Il monte Paganuccio è una
modesta altura appenninica che rientra nella Riserva Naturale Statale Gola del
Furlo nelle Marche, caratterizzata da belle praterie e sentieri CAI. Completamente
differente il vicino monte Del Ferro, selvaggio e del quale si hanno pochissime
notizie, proprio per questo ha stimolato il mio interesse. La traversata del
crinale del monte Del Ferro è una gita esplorativa di grande impegno fisico e
di orientamento a causa della fittissima
vegetazione, purtroppo poco gratificante.
DATA: 20 aprile 2025
PARTENZA: Con l’autostrada A14 usciamo a Fano e seguiamo la superstrada E78 SS 73Bis in direzione di Roma per 29 km fino individuare l’uscita per Calmazzo, ci portiamo sulla via Flaminia e andiamo a sinistra verso la gola del Furlo. Dopo appena 1 km svoltiamo a sinistra prendendo la strada via Sant’Anna che ci fa attraversare il fiume Candigliano, dalla parte opposta svoltando a destra oltrepassiamo il minuscolo cimitero e ci fermiamo nella piazzola di fronte la chiesa isolata e recintata di Sant’Anna (circa 30,5 km dal casello di Fano, 1,5 km dall’uscita dalla superstrada E78 SS 73Bis a Calmazzo).
Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 08 – Gola del Furlo e monti delle Cesane, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/ via Roversano 1119, 47521 Cesena (FC) info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646
ITINERARIO: Sant’Anna q.156 (Dalla chiesa di Sant’Anna al Furlo, risaliamo la stradina asfaltata che termina alla soprastante borgata di case in stato di semi abbandono, poi continuiamo spostandoci a sinistra su sterrata in falsopiano, direzione sud, indicazioni assenti) – Asfaltata q.176 (Ci innestiamo sulla stradina asfaltata, la teniamo a destra) – Bivio q.180 (Dopo poche decine di metri scartiamo a sinistra l’ampia carrozzabile chiusa da sbarra e rimaniamo sulla strada) – Deviazione q.200 (Lasciamo la strada asfaltata, arrivati a un pozzo di captazione, cioè un piccolo casotto di cemento, scendiamo a destra su sterrata la quale dopo una curva a gomito dove troviamo un altro casotto prende a salire, indicazioni assenti) – Deviazione q.240 (Durante la salita la sterrata è delimitata da una recinzione, giunti sul punto alto comincia a scendere riportando a Sant’Anna, sulla sinistra prendiamo un buon sentiero che sale senza alcuna indicazione) – Deviazione q.254 (Giunti sul punto alto lasciamo anche questo buon sentiero, sotto di noi vediamo una radura, intraprendiamo a sinistra un sentiero abbandonato che sale penetrando nella vegetazione, segni assenti) – Fine sentiero q.305 (Il sentiero svanisce, avanziamo ancora pochi metri poi cambiamo direzione, iniziamo a salire con direzione SO nel fittissimo bosco procedendo a vista e guidati dal GPS, non ci sono punti di riferimento e l’ambiente è molto selvaggio, cerchiamo sempre di mantenerci sul punto più alto) – Punto panoramico q.400 (Il sottobosco è molto fitto, avanziamo in costante salita alternando tratti con passaggi agevoli ad altri infrascati e poco piacevoli. Superato il punto anonimo quotato 389 metri da IGM Marche, usciamo per la prima volta dal fitto bosco, alla nostra destra ci appare in lontananza il monte Pietralata, appena sotto di noi c’è la sella terrosa parzialmente coperta da cespugli che raggiungiamo) – Sella q.385 (Dalla selletta riprendiamo a salire e ben presto rientriamo nel fitto bosco. Di fatto stiamo iniziando il lungo crinale NE del monte del Ferro. Durante l’ascesa compaiono dei vecchi nastri segnaletici bianco/rossi, qualche sporadico bollo rosso, nonché alcuni cippi di sasso, nonostante