Saliamo la sconosciuta cresta della cava Bacolaio che ci porta a innestarci nell'esilissima traccia del Trattoio dei Massesi, poi successivamente alla foce dell'Altare sulla via normale del Pisanino che seguiamo fino alla vetta. Facciamo ritorno passando dalla selvaggia e solitaria cima del Pizzo Rondegno. Itinerario in ambiente selvaggio riferito solo a escursionisti molto esperti e conoscitori delle Alpi Apuane (Toscana)
DATA: 2 giugno 2025
PARTENZA: Dal paese di Gramolazzo (Frazione di Minucciano in provincia di Lucca, Toscana. Raggiungibile da Lucca passando per Castiglione Garfagnana 71 km, oppure con l’autostrada A15 Parma-La Spezia uscendo al casello di Aulla e seguendo le indicazioni per Casola in Lunigiana e Minucciano 35 km), ci dirigiamo al vicino borgo di Gorfigliano e continuiamo oltrepassando le località di Molino e Pacchino che ci porta a transitare sulla via Pesciola con indicazioni per le cave Acqua Bianca e il paese di Vagli. Dopo circa 4 km da Gramolazzo, la stradina inizia salire ripidamente a sinistra arrivando a un bivio dopo altri 1,5 km, lasciamo le indicazioni per Vagli e Campocatino e intraprendiamo a destra la carrozzabile dissestata notando i primi cartelli del CAI -1000, parcheggiamo dopo 1 km presso l’angusta galleria di Campaccio (6,5 km da Gramolazzo).
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ITINERARIO: Galleria q.1012 (All’uscita della galleria, iniziamo percorrendo in salita la strada marmifera anche CAI 36, tabella illustra il percorso del sentiero dei -1000) – Cava di Campaccio q.1048 (Alla sinistra della marmifera si notano i saggi di estrazione della cava abbandonata, subito dopo la stradina si biforca: tralasciamo quella a destra che scende nel fondovalle e seguiamo quella principale in salita) – Bivio q.1095 (Rimaniamo sulla marmifera principale che continua a salire, a sinistra in piano c’è un tracciato che subito si esaurisce presso un vecchio traliccio della luce, indicazioni per la Buca dell’Aria Ghiaccia) – Bivio q.1151 (Biforcazione della marmifera, a sinistra conduce alle cave della Carcaraia, noi stiamo a destra verso le cave della Focolaccia) – Bivio q.1166 (Bivio della marmifera: dritto continua salire verso il passo della Focolaccia e il Sentiero – 1000, andiamo a destra all’indietro verso la cava Bacolaio) - Bivio q.1172 (Biforcazione: la marmifera principale continua in piano verso la cava Bacolaio, prendiamo quella a sinistra in salita, nessuna indicazione) - Cava Bacolaio Superiore q.1285 (La marmifera termina sulla piccola cava abbandonata in posizione panoramica, risaliamo il facile pendio sul bordo destro del taglio di cava, allo stato attuale una corda ci viene in aiuto) - Cresta q.1300 (Quota da GPS. Senza problemi guadagniamo la cresta che inizia da questo punto, si presenta larga con placche e pietrisco, è d’obbligo quindi risalirla a sinistra con direzione ovest. Dopo 10 minuti compaiono i primi elementari passaggi di 1° ai quali fa seguito una zona di scarna vegetazione tra cespugli e arbusti) - Punto alto q.1482 (La costante salita s’interrompe giungendo sul punto alto quotato 1482,1 metri dalla mappa CTR Toscana, la vegetazione nel frattempo è sparita. Ora avanziamo sulla cresta pianeggiante senza difficoltà poi in breve si riprende a salire con passaggi vari di 1°, la roccia offre un ottimo grip ma è molto infida perché sporca di brecciolino, prestiamo attenzione che se il versante alla nostra sinistra degrada in un ripido pendio di placche, quello a destra precipita verticalmente sul fondovalle) - Camino q.1665 (La cresta gradualmente s’impenna, le placche sono molto sporche di pietrisco e non ci sono prese per le mani, una scivolata avrebbe brutte conseguenze e in ogni maniera il proseguo diventa proibitivo. Appare logico spostarsi a sinistra sotto il sottile camino che ci appare, ci aspetta una arrampicata di 2+ su