Molte vecchie tracce GPS risultano corrotte, col tempo verranno ripristinate, per necessità scrivetemi alla mail: escursionismo360@libero.it

martedì 5 novembre 2024

Il periplo del monte Priora (Pizzo della Regina) EE

Partiamo dal rifugio del Fargno e raggiungiamo la forcella Angagnola dalla quale ha inizio il periplo del monte Priora o Pizzo della Regina. Itinerario molto selvaggio e di grande impegno fisico, riferito a escursionisti molto esperti e conoscitori della zona, si percorrono sentieri abbandonati e parte dell'itinerario è fuori sentiero (Parco nazionale dei monti Sibillini)

DATA:16 giugno 2024 

PARTENZA: Dal paese di Visso (Provincia di Macerata, Marche) usciamo dall’abitato con la Sp.134 in direzione di Castelsantangelo sul Nera, immediatamente lasciamo la strada provinciale e andiamo a sinistra per arrivare al paese di Ussita (5 km da Visso). Evitiamo il proseguo verso Frontignano scegliendo quello per Casali, quindi guidiamo per altri 5,3 km e appena prima delle abitazioni di Casali dobbiamo intraprendere sulla sinistra la carrozzabile che sale al rifugio del Fargno. Dopo circa 2,5 km incontriamo una prima biforcazione della carrozzabile, scartiamo quella a sinistra per Macereto e stiamo su quella principale, ancora altri 4,3 km e c’è la seconda biforcazione preceduta dal rudere di un casale che notiamo alla nostra sinistra, scartiamo la carrozzabile a sinistra in falsopiano e stiamo a destra in salita. Le condizioni della pista peggiorano, quindi da questa seconda biforcazione guidiamo per 900 metri trovando un terzo bivio, scartiamo la sterrata senza indicazioni che scende a sinistra per il casale Gasparri e procediamo sulla carrozzabile in piano e a mezzacosta sotto il verde promontorio della Croce di Monte Rotondo. Ci fermiamo a poca distanza dal rifugio del Fargno che notiamo sulla destra, dopo avere percorso in totale 12,7 km da Casali di Ussita (La carrozzabile è da intraprendere solo con fuoristrada o auto alta da terra) 

 

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 4 – Monti Sibillini, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646

