giovedì 17 ottobre 2024

Ferrata Contessi al monte Due Mani (EEA)

Salita al monte Due Mani percorrendo la difficile ferrata Simone Contessi (Monti Lecchesi, Lombardia)

DATA: 28 giugno 2024 

PARTENZA: Provenendo da Milano percorriamo la strada statale 36 e arriviamo a Lecco, prendiamo l’uscita con indicazioni della Valsassina che ci portano a guidare sulla SS 36 DIR attraverso lunghe gallerie. Dopo 8,8 km siamo presso la rotonda del paese di Ballabio, quindi intraprendiamo la SP62 per Morterone e percorsi 500 metri dobbiamo lasciare la strada provinciale e individuare a sinistra la via Aldo Moro. Continuiamo a mantenere le indicazioni per Morterone che ci indirizzano sulla SP63 che sale ripida e tortuosa, guidiamo esattamente per 5 km fino notare a sinistra la minuscola piazzola e i cartelli per la ferrata Simone Contessi, altre poche possibilità di parcheggio si hanno negli slarghi della carreggiata. 

 


ITINERARIO: Forcola q.905 (Località Forcola. Dalla minuscola piazzola ci portiamo dietro il macigno all’entrata del bosco dove ci sono i cartelli, tralasciamo il CAI 922 che scende e saliamo a destra il sentiero gradinato, presto ne usciamo e oltrepassiamo un grande traliccio della luce)  -  Ferrata Simone Contessi q.970 (L’attacco della ferrata con la targa è nella parete rocciosa alla nostra sinistra e potrebbe passare inosservata, se inavvertitamente continuassimo sul sentiero, dopo pochi metri troviamo una catena che aiuta a superare un piccolo salto nel bosco)  -  Sentiero q.1020 (La prima parte della ferrata termina e ci innestiamo sul sentierino, sale dal bosco alla nostra destra e lo teniamo andando dritto)  -  2° Ferrata q.1034 (Avanziamo in leggera salita superando una imponente e vistosa pala rocciosa isolata che vediamo poco distante sulla sinistra, quindi lasciamo il sentierino che si sposta a sinistra e stiamo a destra arrivando all’attacco della seconda sezione della ferrata che si sviluppa in un torrione)  -  Torrione q.1075 (La seconda parte della difficile ferrata culmina sul torrione, andiamo avanti sulla cresta scartando dopo pochi metri il sentierino che sale dalla nostra sinistra e successivamente si sposta a destra per continuare a mezzacosta bypassando la terza parte della ferrata, dinanzi c’è lo spigolo di roccia della terza sezione)   -  3° Ferrata q.1080   -  Sentiero q.1082 (Arrampicato lo spigolo ci si abbassa dalla parte opposta sull’affilata cresta notando immediatamente in basso alla nostra destra la provenienza del sentierino che aveva aggirato nel versante orientale, quindi la terza tratta della ferrata termina quando lo raggiungiamo. Ora seguiamo il sentierino a mezzacosta che subito si alza repentinamente entrando nel sottobosco per farci guadagnare una forcella che divide due enormi torrioni, dalla parte opposta il sentiero continua a mezzacosta nel pendio erboso del versante occidentale)  -  4° Ferrata q.1115 (Arriviamo a un ampio valico erboso, il sentierino continua mantenendosi a mezzacosta sempre nel versante occidentale, davanti a noi invece abbiamo la verticale parete della quarta sezione della ferrata attrezzata sempre con catena e alcune piccole staffe poggiapiedi)   -  Sentiero q.1146 (Alla conclusione della difficile quarta sezione della ferrata siamo su un crinalino erboso, il consueto sentierino che bypassa le ferrate risale dalla nostra sinistra e ora lo seguiamo andando avanti in lieve salita)  -  5° Ferrata q.1170 (Facciamo attenzione perché questo punto potrebbe passare inosservato. Stiamo risalendo nell’alto manto erboso, al sopraggiungere dei primi arbusti dobbiamo lasciare il sentierino e individuare a destra la catena celata dall’erba. Differentemente dalle altre volte la catena ora funge da corrimano, apparentemente inutile perché traversiamo sempre su sentierino un invaso erboso fino al raggiungimento dei contrafforti rocciosi nei quali dobbiamo arrampicare)  -  Sentiero q.1218 (Terminata la quinta parte della ferrata siamo su un crinale, dalla nostra sinistra sale il consueto sentierino, andiamo avanti vedendo in lontananza la grande targa gialla affissa sulla parete del Torrione della Discordia, poco prima il sentierino si sposta a destra continuando nel manto erboso)  -  Torrione Discordia q.1225 (Ci portiamo sotto la parete verticale, una