roccia inaffidabile che rende tutto più difficile. Anche l’uscita del camino è tutt’altro che banale, il pendio è ripidissimo e le prese per le mani sulle roccette inclinate sono quasi nulle, anche qui una scivolata potrebbe essere fatale) - Trattoio dei Massesi q.1750 (Risolta l’arrampicata del camino, inerpichiamo nel ripidissimo declivio di paleo, in alto vediamo delle maestose bastionate rocciose. Gradualmente sui 1690/1700 metri viriamo a sinistra, sud/ovest, guidati dalla vista in lontananza di un omino di sassi che ci porta a raggiungere l’antico trattoio dei Massesi, esilissima traccia che corre a mezzacosta. Sicuramente se non fosse per la presenza dell’omino di sassi questo trattoio sarebbe invisibile, quindi lo seguiamo a sinistra puntando alle aguzze sagome dello Zucco Nero e del Pizzo Maggiore facente parte degli Zucchi di Cardeto, probabilmente notiamo il passaggio degli escursionisti sulla via normale al monte Pisanino che ci rassicurano sulla nostra direzione) - Foce dell’Altare q.1733 (Molte guide la quotano a 1750 m. e separa il Pisanino dagli Zucchi di Cardeto. Innesto sulla via normale al monte Pisanino evidenziata dalla segnatura azzurra, la seguiamo a destra spostandoci nell’opposto versante, quello rivolto sulla val Serenaia, che ci porta in breve a salire il faticoso canale delle Rose) - Canale delle Rose q.1918 (Punto di uscita del canale delle Rose, ora svoltando a sinistra percorriamo l’aerea cresta SE del monte Pisanino) - Monte Pisanino q.1947 (In vetta troviamo la statuetta della Madonna e libro delle firme all’interno di una nicchia di sassi, torniamo indietro) - Canale delle Rose q.1918 - Foce dell’Altare q.1733 (Continuiamo a mantenere la via normale che si sposta a mezzacosta e perdendo quota nell’opposto versante, lato est) - Foce q.1704 (Caratterizzata da una piccola statuetta della Madonna e da una targa in memoria, la via normale continua sempre a mezzacosta mantenendosi su questo versante) -Deviazione q.1590 (Il sentierino della via normale ora si sta abbassando decisamente, più in basso e alla nostra sinistra compare l’ampia dorsale di placche e sedimenti che dobbiamo raggiungere. Non potendo intraprenderla direttamente dalla via normale perché ci sarebbe un notevole salto, insistiamo a scendere fino a un punto più basso e imprecisato che riteniamo opportuno, quindi lasciamo il sentiero della via normale e svoltando a sinistra traversiamo a vista sul paleo senza alcuna traccia di passaggio per raggiungere la dorsale) - Cima q.1582 (Per CTR Toscana 1581,5 metri. Guadagnata la pianeggiante dorsale di placche e sedimenti, la seguiamo giungendo velocemente al suo culmine, ora per la prima volta ci appare in basso alla nostra sinistra il vistoso promontorio roccioso del Pizzo di Rondegno che dobbiamo prendere come riferimento per la nostra direzione. Iniziamo scendere a nostro piacimento il pendio di paleo misto pietrisco, ovunque ci caleremo s’interporrà sul nostro tragitto una fitta macchia boschiva che purtroppo dobbiamo penetrare, il tragitto sarebbe breve ma non ci sono punti di riferimento, ci aiutiamo col GPS) - Pizzo di Rondegno q.1508 (Senza toponimo sulla mappa CTR Toscana ma quotato 1507,5 metri. Mantenendo la direzione che avevamo “memorizzato” dalla Cima q.1582, usciamo dalla fitta macchia boschiva ai piedi della corta cresta rocciosa sud occidentale del Pizzo di Rondegno, è ariosa ma priva di difficoltà, sulla vetta c’è una piccola scritta sulla roccia. Torniamo indietro per pochi metri poi iniziamo a scendere a sinistra con direzione sud l’aperto pendio roccioso senza alcuna indicazione, siamo nel tratto più complicato per quanto riguarda l’orientamento perché ben presto dobbiamo intervallare tratti di fitto bosco a sporadici spazi aperti, si procede a vista ma soprattutto aiutati dal GPS) - Sentiero dei -1000 q.1395 (Senza traccia o logica di discesa, riusciamo