Traccia reale del GPS sullo stralcio della mappa IGM Marche in scala 1:25000 

ITINERARIO: Passo del Fargno q.1811 (La carrozzabile ora continua in discesa verso Pintura di Bolognola, iniziamo a camminare portandoci verso il vicino rifugio del Fargno sulla nostra destra)  -  Rifugio del Fargno q.1811 (Ci portiamo poco sotto il rifugio che è la forcella del Fargno dove il sentiero si divide: a sinistra è CAI 274 e si sviluppa a mezzacosta sotto il versante settentrionale del Pizzo Tre Vescovi verso la sella di Pizzo Acuto, stiamo spostati a destra sul CAI 277 che continua sempre a mezzacosta sotto il versante occidentale verso la forcella Angagnola)  -  Forcella Angagnola q.1924 (Giunti alla biforcazione scartiamo il sentierino CAI 275 dritto a destra che si abbassa nella val di Panico, saliamo pochi metri e siamo sul crinale dell’ampia forcella Angagnola senza indicazioni. A sinistra all’indietro il crinale CAI 273 sale alla vetta del Pizzo Tre Vescovi sormontato dalla croce, a destra la frequentata traccia di crinale si direziona verso la maestosa sagoma del Pizzo Berro, noi scavalliamo subito nel versante opposto. Nell’immediato scendiamo senza traccia nel pendio erboso, poi troviamo il sentiero CAI 227 che scende ininterrottamente verso la valle dell’Ambro, segni assenti)  -  Casale Rinaldi q.1601 (Al termine della discesa siamo al vecchio e isolato casale. Lasciamo il CAI 227 che ora si abbassa sulla sterrata d’accesso all’edificio, ci portiamo poco sopra individuando il marcato sentierino abbandonato che ha inizio tra il casale e la fonte abbeveratoio soprastante, lo potevamo già notare nella discesa finale del CAI 227 dalla forcella Angagnola, si sviluppa a mezzacosta in salita con direzione est transitando inizialmente sopra la sterrata CAI 227 che scende dal casale Rinaldi, sulla mappa la località è indicata come Pianelli Regina)  -  Quota 1683 (Punto quotato 1683 da mappa IGM Marche. Il sentiero che continua salire a mezzacosta è sempre discretamente evidente, poi gradualmente si riduce a traccia che perde leggermente quota fino svanire in una macchia di alta vegetazione. Insistiamo avanzando a vista e calando leggermente, penetriamo nella vegetazione per mantenere la direzione e transitando sotto un costone roccioso situato alla nostra destra puntiamo a una verde e larga sella che vediamo in lontananza davanti a noi, direzione NE)   -  Solco vallivo q.1660 (Procedendo a vista verso la larga sella l’alta vegetazione diminuisce, ora ci si interpone un profondo solco vallivo, siamo in località Ara della Regina. Decidiamo di non attraversarlo e lo risaliamo faticosamente per circa 50 metri, poi quando diventa meno accentuato lo attraversiamo e riprendiamo a camminare con direzione est. Ci manteniamo a mezzacosta procedendo a vista nel declivio erboso, ad ogni passo cerchiamo di guadagnare quota sapendo che dovremmo arrivare oltre i 1800 metri, sopra di noi vediamo il lungo crinale nord orientale del monte Priora che prendiamo come riferimento per mantenerci paralleli)  -  Crinale q.1876 (Quota da GPS. Mantenendo la direzione est a mezzacosta ci innestiamo in un crinale minore, ora se lo risaliamo ci andremmo a collegare nel crinale nord orientale del monte Priora presso il punto quotato 2037 metri dalla mappa IGM Marche. In questo modo però faremmo della salita inappropriata perché successivamente dovremmo scendere verso il casale delle Murette a circa 1800 metri. Quindi decidiamo di attraversare il crinale e continuare a mezzacosta mantenendo la quota raggiunta, direzione SE, procediamo con cautela perché si intuisce che il ripido declivio erboso sotto i nostri piedi si interrompe in un precipizio, una eventuale scivolata difficilmente potrebbe essere arrestata)   -   Crinale NE del M. Priora q.1908 (Ci innestiamo in un punto imprecisato del crinale principale, quota da GPS. Ovviamente risalendolo conduce in vetta, quindi lo scendiamo su marcata traccia di passaggio, in lontananza