martedì 25 giugno 2024

M. Val di Fibbia (dalla grotta dello Scortico e il fosso Val Fibbia) EE+

Escursione selvaggio/esplorativa di grande impegno fisico e di orientamento, ha come meta il modesto monte Val di Fibbia salendo fuori sentiero dalla nascosta grotta dello Scortico (Monti Sibillini, Marche)

DATA: 24 maggio 2024 

PARTENZA: Da San Lorenzo al Lago, sulla riva del lago di Fiastra (in provincia di Macerata, Marche) saliamo con la SP.47 in direzione di Bolognola oltrepassando la frazione di Acquacanina fino a notare sulla nostra destra la forestale chiusa da sbarra con il cartello che indica “Valle del Rio Sacro” (3,5 km da San Lorenzo al Lago). 

 

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 4 – Monti Sibillini, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646 

ITINERARIO: Partenza q.772 (Iniziamo scendendo sulla forestale a destra della strada provinciale San Lorenzo al Lago-Bolognola, cartello indica la “Valle del Rio Sacro”, siamo sul CAI 321 e la segnatura è assente)     Ponte q.712 (Attraversiamo il ponte sul torrente Fiastrone, poi la forestale sale e continua parallela al sottostante rio Sacro)  -  Deviazione q.770 (Lasciamo la forestale CAI 321 e andiamo a destra prendendo una marcata traccia che sale ben segnalata da omini di sasso, si sviluppa tra sottobosco e spazi aperti)  - Grotta dello Scortico q.862 (Grande anfratto profondo pochi metri il cui ingresso è contornato da un muretto di pietre, fin qui la traccia era evidente e ben segnata da omini di sasso. La nostra intenzione è quella di mantenere la traccia originaria come da mappa IGM Marche che si direziona verso il punto quotato 1097 metri, quindi dall’ingresso della grotta andiamo a destra contornando la parete di roccia, poi iniziamo a salire ripidamente a zig zag con direzione nord nel sottobosco di arbusti con il tracciato che diventa più esile, ancora qualche sporadico omino di sasso ci conforta sulla giusta via)  -  Dorsale q.1005 (Quota da GPS. Man mano che saliamo a zig zag per traccia in parte su pietrisco, questa diventa meno evidente e pochi omini spariscono o li perdiamo. Usciamo dal bosco in una aperta dorsale con cespugli, la risaliamo e poi ci spostiamo poco sotto alla sua destra dove troviamo una buona traccia che procede a mezzacosta nel fitto bosco facendoci tenere la direzione)   -  Sperone roccioso q.1160 (Quota da GPS. Purtroppo non si riesce a tenere questa traccia, sembra sparire, siamo costretti a procedere con estremo disagio nel fitto e impenetrabile bosco guidati solo dal GPS con la speranza vana di ritrovare qualche indizio dell’originale via. La traccia come da mappa IGM Marche si direzionerebbe a ovest del punto quotato 1097 metri, desistiamo di insistere in questa direzione seguendo la traccia del GPS preparata a tavolino, gradualmente inerpichiamo virando a sinistra intravvedendo l’uscita dalla macchia boschiva. Con molta fatica ne usciamo e sopra di noi ci appare un imponente e verticale sperone roccioso, grazie al GPS capiamo che fa parte della cresta SE del Sasso. Decidiamo in loco di salire alla sua base e di aggirarlo a destra per quello che sembra essere un suo punto debole inerpicando il ripidissimo pendio erboso dalla parte opposta, passaggio delicato e infido. Dalla vetta ora si manifesta sotto di noi la verde e pianeggiante dorsale culminante alla quota di 1097 metri come da mappa IGM Marche, adesso il nostro proseguo sulla tormentata cresta rocciosa sarebbe evidente, ma non è possibile percepire il grado di difficoltà dei passaggi alpinistici, la roccia è mediocre e temendo di salire in un punto di non ritorno preferiamo avanzare stando sotto a mezzacosta su pendio erboso ripidissimo, direzione NO)  -  Sasso q.1480 (Avanziamo lentamente a mezzacosta nel ripidissimo pendio sotto la tormentata cresta rocciosa, poi sui 1200 metri saliamo faticosamente a sinistra per circa 130 metri riconquistandola quando ormai sembra priva di difficoltà. Purtroppo ci sono da superare ancora dei rilievi rocciosi, sembrano facili ma la roccia inaffidabile e sporca di brecciolino ci convincono a tenerci ancora a mezzacosta sempre con estremo disagio su ripidissimo e delicato pendio erboso. A 1400 metri circa ritorniamo sulla cresta questa volta in maniera definitiva, è molto affilata ma camminando con attenzione arriviamo senza accorgercene sulla vetta del Sasso facente parte della crinale NE del monte Val di Fibbia, quindi procediamo in salita