a innestarci sul Sentiero CAI dei -1000 nel fitto bosco, lo seguiamo a sinistra continuando perdere quota) – Marmifera q.1273 (Arrivati in prossimità dell’abisso Capovaro ignoriamo un largo tracciato che scende a sinistra e ci innestiamo subito sulla marmifera CAI 36 che proviene dal passo della Focolaccia, la teniamo a sinistra) – Bivio q.1221 (In uno slargo della marmifera, tralasciamo a destra l’inizio del sentierino CAI -1000 che entra nel bosco) – Bivio q.1166 (Chiudiamo l’anello, ripercorriamo la marmifera già fatta in mattinata) – Bivio q.1151 – Bivio q.1095 – Cava di Campaccio q.1048 – Galleria q.1012.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 8,5 km DIFFICOLTA: F+ |
DISLIVELLO TOTALE: 1000 m QUOTA MASSIMA: M. Pisanino
q.1947 |
Sentieri Itinerario in ambiente selvaggio riferito solo a escursionisti
molto esperti e conoscitori delle Alpi Apuane. La difficoltà F+ viene data
per il superamento del Camino q.1665 sulla cresta della cava Bacolaio, per il
resto EE+ Cresta della cava Bacolaio: Cresta selvaggia priva di indicazioni, si sviluppa generalmente su roccia molto ruvida che offre un ottimo grip al quale si contrappone purtroppo la presenza di pietrisco. All’inizio la cresta si presenta ampia e camminabile, poi cominciano i passaggi di facile arrampicata che si attestano sul 1°/1+ intervallati da un tratto coperto da vegetazione. Il punto chiave è rappresentato dal sottile camino a circa 1665 metri di quota, obbligatorio per aggirare un punto invalicabile, presumo sia alto 6/7 metri e l’arrampicata di 2+ su roccia inaffidabile che rende il tutto più complicato (attenzione alle scariche di sassi sull’eventuale compagno di gita), anche l’uscita del camino è estremamente delicata perché non troviamo appigli sicuri e il pendio è ripidissimo, una eventuale scivolata avrebbe conseguenze fatali. Trattoio dei Massesi: Esilissima traccia a mezzacosta che si sviluppa nel ripidissimo versante orientale del monte Pisanino a conoscenza solo dei locali, anticamente collegava il valico di Foce Altare alla cresta del monte Mirandola. Usciti dal Camino q.1665 metri inerpichiamo nel paleo mantenendo la direzione puntando alle bastionate rocciose soprastanti, poi sui 1690 metri viriamo a sinistra per intercettare il Trattoio dei Massesi guidati solo grazie a un omino di sassi che notiamo in lontananza, se non fosse per questo cumulo di pietre sicuramente passerebbe inosservato. Pizzo Rondegno: Cima sconosciuta e selvaggia, la salita dalla sua breve cresta rocciosa SO seppur molto aerea non presenta problemi. Discorso diverso riguarda il tragitto che ci conduce verso la vetta e il proseguo per raggiungere il Sentiero dei – 1000, non vi è alcuna traccia di passaggio o indizio, i tratti nel fitto bosco non ci offrono punti di riferimento, indispensabile almeno la prima volta l’uso del GPS. |
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Rifugi-Bivacchi Assenti |
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Fonti Assenti |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Galleria di Campaccio |
0,00 |
Canale delle Rose q.1918 |
/ |
Cava di Campaccio |
0,05 |
Foce dell’Altare |
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Bivio
q.1095 |
0,10 |
Foce q.1704 |
4,01 |
Bivio q.1151 |
0,17 |
Deviazione q.1590 |
4,28 |
Bivio q.1166 |
0,19 |
Cima
q.1582 |
4,37 |
Bivio q.1172 |
0,21 |
Pizzo di Rondegno |
5,03 |
Cava Bacolaio Superiore |
0,38 |
Sentiero dei -1000 |
5,27 |
Cresta q.1300 |
0,41 |
Marmifera q.1273 |
5,42 |
Punto alto q.1482 |
1,15 |
Bivio
q.1221 |
5,50 |
Camino q.1665 |
2,07 |
Bivio q.1166 |
5,57 |
Trattoio dei Massesi |
2,32 |
Bivio q.1151 |
/ |
Foce dell’Altare |
2,40 |
Bivio q.1095 |
/ |
Canale
delle Rose q.1918 |
/ |
Cava
di Campaccio |
/ |
Monte
Pisanino |
3,18 |
Galleria
di Campaccio |
6,15 |
