Itinerario di due giorni dove percorriamo la via normale alla selvaggia Cima delle Monache (Dolomiti Friulane). (Vedi il 1°giorno)
DATA: 15 agosto 2024
PARTENZA: Casera Laghet di Sopra (Ci abbiamo pernottato dopo la gita a cima Laste del giorno precedente).
ITINERARIO: Casera Laghet di Sopra q.1871 (Ristrutturata e adibita a bivacco, iniziamo a camminare sul CAI 390 verso la forcella del Frate) – Bivio q.1885 (Bivio e cartelli: dritto c’è il CAI 365 per le forcelle del Drap e del Frate, andiamo a destra sul CAI 389 per la forcella Spe ed il bivacco Gervasutti) – Deviazione q.1912 (Il CAI 389 procede a mezzacosta nel versante meridionale della cima delle Monache, arrivati alla vasta colata di pietrisco e sedimenti lasciamo il sentiero segnato e la risaliamo a sinistra per inoltrarci nell’angusto canalone franoso che divide la cima delle Monache dalla cima dei Frassini. Mentre inerpichiamo il canalone notiamo numerosi ometti di sasso, privilegiamo il bordo destro che è un po’più agevole, manteniamoci a distanza ravvicinata con eventuali compagni di gita perché è inevitabile scaricare pietre) – Forcella q.2135 (Il canalone che stiamo inerpicando ben presto vira a sinistra e ci appare un grande torrione, nella parte centrale dell’ascesa diventa meno scabroso e si amplia, possiamo notare nell’alto bordo sinistro due grandi anfratti eventualmente utilizzabili come riparo temporaneo. Nella parte conclusiva quando siamo in vista della forcella, il canale si restringe notevolmente, compaiono chiazze erbose e la salita diventa più facile. Arrivati sulla forcella il panorama si apre su tutta l’alta Valle dei Laris e la catena dolomitica che la racchiude, il canalone che scende nel versante opposto è estremamente ripido e franoso, andiamo a sinistra percorrendo l’ampio crinale di sedimenti) – Cima delle Monache q.2160 (E’ l’anonimo promontorio erboso circondato da pini mughi, in loco troviamo un omino di sassi senza alcuna indicazione, torniamo sui nostri passi) – Forcella q.2135 – CAI 389 q.1912 (Ci reinnestiamo sul sentiero CAI 389 che avevamo lasciato per salire alla cima delle Monache, a destra riporta verso la casera Laghet di Sopra e potremmo fare ritorno a Pian Fontana col tragitto salito il giorno precedente, noi invece andiamo a sinistra per compiere un lungo giro ad anello) – Forcella Pedescagno q.1930 (In questo punto cambiamo nettamente direzione, per l’ultima volta possiamo vedere in lontananza la casera Laghet di Sopra e la Valle dei Frassini, ora il CAI 389 si abbassa a sinistra, nord, per entrare gradualmente nella Valle dei Laris) – Val dei Laris (Il sentiero ha continuato ad abbassarsi dolcemente fino al punto basso, alla nostra sinistra vediamo l’anfiteatro racchiuso dalle cime delle Monache, Sella e Laris, successivamente il CAI 389 prende a salire faticosamente per circa 100 metri su sentierino stretto tra i pini mughi) – Forcella q.1957 (Dai fitti pini mughi usciamo sulla forcella di sedimenti, ci appare di fronte a noi la sagoma imponente di Cima Spe. Il sentiero CAI 389 ora torna a scendere entrando nella Val Misera) – Val Misera q.1832 (Quota da mappa Tabacco, punto basso della Val Misera, il CAI 389 ricomincia a salire faticosamente verso la forcella Spe) – Deviazione q.1924 (Stiamo salendo ininterrottamente e ora uscendo dalla macchia di pini mughi ci troviamo al cospetto di grandi solchi franosi, il CAI 389 li attraversa e continua a salire per incontrare in successione il bivio con il CAI 356, poi la forcella Spe. Decidiamo di lasciare il sentiero segnato per tagliare, quindi entrando nel primo solco detritico abbandoniamo il CAI 389 e lo iniziamo a scendere con cautela ma senza grosse difficoltà tra sfasciumi di roccia) – CAI 356 q.1812 (Quota da mappa Tabacco. Il nostro solco franoso s’innesta d’obbligo nel detritico Rio Santa Maria e conseguentemente nel CAI 356, a sinistra ovviamente risale verso il CAI 389 e alla forcella Spe, noi lo teniamo in discesa mantenendoci stabilmente sul bordo sinistro del Rio Santa Maria, è lambito dai pini mughi che ci ostruiscono il passaggio) – Rio Santa Maria q.1650 (Nel frattempo si è formato un corso d’acqua, in questo punto il CAI 356 esce dalla “stretta morsa” dei pini mughi e facendoci guadare si sposta lungo il suo bordo destro, in breve ci appare alla nostra destra una parete rocciosa con il salto di una cascatella originata dal fosso di Val Misera) – Rio Santa Maria q.1580 (Camminiamo tra i pini mughi seguendo il fossetto d’acqua originato dalla