Via normale alla Croda da Campo (Dolomiti di Sesto)
DATA: 25 agosto 2023
PARTENZA: Dalla nota località turistica di Santo
Stefano di Cadore (nell’alto Veneto Orientale) risaliamo la SS.52 in direzione
del passo Monte Croce
Comelico. Oltrepassato il paese di Dosoledo lasciamo la strada statale e
svoltiamo a sinistra sulla SP. 532 (10,8 km da Santo Stefano di Cadore). Si
attraversa immediatamente l’abitato di Padola e continuiamo per altri 3 km
verso il lago di Sant’Anna, superata la cappella di Sant’Anna in breve notiamo
sulla destra la pista forestale chiusa da sbarra con i cartelli che indicano il
lago Aiarnola.
ITINERARIO: SP. 532 q.1372 (Iniziamo camminando in leggera ascesa la pista forestale con indicazioni per il lago Aiarnola) – La Borcia q.1428 (Località La Borcia, incrocio e cartelli: a destra scende il sentiero CAI 125 per il paese di Padola, avanti pochi metri la pista forestale si biforca, su quella a sinistra non vi sono indicazioni e noi andiamo dritto verso il lago Aiarnola che ora è CAI 125) – Bivio q.1523 (Biforcazione della forestale presso una piazzola, scartiamo quella sulla destra e andiamo a sinistra in salita) – Incrocio q.1554 (La pista forestale diventa CAI 164 anche Cammino delle Dolomiti. A sinistra curva a gomito a sinistra verso il passo del Zovo o di Sant’Antonio, dritto conduce in breve al lago Aiarnola, noi andiamo avanti pochi metri e lasciamo la pista prendendo a sinistra il sentiero per la forcella Val da Rin e il monte Aiarnola che è sempre CAI 125) – Incrocio q.1874 (Nel frattempo il sentiero si è ridotto, poi dopo circa 20 minuti usciamo gradualmente dal bosco immergendoci tra i pini mughi con i primi scorci panoramici verso la Croda da Campo. Arriviamo al crocevia del sentierino, scritte su un sasso: a destra è CAI 153 per la forcella Ciapelei dominata dal maestoso e isolato Corno Ciapelei, a sinistra all’indietro il sentierino è sempre CAI 153 per il monte Zovo, andiamo dritto in salita mantenendo il CAI 125 con direzione ovest entrando nella distesa detritica del Giao Caneva. Facciamo attenzione ai segni CAI e alla traccia di passaggio, il sentiero è molto incerto e si alza tra ghiaie e qualche zolla erbosa tenendosi spostato sulla sinistra della vallata e gradualmente virando a SO) – Deviazione q.2223 (Non ci sono indicazioni o segni. Facciamo riferimento alla quota e al punto dove il sentiero CAI 125 cambia direzione, da SO a S, per inoltrarsi nel ripido e angusto canalone stretto tra le pareti che notiamo alla nostra sinistra che culmina con la forcella Val da Rin. Lasciamo il CAI 125, alla nostra destra dobbiamo attraversare il canale franoso individuando il punto debole per scendere le sue sponde, dalla parte opposta c’è un grande sperone roccioso e ci portiamo sulla forcella al suo fianco) – Forcella q.2235 (Nel grande macigno sulla forcella solo ora possiamo vedere la scritta “Canale pericoloso solo per esperti” che ci fa capire di essere sulla via normale per la Croda da Campo, attraversata la forcella cominciamo a seguire la traccia di passaggio che si sviluppa a mezzacosta con direzione NO, omini di sasso ci guidano) – 1° Canale q.2220 (Dalla forcellina dello sperone roccioso arriviamo velocemente a un canalino franoso, lo attraversiamo e dalla parte opposta saliamo un costone erboso. Avanzando a mezzacosta vediamo presto che ad oltranza precipita, è naturale risalirlo a sinistra) – 2° Canale q.2283 (Risalito il costone erboso per circa 50/60 metri, andiamo a destra per attraversare un secondo canale franoso più ampio rispetto il primo, poi riprendiamo a camminare a mezzacosta alternando tratti franosi a zolle erbose, facciamo attenzione agli omini di sasso e alla traccia di passaggio che ci fanno procedere con direzione nord/ovest) – Canalone S Croda da Campo q.2312 (Mantenendo rigorosamente la direzione NO, la traccia ha perso quota fin sui 2330 