vistosa targa in metallo gialla ci informa della grande difficoltà di questa 6° parte della ferrata. La via inizia percorrendo a sinistra una breve cengia, poi comincia la verticale arrampicata dove alcune cambre sono indispensabili per risolvere questi primi metri di estrema difficoltà)  -  Pulpito erboso q.1272 (Alla conclusione di questa estrema via ferrata del Torrione della Discordia guadagniamo il prato sommitale. Dopo avere ripreso fiato, avanziamo sulla traccia di passaggio nel manto erboso ignorando in breve quella che sale dalla nostra destra, poco visibile, che permetteva di evitare il Torrione della Discordia, puntiamo di fatto alla forcella che separa i due torrioni rocciosi dinanzi a noi, direzione N)  -  7° Ferrata q.1307 (Risaliti col sentierino, raggiungiamo la forcella che come vedevamo dal basso separa due torrioni. A sinistra sarebbe possibile fare una breve digressione per conquistare senza difficoltà il torrione dalla innocua cima erbosa, sulla destra invece c’è la settima parte della ferrata che ci fa arrampicare una bassa parete rocciosa, l’alberello che troviamo appena sopra ci aiuta nella trazione o per l’appoggio dei piedi)   -  Fine ferrata q.1325 (Una facile e corta lama rocciosa ci fa concludere la ferrata Simone Contessi dove troviamo una grande tabella, ora si continua su ampia cresta erbosa solcata dal sentiero, in lontananza è possibile già notare la croce del monte Due Mani)  -  Bivio q.1440 (Cartelli e innesto sul CAI 34: a sinistra il sentiero scende al bivacco Emanuela, alla baita Bongio e al paese di Ballabio, rimaniamo sulla cresta verso il monte Due Mani)  -  Bivio q.1607 (Attraversata una strettoia tra le sponde di roccia arriviamo alla biforcazione, in entrambi i casi dobbiamo lasciare il filo della cresta per spostarci a sinistra o a destra con sentiero a mezzacosta, scegliamo la prima soluzione e subito ci sono delle catene utili come corrimano)  -  Sella q.1630 (Aggirato a mezzacosta il promontorio roccioso torniamo sull’ampia sella della cresta, incrocio: dietro di noi proviene la variante che aggirava nel versante orientale, andiamo avanti seguendo la cresta in salita e scartiamo subito a destra il sentiero che cala a mezzacosta e aggira la vetta del monte Due Mani)  -  Croce del monte Due Mani q.1657 (Generalmente viene identificata come la vetta del monte Due Mani mentre il punto alto è distante poche decine di metri, in loco c’è la grande croce di metallo e il bivacco Locatelli con i cartelli del bivio: scartiamo il CAI 30 che scende a sinistra verso Ballabio e avanziamo sul crinale CAI 33 in falsopiano)  -  Monte Due Mani q.1667 (È il punto alto del crinale privo di indicazioni, è quotato 1667 metri da IGM Lombardia, ora cominciamo perdere quota)  -  Bivio q.1640 (Appena scesi c’è il bivio con cartelli: lasciamo il crinale che continua calare come CAI 31 al sottostante valico erboso della bocchetta di Bertena, scendiamo a destra rimanendo sul CAI 33 verso la bocchetta di Desio e la forcella di Olino)  -  Bivio q.1570 (Continuiamo scendere sul sentierino CAI 33 con fondo di pietrisco, dalla nostra destra proviene il sentiero a mezzacosta che dalla Sella q.1630 evitava la salita al monte Due Mani)  -  Bivio q.1360 (Uscendo dal bosco siamo al bivio con cartelli: a sinistra inizia il sentiero Grignoni per le località Piazzola e La Foppa, andiamo a destra rimanendo sul CAI 33)  -  Bocchetta di Desio q.1340 (Arriviamo al rudere della grande cascina Pramira, crocevia e cartelli: a sinistra presso la pozza d’acqua c’è il sentiero per la Valle Desio e la cascina Rizzolo, andando avanti nella prateria e oltrepassando la cascina il sentiero si direziona verso la bocchetta di Redondello, scendiamo a destra rimanendo sul CAI 33 in direzione della strada SP 63)  -  Strada SP63 q.1130 (Il sentiero termina innestandoci sulla strada asfaltata, a sinistra si direziona verso la forcella Olino e il paese di Morterone, andiamo a destra)  -  Galleria q.1112 (Breve galleria sulla SP63)  -  Casotto q.1130 (Casotto in lamiera sul ciglio della strada, sotto di noi vediamo i lunghi tornanti della SP63)  -  Bivio q.906 (Appena prima di concludere la gita, alla nostra sinistra scende la carrozzabile CAI 922)  -  Forcola q.905. 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 10 km