ciò quando li perdiamo di vista siamo costretti purtroppo a ravanare tra fitti cespugli, manteniamo rigorosamente sempre la direzione iniziale SO) – Monte del Ferro q.670 (Quota da mappa IGM Marche, per IGA-Istituto Geografico Adriatico 666 metri. Un’esposta cresta rocciosa lambita dalla fitta vegetazione anticipa l’arrivo, in vetta c’è una fatiscente croce di legno e il panorama spazia a 360°, il fondovalle è solcato dalla Gola del Furlo. Nel frattempo i pochi segni sono svaniti ora caliamo nel versante opposto contornando il dirupo su esilissima traccia) – Deviazione q.635 (Stiamo percorrendo il crinale che ora è ampio, pianeggiante e con ampie zone di prato. Prima che si ricominci a salire verso il monte del Colle penetrando nel sottobosco lo lasciamo, il punto è imprecisato, la mappa IGM Marche riporta l’esistenza di un largo tracciato ora completamente scomparso, fin da subito non riusciamo a individuarlo quindi cominciamo ad abbassarci a sinistra con direzione SO procedendo a vista e senza via obbligata “ravanando” tra fastidiosi cespugli e arbusti, sfruttando quando è possibile tracce di animali ma soprattutto il GPS) – CAI 450 q.567 (Avanziamo con molto disagio nella vegetazione, nell’ultima parte tra fitti cespugli di ginestre e ne usciamo nella prateria in vista della carrozzabile con innesto sul CAI 450. Senza attraversare la sbarra per portarci sulla carrozzabile, prendiamo il CAI 450 che cala a sinistra a bordo radura per poi diventare una sterrata) – Abbeveratoi q.540 (Tre abbeveratoi circolari) – Bivio q.566 (Il nostro CAI 450 curva a destra e inizia a salire per sentiero, dritto continua la carrareccia con solchi dei mezzi motorizzati, nella radura alla nostra sinistra c’è una torretta d’avvistamento) – Incrocio q.687 (Quota da mappa IGM Marche. Superata la sbarra di metallo termina il sentiero innestandoci sulla sterrata d’accesso a San Ubaldo, a sinistra vediamo la casa, andiamo a destra e siamo sul crocevia di carrozzabili: scendendo a sinistra potremmo accorciare la gita per tornare a Sant’Anna, a destra scende a La Pradella, rimaniamo sul CAI 450 che la tiene in salita) – Bivio q.720 (Bivio della carrozzabile: lasciamo quella principale che continua per il rifugio Ca’ I Fabbri, andiamo a destra in salita che dopo poche decine di metri è sbarrata, siamo sempre sul CAI 450) – Il Sodo q.913 (Dopo circa venti minuti di cammino dal bivio precedente, la carrozzabile esce nelle praterie meridionali del monte Paganuccio e si sviluppa in piano fino ad arrivare alla sbarra di metallo in località Il Sodo, cartelli: lasciamo la carrozzabile che ora continua come CAI 450A e risaliamo a sinistra all’indietro la vasta prateria che è CAI 450, siamo sul lungo crinale sud orientale del monte Paganuccio, la prateria sulla destra invece sale ai vistosi ripetitori della Pianaccia) – Abbeveratoi q.930 (Tre abbeveratoi circolari nella prateria) – Cisterna q.973 (Grande cisterna di cemento sul punto alto quotato 973 metri da IGM Marche) – Abbeveratoi q.967 (Dalla cisterna incontriamo dopo pochi metri quattro abbeveratoi circolari) – Monte Paganuccio q.976 (La prateria termina al margine del bosco, punto alto del crinale, in loco c’è una centrale del Ponte Radio Vigili del Fuoco e i cartelli CAI. Scendiamo a destra entrando nel bosco col sentiero CAI 451) – Cisterne q.795 (Sul sentiero incontriamo due cisterne interrate che precedono l’arrivo al rifugio) – Rifugio Cà I Fabbri q.766 (Al termine della discesa siamo sulla carrozzabile, andiamo a sinistra e appena superato il grande rifugio la lasciamo per scendere a destra