metri, poi rialzandosi ci fa pervenire alla base del largo canalone detritico nel versante meridionale della Croda da Campo con la sua verticale parete color ocra. Alla nostra sinistra entriamo nell’ampio canalone e lo risaliamo, la via è obbligata, direzione ovest. Il canalone che nella sua parte iniziale è facile, raramente mettiamo mano su roccia per superare qualche passaggio di 1°, poi giunti nel suo tratto intermedio troviamo un enorme macigno che va aggirato a sinistra con un breve traverso delicato, anche se ai nostri piedi c’è un salto di pochi metri. Superata questa difficoltà, ci appare il pendio di pietre instabili e pericolose, procediamo con cautela e a distanza ravvicinata preferendo nell’ascesa il bordo sinistro dove la roccia è più compatta) – Sella q.2580 (Volgendo al termine della salita il canale si allarga fino a guadagnare la grande sella, in loco c’è un grande omino di sassi. A sinistra il crinale è aereo ma privo di difficoltà e culmina sulla cima senza toponimo quotata 2588 m, noi andiamo a destra, direzione nord, su traccia di passaggio puntando verso l’ardita cresta rocciosa che svetta sopra di noi, poi in breve lasciamo il crinale e ci spostiamo a sinistra seguendo la traccia che ora procede a mezzacosta in costante salita nel versante rivolto sulla Val di Ambata) – Croda da Campo q.2717 (La traccia su roccia e pietrisco continua a mezzacosta guadagnando quota fino ad arrivare al sottile canalino, si arrampica senza difficoltà con passaggi di 1°+ all’uscita dal quale ritroviamo la traccia che camminiamo facilmente fino alla vetta. Ripercorriamo lo stesso tragitto per tornare indietro fino all’auto) – Sella q.2580 – Canalone S Croda da Campo q.2312 – 2° Canale q.2283 – 1° Canale q.2220 – Forcella q.2235 – Deviazione q.2223 – Incrocio q.1874 – Incrocio q.1554 – Bivio q.1523 – La Borcia q.1428 – SP. 532 q.1372.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 10 km DIFFICOLTA: F |
DISLIVELLO TOTALE: 1300 m QUOTA MASSIMA: Croda da Campo q.2717 |
Sentieri Via Normale alla Croda da Campo. La via è
segnalata con omini di sasso, la traccia di passaggio seppure esile è
discretamente evidente, ovviamente la gita è da intraprendere con ottima
visibilità. La prima parte inizia lasciando il CAI 125 prima che s’inoltri
nel canalone che culmina sulla forcella Val da Rin, si sviluppa a mezzacosta
tra i 2200 e i 2300 metri alternando tratti franosi a zolle erbose, alcuni
passaggi vanno fatti con cautela ma non vi sono difficoltà tranne quella di
mantenere la traccia di passaggio. La seguente salita del largo canalone
meridionale della Croda da Campo ci obbliga ad affrontare qualche passaggio
di 1°/1°+, dobbiamo procedere a distanza ravvicinata con gli eventuali
compagni facendo grande attenzione a non smuovere sassi perché il canalone è
molto franoso e pericoloso soprattutto nella parte alta, privilegiamo il
bordo sinistro dove la roccia è più compatta anche se molto sporca di
pietrisco (Casco obbligatorio). Ancora più della salita, il canalone dà il
peggio di sé nella discesa (Indispensabili i bastoncini). Terminato il
canalone meridionale della Croda da Campo si guadagna un’ampia sella
panoramica, il proseguo avviene su traccia a mezzacosta tra roccia e
pietrisco, non ci sono particolari difficoltà e ci guidano omini e sbiaditi
bolli rossi, poi giunti sotto la vetta troviamo un sottile canalino che va
arrampicato con passaggi di 1°/1°+. In conclusione anche se i passaggi di arrampicata non superano il 1°+, la gita risulta molto faticosa, impegnativa e pericolosa nel canalone meridionale della Croda da Campo perché è molto franoso. |
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Rifugi-Bivacchi Assenti |
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Fonti Assenti |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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SP.