vediamo il minuscolo casale delle Murette ridotto a un cumulo di macerie)  -  Sella q.1826 (Arriviamo nella vasta e pianeggiante depressione erbosa, le tracce diventano confuse. Lasciamo il proseguo sull’ampio crinale che continua pianeggiante con direzione est verso Il Pizzo, caliamo a destra nella prateria e cominciamo a curvare a gomito direzionandoci verso il monte Priora, ora in lontananza appare l’evidente sentiero a mezzacosta che si sviluppa nel suo versante orientale che dobbiamo intraprendere, qualsiasi indicazione è assente. Da sottolineare che alla nostra sinistra a poca distanza ci sarebbe il rudere del casale delle Murette sepolto dall’alta vegetazione, da questo punto non lo si vede e non perdiamo tempo per visitarlo)  -  Casale della Priora q.1800 (Il sentiero si sviluppa a mezzacosta e in piano, durante il tragitto davanti a noi è sempre visibile il casale della Priora. Quando ci arriviamo il sentiero svanisce inghiottito dalla vegetazione alta circa un metro, avanziamo lentamente e con disagio tenendoci il rudere alla nostra sinistra, in breve ne usciamo ritrovando il proseguo del sentiero che prende quota)  -  Incrocio q.1856 (Quota da mappa IGM Marche. Risaliti dal casale della Priora siamo in un’ampia e pianeggiante radura erbosa, omino di sassi: a sinistra scende una traccia verso il casale I Grottoni, a destra inizia il lungo crinale nord occidentale che culmina in vetta al monte Priora o Pizzo della Regina, noi continuiamo in piano e a mezzacosta insistendo nel manto erboso perché in questo frangente non c’è alcuna traccia, in breve riappare il sentiero)   -  Presa d’acqua q.1863 (Appena prima di arrivare al casale Pantanelli, il sentiero è bagnato e alla nostra sinistra c’è la bassa e piccola presa d’acqua. La oltrepassiamo e dopo pochi metri individuiamo un tubo che prendiamo come riferimento, quindi lasciamo il sentiero pianeggiante che in pochi minuti arriva al rudere del casale Pantanelli e saliamo a destra per una esilissima traccia trasversale. In breve la traccia diventa impercettibile, quindi insistiamo per intuito continuando l’ascesa con direzione NO)  - Fonte Pantanelli q.1860 (Ci appare all’improvviso la minuscola presa d’acqua interrata, trovarla non è scontato e ci testimonia che eravamo nella giusta direzione, avanziamo mantenendo questa rotta in ripida ascesa, si procede a vista senza alcuna traccia di passaggio)   -  Solco vallivo q.2077 (Ci avviciniamo al largo solco vallivo che cala dalla sella che separa il monte Priora dal Pizzo Berro, eventualmente lo potevamo risalire dopo il casale Pantanelli riducendo la difficoltà di orientamento ma aumentando lo sforzo fisico. Lo attraversiamo e procediamo trasversalmente per raggiungere il punto basso del crinale soprastante, cioè la Sella q.2110)  -  Sella q.2110 (Guadagniamo il frequentato sentiero di crinale, siamo sulla sella che separa il monte Priora alla nostra destra dal Pizzo Berro alla nostra sinistra, seguiamo il sentiero verso quest’ultima cima)  -  Crinale NE del Pizzo Berro q.2141 (Lasciamo il sentiero di crinale che sale ripido fino alla vetta del Pizzo Berro, andiamo a destra con il sentiero trasversale che bypassa nel suo versante nord orientale, indicazioni assenti)   -   Crinale NO del Pizzo Berro q.2146 (Abbiamo traversato a mezzacosta e dal crinale nord orientale ci siamo portati sul crinale nord occidentale, a sinistra ovviamente sale alla vetta e noi lo teniamo in discesa)   - Bivio q.2109 (Manteniamo la cresta che diventa aerea, a sinistra cala una variante più facile che si mantiene a mezzacosta)  -  Bivio q.2018 (Dalla nostra sinistra proviene la variante bassa che stava a mezzacosta)  -  Forcella Angagnola q.1924 (Chiudiamo l’anello, ripercorriamo il sentiero già fatto verso il rifugio del Fargno)  -  Rifugio del Fargno q.1811  -  Passo del Fargno q.1811 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 16 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1000 m

