Risaliamo il rio Riborsia e il conseguente fosso del Giardino su esile traccia che ci porta a vedere alcune interessanti cascatelle. Arrivati al rudere della Fratta del Giardino, insistiamo a seguire il fosso del Giardino fino al suo esaurimento in ambiente selvaggio privo di qualsiasi indicazione, facciamo ritorno su sentieri CAI attraverso le case abbandonate di Mandriolo di Sopra e di Sotto, poi passando da Badia di Sasso (itinerario selvaggio per escursionisti esperti e dotati di GPS, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi in Emilia Romagna)
DATA: 14 giugno 2025
PARTENZA: Dal centro di Santa Sofia (Circa 40 km da Forlì, Emilia Romagna), proseguiamo sulla SS310 in direzione di Corniolo e il passo della Calla, giunti alla biforcazione con la SP112 per la diga di Ridracoli insistiamo sulla SS310 esattamente per 5 km superando la frazione Cabelli e arrivando al termine delle pareti marnose che si affacciano sulla strada, sotto l’asfaltata scorre il rio Riborsia (Posti auto sullo slargo della SS310, circa 800 metri prima di arrivare alla frazione di Berleta).
Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/ Via Uberti, 9 – 47521 Cesena (FC) info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646
ITINERARIO: SS310 q.400 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. Alla destra della strada statale inizia una marcata traccia di passaggio che subito si divide, una si abbassa al vecchio ponte infrascato e al greto del rio Riborsia, scegliamo quella a destra che si mantiene alta e a mezzacosta sulla vallata, nessuna indicazione) – Rio Riborsia q.438 (La traccia si è sempre mantenuta alta sul fondovalle del rio Riborsia e ora lo raggiunge. Guadiamo spostandoci alla sua sinistra e lo risaliamo costeggiando il corso d’acqua, poi successivamente la traccia si rialza allontanandosi) – Muretto q.486 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. Lungo muretto di sassi nel fitto bosco, delimita il bordo sinistro del rio Riborsia e aveva la funzione di proteggere dalle piene. La traccia sembra svanire, seguiamo il muretto di sassi che anticipa l’arrivo alla casa) – Ca’ Riborsia q.505 (Senza toponimo ma quotata 505 metri da IGM Emilia-Romagna o 500,5 metri dalla mappa CTR. Sono tre ruderi situati poco distanti dal rio Riborsia dei quali uno completamente crollato. Qualsiasi traccia è praticamente assente perché nascosta dalla vegetazione nel fitto bosco, ci riportiamo presso il muretto di sassi lungo il bordo del corso d’acqua e lo seguiamo fedelmente) – Rio Riborsia q.516 (Ora dobbiamo guadare e spostarci sul bordo destro trovando la traccia originaria) – Cascata q.533 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. La piccola cascata la possiamo vedere meglio calando pochi metri lo scivolo di placca rocciosa alla nostra sinistra) – Strettoia q.538 (Entriamo nell’acqua per superare lo stretto passaggio del rio Riborsia delimitato da un’alta parete di marne) – Cascata q.556 (Piccola cascata alta due metri, è d’obbligo risalire le stratificazioni alla sua destra, passaggio di 1°+. Avanziamo nel letto del corso d’acqua individuando subito alla nostra destra l’alto muretto di sassi e la traccia che gli sale sopra) – Cascata q.578 (Imponente cascata del rio Riborsia alta circa 10 metri, viene aggirata salendo d’obbligo alla sua sinistra) – Confluenza q.591 (Il fosso di Sasso e il fosso del Giardino in questa zona si uniscono per dare vita al rio Riborsia, il punto può passare inosservato, seguiamo a destra il corso d’acqua principale che è quello del Giardino) – Strettoia q.620 (Angusto passaggio del fosso del Giardino, la parete rocciosa sopra la nostra testa sbalza in fuori) – Cascata Maggiore q.626 (E’ la cascata più imponente del fosso del Giardino e di tutta la gita, stimo sia alta circa 15 metri, siamo costretti a tornare indietro) – Strettoia q.620 (Tornati alla strettoia ci alziamo a destra su esile traccia con l’obiettivo di portarci sopra il salto della cascata) – Cascata Maggiore q.640 (Ci siamo portati sulla parte alta della cascata maggiore, ci