la sterrata CAI 451. Giunti presso un laghetto artificiale si esaurisce la sterrata, attraversiamo la radura e ritroviamo il CAI 451 che entra e scende nel bosco su sentiero) – Incrocio q.723 (Al termine della discesa ci innestiamo in una forestale: a destra è CAI 452A per La Pianaccia, andiamo a sinistra che è CAI 451 e poi dopo pochi metri la lascia per continuare a scendere su sentiero) – Bivio q.515 (Rimaniamo sul CAI 451 che curva a sinistra e si amplia continuando a scendere, a destra in piano inizia un sentiero abbandonato) – Carrozzabile q.445 (Innesto sulla carrozzabile, andiamo a destra che è sempre CAI 451) – Deviazione q.422 (Sul tornante della carrozzabile la lasciamo, il CAI 451 penetra nel bosco e scende su sentiero inizialmente scalinato) – Ca’ Barchetta q.260 (Al termine della discesa ci innestiamo sulla carrozzabile, il CAI 451 la tiene a sinistra oltrepassando la grande casa forse ad uso vacanze) – Bivio q.244 (Innesto sulla strada asfaltata, in loco c’è una grande casa ristrutturata e recintata: a sinistra la strada conduce al rifugio Ca’ I Fabbri, noi la teniamo a destra in discesa che è sempre CAI 451) – Bivio q.236 (Sul tornante della strada ignoriamo la carrozzabile privata a destra) – Bivio q.225 (Stiamo sulla strada in discesa, a sinistra sale la carrozzabile per Case Carlini) – Bivio q.220 (Stiamo sulla strada in discesa, a destra inizia la carrozzabile per casa Balducci) – Incrocio q.160 (Quota da mappa IGM Marche. Rimaniamo sulla strada asfaltata CAI 451 che curva a gomito a sinistra, sul tornante c’è una maestà situata tra una carrozzabile e una sterrata) – Bivio q.156 (Dopo pochi metri dal tornante precedente rimaniamo sulla strada asfaltata CAI 451 e via Corrado Cagli, tralasciamo la carrozzabile che scende a destra) – Bivio q.149 (Innesto sulla curva della strada principale che è via Sant’Anna al Furlo, sulla destra c’è lo stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua minerale, andiamo dritto) – Cimitero q.148 (Evitiamo la carrozzabile sbarrata che sale a sinistra e stiamo sulla strada principale oltrepassando il cimitero) – Sant’Anna q.156.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 15,2 DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 1100 m QUOTA MASSIMA: M. Paganuccio q.976 |
Sentieri Crinale del monte del Ferro NO e S: Tutta la traversata del crinale del monte del Ferro è riferita a escursionisti esperti e dotati di GPS, l’ambiente è molto selvaggio privo di punti di riferimento. Generalmente si sviluppa all’interno del fitto bosco, si alternano tratti con passaggio agibile ad altri infrascati e poco gratificanti, raccomando di indossare un abbigliamento “robusto”, tra la Sella q.385 e la vetta del monte del Ferro notiamo dei nastri segnaletici, qualche sporadico segno rosso nonché pochi antichi cippi di sasso, nonostante tutto non dobbiamo illuderci perché spesso li perdiamo, la percorrenza dell’intera traversata del monte del Ferro rimarrà molto impegnativa dall’inizio alla fine a causa della fitta vegetazione. Un tratto esposto di cresta rocciosa precede l’arrivo in vetta al monte del Ferro. La vecchia mappa IGM Marche riporta l’esistenza di un tracciato tra in monte del Ferro e il monte del Colle che scendeva trasversalmente per collegarsi al CAI 450, se l’idea iniziale era quella di poterlo seguire, allo stato attuale è completamente scomparso sepolto da arbusti e nella parte finale da fitti cespugli di ginestre, avanziamo con molto disagio seguendo il GPS, tracce di animali e facendoci spazio nella vegetazione. |