QUOTA MASSIMA: 2164 m

Sentieri

Itinerario molto selvaggio e di grande impegno fisico, è riferito a escursionisti molto esperti e conoscitori della zona, si percorrono sentieri abbandonati e parte della gita è completamente fuori sentiero, indispensabile il GPS o l’utilizzo della bussola con altimetro.

La parte più impegnativa è il tragitto tra il casale Rinaldi e il casale delle Murette, inizialmente il sentiero abbandonato è discretamente evidente, poi arrivati in località Ara della Regina svanisce, quindi da questo momento si avanza a vista e per intuito.

Il sentiero abbandonato che collega i casali delle Murette, della Priora e Pantanelli è ancora in buono stato, è possibile incontrare qualche raro escursionista.

La traccia che intraprendiamo poco prima di arrivare al casale Pantanelli e che risale alla fonte Pantanelli è appena percettibile, in realtà si risale per intuito e a vista. Un'altra alternativa è quella di continuare fino al casale Pantanelli, superarlo e successivamente lasciare il sentiero che è destinato a scendere nel fondovalle del fiume Tenna, quindi risalire a destra il marcato solco vallivo che conduce alla Sella q.2110 che divide il monte Priora dal Pizzo Berro.  

Rifugi-Bivacchi

Rifugio del Fargno: È possibile raggiungere il rifugio solo percorrendo la carrozzabile da Casali, la carrozzabile che sale da Pintura di Bolognola è interdetta. Il rifugio del Fargno è aperto a giugno nei fine settimana, a luglio e agosto tutti i giorni. La struttura non è dotata del cosiddetto "locale invernale", quindi quando non è custodita non è possibile ripararsi in sicurezza. Sono disponibili 18 posti letto suddivisi in una camerata da 14 posti e una camera da 4 (letti a castello), forniscono esclusivamente coprimaterasso e federa monouso, sacco a pelo o lenzuola e coperte rimangono a cura dell'ospite. L'acqua è preziosa in alta quota, quindi l'uso della doccia seppur possibile è "osteggiato", il bagno è unico per tutti gli ospiti del rifugio. 

Casale Rinaldi: Composto da due locali sempre aperti, uno è stato adibito ad uso bivacco, all’interno ci sono un camino, tavolo, sedie, alcune brande senza coperte e materasso.  

Fonti

Fontana al casale Rinaldi (inattiva)

Fonte abbeveratoio pochi minuti sopra il casale Rinaldi

Presa d’acqua q.1863: precede di pochi minuti l’arrivo al rudere del casale Pantanelli, dalla presa d’acqua non è possibile prelevare mentre lo possiamo fare da alcune fuoriuscite dal terreno o da un vecchio tubo poco più avanti.

Fonte Pantanelli: si tratta di una minuscola presa d’acqua interrata, la traccia è molto esile e potremmo non individuare la posizione, in ogni maniera non è possibile approvvigionarsi.

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Passo del Fargno

0,00

Presa d’acqua q.1863

4,18

Rifugio del Fargno

0,03

Fonte Pantanelli

4,33

Forcella Angagnola

0,25

Solco vallivo q.2077

4,47

Casale Rinaldi

1,00

Sella q.2110

4,55

Quota 1683

1,40

Crinale NE del P. Berro

5,03

Solco vallivo q.1660

1,50

Crinale NO del P. Berro

5,14

Crinale q.1876

2,35

Bivio q.2109

5,19

Crinale NE del M. Priora

2,50

Bivio q.2018

5,29

Sella q.1826

2,57

Forcella Angagnola

5,44

Casale della Priora

3,33

Rifugio del Fargno

/

Incrocio q.1856

3,45

Passo del Fargno

6,10

 


Passo del Fargno q.1811 (La carrozzabile ora continua in discesa verso Pintura di Bolognola, iniziamo a camminare portandoci verso il vicino rifugio del Fargno sulla nostra destra) 

Passo del Fargno q.1811 (La carrozzabile ora continua in discesa verso Pintura di Bolognola, iniziamo a camminare portandoci verso il vicino rifugio del Fargno sulla nostra destra) 

Rifugio del Fargno q.1811 (Ci portiamo poco sotto il rifugio che è la forcella del Fargno dove il sentiero si divide: a sinistra è CAI 274 e si sviluppa a mezzacosta sotto il versante settentrionale del Pizzo Tre Vescovi verso la sella di Pizzo Acuto, stiamo spostati a destra sul CAI 277 che continua sempre a mezzacosta sotto il versante occidentale verso la forcella Angagnola) 

Sul sentiero che dal rifugio del Fargno conduce alla forcella Angagnola

Sul sentiero che dal rifugio del Fargno conduce alla forcella Angagnola

 

Sul sentiero che dal rifugio del Fargno conduce alla forcella Angagnola

Sul sentiero che dal rifugio del Fargno conduce alla forcella Angagnola

Forcella Angagnola: Scavalliamo subito nel versante opposto ….

… nell’immediato scendiamo senza traccia nel pendio erboso …

…poi troviamo il sentiero CAI 227 che scende ininterrottamente verso la valle dell’Ambro. 