sull’ampio crinale erboso)  -  Cima q.1585 (Cima erbosa senza toponimo ma quotata 1585 metri dalla mappa IGM Marche)  -  Monte Val di Fibbia q.1577 (Cima erbosa senza indicazioni, in loco c’è un punto geodetico. Sotto nel versante opposto ci appare la carrozzabile e il rifugio Monte Coglia, seguiamo lo sviluppo naturale del crinale che vira a destra)  - Sella q.1505 (Appena scesi dal monte Val di Fibbia siamo in un’ampia sella erbosa attraversata da un sentierino terroso, lasciamo quindi il crinale e prendiamo questo sentierino a sinistra che ci direziona di fatto all’indietro verso il rifugio Monte Coglia, poco più in basso transita anche la carrozzabile che vedevamo dalla vetta del monte Val di Fibbia)  -  Rifugio Monte Coglia q.1470 (Arriviamo al piccolo edificio incustodito situato a pochi metri dalla carrozzabile. Ci abbassiamo sotto il rifugio e iniziamo a camminare il sottile sentierino nel pendio erboso che ci porta a transitare sotto la grande fonte abbeveratoio, non vi sono indicazioni o segni. Nell’immediato ci possono essere diverse tracce di animali parallele tra loro che confondono, il nostro tracciato è quello più basso, si sviluppa a mezzacosta e ci porta a camminare nell’alta valle Fibbia, direzione S)  - Bivio q.1423 (Se nella parte iniziale il tracciato era sempre evidente, nel proseguo alcuni tratti diventano incerti, comunque l’obiettivo è quello di mantenerci sempre a mezzacosta nell’alta testata della vallata, gli spazi sono aperti intervallati da modeste macchie boschive. Questo bivio precede l’arrivo al casale Piscini, a sinistra all’indietro c’è il largo sentiero che prenderemo, ora andiamo avanti)  -  Casale Piscini q.1430 (Del minuscolo casale rimangono poche macerie in posizione panoramica, torniamo indietro)  -  Bivio q.1423 (Torniamo indietro per pochi minuti e dopo avere superato il piccolo solco vallivo che cala sotto il casale Piscini, lo prendiamo come riferimento, c’è la biforcazione del sentiero che ora ci appare più evidente: tralasciamo dritto a sinistra dal quale siamo arrivati e andiamo dritto a destra su largo sentiero mimetizzato dal manto erboso e in totale abbandono, puntiamo di fatto verso la sagoma del monte val di Fibbia, poi il tracciato continua scendere a serpentina)  -  Bosco q.1360 (Passati tre tornanti, il sentiero arriva al margine del bosco e continua al suo interno)  -  Fosso Valle Fibbia q.1240 (Il largo sentiero nel bosco sembra sparire, sappiamo che nei paraggi ci deve essere una vecchia fonte ma non perdiamo tempo a cercarla, iniziamo a calare seguendo fedelmente il solco asciutto del fosso valle Fibbia, possiamo tenerci indifferentemente sulla sponda destra o sinistra come meglio crediamo, solo sporadicamente ci sembra di rilevare tracce di passaggio ma in realtà si scende a vista)  -  Sentiero q.1010 (Ben presto il fosso Valle Fibbia diventa estremamente infrascato, invaso da alta vegetazione e arbusti caduti, avanziamo molto lentamente cercando di aprirci dei varchi o di fare degli improbabili aggiramenti. Nella parte bassa gli spazi nel bosco si diradano fino innestarci in un buon sentiero, in loco c’è un grande omino di sassi, tralasciamo a destra che sale e lo teniamo andando dritto in discesa. Successivamente, quando si riduce a sentierino insistiamo mantenendo la direzione del fosso Valle Fibbia, sud/est)  -   Valle del Rio Sacro q.883 (Quota da mappa IGM Marche. Cerchiamo di seguire la traccia nel bosco poco definita ma contrassegnata da sporadici indizi e al termine della discesa arriviamo al Rio Sacro, individuiamo e attraversiamo il basso ponte su tubi di cemento e dalla parte opposta ci innestiamo sul sentiero CAI 321, lo percorriamo andando a sinistra paralleli al Rio Sacro, nessuna indicazione)  - Anfratto q.865 (Quota da mappa IGM Marche. Grande anfratto sul bordo del sentiero e targa in memoria)  -  I Cascinali q.840 (Località I Cascinali. Il sentiero CAI 321 attraversa una grande spaccatura della montagna e si porta sul bordo sinistro del Rio Sacro)  - Ponte q.822 (Ponte su tubi di cemento, ci riportiamo sul lato destro del Rio Sacro)  -  Ponte q.812 (Il CAI 321 si sposta in maniera definitiva sul lato sinistro del Rio Sacro)  -  Deviazione q.770 (Chiudiamo l’anello, a sinistra vediamo la traccia per la grotta dello Scortico e continuiamo sul CAI 321 fino all’auto)  -  Ponte q.712 (Ponte sul torrente Fiastrone)  -  Arrivo q.772 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 14,2 km