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Rifugi-Bivacchi Il rifugio Ca' I Fabbri è utilizzato per corsi residenziali ed attività di ricerca scientifica a carattere naturalistico-ambientale. Viene concesso, compatibilmente con le esigenze delle attività e dei servizi dell’Ente Provincia e della Riserva, a istituzioni, associazioni, enti, gruppi organizzati, per usi compatibili con la natura dei luoghi e per iniziative. È esclusa tassativamente la possibilità di concedere in uso la struttura a privati per iniziative di tipo imprenditoriale, commerciale e comunque lucrative. La struttura ha una capienza di 25 posti letto suddivisi in: 1 camera con 8 letti a castello, 1 camera con 10 letti a castello, 2 camere doppie, 1 camera tripla. La struttura è inoltre provvista di una cucina industriale a gas, una sala da pranzo con una capienza di 36 posti, un’aula didattica con capienza di 20 posti ed una biblioteca. |
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Fonti Fontane presso il Bivio q.149 della via Corrado Cagli con la via
Sant’Anna al Furlo (davanti allo stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua
minerale. |
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore): |
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Sant’Anna |
0,00 |
Bivio q.566 |
2,46 |
Deviazione
q.422 |
5,08 |
Asfaltata q.176 |
0,05 |
Incrocio q.687 |
3,04 |
Ca’
Barchetta |
5,24 |
Bivio q.180 |
0,06 |
Bivio q.720 |
3,10 |
Bivio
q.244 |
5,29 |
Deviazione q.200 |
0,10 |
Il
Sodo |
3,48 |
Bivio
q.236 |
/ |
Deviazione q.240 |
0,16 |
Abbeveratoi q.930 |
3,50 |
Bivio q.225 |
/ |
Deviazione q.254 |
0,18 |
Cisterna q.973 |
/ |
Bivio q.220 |
/ |
Fine sentiero q.305 |
0,26 |
Abbeveratoi q.967 |
/ |
Incrocio q.160 |
5,38 |
Punto panoramico |
0,45 |
Monte
Paganuccio |
4,05 |
Bivio q.156 |
5,39 |
Sella q.385 |
0,47 |
Cisterne q.795 |
4,23 |
Bivio q.149 |
5,44 |
Monte del Ferro |
1,40 |
Rifugio Cà I Fabbri |
4,26 |
Cimitero q.148 |
/ |
Deviazione q.635 |
2,00 |
Incrocio q.723 |
4,33 |
Sant’Anna |
5,50 |
CAI
450 q.567 |
2,35 |
Bivio
q.515 |
4,56 |
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|
Abbeveratoi
q.540 |
2,38 |
Carrozzabile
q.445 |
5,04 |
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Sant’Anna q.156 (Dalla chiesa di Sant’Anna al Furlo, risaliamo la stradina asfaltata) |
Chiesa di Sant’Anna al Furlo |
Dalla chiesa di Sant’Anna al Furlo, risaliamo la stradina asfaltata che termina alla soprastante borgata di case in stato di semi abbandono…. |
…. poi continuiamo spostandoci a sinistra su sterrata in falsopiano. |
Bivio q.180 (Dopo poche decine di metri scartiamo a sinistra l’ampia carrozzabile chiusa da sbarra e rimaniamo sulla strada) |
Deviazione q.200 (Lasciamo la strada asfaltata, arrivati a un pozzo di captazione, cioè un piccolo casotto di cemento, scendiamo a destra su sterrata la quale dopo una curva a gomito dove troviamo un altro casotto prende a salire, indicazioni assenti) |
Durante la salita la sterrata è delimitata da una recinzione |
Deviazione q.240 (Durante la salita la sterrata è delimitata da una recinzione, giunti sul punto alto comincia a scendere riportando a Sant’Anna, sulla sinistra prendiamo un buon sentiero che sale senza alcuna indicazione) |
Prendiamo un buon sentiero che sale senza alcuna indicazione |
Deviazione q.254 (Giunti sul punto alto lasciamo anche questo buon sentiero, sotto di noi vediamo una radura, intraprendiamo a sinistra un sentiero abbandonato che sale penetrando nella vegetazione, segni assenti) |
Intraprendiamo a sinistra un sentiero abbandonato che sale penetrando nella vegetazione |