        DIFFICOLTA: EEA

DISLIVELLO TOTALE: 850 m

QUOTA MASSIMA: M. Due Mani q.1667

Sentieri

Ferrata Simone Contessi: La ferrata si sviluppa a intermittenza tra pareti e torrioni rocciosi, una traccia di sentiero consente sempre di bypassare la via, può essere una valida alternativa di ritorno evitando il proseguo lungo la cresta del monte Due Mani. Tutte le varie sezioni della ferrata sono attrezzate solo con catena (lenta) e poche staffe, si alternano tratti di media difficoltà a difficili ed esposti, la roccia è buona e offre molti appigli alle mani. Causa poche segnalazioni, si potrebbero trascurare parti della ferrata seguendo involontariamente il marcato sentierino che le aggira 

Il Torrione della Discordia merita un discorso a parte, pur rientrando nella ferrata Simone Contessi, questa via si distingue nettamente dalle altre per la sua difficoltà, la targa gialla al suo attacco è esplicita !! Oltre la catena (lenta), ci viene in aiuto anche il cavo d’acciaio nel quale i nostri moschettoni possono scorrere più agevolmente. Dall’attacco della via si avanza sulla breve cengia, al termine della quale ha inizio la ferrata verticale in estrema esposizione: i primi metri ritengo siano i più estremi perché sbalzano leggermente in fuori, la catena lenta non rassicura mentre sono fondamentali le cambre soprastanti, indispensabile integrare il nostro set da ferrata con un rinvio o similare per fare sosta. La ferrata del Torrione della Discordia è da considerare estremamente difficile per i primi metri, a molto difficile nel restante sviluppo, richiede grande forza di braccia, l’esposizione è totale. (PS. Prima di cimentarsi in questa via, prendere in considerazione di evitarla continuando sul sentierino e raggiungere la parte conclusiva della ferrata) 

Cresta Sud Ovest del monte Due Mani: È la cresta che dalla fine della ferrata ci conduce in vetta al monte Due Mani, si percorre senza problemi su sentiero e lungo il percorso incontriamo dei tratti attrezzati con catena che funge da corrimano, i passaggi sono facili ma da non sottovalutare perché sono in leggera esposizione. 

Rifugi-Bivacchi

Bivacco Locatelli: È una struttura in vetroresina a forma di igloo posizionata accanto la grande croce, all’interno c’è solo un piccolo tavolino senza posti letto. 

Fonti

Fonti assenti

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Forcola

0,00

Bivio q.1440

2,30

Ferrata Simone Contessi

0,08

Bivio q.1607

3,04

Sentiero q.1020

0,18

Sella q.1630

3,10

2° Ferrata

0,21

Croce M. Due Mani

3,15

Torrione q.1075

0,34

Monte Due Mani

3,16

3° Ferrata

/

Bivio q.1640

3,19

Sentiero q.1082

/

Bivio q.1570

3,27

4° Ferrata

0,49

Bivio q.1360

3,50

Sentiero q.1146

 

Bocchetta di Desio

3,53

5° Ferrata

1,05

Strada SP63

4,27

Sentiero q.1218

/

Galleria

4,32

Torrione Discordia

1,25

Casotto

4,43

Pulpito erboso

1,45

Bivio q.906

5,28

7° Ferrata q.1307

1,50

Forcola

5,30

Fine ferrata

2,00

 

 

  



Forcola q.905 (Località Forcola. Dalla minuscola piazzola ci portiamo dietro il macigno all’entrata del bosco dove ci sono i cartelli) 

Forcola q.905 (Località Forcola. Dalla minuscola piazzola ci portiamo dietro il macigno all’entrata del bosco dove ci sono i cartelli) 

Forcola q.905 (Dalla minuscola piazzola ci portiamo dietro il macigno all’entrata del bosco dove ci sono i cartelli, tralasciamo il CAI 922 che scende e saliamo a destra il sentiero gradinato)

  Ferrata Simone Contessi q.970 (L’attacco della ferrata con la targa è nella parete rocciosa alla nostra sinistra) 

La 1°parte della ferrata Simone Contessi

La 1°parte della ferrata Simone Contessi

 

La 1° parte della ferrata Simone Contessi

La 1° parte della ferrata Simone Contessi

La 1° parte della ferrata Simone Contessi

Al termine della 1° parte della ferrata, vediamo già il torrione dal quale ha inizio la successiva