arriviamo per intuito e senza traccia. Ora proviamo ad avanzare stando nel letto pianeggiante di placca rocciosa del fosso del Giardino) – Cascata q.643 (Il proseguo è interrotto dal salto di una cascata alta circa 5 metri, arrampicarla risulta troppo scivolosa, torniamo indietro verso il salto della cascata maggiore, poi rientriamo nel bosco e avanziamo su traccia incerta con l’obiettivo di seguire il fosso del Giardino mantenendoci a debita distanza) – Fosso del Giardino q.670 (Ci ricongiungiamo al fosso del Giardino) – Cascata q.896 (Sottile cascata alta 4/5 metri, la dobbiamo bypassare salendo con attenzione la traccia a destra) – Cascata q.711 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. Sottilissima cascata alta 3,5 metri, aggiriamo a sinistra la pozza d’acqua e risaliamo le stratificazioni rocciose senza difficoltà. Superata la cascata continuiamo nel greto del corso d’acqua alternandoci a piacere sulle sponde) – Sentiero q.721 (Innesto sull’antico sentiero, a destra all’indietro risale al rudere di Val della Chiara, lo prendiamo a sinistra guadando il fosso del Giardino in direzione di Mandriole di Sotto) – Deviazione q.739 (Appena guadato il fosso del Giardino lasciamo il sentiero che sale verso la casa di Mandriole di Sotto, andiamo a destra seguendo a vista il corso d’acqua infrascato, nessuna indicazione) – Cascata q.762 (Arriviamo subito a una grande cascata alta circa 7 metri, il proseguo è impossibile. Torniamo indietro pochi metri fino allo scivolo roccioso del fosso del Giardino, poi guardando in alto a sinistra vediamo un bollo rosso sull’albero, l’unico, quindi ci alziamo senza uscire dal bosco dove c’è un pendio di sedimenti, e traversiamo a mezzacosta a vista per superare dall’alto il salto della cascata. Ci ricongiungiamo al fosso del Giardino nella parte alta della cascata e lo seguiamo stando nel suo greto, qualche bollo rosso) – Cippo di sassi q.780 (In questo punto prendiamo la buona traccia a sinistra che si mantiene alta e parallela al corso d’acqua) – Briglia q.790 (Ci portiamo sopra la briglia sul fosso del Giardino e siamo in un’ampia area boschiva col fosso d’acqua che si divide. Il fosso del Giardino è quello a destra con la portata d’acqua maggiore, e ora una buona traccia risale sul suo bordo sinistro) – Fosso del Giardino q.846 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. La traccia finora è sempre stata molto distante dal corso d’acqua, abbiamo superato anche un tratto franato, e ora ritroviamo il fosso del Giardino, dalla parte opposta vediamo un bollo rosso e la traccia che salendo ci fa uscire dal fitto sottobosco) – Giardino della Fratta q.838 (Per CTR Emilia-Romagna 837,8 metri. Prestiamo molta attenzione, usciti dal bosco il piccolo rudere è collocato a destra nascosto dalla vegetazione ma in posizione panoramica, dopo la visita torniamo indietro) – Fosso del Giardino q.846 (Tornati al fosso del Giardino decidiamo di percorrerlo integralmente fino al termine, qualsiasi traccia o indicazione è assente. Lo risaliamo nel suo greto pianeggiante e povero d’acqua, poi si alza nel bosco con un breve tratto un po’ infrascato) – Briglia q.867 (Il fosso del Giardino si allarga e compare una briglia, testimonianza della presenza umana anche in un luogo così selvaggio, la superiamo sul bordo sinistro) – Briglia q.875 (Seconda briglia consecutiva, la superiamo sul bordo destro) – Briglia q.900 (Terza briglia consecutiva, la superiamo sul bordo sinistro) – Sentiero q.916 (Oltrepassata la terza briglia, dopo poco vediamo sulla destra una marcata traccia che sale trasversalmente e si allontana dal corso d’acqua, insistiamo a seguire il fosso del Giardino. Purtroppo successivamente si presentano una lunga serie di scivoli su placche levigate e scivolose che si alzano repentinamente, impossibile mantenersi all’interno del fosso del Giardino, siamo costretto a spostarci a sinistra inerpicando molto ripidamente e faticosamente nel bosco, soluzione poco gratificante e molto delicata, poi appena possiamo ci riavviciniamo) – Sentiero q.1050 (Mantenendoci lungo il fosso del Giardino intercettiamo quello che sembra essere un antico sentiero, si sviluppa a mezzacosta perpendicolare al nostro senso di salita. Dal GPS sappiamo che la pista forestale non è distante, quindi insistiamo a risalire stando sempre sul lato sinistro del fosso che si è ridotto a un solco asciutto e sporco di rami e tronchi rotti) – Forestale q.1108 (Inerpichiamo il ripidissimo pendio boschivo conquistando la pista forestale CAI 301 che vediamo all’ultimo istante, a destra sale al rifugio della Fratta, la seguiamo a sinistra in discesa) – Incrocio q.1047 (Cartelli: la forestale continua a perdere quota ora come CAI 267 verso la casa di Valpisella, il CAI 301 sale a destra su sentiero verso il passo della Braccina, caliamo a sinistra all’indietro sulla forestale CAI 269) – Mandriole di Sopra q.1009 (Sono due grandi case coloniche ristrutturate ma in stato di abbandono, le oltrepassiamo continuando a perdere quota ora su sterrata) – Cisterne q.945 (Due cisterne di cemento situate sulla curva della sterrata) – Mandriole di Sotto q.920 (Complesso abbandonato costituito da un capannone adibito a stalla, i ruderi di un casotto e di due case. La sterrata CAI 269 continua a scendere sotto gli edifici) – Rudere q.905 (Senza toponimo è quotato 905,3 metri da CTR Emilia-Romagna, è situato alla sinistra della sterrata che ora prende a salire e gradualmente si riduce a sentiero forestale) – Ponte q.806 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. Ponte di cemento sul fosso di Sasso) – Carrozzabile q.821 (Innesto sul tornante della carrozzabile, a destra risale verso Valpisella, la seguiamo in discesa che è sempre CAI 269) – Bivio q.783 (Giunti sul tornante, il CAI 269 continua dritto su sterrata che prenderemo successivamente, rimaniamo sulla carrozzabile che curvando a gomito a sinistra scende a Badia di Sasso) – Bivio q.776 (Stiamo sulla carrozzabile in vista di Badia di Sasso, sulla destra una sterrata si direziona verso dei ruderi) – Badia di Sasso q.765 (Antico nucleo riconvertito a rifugio/ristorante, torniamo indietro) – Bivio q.776 – Bivio q.783 (Sul tornante lasciamo la carrozzabile e andiamo a sinistra seguendo la sterrata CAI 269 per la frazione di Berleta) – Incrocio q.718 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. Poteremmo non notarlo, ma a destra scende un sentierino abbandonato di pietrisco verso il rudere di Val del Rio, avanti pochi metri anche a sinistra scende un sentiero abbandonato, rimaniamo sul CAI 269 che in breve si riduce a sentierino) – Maestà del Castellaccio q.625 – Bivio q.456 (Il sentiero nel frattempo si è allargato, continuiamo in discesa sul CAI 269 scartando sulla sinistra la sterrata che scende) – Bivio q.428 (Siamo in prossimità delle prime abitazioni, ignoriamo a sinistra un sentiero privato chiuso da catena) – SS310 q.404 (Innesto sulla strada asfaltata, andiamo a sinistra) – SS310 q.400.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 16,5 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 900 m QUOTA MASSIMA: 1108 m |
Sentieri La risalita del rio Riborsia e del fosso del Giardino è da
fare in estate, siamo sempre all’ombra e la portata d’acqua dei fossi è
ridotta, necessario l’uso del GPS e una buona condizione fisica, in sintesi si
può riassumere la gita in questo modo: SS310 – Sentiero q.721 (Sentiero Val della Chiara/Mandriole di
Sotto). La
traccia di passaggio è sempre abbastanza discreta anche se in alcune
circostanze è molto labile, tranne la parte iniziale dove ci manteniamo alti
sulla valle del Riborsia, per il resto si tratta di seguire il corso d’acqua,
qualche incertezza si ha presso il rudere di Riborsia. Questo tragitto è
quello più frequentato e sicuramente il più interessante per la presenza
delle cascate. Sentiero Val della Chiara/Mandriole di Sotto – Giardino della
Fratta. La
traccia è molto esile o assente, ci sono degli sporadici bolli rossi che
comunque non sono sufficienti a progredire tranquillamente, obbligatorio
l’uso del GPS. Giardino della Fratta – Forestale CAI 301.