Il sentiero CAI 227 che dalla forcella Angagnola scende ininterrottamente verso la valle dell’Ambro


Nella discesa finale del CAI 227 dalla forcella Angagnola, possiamo già individuare il sentiero abbandonato che si sviluppa a mezzacosta in salita

Casale Rinaldi

Interno del casale Rinaldi adibito a bivacco

Interno del casale Rinaldi adibito a bivacco

Locale vuoto

La fonte abbeveratoio poco sopra il casale Rinaldi

 

Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal casale Rinaldi, si sviluppa nel versante settentrionale del monte Priora

Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal casale Rinaldi, si sviluppa nel versante settentrionale del monte Priora

Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal casale Rinaldi, si sviluppa nel versante settentrionale del monte Priora

Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal casale Rinaldi, si sviluppa nel versante settentrionale del monte Priora

Retrospettiva del tragitto fatto scendendo dalla forcella Angagnola col sentiero CAI, poi dal casale Rinaldi intraprendiamo il sentierino abbandonato nel versante settentrionale della Priora


Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal casale Rinaldi, si sviluppa nel versante settentrionale del monte Priora

Il sentiero abbandonato che intraprendiamo dal casale Rinaldi, si sviluppa nel versante settentrionale del monte Priora

Il sentiero che continua salire a mezzacosta è sempre discretamente evidente, poi gradualmente si riduce a traccia che perde leggermente quota fino svanire in una macchia di alta vegetazione

Quota 1683 (Insistiamo avanzando a vista e calando leggermente, penetriamo nella vegetazione per mantenere la direzione e transitando sotto un costone roccioso situato alla nostra destra puntiamo a una verde e larga sella che vediamo in lontananza davanti a noi, direzione NE)

Solco vallivo q.1660 (Procedendo a vista verso la larga sella, l’alta vegetazione diminuisce, ora ci si interpone un profondo solco vallivo, siamo in località Ara della Regina. Decidiamo di non attraversarlo e lo risaliamo faticosamente per circa 50 metri)

Solco vallivo q.1660 (Procedendo a vista verso la larga sella, l’alta vegetazione diminuisce, ora ci si interpone un profondo solco vallivo, siamo in località Ara della Regina. Decidiamo di non attraversarlo e lo risaliamo faticosamente per circa 50 metri)


Quando il solco vallivo diventa meno accentuato lo attraversiamo e riprendiamo a camminare con direzione est. Ci manteniamo a mezzacosta procedendo a vista nel declivio erboso, ad ogni passo cerchiamo di guadagnare quota sapendo che dovremmo arrivare oltre i 1800 metri

Ci manteniamo a mezzacosta procedendo a vista nel declivio erboso

Sopra di noi vediamo il lungo crinale nord orientale del monte Priora che prendiamo come riferimento per mantenerci paralleli

Panorama alla nostra sinistra

Verso il Crinale q.1876

Crinale q.1876 (Quota da GPS. Mantenendo la direzione est a mezzacosta ci innestiamo in un crinale minore, ora se lo risaliamo ci andremmo a collegare nel crinale nord orientale del monte Priora presso il punto quotato 2037 metri dalla mappa IGM Marche. In questo modo però faremmo della salita inappropriata perché successivamente dovremmo scendere verso il casale delle Murette a circa 1800 metri. Quindi decidiamo di attraversare il crinale e continuare a mezzacosta mantenendo la quota raggiunta, direzione SE)

 

Panorama

Procediamo con cautela perché si intuisce che il ripido declivio erboso sotto i nostri piedi si interrompe in un precipizio, una eventuale scivolata difficilmente potrebbe essere arrestata 

Procediamo con cautela perché si intuisce che il ripido declivio erboso sotto i nostri piedi si interrompe in un precipizio, una eventuale scivolata difficilmente potrebbe essere arrestata                              

Crinale NE del M. Priora q.1908 (Ci innestiamo in un punto imprecisato del crinale principale, quota da GPS. Ovviamente risalendolo conduce in vetta, quindi lo discendiamo) 

Scendiamo il Crinale NE del M. Priora, in lontananza vediamo il minuscolo casale delle Murette ridotto a un cumulo di macerie

  Sella q.1826 (Arriviamo nella vasta e pianeggiante depressione erbosa, le tracce diventano confuse. Lasciamo il proseguo sull’ampio crinale che continua pianeggiante con direzione est verso Il Pizzo, caliamo a destra nella prateria e cominciamo a curvare a gomito direzionandoci verso il monte Priora, alla nostra sinistra a poca distanza ci sarebbe il rudere del casale delle Murette sepolto dall’alta vegetazione)