Galleria q.1012 (All’uscita della galleria, iniziamo percorrendo in salita la strada marmifera anche CAI 36, tabella illustra il percorso del sentiero dei -1000) |
Cava di Campaccio q.1048: alla sinistra della marmifera si notano i saggi di estrazione della cava abbandonata … |
… subito dopo la stradina si biforca, tralasciamo quella a destra che scende nel fondovalle e seguiamo quella principale in salita |
Panorama dalla marmifera verso il monte Pisanino |
Panorama dalla marmifera: linea ipotetica di salita dalla cresta della cava Bacolaio Superiore |
Bivio q.1151 (Biforcazione della marmifera, a sinistra conduce alle cave della Carcaraia, noi stiamo a destra verso le cave della Focolaccia) |
Bivio q.1166 (Bivio della marmifera: dritto continua salire verso il passo della Focolaccia e il Sentiero – 1000, andiamo a destra all’indietro verso la cava Bacolaio) |
Bivio q.1172 (Biforcazione: la marmifera principale continua in piano verso la cava Bacolaio, prendiamo quella a sinistra in salita, nessuna indicazione) |
In vista della cava dismessa del Bacolaio e della soprastante cresta che andremo a intraprendere |
La marmifera che conduce e termina alla cava del Bacolaio Superiore |
Cava Bacolaio Superiore q.1285 (La marmifera termina sulla piccola cava abbandonata in posizione panoramica) |
Cava Bacolaio Superiore q.1285 (La marmifera termina sulla piccola cava abbandonata in posizione panoramica, risaliamo il facile pendio sul bordo destro del taglio di cava, allo stato attuale una corda ci viene in aiuto) |
Cava Bacolaio Superiore q.1285 (La marmifera termina sulla piccola cava abbandonata in posizione panoramica, risaliamo il facile pendio sul bordo destro del taglio di cava, allo stato attuale una corda ci viene in aiuto) |
Cresta q.1300 (Quota da GPS. Senza problemi guadagniamo la cresta che inizia da questo punto, si presenta larga con placche e pietrisco, è d’obbligo quindi risalirla a sinistra con direzione ovest) |
Sulla cresta della cava Bacolaio |
Dopo 10 minuti compaiono i primi elementari passaggi di 1° ai quali fa seguito una zona di scarna vegetazione tra cespugli e arbusti |
Sulla cresta della cava Bacolaio |
Punto alto q.1482: la costante salita s’interrompe giungendo sul punto alto quotato 1482,1 metri dalla mappa CTR Toscana, la vegetazione nel frattempo è sparita. |
Ora avanziamo sulla cresta pianeggiante senza difficoltà poi in breve si riprende a salire con passaggi vari di 1°, la roccia offre un ottimo grip ma è molto infida perché sporca di brecciolino, prestiamo attenzione che se il versante alla nostra sinistra degrada in un ripido pendio di placche, quello a destra precipita verticalmente sul fondovalle |
Sulla cresta della cava Bacolaio |
Sulla cresta della cava Bacolaio |
Alla nostra destra vediamo la sagoma del monte Mirandola …. |
…. mentre alla nostra sinistra quelle degli Zucchi di Cardeto rappresentate dal Pizzo Maggiore e lo Zucco Nero |
Sulla cresta della cava Bacolaio |
Iniziamo a spostarci dalla linea di cresta per intraprendere il camino |
Camino q.1665 (Appare logico spostarsi a sinistra sotto il sottile camino che ci appare, ci aspetta una arrampicata di 2+ su roccia inaffidabile che rende tutto più difficile) |
Camino q.1665 (Appare logico spostarsi a sinistra sotto il sottile camino che ci appare, ci aspetta una arrampicata di 2+ su roccia inaffidabile che rende tutto più difficile) |
Anche l’uscita del camino è tutt’altro che banale, il pendio è ripidissimo e le prese per le mani sulle roccette inclinate sono quasi nulle, anche qui una scivolata potrebbe essere fatale |
Anche l’uscita del camino è tutt’altro che banale, il pendio è ripidissimo e le prese per le mani sulle roccette inclinate sono quasi nulle, anche qui una scivolata potrebbe essere fatale |
Risolta l’arrampicata del camino, inerpichiamo nel ripidissimo declivio di paleo, in alto vediamo delle maestose bastionate rocciose. Gradualmente sui 1690/1700 metri viriamo a sinistra |