Giunti al rudere del Giardino della Fratta (pochi resti molto nascosti)
sarebbe auspicabile ritornare indietro riportandosi sul sentiero abbandonato
Val della Chiara/Mandriole di Sotto dal quale potremmo chiudere la gita. Volutamente
abbiamo deciso di risalire integralmente il fosso del Giardino fino al suo
esaurimento sulla forestale CAI 301, si tratta di un’ascesa di stampo
esplorativo, molto faticosa e poco gratificante, si procede senza alcuna
traccia nel fitto bosco con l’unico riferimento del fosso del Giardino.
Purtroppo alcune volte non si riesce a stare vicino al fosso che gradualmente
diventa asciutto, in alcune circostanze siamo costretti ad allontanarcene
perché impraticabile causa scivolosità (dopo la 3° briglia) o perché è sporco
di alberi e rami secchi (parte terminale del fosso) |
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Rifugi-Bivacchi Badia di Sasso: l’antico nucleo di Badia di Sasso è stato riconvertito a rifugio/ristorante, è aperto da fine aprile, è raggiungibile anche in auto percorrendo 7 km di carrozzabile (https://www.badiadisasso.it/) |
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Fonti Assenti |
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore): |
|||||
SS310 q.400 |
0,00 |
Cascata q.711 |
2,23 |
Cisterne
|
5,07 |
Rio Riborsia q.438 |
0,22 |
Sentiero q.721 |
2,28 |
Mandriole
di Sotto |
5,11 |
Muretto |
0,35 |
Deviazione q.739 |
2,31 |
Rudere
q.905 |
5,26 |
Ca’ Riborsia |
0,38 |
Cascata
q.762 |
2,36 |
Ponte
q.806 |
5,47 |
Rio Riborsia q.516 |
0,52 |
Cippo di sassi |
2,50 |
Carrozzabile q.821 |
5,49 |
Cascata q.533 |
/ |
Briglia q.790 |
2,55 |
Bivio q.783 |
5,56 |
Strettoia q.538 |
1,06 |
Fosso del Giardino q.846 |
3,15 |
Bivio q.776 |
/ |
Cascata q.556 |
1,12 |
Giardino
della Fratta |
3,18 |
Badia di Sasso |
5,59 |
Cascata q.578 |
1,19 |
Fosso del Giardino q.846 |
3,21 |
Bivio q.776 |
/ |
Confluenza |
/ |
Briglia q.867 |
3,28 |
Bivio q.783 |
/ |
Strettoia q.620 |
1,37 |
Briglia q.875 |
3,30 |
Incrocio q.718 |
6,13 |
Cascata
Maggiore q.626 |
1,40 |
Briglia
q.900 |
3,33 |
Maestà del Castellaccio |
6,31 |
Strettoia
q.620 |
/ |
Sentiero
q.916 |
3,37 |
Bivio q.456 |
6.45 |
Cascata
Maggiore q.640 |
1,48 |
Sentiero
q.1050 |
4,25 |
Bivio q.428 |
6,48 |
Cascata
q.643 |
1,50 |
Forestale
q.1108 |
4,36 |
SS310 q.404 |
6,50 |
Fosso
del Giardino q.670 |
2,02 |
Incrocio
q.1047 |
4,50 |
SS310 q.400 |
7,00 |
Cascata
q.696 |
2,18 |
Mandriole
di Sopra |
4,56 |
|
|
SS310 q.400 (Quota da mappa IGM Emilia-Romagna. Alla destra della strada statale inizia una marcata traccia di passaggio) |
La traccia si mantiene alta e a mezzacosta sulla vallata |
Rio Riborsia q.438 (La traccia si è sempre mantenuta alta sul fondovalle del rio Riborsia e ora lo raggiunge. Guadiamo spostandoci alla sua sinistra e lo risaliamo costeggiando il corso d’acqua, poi successivamente la traccia si rialza) |
Muretto q.486 (Lungo muretto di sassi nel fitto bosco che delimita il bordo sinistro del rio Riborsia, proteggendolo dalle piene) |
Muretto q.486 (Lungo muretto di sassi nel fitto bosco che delimita il bordo sinistro del rio Riborsia, proteggendolo dalle piene) |
La traccia sembra svanire, seguiamo il muretto di sassi che anticipa l’arrivo alla casa |
I ruderi di Riborsia |
I ruderi di Riborsia |
Iniziali incise |
Antiche incisioni raffigurano l’anatra e più sotto il merlo nella gabbia con la scritta” il Merlo in gabbia si muore da la rabbia”. |
Dalla casa seguiamo il muretto di sassi lungo il bordo del rio Riborsia |
Rio Riborsia q.516 (Ora dobbiamo guadare e spostarci sul bordo destro trovando la traccia originaria) |