L’evidente sentiero a mezzacosta che si sviluppa nel versante orientale del monte Priora, collega il casale delle Murette al casale della Priora verso il quale ci dirigiamo

Arrivo al casale della Priora

Il casale della Priora

Quando ci arriviamo al casale della Priora il sentiero svanisce inghiottito dalla vegetazione alta circa un metro, avanziamo lentamente e con disagio tenendoci il rudere alla nostra sinistra

Incrocio q.1856 (Quota da mappa IGM Marche. Risaliti dal casale della Priora siamo in un’ampia e pianeggiante radura erbosa, omino di sassi: a sinistra scende una traccia verso il casale I Grottoni, a destra inizia il lungo crinale nord occidentale che culmina in vetta al monte Priora o Pizzo della Regina, noi continuiamo in piano e a mezzacosta insistendo nel manto erboso perché in questo frangente non c’è alcuna traccia, in breve riappare il sentiero)

Panorama

 

Il sentierino abbandonato che ci direziona verso il casale Pantanelli

I dirupi sotto di noi

I dirupi sotto di noi

Il sentierino abbandonato che ci direziona verso il casale Pantanelli

Il sentierino abbandonato che ci direziona verso il casale Pantanelli


Il sentierino abbandonato che ci direziona verso il casale Pantanelli

Presa d’acqua q.1863 (Appena prima di arrivare al casale Pantanelli, il sentiero è bagnato e alla nostra sinistra c’è la bassa e piccola presa d’acqua)

Presa d’acqua q.1863 (La oltrepassiamo e dopo pochi metri individuiamo un tubo che prendiamo come riferimento, quindi lasciamo il sentiero pianeggiante che in pochi minuti arriva al rudere del casale Pantanelli e saliamo a destra per una esilissima traccia trasversale)

 

In breve la traccia diventa impercettibile, quindi insistiamo per intuito continuando l’ascesa con direzione NO

In breve la traccia diventa impercettibile, quindi insistiamo per intuito continuando l’ascesa con direzione NO


Fonte Pantanelli q.1860 (Ci appare all’improvviso la minuscola presa d’acqua interrata, trovarla non è scontato e ci testimonia che eravamo nella giusta direzione) 

  Solco vallivo q.2077 (Ci avviciniamo al largo solco vallivo che cala dalla sella che separa il monte Priora dal Pizzo Berro, eventualmente lo potevamo risalire dopo il casale Pantanelli riducendo la difficoltà di orientamento ma aumentando lo sforzo fisico. Lo attraversiamo e procediamo trasversalmente per raggiungere il punto basso del crinale soprastante, cioè la Sella q.2110)

Arrivo alla Sella q.2110

Sella q.2110 (Guadagniamo il frequentato sentiero di crinale, siamo sulla sella che separa il monte Priora dal Pizzo Berro)

Crinale NE del Pizzo Berro q.2141 (Lasciamo il sentiero di crinale che sale ripido fino alla vetta del Pizzo Berro, andiamo a destra con il sentiero trasversale che bypassa nel suo versante nord orientale)

Il sentiero trasversale che bypassa il Pizzo Berro nel suo versante nord orientale


Retrospettiva: vediamo la risalita fuori sentiero che ci fa guadagnare la Sella q.2110, poi andiamo verso il Pizzo Berro e lasciamo successivamente il proseguo verso la vetta e bypassiamo a destra

Crinale NO del Pizzo Berro q.2146 (Abbiamo traversato a mezzacosta e dal crinale nord orientale ci siamo portati sul crinale nord occidentale, a sinistra ovviamente sale alla vetta e noi lo teniamo in discesa)

Seguiamo il filo di crinale

Seguiamo il filo di crinale

Seguiamo il filo di crinale, sotto di noi si vede la variante più facile che si mantiene a mezzacosta

Cominciamo a scendere


Bivio q.2018 (Dalla nostra sinistra proviene la variante bassa che stava a mezzacosta) 

Uno sguardo alla bella sagoma del Pizzo Berro

In vista del rifugio del Fargno