscalina, scendiamo a sinistra per portarci alla base della cava Combratta)    Tornante q.834 (La vecchia marmifera ora è poco riconoscibile perché è invasa dalla vegetazione. Evitiamo di continuare dritto stando alla base della parete rocciosa lungo la quale notiamo dei tagli di cava, la marmifera originaria curva a gomito a sinistra ed è molto infrascata, puntiamo di fatto verso la cava Combratta)   –  Cava Combratta q.815 (Usciamo dalla vegetazione e alla nostra sinistra c’è il piazzale della cava abbandonata nella quale i tagli marmiferi vanno a lambire la sella della Rocchetta dalla quale proveniamo, avanziamo pochi metri e la marmifera originaria curva a gomito a destra dove purtroppo riprende a essere molto infrascata e coinvolta da qualche smottamento)   –   Marmifera q.748 (Finalmente ci innestiamo sulla larga marmifera attiva, a sinistra sale alle cave superiori di Caldia evidenziata da frecce blu, scendiamo a destra dove c’è subito il suo tornante)  –  Bivio q.736 (Appena superato il tornante c’è il bivio della marmifera, la scendiamo a destra)   –  Bivio q.710 (Biforcazione: stiamo sulla larga marmifera principale che curva a destra, dritto in salita inizia una marmifera in disuso, allo stato attuale in loco ci sono 4 cisterne abbandonate di metallo)  –  Cava Caldia q.660 (Cantiere intermedio della cava Caldia, è contraddistinta dalla scritta verde e il grande piazzale è stato realizzato “spianando” uno spallone di marmo, continuiamo a scendere sulla marmifera)  –   Cava Caldia q.590 (Cantiere basso della cava Caldia, è contraddistinta dalla scritta rossa)   –   Bivio q.560 (Rimaniamo sulla marmifera principale che curva a gomito a sinistra e continua a scendere, dritto inizia una marmifera dismessa chiusa da un blocco di marmo)   –   Incrocio q.518 (Continuiamo dritto sulla marmifera principale, dalla nostra destra proviene la marmifera dismessa vista al bivio precedente, a sinistra una marmifera cala alla cava di Pianello Alta)  –   Cava Pianello Alta q.472 (Alla nostra sinistra c’è l’ingresso dell’area di cava nella quale sono presenti due enormi vasche circolari, continuiamo ora su strada asfaltata che ci porta in breve ad attraversare un cancello che la sbarra, probabilmente è chiuso ma lo si riesce a bypassare)  –  Fornello q.262 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 5,4 km

        DIFFICOLTA: F-

DISLIVELLO TOTALE: 660

QUOTA MASSIMA: La Rocchetta q.898

Sentieri

Itinerario solitario e selvaggio, da fare obbligatoriamente nelle giornate festive quando i lavori di cava sono fermi. 

Cresta SE monte Caglieglia: La cresta è generalmente coperta da arbusti e cespugli che aiutano e ostacolano allo stesso modo, la via di salita non è quasi mai obbligata e la roccia risulta solida e ricca di appigli, generalmente i passaggi si attestano sul 1° tranne una parete di 2° 

La Rocchetta: Le mappe IGM e CTR Toscana quotano la vetta ma senza toponimo rispettivamente 899 metri e 898,1 metri, entrambe le carte menzionano il toponimo La Rocchetta spostandolo in un punto imprecisato sull’estrema propaggine del crinale nord orientale del monte Brugiana. La mappa 4Land Alpi Apuane nonché le mappe elettroniche sul web ne danno probabilmente la giusta collocazione identificandolo nell’isolato e aspro rilevo sormontato peraltro dalla croce metallica. 

Sella della Rocchetta: L’antica marmifera che scende dalla sella della Rocchetta passando dalla cava abbandonata di Combratta, allo stato attuale è poco riconoscibile perché invasa dalla vegetazione, avanziamo lentamente e con molto disagio. 

Rifugi-Bivacchi

Assenti 

Fonti

Assenti

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Fornello

0,00

Tornante q.834

3,19

Deviazione q.276

0,02

Cava Combratta

3,25

Parete

0,43

Marmifera q.748

3,40

Croce

1,05

Bivio q.736

3,41

Monte Caglieglia

1,45

Bivio q.710

3,44

Punto alto q.665

/

Cava Caldia intermedia

3,50

Torretta elettrica

2,05

Cava Caldia bassa

3,55

3 serbatoi

2,12

Bivio q.560

3,57

Cresta SE Rocchetta

2,50

Incrocio q.518

4,00

La Rocchetta

3,05

Cava Pianello Alta

4,05

Sella della Rocchetta

3,15

Fornello

4,30


 

Le poche abitazioni di Fornello

Oltrepassato il tornante della strada presso le poche case di Fornello, sulla sinistra abbiamo la possibilità di parcheggiare, avanziamo pochi metri e lasciamo l’asfaltata salendo sulla destra l’unico largo sentiero privo di indicazioni che si porta sopra le abitazioni  