Dopo il guado del rio Riborsia q.516 ci siamo spostati sul bordo destro trovando la traccia originaria |
Rio Riborsia |
Cascata q.533: la piccola cascata la possiamo vedere meglio calando lo scivolo di placca rocciosa alla nostra sinistra |
Cascata q.533: la piccola cascata la possiamo vedere meglio calando lo scivolo di placca rocciosa alla nostra sinistra |
Strettoia q.538 (Entriamo nell’acqua per superare lo stretto passaggio del rio Riborsia delimitato da un’alta parete di marne) |
Strettoia q.538 (Entriamo nell’acqua per superare lo stretto passaggio del rio Riborsia delimitato da un’alta parete di marne) |
La traccia costeggia il rio Riborsia |
Cascata q.556 (Piccola cascata alta due metri, è d’obbligo risalire le stratificazioni alla sua destra) |
Cascata q.556 (Piccola cascata alta due metri, è d’obbligo risalire le stratificazioni alla sua destra, passaggio di 1°+) |
Appena salita la Cascata q.556 … |
… avanziamo nel letto del corso d’acqua … |
… individuando subito alla nostra destra il muretto di sassi che sale. |
Cascata q.578 (Imponente cascata del rio Riborsia alta circa 10 metri) |
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Nel frattempo il rio Riborsia è diventato fosso del Giardino |
Arrivo alla Strettoia q.620 |
Strettoia q.620 (Angusto passaggio del fosso del Giardino, la parete rocciosa sbalza in fuori) |
Strettoia q.620 |
Cascata Maggiore q.626 (È la cascata più imponente del fosso del Giardino e di tutta la gita, stimo sia alta circa 15 metri) |
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Cascata Maggiore q.640 (Ci siamo portati sulla parte alta della cascata maggiore) |
Dalla parte alta della cascata maggiore, proviamo ad avanzare stando nel letto pianeggiante di placca rocciosa del fosso del Giardino |
Cascata q.643 (Il proseguo è interrotto dal salto di una cascata alta circa 5 metri, arrampicarla risulta troppo scivolosa, torniamo indietro) |
In questo frangente la traccia si sviluppa distante dal fosso del Giardino |
Arrivo alla Cascata q.896 |
Cascata q.896 (Sottile cascata alta 4/5 metri, la dobbiamo bypassare salendo con attenzione la traccia a destra) |
Cascata q.711 (Sottilissima cascata alta 3,5 metri, aggiriamo a sinistra la pozza d’acqua e risaliamo le stratificazioni rocciose senza difficoltà) |
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Sentiero q.721 (Innesto sull’antico sentiero Val della Chiara/Mandriole di Sotto) |
Deviazione q.739 (Appena guadato il fosso del Giardino lasciamo il sentiero che sale verso la casa di Mandriole di Sotto, andiamo a destra seguendo a vista il corso d’acqua infrascato, nessuna indicazione) |
Il corso d’acqua infrascato |
Lo scivolo roccioso del fosso del Giardino che precede la Cascata q.762 |
Cascata q.762: arriviamo subito a una grande cascata alta circa 7 metri, il proseguo è impossibile, torniamo indietro pochi metri fino allo scivolo roccioso del fosso del Giardino … |
… poi guardando in alto a sinistra vediamo un bollo rosso sull’albero. |
Traversato a mezzacosta abbiamo superato il salto della cascata q.762, ci ricongiungiamo al fosso del Giardino e lo seguiamo stando nel suo greto |
Cippo di sassi q.780 (In questo punto prendiamo la buona traccia a sinistra che si mantiene alta e parallela al corso d’acqua) |
Briglia q.790 |
Briglia q.790: ci portiamo sopra la briglia sul fosso del Giardino e siamo in un’ampia area boschiva col fosso d’acqua che si divide, il fosso del Giardino è quello a destra con la portata d’acqua maggiore |
La traccia finora è sempre stata molto distante dal corso d’acqua |
Giunti a questo rilievo roccioso, la traccia scende alla sua destra penetrando nel bosco |