  

Avanziamo in leggera salita superando una imponente e vistosa pala rocciosa isolata che vediamo poco distante sulla sinistra

Retrospettiva dall’attacco della 2° parte della ferrata


L’inizio della  2° Ferrata q.1034

La 2° parte della ferrata Simone Contessi

La 2° parte della ferrata Simone Contessi

La 2° parte della ferrata Simone Contessi

Torrione q.1075 (La seconda parte della difficile ferrata culmina sul torrione)


Torrione q.1075 (La seconda parte della difficile ferrata culmina sul torrione, andiamo avanti sulla cresta scartando dopo pochi metri il sentierino che sale dalla nostra sinistra)

Dal Torrione q.1075 nel quale termina la seconda parte della difficile ferrata, andiamo avanti sulla cresta, dinanzi c’è lo spigolo di roccia della terza sezione  

Attacco della terza sezione della ferrata a q.1080 (Una scritta indica che abbiamo sempre la possibilità di evitare la ferrata, in questo caso il sentierino bypassa sulla destra) 

  Sentiero q.1082 (Arrampicato lo spigolo ci si abbassa dalla parte opposta sull’affilata cresta notando immediatamente in basso alla nostra destra la provenienza del sentierino che aveva aggirato nel versante orientale, quindi la terza tratta della ferrata termina quando lo raggiungiamo. Ora seguiamo il sentierino a mezzacosta che subito si alza repentinamente entrando nel sottobosco per farci guadagnare una forcella che divide due enormi torrioni)

Oltrepassata la forcella che divideva i due enormi torrioni, dalla parte opposta il sentiero continua a mezzacosta nel pendio erboso del versante occidentale

Arriviamo a un ampio valico erboso oltre il quale ha inizio la 4° sezione della ferrata

 

4° Ferrata q.1115 (Arriviamo a un ampio valico erboso, il sentierino continua mantenendosi a mezzacosta sempre nel versante occidentale, davanti a noi invece abbiamo la verticale parete della quarta sezione della ferrata)

Attacco della 4° sezione della ferrata

4° sezione della ferrata

4° sezione della ferrata


4° sezione della ferrata (particolare delle piccole staffe poggiapiedi)

Sentiero q.1146 (Alla conclusione della difficile quarta sezione della ferrata siamo su un crinalino erboso, il consueto sentierino che bypassa le ferrate risale dalla nostra sinistra e ora lo seguiamo andando avanti in lieve salita)

Stiamo risalendo nell’alto manto erboso verso l’attacco della 5° parte della ferrata

5° Ferrata q.1170 (Facciamo attenzione perché questo punto potrebbe passare inosservato. Stiamo risalendo nell’alto manto erboso, al sopraggiungere dei primi arbusti dobbiamo lasciare il sentierino e individuare a destra la catena celata dall’erba)

Differentemente dalle altre volte la catena ora funge da corrimano, apparentemente inutile perché traversiamo sempre su sentierino un invaso erboso ….

…. fino al raggiungimento dei contrafforti rocciosi nei quali dobbiamo arrampicare

 

Il panorama dietro di noi visto durante la salita della 5° sezione della ferrata Simone Contessi

5° sezione della ferrata Simone Contessi

5° sezione della ferrata Simone Contessi

Termina la 5° sezione della ferrata Simone Contessi

Ci portiamo sotto la parete verticale all’attacco del Torrione della Discordia, prima di arrivarci il solito sentierino consente di evitare questa difficilissima arrampicata deviando a destra

 

Lo sviluppo della ferrata al Torrione della Discordia

Attacco della ferrata al Torrione Discordia, una vistosa targa in metallo gialla ci informa della grande difficoltà di questa 6° parte della ferrata

Attacco della ferrata al Torrione Discordia, una vistosa targa in metallo gialla ci informa della grande difficoltà di questa 6° parte della ferrata

La via ferrata al Torrione della Discordia inizia percorrendo a sinistra una breve cengia

La via ferrata al Torrione della Discordia inizia percorrendo a sinistra una breve cengia

 

Terminata la breve cengia comincia la verticale arrampicata dove alcune cambre sono indispensabili per risolvere questi primi metri di estrema difficoltà