Risolta l’arrampicata del camino, inerpichiamo nel ripidissimo declivio di paleo, in alto vediamo delle maestose bastionate rocciose. Gradualmente sui 1690/1700 metri viriamo a sinistra |
Seguiamo l’esilissima traccia del trattoio dei Massesi a sinistra puntando alle aguzze sagome dello Zucco Nero e del Pizzo Maggiore facente parte degli Zucchi di Cardeto |
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Trattoio dei Massesi |
L’esilissima traccia del Trattoio dei Massesi |
Alla Foce dell’Altare ci siamo innestati sulla via normale al monte Pisanino evidenziata dalla segnatura azzurra, la seguiamo salendo il faticoso canale delle Rose. |
Canale delle Rose |
Canale delle Rose |
Canale delle Rose |
Canale delle Rose q.1918: punto di uscita del canale delle Rose, ora svoltando a sinistra ... |
… percorriamo l’aerea cresta SE del monte Pisanino. |
L’aerea cresta SE del monte Pisanino |
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Sulla vetta del monte Pisanino |
Nicchia con statua della Madonna |
Panorama dal monte Pisanino |
Panorama dal monte Pisanino |
Panorama verso il lago di Gramolazzo e la cima della Mirandola |
Dal monte Pisanino torniamo indietro |
Ritorno alla foce dell’Altare |
Sulla via normale del monte Pisanino che transita a mezzacosta sotto gli Zucchi di Cardeto |
Alla Foce q.1704 |
Sulla via normale del monte Pisanino in direzione della foce di Cardeto |
Sulla via normale del monte Pisanino in direzione della foce di Cardeto |
Sulla via normale del monte Pisanino in direzione della foce di Cardeto (in lontananza la cima del monte Pisanino dalla quale siamo scesi) |
Sulla via normale del monte Pisanino in direzione della foce di Cardeto |
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Più in basso il punto della Deviazione q.1590 nel quale lasciamo la via normale per andare a sinistra all’indietro …. |
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….traversando a vista sul paleo senza alcuna traccia di passaggio per raggiungere la dorsale di placche e pietrisco. |
Cima q.1582: guadagnata la pianeggiante dorsale di placche e sedimenti, la seguiamo giungendo velocemente al suo culmine… |
… ora per la prima volta ci appare in basso alla nostra sinistra il vistoso promontorio roccioso del Pizzo di Rondegno che dobbiamo prendere come riferimento per la nostra direzione. |
Dalla Cima q.1582 iniziamo scendere a nostro piacimento il pendio di paleo misto pietrisco …. |
…. ovunque ci caleremo s’interporrà sul nostro tragitto una fitta macchia boschiva che purtroppo dobbiamo penetrare, il tragitto sarebbe breve ma non ci sono punti di riferimento, ci aiutiamo col GPS. |
Mantenendo la direzione che avevamo “memorizzato” dalla Cima q.1582, usciamo dalla fitta macchia boschiva ai piedi della corta cresta rocciosa sud occidentale del Pizzo di Rondegno |
Saliamo la cresta rocciosa sud occidentale del Pizzo di Rondegno, è ariosa ma priva di difficoltà |
Saliamo la cresta rocciosa sud occidentale del Pizzo di Rondegno, è ariosa ma priva di difficoltà |
Saliamo la cresta rocciosa sud occidentale del Pizzo di Rondegno, è ariosa ma priva di difficoltà |
Pizzo di Rondegno q.1508 |
Dalla vetta del Pizzo Rondegno vediamo la linea di salita della cresta intrapresa dalla cava dismessa del Bacolaio |
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Pizzo di Rondegno |
Dal Pizzo di Rondegno torniamo indietro per pochi metri poi iniziamo a scendere a sinistra con direzione sud l’aperto pendio roccioso senza alcuna indicazione |
Scendiamo senza una linea diretta ma sfruttando il più possibile le zone aperte … |
… poi inevitabilmente dobbiamo entrare dentro la macchia boschiva senza segni o traccia alcuna |
… poi inevitabilmente dobbiamo entrare dentro la macchia boschiva senza segni o traccia alcuna |
Sul sentiero CAI dei - 1000 |
Marmifera q.1273 |
Ritorno sulla marmifera |