        DIFFICOLTA: EE+

DISLIVELLO TOTALE: 1050 m

QUOTA MASSIMA: Cima q.1585

Sentieri

Itinerario selvaggio/esplorativo che in parte è estremamente difficoltoso per orientamento. La pubblicazione di questa relazione con traccia GPS annessa vuole dare solo testimonianza della nostra ascesa al monte Val della Fibbia passando dalla grotta dello Scortico, esorto il normale escursionista a non ripercorrere questa gita che giustamente riterrebbe poco gratificante nonché potenzialmente pericolosa, mentre solo i pochissimi conoscitori del luogo potranno fare tesoro di queste informazioni. I tempi di percorrenza pubblicati sono netti e non tengono conto delle notevoli perdite di tempo occorse a trovare la giusta via. Se l’escursione appare logica sulla carta, non lo è stata sul territorio, cito in maniera sintetica i punti salienti:  

CAI 321- Grotta dello Scortico: traccia discretamente buona evidenziata con omini di sasso

Grotta dello Scortico-Dorsale q.1005: traccia esile che scompare, sporadici omini

Dorsale q.1005- Sperone roccioso q.1160: Dell’antico sentierino che riporta la mappa IGM non ne troviamo indizio, avanziamo con estremo disagio nel fitto bosco senza alcuna logica ma guidati esclusivamente dal GPS.

Sperone roccioso q.1160- Sasso: Siamo sulla cresta che collega l’anonimo promontorio di Sasso quotato 1480 m al punto quotato 1097 metri come citato dalla mappa IGM Marche. La cresta appare in parte rocciosa e caratterizzata da dei balzi, la roccia è mediocre e sporca di brecciolino, non riuscendo a valutare l’entità dell’arrampicata e senza avere alcuna dotazione alpinistica, volutamente ci manteniamo a mezzacosta. Tuttavia anche questa soluzione mette a dura prova, il pendio erboso è molto ripido e procedere in traversata è difficoltoso, una eventuale scivolata comporterebbe gravi conseguenze. Gli ultimi 100 metri di dislivello che conducono in vetta al Sasso li facciamo sulla cresta, è sottile e aerea ma priva di difficoltà.

Rifugio Monte Coglia- Casale Piscini: traccia priva di indicazioni, generalmente è evidente ma si alterna con dei tratti poco definiti.

Sentiero del Fosso Val Fibbia: La parte iniziale che cala dal casale Piscini è su largo sentiero poco evidente, è in totale stato di abbandono e il manto erboso lo ha mimetizzato. La discesa lungo il fosso Val Fibbia è estremamente disagevole, si avanza a vista senza traccia alcuna, la parte centrale è diventata impenetrabile perché completamente invasa da vegetazione e arbusti caduti, con molta fatica riusciamo a passare aprendoci dei varchi o a trovare la giusta soluzione. Auspico un ripristino di questo tracciato perché era un logico collegamento tra la valle del Rio Sacro e i rilievi appenninici soprastanti.  

Rifugi-Bivacchi 

Rifugio Monte Coglia (ex rifugio Edro): Piccolo edificio in muratura sempre chiuso, in ottime condizioni. Da non confondere con il rifugio Monte Coglia, casolare abbandonato nella vicina Val Trocca. 

Casale Piscini: Del minuscolo casale rimangono solo delle macerie senza possibilità di utilizzarlo neanche come ricovero d’emergenza.