532 |
0,00 |
Sella q.2580 |
/ |
La Borcia |
0,10 |
Canalone S C. da Campo |
/ |
Bivio q.1523 |
0,20 |
2° Canale |
/ |
Incrocio q.1554 |
0,27 |
1° Canale |
/ |
Incrocio q.1574 |
1,12 |
Forcella
q.2235 |
/ |
Deviazione q.2223 |
2,05 |
Deviazione q.2223 |
6,30 |
Forcella q.2235 |
2,09 |
Incrocio q.1574 |
/ |
1° Canale |
2,14 |
Incrocio q.1554 |
/ |
2° Canale |
2,25 |
Bivio
q.1523 |
/ |
Canalone S C. da Campo |
2,55 |
La Borcia |
/ |
Sella q.2580 |
4,00 |
SP. 532 |
8,10 |
Croda da Campo |
4,30 |
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Il sentiero si è ridotto, poi dopo circa 20 minuti usciamo gradualmente dal bosco immergendoci tra i pini mughi con i primi scorci panoramici verso la Croda da Campo |
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I primi scorci panoramici verso la Croda da Campo |
La forcella Ciapelei dominata dal maestoso e isolato Corno Ciapelei |
Incrocio q.1874 (Crocevia del sentierino, scritte su un sasso) |
Andiamo dritto in salita mantenendo il CAI 125 con direzione ovest entrando nella distesa detritica del Giao Caneva. Facciamo attenzione ai segni CAI e alla traccia di passaggio, il sentiero è molto incerto e si alza tra ghiaie e qualche zolla erbosa tenendosi spostato sulla sinistra della vallata e gradualmente virando a SO |
Andiamo dritto in salita mantenendo il CAI 125 con direzione ovest entrando nella distesa detritica del Giao Caneva. Facciamo attenzione ai segni CAI e alla traccia di passaggio, il sentiero è molto incerto e si alza tra ghiaie e qualche zolla erbosa tenendosi spostato sulla sinistra della vallata e gradualmente virando a SO |
Guglie rocciose alla nostra sinistra |
Risaliamo la vallata del Giao Caneva. Facciamo attenzione ai segni CAI e alla traccia di passaggio, il sentiero è molto incerto e si alza tra ghiaie e qualche zolla erbosa |
Risaliamo la vallata del Giao Caneva. Facciamo attenzione ai segni CAI e alla traccia di passaggio, il sentiero è molto incerto e si alza tra ghiaie e qualche zolla erbosa |
Alla nostra destra vediamo la Croda da Campo e il canalone da salire successivamente |
Deviazione q.2223 (Lasciamo il CAI 125, alla nostra destra dobbiamo attraversare il canale franoso individuando il punto debole per scendere le sue sponde, dalla parte opposta c’è un grande sperone roccioso e ci portiamo sulla forcella al suo fianco) |
Deviazione q.2223 (Lasciamo il CAI 125, alla nostra destra dobbiamo attraversare il canale franoso individuando il punto debole per scendere le sue sponde, dalla parte opposta c’è un grande sperone roccioso e ci portiamo sulla forcella al suo fianco) |
Forcella q.2235 (Nel grande macigno sulla forcella solo ora possiamo vedere la scritta “Canale pericoloso solo per esperti” che ci fa capire di essere sulla via normale per la Croda da Campo, attraversata la forcella cominciamo a seguire la traccia di passaggio che si sviluppa a mezzacosta con direzione NO, omini di sasso ci guidano) |
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Forcella q.2235 (Nel grande macigno sulla forcella solo ora possiamo vedere la scritta “Canale pericoloso solo per esperti” che ci fa capire di essere sulla via normale per la Croda da Campo, attraversata la forcella cominciamo a seguire la traccia di passaggio che si sviluppa a mezzacosta con direzione NO, omini di sasso ci guidano) |