Ferrata al Torrione della Discordia

Ferrata al Torrione della Discordia

Ferrata al Torrione della Discordia


Sosta su una cambra

Ferrata al Torrione della Discordia

Ferrata al Torrione della Discordia

Ferrata al Torrione della Discordia

Pulpito erboso q.1272 (Alla conclusione di questa estrema via ferrata del Torrione della Discordia guadagniamo il prato sommitale. Dopo avere ripreso fiato, avanziamo sulla traccia di passaggio nel manto erboso ignorando in breve quella che sale dalla nostra destra, poco visibile, che permetteva di evitare il Torrione della Discordia, puntiamo di fatto alla forcella che separa i due torrioni rocciosi dinanzi a noi) 

  7° Ferrata q.1307 (Risaliti col sentierino raggiungiamo la forcella che come vedevamo dal basso separa due torrioni, sulla destra c’è la settima parte della ferrata che ci fa arrampicare una bassa parete rocciosa, l’alberello che troviamo appena sopra ci aiuta nella trazione o per l’appoggio dei piedi)


  7° sezione della ferrata

  7° sezione della ferrata (Una facile e corta lama rocciosa ci fa concludere la ferrata Simone Contessi dove troviamo una grande tabella)

Una facile e corta lama rocciosa ci fa concludere la ferrata Simone Contessi

Fine ferrata q.1325 (Una facile e corta lama rocciosa ci fa concludere la ferrata Simone Contessi dove troviamo una grande tabella, ora si continua su ampia cresta erbosa solcata dal sentiero)

Panorama verso il monte Coltignone

Panorama verso le Grigne

 

In lontananza è possibile già notare la croce del monte Due Mani

Il sentiero delle creste che ci conduce verso il monte Due Mani

Il sentiero delle creste che ci conduce verso il monte Due Mani

Il sentiero delle creste che ci conduce verso il monte Due Mani

Retrospettiva del sentiero delle creste fatto finora

Bivio q.1440 (Cartelli e innesto sul CAI 34: a sinistra il sentiero scende al bivacco Emanuela, alla baita Bongio e al paese di Ballabio, rimaniamo sulla cresta verso il monte Due Mani)


Lungo il percorso incontriamo dei tratti attrezzati con catena che funge da corrimano, i passaggi sono facili ma da non sottovalutare perché sono in leggera esposizione

Lungo il percorso incontriamo dei tratti attrezzati con catena che funge da corrimano, i passaggi sono facili ma da non sottovalutare perché sono in leggera esposizione

Il sentiero delle creste che ci conduce verso il monte Due Mani

Il sentiero delle creste che ci conduce verso il monte Due Mani

Il sentiero delle creste che ci conduce verso il monte Due Mani

Al Bivio q.1607 dobbiamo lasciare il filo della cresta per spostarci a sinistra o a destra con sentiero a mezzacosta, scegliamo la prima soluzione e subito ci sono delle catene utili come corrimano


Al Bivio q.1607 dobbiamo lasciare il filo della cresta per spostarci a sinistra o a destra con sentiero a mezzacosta, scegliamo la prima soluzione e subito ci sono delle catene utili come corrimano

Sella q.1630 (Aggirato a mezzacosta il promontorio roccioso torniamo sull’ampia sella della cresta, incrocio: dietro di noi proviene la variante che aggirava nel versante orientale, andiamo avanti seguendo la cresta in salita e scartiamo subito a destra il sentiero che cala a mezzacosta e aggira la vetta del monte Due Mani)

Croce del monte Due Mani q.1657


Il bivacco Locatelli

Targa al bivacco Locatelli

Monte Due Mani q.1667

Bivio q.1640 (Appena scesi c’è il bivio con cartelli: lasciamo il crinale che continua calare come CAI 31 al sottostante valico erboso della bocchetta di Bertena, scendiamo a destra rimanendo sul CAI 33 verso la bocchetta di Desio e la forcella di Olino) 

Sul CAI 33 verso la bocchetta di Desio

Bocchetta di Desio q.1340 (Arriviamo al rudere della grande cascina Pramira, crocevia e cartelli: a sinistra presso la pozza d’acqua c’è il sentiero per la Valle Desio e la cascina Rizzolo, andando avanti nella prateria e oltrepassando la cascina il sentiero si direziona verso la bocchetta di Redondello, scendiamo a destra rimanendo sul CAI 33 in direzione della strada SP 63) 


Sul CAI 33 in direzione della strada SP 63

Strada SP63 q.1130 (Il sentiero termina innestandoci sulla strada asfaltata, a sinistra si direziona verso la forcella Olino e il paese di Morterone, andiamo a destra) 

In alto vediamo il monte Due Mani dal quale proveniamo

  Galleria q.1112 (Breve galleria sulla SP63) 

Bivio q.906 (Appena prima di concludere la gita, alla nostra sinistra scende la carrozzabile CAI 922)