Appena risaliti costeggiamo una recinzione

Deviazione q.276 (Appena risaliti costeggiamo una recinzione e siamo sopra le case, il largo sentiero ora curva e si direziona verso il paese di Caglieglia. In questo punto lo lasciamo e inerpichiamo a sinistra a vista e senza alcuna indicazione o traccia di passaggio intraprendendo di fatto la cresta SE del monte Caglieglia)

In questa parte iniziale la cresta SE del monte Caglieglia si presenta poco definita, somigliante a un ampio pendio di ammassi rocciosi e vegetazione incolta che ci ostacola

In questa parte iniziale la cresta SE del monte Caglieglia si presenta poco definita, somigliante a un ampio pendio di ammassi rocciosi e vegetazione incolta che ci ostacola

 

Nella salita incontriamo in sequenza un ampio accatastamento di sfasciumi rocciosi ….

….. poi una rada pineta

Parete q.460 (Arriviamo a una parete rocciosa, è palese che ora dobbiamo arrampicarla con passaggi di 2°)

Parete q.460 (Arriviamo a una parete rocciosa, è palese che ora dobbiamo arrampicarla con passaggi di 2°)


Parete q.460 (Arriviamo a una parete rocciosa, è palese che ora dobbiamo arrampicarla con passaggi di 2°, notiamo alla nostra destra dei fittoni di metallo che assicurano un precario blocco roccioso)

Vinta la parete rocciosa ne segue una cresta aerea ma priva di reali difficoltà

Vinta la parete rocciosa ne segue una cresta aerea ma priva di reali difficoltà

Salita finale alla croce

Croce q.542 (È una grande e sottile croce di metallo)

Panorama verso l’abitato di Casette


Dalla croce si continua sull’aerea cresta caratterizzata da fastidiosi arbusti/cespugli e ammassi rocciosi, la via è logica e i passaggi non sono obbligati, si procede a vista e per intuito con direzione nord-ovest

Dalla croce si continua sull’aerea cresta caratterizzata da fastidiosi arbusti/cespugli e ammassi rocciosi, la via è logica e i passaggi non sono obbligati, si procede a vista e per intuito con direzione nord-ovest

Dalla croce si continua sull’aerea cresta caratterizzata da fastidiosi arbusti/cespugli e ammassi rocciosi, la via è logica e i passaggi non sono obbligati, si procede a vista e per intuito con direzione nord-ovest

La cresta infrascata lascia posto all’ampio pendio che si risale senza difficoltà fino alla vetta del monte Caglieglia

La cresta infrascata lascia posto all’ampio pendio che si risale senza difficoltà fino alla vetta del monte Caglieglia

Panorama dal monte Caglieglia


Monte Caglieglia q.674 (Piccola croce composta da due tubi di metallo)

Dal monte Caglieglia continuiamo perdendo quota inizialmente su ampio crinale di arbusti, cespugli e roccette

Davanti a noi ci appare la piramide della Rocchetta e lo sviluppo della logica cresta che dobbiamo seguire

Nel fondovalle alla nostra sinistra vediamo la zona delle cave Caldia e Rocchetta con la marmifera dalla quale faremo ritorno …

… mentre nel fondovalle alla nostra destra ci sono le cave Piastrone e Lavagnina


L’aerea cresta che collega il monte di Caglieglia a La Rocchetta

L’aerea cresta che collega il monte di Caglieglia a La Rocchetta

L’aerea cresta che collega il monte di Caglieglia a La Rocchetta

L’aerea cresta che collega il monte di Caglieglia a La Rocchetta

Reperti dell’attività mineraria

L’aerea cresta che collega il monte di Caglieglia a La Rocchetta

 

Arrivo alla torretta elettrica

Torretta elettrica

Macchinari presso la torretta elettrica

Dalla torretta elettrica ci spostiamo a sinistra seguendo il sentiero dei cavatori che ….

….. si esaurisce subito al rudere di un casotto dei macchinari.

I macchinari all’interno del casotto


Cominciamo a inerpicare sopra il casotto nel ripido pendio seguendo un vecchio tubo metallico che ci aiuta come corrimano

Riguadagnata la cresta si presenta molto affilata ma camminabile, esposta su entrambi i versanti. 

Riguadagnata la cresta si presenta molto affilata ma camminabile, esposta su entrambi i versanti. 

Riguadagnata la cresta si presenta molto affilata ma camminabile, esposta su entrambi i versanti. 