Fosso del Giardino q.846 (La traccia finora è sempre stata molto distante dal corso d’acqua, abbiamo superato anche un tratto franato, e ora ritroviamo il fosso del Giardino, dalla parte opposta vediamo un bollo rosso e la traccia che salendo ci fa uscire dal fitto sottobosco) |
Giardino della Fratta q.838 (Prestiamo molta attenzione, usciti dal bosco il piccolo rudere è collocato a destra nascosto dalla vegetazione ma in posizione panoramica) |
Giardino della Fratta q.838 (Prestiamo molta attenzione, usciti dal bosco il piccolo rudere è collocato a destra nascosto dalla vegetazione ma in posizione panoramica) |
Tornati al fosso del Giardino decidiamo di percorrerlo integralmente fino al termine, qualsiasi traccia o indicazione è assente. Lo risaliamo nel suo greto pianeggiante e povero d’acqua …. |
|
…. poi si alza nel bosco con un breve tratto un po’ infrascato |
Briglia q.867 (Il fosso del Giardino si allarga e compare una briglia, testimonianza della presenza umana anche in un luogo così selvaggio, la superiamo sul bordo sinistro) |
Briglia q.875 (Seconda briglia consecutiva, la superiamo sul bordo destro) |
Briglia q.900 (Terza briglia consecutiva, la superiamo sul bordo sinistro) |
Purtroppo successivamente si presentano una lunga serie di scivoli su placche levigate e scivolose che si alzano repentinamente, impossibile mantenersi all’interno del fosso del Giardino … |
… siamo costretto a spostarci a sinistra inerpicando molto ripidamente e faticosamente nel bosco, soluzione poco gratificante e molto delicata |
La verticalità delle placche bagnate che abbiamo aggirato risalendo molto faticosamente nel bosco |
Gradualmente il fosso del Giardino diventa asciutto |
Breve e facile arrampicata |
Il fosso del Giardino ormai ridotto a un solco boschivo |
In alcune circostanze siamo costretti ad allontanarcene perché è impraticabile a causa di alberi e rami secchi |
Sulla forestale CAI 301 |
Incrocio q.1047 (Cartelli: la forestale continua a perdere quota ora come CAI 267 verso la casa di Valpisella, il CAI 301 sale a destra su sentiero verso il passo della Braccina, caliamo a sinistra all’indietro sulla forestale CAI 269) |
Mandriole di Sopra q.1009 (Sono due grandi case coloniche ristrutturate ma in stato di abbandono) |
Mandriole di Sopra q.1009 (Sono due grandi case coloniche ristrutturate ma in stato di abbandono) |
Oltrepassiamo le case di Mandriole di Sopra continuando a perdere quota ora su sterrata |
Cisterne q.945 (Due cisterne di cemento situate sulla curva della sterrata) |
Mandriole di Sotto q.920 (Complesso abbandonato costituito da un capannone adibito a stalla, i ruderi di un casotto e di due case) |
Mandriole di Sotto q.920 (Complesso abbandonato costituito da un capannone adibito a stalla, i ruderi di un casotto e di due case) |
Mandriole di Sotto q.920 (Complesso abbandonato costituito da un capannone adibito a stalla, i ruderi di un casotto e di due case) |
La sterrata CAI 269 continua a scendere sotto gli edifici |
Rudere q.905 |
La sterrata CAI 269 |
CAI 269 |
Ponte q.806 (Ponte di cemento sul fosso di Sasso) |
Carrozzabile q.821 (Innesto sul tornante della carrozzabile, a destra risale verso Valpisella, la seguiamo in discesa che è sempre CAI 269) |
Bivio q.783 (Giunti sul tornante, il CAI 269 continua dritto su sterrata che prenderemo successivamente, rimaniamo sulla carrozzabile che curvando a gomito a sinistra scende a Badia di Sasso) |
Badia di Sasso |
Sul panoramico CAI 269 che dalla Badia di Sasso scende a Berleta |
Sul panoramico CAI 269 che dalla Badia di Sasso scende a Berleta |
Maestà del Castellaccio |