Fine sentiero q.305 (Il sentiero svanisce, avanziamo ancora pochi metri poi cambiamo direzione, iniziamo a salire con direzione SO nel fittissimo bosco procedendo a vista e guidati dal GPS, non ci sono punti di riferimento e l’ambiente è molto selvaggio, cerchiamo sempre di mantenerci sul punto più alto |
Saliamo con direzione SO nel fittissimo bosco procedendo a vista e guidati dal GPS, non ci sono punti di riferimento e l’ambiente è molto selvaggio |
Punto panoramico q.400: Superato il punto anonimo quotato 389 metri da IGM Marche, usciamo per la prima volta dal fitto bosco … |
…. alla nostra destra ci appare in lontananza il monte Pietralata, appena sotto di noi c’è la sella terrosa parzialmente coperta da cespugli che raggiungiamo. |
Sella q.385 (Dalla selletta riprendiamo a salire e ben presto rientriamo nel fitto bosco. Di fatto stiamo iniziando il lungo crinale NE del monte del Ferro) |
Cippo di sasso |
Crinale NE del monte del Ferro |
Durante l’ascesa compaiono dei vecchi nastri segnaletici bianco/rossi |
Un’esposta cresta rocciosa lambita dalla fitta vegetazione anticipa l’arrivo sul monte del Ferro |
Un’esposta cresta rocciosa lambita dalla fitta vegetazione anticipa l’arrivo sul monte del Ferro |
Un’esposta cresta rocciosa lambita dalla fitta vegetazione anticipa l’arrivo sul monte del Ferro |
Crinale NE del monte del Ferro |
Crinale NE del monte del Ferro |
Monte del Ferro q.670 |
Dal monte del Ferro vediamo il fondovalle solcato dalla Gola del Furlo |
Dal monte del Ferro vediamo il fondovalle solcato dalla Gola del Furlo |
Dal monte del Ferro nel frattempo i pochi segni sono svaniti, ora caliamo nel versante opposto contornando il dirupo su esilissima traccia |
Stiamo percorrendo il crinale che ora è ampio, pianeggiante e con ampie zone di prato |
Ancora un piccolo cippo di sasso |
Stiamo percorrendo il crinale che ora è ampio, pianeggiante e con ampie zone di prato |
Retrospettiva del monte del Ferro dal quale siamo scesi |
Vediamo il fondovalle solcato dalla Gola del Furlo |
Deviazione q.635 (Stiamo percorrendo il crinale che ora è ampio, pianeggiante e con ampie zone di prato. Prima che si ricominci a salire verso il monte del Colle penetrando nel sottobosco lo lasciamo, il punto è imprecisato, la mappa IGM Marche riporta l’esistenza di un largo tracciato ora completamente scomparso, fin da subito non riusciamo a individuarlo quindi cominciamo ad abbassarci a sinistra con direzione SO) |
Procediamo a vista e senza via obbligata “ravanando” tra fastidiosi cespugli e arbusti, sfruttando quando è possibile tracce di animali ma soprattutto il GPS |
Procediamo a vista e senza via obbligata “ravanando” tra fastidiosi cespugli e arbusti, sfruttando quando è possibile tracce di animali ma soprattutto il GPS |
Avanziamo con molto disagio nella vegetazione, nell’ultima parte tra fitti cespugli di ginestre |
Un paletto di cemento facente parte di un’antica recinzione |
Dai fitti cespugli di ginestre ne usciamo nella prateria in vista della carrozzabile con innesto sul CAI 450 |
CAI 450 q.567 (Senza attraversare la sbarra per portarci sulla carrozzabile, prendiamo il CAI 450 che cala a sinistra a bordo radura per poi diventare una sterrata) |
La sterrata CAI 450 |
Abbeveratoi q.540 (Tre abbeveratoi circolari) |
La torretta d’avvistamento presso il Bivio q.566 |
Dal Bivio q.566 il CAI 450 curva a destra e inizia a salire per sentiero |
Incrocio q.687: Superata la sbarra di metallo termina il sentiero innestandoci sulla sterrata d’accesso a San Ubaldo …. |