Tre serbatoi q.695 (La cresta esposta e affilata cessa al raggiungimento di tre vecchi serbatoi squadrati dismessi) 

Ora cominciamo a salire d’obbligo il ripidissimo e ampio pendio che ci si presenta  

 

….. questa ascesa si presenta ripida e molto infida causa scarsità di appigli, il terreno che è in parte terroso è da evitare assolutamente con il bagnato, una eventuale scivolata difficilmente potrebbe essere arrestata

L’infida salita si attenua entrando nella macchia boschiva

Cresta SE Rocchetta q.825: La quota è data dal GPS e il punto è imprecisato nella fitta macchia di sottili arbusti, ora modifichiamo la direzione e saliamo a NO ……

…. ben presto usciamo dalla selva e ci appare la facile cresta rocciosa che arrampichiamo senza passaggi obbligati fino alla vetta.

Saliamo la cresta SE della Rocchetta

 

La Rocchetta q.898 (Sulla cima è situata una croce di metallo) 

Dalla cima della Rocchetta il panorama spazia verso nord sulle cave Piastrone e Lavagnina

Dalla croce della Rocchetta continuiamo sulla cresta in falsopiano coperta di cespugli o arbusti e priva di qualsiasi indicazione

La cresta diventa affilata e rocciosa, una esile e stretta traccia di passaggio si sviluppa alla sua destra

 

Giunti al culmine della sottile cresta, appare logico calare il canale d’ottima roccia scalinata che notiamo sulla sinistra, disarrampichiamo con passaggi di 2°per 5/6 metri

Giunti al culmine della sottile cresta, appare logico calare il canale d’ottima roccia scalinata che notiamo sulla sinistra, disarrampichiamo con passaggi di 2°per 5/6 metri

Giunti al culmine della sottile cresta, appare logico calare il canale d’ottima roccia scalinata che notiamo sulla sinistra, disarrampichiamo con passaggi di 2°per 5/6 metri

La traccia di passaggio si mantiene nella boscaglia e ci fa calare fino alla minuscola piazzola erbosa che sovrasta la cava abbandonata Combratta

Sella della Rocchetta q.847 (Ci innestiamo sulla vecchia marmifera priva d’indicazioni: dritto conduce al paese di Bergiola Foscalina, scendiamo a sinistra per portarci alla base della cava Combratta)

Tornante q.834 (La vecchia marmifera ora è poco riconoscibile perché è invasa dalla vegetazione. Evitiamo di continuare dritto stando alla base della parete rocciosa lungo la quale notiamo dei tagli di cava, la marmifera originaria curva a gomito a sinistra ed è molto infrascata, puntiamo di fatto verso la cava Combratta)

La marmifera è molto infrascata e poco riconoscibile

 

Cava Combratta q.815 (Usciamo dalla vegetazione e alla nostra sinistra c’è il piazzale della cava abbandonata nella quale i tagli marmiferi vanno a lambire la sella della Rocchetta dalla quale proveniamo)

Superata la cava Combratta, la marmifera originaria curva a gomito a destra dove purtroppo riprende a essere molto infrascata e coinvolta da qualche smottamento. 

Marmifera q.748 (Finalmente ci innestiamo sulla larga marmifera attiva, a sinistra sale alle cave superiori di Caldia evidenziata da frecce blu, scendiamo a destra dove c’è subito il suo tornante) 

Marmifera q.748 (Finalmente ci innestiamo sulla larga marmifera attiva, a sinistra sale alle cave superiori di Caldia evidenziata da frecce blu, scendiamo a destra dove c’è subito il suo tornante) 

Bivio q.736 (Appena superato il tornante c’è il bivio della marmifera, la scendiamo a destra. La freccia in alto a sinistra indica l’innesto sulla Marmifera q.748)  

Bivio q.710 (Biforcazione: stiamo sulla larga marmifera principale che curva a destra, dritto in salita inizia una marmifera in disuso, allo stato attuale in loco ci sono 4 cisterne abbandonate di metallo) 


Cava Caldia q.660 (Cantiere intermedio della cava Caldia, è contraddistinta dalla scritta verde e il grande piazzale è stato realizzato “spianando” uno spallone di marmo, continuiamo a scendere sulla marmifera) 

Cava Caldia q.660 (Cantiere intermedio della cava Caldia, è contraddistinta dalla scritta verde) 

Arrivo al cantiere basso della cava Caldia

Cantiere basso della cava Caldia

Cava Caldia q.590 (Cantiere basso della cava Caldia, è contraddistinta dalla scritta rossa)

 

Bivio q.560 (Rimaniamo sulla marmifera principale che curva a gomito a sinistra e continua a scendere, dritto inizia una marmifera dismessa chiusa da un blocco di marmo)

Cava Pianello Alta q.472 (Alla nostra sinistra c’è l’ingresso dell’area di cava nella quale sono presenti due enormi vasche circolari)

Continuiamo ora su strada asfaltata che ci porta in breve ad attraversare un cancello che la sbarra, probabilmente è chiuso ma lo si riesce a bypassare

Sulla strada che ci riporta a Fornello