Oltrepassato il 1° Canale q.2220, dalla parte opposta saliamo un costone erboso. Avanzando a mezzacosta vediamo presto che ad oltranza precipita, è naturale risalirlo a sinistra) |
Sulla traccia a mezzacosta che ci indirizza verso l’entrata del Canalone sud della Croda da Campo |
Sulla traccia a mezzacosta che ci indirizza verso l’entrata del Canalone sud della Croda da Campo |
Sulla traccia a mezzacosta che ci indirizza verso l’entrata del Canalone sud della Croda da Campo |
Sotto di noi la vallata detritica del Giao Caneva |
Canalone S Croda da Campo q.2312 (Mantenendo rigorosamente la direzione NO, la traccia ha perso quota fin sui 2330 metri, poi rialzandosi ci fa pervenire alla base del largo canalone detritico nel versante meridionale della Croda da Campo con la sua verticale parete color ocra) |
Canalone S Croda da Campo q.2312 (Mantenendo rigorosamente la direzione NO, la traccia ha perso quota fin sui 2330 metri, poi rialzandosi ci fa pervenire alla base del largo canalone detritico nel versante meridionale della Croda da Campo con la sua verticale parete color ocra) |
Il canalone che nella sua parte iniziale è facile, raramente mettiamo mano su roccia per superare qualche passaggio di 1°…. |
…. poi giunti nel suo tratto intermedio troviamo un enorme macigno che va aggirato a sinistra con un breve traverso delicato. |
Procediamo con cautela e a distanza ravvicinata preferendo nell’ascesa il bordo sinistro dove la roccia è più compatta |
Procediamo con cautela e a distanza ravvicinata preferendo nell’ascesa il bordo sinistro dove la roccia è più compatta |
Le pareti che sovrastano il canalone |
In vista della Sella q.2580 |
Sella q.2580 (Volgendo al termine della salita il canale si allarga fino a guadagnare la grande sella) |
Dalla Sella q.2580 andiamo a destra, direzione nord, su traccia di passaggio puntando verso l’ardita cresta rocciosa che svetta sopra di noi, poi in breve lasciamo il crinale e ci spostiamo a sinistra seguendo la traccia che ora procede a mezzacosta in costante salita nel versante rivolto sulla Val di Ambata |
Sella q.2580 (A sinistra il crinale è aereo ma privo di difficoltà e culmina sulla cima senza toponimo quotata 2588 m, noi andiamo a destra, direzione nord, su traccia di passaggio) |
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In breve lasciamo il crinale e ci spostiamo a sinistra seguendo la traccia che ora procede a mezzacosta in costante salita nel versante rivolto sulla Val di Ambata |
Panorama |
Sulla traccia detritica verso la vetta della Croda da Campo |
Sulla traccia detritica verso la vetta della Croda da Campo |
Sulla traccia detritica verso la vetta della Croda da Campo |
Sulla traccia detritica verso la vetta della Croda da Campo |
La traccia su roccia e pietrisco continua a mezzacosta guadagnando quota fino ad arrivare al sottile canalino, si arrampica senza difficoltà con passaggi di 1°+ |
All’uscita del sottile canalino ritroviamo la traccia che camminiamo facilmente fino alla vetta |
All’uscita del sottile canalino ritroviamo la traccia che camminiamo facilmente fino alla vetta |
Croda da Campo q.2717 |
Croda da Campo q.2717 |
Croda da Campo q.2717 |
Dalla vetta vediamo in lontananza il bivacco Gera |