… a sinistra vediamo la casa, andiamo a destra e siamo sul crocevia di carrozzabili, scendendo a sinistra potremmo accorciare la gita per tornare a Sant’Anna, a destra scende a La Pradella, rimaniamo sul CAI 450 che la tiene in salita |
Casa San Ubaldo |
La carrozzabile CAI 450 che saliamo da San Ubaldo |
Bivio q.720 (Bivio della carrozzabile: lasciamo quella principale che continua per il rifugio Ca’ I Fabbri, andiamo a destra in salita che dopo poche decine di metri è sbarrata, siamo sempre sul CAI 450) |
CAI 450 |
Dopo circa venti minuti di cammino dal bivio precedente, la carrozzabile esce nelle praterie meridionali del monte Paganuccio … |
…. e si sviluppa in piano |
Panorama |
Panorama |
Il Sodo q.913 (Arriviamo alla sbarra di metallo in località Il Sodo, cartelli: lasciamo la carrozzabile che ora continua come CAI 450A e risaliamo a sinistra all’indietro la vasta prateria che è CAI 450, siamo sul lungo crinale sud orientale del monte Paganuccio) |
Il Sodo q.913 (Arriviamo alla sbarra di metallo in località Il Sodo, cartelli: lasciamo la carrozzabile che ora continua come CAI 450A e risaliamo a sinistra all’indietro la vasta prateria che è CAI 450, siamo sul lungo crinale sud orientale del monte Paganuccio, la prateria sulla destra invece sale ai vistosi ripetitori della Pianaccia) |
Abbeveratoi q.930 (Tre abbeveratoi circolari nella prateria) |
La prateria del monte Paganuccio |
Cisterna q.973 (Grande cisterna di cemento sul punto alto quotato 973 metri da IGM Marche) |
Abbeveratoi q.967 (Dalla cisterna incontriamo dopo pochi metri quattro abbeveratoi circolari) |
Arrivo al monte Paganuccio |
Monte Paganuccio q.976 (La prateria termina al margine del bosco, punto alto del crinale, in loco c’è una centrale del Ponte Radio Vigili del Fuoco e i cartelli CAI) |
Dal monte Paganuccio scendiamo a destra entrando nel bosco col sentiero CAI 451 |
Il sentiero CAI 451 che dal monte Paganuccio scende a Cà I Fabbri |
Cisterne q.795 (Sul sentiero incontriamo due cisterne interrate che precedono l’arrivo al rifugio) |
Rifugio Cà I Fabbri |
Superato il grande rifugio ca’ I Fabbri lasciamo la carrozzabile per scendere a destra la sterrata CAI 451 |
Giunti presso un laghetto artificiale si esaurisce la sterrata, attraversiamo la radura e ritroviamo il CAI 451 |
CAI 451 |
Incrocio q.723 (Al termine della discesa ci innestiamo in una forestale: a destra è CAI 452A per La Pianaccia, andiamo a sinistra che è CAI 451 e poi dopo pochi metri la lascia per continuare a scendere su sentiero) |
CAI 451 |
CAI 451 |
Carrozzabile q.445 (Innesto sulla carrozzabile, andiamo a destra che è sempre CAI 451) |
Deviazione q.422 (Sul tornante della carrozzabile la lasciamo, il CAI 451 penetra nel bosco e scende su sentiero inizialmente scalinato) |
Deviazione q.422 (Sul tornante della carrozzabile la lasciamo, il CAI 451 penetra nel bosco e scende su sentiero inizialmente scalinato) |
CAI 451 |
Ca’ Barchetta q.260 (Al termine della discesa ci innestiamo sulla carrozzabile, il CAI 451 la tiene a sinistra oltrepassando la grande casa forse ad uso vacanze) |
Ca’ Barchetta q.260 (Al termine della discesa ci innestiamo sulla carrozzabile, il CAI 451 la tiene a sinistra oltrepassando la grande casa forse ad uso vacanze) |
Bivio q.244 (Innesto sulla strada asfaltata, in loco c’è una grande casa ristrutturata e recintata: a sinistra la strada conduce al rifugio Ca’ I Fabbri, noi la teniamo a destra in discesa che è sempre CAI 451) |
Incrocio q.160 (Quota da mappa IGM Marche. Rimaniamo sulla strada asfaltata CAI 451 che curva a gomito a sinistra, sul tornante c’è una maestà situata tra una carrozzabile e una sterrata) |