cascatella di Val Misera che si esaurisce nel vasto e pianeggiante letto detritico del Rio Santa Maria, continuiamo stando al suo interno) – Rio Santa Maria q.1540 (Smettiamo di camminare nel vasto letto detritico del Rio Santa Maria, il CAI 356 ora si sposta lungo il suo bordo destro raggiunto per la prima volta dalle prime macchie di sottobosco. Solo per una breve parentesi lo torniamo a lambire, ma il sentiero riprende stando alto nel bosco allontanandosi dal Rio Santa Maria) – Rio Santa Maria q.1040 (Il sentiero si è sempre mantenuto alto sul Rio Santa Maria che vediamo nel fondovalle alla nostra sinistra, ora la discesa nel bosco ce lo fa ritrovare, si è ridotto notevolmente e guadandolo il CAI 356 risale dalla sponda opposta) – Forestale q.1030 (Ci innestiamo nel tornante della forestale, la seguiamo a destra in discesa e dopo pochi minuti svanisce, il CAI 356 continua quindi su sentiero sempre parallelo al Rio Santa Maria che ci rimane poco distante alla nostra destra) – Forestale q.948 (Ritroviamo la forestale che faceva un giro più ampio, a sinistra conduce ai ruderi di casera Fontana e noi la percorriamo andando dritto) – Pian Fontana q.930.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 10,5 km DIFFICOLTA: F- |
DISLIVELLO SALITA: 530 m DISLIVELLO DISCESA: 1460 m QUOTA MASSIMA: C. delle
Monache q.2160 |
Sentieri Via normale Cima delle Monache: La difficoltà si riassume solo nella salita del canalone detritico che separa la cima delle Monache dalla cima dei Frassini e che intraprendiamo lasciando il CAI 389. Il canalone è molto franoso e conseguentemente pericoloso, inevitabile smuovere sassi, dobbiamo assolutamente procedere a distanza ravvicinata con gli eventuali compagni di gita, obbligatorio l’uso del caschetto e dei bastoncini. Noi siamo saliti mantenendoci sul bordo destro che è “più agevole”, durante l’ascesa abbiamo incontrato numerosi omini di sasso ma in ogni maniera la via nel canalone è obbligata, non lo sono invece i passaggi di arrampicata mai oltre il 1°+ che possono variare in base al continuo mutamento del terreno. Maggiore attenzione dobbiamo averla nel ritorno, le frane sono inevitabili e quando stiamo per ricongiungerci al CAI 389 potrebbero colpire gli escursionisti che transitano sul sentiero. |
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Rifugi-Bivacchi Casera Laghet di Sopra: Ristrutturata e adibita a bivacco, all’interno ci sono 8 posti letto su due piani con materassi e coperte, un grande tavolo con panche e stufa, le pareti sono completamente rivestite in legno, edificio in buone condizioni. |
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Fonti Sorgente 2/3 minuti prima di
arrivare alla casera Laghet Alta salendo dal CAI 390, poca acqua che
fuoriesce dal terreno |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Casera
Laghet di Sopra |
0,00 |
Val Misera |
/ |
Bivio q.1885 |
0,02 |
Deviazione q.1924 |
3,55 |
Deviazione q.1912 |
0,24 |
CAI 356 q.1812 |
4,10 |
Forcella q.2135 |
1,35 |
Rio Santa Maria q.1650 |
4,30 |
Cima delle Monache |
1,40 |
Rio
Santa Maria q.1580 |
4,40 |
Forcella q.2135 |
/ |
Rio Santa Maria q.1540 |
/ |
CAI 389 q.1912 |
2,20 |
Rio Santa Maria q.1040 |
6,25 |
Forcella Pedescagno |
2,37 |
Forestale q.1030 |
6,31 |
Val dei Laris |
/ |
Forestale
q.948 |
6,46 |
Forcella q.1957 |
3,25 |
Pian Fontana |
6,50 |
Casera Laghet di Sopra |
Bivio q.1885 (Bivio e cartelli: dritto c’è il CAI 365 per le forcelle del Drap e del Frate, andiamo a destra sul CAI 389 per la forcella Spe ed il bivacco Gervasutti) |
Panorama dal CAI 389 sul canale che dovremmo andare risalire (Deviazione q.1912) |
Il CAI 389 procede a mezzacosta nel versante meridionale della cima delle Monache |
Il CAI 389 procede a mezzacosta nel versante meridionale della cima delle Monache |
Deviazione q.1912 (Il CAI 389 procede a mezzacosta nel versante meridionale della cima delle Monache, arrivati alla vasta colata di pietrisco e sedimenti lasciamo il sentiero segnato e la risaliamo a sinistra per inoltrarci nell’angusto canalone franoso che divide la cima delle Monache dalla cima dei Frassini) |
Panorama verso la casera Laghet di Sopra nella quale abbiamo pernottato |
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Il canalone che stiamo inerpicando ben presto vira a sinistra |
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Il canalone che stiamo inerpicando ben presto vira a sinistra |
I passaggi di arrampicata mai oltre il 1°+ che possono variare in base al continuo mutamento del terreno. |