Fonti

Assenti

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Partenza

0,00

Bivio q.1423

4,47

Ponte q.712

0,09

Bosco q.1360

4,55

Deviazione q.770

0,23

Fosso Valle Fibbia q.1240

5,10

Grotta dello Scortico

0,35

Sentiero q.1010

6,00

Dorsale q.1005

1,05

Valle del Rio Sacro

6,15

Sperone roccioso

2,00

Anfratto q.865

6,20

Sasso

3,30

I Cascinali

6,25

Cima q.1585

3,46

Ponte q.822

6,31

M. Val di Fibbia

4,00

Ponte q.812

6,33

Sella q.1505

4,07

Deviazione q.770

6,40

Rifugio Monte Coglia

4,13

Ponte q.712

/

Bivio q.1423

4,43

Arrivo

7,10

Casale Piscini

4,45

 

 


Partenza q.772 (Iniziamo scendendo sulla forestale a destra della strada provinciale San Lorenzo al Lago-Bolognola, cartello indica la “Valle del Rio Sacro”, siamo sul CAI 321 e la segnatura è assente)

Forestale CAI 321

Ponte q.712 (Attraversiamo il ponte sul torrente Fiastrone) 

Forestale CAI 321

Deviazione q.770 (Lasciamo la forestale CAI 321 e andiamo a destra prendendo una marcata traccia che sale ben segnalata da omini di sasso, si sviluppa tra sottobosco e spazi aperti) 

La traccia che sale alla grotta dello Scortico

  

Grotta dello Scortico q.862 (Grande anfratto profondo pochi metri il cui ingresso è contornato da un muretto di pietre) 

Grotta dello Scortico q.862 (Grande anfratto profondo pochi metri il cui ingresso è contornato da un muretto di pietre) 

Grotta dello Scortico q.862 (Grande anfratto profondo pochi metri il cui ingresso è contornato da un muretto di pietre) 

Grotta dello Scortico q.862 (Grande anfratto profondo pochi metri il cui ingresso è contornato da un muretto di pietre) 

Il proseguo dopo la grotta dello Scortico diventa incerto ma a tratti ancora intuibile

Man mano che saliamo a zig zag per traccia in parte su pietrisco, questa diventa meno evidente e pochi omini spariscono o li perdiamo


Dorsale q.1005 (Usciamo dal bosco in una aperta dorsale)

Panorama dalla dorsale

Si procede nel fitto bosco guidati solo dal GPS

Gradualmente inerpichiamo uscendo dalla macchia boschiva, sopra di noi ci appare un imponente e verticale sperone roccioso, grazie al GPS capiamo che fa parte della cresta SE del Sasso. Decidiamo in loco di salire alla sua base e di aggirarlo a destra per quello che sembra essere un suo punto debole

Sullo sperone roccioso q.1160. Dalla vetta ora si manifesta sotto di noi la verde e pianeggiante dorsale culminante alla quota di 1097 metri come da mappa IGM Marche

Dalla vetta dello sperone roccioso q.1160 il nostro proseguo sulla tormentata cresta rocciosa sarebbe evidente, ma non è possibile percepire il grado di difficoltà dei passaggi alpinistici, la roccia è mediocre e temendo di salire in un punto di non ritorno preferiamo avanzare stando sotto a mezzacosta su pendio erboso ripidissimo

 

Dalla vetta dello sperone roccioso q.1160 il nostro proseguo sulla tormentata cresta rocciosa sarebbe evidente, ma non è possibile percepire il grado di difficoltà dei passaggi alpinistici, la roccia è mediocre e temendo di salire in un punto di non ritorno preferiamo avanzare stando sotto a mezzacosta su pendio erboso ripidissimo

Avanziamo a mezzacosta su pendio erboso ripidissimo

Avanziamo a mezzacosta su pendio erboso ripidissimo

Sui 1300 metri ci riportiamo sulla cresta, purtroppo ci sono da superare ancora dei rilievi rocciosi, sembrano facili ma la roccia inaffidabile e sporca di brecciolino ci convincono a tenerci ancora a mezzacosta sempre con estremo disagio su ripidissimo e delicato pendio erboso.

Sui 1300 metri ci riportiamo sulla cresta, purtroppo ci sono da superare ancora dei rilievi rocciosi, sembrano facili ma la roccia inaffidabile e sporca di brecciolino ci convincono a tenerci ancora a mezzacosta sempre con estremo disagio su ripidissimo e delicato pendio erboso.


A 1400 metri circa ritorniamo sulla cresta questa volta in maniera definitiva, è molto affilata ma camminando con attenzione non ci sono problemi 

A 1400 metri circa ritorniamo sulla cresta questa volta in maniera definitiva, è molto affilata ma camminando con attenzione non ci sono problemi 

A 1400 metri circa ritorniamo sulla cresta questa volta in maniera definitiva, è molto affilata ma camminando con attenzione non ci sono problemi 

A 1400 metri circa ritorniamo sulla cresta questa volta in maniera definitiva, è molto affilata ma camminando con attenzione non ci sono problemi 

Alla nostra sinistra c’è una lama di roccia con un foro passante

In lontananza vediamo il lago di Fiastra


Sull’aperto crinale verso il monte Val di Fibbia

Salita alla Cima q.1585 che precede il monte Val di Fibbia

Panorama

Alle nostre spalle la Cima q.15825 appena scesa

Puntiamo verso la vicina vetta del monte Val di Fibbia


Monte Val di Fibbia q.1577 (Cima erbosa senza indicazioni, in loco c’è un punto geodetico)

Monte Val di Fibbia q.1577 (Sotto nel versante opposto ci appare la carrozzabile e il rifugio Efro, inoltre è percepibile la traccia che conduce al casale Piscini)

Dal monte Val di Fibbia seguiamo lo sviluppo naturale del crinale che vira a destra

Sella q.1505 (Appena scesi dal monte Val di Fibbia siamo in un’ampia sella erbosa attraversata da un sentierino terroso, lasciamo quindi il crinale e prendiamo questo sentierino a sinistra che ci direziona di fatto all’indietro verso il rifugio Monte Coglia, poco più in basso transita anche la carrozzabile che vedevamo dalla vetta del monte Val di Fibbia)

In vista del rifugio

Rifugio Monte Coglia, poco sotto inizia la traccia per il casolare Piscini

 

Rifugio Monte Coglia

La fonte abbeveratoio sopra il rifugio Monte Coglia

Rifugio Monte Coglia q.1470 (Ci abbassiamo sotto il rifugio e iniziamo a camminare il sottile sentierino nel pendio erboso che ci porta a transitare sotto la grande fonte abbeveratoio, non vi sono indicazioni o segni) 

Sulla traccia che dal rifugio Monte Coglia ci porta al casale Piscini

Panorama

 

La traccia si sviluppa a mezzacosta e ci porta a camminare nell’alta valle Fibbia

Arrivo al casale Piscini

Casale Piscini q.1430 (Del minuscolo casale rimangono poche macerie in posizione panoramica) 

Casale Piscini q.1430 (Del minuscolo casale rimangono poche macerie in posizione panoramica) 

Bivio q.1423 (Dal casale Piscini torniamo indietro per pochi minuti e dopo avere superato il piccolo solco vallivo che cala sotto il casale Piscini, lo prendiamo come riferimento, c’è la biforcazione del sentiero che ora ci appare più evidente: tralasciamo dritto a sinistra dal quale siamo arrivati e andiamo dritto a destra su largo sentiero mimetizzato dal manto erboso) 

Dal Bivio q.1423 andiamo dritto a destra su largo sentiero mimetizzato dal manto erboso e in totale abbandono, puntiamo di fatto verso la sagoma del monte val di Fibbia, poi il tracciato continua scendere a serpentina


Bosco q.1360 (Passati tre tornanti, il sentiero arriva al margine del bosco e continua al suo interno) 

Il largo sentiero nel bosco è in stato di totale abbandono

Scendiamo paralleli al fosso Valle Fibbia, possiamo tenerci indifferentemente sulla sponda destra o sinistra come meglio crediamo, solo sporadicamente ci sembra di rilevare tracce di passaggio ma in realtà si scende a vista

Scendiamo paralleli al fosso Valle Fibbia, possiamo tenerci indifferentemente sulla sponda destra o sinistra come meglio crediamo, solo sporadicamente ci sembra di rilevare tracce di passaggio ma in realtà si scende a vista 

Il fosso Val Fibbia nel punto meno infrascato!!

Il fosso Val Fibbia nel punto meno infrascato!!


Valle del Rio Sacro q.883 (Arriviamo al Rio Sacro, individuiamo e attraversiamo il basso ponte su tubi di cemento e dalla parte opposta ci innestiamo sul sentiero CAI 321) 

Sul sentiero CAI 321

Anfratto q.865 (Grande anfratto sul bordo del sentiero e targa in memoria) 

I Cascinali q.840 (Località I Cascinali. Il sentiero CAI 321 attraversa una grande spaccatura della montagna) 

CAI 321