Risalita nel canalone |
Risalita nel canalone |
Ci appare un grande torrione |
Ci appare un grande torrione |
Nella parte centrale dell’ascesa il canalone diventa meno scabroso e si amplia |
Nella parte centrale dell’ascesa il canalone diventa meno scabroso e si amplia |
Risalita nel canalone (Parte intermedia) |
Risalita nel canalone (Parte intermedia) |
Risalita nel canalone (Parte intermedia) |
Possiamo notare nell’alto bordo sinistro due grandi anfratti eventualmente utilizzabili come riparo temporaneo |
Retrospettiva del canalone fin qui salito (Tratto finale) |
Retrospettiva del canalone fin qui salito (Tratto finale) |
Nella parte conclusiva quando siamo in vista della Forcella q.2135, il canale si restringe notevolmente, compaiono chiazze erbose e la salita diventa più facile. |
Arrivo alla Forcella q.2135 |
Dalla parte opposta della Forcella q.2135, si manifesta l’alta Val dei Laris contornata da una lunga e sfrangiata cresta dolomitica |
Dalla parte opposta della Forcella q.2135, si manifesta l’alta Val dei Laris contornata da una lunga e sfrangiata cresta dolomitica |
Guadagnata la Forcella q.2135
andiamo a sinistra percorrendo l’ampio crinale di sedimenti |
Sul crinale verso la cima delle Monache |
Guadagnata la Forcella q.2135 andiamo a sinistra percorrendo l’ampio crinale di sedimenti |
Sul crinale verso la cima delle Monache |
Cima delle Monache q.2160 (È l’anonimo promontorio erboso circondato da pini mughi) |
Cima delle Monache q.2160 (È l’anonimo promontorio erboso circondato da pini mughi) |
Cima delle Monache q.2160 (In loco c’è solo un omino di sassi) |
Panorama dalla cima delle Monache sul fondovalle della casera Laghet di Sopra |
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CAI 389 q.1912 (Ci reinnestiamo sul sentiero CAI 389 che avevamo lasciato per salire alla cima delle Monache, a destra riporta verso la casera Laghet di Sopra e potremmo fare ritorno a Pian Fontana col tragitto salito il giorno precedente, noi invece andiamo a sinistra per compiere un lungo giro ad anello) |
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CAI 389 q.1912 (Ci reinnestiamo sul sentiero CAI 389 che avevamo lasciato per salire alla cima delle Monache, a destra riporta verso la casera Laghet di Sopra, noi invece andiamo a sinistra) |
Verso la forcella Pedescagno |
Dalla forcella Pedescagno cambiamo nettamente direzione, ora il CAI 389 si abbassa a sinistra, nord, per entrare gradualmente nella Valle dei Laris |
Val dei Laris (Il sentiero ha continuato ad abbassarsi dolcemente fino al punto basso, alla nostra sinistra vediamo l’anfiteatro racchiuso dalle cime delle Monache, Sella e Laris) |
Dalla Val dei Laris, successivamente il CAI 389 prende a salire faticosamente per circa 100 metri |
Sentierino stretto tra i pini mughi |
Forcella q.1957 (Dai fitti pini mughi usciamo sulla forcella di sedimenti) |
Forcella q.1957 (Dai fitti pini mughi usciamo sulla forcella di sedimenti) |
Dalla Forcella q.1957 ci appare di fronte a noi la sagoma imponente di Cima Spe sulla sinistra e del Cadin degli Elmi a destra |
Val Misera q.1832 (Quota da mappa Tabacco, punto basso della Val Misera) |
Dalla Val Misera q.1832, il CAI 389 ricomincia a salire faticosamente verso la forcella Spe |
Deviazione q.1924 (Stiamo salendo ininterrottamente e ora uscendo dalla macchia di pini mughi ci troviamo al cospetto di grandi solchi franosi, il CAI 389 li attraversa e continua a salire per incontrare in successione il bivio con il CAI 356, poi la forcella Spe. Decidiamo di lasciare il sentiero segnato per tagliare, quindi entrando nel primo solco detritico abbandoniamo il CAI 389 e lo iniziamo a scendere) |
Abbandoniamo il CAI 389 e iniziamo a scendere il solco detritico |
Abbandoniamo il CAI 389 e iniziamo a scendere il solco detritico |
CAI 356 q.1812 (Quota da mappa Tabacco. Il nostro solco franoso s’innesta d’obbligo nel detritico Rio Santa Maria e conseguentemente nel CAI 356) |
CAI 356 q.1812 (Quota da mappa Tabacco. Il nostro solco franoso s’innesta d’obbligo nel detritico Rio Santa Maria e conseguentemente nel CAI 356, a sinistra ovviamente risale verso il CAI 389 e alla forcella Spe, noi lo teniamo in discesa) |
Manteniamoci sul bordo sinistro del Rio Santa Maria, è lambito dai pini mughi che ci ostruiscono il passaggio |
Manteniamoci sul bordo sinistro del Rio Santa Maria, è lambito dai pini mughi che ci ostruiscono il passaggio |
Sul CAI 356 |
Sul CAI 356 nel letto detritico del Rio Santa Maria |